“Democrazia e sovranità nazionale sono compatibili solo se la globalizzazione viene annullata. Se invece fioriscono lo Stato-Nazione e la globalizzazione, allora la democrazia è insostenibile. Se, a loro volta, aumentano la democrazia e la globalizzazione, non c'è spazio per lo Stato-Nazione. Puoi sempre sceglierne solo due su tre:
questo è il nucleo del trilemma...”.
Covid-19: The Great Reset - Klaus Schwab
Forse Schwab non lo sa ma, nell’equivalente trilemma (blockchain) in ambito di criptovalute, lo stesso è già stato risolto.
Ne parleremo…
Intanto:
perché sono previste
“tante manifestazioni a Roma, in giorni diversi?”.
Perchè non una grande manifestazione, unitaria.
Non esiste ma c’è questa strana “aria”. È come soffrire di vertigini, oppure essere “binari/bipolari (immagino)”.
Boh?
Sono le “infiltrazioni”.
Come ben sai l’acqua passa ovunque:
figurati l’infamia.
Diciamo che il “bottino” è succulento:
il periodo o “momento” è storico, soprattutto per chi è sempre pronto a r-ac-cogliere le “opportunità della crisi”, intendendosene approfittare “alla faccia del prossimo”.
Un po’ come dimostrano alcune registrazioni “off line”, quando le persone (appena intervistate) credono di non essere più ascoltate. Alle prossime elezioni (se sarà possibile ancora votare) la politica attualmente rappresentata in Parlamento, rischierà di essere spazzata via in toto (zombie permettendo).
Ergo, è nell’elettorato “stanco” o finalmente riarruolabile al voto, che le “infiltrazioni” auto ricorreranno. Già si vede una galassia di “nuovi” Partiti che si stanno auto costituendo sulle ali della “protesta, giustizia, libertà, valori e rivoluzione”.
C’è un trenta per cento di astensionismo da catturare.
C’è un’altra bella fetta di voto percentuale che è “alla ricerca di una casa papabile o eligibile”. E poi ci sarà senza ombra di dubbio una sorta di zoccolo duro, che gli puoi fare tutto quello che vuoi, tanto… (ecco la zona protetta del Partitismo storico de noantri, l’unica ancora di salvezza di una classe di professionisti dell’intrallazzo e dell’inciucio).
Ci saranno coloro, però, che non le manderanno a dire per quanto riguarda, effetti collaterali, continui ricoveri, sangue amaro, menomazioni varie, fastidi di ogni tipo, morti in famiglia o tra amici e cari, vessazioni nonostante le punture, ricatti e dimenticanze rispettivamente pre e post inoculazione, etc. etc. etc.
Poi, si saranno quelli che hanno perso, pardon “che son sospesi” dal lavoro, nonostante la “Costituzione”. Quelli che hanno resistito ugualmente e allora sono neri, ma neri neri.
Insomma, anche tra sierati ci sarà maretta, perché… vuoi mettere com’era prima, quando potevamo farci di spritz, senza misure di sicurezza nonostante “tutto”?
Allora, fatto cento il totale, come si distribuirà il voto? Bah.
Se non verranno spazzati via i “senior” della politica, va da sé che ci proveranno ancora. Ad esempio, a far cadere il Governo (magari costituito da “junior”, promettenti ma senza esperienza). Del resto, questo Governo (e quello precedente) non è forse “illegittimo” poiché non votato dalla Massa?
Già.
Così come, dunque, sia il Presidente del Consiglio che il Presidente della Repubblica e quanto ne consegue. Ora, se sin da subito i “senior” infiltrano phisique du role nel nascente movimento popolare di reazione (in termini di bacino elettorale resistente), ecco che il divide et impera è ancora una volta servito a tavola:
non esistendo anche se c’è.
In questo modo chi o cosa detiene già il potere (sottodomino) riesce sempre a sopravvivere persino a sé stess3. È portante esserne consci sin da ora, sempre. Perché costoro sono sempre al lavoro, in tal senso, mentre “tu” sei tra coloro che sono “sospesi”.
Ci sei?
Sembra banale ed invece non lo è.
Ossia, puoi essere un esperto con un sacco di lauree in saccoccia, ma l’operazione di infiltrazione rimane un classico. Non ne puoi prescindere, perché il voto passa sempre dagli individui che si recano a votare e dunque devono operare fisicamente presso le urne (a meno di voto elettronico che, come ben sai, si è prestato alla consueta manipolazione di turno, ad esempio, anche ultimamente negli Usa).
Così; come puoi fregare ancora una volta l’elettorato?
Certo: ci sono sempre i Media mainstream, ma questa volta una gran fetta di pubblico ha staccato la spina. Allora, non rimane che dividerli, facendo scendere in piazza gli infiltrati speciali.
No?
Individui che possono anche non saperlo nemmeno: basta che portano via voti al Partito Unico Reazionario (costituito dal totale del voto resistente). Persone che “parlano bene”, “sono realistiche”, magari “si sono spese bene in questi due anni di crisi”, “si presentano come si deve”, “sono credibili”, “sono sempre presenti”, etc. etc. etc.
Come te ne rendi conto, sostanzialmente?
Bè, devi sapere che te lo devi aspettare: è sempre stato così, qua, nell’AntiSistema. E anche questa volta non potrà essere diverso. La differenza la puoi “Fare…” Tu, però:
questa volta, infatti, ci sono milioni di persone che si sono forgiate proprio in questi ultimi due anni.
Il che significa e comporta:
uno zoccolo duro trasversale, sufficientemente ripulito.
Sarà sufficiente?
La “Italia” è sotto corte marziale. Allora, forse sarà sufficiente.
L’impatto con le infiltrazioni al solito non crea alcun sospetto, ma divide:
è la divisione quello che conta sostanzialmente.
Allora? Allora occorre un Partito Unico Resistente, che rimanga uno, unito, univoco. Laddove concentrare il massimo dell’attenzione e dell’operato di Filtro. Un Filtro che coincide con l’atteggiamento sferico o come dovrebbe essere, reso comune proprio dai due anni di sofferenza e tempratura.
Questo è, ovvio: potenziale contemporaneo.
Ma non è detto che si manifesterà. Sei infatti ancora nell’AntiSistema. E questo deve farti sempre tenere su la guardia, perché non lo sai ma te lo aspetti… l’inghippo. Sai, è “solo” da una vita che continua a succedere e allora perché non potrebbe succedere ancora una volta.
Ci sono poteri che la presa non la mollano mai.
Almeno: non intendono farlo. Però… ci sei anche Tu, a meno che rimani “tu”. Eccoti, allora, nel ruolo di decisore:
non potenziale bensì “davvero”, anche se ti auto delimiterai a scegliere fra… (“nuovamente”).
Se sai una cosa è che... passa o da Te o da “te”, la cristallizzazione reale del/nel manifesto. Anche questo te lo devi aspettare: perciò?
Come si fa una rivoluzione? Organizzandoti. Ok:
da adesso, SPS diventa... distopico.
Perché, ad esempio, non si scheda la concorrenza, preventivamente?
Sai che spasso:
chi ti controlla, verrebbe controllato.
Qualcosa di contemporaneo. Uno sballo. Come loro hanno un registro su di Te, Tu puoi averne uno su di loro. Perché no? L’Intelligence è un’opera esclusiva? No.
Chiunque può “spesarli”. Basta seguirli. Organizzazione...
Hanno una vita, anche loro. No?
Hanno probabilmente una famiglia, perlomeno di provenienza. Ci sei? Organizzazione. Ok? Poi, se devi manifestare, perché correre il rischio di prendere le mazzate, come sparando sulla Croce Rossa o all’orso del Luna Park?
Devi organizzarti. Essere organizzato.
Deve esserci una organizzazione.
Per fare violenza? Ma no: per prevenirla, ch’è sempre meglio. Con mezzi pesanti e non solo, hai già visto che blocchi tutto in città. Tuttavia, il gran numero di persone potrebbe far incorrere nel rischio di essere affrontati da forze del cosiddetto “ordine”, in tenuta antisommossa.
Quindi?
Organizzazione: lasciare davanti solo individui “abili” e dietro tutto il resto della truppa. La prima fila deve montare velocemente scudi in plastica resistente e leggera, da incastrarsi l’uno con l’altro (e velocemente sbloccabili all’occorrenza, anche per aggiungere o togliere delle unità in funzione della forma della strada da riempire). Scudi alti un paio di metri, che terminano verso l’indietro, proteggendo la prima fila da eventuali lanci di oggetti potenzialmente dannosi. Le due ali di detta schiera devono fungere da incastro al fine di innestare una struttura a ringhiera, lunga tanto quanto il rettilineo da occupare e proteggere, che servirà come dispositivo di spinta da parte di tutti coloro che formano le retrovie. In questo modo il corteo potrà sviluppare una potenza inarrestabile là davanti… trasmettendo moto proprio.
E lungo le vie, dall’alto, occhi che vedono e comunicano.
Il tutto coordinato, come i... 300.
Poi, pronti a lanciare palloncini di vernice colorata e lanciatori a spruzzo di lunga gittata, in maniera tale fa far togliere il casco agli opponenti. E una volta tolto il casco, si perde molta volontà di rompere, magari rompendo le fila e gli ordini.
Ci si sente meno protetti.
Soprattutto se “piove” anche dall’alto.
La “tartaruga” ha il compito di proteggere e difendere lo spazio guadagnato.
Ovvio:
tutto questo se di fronte hai l’antisommossa.
Se fosse una struttura d'elite o militare, tieni conto che non possono bombardarti. Non se lo possono permettere proprio, perché sarebbe la loro fine:
non si è in guerra. Ok?
A fronte di una forza di adesione significativa, questi molleranno la presa, altrimenti sarebbe tutto oltremodo evidente:
la gerarchia = dittatura.
Oppure, credi che sia lecito ritornare al 1848, quando ti sparavano addosso ma erano altri “tempi”? Allora, c’era la provincia “Italica” da recintare, mentre la Tartaria sprofondava: era semplice, essendoci tutto mare, fu sufficiente delineare il confine “settentrionale”, corrispondente alla “catena montuosa” – quello che rimane dei Grandi Alberi – delle Alpi.
E la “Italia” fu fatta. Trucidando a n-orma di legge:
quella del più forte o meglio organizzato o super spalleggiato.
Indi, vennero “fatti” gli italiani. Risultato? Lo vedi oggi:
il novanta per cento è dissociato mentale (almeno il settanta per cento + tutti gli ipocondriaci zombie).
Tuttavia, anche “solo” il dieci per cento di individui ancora sussistenti, significa almeno quattro milioni di adulti abili ed arruolabili. E… quattro milioni di coesi, coerenti, sono davvero tanti:
troppi per questo regime.
Vedi che sino ad ora è tutta una tattica di “fioretto (e qualche manganellata)”. Gli obblighi sono “obblighi”. I controlli sono “controlli”. Ci siam capiti, spero.
Ecco che ritorna, come nell’incipit del Bollettino, lo strano senso di “nausea”:
Draghi che porta avanti un piano nel piano del piano? Trump e Putin che collaborano come se fossero compagni di merende? Biden che è un attore? Molti personaggi famosi ed intrallazzati che sono già stati arrestati, giudicati ed alcuni sono già defunti? È come “parlare di alieni”. Trovi? La Casa Bianca closed. Washigton DC, idem. Il Vaticano? Bah. Bergoglio è sofferente. Gli scandali montano. Il doppio con Mattarella: storico e da galera. O come una promessa, per tenere tutto d'assieme: meglio di una foto. Uno scatto d'autore. Per questo sembrano tutti come inebetiti e s-parlanti.
Sembra proprio andare in onda un fallimento epocale...
La senti quella strana sensazione come di… “assorbimento”? Ecco. Si rimane trasecoli, perché non sai se è vero oppure “vero”.
Non ci si crede, insomma. Finirà come nei migliori film?
Però… “senti” che ci sta. Uhm: che “Fare…”? Il dubbio sovviene, ma c’è anche altro:
te lo auguri e dunque se ti decidi, hai visto mai che… aiutati che il ciel ti aiuta.
Se decidi, aumenti quel tipo di “forza (potenza)”.
Quando credi, stai decidendo in tal senso, anche se non “succede nulla”: non è ancora successo nulla, oppure “è già successo”. Solo che te lo aspetti in maniera diversa, come fosse il beneamato “film”.
Ma non va così, di solito.
Il 25 aprile 1945 se lo aspettavano, così? Dopo il ventennio e la guerra (altri cinque anni)? Le cose succedono in funzione di chi le ha decise. E se non sei Tu a decidere, allora va da sé che ha deciso ben altr3. Con “te” che stai a vedere, appunto, le colonne di automezzi “alleati” che scorrazzano per le vie della “tua” città, gettando le basi per ogni ulteriore dipendenza futura.
Non solo nel “cibo” ma soprattutto nel rimanere nel relativo cono d’ombra, da cui sei e-segui sempre la loro “moda” o stile di vita, anche se si risuona in maniera alquanto ridicola.
Insomma, a Me sembra tutto quanto come se fosse di plastilina:
una finzione scenica, come se non si morisse veramente (come nei cartoon, dove Willy il Coyote cade nel burrone ma… due cerotti e via).
Come se fossi a Cinecittà e la via principale della “città” fosse costellata dalle sole pareti di facciata di case e uffici commerciali.
Come per molte decadi era rimasta la Sagrada Famiglia. Ok?
Una rivoluzione che sembra “rivoluzione”, all’insegna del tutto è relativo. Alias? Qualcosa che continua a succedere, nonostante “tutto”. Cioè? Nastro di Mobius.
“E siamo noi, siamo noi…”, che facciamo tutto.
Ripeto:
che cos’è questa strana sensazione di s-vuoto mentale?
Come se fosse una rappresentazione scenica e si fosse a teatro, ma a recitare e non solo in quanto a pubblico “paziente (cliente)”. È come se tutto vibrasse: e fosse tutto pronto ad esplodere, persino.
“Al mio ordine scatenate l’Inferno…”.
Pronti a tutto. Lo sei? Vada come vada: ci sei? C’è un senso di familiarità in giogo o in ballo. Sembra di ricordare. Qualcosa. Un “odore”? Uhm. Forse è un sogno. Forse sei vivo.
Ma c’è qualcosa che vibra sotto al pavimento, Oltre Orizzonte.
Sento come uno strano odore, ma è di più: puzzo. Come se fosse rimasto impigliato qualcosa dentro a… qualcosa, che non va, ma va da sé però.
Cose strane che ti fai andare “bene”.
Un “male” necessario, come sostiene la Chiesa o S. Agostino e quanto della propria opera è giunto sino a “te”. Qualcosa che forgia nella sofferenza?
Ma basta: davvero.
Sono riusciti anche a ribaltare il luogo comune dell’essere “positivi”. Ci pensi?
Dal “pensa positivo”. Al “pensa se sono positivo”.
Una tragedia: c’avresti il raffreddore. Ci pensi? Te tapino. Sigh. Buh. Sob…
Nuvole basse: nebbia?
Inquinante? Gas al sapore di “virus”? Tutto è im-possibile essendo potenziale contemporaneo.
Ed ora, “sveglia”:
hai letto, oppure non solo letto? Pillola rossa o blu.
Esisti o ci sei?
“Fai…”:
tagliando, così, la testa al toro.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2022
Bollettino numero 10-595
prospettivavita@gmail.com