Qualcosa che dribbla persino il concetto di “tempo”. Era il 1947.
Il moto perpetuo o “proprio”.
Se intendi trovare il testo del Trattato di pace (Parigi 1947), sul sito della Camera raccoglierai bubbole.
Qualcosa che trovi a questo link, in Gazzetta Ufficiale.
A distanza di tanto “tempo”, gli individui che ricordano ancora l’accaduto, sono molto pochi ed ormai fagocitati da ciò ch’è avvenuto dopo, alias, non puoi più contare sulla memoria storica diretta di chi ha “provato sulla propria pelle” detti e-venti. Perché, tuttavia, le testate giornalistiche riportarono la notizia del “Trattato di Pace” in maniera così nefasta?
La “Italia” era uno Stato dove aveva alfine prevalso il nazionalismo, nonostante la grande divisione più o meno silente ancora in atto o addirittura in via di conformazione. Il giornalismo era, quindi, ancora in grado di esprimersi secondo lo spirito che la guerra aveva forgiato negli animi.
Quello duro e crudo che per dirla tutta:
era immune alla corruzione.
Ergo, il “Trattato di Pace” veniva decodificato per quello che fu, era ed “è” = l’atto finale della conquista, invasione e “regolare” possesso a posteriori delle fasi precedenti. Un atto premeditato, come di certo di-mostra il carteggio Mussolini-Churchill (anche se è un “falso”).
Da quando Anatoly Fomenko ha dimostrato che non è esistito alcun “Impero Romano”, va da sé che nemmeno nel passato si annida un periodo storico di autentica gloria, per la “Italia”. Motivo per cui “perché codesto popolo è stato sempre sì tanto bistrattato, umiliato, sedotto e mai abbandonato dal potere, non visto che è sempre stato terra di pre-occupazione altrui”.
Dopo Mussolini nessuno voleva più un singolo uomo con in mano un potere troppo grande. Una esperienza era già bastata…
Uhm:
nel “tempo” si dimentica… presto (sempre).
Nonostante ogni celebrazione della giornata della memoria. Del resto, “il tempo è galantuomo”. Vero? Come no:
rivediti meglio le annate 2020-2021 e a conseguire (molto probabilmente).
La “Italia” è caduta nuovamente; sempre che si sia mai rimessa in piedi. E un “uomo solo” ancora una volta è al comando, anche se tirando le fila di un potere costantemente straniero.
Questa volta è diverso? Sarà diverso? Bah.
E chi lo può dire, anzitempo. Puoi sperare, sì… aver “fede” e c®edere o affidarti a…, ma sei qua nell’AntiSistema, in attesa delle decisioni che provengono sempre dall’altrui compresenza, mentre ti illudi che scegliere sempre fra…, sia “cosa buona e giusta” o, addirittura, democrazia, libertà e/o tutto quello che immagini.
Il fallimento degli Stati Corporation, agganciati alla US Corporation, che per quanto concerne la “Italia” data 1933 (ossia, già in epoca “fascista” = con Mussolini che nel 1935 avrebbe imposto l’autarchia), si deve unire, in termini di conseguenza e dunque “appartenenza/dipendenza”, a quanto successe con la firma del Lungo Armistizio (1943) e del Trattato di Pace (1947), che posero fine a qualsiasi “impulso proprio (sostanziale)” al popolo della penisola italica.
Guido Jung (Palermo, 2 febbraio 1876 – Palermo, 27 dicembre 1949) è stato un imprenditore e politico italiano, fondatore dell'Iri e ministro delle finanze nei governi Mussolini e Badoglio… Nel luglio 1932 entrò nel governo Mussolini in qualità di Ministro delle finanze. In questa veste ridusse le spese militari dal 32% al 25% e aumentò invece i fondi destinati alle costruzioni di grandi opere pubbliche e nel gennaio del 1933 fu, con Alberto Beneduce, tra i promotori della nascita dell'Iri, di cui fu un convinto fautore.
Nel maggio del 1933 si recò negli Usa per incontrare il presidente Franklin Roosevelt per approfondire l'argomento Securities Act (che avrebbe poi dato vita al registro Sec).
Nel 1934 era stato ancora confermato deputato alla Camera…
Per approfondire l'argomento Securities Act… (negli Usa era “già successo” il tradimento della vera Costituzione Americana - se così si può dire - , motivo per cui la loro strategia dopo la stabilizzazione in patria, era pronta ad auto coinvolgere l’intero mondo).
La Rete era tesa: la trappola pronta.
La “pianta carnivora” impreziosita e profumata:
resa bella, attraente
ben promettente come l’ammaliatrice più incallita.
Il 31 agosto 1935, nel discorso tenuto al termine delle grandi manovre, Mussolini anticipò il tema delle possibili sanzioni all'Italia da parte della Società delle nazioni, di cui si era appena cominciato a parlare, annunciando la tesi che l'Italia “farà da sé”. Era questo l'annuncio ufficiale dell'autarchia…
Il 1935 viene dopo il 1933. No? Ergo?
Le grandi manovre non erano solo quelle che sarebbero sfociate con la guerra. Di più, erano qualcosa di sottile, di non lineare, come al solito:
qualcosa che non esiste(va) nonostante l’esserci.
Immagina a partire da “oggi”:
cosa ne sai di detti accordi del 1933?
Niente. Oppure, “niente”. Vero? Eppure, vedi che hanno influenzato ogni singolo “motto” venutosi a creare (creato, insufflato) nella “Italia”.
Perché, infatti, ancora “oggi” non sei libero nemmeno in casa tua?
Perché tutto quanto c®edi essere Italia è “Italia”, compresa anche casa “tua”.
Perché “è già successo” qualcosa che non va in prescrizione.
Perlomeno, che non scemerà sino a quando Tu ritornerai Tu, da Te in Te per Te. E come può succedere se il “passato non te lo levi dai piedi manco a morire?”. Se quelle firme sono senza fine di continuatività, le generazioni non saranno mai “future”, bensì rientreranno nei contratti derivati (future) dettati dall’impulso altrui per Te, che sei “te” in detta ferma condizione/con-vinzione.
Quale evoluzione o sviluppo, allora?
Sostanzialmente? Per favore. Ecco perché chiunque venga eletto in Parlamento, deve sempre scendere a patti con il “Diavolo”. Per forza:
ci sono “trattati” che vincolano ancora tutto il panorama paesano, lasciando giusto l’idea che non sia così, anche se all’evidenza non può che essere così, qua nell’AntiSistema.
Qualcosa che vale per tutti, ben intesi.
Anche per il popolo “Usa”, tanto per dirne una quantomeno portante. Sai, puoi sempre scegliere di non crederci. In-tanto. Però, se ti vai a leggere anche i soli titoli in grassetto delle prime pagine dei quotidiani del tempo, post firma dei “Trattati di Parigi (1947)” bè… chiediti il perché di quel tono da funerale.
Perché il Paese aveva perso la guerra o dei pezzi?
Scusa:
ma nell’aprile 45 non si festeggiò la “liberazione”, dopo aver combattuto il nazismo, dopo averne prese le distanze?
La politica autarchica del fascismo è considerata, non a torto, un aspetto della storia dell’Italia che rappresenta una caduta della razionalità e segna il predominio dell’irragionevolezza sulle ragioni della scienza e della tecnica…
La “risposta” è nei termini qua sovraesposti:
la definizione è attuale, mentre la storia si riferisce all’anzitempo.
Ergo, non esiste ma c’è questo scivolare, come facendo surf ma per tentare di sopravvivere e di certo non per controllare la forza dell'onda e dunque essere l'onda stessa (direzionarla).
Non a caso, di conseguenza sopravvivi ancora nella differita post “è già successo (diretta)”.
Il predominio dell’irragionevolezza sulle ragioni della scienza e della tecnica… era ed è, nella sostanza, l’appartenenza ad una realtà altrui, estranea, aliena, etc. ma assolutamente portante, in vigore, etc. proprio a partire da dette “firme” apportate soprattutto “a futura dis-conoscenza”.
Se “ora” sei nella “Italia”, con tutto quello che ne consegue, è proprio perché non sei libero, sostanzialmente.
Lo dovresti vedere molto bene, ormai, perlomeno dal 2020.
Altro che il “karma”:
sono quelle firme.
Il “tuo” destino dipende da detta portante o punto di sospensione. Le “ragioni della scienza e della tecnica…” ad esempio, hanno portato alla “falsemia” dell’ultimo biennio.
Proprio come nel presunto “medioevo”.
Un grande risultato, soprattutto, alla luce del fallimento della US Corporation (“Usa”) e di tutto l’occidente finanziario/speculativo. Qualcosa che è stato fatto scivolare in Cina, fatto deflagrare anche “là” e dunque… su tale fallimento epocale è stato “montato ad arte” lo scenario attuale (“malattia, cura, guerra”). Si sa che in guerra, viene tutto congelato e dunque bypassato. Troppo comodo, dopo aver rubato tutto e devastato l’intero scenario.
Allora, da questa prospettiva, è proprio chi non ha partecipato a detta sciagura che ora ha la chance di dire la propria, come i cosiddetti Paesi Emergenti, di cui la Russia fa parte.
Costoro sono infatti a favore del multipolarismo, mentre il dominio a stelle e strisce arranca come una serpe in seno e per questo motivo è ancora più pericoloso, persino per il “proprio” popolo. Ora sono predisposti a tutto, pur di salvare capra e cavoli, essendo il lupo. E la guerra è quanto di più appropriato (lato loro) al fine di “ripartire di slancio”.
Ecco la grande presa per i fondelli attuale, in costa consiste.
Altro che democrazia e compagnia bella.
Da quando un Paese come l’Ucraina gode di un simile potere di “farsi ascoltare” da tutte le “democrazie” occidentali? Già:
da quando “serve” che sia così. Un ordine by Usa-Nato.
Renditi conto o ricorda(ti) che ogni guerra è iniziata attraverso pretesti o singolari processi mass mediatici assolutamente ridicoli. Sarà diverso questa volta?
Lor signori vogliono la guerra ad ogni costo.
E l’asse è ancora il popolo:
anche se versa come al solito
nella condizione zombie, causalmente.
“L'Italia avrebbe subìto delle sanzioni per il suo passato fascista, ma, messa una pietra tombale sul passato, tutti si ritroverebbero eguali nello spirito della nuova collaborazione internazionale. Si può credere che sia così? Evidentemente ciò è nelle vostre intenzioni, ma il testo del trattato parla un altro linguaggio…”.
De Gasperi 10 agosto 1946 Link
Evidentemente ciò è nelle vostre intenzioni, ma il testo del trattato parla un altro linguaggio…: uhm.
Piuttosto:
Evidentemente ciò (non) è nelle vostre intenzioni, (infatti)… il testo del trattato parla un altro linguaggio….
Ecco; così, sì.
Infatti, (citando da più sotto):
in verità più che il testo del trattato, ci preoccupa lo spirito:
esso si rivela subito nel preambolo…
“In un congresso di pace è estremamente antipatico parlar d'armi e di strumenti di guerra. Vi devo accennare, tuttavia, perché nelle precauzioni prese dal trattato contro un presumibile riaffacciarsi di un pericolo italiano si è andati tanto oltre da rendere precaria la nostra capacità difensiva connessa con la nostra indipendenza.
Mai, mai nella nostra storia moderna le porte di casa furono così spalancate, mai le nostre possibilità di difesa così limitate. Ciò vale per la frontiera orientale come per certe rettifiche dell'occidentale ispirate non certo ai criteri della sicurezza collettiva.
Né questa volta ci si fa balenare la speranza di Versailles, cioè il proposito di un disarmo generale, del quale il disarmo dei vinti sarebbe solo un anticipo. Ma in verità più che il testo del trattato, ci preoccupa lo spirito: esso si rivela subito nel preambolo. Il primo considerando riguarda la guerra di aggressione e voi lo ritroverete tale quale in tutti i trattati coi così detti ex satelliti; ma nel secondo considerando che riguarda la cobelligeranza voi troverete nel nostro un apprezzamento sfavorevole che cercherete invano nei progetti per gli Stati ex nemici. Esso suona:
‘considerando che sotto la pressione degli avvenimenti militari, il regime fascista fu rovesciato ...’.
Ora non v'ha dubbio che il rovesciamento del regime fascista non fu possibile che in seguito agli avvenimenti militari, ma il rivolgimento non sarebbe stato così profondo, se non fosse stato preceduto dalla lunga cospirazione dei patrioti che in Patria e fuori agirono a prezzo di immensi sacrifici, senza l'intervento degli scioperi politici nelle industrie del nord, senza l'abile azione clandestina degli uomini dell'opposizione parlamentare antifascista (ed è qui presente uno dei suoi più fattivi rappresentanti) che spinsero al colpo di stato.
Rammentate che il comunicato di Potsdam del 2 agosto 1945 proclama:
‘L'Italia fu la prima delle Potenze dell'Asse a rompere con la Germania, alla cui sconfitta essa diede un sostanziale contributo ed ora si è aggiunta agli Alleati nella guerra contro il Giappone… L'Italia ha liberato se stessa dal regime fascista e sta facendo buoni progressi verso il ristabilimento di un Governo e istituzioni democratiche…’.
Tale era il riconoscimento di Potsdam.
Che cosa è avvenuto perché nel preambolo del trattato si faccia ora sparire dalla scena storica il popolo italiano che fu protagonista? Forse che un governo designato liberamente dal popolo, attraverso l'Assemblea Costituente della Repubblica, merita meno considerazione sul terreno democratico?
La stessa domanda può venir fatta circa la formulazione così stentata ed agra della cobelligeranza:
‘delle Forze armate italiane hanno preso parte attiva alla guerra contro la Germania…’.
Delle Forze? Ma si tratta di tutta la marina da guerra, di centinaia di migliaia di militari per i servizi di retrovia, del ‘Corpo Italiano di Liberazione’, trasformatosi poi nelle divisioni combattenti e ‘last but non least’ dei partigiani, autori soprattutto dell'insurrezione del nord…
De Gasperi 10 agosto 1946 Link
In verità più che il testo del trattato, ci preoccupa lo spirito: esso si rivela subito nel preambolo… (sostanza).
Ormai, ti sei abituato a tutto questo di-pendere.
Lo sai che è così. Ma… ti sei auto r-assegnato qua così, nell’AntiSistema. L’Italia è “Italia” perché le cose non vanno come c®edi, come ti fanno sapere e allora “sai” o reciti a pappagallo.
E, come puoi vedere, non occorre studiare una vita intera o laurearti in storia o avere un Qi da genio, etc. etc. etc. per renderti conto sostanzialmente del come sei messo in tale situazione da acquitrino de noantri.
Ti abitueresti persino nella centrifuga, tanto sei dimesso.
È un attimo, allora, far passare qualsiasi scenario globale, con “te” in giro, sempre predisposto a berti di tutto e soprattutto di più.
Sei “te” che lo permetti. E questo da sempre.
Da quando “è già successo” in poi, sino ad “ora”. Sei sempre “te” che lo permetti, partecipandovi come miglior attore non protagonista, ogni volta.
Come soldatino a cui basta meglio sopravvivere. L'ideale. No?
Pensando di fare il proprio bene e quello della “propria” famiglia”, infischiandotene del “prossimo”, che viene buon solo in quanto a luogo comune al fine di mandare giù anche il boccone più amaro.
Occhio non vede… mal comune...
A memoria stai, quindi, alquanto male. Sempre troppo corta, poiché quella a corto raggio è quella meglio “serve” e si adatta alla strategia altrui per Te/“te”.
Ricorda: la “Italia” si è arresa… incondizionatamente.
Ergo, ha recepito ogni e qualsiasi decisione altrui. Dunque, come puoi anche solo immaginare che “ora” tu sia sostanzialmente libero?
Pensi che tali firme abbiano una scadenza nel “tempo”?
Figurati.
Se non succede qualcosa di altrettanto sostanziale, hai voglia. Qualcosa che ha tutto il potenziale di succedere, ma…
Lo si vedrà:
chi vivrà, lo vedrà.
In un senso oppure nell’altro. La cosa certa è che non esiste ma c’è un potere mondiale che intesse l’arazzo:
anche se alcuni Paesi sembrano estranei.
Dunque, sino a quando non andrai a scomodare detto “potere unico” eco-dominante, che può essersi anche estinto nel frattempo, nulla succederà sostanzialmente. Ma, qualora l’eco-dominante si attuasse in termini di condizionamento globale (come l’inquinamento dimostra), allora sarebbero i sottodomino i livelli di potere più prossimi al potenziale di trascendere l’intera situazione.
E, ricorda sempre che, il sottodomino è potenzialmente chiunque:
nonostante la compresenza di sottodomino perfettamente organizzati (come ad esempio il Deep State)
e “tu”
e Tu, che lo sei sempre anche se potenzialmente.
Come un seme in stand by. Ecco perché ti auto manutengono nello stato di “ibridazione” o zombie o “te” qua nell’AntiSistema.
Poi, tutta questa analisi/situazione… immagina che potrebbe consistere nello scenario “Metaverso”:
laddove Tu sei diventato “tu” dopo essere stato già intubato.
Motivo per cui non esiste ma c’è tale situazione, anche se è in una condizione mentale o “digitale” più che altro. Ecco che il potenziale contemporaneo consta, allora, nel “risveglio” = nell’interrompere tale flusso di coscienza dormiente, che ti proietta in detto modo/mondo o scenario manifesto targato AntiSistema.
In un luogo comune dove, dopo avere maturato l’esperienza (abitudine temporale) necessaria, ci puoi sopravvivere anche tagliando il cordone ombelicale (intercisione) della macchina da cui provieni fisicamente.
Risultato?
In Matrix, eliminando il corpo fisico in proiezione mentale, terminava anche la relativa manifestazione/partecipazione “digitale” in Matrix. Invece, qua nell’AntiSistema - non importa in quale f-orma di intubazione o scenario - quando la proiezione mentale o digitale accumula sufficiente radicamento all’interno della proiezione stessa, allora è pronta per essere disconnessa dal corpo fisico di/in proiezione mentale.
Indi, il corpo fisico può languire o essere distrutto (in cenere), mentre la proiezione equivalente continua a…
Ecco Inferno, Purgatorio e… Paradiso (potenziale contemporaneo).
“Fai…”.
Esercitati perlomeno:
qualcosa che puoi sempre digerire perché ti rende libero sostanzialmente.
All’inizio ci sarà grande interferenza AntiSistemica, ma poi… si aprirà o condenserà l’Oltre Orizzonte.
Oppure, sei propenso a dipendere da “qualche firma” mai del tutto trascesa sostanzialmente e, dunque, potenzialmente per sempre?
Bah.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-647
prospettivavita@gmail.com