Non sia stupido generale! A chi vuole che creda la gente…
Hotel Rwanda
In un Mondo (ri)agganciato attraverso i Media, “come la pensa” la gente?
L’accesso massivo alla platea del pubblico, fa gola un po' a tutti, anche a coloro che intendono “raggiungere la notorietà”, al fine di comunicare il proprio “messaggio”.
La gran parte dei Media (anche la Rai) “vive” grazie ai proventi derivanti dalla pubblicità, per cui… la pubblicità, che è un “messaggio promozionale”, trova la via per la Massa e la “tenta” in maniera “non locale” (wireless).
Ora, le tecniche utilizzate per la diffusione dello "slogan", hanno una sempre maggiore caratteristica “invasiva”, perché risentono dello studio, dell’esperienza e della memoria, di quel sapere che si è andato via via accumulando e depositando presso alcune vere e proprie “istituzioni del convincimento etereo”, che raccolgono ed esaudiscono “ordini” provenienti dal Mondo delle aziende, delle istituzioni e delle multinazionali.
A “norma di legge” la pubblicità trova e raggiunge gli utenti (potenzialmente tutti coloro in “ascolto”), comunicando loro l’esistenza del tal prodotto della tal azienda.
Di conseguenza… dopo un simile “sentire”, a chi “crederà” progressivamente nel Tempo la gente? La pubblicità è, tuttavia, solo percepita a livello “esterno”, essendo di fatto un contenitore senza pareti in grado di veicolare “messaggi nel messaggio”, nell’ambito del cosiddetto “subliminale”.
Di fatti, in una società ancora a carattere “maschile”, per promuovere qualsiasi prodotto si ricorre sempre e sistematicamente all’utilizzo dell’immagine di una “bella donna” o di un suo ammirevole “dettaglio”.
Ma... anche ad un simile livello dell’intrattenimento e del convincimento… non si percepisce altro che un ulteriore livello esteriore dell’ambito subliminale. È, infatti, tutto quello che scorre ancora più "al di sotto", che è in grado di “convincere” la Massa. Tutto ciò che viene profuso tra un picco e l’altro della frequenza di aggancio conscio del segnale pubblicitario. Tutto ciò che scorre “nel mezzo” non viene percepito ma solo assorbito (ipnosi)…
Per cui, allora, ti chiedo:
che cosa sai, alla luce di una simile situazione? E… come puoi ritenere di sapere/avere e di poter esprimere liberamente il tuo più autentico “punto di vista”? Esiste, dunque, un “punto di vista neutrale”? È possibile credere ad un simile “punto di vista”?
Rispetto a “cosa” è ritenibile “neutrale”, un punto di vista?
Anche il solo prendere in considerazione l’espressione “punto di vista”, “dal punto di vista della logica”, è chiaro che non può mai permettere di ricavare un netto significato dal "valore neutrale", se non in tutti quei casi caratterizzati da:
- forte interesse (focus Massivo, polarizzazione)
- credo
- convenzione.
Ossia, il valore neutrale è sempre qualcosa che deriva da un accumulo premeditato (altrui), di più o meno oggettiva “attenzione” (interesse), che seduce ed ammalia a tal punto la comunità, individuo per individuo, da permettere lo spostamento interiore collettivo di una “lente” al posto di un’altra.
La “lente” è il modo attraverso il quale si guarda al Mondo, sia mentre esso sembra cambiare, sia nell'idea stessa che stia cambiando.
Nell’articolo di oggi di SPS, andrai a soppesare alla lettera proprio questo livello di intrattenimento e convincimento, a cui sei esposto praticamente da sempre. Qualcosa che tu stesso permetti per “tacito assenso”, motivo per il quale è possibile definire concetti vaghi, apparenti ed illusori quali:
libero arbitrio
democrazia
evoluzione
civiltà
cultura
educazione
giustizia
morale
etica…
Insomma… come forse avrai ormai capito, leggendo SPS, tutto ciò che ti convince per "asfissia" (senza alternativa apparente), stanziando nell’attuale forma di società 3d è, infine,… auto suggestione (che l’effetto placebo, ad esempio, dettaglia molto approfonditamente a proposito del tuo “funzionamento” o la filosofia del Dottor Couè).
Leggi con attenzione, or dunque.
Wikipedia: Punto di vista neutrale.
Una delle linee guida di Wikipedia prevede che tutte le voci siano trattate da un punto di vista neutrale, presentando tutti i punti di vista di rilievo in maniera equa, proporzionata e senza pregiudizi. Sin dalla primissima concezione del fondatore Jimbo Wales, in Wikipedia il punto di vista neutrale è una regola assoluta e non discutibile…
L'assunzione di un punto di vista neutrale è regola inderogabile di Wikipedia…
Il concetto.
Il punto di vista neutrale è un concetto fondamentale in Wikipedia:
un'enciclopedia non assume alcuna posizione, né di condivisione, né di rigetto di alcuna interpretazione di ciò che descrive.
Un'enciclopedia assume la sola posizione di un punto di vista neutrale, sul quale tutte le parti interessate possano concordare.
Non è naturalmente sempre possibile ottenere un consenso unanime su tutti i temi trattati:
differenze ci sono e ci saranno sempre, ed è nel fondamento medesimo della scienza moderna evitare di assumere valori assoluti come eternamente immodificabili.
È però possibile, ed anzi preferibile, effettuare una razionale disamina degli argomenti trattati, di modo che i concetti esposti possano essere considerati da tutti i lettori come oggettiva ed affidabile base di considerazione.
Wikipedia non assume pertanto alcuna posizione di avallo o di ricusazione, nessuna idea è prevalente se non, per scientifico ragionamento e fondamento, abbia a rivelarsi effettivamente preferibile alla luce di oggettive ed obiettive considerazioni generali.
Ingiusto rilievo.
Il punto di vista neutrale richiede che una voce presenti correttamente tutti i punti di vista significativi che sono stati pubblicati da fonti attendibili, e che debba farlo in maniera proporzionata all'importanza di ciascuna.
Una precisazione importante:
voci che mettono a confronto punti di vista differenti non devono dedicare a quelli minoritari uno spazio o un dettaglio pari a quello dato a punti di vista maggiormente supportati, e possono talora non includerli affatto:
per esempio, la voce sulla Terra non menziona il sostegno, in tempi moderni, all'ipotesi della Terra piatta, in quanto si tratta del punto di vista di una minoranza irrilevante.
Non si dovrebbe tentare di presentare una disputa come se il punto di vista di una minoranza avesse la stessa attenzione di quello della maggioranza; i punti di vista di piccole minoranze non dovrebbero quindi essere presentati se non nelle voci relative a quei punti di vista.
Dare un rilievo eccessivo, o semplicemente menzionare punti di vista minoritari, potrebbe infatti essere ingannevole:
Wikipedia ha lo scopo di presentare punti di vista contrapposti coi pesi proporzionali al sostegno goduto tra le fonti autorevoli in quel settore. Wikipedia è insomma uno specchio della cultura umana condivisa (fonte terziaria), non un luogo per far emergere teorie alternative. Ciò si applica non solo al testo delle voci, ma alle immagini, ai link esterni, alle categorie e al resto del materiale...
- il punto di vista neutrale è una regola assoluta e non discutibile
- un'enciclopedia assume la sola posizione di un punto di vista neutrale, sul quale tutte le parti interessate possano concordare
- nessuna idea è prevalente se non, per scientifico ragionamento e fondamento
- fonti attendibili
- preferibile
- in maniera proporzionata all'importanza di
- una precisazione importante: voci che mettono a confronto punti di vista differenti non devono dedicare a quelli minoritari uno spazio o un dettaglio pari a quello dato a punti di vista maggiormente supportati, e possono talora non includerli affatto…
- non si dovrebbe tentare di presentare una disputa come se il punto di vista di una minoranza avesse la stessa attenzione di quello della maggioranza
- dare un rilievo eccessivo, o semplicemente menzionare punti di vista minoritari, potrebbe infatti essere ingannevole: Wikipedia ha lo scopo di presentare punti di vista contrapposti coi pesi proporzionali al sostegno goduto tra le fonti autorevoli in quel settore. Wikipedia è insomma uno specchio della cultura umana condivisa (fonte terziaria), non un luogo per far emergere teorie alternative…
Se “puoi”, analizza ciò che hai appena letto dal punto di vista della “neutralità” che ti contraddistingue.
Il solo fatto di ricorrere a “fonti attendibili” ed al “scientifico ragionamento e fondamento”, ti suggeriscono in profondità di “preferire” una versione piuttosto che un’altra, meno alla “moda”.
È la storia stessa, seppure deviata, che te lo fa chiaramente intuire:
gli “usi e costumi” sono cambiati radicalmente nel Tempo. Che cosa significa a livello di Analogia Frattale?
Che tutto rispecchia qualcosa. E che cosa è, dunque, rispecchiato vedendo attraverso una simile “lente”? Qualcosa che è più “popolare” rispetto a qualcosa d’altro. Qualcosa che gode di una maggiore enfasi e nomea. Qualcosa che è più pubblicizzato, conosciuto, diffuso, emerso alla tua coordinata di ascolto/ricezione…
Ossia, proprio ciò che le infrastrutture sociali di riferimento (quasi sempre “le uniche” disponibili) ti spingono e coinvolgono a credere. Il “tacito assenso” è solo una conseguenza del non rilevare più nessuna alternativa.
Non hai, semplicemente, altro modo di poterti applicare alla società se non quello a maggior carattere auto referenziale (pubblicizzato).
Ossia, sempre lo stesso “modello” che, una volta, bruciava gli individui nelle pubbliche piazze e che, oggi, li isola in maniere meno evidenti/appariscenti, ma altrettanto efficaci in termini di “neutralizzazione”. Oggi, lo strumento inquisitorio e censore sei diventato direttamente tu, anzi… nemmeno questo ambito è mai veramente cambiato; hai presente il tale che si chiamava Ponzio Pilato? Ecco…
Il "Fiore della Vita" |
Cosa sai a proposito dell’Inps? Sai molto bene che il tuo “futuro” dipende dall’assegno che questo istituto ti rilascerà mensilmente, allorquando avrai maturato i “diritti”, vero? E che altro?
Beh… certamente che, questa catena di S. Antonio legalizzata (a differenza di molte altre) non gode apparentemente di "buona salute" e, anche per questo, sei sempre abbastanza preoccupato e “tifi” per una sua lunga, anzi, eterna... Vita (mentre il "cerino" passa di mano in continuazione).
Il punto di vista dell’Inps è, allora, quello “neutrale”, no? Ciò che giunge frattalmente da una simile presenza è sempre “vero”...
Ha 107 anni ma per l'Inps è morta, e non riceve più la pensione.
Lucrezia Furceri, attualmente ospite della Casa Anziani Giardino di Chiasso, in Svizzera, è giunta alla veneranda età di 107 anni, divenendo di diritto la decana del Canton Ticino, giacché pare sia la più longeva tra gli abitanti ancora in vita del ticinese.
Lucrezia Furceri, attualmente ospite della Casa Anziani Giardino di Chiasso, in Svizzera, è giunta alla veneranda età di 107 anni, divenendo di diritto la decana del Canton Ticino, giacché pare sia la più longeva tra gli abitanti ancora in vita del ticinese.
Ma a dispetto dello straordinario traguardo anagrafico, Lucrezia sembra essere scomparsa dall’istituto che più di ogni altro dovrebbe tenerla in considerazione: l’Inps.
A partire dal giugno del 2013, infatti, l’istituto previdenziale non le versa più alcuna pensione, giacché – pare – la ritiene passata a miglior vita. "Nonostante i numerosi tentativi di dimostrare, anche attraverso il Comune, che mia nonna è ancora viva”, racconta la nipote, “non abbiamo ottenuto risposta alcuna”...
Link
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Nonostante i numerosi tentativi di dimostrare, anche attraverso il Comune, che mia nonna è ancora viva… non abbiamo ottenuto risposta alcuna…
Di quale neutralità stiamo parlando? Di qualcosa che sino a quando tocca agli altri, allora, non importa?
Cosa è neutro? I conti dell’Inps? See… l’Inps non può fallire, perché lo Stato (ossia, ti dicono, tu) ripiana sistematicamente le perdite.
Com’è lo stato degli acquedotti italici? Fa “acqua da tutte le parti”. Per cui? Nulla! Non riesci ad andare oltre a qualsiasi segnale frattale “ambientale”…
Perché ti preoccupi sempre, se lo Stato, poi, interviene a ripianare le mancanze della “cassa pubblica”?
Perché temi che lo Stato possa fallire? Beh… tutto è possibile ma in un ambito in cui è centrale la presenza “creativa” del denaro (che Draghi ha dimostrato “grazie alla crisi” di esistere in maniera infinita e, dunque, convenzionale, intenzionalmente controllato a priori, secondo l’intenzione di…) tutto dipende dal “rubinetto” che lo vincola a sé (artificio).
Non ci credi? Naa… non è in questi termini che va posta la questione, piuttosto… “ci credi ma, non importa” (paradosso di Moore). Lo puoi capire molto bene attraverso l’osservazione del Pil (artificio del Pil). Davanti a notizie reali come, ad esempio, quella che segue, come puoi “rimanere”?
Come alzare il Pil?
Pil, da ottobre anche droga e prostituzione nel calcolo.
Droga, prostituzione e altre attività illegali: da ottobre 2014 rientreranno tutte nel calcolo del Pil. Sono le novità che rientrano nel Sec, Sistema dei conti nazionali che definisce la metodologia standard da utilizzare in tutti i paesi europei per la produzione di dati di contabilità.
La nuova metodologia prevede quindi che l'Italia, in linea con l'Europa, ha l'obbligo di inserire nel calcolo del Pil le attività illegali come "traffico di sostanze stupefacenti, servizi della prostituzione e contrabbando (di sigarette o alcol)" indipendentemente dal loro status giuridico, come stabilisce l'Istat, che vede queste modifiche connesse al "necessario superamento di riserve relative all'applicazione omogenea tra paesi Ue degli standard già esistenti".
Il cambiamento del Sec è paradossalmente tutto a vantaggio italiano, perchè il fenomeno dell'economia sommersa in questo Paese è notevole:
nei Paesi in cui queste modifiche vengono attuate da tempo il Pil è cresciuto, a tutto vantaggio delle economie in questione.
Negli Usa, ad esempio, dal 2010 al 2012 il Pil è cresciuto del 3,5% con ricerca e sviluppo che da soli valgono il 2,5%. C'è speranza anche per l'Italia, che dovrebbe accrescere il suo Pil - secondo stime Istat - di uno o due punti percentuali. Stessa situazione vale anche per Estonia, Irlanda, Spagna, Lussemburgo, Malta, Portogallo, Slovenia, Slovacchia e Repubblica Ceca, dove l'impatto al nuovo sistema di conti sarà positivo.
D'altronde, le cifre riguardanti il mondo del sommerso italiano - risalenti al 2008 - indicano un valore che si aggira tra un minimo di 255 e un massimo 275 miliardi di euro, per una percentuale che oscilla tra il 16,3% e il 17,5% del Pil.
Certo, calcolare l'incalcolabile è cosa ardua e l'Istituto Nazionale di Statistica lo sa: la misurazione sarà difficile, "per l'ovvia ragione che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni''.
A tal proposito, quindi per uniformare le stime, l'Eurostat ha fornito linee guida ben definite, decidendo cosa inserire e cosa no e circoscrivendo le attività illegali al traffico di sostanze stupefacenti, ai servizi della prostituzione e al contrabbando di alcol e sigarette...
Un cambiamento di calcolo che, sempre secondo l'Istat, "determina un impatto positivo sulla domanda aggregata e, quindi, sul Pil pari alla parte di spesa effettuata dalle imprese di mercato"...
Se l'Europa plaude al nuovo sistema, lo stesso non fanno le associazioni di consumatori italiane, che si dichiarano "interdette" di fronte alla decisione dell'Eurostat. Lo scrivono Federconsumatori e Adusbef in una nota, definendo la scelta "una trovata di cattivo gusto, che eleva le attività illegali in mano alle mafie al rango di produttrici di ricchezza nazionale''.
- c'è speranza anche per l'Italia, che dovrebbe accrescere il suo Pil - secondo stime Istat - di uno o due punti percentuali
- la misurazione sarà difficile, "per l'ovvia ragione che esse si sottraggono a qualsiasi forma di rilevazione, e lo stesso concetto di attività illegale può prestarsi a diverse interpretazioni''
- una trovata di cattivo gusto, che eleva le attività illegali in mano alle mafie al rango di produttrici di ricchezza nazionale…
Quale neutralità segui (sei interessato da) allora?
Il Pil che cosa “misura”?
C’è una strategia all’opera, che ti prevede in una certa “situazione”, al fine di… cosa? Beh… non ci puoi credere, perché tutto quello che “conosci” verrebbe inesorabilmente “giù”.
In realtà, sei senza punti di riferimento e questa situazione è quella autenticamente neutra. Non esiste su o giù, bensì, esisti tu mentre ordini ciò che osservi. Il punto di vista è tuo quanto ciò che inquadra una telecamera…
La strategia è basata sul grado di separazione della platea massiva (il consueto “dividi et impera”) secondo la maniera più autentica (vera) ma apparente. Sai perché?
L’apparenza si muove nei due sensi:
- nell’uno – credi che tutto sia frammentato a livello umano (3d)
- nell’altro – credi che tutto sia unificato a livello più alto (Dio/Uno).
In realtà, esiste un altro macro livello disposto nel mezzo (dielettrico: materiale che a causa della sua bassa conducibilità elettrica viene usato come isolante… link). Questo livello è il "livello zero” che, ad esempio, puoi vedere osservando la clessidra.
Ossia, quel punto di passaggio a "collo di bottiglia" per il quale passa tutta la sabbia contenuta nell’emisfero superiore che, per mezzo della gravità e dell’insieme di leggi, scende verso il basso passando per il controllo del “punto zero” di censimento e passaggio.
In mezzo al “sopra ed al sotto” esiste uno st(r)ato “isolante”, ossia che induce all’auto isolamento nel quale si è convinti di essere.
Senza fare nulla di fisico, il controllo manifesta indirettamente nelle 3d, in te, lo stato di isolamento tra le parti, di qualsiasi natura esse siano…
La separazione concettuale crea separazione fisica. Non lo credi? Vedrai dove va ad affondare questo articolo e se non ne rimarrai perlomeno sconvolto, beh… sappi che qualcosa, all’opera in te, ti ha trasformato in una macchina. È per SPS (Me) una grande sofferenza giungere al nucleo centrale del presente articolo, tuttavia, andava fatto ed è stato fatto…
Parti da questa esemplificazione frattale ridotta:
Terra Santa, Papa prega contro muro di separazione…
Link
Terra Santa, Papa: Santo Sepolcro ricorda dramma divisioni tra noi…
Link
Sai molto bene che andare “contro” a qualcosa significa rinforzarlo. È una questione che non dipende dalla forza d’urto, ma dalla frammentazione di quel qualcosa, in una miriade infinitesimale di parti in grado di auto diffondersi viralmente nell’ambiente in toto (esseri umani compresi).
Il “dramma” delle “divisioni tra umani” è proprio questo:
la diffusione della divisione per auto acclamazione indotta, ossia, non cosciente (cavalcando gli interessi di parte). Qualcosa che viene respirato insieme all’aria, frutto (1) di una presenza di riferimento non presente (2) di una strategia ben precisa, che dispone di una conoscenza (consapevolezza e memoria) drenata dal bacino di contenimento 3d umano.
Il fatto, poi, che una simile espressione sia affermata e diffusa dal Papa, dalla zona del Santo Sepolcro, ossia, da una zona al altissima separazione centrale in proiezione globale e continuativa… è molto indicativa ed auto esplicativa, a livello frattale, della portata del canale auto intrattenente nel quale il genere umano è “versato” in qualità di fluido isolante…
Allo stesso Tempo, una “denuncia” è vera e… lascia il Tempo che trova, proprio come se fosse rivolta a te e rimanesse in attesa del tuo feedback.
Ossia, sei tu che vieni “eccitato ed ecciti” il circuito.
Un loop dal quale non puoi uscire se non maturando una consapevolezza d’ordine superiore.
Che cosa sai?
La fotocamera più potente al mondo.
Con i suoi 570 megapixel, studia l'energia oscura dall'osservatorio astronomico di Cerro Tololo, in Cile. È la fotocamera con la risoluzione più alta mai costruita e si chiama Dark Energy Camera…
Link
Ciò corrisponde a verità? Sappi che le informazioni sono tutte intorno a te. Nulla ti viene risparmiato ma, devi sapere… “trovare”.
Lo Shuttle visto da vicino…
La Nasa e la United Space Alliance, il principale contractor che si occupava degli Shuttle per conto dell'agenzia spaziale, hanno consentito l'accesso alle navette subito dopo le loro ultime missioni.
"Finché erano in servizio", spiega Lisa Fowler, portavoce della Nasa al Kennedy Space Center, "gli Shuttle dovevano essere tenuti in perfette condizioni di pulizia e integrità":
non era quindi possibile farvi entrare estranei.
"Ora che sono pronti per essere esposti al museo, abbiamo potuto metterli a disposizione dei media". Il risultato è, ad esempio, l'immagine zoomabile del ponte di comando (flight deck) del Discovery, che ha una risoluzione di 2,74 gigapixel…
Link
2,74 gigapixel vs 570 megapixel: questa è la distanza, per differenza, dal livello "esterno"?Quasi un quinto distanziale, nella modifica di rotta vibrazionale, a cui sei chiamato a rispondere se… intendi voltare pagina. In quale direzione? Nella “tua non neutralità, rispetto a tutto quello che di neutro puoi convenzionalmente credere di accettare per tacito assenso nonché… asfissia”.
Un quinto è, ad esempio, riportato all’unita fondamentale (Uno):
1:5 = 0,20
Se esegui questi semplici calcoli apparentemente casuali:
2,74/0,57 = 4,80 (al quinto manca 0,20)
2,74/5 = 0,548
570-548 = 22
Tutto sembra (ri)tornare alla particella numerica 22). Se, poi, a livello di Analogia Frattale (dal punto di vista neutrale di SPS) ci agganci il (ri)correre continuo del numero 22 (per esperienza personale), da oggi, seguendo un simile filo conduttore… sembra che la "correzione di rotta" da apportare al proprio vascello, sia nell’entità dei 22 (gradi di separazione).
La separazione provoca effetti fisici e anche guerre tra la popolazione. Un esempio “estremamente doloroso” a tal riguardo è quello che segue, nonché il Cuore del presente articolo…
Genocidio del Ruanda.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Ovvio, l’etichetta di “non neutralità” bolla le informazioni comunque presenti in Wikipedia, come “di parte”, per cui il credo massivo non sarà completamente adeso a quello che viene riportato all’interno della pagina in questione. Tuttavia, se sei giunto sino a "qua", avrai forse compreso di quale “neutralità” si tratta.
Il “pensare comune” ha sempre portato a discriminare gli altri ed a nascondere la realtà più intima descritta dai fatti.
Pensaci bene.
Wikipedia, per poter sopravvivere non necessita solo del denaro che raccoglie con le donazioni e senza pubblicità, ma necessita soprattutto della collaborazione degli utenti e del “permesso” derivante dall’osservare il precetto previsto e descritto dalla “legge” (punto di vista centrale neutrale).
Ma, al pari dell’esistenza della satira, attraverso Wikipedia possono giungere sino a te determinate informazioni che, altrimenti, sarebbero rimaste raccolte in altre parti, meno visibili ed usufruibili.
Questa “copertura opportuna”, dunque, va rispettata andando al di là di tutto quello che sei indotto a pensare/giudicare.
Ora, verrai al cospetto di una immane tragedia causata dal grado di separazione, del tutto artificiale/convenzionale, apportato per mezzo di una “presenza locale”, che ha seminato differenze virali, per poi divenire una “presenza non locale”, lasciando sul campo l’esito di ciò che fu una vera e propria inseminazione per la futura instabilità nazionale di un insieme di genti, che sono state coinvolte in un gioco più grande di loro, a livello Planetario.
Qualcosa che non termina con le consuete spigolature complottistiche che conosci. Qualcosa che parte dal Nucleo Primo. Qualcosa che separa e divide ed induce a farsi la “guerra dei poveri”, non percependo minimamente la “figura” (terzo), che gode per un simile conflitto.
Il controllo è altro, rispetto alla possessione di denaro e potere derivante dal denaro.
Il controllo è… “possessione” sotto ad ogni aspetto, è “farti combattere per darti una casa e difenderla per sempre, tassandola in maniera certa e, dunque, intrattenendoti alle prese con questioni collaterali”.
Lascio la citazione per intero da Wikipedia. È molto dolorosa. Vedi se riesci a comprenderla per intero. È possibile anche indagare molto più approfonditamente, tuttavia, anche il solo dimostrare che in Wikipedia tutto è liberamente emerso, è un grande risultato praticamente alla portata di chiunque sia dotato ancora di un “proprio centro di movimento”.
L'idea di una differenza di tipo razziale fra gli Hutu e i Tutsi è legata al primo colonialismo belga in Africa. I coloni belgi si basarono sulla semplice osservazione dell'aspetto fisico degli appartenenti ai diversi gruppi…
Il genocidio del Ruanda fu uno dei più sanguinosi episodi della storia del XX secolo. Dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati) almeno 500.000 persone secondo le stime di Human Rights Watch; il numero delle vittime tuttavia è salito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone.
Il genocidio, ufficialmente, viene considerato concluso alla fine dell'Opération Turquoise, una missione umanitaria voluta e intrapresa dai francesi, sotto autorizzazione Onu.
Le vittime furono prevalentemente Tutsi. L'idea di una differenza di tipo razziale fra gli Hutu e i Tutsi è legata al primo colonialismo belga in Africa. I coloni belgi si basarono sulla semplice osservazione dell'aspetto fisico degli appartenenti ai diversi gruppi.
Essi osservarono che i Twa (un terzo gruppo etnico dell'area) erano di bassa statura (come i pigmei), gli Hutu erano di media altezza, e i Tutsi erano molto alti e snelli. Inoltre, i Tutsi tendono ad avere il naso, e l'intero volto, più sottile...
I Tutsi erano una minoranza rispetto agli Hutu, mentre i Twa costituivano un altro gruppo ancora meno numeroso. Anticamente si poteva passare da un gruppo ad un altro, ci si poteva sposare tra gruppi diversi. La differenza era prevalentemente di tipo sociale: i Tutsi erano più ricchi degli Hutu e nell'ultimo gradino della scala sociale vi erano i Twa. Ma non era definitivo, chiunque poteva migliorare la propria condizione.
I colonizzatori belgi fecero l'errore di considerare questi gruppi come delle divisioni razziali.
Così facendo i gruppi si irrigidirono e non fu più possibile cambiare gruppo.
I Tutsi divennero i ricchi al potere, gli Hutu i poveri che dovevano subire tutto. Dopo sanguinose rivolte e massacri, gli Hutu, con l'accordo dei belgi, presero il potere nel 1959–1962 e iniziò la lunga persecuzione dei Tutsi. Molti di loro fuggirono nei Paesi limitrofi, soprattutto in Uganda. Nel periodo del genocidio gli Hutu erano il gruppo di popolazione maggiore. Erano Hutu anche i due gruppi paramilitari principalmente responsabili dell'eccidio: Interahamwe e Impuzamugambi.
Il genocidio ruandese può essere considerato la goccia che fece traboccare il vaso delle tensioni e rivalità tra gli Hutu e i Tutsi…
La percezione di una divisione etnica da parte della popolazione del Ruanda è in gran parte un effetto del dominio coloniale europeo, prima tedesco e poi belga.
I coloni introdussero le carte di identità e iniziarono a classificare rigidamente i ruandesi in funzione del loro status sociale e delle loro caratteristiche somatiche, in particolare distinguendo chiaramente fra Hutu e Tutsi.
I Tutsi, in genere più ricchi e compiacenti, furono favoriti. L'antropologia razzista teorizzò che i Tutsi fossero una razza diversa dagli Hutu, intrinsecamente superiore in quanto più vicina a quella caucasica. Il fatto che Tutsi e Hutu siano due gruppi etnici distinti è stato oggetto di un notevole dibattito, e oggi l'ipotesi di un'importante differenza di origine etnica viene raramente presa in considerazione.
In Ruanda come in Burundi, i Tutsi rappresentavano l'aristocrazia della società, e possedevano la terra e il bestiame; mentre gli Hutu svolgevano il lavoro agricolo. I belgi hanno ulteriormente allargato e alimentato la differenza tra questi due gruppi. Il genocidio del 1994 si inserisce in un contesto di rivalità etniche bilaterali e stermini di massa che coinvolsero l'intera regione fin dal 1962, per continuare anche dopo il 1994. Teatro degli eccidi, oltre al Ruanda, sono stati tutti i paesi confinanti: l'Uganda a nord, il Burundi a sud (che costituiva, insieme al Ruanda, la colonia belga Ruanda-Urundi), il Congo ad ovest e la Tanzania ad est.
Nel 1959, la rivolta degli Hutu contro la monarchia Tutsi condusse al referendum del 1961 e all'indipendenza del 1962, accompagnata dallo sterminio di oltre 100.000 Tutsi ed alla loro emigrazione in Uganda e Burundi.
Nel 1966 in Burundi, una serie di colpi di stato alimentata dalle due etnie si concluse con la presa del potere da parte dell'aristocrazia Tutsi; nel 1972, un tentativo di colpo di stato Hutu portò alla reazione violenta del governo, con lo sterminio di 200.000 Hutu. Nel 1973 in Ruanda, il generale Hutu Juvénal Habyarimana procedette al colpo di stato ed instaurò un regime autoritario nel 1975. Tornando al Burundi, i sanguinosi scontri del 1988 provocarono decine di migliaia di vittime e furono seguiti da un governo parlamentare a maggioranza Hutu; ma l'esercito controllato dai Tutsi scatenò la guerra civile ruandese e portò un milione di profughi nei paesi vicini.
Nel 1990, il Fronte Patriottico Ruandese (RPF), gruppo politico-militare nato nella comunità Tutsi rifugiatasi in Uganda, tentò il colpo di stato in Ruanda ed alimentò una guerra civile, cui seguì il genocidio del 1994 e la presa del potere da parte dell'RPF. Profughi Hutu si rifugiarono in Congo, dove furono massacrati a migliaia dai Tutsi nel 1996. La Tanzania è accusata di ospitare ribelli Hutu.
I Tutsi erano stati estromessi dal potere dagli Hutu, che costituivano l'85% della popolazione e dalla rivoluzione del 1959 detenevano completamente il potere. Il 6 aprile del 1994 l'aereo presidenziale dell'allora presidente Juvénal Habyarimana, al potere con un governo dittatoriale dal 1973, fu abbattuto da un missile terra-aria, mentre il presidente era di ritorno insieme al collega del Burundi Cyprien Ntaryamira da un colloquio di pace.
Ancora oggi è ignoto chi fece partire quel missile: le ipotesi più accreditate portano alle frange estremiste del partito presidenziale, le quali non accettavano la ratificazione dell'accordo di Arusha (1993) che concedeva al Fronte Patriottico Ruandese (RPF), composto in prevalenza da esiliati Tutsi, un ruolo politico e militare importante all'interno della società ruandese; un'altra ipotesi sostiene che fu proprio l'RPF a compiere l'attentato, convinto che il suo ruolo negli eventi sarebbe stato marginale e che i patti non sarebbero stati rispettati; qualche anno più tardi è stata incriminata la moglie del presidente, che proprio quel giorno, contrariamente alle sue abitudini, decise di prendere un mezzo alternativo all'aereo, forse perché conosceva in anticipo la sorte del marito o forse perché lei stessa ne aveva tessuto le trame.
Subito dopo lo schianto dell'aereo, ma anche nella stessa mattinata del giorno 6 di aprile, con il pretesto di una vendetta trasversale, cominciarono i massacri, che si intensificarono dal 7 aprile a Kigali e nelle zone controllate dalle forze governative (FAR, Forze Armate Ruandesi), della popolazione Tutsi e di quella parte Hutu imparentata con questi o schierata su posizioni più moderate, ad opera della Guardia Presidenziale e dei gruppi paramilitari Interahamwe e Impuzamugambi, con il supporto dell'esercito governativo. Il segnale dell'inizio delle ostilità fu dato dall'unica radio non sabotata, l'estremista "RTLM" che invitava, per mezzo dello speaker Kantano, a seviziare e ad uccidere gli "scarafaggi" tutsi.
Per 100 giorni si susseguirono massacri e barbarie di ogni tipo; vennero massacrate più di un milione di persone in maniera pianificata e capillare.
Uno dei massacri più efferati fu compiuto a Gikongoro, l'allora sede dell'istituto tecnico di Murambi: oltre 27.000 persone vennero massacrate senza pietà e la notte dalle fosse comuni il sangue uscì andando ad inumidire il terreno. Per dare un'idea sommaria di quello che avvenne, basti pensare che in un giorno vennero uccise circa ottomila persone, circa 333 all'ora, ovvero 5 vite al minuto.
Il massacro non avvenne per mezzo di bombe o mitragliatrici, ma principalmente con il più rudimentale ma altrettanto efficace machete. Il genocidio ruandese ebbe termine nel luglio 1994 con la vittoria dell'RPF nel suo scontro con le forze governative. Giunto a controllare l'intero paese l'RPF attuò una risposta al genocidio che aggravò ulteriormente la situazione umanitaria in quanto comportò la fuga di circa un milione di profughi Hutu verso i paesi confinanti Burundi, Zaire, Tanzania e Uganda…
Un genocidio preparato.
L'uccisione era stata ben organizzata dal governo ruandese. Quando il massacro è iniziato, i miliziani ruandesi erano circa 30.000, o un membro della milizia per ogni dieci famiglie. Venne organizzato a livello nazionale, con rappresentanti in ogni quartiere. Alcuni membri della milizia erano in grado di acquisire i fucili d'assalto AK-47 compilando il modulo di richiesta. Altre armi, come le granate, non venivano richieste tramite alcun lavoro d'ufficio e sono state quindi ampiamente distribuite dal governo. Molti membri dell'Interahamwe e Impuzamugambi erano muniti solo di machete.
Anche dopo l'accordo di pace firmato ad Arusha nel 1993, alcuni uomini d'affari vicini al generale Habyarimana si fecero importare 581'000 machete dalla Cina per aiutare gli Hutu nell'uccidere i Tutsi, perché erano più economici delle pistole.
Durante un notiziario del 2000 il The Guardian rivelò che "l'ex Segretario generale dell'ONU, Boutros Boutros-Ghali, giocò un ruolo importante nella fornitura di armi al regime Hutu, il quale ha realizzato una campagna di genocidio contro i Tutsi in Ruanda nel 1994.
Come ministro degli esteri in Egitto, Boutros-Ghali ha facilitato un affare di armi nel 1990, che era di $26 milioni (18 milioni di sterline) di bombe di mortaio, lanciarazzi, granate e munizioni, trasferite dal Cairo al Ruanda. Le armi furono utilizzate dagli Hutu in attacchi che hanno portato fino a 1.000.000 di morti"...
Il Primo Ministro del Ruanda, Jean Kambanda, rivelò durante la sua testimonianza davanti al Tribunale penale internazionale per il Ruanda che all'interno del governo ci furono apertamente delle discussioni riguardanti il genocidio e che "...uno dei ministri del governo disse che era personalmente in favore di sbarazzarsi di tutti i Tutsi; senza i Tutsi, disse il ministro, tutti i problemi del Ruanda sarebbero risolti".
Oltre a Kambanda, gli organizzatori del genocidio includono il colonnello Théoneste Bagosora, un ufficiale dell'esercito in pensione e molti funzionari governativi di alto livello e membri dell'esercito, come il generale Augustin Bizimungu.
A livello locale, i pianificatori del genocidio includono sindaci e poliziotti.
Gli Hutu e i Tutsi furono costretti a utilizzare carte d'identità che specificano la loro etnia d'appartenenza. Queste carte venivano utilizzate come simboli che l'Interahamwe poteva controllare tramite la minaccia della forza.
Il colore della pelle era un tratto fisico generale che veniva in genere utilizzato nella identificazione "etnica". I ruandesi dal colore più chiaro erano tipicamente Tutsi, il gruppo di minoranza, mentre i ruandesi dalla pelle più scura in genere erano Hutu, il gruppo di maggioranza in Ruanda. In molti casi, gli individui Tutsi erano separati dalla popolazione generale e talvolta costretti ad essere schiavi degli Hutu. Le donne Tutsi sono state spesso indicate come "zingare" e sono state frequentemente vittime di violenza sessuale.
L'atteggiamento del mondo.
La storia del genocidio ruandese è anche la storia dell'indifferenza dell'Occidente di fronte ad eventi percepiti come distanti dai propri interessi.
Emblematico fu l'atteggiamento dell'Onu, che si disinteressò del tutto delle tempestive richieste di intervento inviategli dal maggiore generale canadese Roméo Dallaire, comandante delle forze armate (2.500 uomini, ridotti a 500 un mese dopo l'inizio del genocidio) dell'Onu. Un passo tratto dal fax inviato all'Onu da Dallaire denuncia il rischio dell'imminente genocidio:
dal momento dell'arrivo della MINUAR, (l'informatore) ha ricevuto l'ordine di compilare l'elenco di tutti i tutsi di Kigali. Egli sospetta che sia in vista della loro eliminazione. Dice che, per fare un esempio, le sue truppe in venti minuti potrebbero ammazzare fino a mille tutsi... L'informatore è disposto a fornire l'indicazione di un grande deposito che ospita almeno centotrentacinque armi... Era pronto a condurci sul posto questa notte - se gli avessimo dato le seguenti garanzie: chiede che lui e la sua famiglia siano posti sotto la nostra protezione.
Il Dipartimento per le Missioni di Pace con sede a New York non inviò la richiesta d'intervento alla Segreteria Generale né al Consiglio di Sicurezza.
Il 20 aprile 1994 il Segretario Generale delle Nazioni Unite presentò al Consiglio di Sicurezza il rapporto speciale S/1994/470 nel quale, descrivendo la situazione degli scontri etnici sottolineava l'impossibilità per la forza dell'UNAMIR, composta da 1705 uomini dopo il ritiro del contingente belga e del personale non essenziale, di perseguire gli obiettivi del suo mandato (di pace).
Il rapporto conteneva quindi tre alternative di intervento:
- rinforzo immediato e consistente delle forze dell'UNAMIR e modifica del mandato in modo da imporre alle forze combattenti un cessate il fuoco, ristabilire l'ordine, fermare i massacri e permettere l'assistenza umanitaria in tutto il paese;
- riduzione del contingente UNAMIR ad un piccolo gruppo guidato dal comandante militare e dal suo staff, con il compito di intermediazione tra le forze combattenti per raggiungere il cessate il fuoco. Per garantire la sicurezza del team era prevista la presenza di circa 270 uomini;
- ritiro completo delle forze UNAMIR.
Il 21 aprile 1994 il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite votò all'unanimità la risoluzione 912 (1994) che adotta tra le tre alternative presentate dal Segretario Generale, la seconda.
Nonostante i diversi rapporti presentati alla Commissione per i Diritti Umani dell'Onu, il Consiglio di Sicurezza, a causa del veto degli Stati Uniti d'America, non riconosce il genocidio in Ruanda.
Inoltre, diversi paesi occidentali mandarono dei contingenti con l'unico scopo di salvare i propri cittadini. Fra questi spiccano il Belgio e la Francia; quest'ultima non solo non volle fermare i massacri (negli anni precedenti aveva armato e addestrato le FAR), ma anzi fiancheggiò le milizie Hutu in ritirata dopo l'arrivo del FPR (tutsi).
Gli Usa parlarono di "atti di genocidio" il 10 giugno 1994, dopo 2 mesi: tale atteggiamento attendista è da mettere in relazione con la memoria ancora viva dei soldati americani massacrati nella Battaglia di Mogadiscio appena cinque mesi prima (3 ottobre 1993).
Fatto da non trascurare, e che spesso viene tralasciato, è la posizione di Mitterrand e della Francia, che prima appoggiò i Tutsi per poi spingere gli Hutu alla rivolta (il comando più violento del genocidio ruandese, gli Interahamwe, voluto dal clan Habyarimana, era addestrato dall'esercito ruandese e anche da soldati francesi)...
Conseguenze.
Numerosi autori delle stragi rimasero impuniti o indirettamente protetti da paesi occidentali, come la Gran Bretagna, a causa dell'assenza di trattati di estradizione con il Ruanda.
L'UNAMIR restò in Ruanda fino all'8 marzo 1996, con l'incarico di assistere e proteggere le popolazioni oggetto del massacro. L'ufficio dell'Onu fu capace di lavorare a pieni ranghi solo dopo il termine del genocidio, e questo ritardo costò alle Nazioni Unite una quantità di accuse che le portarono, nel marzo 1996 appunto, a ritirare i propri contingenti.
Nel corso del mandato, avevano perso la vita 27 membri dell'UNAMIR, 22 caschi blu, 3 osservatori militari, un membro civile della polizia in collaborazione con l'Onu e un interprete. Gran parte dei responsabili trovarono rifugio nel confinante Zaire (poi Repubblica Democratica del Congo).
Gli odi razziali passarono così alle nazioni vicine: si suppone infatti che essi abbiano alimentato la Prima e la Seconda guerra del Congo (rispettivamente, 1996-1997 e 1998-2003), e che siano stati uno dei principali fattori della Guerra civile del Burundi (1993-2005).
Nel marzo 2008, un processo di appello ha condannato il sacerdote cattolico Athanase Seromba all'ergastolo, accusandolo di aver partecipato attivamente ai massacri senza mostrare segni di pentimento.
Il 18 dicembre 2008, il tribunale internazionale speciale istituito ad Arusha, in Tanzania, ha condannato all'ergastolo per genocidio il colonnello Théoneste Bagosora, nel 1994 a capo del Ministero della Difesa ruandese e ritenuto l'ideatore del massacro, il maggiore Aloys Ntabakuze e il colonnello Anatole Nsengiyumva.
La vicenda è stata ricostruita in film come Hotel Rwanda (2004), Accadde in aprile (2005) , Shooting Dogs (2005) e Shake Hands with the Devil (2007)…
- l'idea di una differenza di tipo razziale fra gli Hutu e i Tutsi è legata al primo colonialismo belga in Africa. I coloni belgi si basarono sulla semplice osservazione dell'aspetto fisico degli appartenenti ai diversi gruppi…
- la percezione di una divisione etnica da parte della popolazione del Ruanda è in gran parte un effetto del dominio coloniale europeo, prima tedesco e poi belga. I coloni introdussero le carte di identità e iniziarono a classificare rigidamente i ruandesi in funzione del loro status sociale e delle loro caratteristiche somatiche, in particolare distinguendo chiaramente fra Hutu e Tutsi…
- L'idea di una differenza di tipo razziale
- La percezione di una divisione etnica da parte della popolazione del Ruanda è in gran parte un effetto del…
Il film Inception lo hai veduto? Funziona davvero così…
Tutto è volto a (ri)programmare l'essere umano.
Se vedi anche il film “Hotel Rwanda” potrai meglio respirare ciò che andò in onda in quei luoghi. Questo film ebbe molti riconoscimenti (link) e poi?
A parte la (ri)traduzione dei fatti in codice artistico, che cosa è successo?
Che cosa puoi fare, tu? Nulla, vero? Però puoi sempre “cambiare te in te stesso”. Quello… sì. Magari agendo in loco, in maniera tale da non permettere più che, almeno da te, nella tua zona, si possano creare “separazioni ideali” di qualsiasi tipo. Perché, ciò che è successo in Ruanda è stato un altro esperimento e lo scenario di quello che può accadere in ogni momento anche dove vivi tu, se solo il Nucleo Primo dovesse prendere una simile decisione.
Osserva molto attentamente:
il Belgio (“vecchio” continente) è la potenza coloniale da cui parte l’idea di differenza, separazione e, dunque, di controllo indiretto. Quando il Ruanda “torna libero”, la "semina coloniale" inizia a germogliare. La situazione di eterno conflitto che scaturisce, espone la Nazione al controllo altrui, personificato dalle fazioni che a turno si alternano al potere senza mai dare luogo ad un vero "spirito nazionale", prestandosi alla corruzione d’ogni tipo proveniente dal bacino attrattivo del denaro internazionale.
La repubblica presidenziale è una forma di governo, appartenente alle forme di democrazia rappresentativa, in cui il potere esecutivo si concentra nella figura del Presidente che è sia il capo dello Stato sia il capo del governo.
Generalmente questi è democraticamente eletto direttamente dai cittadini e forma il suo governo; essendo capo di stato non ha bisogno di voto di fiducia parlamentare anche perché, avendo già ottenuto il voto della maggioranza dei cittadini, non ha bisogno della fiducia dei loro rappresentanti.
La legittimazione attraverso il voto conferisce al presidente una chiara superiorità rispetto ai suoi ministri, non sempre rimarcato nei sistemi parlamentari…
Link
Infatti il "presidente" fu ucciso da un missile terra-aria, in maniera "non locale" e dunque non rintracciabile secondo canoni convenzionali, ed insabbiabili, di investigazione non frattale. Il capro espiatorio fu servito a pieno e la strage pianificata iniziò e si concluse nella fase di "ritardo" delle istituzioni internazionali preposte...
La repubblica presidenziale è una forma di governo, appartenente alle forme di democrazia rappresentativa... Parole. Parole. Parole…
Come si può nascondere, ancora nel 2014, una forma di dittatura, in maniera sufficientemente credibile? Attraverso la configurazione di un “punto di vista neutrale” frutto della convenzione… che “ti tiene buono la tuo posto”.
Un film, allora, è solo un “film”? Un’opera di fantasia fine a se stessa?
Oppure è un modo di by passare intelligentemente il controllo, accettando di scendere a compromessi accettabili, a livello di “portatore sano”?
Paul Rusesabagina: Volevo farle le mie congratulazioni.
Colonnello Oliver: Congratulazioni?!
Paul Rusesabagina: Sì
Colonnello Oliver: Tu dovresti sputarmi in faccia.
Paul Rusesabagina: Scusi?
Colonnello Oliver: Siete immondizia... per noi siete immondizia.
Paul Rusesabagina: Per chi?
Colonnello Oliver: Per noi, per l'occidente, le super potenze, per tutto ciò che credi Paul... siete immondizia, sterco... non avete valore.
Paul Rusesabagina: Temo di non capire quello che dice colonnello.
Colonnello Oliver: Avanti, Paul, non prendermi per il culo! Sei il più intelligente qua in mezzo... te li giostri tutti, comandi tu... potresti essere il padrone di questo hotel, se non fosse per una cosa... sei nero! Non sei neppure un negro... sei un africano…
Link
La cosa più toccante è l’uccisione dei bambini del Ruanda. Non solo uccisi ma… “tagliati”, dispersi, smembrati… attraverso il più feroce odio razziale di origine “non locale” (inesistente sul piano fisico).
I bambini. Viene sinceramente da piangere e lo faccio anche. Ad ogni latitudine i “nostri” bambini sono come degli inarrivabili diamanti di pura aderenza a questo Mondo.
È, in essi, presente un forte lato egoico, tuttavia, sino ad una certa età, essi sono veramente qualcosa di assolutamente ineguagliabile per puro spirito di bellezza interiore ed esteriore. Ucciderli è pari a qualcosa di “vietato dalla legge superiore, qualsiasi essa sia”. Il vero “peccato”.
Qualcosa che va contro ogni tipo di natura e di credo e di sentire o di pazzia.
Qualcosa che fa capire, visto che tuttavia accade, che… il grado di possessione a cui il genere umano è aperto e disponibile, risente dello stesso “morbo mortale” che il genere umano stesso riflette in pieno, relativamente ad ogni tipo di controllo esistente a qualsiasi dimensione/latitudine (Dio, Creatore, Nucleo Primo, etc.).
Il “peccato” è quello di non accorgersi della presenza immanifesta, tuttavia centrale, del Nucleo Primo, a sua volta, costituente quel “centro” che l’essere umano ha veduto deviare progressivamente, nel Tempo dello stanziamento nelle 3d, per opera di un lento “lasciarsi andare ed al relativo smarrimento del proprio oltre orizzonte”…
Se gli adulti osservassero i bambini di quattro anni vedrebbero il capolavoro che sono stati e che questa società da sempre ha profanato e sta profanando.
Se ognuno potesse crescere ascoltando le istruzioni del proprio seme, della propria interiorità, le strade sarebbero piene di capolavori ambulanti e ognuno avrebbe una sua personale visione del mondo e il mondo sarebbe pieno di infinite interpretazioni e questo sarebbe commovente.
Avviene quotidianamente un vero e proprio genocidio non tanto dei corpi quanto delle personalità di milioni, anzi miliardi di… “esseri umani”, tenuti lontani da se stessi e dalla loro creatività e dal proprio vero destino, assediati come sono da falsi problemi, false culture, false superstizioni, false credenze, falsi progetti, false promesse…
Silvano Agosti
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com
grazie Davide per aver posto questa realtà del Ruanda di cui io sapevo praticamente nulla , o almeno non fino fino a questo punto da te descritto così drammaticamente . Certo che su questo Pianeta si continua pietosamente a commettere crimini inauditi e fuori di ogni immaginazione laddove invece si sarebbe dovuto fare di tutto per fermare questa pura follia . La pagina è molto dolorosa , non ha scusanti di alcun genere e la dice lunga questo nostro DNA davvero impossibile da accettare. Sono manifestazioni di violenze oltre ogni immaginazione impensabile . Ti viene voglia di staccarti da questo mondo e di vivere lontanissimo da ogni forma di comunità a meno che non sia la natura che intorno a te vive e vegeta . ancora incontaminata . Ma è difficile realizzarlo. Queste storie mettono fra me e parte dell'umanità una grande distanza non riuscendo però a non far finta che non sia successo nulla . Non si può , te lo impedisce la tua coscienza, il tuo amore per il prossimo e per la vita stessa. Non ci sono parole , il silenzio credo sia l'unica arma da usare di fronte a storie come quella descritta . Un velo pietoso è ciò che divide il cielo dalla Terra , da una Terra che piange tante sue creature innocenti cadute sotto la vergogna e il peccato più oscuro . Uccidere i bambini è quanto di peggio ci si possa macchiare , e questo è accaduto proprio qui , sotto gli occhi di un mondo che non sa fare i conti se non quelli che ad esso conviene .E' più che mai indispensabile che noi ci responsabilizzassimo del nostro modo di vivere , delle energie positive e di amore per contrastare quelle negative. che dessimo una educazione ai nostri figli di rispetto e di dignità affinchè non si macchino di crimini come quello su descritto , ma sulle morti deve fiorire la vita , o il loro sacrificio sarebbe inutile . Loredana .
RispondiEliminaCiao Lory, hai ragione. Questo continuo ripetersi di guerre e di violenza è ormai un ritornello a cui ci si è abituati da tempo. Le notizie giungono nelle case all'ora di colazione, pranzo e cena. Si mangia con questo accompagnamento e si manda giù di tutto.
EliminaDa brividi.
Grazie ed un caro abbraccione. Serenità