“Una volta” era…, “c’hai cento lire?”.
Prima ancora era:
“dammi cento lire che in America voglio andar…”.
Oppure era:
“se potessi avere mille lire al mese...”.
Il 5 aprile 2022, l’ennesima “vaccata immonda”:
la multa per gli over 50 “riottosi” è divenuta un’altra
tragica realtà manifesta. Sigh.
Anche questa si è manifestata. Ce l’hanno fatta. Dopo
le “leggi raziali” e la sospensione dal “lavoro”, ovvero della colonna portante
“garantita” dalla Costituzione: la “pezza” interpretabile che così tanto ha
sedotto e non-abbandonato l’individuo ancora in Sé, perlomeno in tale
abominevole atto.
Questa è storia.
Storia che sarà rivelata, come al solito qua nell’AntiSistema. I “posteri” non a caso sono e saranno sempre come “poster” attaccati alle pareti. Individui che aspettano, guardando “la vernice che asciuga” sui muri.
Sagome. P-arte della nave e dell’equipaggio.
Gli arruolati perché, “non so perché…”. Come auto ritrovandosi qua, AntiSistemica-Mente.
Sai, suppongo di avere “capito” perché “non si capisce, SPS”.
Credo, infatti, ch’è per via del modello linguistico utilizzato/sviluppato:
più vicino alla “poesia” che alla prosa. Sostanza.
Più “astratto” che… altro. Non lineare, ovvero.
Cioè, proprio come si distribuisce la compresenza (potere) di chi/cosa non esiste anche se c’è (ovvio: per “te”). Poi, “non si capisce” perché non è che te ne importa più di tanto. Leggere i Bollettini non è “avere qualche minuto da dedicargli”.
Magari “nel tempo libero”. No?
Allora, “non si capisce” diventa un alibi:
ricorda che tutto (ti) riflette.
Un po’ come ti illustrano con il “karma”. Una questione di responsabilità (coerenza). Non a caso, osservando il dato “italico” – dal 2020 sino ad ora – la risposta d’assieme è stata quella di aderire a questa assurdità.
Quale?
Bè: che te lo dico a fare. Non c’è “domanda” che tenga. Se non ti sei ancora accorto, “niente”. Va tutto “bene”, come se la suonano e se la cantano a Radio 105.
Terribile.
Sembra l’orchestrina del “Titanic”. Ecco:
il “mondo dei Dj” è una delle grandi cause dei conati di vomito, personalmente. La musica sì, ma quando iniziano a parlare, anche no:
sembra(no) il Truman Show
e via di radio zapping.
Per non parlare della pubblicità che, oramai, su dieci stazioni radio memorizzate, otto o nove la danno in contemporanea, ma… non c’è correlazione (né tantomeno alcun “cartello/interesse superiore”).
E dei radiogiornali ne vogliamo parlare? Uhm:
il copia ed incolla nudo e crudo, al pari dei vari Tg Tv.
Così come l’andar, non per funghi, ma “per giornali”: il piattume più desolato, il Wasteland. Così, il modello sociale è diventato democ-atto…omunista, di tipo incrociato = la sinistra che diventa destra e la destra ch’è d’accordo con Putin.
Con il Pci che diventa Partito “Democratico”. Bah.
Hai presente quando ti fanno vedere il tizio che si compra tutto il cocuzzaro? Ecco. Al di là di ogni ideologia o diversità.
Proprietà (de)privata.
Con il centro palude, che stigmatizza l’andamento sociale a clessidra post introduzione o manifestazione dell’euro.
Quando ho iniziato a de-scrivere, ho iniziato a “sentire”, motivo per cui ho iniziato a “mettere giù” qualcosa in… versi (ciò che ritengo possa essere “poesia”). Infatti, conservo quello che “ancora al tempo della scuola superiore” fissai su carta, in termini di “solleticazione”. Qualcosa che risuonava dentro e che ad un certo punto, ha trovato la via per manifestarsi.
Appunto: poesia.
Poi, personalmente, il modello comunicativo si è integrato con l’interfaccia “linguaggio” ma, mai, aderendovi completamente. Risultato?
“Non si capisce”. Bè: ti capisco.
Non è semplice, anche se non deve essere semplice = immediato, come bere un bicchiere d’acqua. Meglio: lo dovrebbe essere ma… nell’AntiSistema, la deviazione standard, alias, la “complessità” diventa p-arte del “complesso” individuo-società-moda (gerarchia).
Laddove, “nulla è per caso”.
Certo: quando sei nella perfezione (totalità), allora nulla viene lasciato all’essere “caso”. Motivo per cui se sei “a Massa” un motivo portante non esiste (c’è). E se c’è significa ch’è rivelato. Dunque? Se ti fermi ogni volta alle prime difficoltà (procurate, in quanto firewall AntiSistemico) di conseguenza, “niente”.
Ecco perché i Bollettini vengono dribblati abilmente, come se fossi il miglior Alberto Tomba o il “fenomeno” Ronaldo. Eppure, se il battage pubblicitario (nomea inter-nazionale) ti incoraggiasse diversamente, bè… i Bollettini sarebbero immediatamente “adottati (esposti)” ovunque, persino nei musei ed in-segnati a scuola, oltre che ad essere sempre visionabili in Tv ed in Rete.
Con tanto di “traduzione” simultanea e gadget promozionali.
Inoltre, la frattalità espansa sarebbe materia universitaria ed adottata alla base dell’ordinamento sociale-morale della società in toto.
È quello che “voglio”?
La mia faccia su ogni banconota da un dollaro? Come no.
Bah: a volte mi sorprendo ad immaginare che una casetta presso al bosco, con la famiglia e quanto occorre per esserci degnamente, sia tutto quello che occorre per essere sereno e continuare ad esserlo. Mentre, al di fuori o al di là può scoppiare tutto quello che vuole, in-tanto… chi se ne importa.
Volete sopravvivere qua, così? Va bene. Contenti voi.
Il problema è che se la “vostra” moda viene a darmi fastidio, come se fosse fumo o inquinante, allora va da sé che “mi darebbe fastidio”. Allora, l’ideale è una sorta di bolla che vi lasci alle prese con quello che scatenate, ma limitatamente a tutto quello che viene contenuto dalla… bolla.
Allora, la bolla deve essere attorno al mio “sogno”, oppure al “vostro”?
Ossia, sono IO ad isolarmi, oppure è voi che devo isolare o che vi auto isolate?
Sembra uguale ma… è “uguale”. Già.
È, di più, in una questione del tipo, “idee chiare”, a prescindere ed anzitempo. Alias? Ecco la cupola e la Terra Piana. La cupola è qualcosa che protegge. In che senso, però? Protegge chi c’è dentro da chi c’è fuori? O il contrario. Uhm… Questa “relatività” non è moneta spiccia che puoi persino aspettarti di perdere mentre cammini, tanto “è poca roba”. No.
Il relativo è sempre una indicazione. Informazione.
Valore aggiunto. “Dato”. E la “gravità” consta nel non rendertene minimamente conto. Allora, lo “attrito” diventa resistenza: pressione. Così come la differenza che si viene a scatenare, è differenza di potenziale, da cui ogni misura non solo elettrica. Ed il “lavoro” diventa un riempitivo del/nel “tempo”. Con moneta sonante l’unicum introdotto in quanto ad “energia”, laddove il potere è sganciato sostanzialmente, ergo, non esiste anche se c’è.
Già ti sento pensare, “non si capisce niente”.
Vero è nella misura in cui “amen”.
Quando lo battezzi così, tanto vale lasciar perdere, perché il risultato è lo stesso. Il “niente”, anche se hai dedicato quei “cinque minuti” sacrificati.
Neanche come un hobby. Meglio: come allunare.
Hai presente? Atterrare in un mondo alieno, così “tanto per vedere qualcosa”, ma con in testa già l’idea di ritornare al/nel “proprio” mondo, a casa “propria”, con la relativa famiglia ed annessi e/o connessi. Lo splashdown è nell’Internet delle “Cose” = “tu”. In Rete, nel plug and play che ti auto “riconosce” in toto, nella splendida visione di tutti i tuoi “pollici”.
Nel panorama che (ti) permetti mentre l’AntiSistema ti ha.
Così, ti rinnegano il moto perpetuo, anche se lo incarni continuamente, anche quando dormi. È attraverso la ricombinazione Te/“te”, che si smuovono gli ingranaggi, come acqua che fa girare la ruota del mulino o vento che agita le pale dell’impianto o vapore alle prese con il motore.
La di-pendenza proviene dall’orografia del territorio, oppure il contrario?
È sempre l’uovo e/o la gallina. No?
Un progetto unico, per la verità. L’essere in gerarchia è l’essere “a Massa”. Da cui proviene il segnale portante per il territorio, che si deve adeguare in quanto anche memoria I-Ambientale o Log di Sistema.
Il “Sistema” è l’Ambiente.
L’AntiSistema è però il contrario del Sistema = del come dovrebbe essere, ma qua nell’AntiSistema non è:
al limite, gli assomiglia.
Gli si avvicina ma, poi, ti porta altrove. Proprio come entrando a Chartres. Proprio come credendo ma nella sostanza c®edendo: ecco allora il subitaneo avvicinamento al cuore della questione e la relativa spinta distorsiva, come sfruttando la forza gravitazionale di un intero Pianeta.
Sì, i “semitoni mancanti”. Vero.
Ma, cosa significa, piuttosto che “cosa vuol dire?”. Atteggiamento. E… “ferma” coerenza. Domande senza domandarsi nulla. Risposte che si generano senza proferire parola ne, quasi, pensiero.
Volontà? Decisione.
Ancora e sempre atteggiamento, sostanziale. Il “Fare…”. Sembra poesia. Anche se nulla sfugge al “dato” Ambientale. Perché è come l’aria di-mostra, oppure “Dio” comanda. L’ovunque, comunque sia, è immanenza, ineluttabilità.
Come Thanos recita non a memoria.
Trascendere è, allora, andare Oltre: un movimento, non movimento. Atteggiamento. Più che centimetri, vibrazione. Ok? Ecco perché puoi essere distante quanto c®edi, dal target - oppure al contrario - ma non è una questione di “paesaggio”. Non è quello che vedi e allora “diamine, quanto manca”. No. Quello che “senti” è portante. Tuttavia, anche “lì” l’infiltrazione AntiSistemica se la risuona e se la canta. Altrimenti, “film” come Matrix ed Avatar (ad esempio), non avrebbero avuto senso. Ovvero, sarebbero stati davvero dei film.
Qua, nell’AntiSistema, vieni come proiettato.
C’è una p-arte “client” ed una “server”. Anima. Corpo. E la mente? Bè: software, hardware e wetware. Sempre tri-unità.
Dove ti collochi, usualmente? Ecco il “problema”.
Ti collochi e dunque ti manifesti da “lì”. L’onda diventa particella: e sei localizzabile e dunque localizzato. Ecco il “programma” pillola blu/rossa.
Il mapping post “estrazione della cimice”.
“Un nanobot è per sempre…”.
007 No time for die
Ecco la relativizzazione/localizzazione, Neo Vs posizione fisica nella Matrix. Altrimenti, “de che”. Il costrutto “corpo-mente” giace da qualche p-arte, mentre la proiezione “tiene in piedi”, sor-regge la tensostruttura artificiale “Terra” = teatro, luogo comune per la manifestazione (del) reale.
Qualcosa che va in scena indefinitamente, alias, “lo spettacolo che deve continuare”. Allora, “morto un Papa se ne fa un altro” oppure “è morto il Re, evviva il Re”.
Quindi, i russi “stanno” relativamente alla risposta mediatica occidentale (l’assurdo), “come” chi non intende punturarsi nella “Italia”.
È la stessa “tragi-commedia”.
È sempre l’AntiSistema. Ergo, la Russia in qualche modo è sul punto di ritornare ad essere punto di sospensione, da cui “Far…” brillare il firmamento. Certo:
dovresti “sentire” che la realtà è il frutto di decisioni e, non, il risultato di una “legge divina”.
La situazione è molto più elementare del previsto o dell’acconsentito, dunque. Tutti possono decidere, potenzialmente. Ma nell’AntiSistema chi decide è un “pool” che si è preso la scena e poi si è relativizzato, essendo rimasto punto di sospensione, in maniera tale da p-rendere la f-orma gerarchica e cristallizzarla, in toto.
Qualcosa che succede “grazie” all’Ambiente:
legge, strumento, memoria.
Qualcosa che funziona e, allora “non c’è nulla da spiegare” né tantomeno da “capire”. Se ci “senti”, allora ci sei, ancora. E se constati che ci sei, allora puoi ritorna-Re.
Oppure, “riusci-Re”.
Ecco l’Oltre: perfettamente qua, come dovrebbe essere (ch’è la qualità intrinseca propria o Tu). Qualcosa che l’inquinamento ti dovrebbe aiutare a ricordare, retro ingegnerizzando il “dato”, attraverso il “Fare…”.
Ecco: è quando ci sei?
Allora, tutto fruisce di conseguenza o relativamente a Te. Dovresti, allora, vedere tutto attorno “fiorire”, piuttosto che il contrario. In un certo senso, se “il vicino di casa” è AntiSistemico (“sé”), mentre Tu sei Tu da Te in te per te, ebbene… avviene una sorta di s-contro/in-contro, attraverso le giurisdizioni:
la “sua” Vs Te. Risultato? Uhm: risultante?
Qualcosa che va e viene, in funzione dell’essere “già successo”. È quando riconquisti la diretta, allora, che puoi decidere sia per Te che per ogni “sé” auto rientrante nella Tua sfera d’influenza. Vedi che non è dissimile dal possedere l’altrui compresenza.
È lo stesso principio di funzionamento.
Allora, la differenza sostanziale non è tanto nel risultato, quanto nel presupposto:
che cosa vuoi ottenere?
Tu sei il Re, per Te o anche per il “prossimo”? Puoi aiutare, allora. Oppure, “avere”. Ecco che sulla Terra AntiSistemica i Re se ne sono approfittati. A p-arte il “mitico” Re Artù.
Ecco la dima.
Il Re che si preoccupa per gli altri, ospitandoli e proteggendoli sino al momento dell’affermazione singolare, come in una sorta di “incubatrice”. Ancora; qualcosa come un allevamento intensivo, oppure… ben altro:
una “casa di cura (di attesa)”, laddove i valori non sono il “valore”.
Ok? Ad esempio, come gestisci l’informazione, “i talebani bandiscono l’oppio dall’Afghanistan”. Bah. Allora non erano loro. Allora, erano i “baroni della droga internazionale”: i Bush (gli “Usa” di rimando)”.
Ci sei?
Sembra il cinema: dopo vent’anni questi si ritirano e cosa succede? Ritornano o si manifestano i talebani, ancora una volta. Wow:
“magia”.
Con “te” che mangi e bevi mentre guardi nello “schermo”.
O, mentre l'essere allo schermo ti guarda...
Zakharova: “processo per crimini di guerra? Ottima idea: iniziamo con la Jugoslavia e l'Iraq…”…
“Potreste anche scovare i principali registi delle produzioni a Srenebrica. E, naturalmente, il commercio di organi in Kosovo sotto le spoglie di funzionari statunitensi. Non appena finito, potrete iniziare subito con il bombardamento nucleare del Giappone…”.
4 Aprile 2022 Link
Non cessa di stupire… quanto si possa dire una cosa ed il suo contrario anche quando una risposta ferma e severa sia palesemente l'unica auspicabile in tempi di emergenza. Ma, lo ricordo a me stesso, lo stesso concetto di emergenza, Covid-19, sembra essere abbastanza esteso nel senso orizzontale da fare apparire la normalità come la vera emergenza che faccia eccezione alla regola…
6 aprile 2022 Link
La normalità come la vera emergenza che faccia eccezione alla regola… (questo accade quando tutto è “girato sostanzialmente al contrario” = quando “è già successo” e allora sei in gerarchia, laddove hai voglia perché l’auto delimitazione riguarda sempre il scegliere fra…, mentre di decidere proprio non se ne parla).
Fotografati per la prima volta i legami degli atomi che compongono la molecola. All'Ibm di Zurigo…
14 settembre 2012 Leopoldo Benacchio Link
Immagini al Pc. Ecco il “sapere”.
Mentre il “sentire” non ha limiti, assumendo anche tali immagini artificiali e “Facendosene…” sempre qualcosa di sostanziale, perché ad immagine e somiglianza della situazione reale manifesta, ad hoc, rispetto al desiderata di chi/cosa non esiste anche se c’è:
quello che puoi ormai “vedere” perlomeno dal 2020 in poi.
Quello che non ti spieghi ma, aitè, ti riguarda continuamente, qua nell’AntiSistema.
È un meccanismo di terra formazione, quello che com-porta la cristallizzazione del “desiderio” nella manifestazione reale, qua “ad hoc”.
Link
Cornucòpia… nome classico del corno dell’abbondanza, simbolo della fertilità, raffigurato colmo di frutti e circondato d’erbe e di fiori. Nell’antichità classica era attributo di dei e dee ritenuti dispensatori dei beni della terra e, tra i Romani, delle divinità cui si attribuiva un significato di prosperità e di augurio, come, in particolare, la dea Fortuna.
Potenziale contemporaneo o “Struttura”:
un programma.
Come… “Genio” della “Lampada”.
L’individuo compie qualche funzione di tipo “alchemic3” (ora involontario), molto simile al respirare automatico, oppure al battito cardiaco. Una sorta di “muscolo” da sviluppare, qualora sia avvizzito? Bah:
vedi che è sempre in funzione.
Cioè, l’assieme viene generato o lavorato da qualcosa, che poi va Oltre Orizzonte: come il “lavoro” testimonia e va a finire all’imprenditore, che vende i prodotti al Mercato, etc. etc. etc.
L’energia è un concetto fuorviante, quando è infinita.
Mentre diventa “energia” quando è in-de-finita.
La “industria” ha certamente uno scopo. Tutto quello che va in onda sulla Terra, a livello convenzionale o “reale” è la parodia ad immagine e somiglianza di ciò che avviene sostanzialmente.
L’individuo è una “centrale” che cammina (come testimonia e ricorda un amico).
Ecco cosa (ti) “è già successo”:
l’auto suddivisione dell’esserci (interferenza), ha “creato (manifestato)” l’essere “tempo (clock)” o… ritardo.
Oppure, in cui il… ritardo.
Ergo, tale auto separazione ti ha isolato da Te, come in un processo di laboratorio o artifizio (progetto, ideale, intenzione, etc. altrui per Te).
Ecco il “fare le veci”. Terraforming...
La luce... più lenta della luce…
Costringere i fotoni (le singole componenti di un fascio di luce) a viaggiare più lentamente della luce stessa, facendo venir meno una delle certezze assolute della fisica e dell'ottica…
Non ad armi pari.
Uno dei due fotoni è stato lasciato libero di viaggiare nel vuoto, l'altro ha dovuto attraversare una speciale maschera, un dispositivo a cristalli liquidi controllato da un software e simile, nell'aspetto, a un bersaglio per freccette. La maschera ha deformato il secondo fotone costringendolo a rallentare rispetto al compare e alla normale velocità della luce.
Handicap duraturo.
Di per sé questo non sorprenderebbe: quando passa attraverso altri materiali come acqua o vetro, la luce si propaga più lentamente, salvo tornare alla velocità originaria quando è di nuovo nel vuoto. Ma in questo caso, il fotone ha continuato a viaggiare più lentamente della luce anche una volta tornato nel vuoto. Insomma il fotone che aveva attraversato la maschera è arrivato in ritardo (di qualche milionesimo di metro) rispetto all'avversario.
Doppia identità.
«È proprio la deformazione imposta dalla maschera a rallentare le particelle - commenta Miles Padgett, tra gli autori dello studio - una volta deciso il tipo di deformazione che vogliamo imporre, anche quando la luce non si trova più nella maschera, la velocità è comunque rallentata».
La spiegazione è nella duplice natura quantistica dei fotoni, che si comportano sia come particelle (sono quindi in grado di correre lungo un tracciato), sia come onde, pertanto deformabili…
29 gennaio 2015 Elisabetta Intini Link
Duque, si tratta di una... cattura. Cattività.
Fisica: scoperto fotone con la forma di un’antica “croce solare”.
Nel 2016 i ricercatori hanno scoperto che la forma di un fotone leggero somigliava all’antica croce solare mesopotamica.
Alcuni anni prima gli scienziati hanno introdotto la teoria dell’Amplituhedro. Se duplichiamo e ruotiamo un Amplituedro forma una Merkabah e/o l’ombra di una Merkabah a forma di una croce maltese, che è la forma di un fotone leggero.
Merkavah, merkabah o misticismo merkavah (o anche misticismo del Carro) è una corrente del misticismo ebraico tra le più antiche, che si focalizza su visioni estatiche come quella di Ezechiele 1 o della letteratura hekhalot, e riportano storie di ascese a “palazzi” celesti (heikhalot) e al “Trono di Dio”.
Per secoli l’umanità ha cercato il senso della vita e il nostro posto nell’universo, chiedendosi se siamo soli nell’universo. Tuttavia, per capire dove ci troviamo nell’universo, dobbiamo imparare ciò che rappresenta spazio e tempo.
Non molto tempo fa gli astronomi trovarono parte di una grande strada intergalattica che fa parte di una umiliante super-struttura interconnessa da oltre 800 galassie.
Nel 2016 Radek Chrapkiewicz scoprì la forma di un fotone chiaro che è risultato essere simile alla cosiddetta antica croce maltese. Tre anni prima, nel 2013, Nima Arkani-Hamed e Jaroslav Trnka calcolarono che la forma del nostro universo era un amplituedro, una struttura geometrica che permette un calcolo semplificato delle interazioni di particelle in alcune teorie del campo quantico.
La teoria dell’Amplituedro rivoluzionò molti modi scientifici. La teoria sfida l’idea che la località spaziale e la unitarietà siano componenti necessarie di un modello di interazioni di particelle e invece vengono presentate come proprietà che emergono da un fenomeno sottostante.
È interessante notare che se duplichiamo e ruotiamo un Amplituedro forma una Merkabah e l’ombra di una Merkabah forma una croce maltese, ovvero la forma di un fotone chiaro.
Curiosamente, “Mer” a Merkabah significa luce.
E guarda caso, una strana coincidenza, la Chiesa della Cattedrale di S. Maria in Etiopia ha un dipinto di croce maltese all’interno di una Merkabah.
Se andiamo a ritroso nella storia troveremo come la croce maltese era di grande importanza. Infatti, l’ordine militare cattolico conosciuto come i cavalieri Templari indossava la croce maltese come simbolo sacro intorno al 1119 fino al 1312 d.C.
Centinaia di anni dopo, il simbolo è ancora usato dalla Chiesa cattolica, e anche i Frammassoni hanno usato simboli simili a quelli dei Cavalieri Templari.
Le cose sono particolarmente interessanti quando si guarda l’antica Mesopotamia. Qui, migliaia di anni fa, è stato usato un simbolo simile alla croce maltese e chiamato “la croce solare”.
La storia dietro la croce maltese, che è in realtà la forma di un fotone leggero, è affascinante.
Sono tutte queste coincidenze casuali? O è possibile che migliaia di anni fa, le antiche culture conoscessero la forma esatta della “luce” e della forma dell’universo?
Che ne direbbe Darwin? Ecco l'interferenza.
Ringrazio, sentitamente, Georgi Nikolov (Ultra Horos) per la sua ultima grande “fatica”:
molto “illuminante”.
Link
Altro che “c’hai cento euro?”.
Cinque ore di grande trasporto.
Laddove il problema è “Fartene…” qualcosa, perché non sei al cinema:
ci sei “dentro”.
Ecco che la continuatività dei Bollettini è...
come la luce del faro che “non importa quale stagione è”.
Giorno dopo giorno,
o si “invecchia (si viene consumati, consumando o producendo)”,
oppure si ritorna “saggi (in Sé)”.
Quello che dis-perdi viene, infatti, preso.
“Fai…” grande attenzione:
sii sempre Te da Te per Te in Te.
Il resto “Vien da Sé”: funziona.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-640
prospettivavita@gmail.com