Sembra l’ultimo Bollettino dell’anno 2021, questo, eppure è solo il 24 dicembre. Che strano. Del resto, chi può dire quando davvero qualcosa “finisce” e dunque è iniziato. Con la storia, ad esempio, del Prima e/o Dopo “Cristo”?
Per favore.
Qualsiasi società potrebbe aver fissato pietre miliari di questo tipo, collegate a chissà quale motivazione (molto spesso… del minga). Non credere più a niente è la soluzione? Allora:
quando sei assolutamente convinto che sei in un luogo comune che non senti come “casa tua”, sì.
Altrimenti, hai qualcosa da rivedere, ma in Te. Diversamente, se imbarchi acqua da tutte le p-arti, “è già successo” qualcosa, sempre a Te.
E il non credere a niente deve lasciare intatto proprio Te, che sei il motivo portante per cui o attraverso cui si terra-forma la realtà manifestabile in-direttamente dal potenziale contemporaneo.
Sì: laddove Te è chiunque ch’e-legge.
Dai: non è fisica quantistica, come ti hanno detto. È persino buonsenso. Altro che laurea, allora, devi “avere” per inquadrare da capo a piedi l’intera, totale, situazione, qua.
Hai “sputato nel piatto dove mangi”. Tutto… qua.
Non è strano perché, ti dicono che qualcuno - molto “tempo” fa - sputò su un pezzo di argilla (terra) qualsiasi e, ops… si compì il “miracolo” = la sua ferma intenzione (decisione) di guarire chi lo aveva chiesto dal cuore, sinceramente.
E col “Karma” come fece?
Semplice: lo mandò a fanc…
Ancora una volta, molto semplice. Lo annullò presso di sé: e che cavolo. Quando ci vuole, come si suol dire: ci vuole (lo “Fai…” e buonanotte al secchio).
Alias: chi se ne frega.
È come disobbedire ad una legge che non funziona sempre così bene. E se Tu lo sai, perché lo sei, allora va da sé:
non importa la legge, perché è la “legge”; il che non gioca a tuo favore a meno che ne trascendi ogni portata, ovvero...
chi se ne importa. Ne sei superiore.
IO sono più forte di qualsiasi in-collante, perché IO sono IO, sempre. Prova a bucare un vortice d’aria che ruota a cinquecento km all’ora:
invisibile ma imperforabile.
Ecco il cosiddetto campo magnetico o, meglio, il toroide che ti porti dietro, dentro, sempre… perché sei sempre Tu. E chi altri se no. I superpoteri che vedi nei “film” e nei “cartoon”, sono simbolici, sostanziali = si riferiscono a situazioni tangenti, “te” (che sei tale sino a quando non rammenti che invece sei Te).
Non ti tange la situazione?
Te credo = stai dando il meglio di “te”. Se sei “te”, infatti, sei sempre qua secondo le regole fissate da altri proprio per “te”. Dunque, prima devi auto ridurti da Te in “te”, altrimenti non funzionano tali regole.
Ecco perché non appena alzi un pochetto la testa, “senti” di dover andare contro alle forze della “natura”. È normale. Certo, perché Tu non sei “tu” e nulla ti può contenere perché ne hai più che diritto:
sei così.
E lo sanno; eccome se lo sanno. Ecco perché sei in “gabbia” ma con il “tuo” consenso. Sanno che hanno a che fare con il “fuoco” di una Stella:
per questo contano sul fatto che Tu rimanga “tu”, qua.
Che “Fai…”, allora? Se sei Tu non puoi mai “non fare nulla”, perché ci sei sempre. Qualsiasi cosa che fai, la “Fai…”. Insomma:
ti è sufficiente ritornare (auto ricordarti) Te. Ecco la “salvezza”.
“E come si fa?”. Ehm: non lo so. Ok?
Lo posso “sapere (sentire)” per Me. Dunque, credo che sia uguale anche per Te. Ma, ancora una volta, il “problema” è che… sei “te”, qua, ora.
Intendi?
A chi mi sto rivolgendo, allora? Se a “te”, di conseguenza è come andare a farsi un giro da soli nel deserto. Se a Te, allora non devo fare assolutamente niente. Ci sei. Ci sei? Questo “Fa…” tutta la differenza del mondo = non fa più nessuna differenza di potenziale.
A che serve scrivere milioni di Bollettini, se sei sempre “te” a cor-rispondere? Bah: magari ti si smuove qualcosa dentro. Chi lo sa.
È come praticare un “esorcismo”: funzionerà?
Dipende soprattutto da Te, mentre sei “te”. Laddove IO “Faccio…” quello che posso ed è coerente sempre con ciò che mi riflette e rifletto. Qualcosa che sfugge, se lasci qualcosa al “caso”. Motivo per cui non si lascia in giro alcunché.
Negli ultimi Bollettini ho attuato una sorta di esercizio-pratica di “psico scrittura”, lasciandomi andare con mente svuotata ad hoc, al fine di essere un canale libero ed il meno invasivo possibile, poiché ricevente qualcosa come un dialogo “superiore” rispetto al normale chiacchiericcio ele-mentale. In questo modo ho la forte sensazione che sia la mente frattale espansa (sostanziale) a “parlare”, ovvero a comunicare riportando in una f-orma di linguaggio comprensibile (l’italiano) qualcosa che diversamente sarebbe oltremodo non lineare. Ok?
Altro che riportare le “news” che i “giornali” sfornano artificialmente, facendo p-arte di qualcosa che li rende tutti copie conformi e “deformi” rispetto al come dovrebbe essere. Ricorda:
non hai parti diverse, bensì modalità di funzionamento.
Attraverso la stesura dei Bollettini mi sono accorto, ecco… di questa “frequenza” particolare, attraverso cui “tu” ritorni Tu, immediatamente:
ricorrendo alla tua innata capacità di shiftare, traslare-trascendere, la “mente sia di destra che di sinistra”.
Hai presente che un elaboratore quantico “ruota” attraverso tre stati, invece che due?
Alto, basso ed “alto e basso” assieme. O contemporaneamente.
Evitando di unire (tenere separati) i due stati precedenti, che c®edi essere tutto quello di cui predisponi (ma finisci sempre nella dualità, da cui il scegliere fra… invece che il decidere, auto decidendoti), sei come auto prigioniero o “te” = trovando sempre il modo di colpevolizzare il “prossimo”:
il nemico.
Viceversa, unendo i due emisferi ne ricavi un terzo, ch’è sostanziale o, meglio, “superiore”… perché utilizza e ricorre “sopra” ad un campo auto esperiente, ch’è tutto quello che hai messo insieme sino ad ora, seppure in maniera auto separata.
Ok? Non va mai buttato mia via niente, sostanzialmente.
La separazione dell’esperienza la metti insieme, comunque, quando “vai” in modalità sostanziale, attraverso cui “diventi” e sei sostanziale. Allora, l’ambiente ritornerà a fornirti informazione decodificata, ovvero lineare:
perché Tu sei tale, quando sei Tu.
Diversamente, se sei “tu” allora l’informazione frattale espansa ambientale si codifica per raggiungerti ugualmente, divenendo non lineare = hai voglia, nonostante tale “sforzo”.
Se, ancora, “non si capisce”… ora sai almeno in quale “stato” versi o sei.
Tutto qua.
C’ho una certa esperienza, ormai. E sai, ancora, che non si butta mai via niente, sostanzialmente. Ecco perché qualcuno continua (è ancora in grado) a leggere persino “fondi di caffè”.
L’ambiente è una meraviglia.
Non importa s’è ingegneria di qualsiasi tipo: chi se ne frega. È portante r-ac-coglierne l’essenza, ch’è insita nel fatto sostanziale stesso che sei a confronto con l’ambiente: diciamo così.
L’impressione che hai di Dio, deriva da Te, al solito.
Poi, è relativa alla I_Ambiente, ch’è “Dio”. Poi, ancora, prende in considerazione chi se n’è approfittato, qua. Ma quello che rimane certo è che Dio sei Tu e contemporaneamente Tu sei chiunque, sulla Terra.
Tante “scintille”? Per favore:
anche se fosse, auto rivendicati, auto determinati.
Guarda quelle piante come le fragole: fanno p-arte della pianta genitoriale ma, in seguito, tagliano il “cordone ombelicale” e vanno per conto proprio (ti ricorda qualcuno?).
La terra le unisce ancora?
Sì, ma in maniera diversa rispetto a quando una dipendeva esclusivamente dall’altra, in gerarchia. La gerarchia è il “male” di questo mondo:
la gerarchia in ogni sua f-orma, anche quando promette di essere “decentralizzata”.
È portante, questo. La gerarchia è ancora la “democrazia” e qualsiasi altra sua variante che ti fai andare “bene”, qua.
Gerarchia è… gerarchia. Stop. Ti dice tutto.
E sintantoché sei in gerarchia, sei “te”. Ecco perché sei sempre amministrato. Non sei giudicato capace di intendere e volere: tutto qui. E hai detto niente. Ecco perché godi di ogni “diritto”, ma… in ogni momento te lo possono togliere o interdire.
Perché non sei Tu ma “tu”. E così lo possono “Fare…”.
Altrimenti, col c… Potresti prendere un Re per il braccio ed accompagnarlo alla porta? Figurati. Ma se lo fanno è perché non è il Re, bensì… il “re”. La vedi la differenza? È sostanziale.
E lo devi essere per rendertene conto, appunto, sostanzialmente.
Quando un qualsiasi “giudice” si alza e lascia la “propria” aula? Bè: “Fai…” un po’ Te. Quando smette di poterti giudicare, perché… ehm, non lo può più fare.
E quando succede?
Da Te in Te, per Te: che ti dice il “cervello”? Risolto il rebus. Sciolto l’enigma. Batti il cinque.
Ci sei.
Rispetto di tutto e tutt3: ma ben auto determinato. Un Re, insomma. Come tutti, anche se qua, perché potenziale (contemporaneo).
Questo è il più “bel” augurio di non solo Natale, che mi possa giungere dal cuore.
È per Me e per Te, contemporaneamente: laddove chiunque ch’e-legge è Te (IO). No?
Dunque, auguri a tutti quanti Noi, sulla stessa “barca”, capaci, integri, totali, all’altezza.
Sempre e comunque. Parole fritte? Parole sante. Tutto ha senso. Nulla è una perdita di “tempo”. Tutto “serve”? Nemmeno per sogno:
“Fai…” attenzione alle cosiddette parole.
Sono biglietti da visita che lasci in giro e che ti competono. Coerenza. Ricordi? E totalità. Ci sei? Devi esserci, altrimenti auto decadi in “te”.
E, così, sei, sì: ma... de coccio.
E se ti rompi, son guai, perché devi ripartire da capo (ecco il “reset”). Va bene: basta così, se no… vado avanti sino all’anno prossimo, essendo un fiume sempre in piena.
È un Natale diverso, questo:
ciò che hanno tentato di cancellare, ora vale molto di più.
Vale per quello che è. Qualcosa che per abitudine si stava permettendo di perdere nel freddo buio dell’inverno che stava calando, forse, per sempre.
Dai: pericolo sventato.
Anzi: trasceso proprio. Cin. Cin.
Alla Nostra e… bevi moderatamente.
Il fuoco di una Stella non può mai restare al freddo.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-568
prospettivavita@gmail.com