SPS

lunedì 11 novembre 2024

Esiste Re.


Anzi; non esiste Re; c'è! Alias, (qua, così) è un unico, “solo”, impero. Altro che la solita “storia (deviata)”.
Ecco cosa ti dice (af-ferma) anche il “verbo”:

al “presente”, non esiste
allo “infinito”, esiste-Re.

Ok? E se te lo dice (anche) il “verbo”, ehm… Non scappi dalla Verità, nemmeno nell'AntiSistema, non visto che la Verità è Log di Macchina dell'I-Ambiente, che funziona “e basta”! Sì, la “energia-lavoro (denaro)”.

Come no. La leva che ti ha ma “niente”.

Segui il non solo ragionamento:

una zucca che ti ricorda, con tutte quelle “linee di forza”?

O una mela e molti altri “frutti”. Sì, la struttura del cosiddetto “campo elettro-magnetico (toroide)”. Bon

La cosa per “te” finisce lì? 

Ok: sei sempre “fermo” al/nel (qua, così). Invece, la Verità che te dice? , prendi un circo; da cosa è sorretto il “tendone”

Ancora una volta, da una struttura portante! Wow



E, cosa mai ri-unisce il “mondo delle cose (artificiale)” con quello dei “frutti (naturale)”? Certo: proprio la struttura portante o infrastruttura (“te”). Qualcosa che persino lo “atomo” o il “mondo subatomico-invisibile” replica pedissequamente, nella sostanza. 

Struttura è, anche, il “programma” che Morpheus presenta a Neo, Oltre a Matrix. Ancora, emulazione, simulazione, addestramento, etc. ma, soprattutto, la Verità

Proprio quella che tutti quanti ri-cercano

E te credo che non la ri-trovi mai. Figurati che non è nemmeno un problema collegabile al (qua, così), poiché è proprio la Verità, la “forza incarnata, seppure rivelata che costituisce tutto quanto riesci ad auto concepire. La Verità è una f-orma di linguaggio che funziona e che si manifesta in qualsiasi ambito, salsa, situazione, etc. proprio perché fondamentale, portante, alla base, etc. La Verità si può manifestare tale e quale, oppure si deve rivelare, allor-quando Te sei “te” (qua, così), ad esempio ma causalmente.
Dato che esisti ma non ci sei, non sei “te” ad esiste-Re; non sei il Re

Ergo, è qualcuno o qualcosa d'altro, dato che c'è.

I numeri primi sono divisibili soltanto per 1 e per se stessi…

La singolarità è tutto = sei Te; però, quando ci sei! Ok? In ogni altro “caso”, sei sempre “te” (qua, così). Alla mercé altrui; l'oro. La “solitudine dei numeri primi” è, ad esempio, quella di SPS (qua, dentro) seppure osservando sempre Oltre; almeno (qua, xxx). 

Meglio:
(xxx, xxx) = l'auto manifestarsi dal potenziale contemporaneo.

Conseguenza della mia decisione, e del mio lavoro a cose che né io né gli altri potevamo capire, fu un'estrema solitudine. Me ne resi conto molto presto. Portavo con me pensieri di cui non potevo parlare con nessuno: sarebbero stati solo fraintesi. Avvertivo nel modo più penoso l'abisso tra il mondo esterno e il mio mondo interiore potevo ancora cogliere quella interazione tra questi due mondi che oggi vedo con chiarezza. Scorgevo solo un'insanabile contraddizione fra il dentro e il fuori. Comunque fin dal principio mi era chiaro che avrei potuto mettermi in rapporto col mondo esterno e con gli uomini solo se fossi riuscito a mostrare, e ciò avrebbe richiesto il massimo impegno, che i contenuti dell'esperienza psichica sono reali, e non solo come esperienze mie personali, ma come esperienze collettive, che anche altri possono avere. In seguito ho cercato di dimostrarlo nelle mie opere scientifiche, ma prima feci tutto quanto era in mio potere per comunicare a coloro che mi erano vicini un nuovo modo di vedere. Sapevo che se non vi fossi riuscito sarei stato condannato a una solitudine assoluta…”.
Ricordi, Sogni, Riflessioni di Jung Carl Gustav

Prima feci tutto quanto era in mio potere per comunicare a coloro che mi erano vicini un nuovo modo di vedere. Sapevo che se non vi fossi riuscito sarei stato condannato a una solitudine assoluta… (forse, Jung è stato più “fortunato” rispetto a SPS, oppure, forse Jung si è adattato o è stato “sostituito”). 

Resta tutto ciò che ti arriva, anche di Jung, nonostante si tratti di “Jung” = è sempre la Verità aCi sei?


Brunner Anna M. - Il tao del piede. Riflessologia plantare

La ridondanza (eco, frattalità espansa) continua, come risacca sul bagnasciuga, a ri-portare sostanza relativa all'assoluto che è già successo ma x “te” (qua, così) “niente”. Cosa è già successo? Uhm; è già successo nella sostanza ciò che continua a succedere. Ergo, come diamine non te ne accorgi, dato che è sempre “presente”, seppure si tratti di qualcosa di “in-finito” = già successo che continua a succedere. 

Questo non è più nemmeno un “mistero”, dato che è sempre la Verità in azione, all'opera. Nell”AntiSistema il Re o Imperatore. Un po' come in “cielo” non esiste; c”è “Dio” e allo “Inferno” lo “Diabolo”. Allora:

nel post democrazia = “democrazia”
la “anarchia” = monarchia.

Ancora l'oro. Sempre l”oro, per la Verità!

“A parte gli ovvi problemi legati al fatto di permettere a una popolazione imbecille e drogata di votare, ci sono altre ragioni più sottili per rifiutarsi di partecipare alla nostra farsa nazionale…”.
Wyatt Peterson

Perché “il parente lontano del famoso sceriffo” narra di... popolazione imbecille e drogata…? , perché è vero, anche se non casuale = il desiderata l'oro x “te” (qua, così) o, meglio, il loro progetto per auto manutenere “in piedi” l”AntiSistema attraverso “te” che, di conseguenza, sei ar-reso “imbecille e drogato”

Oppure, “imbecille poiché drogato”. 





Da “qui” si può persino capire che il “discorso di andare o meno a votare” è una in-utile “postura (struttura)”. Sia che vai, sia che non vai, “niente”; son sempre l'oro. Hey: anche se non vai. Ok? Ergo, il “suffragio universale” è (stato) “hackerato”. Così come ogni “utility” (qua, così).

Popolo drogato. Perché? 

Anche “solo” rimanendo alla mera “alimentazione”, perché i sionisti si nutrono in maniera differente rispetto agli occidentali? Ecco spiegato il perché, nella... sostanza.

Si tratta di un vero e proprio stile di vita che celebra cibi puri, preparazioni autentiche e la saggezza delle antiche tradizioni. Le regole kosher coprono vari aspetti, a partire dai criteri per identificare gli animali che è permesso mangiare e non, per finire con i metodi specifici di macellazione rituale…

E, ancora…

I pasti kosher sono consumati dai seguaci del giudaismo. In ebraico, il termine kosher (kasher, kashrut) dovrebbe essere tradotto come “adeguato”, “appropriato”, a significare che qualcosa è adatto al consumo secondo la legge ebraica. Nel giudaismo, viene prestata molta attenzione al fatto che il cibo sia kosher. Cosa significa? I pasti kosher sono fatti solo di prodotti certificati e di alta qualità che sono ritualmente puri (secondo le leggi Kashrut nella Torah). L’aggettivo “kosher” è usato anche come sostantivo. È una caratteristica di pasti o oggetti diversi (come cosmetici o vestiti) prodotti secondo la Legge di Mosè.

Allora, Kosher è cosa, esattamente?

Quali sono le caratteristiche del cibo kosher? Che cos'è e quali fattori determinano che alcuni prodotti alimentari sono considerati kosher e altri no? Nel mondo del giudaismo, i principi del kosher sono rimasti immutati per migliaia di anni...

Il cibo kosher include prodotti che non contengono:

• sangue,
• maiale,
• molluschi e crostacei,
• mangiatori di carogne e predatori,
• insetti,
• la miscelazione/combinazione di latte e latticini,
• la carne di animali morti o malati.

Un ruolo fondamentale nella preparazione dei pasti kosher è svolto anche dalla selezione dei piatti e dei semilavorati. È importante che non contengano nemmeno le più piccole tracce di sostanze o cibo non kosher.

Cosa caratterizza il cibo kosher?

La cucina ebraica è considerata una delle cucine più appetitose e insolite, anche se non consente l’uso della carne di maiale, così popolare in Occidente. Quali animali kosher sono ammessi nel menu ebraico?...

La legge della Torah consente il consumo di ruminanti e artiodattili, che includono specie come mucche, capre e cervidi (nel linguaggio comune, cervi). I pasti kosher, inclusa la carne, possono anche essere a base di pollame (anatra, gallina, oche, tacchino) e alcune specie di pesce: merluzzo o passera. Naturalmente, non basta scegliere un tipo di carne kosher per soddisfare la legge rituale della Torah

Cos’è il kosher? 

La carne preparata in modo kosher deve provenire da una fattoria certificata Kosher. Durante la cerimonia di macellazione, un animale kosher non può essere messo fuori combattimento. La macellazione rituale (shechita) viene eseguita da uno shochet, un macellaio ebreo che possiede un permesso speciale da un rabbino e ha una conoscenza approfondita e completa dei principi della Legge di Mosè

Acqua Kosher: cosa significa?

Il cibo kosher è un concetto molto ampio. Copre anche i liquidi, il più popolare è l’acqua kosher; che significa cosa? Come distinguere l’acqua kosher da quella non kosher? È molto difficile verificare l’origine dell’acqua nella vita di tutti i giorni. Inoltre, non siamo in grado di stabilire se l’acqua non abbia avuto contatti con i prodotti “treif” [prohibited]. Questo è il motivo per cui molti ebrei ortodossi bevono solo acqua kosher certificata. Che cos’è? Tale acqua proviene solo da fornitori di fiducia che detengono il certificato Kosher. Il kosher, l’acqua certificata, il vino o il latte kosher sono prodotti su linee di produzione pulite che utilizzano solo attrezzature kosher e non hanno mai avuto contatto con sostanze vietate.

Come ottenere il certificato kosher? Prodotti kosher approvati.

I certificati kosher sono emessi da istituzioni come Badatz Igud Rabbonim o da capi dei rabbini nazionali. Dopo un'analisi qualitativa meticolosa dei prodotti finali o semilavorati, gli organismi di certificazione hanno emesso una decisione e un marchio pertinenti: prodotto kosher (o cibo kosher, pasto kosher). Il certificato può essere ottenuto da qualsiasi produttore, ristoratore o rappresentante del settore. Per ottenere il certificato Kosher è necessario presentare domanda all'ente controllante. Il passo successivo è il controllo interno e il collaudo dei campioni di prodotto.

Elenco dei prodotti kosher: bocconcini.

Come controllare il cibo kosher? L'elenco dei prodotti e degli alimenti approvati è disponibile, ad esempio, su koszernapolska.pl. Gli articoli dell'elenco sono conformi alle linee guida del rabbino capo di Polonia, sono aggiornati costantemente e comprendono sia piatti kosher pronti che prodotti finiti e semilavorati, sia prodotti in Polonia che importati dall'estero. 

Come preparare il cibo kosher originale e cosa significa cucina kosher?

A queste domande risponde Rebekka Wolf, ebrea, autrice dell'intramontabile Cookbook for Jewish Women, contenente ricette e consigli sulla cucina kosher pubblicato nel 1851. Nonostante il passare degli anni, la pubblicazione rimane una delle fonti più importanti che ci raccontano come per preparare il cibo kosher. Le ricette di Rebekka Wolf includono menu pronti e indicazioni pratiche su come mantenere una casa kosher. Un interessante esempio di prodotto certificato come Kosher Pareve sono alcuni tensioattivi, tensioattivi e derivati degli oli di palmisti prodotti da Pcc Group, produttore di prodotti chimici specializzati. Questi prodotti sono realizzati su linee di produzione kosher e apposti con il simbolo kosher.
Link

Cioè, anche il “popolo” sionista è drogato, seppure in altro modus. 

Nella sostanza però è “uguale” il risultato. L'AntiSistema!

Ed il ciboHalal”? Ne vogliamo parlare. Ovvio: sostanzialmente, però, allor-quando è la Verità a “parlare”; nell’assoluto linguaggio universale

Non, in termini di “relativismo” né di “relatività”.

Definizione di Halal. Nella pratica, il cibo Halal si riferisce a prodotti alimentari che non contengono ingredienti proibiti come carne di maiale o alcol, e che sono stati preparati secondo certe regole, in particolare nel caso della carne…

E, ancora…

Il termine “Halal” - che in lingua araba significa “lecito” e si contrappone ad “Haram”- indica gli alimenti dei quali è permesso il consumo, secondo i precetti della religione islamica.
Benché la questione “Halal” sia intimamente legata alla sfera religiosa e quindi privata dell’individuo, essa riguarda le scelte di due miliardi di individui con evidenti implicazioni di carattere economico e politico.
Il termine Halal che trae origine dal Corano, facendo riferimento agli alimenti consumati da Maometto e ritenuti perciò leciti, è divenuto familiare anche in Italia a causa della crescita vertiginosa del numero di macellerie gestite da cittadini di religione islamica, generalmente con esclusivo riferimento alle carni ottenute dalla macellazione degli animali senza stordimento preventivo, come previsto dal rito islamico, dimenticando in realtà che sia il termine Halal che Haram si possono riferire a ogni alimento anche composto includendo pertanto ingredienti, additivi e coadiuvanti tecnologici
Per poter definire un prodotto “Halal” è necessario ottenere l’apposita certificazione da uno degli enti accreditati italiani.
La certificazione per le aziende italiane avviene in base ai seguenti requisiti:
- assenza di sostanze non conformi: materie prime, ingredienti, additivi, conservanti, coloranti, aromi, coadiuvanti tecnologici, inclusi tutti gli additivi nascosti non dichiarati in etichetta o nella scheda prodotto ma che entrano in contatto con il prodotto o i suoi ingredienti;
- non contaminazione: le sostanze “Halal” non devono venire a contatto con sostanze “Haram” e per evitare contaminazioni o contaminazioni incrociate, è necessario separare le linee produttive nel tempo e/o nello spazio;
- separazione delle linee produttive: strumenti, utensili, macchinari e linee produttive usate per alimenti “Haram” non dovrebbero essere usati per alimenti “Halal”. Laddove ciò non sia possibile, è necessario predisporre adeguata sanificazione prima di procedere alla produzione “Halal”;
- tracciabilità: l’identificazione dei prodotti, delle materie prime, degli ingredienti e dei semilavorati in azienda, così come delle aree e delle linee ad essi adibite, deve essere adeguata, con l’uso di cartelli appositi e/o etichette; mentre la tracciabilità delle produzioni “Halal” deve essere garantita in azienda e fuori azienda;
- etichettatura e logo Halal;
- sistema qualità: nel sistema qualità aziendale devono essere inserite procedure interne relative alla certificazione e alla produzione “Halal”;
- formazione: rivolta periodicamente a tutto il personale direttamente interessato.
Quindi è l’intero processo produttivo a essere sottoposto a giudizio di conformità compresi i materiali di confezionamento e persino il grasso lubrificante impiegato nei macchinari. Un processo di verifica che richiede laboratori e metodi di analisi sempre più sofisticati per stare al passo con il progredire delle tecnologie di produzione al fine di riconoscere le sostanze “vietate”.
Il laboratorio Food Safety Lab effettua analisi per aziende che vogliono certificarsi Halal. Una delle analisi maggiormente richiesta è la ricerca di Dna suino in matrici alimentari e su tamponi di superficie.
Il metodo real-time Pcr utilizzato per tali determinazioni è basato sul rilevamento di una sequenza esclusiva del Dna suino. Questo permette il rilevamento altamente sensibile del Dna suino nelle molteplici tipologie di matrici alimentari e superfici di lavoro per verifiche di contaminazione crociata.
La strumentazione utilizzata permette di estrarre e rilevare il Dna target anche in minime tracce, garantendo non solo elevata sensibilità e specificità, ma offrendo risposte di elevato contenuto tecnologico…
Link

L'occidente mangia come una capra, invece. Seguendo le regole del... commercio.  

E, in “Italia”, la... dieta mediterranea. Sigh!

Chi certifica”? Sempre l’oro, mediante ogni e qualsiasi “te” che (qua, così) deve “lavorare” = sopravvivere sino a morte certa!






Il candidato kosher.

“Non puoi tollerare il Faraone, quindi voterai per Nabucodonosor, e poi andrai da Dio in ginocchio e chiederai benedizione e protezione. Dio non si fa beffe! Non supporta il male, che sia 'minore' o di qualsiasi altro tipo.”
Michael A. Hoffman

Che strano, eh? Trump vince le elezioni e tutto è tranquillo sul fronte occidentale. Nessun teppista di Antifa o Blm che distrugge le principali città; nessuna attività sospetta alle urne o casi significativi di frode elettorale; nessun avvertimento mediatico istrionico sull'imminente “ascesa del fascismo”. Niente! È quasi come se Trump fosse sempre stato il candidato dello stato profondo, cosa che sostengo dal 7 ottobre 2023.
I miei amici Maga mi assicurano che il voto per Trump è stato semplicemente “troppo grosso per essere truccato” e che la sua vittoria è motivo di festa sfrenata. Il nostro sistema elettorale corrotto che ha attirato così tanta attenzione solo quattro anni fa è stato miracolosamente ripristinato e gli americani conservatori possono di nuovo riporre la loro fiducia nel processo democratico. Alleluia!
Personalmente non ho mai capito lo zelo americano per il voto alle elezioni nazionali. Una rapida visita al mio Wal-Mart o Dollar Tree locale è di solito più che sufficiente per rafforzare la mia convinzione nell'inutilità del processo. Dopo tutto, uno qualsiasi di quegli esemplari corpulenti che gironzolano senza meta in tuta e slip-on Nike, o che navigano tra i corridoi sui loro indispensabili scooter a quattro ruote, ha la capacità di controbilanciare il voto anche del più acuto esperto di politica. Può sembrare estremo, ma il fatto è che la maggior parte degli americani semplicemente non è in grado di prendere decisioni informate; mancano delle qualità emotive e intellettuali che dovrebbero essere un prerequisito per eleggere qualsiasi rappresentante politico. Secondo un recente sondaggio condotto dalla Foundation for Individual Rights and Expression, quattro americani su cinque ora credono “almeno leggermente” che le parole offensive possano essere equiparate alla violenza. Un comunicato stampa del sondaggio Fire ha discusso i risultati:
“I Gen-Zer erano anche più propensi a dire che le parole sono violenza, con solo il 12% dei 18-24enni che rifiutavano completamente l'idea. Ma gli anziani non sono molto indietro, con il 16% di quelli con più di 65 anni che affermavano che non descriveva affatto i loro pensieri. La Gen X è la fascia d'età che supporta di più il linguaggio, con il 32% di quelli tra i 45 e i 52 anni che rifiutavano completamente l'idea che le parole potessero essere violenza”.
A parte gli ovvi problemi legati al fatto di permettere a una popolazione imbecille e drogata di votare, ci sono altre ragioni più sottili per rifiutarsi di partecipare alla nostra farsa nazionale. La principale tra queste è la sfortunata realtà che entrambi i candidati nel nostro sistema bipartitico dipendono totalmente da ricchi donatori ebrei per il finanziamento della campagna e, pertanto, giurano fedeltà non al Paese che sono stati eletti a rappresentare, ma piuttosto a uno stato straniero criminalmente folle i cui interessi, il più delle volte, divergono in modo significativo dai nostri. Trump non differisce molto da Hillary Clinton o John McCain in questo senso, nonostante il 79% degli ebrei americani abbia votato per Kamala Harris alle recenti elezioni, secondo un rapporto del The Times of Israel .
Dopo il 7 ottobre 2023, si è verificato un notevole cambiamento negli atteggiamenti di molti addetti ai lavori dell'establishment. Ebrei influenti nella finanza, nella politica e nei media, che in passato si erano opposti con forza al movimento Maga, hanno iniziato a dare il loro sostegno all'ex “nuovo Hitler”, raccogliendo alla fine centinaia di milioni di dollari per la sua campagna presidenziale. Tra i suoi numerosi nuovi sostenitori c'è Jacob Helberg della Silicon Valley, un democratico di vecchia data ed ex benefattore di Pete Buttigieg, che è diventato uno dei principali finanziatori di Trump dopo il 7 ottobre. Helberg è un consulente senior di Alex Karp, l'amministratore delegato ebreo di Palantir Technology, ed è stato determinante nell'approvazione del Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, una legge che ha imposto la vendita della piattaforma di social media Tik Tok a causa, in realtà, del suo “pregiudizio anti-israeliano”. Palantir (fondata da Karp e dal mentore politico di JD Vance, Peter Thiel), ha legami molto stretti con lo stato di Israele e ha fornito alle Forze di difesa israeliane sistemi di sorveglianza utilizzati per spiare i palestinesi in Cisgiordania e a Gaza, nonché persone ignare in tutto il mondo. Parlando a un pubblico del Future Investment Initiative Institute all'inizio del 2024, Karp ha ammesso che la tecnologia di Palantir era responsabile della soppressione dei movimenti politici di estrema destra in Europa:

“In tutta modestia, se non fossero stati fermati, avremmo avuto una realtà politica molto diversa in Occidente. E questo è solo un dato di fatto... l'unica ragione per cui qualcuno non sta facendo il passo dell'oca tra me e te è il mio prodotto. Di' grazie.”

Gli individui ricchi che si sono avvicinati a Trump negli ultimi 12 mesi sono elettori monotematici, e quel tema è Israele. Un'intervista del maggio 2024 con Jacob Helberg pubblicata su Jewish Insider ('Il principale donatore della Silicon Valley cita la sinistra anti-israeliana nel suo passaggio da Biden a Trump nel 2024'), fa luce sul motivo del suo cambio di opinione politica:
“... gran parte del modo in cui vede la politica si riduce al suo rapporto con l'ebraismo e al modo in cui è stato cresciuto: Helberg è cresciuto a Parigi, dove i suoi nonni materni si sono trasferiti dopo aver lasciato la Tunisia; i genitori di suo padre americano sono sopravvissuti all'Olocausto... 'Sono rimasto colpito da come l'America non abbia mai avuto un rapporto imbarazzante con la religione o gli ebrei, e ho sempre trovato che fosse una boccata d'aria fresca'. Ma ora, dopo il 7 ottobre, 'per la prima volta nella mia vita, ho la sensazione che gran parte della sottile crosta di civiltà che separa il mondo di oggi dal mondo oscuro di ieri si stia sgretolando in modi davvero spaventosi... Lo state vedendo con queste proteste incredibilmente oscure e antisemite nei campus universitari, nelle strade di Dearborn, Michigan, e questi slogan che in qualche modo stanno guadagnando popolarità'“.
È probabilmente sicuro supporre che i milioni di dollari che Trump riceve da persone come Helberg e Thiel motivino la sua retorica sulla deportazione dei “manifestanti anti-Israele” e sul bombardamento dell'Iran più di qualsiasi convinzione filosemitica profondamente radicata. Molti dei suoi sostenitori, tuttavia, non riescono a fare questo collegamento e, di conseguenza, adottano atteggiamenti e opinioni simili a quelli che il loro eroe è stato pagato così profumatamente per esprimere. In effetti, il principale vantaggio di una presidenza Trump dal punto di vista di queste persone è la sua popolarità senza precedenti, che automaticamente assicura innumerevoli sostenitori alla causa sionista. Se Kamala Harris fosse stata insediata come 47° presidente degli Stati Uniti, credo onestamente che la maggioranza della base di Trump si sarebbe stancata rapidamente di vedere aiuti materiali e finanziari andare a Israele, creando così una frattura nell'edificio sionista e portando potenzialmente a una resa dei conti tardiva con la questione ebraica. Allo stato attuale, Trump probabilmente sarà all'altezza della sua fama di presidente più filo-israeliano della storia e quasi certamente otterrà carta bianca dai suoi sostenitori, che sembrano guardarlo con la stessa ammirazione con cui un bambino guarda il suo atleta o la sua star del cinema preferiti.
Un altro elettore monotematico vicino a Trump in questi giorni è il miliardario gestore di hedge fund Bill Ackman. Donatore di lunga data di candidati e organizzazioni democratiche come Michael Bloomberg, Chuck Schumer, il Democratic National Committee e Planned Parenthood, Ackman ha annunciato il suo sostegno a Trump a luglio dopo essersi lamentato della “mancanza di sostegno” di Joe Biden per lo stato ebraico. (All'inizio del 2024, è stato riferito che Ackman era membro di un gruppo di chat WhatsApp con leader militari israeliani e personaggi del mondo degli affari statunitensi, il cui obiettivo dichiarato è “cambiare la narrazione”, aiutando Israele a “vincere la guerra” contro l'opinione pubblica statunitense.)
Ackman è apparso per la prima volta sul mio radar a marzo 2020, quando ha pubblicamente chiesto al presidente Trump di chiudere l'economia statunitense per 30 giorni, avvertendo che se non lo avesse fatto, le azioni alberghiere sarebbero “andate a zero” e l'America avrebbe potuto “finire come la conosciamo”. Non appena le sue esagerate previsioni sono riuscite a far scendere i valori di alcune azioni, Ackman le ha acquistate a tassi notevolmente ridotti, ricevendo diffuse critiche per la sua truffa immorale.
La figura di Bill Ackman è in netto contrasto con l'immagine attentamente costruita di Trump come sostenitore assoluto della libertà di parola.
Verso la fine del 2023, Bill Ackman e Larry Summers hanno avviato una campagna per rimuovere la presidentessa dell'Università di Harvard Claudine Gay quando è stato deciso che non sosteneva sufficientemente Israele e non era riuscita a “condannare adeguatamente” gli attacchi del 7 ottobre. La signora Gay, una progressista di sinistra nera, era presidentessa di Harvard da appena un anno quando le accuse di plagio sono state evocate dai lacchè di Ackman sui media nel tentativo di estrometterla. Il crimine di Gay? Ha permesso che le proteste pro-Palestina si materializzassero nel campus di Harvard. Durante questo periodo, Ackman si è tenuto impegnato doxxando gli studenti pro-Palestina di Harvard e ostacolando significativamente le loro possibilità di trovare un lavoro a Wall Street dopo la laurea. Quando un gruppo ebraico noleggiò una flotta di camion con cartelloni pubblicitari digitali che mostravano nomi, volti e informazioni personali degli studenti sotto il titolo “I principali antisemiti di Harvard”, Ackman disse ai media che lo stratagemma avrebbe potuto dare una lezione a Gay. Il 2 gennaio 2024, dopo tre mesi di incessante tormento mediatico, Claudine Gay si dimise da presidente dopo aver testimoniato davanti al Congresso sulla risposta istituzionale di Harvard all'antisemitismo nel campus universitario. Scrivendo in un editoriale il giorno seguente, Gay si riferì alla dura prova come a una “trappola ben congegnata” in una “guerra più ampia” per rimuoverla dal suo incarico, che, non in modo insignificante, fu affidato al medico ebreo Alan Garber.
Il miliardario gestore di hedge fund Bill Ackman ha usato la sua influenza per deporre la presidente dell'Università di Harvard Claudine Gay.
Per inciso, Christopher Brunet, il giornalista che ha dato la notizia del presunto plagio di Claudine Gay, ha dichiarato di aver avuto informazioni su un plagio ben peggiore presente nella tesi di dottorato di Neri Oxman, la moglie israeliana di Bill Ackman, e ha cercato di pubblicare le sue scoperte, ma la storia è stata uccisa dal suo datore di lavoro Chris Rufo. Rivolgendosi a X per chiarire le cose, Brunet ha pubblicato : “Volevo parlare del plagio di Neri Oxman durante la saga di Harvard l'anno scorso, ma @realchrisrufo l'ha bloccato. Perché? Perché stava chiedendo finanziamenti a @BillAckman”. Dopo essere stato elogiato come un eroe dai media per aver aiutato a far espellere Claudine Gay dal suo incarico ad Harvard, Brunet è stato licenziato dal gruppo mediatico conservatore Logos Fellowship da Chris Rufo dopo che quest'ultimo ha accusato Brunet di “attaccare” due dei suoi colleghi del Manhattan Institute, Leor Sapir e Ilya Shapiro, e di aver intrapreso una strada di “antisionismo” e “cospirazionismo”. (Il presidente del Manhattan Institute è il miliardario sionista e mega-donatore di Trump, Paul Singer). E lo stesso vale anche per le stelle più brillanti e promettenti nell'ambiente dei media conservatori che osano oltrepassare i confini della piantagione neocon supervisionata da personaggi del calibro di Ben Shapiro, Dennis Prager e Mark Levin. In un post del 5 ottobre 2024 su X, l'ormai libero Brunet ha dichiarato: “A Bill Ackman non è mai importato un briciolo di 'plagio' o 'frode accademica', tra l'altro. Tutta la saga di Harvard è nata semplicemente perché Claudine Gay non era abbastanza deferente nei confronti di Israele... ecco perché se n'è andata, nel caso non fosse chiaro.”
Una cosa simile accadde all'Università della Pennsylvania, dove la presidentessa Liz Magill si scontrò con gli eletti ipersensibili.
Solo un mese prima del 7 ottobre, Magill si è trovata nei guai con i soliti noti dopo che un evento celebrativo della letteratura palestinese era stato programmato nel campus della UPenn. Questo evento piuttosto ordinario è stato sufficiente a gettare i donatori ebrei della UPenn in un kanipshin. Niente meno che il presidente del Congresso ebraico mondiale e presunto cospiratore dell'11 settembre Ronald Lauder ha condannato pubblicamente l'evento e ha incoraggiato Magill ad annullarlo, dicendo, “la conferenza ha lasciato una macchia profonda sulla reputazione della Penn che richiederà molto tempo per essere riparata. Mi state costringendo a riesaminare il mio supporto finanziario in assenza di misure soddisfacenti per affrontare l'antisemitismo all'università”.
Insieme a Lauder sul campo di battaglia culturale c'era Marc Rowan, Ceo di Apollo Global Management e presidente della United Jewish Appeal Federation di New York, che è arrivato al punto di far circolare una lettera aperta in opposizione all'evento che ha raccolto 4.000 firme. (Sia Lauder che Rowan hanno contribuito ingenti somme di denaro a Trump in passato.) A suo merito, Magill è rimasta provocatoria, rinnegando pubblicamente l'antisemitismo e aggiungendo che “come università, sosteniamo anche con forza il libero scambio di idee come elemento centrale della nostra missione educativa”.
Magill vinse la battaglia, ma ben presto perse la guerra.
Dopo il 7 ottobre, molti ricchi donatori ebrei ritirarono il loro sostegno alla UPenn e Liz Magill si ritrovò nel mirino di una campagna di pubbliche relazioni ben organizzata per rimuoverla dalla carica di presidente. Ronald Lauder e i suoi complici avrebbero avuto successo nella loro campagna quando sia Liz Magill che il presidente del consiglio di amministrazione Scott Bok si dimisero il 9 dicembre 2023 dopo che Ross Stevens, Ceo di Stone Ridge Asset Management, aveva fatto ulteriori minacce al consiglio di amministrazione di Wharton. Liz Magill fu sostituita da J. Larry Jameson il 12 dicembre, mentre la posizione di Scott Bok fu ricoperta da Julie Platt, a capo delle Jewish Federations of North America.
Il presidente del Congresso ebraico mondiale, Ronald Lauder, impose la rimozione della presidentessa dell'UPenn, Liz Magill.
Queste sono le tattiche utilizzate dalla vera classe dirigente per mettere a tacere ogni dissenso, sia di “destra” che di “sinistra”.
I conservatori tendono a credere che la lotta per l'anima della nostra nazione sia combattuta tra “progressisti di sinistra” e “America First”. In realtà, il “Wokeismo” non è altro che uno strumento nelle mani di forze potenti che lo brandiscono per destabilizzare la civiltà cristiana occidentale. Nel momento in cui il golem ”woke” esce dalla riserva e inizia a operare con una certa autonomia, i suoi creatori cambiano forma e si atteggiano a crociati patriottici nella lotta per reclamare la nostra nazione dal mostro che hanno creato. Non c'è nulla di patriottico nel permettere a un gruppo di ricchi ebrei di dettare i termini del nostro discorso nazionale e di cacciare dalla vita pubblica chiunque ritengano una minaccia per i loro interessi in quel momento.
Il che mi riporta a Trump.
Chiunque creda che “The Donald” prenderà le decisioni nella sua prossima amministrazione non ha idea di come funzioni il nostro sistema politico. Howard Lutnick, il miliardario ebreo di New York a capo del team di transizione di Trump, ha già dichiarato di lavorare a stretto contatto con Jared Kushner per assumere personale per l'amministrazione; e l'ex “Never Trumper” Ben Shapiro ha indicato che gli ultrasionisti Mike Pompeo e David Friedman saranno responsabili della “politica israeliana” di Trump. Shapiro ha divulgato l'informazione durante un dibattito online con gli attivisti ebrei Sam Harris e Bari Weiss, dicendo loro che “sulla sua politica israeliana, Mike Pompeo e David Friedman sono le persone più probabili a far parte dell'amministrazione... Conosco esattamente le persone che parlano con lui, non sto speculando su questo”. Più avanti nel segmento, Shapiro ha giustamente affermato che “Trump è il presidente più filo-israeliano nella storia americana”, rivelando dove risiedono i suoi veri interessi e quelli di molti dei suoi correligionari.
Di recente ho letto alcune vecchie newsletter e riviste politiche che ho accumulato nel corso degli anni. Un articolo che ha attirato la mia attenzione è stata un'edizione di agosto 2012 della newsletter Revisionist History di Michael Hoffman intitolata “The Quadrennial Return of the Lesser of Two Evils Meme”. In essa, Hoffman ha scritto quanto segue sull'ex candidato repubblicano alla presidenza Willard “Mitt” Romney:
Il signor Romney è un ovvio opportunista che direbbe o farebbe qualsiasi cosa per essere eletto. L'argomento pro-life regge solo se l'omicidio di bambini iraniani non ancora nati nel grembo materno non conta nulla per la destra religiosa. Romney è il candidato preferito dai banchieri e dai super-ricchi, e dal sionismo di guerra. Entro un anno o meno dall'elezione a presidente è molto probabile che bombarderà, o aiuterà gli israeliani a bombardare (la parola subdola dei media è “sciopero”) l'Iran riportandolo all'età della pietra, con il familiare, cinico, talmudico doppio discorso sui “danni collaterali” quando gli “attacchi chirurgici” in qualche modo vanno oltre le strutture nucleari iraniane e finiscono nei “centri di comando e controllo del regime” (i centri delle città civili dell'Iran). Questa è la tattica israeliana documentata contro il Libano e la Palestina, e la politica militare degli Stati Uniti sta diventando sempre più indistinguibile dalla barbarie israeliana”.
Ciò che è stato vero per Mitt Romney nel 2012 è altrettanto vero per Donald Trump nel 2024, solo che quest'ultimo ha di nuovo a sua disposizione l'esercito statunitense ed è circondato da fanatici sionisti che credono di avere diritto a una restituzione del loro deposito.
Wyatt Peterson - 7 novembre 2024 Link

Dai. È andato tutto “bene”. Ricordi? Questa è l'aria che tira!

Ora che c’è Trump“lo spettacolo può andare avanti”. Chi controlla i controllori? Se lo chiedevano già “antica-mente”. Chissà mai perché! No

Forse (forse) che forse, forse… Ma no! Dai. 

Come (ti) “parlava” Tarzan? “Io esiste-Re”. E Tarzan era il “Re della foresta”. Accidenti, è tutto così evidente che “niente”:

a “te” nulla tange, come dovrebbe essere (e, infatti, rimane sempre... utopia)

E, con ciò, tieni sempre “su” il… “tendone”. Sei “te” la linea di forza sostanziale. 

Altro che “linea di sangue”.

 



 

Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2024
Bollettino numero 3826
prospettivavita@gmail.com


1 commento:

"Fai..." un po' Te.