“Senti ma…”, Tortona e Abbiategrasso sono gemellate? Bah.
Alter-ego = la locuzione latina alter ego (“un altro io”) indica un sostituto di una persona, autorizzato ad agire per conto e in rappresentanza di costei, facendone le veci… oppure un altro sé, una seconda personalità all'interno di una stessa persona, con caratteristiche nettamente distinte dalla prima…
Ma pensa un po’, che “stranezza”. Che “caso”.
La copertura perfetta sia per un visitatore che per un utente.
Un vero e proprio casino, sì, ma organizzato, per la serie “tutto a posto e niente in ordine”, lato “tuo”. Mentre, all’opposto, funziona tutto come deve essere = da programm(azione).
La fabbrica degli avatar:
copywriter, copri-water, capirai.
L'imitatore. Limitatore.
Ce ne sono parecchi, di questi “gioghi di parole” nella lingua “italiana”. Quale tipo di “connessione” non esiste x “te” (qua, così) anche se c’è, nella medesima sostanza. Mumble. Mumble. Bla. Bla. Bla. Sì, proprio come quando “qualcuno ha tempo da perdere”. No?
Oppure, quando “non sei mai cresciuto”. Bah.
Chi dorme non piglia pesci, non ti sembra narrare o meglio, rivelare, del/il cosiddetto “tempo”? Sì: chi dorme è fermo, motivo per cui non percorre alcuno spazio = nessun “tempo”. Eppure, il concetto, che hai nella “tua” mente, di tempo, anticipa che “anche se sei fermo, i minuti dell’orologio passano ugualmente”. Anche se dormi. Uhm:
i minuti nell’orologio, cosa sono, sostanzialmente.
Quando percorri dello spazio, lo misuri anche in “tempo”, ma è spazio quello che attraversi. Quando sei fermo nello spazio, lo misuri ancora in “tempo”, ma… è diverso dal passo precedente. Perché? Perché se non ti muovi, ciò che “si muove” è una struttura artificiale è-voluta, di certo non da “te” (qua, così) bensì per “te” (qua, così).
Ciò che si muove sostanzialmente è l’AntiSistema che ruota sul posto grazie a “te”. Altro che la Terra a palla. Il concetto di “tempo” è un artifizio. Tanto è vero che non invecchi per via di ciò, ma per tutto quello che ti continua a succedere (qua, così).
Stress test!
Inoltre, un programma ad interazione wireless ti ha ma “niente”: è “normale” perché vale per chiunque (qua, così). Ecco sfatato anche il concetto di “tempo” nel quale s’invecchia e si muore. L’individuo è un s-oggetto interfacciabile da remoto. Inoltre, l’individuo è “geneticamente predisposto a…”, mediante comandi che riceve dall’esterno, proprio come il “tuo” pc scarica “aggiornamenti on line, in automatico, al fine di non rimanere… indietro”.
E sai benissimo che (qua, così)… “non lasciano indietro nessuno”.
Chi? L’oro. Nessuno indietro = nessun testimone f-attivo che può rompere le uova nel paniere. Nessuna interferenza in tale “f-erma” auto interferenza AntiSistemica che se x “te” (qua, così) non esiste (anche se c’è) bè, di conseguenza?
“Niente y Nessuno”! Wow: tombolone.
Ecco che l’imitatore (“te”) ad immagine e somiglianza è un servomeccanismo auto programmato al fine di auto limitarsi da “sé”. Geniale. Una valvola di non ritorno. Un filtro passa non passa. Una vera e propria mer-d-aviglia, a cui non sai mai dire di “No”, una volta per tutte.
“L’ultima sigaretta”, ti dice qualcosa nella sostanza? No.
Ecco: ap-punto.
L’imitazione è limitazione. È “dentro”, motivo per cui non si vede = non esiste ma c’è. Vedi che sei proprio ed esattamente “te” a servire (qua, così), perché in qualsiasi altra f-orma, non funzionerebbe mai tale strategia non lineare ossia sostanziale:
il tipo di “linguaggio” che davvero ignori del tutto
pur essendo magari un “appassionato di enigmi”.
Sì, quanti ne hai visti “risolvere” alla Tv. Una marea. Ma, mai, che ti sei chiesto “cosa significa”. Trovi? Nella “tua” vita reale, è impresso il significato. Di cosa? Di tutto, anche quando “tutto”. E tutto ciò che non solo vedi, te lo di-segna (essendo sempre la Verità in azione). “Niente”. Eh?
Già. Che noia e che barba.
Sempre “te” e AntiSistema. Sempre AntiSistema e “te”. Dove? Nella f-orma (qua, così), ove è previsto che serva ed or dunque “servi”.
Ora, si compia questo non solo esercizio:
inizia a prendere visione di una strana anomalia di cui s-offri usualmente (attraverso detta “tua” mente AntiSistemica).
Dato che “sai” che l’energia non è né buona né cattiva, allora significa che è utilizzata per… Ci sei?
Da chi? Non lo sai, perché ti fermi sempre a “Dio” oppure alla “scienza”, che ti “inducono in tentazione, amen”. Ma, Oltre a tale “gancio”, insiste la Verità, che è una forza tale e quale ma, contemporaneamente, anche ciò che ti continua a succedere.
Come la decodifichi sostanzialmente? Uhm:
inizia a prendere coscienza che sei in un reame invertito essenzialmente
ossia
ad angolo giro
ergo
ad esempio ma causalmente
il bene è “bene”
mentre
il male è “male”.
Tutto quello che “ti viene da pensare” è sempre fra virgolette, poiché auto indotto I-Ambientalmente. Tutto quello che “sai” è per il “tuo” bene, oppure per il tuo “bene”. Nulla si discosta essenzialmente, essendo l’AntiSistema, totale. Ricordi? Niente e nessuno viene mai “lasciato indietro” = il Re-Seth continuo ha il compito di eliminare ogni “imperfezione” dalla prospettiva di chi non esiste; c’è.
Quando giri ad angolo giro la percezione, inizi a prendere atto della frattalità espansa, andando Oltre all’ac-con-sentito (qua, così). Ossia, inizi a vedere tutto quanto in altra maniera, per così dire, del tutto rovesciata rispetto alla “normale” che ti ha ma “niente”.
La legge? È “legge”. I diritti? Sono “diritti”. La giustizia è “giustizia” o ingiustizia. Tutto ciò che ti è stato “riconosciuto” progressivamente è servito e serve per… passare da un problema all’altro, mediante il Modello Utility:
hai un problema? Che problema c’è!
Te lo risolviamo noi (l’oro). Così, ti abitui ad auto delimitarti all’interno dell’equazione artificiale… problema – attesa del “salvatore” – “soluzione”.
Ri-solve et coagula. Ce la fai a quagliare?
Qualcosa che funziona, perché quel primo “problema” ti viene risolto, indi, “te” maturi fiducia in…, per cui smetti di difenderti in toto, rimanendo aperto al “Cavallo di Troia” successivo; quello che si auto implementa proprio grazie a “te”, che tieni alzato il “ponte levatoio”, oppure, dichiari al firewall che ti protegge come un mastino che “niente, vedi che di quello ti devi fidare”. Risultato? L’AntiSistema rimane totale, mentre Te rimani sempre d+ “te” (qua, così).
Boom!
Tanto non ci credi. Faccia da serpente.
Bravo. No, aspetta: cos’hai capito. Non sei affatto bravo: sei uno dei tantissimi Bravi. Ok? Un sicario a pagamento in itinere, potenzialmente sempre tale. Cosa diamine credi che significhi la “storiella” dell’Agente Smith.
La fiction è “fiction”. Ok?
Un alter ego è dotato di un complesso di prerogative e poteri che discendono da una carica superiore e che gli sono conferiti attraverso un istituto giuridico di affidamento: si parla in questi casi di luogotenenza. L'istituto, che conta molti esempi in passato, poteva prevedere anche l'affidamento parziale o totale dei poteri del monarca in capo a una persona di fiducia... Tali poteri erano in genere da esercitarsi su un territorio circoscritto (alter ego del re). Se i poteri potevano essere esercitati sull'intero regno si parlava di luogotenenza del regno. Ad esempio, storicamente l'intendente di Capitanata aveva un alter-ego, chiamato proprio così, cioè un sottintendente per il Tavoliere di Puglia…
Il termine e il concetto compaiono frequentemente nei prodotti della cultura di massa (narrativa di genere e letteratura di consumo, ma anche fumetti e cartoni animati), per indicare l'identità segreta di un supereroe, o giustiziere. Sono inoltre molto diffusi nei manga giapponesi, nei quali sono rappresentati personaggi con due personalità contrarie definite con il termine yandere o tsundere…
Come puoi “vedere”, (qua, così) il bene è “bene” o male, ed il male è “male” o…? Male. Dai:
devi pur bucarlo questo “schermo”. No?
E basta con il Nastro di Mobius. Il male è quello che non vorresti mai contro. Ci sei? Il male è tale dalla tua prospettiva, ove “te” sei però Te! Ergo, l’equazione lo lascia sempre “nudo” = esposto. Questo, se sei sferico = ti sei accorto sostanzialmente di/che… Cioè, sei + prossimo a Te, seppure ancora “te” (qua, così).
Perché Superman ha “necessità” di essere Clark Kent, usualmente?
E se… Superman dovesse “perdere la memoria”? Rimarrebbe x sempre Kent. Gasp! Ecco quello che ti è già successo (qua, così). Ci sei? Ti auto ricordi di Te? No.
Però, puoi avvicinarti al concetto, insistendo Oltre al lecito = al di là di ogni “terapia”. Logico. Quando ti distorcerai sbrigando la matassa “te” Vs Te, ritornerai a/in Te (qua, xxx) e poi (Te, Te) = “Dio”. Perché ancora tra virgolette?
Perché, Dio è un essere supremo che ha debellato tutta la concorrenza del potenziale contemporaneo. Dio son l’oro (qua, così), ad esempio. Ma l’oro sono “Dio”, perché Te non esisti ma ci sei. Dunque, Dio c’è, ma non esiste. Proprio come il “tempo”.
Mentre lo spazio è ciò che calpesti.
Quando sei fermo e lavori, dunque il “tempo” non è altro che lo spreco del tuo potenziale contemporaneo, come se ti avessero messo “dentro” 3 fili colorati diversamente, mediante cui estrarre la “corrente elettrica dal generatore fisso”.
SPS ri-de-scrive tutto quanto, da Oltre, seppure (qua, così).
L'ordine del tempo…
Il tempo, in questo contesto, assume un ritmo imprevedibile: si dilata e si contrae, scandendo gli ultimi momenti di un’umanità che si aggrappa agli affetti e ai ricordi in una “Apocalisse”, dove i personaggi oscillano tra la disperazione e la speranza, tra l’inevitabile fine e la voglia di vivere fino all’ultimo istante. In questo scenario, le coppie si formano, si rompono e si riformano, riflettendo sulla fragilità della vita e sull’importanza di ogni singolo momento…
In questo “film”, hai il punto di vista - “relativo alla probabile fine del mondo” - globalista. Le “coppie” sono mixate: non manca la consueta, oramai, “nuova normalità” Lgbtech. Qualcosa che “ti infilano dentro a secchiate”, anche sulla capi-Rai. Figurati cosa va in onda sulle reti Mediaset and Co.
Qualcosa di strutturato, però.
C’è “in giro”, uno studio dell’Inps sul “modello pensionistico italiano” in modalità:
“sugli effetti della transizione demografica…”
e, bè…
secondo l’Inps nei prossimi 40 anni la popolazione italiana è destinata a perdere circa 15 milioni di persone… sino ai 46 milioni nel 2080…
in relazione al fatto che “non si fanno più figli” ma non solo.
Uhm: l’è-voluto non guarda in faccia a nessuno. Con una “politica”, tipica dei non solo “film/fiction”, che va in onda a livello nazionale, come diamine fa laggente a ritornare a “fare figli”? Tra mille mille paure ed egoismi vari, mascherati da “diritto, emancipazione, lotta a sto…, etc. etc. etc.”, nonché alle prese con gli effetti del “siero magico” e di tutto quello che passa per lo “con-vento”, bah… 15 milioni in meno sono il minimo, perché la “transizione demografica” parla chiaro, se ci sei:
di quei 46 milioni, quanti saranno ancora italiani (già “italiani”)
calcolando il flusso continuo, causale, di migranti?
In “Inghilterra”, tanto per dirne una, si eleggono sindaci e primi ministri “inglesi”. Ora, ben sapendo che la Italia è “Italia”, va da sé che nel 2080 la “Italia” sarà sempre più “Italia”:
la tendenza è questa!
Questo “mischiare inclusivo” confonde soprattutto le idee alla popolazione locale, sempre più auto dis-persa tra mancanza di radici profonde autentiche Vs tutto ciò che arriva attraverso il megafono mass-mediatico, saldamente in mano al potere globalista (seppure sottodomino), alter e®go del potere eco-dominante (l’oro) che non esiste; c’è.
Il “tempo” è lo spazio che intercorre fra “oggi (ora)” e “poi”. Con il teletrasporto il “tempo” si azzera o rimane pressoché trascurabile. Rimane il “tempo” statico: quello che “ti misura” quando sei fermo. Ok?
Cioè?
Rimane il minimo spazio sul posto, molto simile alla Terra che ruota fissa(ta) ad un centro portante = il “tempo” è sempre lo spazio che deve percorrere al fine di completare un giro (anche se rimane sempre ancorata nello “spazio”). Sì, la galassia, l’universo, etc. si “muovono” a velocità assurde, motivo per cui non te ne accorgi: ecco il punto (di sospensione). Non ti accorgi sostanzialmente di quello che è già successo = ciò che continua a succedere ma “niente”.
Sei stato “sostituito”, alias, ti sei auto “trasformato” (qua, così), man-tendendo fisso il “tendone” del circo AntiSistemico: “tutto” quello in cui c®edi.
Perciò continua a succeder(ti), semper (qua, così).
Non ti accorgi? Altro giro! Sempre il male: altro che.
Da questa prospettiva, il “tempo” è circolare (ritmato), e lo spazio è “curvo” = hai sempre l’impressione di…; quella che ti hanno caricato nella “tua” testa ad immagine e somiglianza.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2025
Bollettino numero 4057
prospettivavita@gmail.com

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