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domenica 25 ottobre 2009

Ciclicità del moto umano.



Il grande mago con il quale facciamo i conti tutti i giorni è l’inconscio; il nostro inconscio. Questa parte molto rilevante di noi si è formata in questa vita già nel periodo prenatale; addirittura al tempo in cui, i nostri genitori, iniziarono a pensare di avere un figlio ( esagerato? Per l’attuale concezione di percepire le “cose”, probabilmente ). Il sistema nel quale ci siamo incarnati vede, sente, parla e ci investe di una particolare importanza, quella di essere i diretti co creatori della nostra realtà. Pertanto tutto quello che pensiamo va a formare “pezzi” di realtà. Il pensiero crea dei potenziali che, in determinate circostanze, vanno a manifestarsi dando luogo alla fisicità che noi tutti conosciamo. Magia? Superstizione? Destino? Caso? Ognuno si crea il proprio scafandro esistenziale e ci si colloca dentro, proprio come l’anima si “condensa” in un corpo fisico al fine di fare esperienza ed evolvere. Lo scopo del “gioco” della vita è certamente di “andare avanti” e non di “tirare avanti”. Come sostiene Zamperini, la crescita evolutiva dell’essere non può retrocedere bensì al limite c’è stata solo una parvenza di crescita, una illusione ( ossia abbiamo avuto la sola sensazione di essere cresciuti ), ed una crisi anche profonda non può fare tornare indietro. Scegliendo di osservare la Storia mi sembra di poter dire che la condizione umana è solo migliorata, anche dopo guerre e pestilenze o tragedie immani. Per condizione umana intendo parlare di “media” globale. Quindi secondo me la regola del “ si progredisce e basta “ è vera e data per assodata, ricordando che siamo sempre nel reame del tempo e che, questa vera e propria “entità”, può nascondere, illudere, evocare, evidenziare, spegnere, accendere, etc. Delle varie fasi dell’evoluzione umana, l’attuale Antisistema, ha contribuito a cancellare tutto quello che faceva comodo per i propri interessi legati alla propria sopravvivenza ( ricordo che l’Antisistema lo abbiamo creato noi e che ora è “vivo” e come ogni entità dotata di energia tende a tutti i costi a sopravvivere e, sulla base esistenziale attuale, dei creatori ( noi ), egli conosce solo un modo per farlo: schiacciarci! Ma egli dipende dal nostro volere… come il Golem od un moderno robot. Se decideremo di togliere l’alimentazione si spegnerà inesorabilmente ). Nelle “Cronache dell’Akasha” di Rudolf Steiner si narra di tutte le epoche della società umana, Lemuria, Atlantide, le fasi di coscienza oltre il sonno, le fasi legate ai pianeti, al grande “respiro” ciclico di tutte le “cose”. La conoscenza cancellata nell’attuale fase vitale della società dell’uomo, non ha tolto dalla nostra memoria ancestrale ( l’Akasha ) o memoria centrale tutto ciò che già abbiamo contribuito a raggiungere e creare, ha solamente tolto da questo ciclo quel ricordo. Detto questo le fasi evolutive precedenti sono servite per portarci a “questo punto”. Non c’è stata dunque involuzione ma solo illusione di essere tornati indietro ed il fatto di non ricordare sembra proprio, in questo caso, più una difesa che un castigo. Di ciclo in ciclo si va solo avanti. Ci sono cicli superiori e cicli inferiori. Il nostro compito è anche quello di comprendere che i cicli più veloci, come ad esempio quelli legati ad una singola incarnazione, possono anche dare l’illusione di “tornare indietro”. Ma teniamo sempre presente che l’Universo è saggio e nella propria “economia” nulla è per caso…

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