Definizione di popolazione sotto la linea di povertà: le stime nazionali della percentuale della popolazione che scende al di sotto della soglia di povertà si basano su indagini di sottogruppi, con i risultati ponderati dal numero di persone in ciascun gruppo. Le definizioni di povertà variano considerevolmente tra le nazioni. Ad esempio, le nazioni ricche generalmente impiegano standard di povertà più generosi rispetto alle nazioni povere.
Dunque, se sei povero lo decide un “certo modo di inquadrare le cose”, che può essere diverso da “caso a caso”: le definizioni di povertà variano considerevolmente tra le nazioni…
Ma tu lo sai se sei povero?
In base a cosa lo deduci? Al reddito dell’anno precedente? Perché vai alla Caritas a mangiare? Perché non puoi permetterti di cambiare smartphone ogni volta che esce un modello nuovo? Che altro.
I valori assoluti dove sono andati a finire, allora. Quelli che ti identificano immediatamente, poiché sostanziali. Quelli che secondo la morale, sei o non sei in un certo stato.
Se sei povero lo sei, a prescindere. Non può dipendere. No? E invece nell’Anti-Sistema, sì: dipende (da chi decide anche per “te”, se sei povero oppure no). E bada bene che tale decisione “superiore” si rispecchia, poi, nelle eventuali misure di sostegno o nel totale nulla di fatto.
Ovvero, se sei giudicato povero (una decisione altrui da cui dipendi) allora continui a dipendere anche da chi, potenzialmente, ti aiuta o ti può dare una mano. Tuttavia, sfamarti giorno per giorno richiede quella continuatività che alla lunga viene certamente meno, se non ti trovi un lavoro nel durante.
Ed ecco il punto:
devi reinserirti in società, pena l’essere assolutamente abbandonato.
Perché sei “finito” in una simile situazione?
Perché è “normale”, laddove tutto viene misurato in prestazioni di “tempo” vs pagamento in “denaro”. E dove chi non lavora è un lazzarone o una persona poco apprezzabile. Eppure, lo Stato ti garantisce un lavoro poiché è fondato su tale “istituto”, salvo che… te lo devi cercare e non è così semplice.
Certo, ti dicono che “se vuoi veramente lavorare, un lavoro lo trovi sempre”, ergo: “sei tu che non hai voglia di lavorare”.
Da cui, “allora ti attacchi”.
Del resto, che vuoi? Vuoi che gli altri ti mantengano a vita, senza fare niente? Suvvia. Esci di casa (se ce l’hai), scendi dal divano (se lo possiedi) ed inizia a… “cercare”.
Una volta cercavano le pepite d’oro. “Ora” cerchi un lavoro, come se fosse un oggetto che puoi sperare di trovare per strada. Allora vai negli appositi “uffici”, ma… è sempre la solita storia. Specchietti per le allodole. Infatti, sei iscritto nelle liste da “millenni”, eppure nessuno ti ha mai chiamato. E il reddito di cittadinanza? Se ne hai diritto (perché è tutto da vedere) è come se ricevessi la manna dal cielo, motivo per cui “te lo devi guadagnare”, in che modo?
Nel modo che ti dicono e da cui dipendi, a prescindere.
Quando pressoché tutti (“tutti”) la pensano in un certo modo, allora tale tendenza diventa la “moda”. Vedi che storicamente questo ha sempre comportato status quo piuttosto bizzarri, come ad esempio le sentenze pubbliche (esecuzioni) esercitate in piazza, col pubblico incitante il linciaggio, pardon: il decorso della legge e della “giustizia è fatta”.
Se divenisse “normale” uccidere chi ha i capelli rossi, succederebbe senza alcuna penale (a meno che ti trovi in Scozia e allora la “moda” è diversa, pena l’eliminare una gran parte della popolazione che a quel punto sarebbe controproducente in termini di “economia”, a meno che questo serva anche lì: tutto è im-possibile).
Vediamo, allora, l’istituto della povertà analizzato da chi riporta i dati. Qua sotto c’è l’immagine che riporta la statistica relativa alla Cina.
Come puoi vedere l’indice è piuttosto “basso (in percentuale)”.
Tieni presente che la Cina ha “un sacco di gente”. Si tratta di un miracolo, allora. Tutti a lavorare e con un reddito onorevole? Chi lo sa. Questi sono i dati. Questa è l’economia, in cui il Pil misura di tutto e di più (anche il traffico illegale). Se poni attenzione, vedrai che tra il 2012 ed il 2013, il tasso di povertà è salito improvvisamente da sotto al 3 a oltre il 13 per cento. Questo fa percepire come la “normalità” sia il frutto di qualcosa che tiene il controllo sino ad un certo punto e che basta davvero “poco”, come una crisi, per mandare tutto all’aria.
Infatti, in Borsa è popolare il detto “si sale con le scale, ma si scende con l’ascensore”. Il ribasso usualmente è come un salto dal trampolino (vedi quello del 2020, ad esempio), oppure come il grande precipizio dell’acqua da una cascata o, ancora, come un colpo di mortaio o un qualsiasi “grave”.
Ecco il “perchè”: la Cina è come gli Usa.
Ciò che accade là, poi si trasmette ovunque. Quale significato puoi auto ricavare? È tutto oro quello che riluce? No. Il “bene rifugio” per eccellenza è una gigantesca montatura: un “minerale” raro? No. Tale “rarità” è piuttosto artefatta e di p-arte. Alias: serviva e tant’è che è stato “trovato il comune denominatore”.
Xi Jinping ufficializza, in Cina “sconfitta la povertà estrema…”…
HuffPost Italia Carlo Renda 25 febbraio 2021 Link
Perché non si “misura” l’indice della felicità, a prescindere da quello della “povertà”? L’indice dei suicidi parla una lingua diversa? E quello dell’obesità? No: la “lingua”, il codice è sempre lo stesso.
Come guardando lo stesso “goal” da diverse angolazioni, che le telecamere ti permettono di vedere.
L’indice dell’obesità passa da 2,9, (2002) a 6,2 (2016). Che cosa significa = il modello “industriale” impazza anche in Cina, dettando ogni tendenza. “Eliminando” la povertà ma, al contempo, gonfiando la situazione non solo attraverso la leva finanziaria, la speculazione, etc.
Il “peso” medio riporta nel complesso la sintesi di ciò che “è già successo”, in differita (essendone la continuazione sostanziale, oltre che la memoria e dimostrazione). Anche i bimbi poverissimi africani hanno la pancia gonfia, ma per altre ragioni: un po’ come quando dici che ne hai le p…e piene.
No?
Nel Doppio Specchio che cosa (chi) continua a “rimbalzare”? La sostanza dei fatti. Mentre il “di fatto” rivela, ossia fagocita il senso di ciò che è divenuto “essenziale (la ragione fondamentale per cui sei nell’Anti-Sistema e dell’Anti-Sistema stesso)”.
Immerse in questa “economia”, le persone rischiano il tracollo che infatti è come la classica Spada di Damocle: non esiste ma c’è.
Catalogo dei lavoratori dello spettacolo sul lastrico.
Ecco… un primo sommarissimo elenco di lavoratori e lavoratrici dello spettacolo e della cultura che, letteralmente, rischiano con la pandemia di finire sul lastrico (se non ci sono già finiti).
Macchinisti, elettricisti, fonici, falegnami, microfonisti, light designer, camionisti, costruttori di scena, pittori di scena, scenografi, coreografi, arredatori, doppiatori, assistenti al doppiaggio, autisti di produzione. Aiutosceneggiatori, dialoghisti, attrezzisti, aiutoattrezzisti, costumisti, sarte di scena, aiutosarte di scena, titolisti, sottotitolisti, grafici, bozzettisti, assistenti alla regia, uffici stampa. Truccatrici, parrucchieri, capicomparse, comparse, figuranti, figuranti speciali, accompagnatori di minori, siparisti, suggeritori, trovarobe, addetti al catering (un tempo cestinari), trasportatori, addestratori di animali (un tempo animalari), maschere, addetti alla biglietteria, guardarobieri, custodi, addetti alla sicurezza, addetti alla pulizia e al facchinaggio. Montatori, aiutomontatori, montatori della scena, mixer, stuntmen, controfigure, acrobati, addetti agli effetti speciali, coloristi, rumoristi, disc jockey, marionettisti, burattinai, direttori di produzione, ispettori di produzione, segretari di produzione. Location manager, imballatori, amministratori di compagnia, orchestrali, coristi, bandisti, maestri di canto, vocalisti, ballerini, danzatori, direttori di scena, impiegati amministrativi. E le loro famiglie…
HuffPost Italia Pierluigi Battista 25 febbraio 2021
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Come puoi “vedere”, trovi delle categorie professionali, non, i nomi e cognomi. Così come dei “grandi debitori” sai solo che esistono e dunque ci sono, ma… chi mai saranno coloro che se ne approfittano, senza mai “pagare”?
Immagina, allora, chi è tra gli “imbucati del vaccino” ed ora scopre che quelle prime dosi, “tanto da privilegiato”, non coprono perlomeno la variante brasiliana. Ma chi se ne frega: basta non andare in Brasile. No? No: perché il “virus” non conosce limiti, essendo più che altro significato che striscia ovunque, comunque, quantunque.
Questa mutazione potrebbe mettere fuori gioco la vaccinazione.
La scoperta di un contagio di variante brasiliana anche in una scuola di Roma ha fatto scattare l’allarme. Il nuovo ceppo potrebbe essere più pericoloso perché in grado di mettere fuori gioco il vaccino, eludendo in questo modo la risposta degli anticorpi…
Notizie.it 24 febbraio 2021 Link
Paura?
Dai, è sufficiente che ti imbuchi un’altra volta. Sì, però… con la prossima “variante” sarai ancora punto e a capo. Quante volte ti dovrai iniettare il “vaccino” per sentirti totalmente al sicuro? Infinite. Tante da, poi, procurarti guai di altro tipo, che sono sempre potenziali.
A tal pro, “ieri” c’era la notizia che la “brasiliana” poteva mettere fuori uso il vaccino e “oggi” c’è l’annuncio della nuova “pezza (fix)”. Che celerità. Tipica del mondo industriale, quando il “privato” funziona in barba ad ogni variante statale.
Per avviare un'impresa fino a 86 adempimenti burocratici…
Askanews 24 febbraio 2021 Link
Moderna inizia i test clinici del vaccino contro la variante sudafricana…
Agi 24 febbraio 2021 Link
Sei in un “teatrino dell’assurdo” senza fine di continuatività (Anti-Sistema). Se non “Fai…” qualcosa, il “rischio” è che possa durare persino per sempre = fino a quando lo scenario rimarrà tale, alias… con te che sei “te”.
Benzina, allarme rincari: oggi un pieno costa 7,85 euro in più di nove mesi fa…
Financialounge.com Gaia Terzulli 24 febbraio 2021 Link
Nel 2020, ad un certo punto, il costo del petrolio o del barile andò sotto zero. Ti sembra im-possibile? È la realtà dei fatti.
Il future crollò, per fini speculativi, essendo a fine ciclo, e chi ha provato a guadagnarci, prendendo il rialzo, finì indirettamente al tappeto, poiché il prezzo scese a “meno x dollari”.
Ti rendi conto? Del resto, in epoca di tassi zero...
Per poi, come al solito, ricominciare a pompare al rialzo. Tanto è vero che “ora” il pieno costa 7,85 euro in più rispetto a nove mesi fa.
Ti fregano sempre, in-somma.
Anche quando credi di averli con le spalle al muro. E sai perché? Perché “loro” decidono, mentre “tu”, no. La loro non linearità consta nel sostanziale poter decidere anche per soluzioni ai confini della realtà. Certo, perché sei sempre “in casa loro”, anche se lo dimentichi sempre.
Una “casa” con ampio… parcheggio.
Spazio, Tianwen-1 entra nell'orbita di parcheggio di Marte…
Adnkronos 24 febbraio 2021 Link
Pensa a quando andrai a “fare le vacanze” su Marte: che figata. Vero?
Vuoi mettere con le Hawaii.
Tse. Basta “poco”, ovvero: basta pagare, avere i soldi, la pecunia o l’equivalente in valore digitale. A proposito: quanto costerà inviare un bonifico su Marte? Per carità.
Sembrano cose assurde ma stanne certo, fra “ics tempo” sarà consolidata realtà manifesta. Sì, non visto che “stanno spingendo” per tale espansione dello scenario, su base solo ed esclusivamente speculativa, ovviamente:
essendo sempre Anti-Sistema.
Nello Spazio si ripeterà lo sterminio dei nativi? Speriamo che non ci sia veramente nessuno: l’universo non dovrebbe assistere nuovamente allo scempio “di fatto”, ma sostanziale.
A ciò che devi “provare”, anche se “è già successo”.
Il vaccino contro il Covid è già in vendita in Italia.
Dalla Cina e dalla Russia sono arrivati alcuni prodotti venduti illegalmente. Prodotti senza alcun controllo e ad alto rischio.
Il vaccino contro il Covid è già in Italia, c'è chi se lo è già iniettato e lo si può comprare. Sissignori. Nella comunità cinese di Roma circola infatti la fiala delle meraviglie, ovviamente arrivata dalla Cina Paese dove, si sa, sono già state effettuate vaccinazioni di massa su milioni di persone. Con un prodotto però che al momento non ha alcuna certificazione e controllo. Quindi un rischio, enorme. Ma non si tratterebbe nemmeno dell'unico prodotto in commercio illegalmente. Nel mondo dell'illegalità circola infatti anche un vaccino arrivato dalla Russia, anche questo senza che ad oggi sia mai stato approvato dagli organismi di controllo sanitario del mondo…
26 novembre 2020 Linda Di Benedetto Link
Anche del “vaccino” se ne fa commercio (speculazione). Come potrebbe essere diversamente, nell’Anti-Sistema. Già. Tutto è corrotto, per via dell’Anti-Sistema. E la corruzione diventa “norma”: calcare, polvere, muffa, ruggine, inflazione, attrito, resistenza, paura, etc.
Poi, osserva il ragionamento da “blocco atlantico” nei confronti del “nemico (anche se sembra solo una cosa ‘commerciale’)”:
arrivata dalla Cina Paese dove, si sa, sono già state effettuate vaccinazioni di massa su milioni di persone. Con un prodotto però che al momento non ha alcuna certificazione e controllo… (cioè, se in Cina hanno già vaccinato milioni di persone, il “prodotto” vuoi che sia senza certificazioni né controlli?). Oppure, s'intende che le fiale illegalmente in Italia lo sono? La prima. Vero?
Il discredito è verso la Cina; non verso l'illegalità.
Per l’occidentale, il “mondo” è tutto ciò che riporta il “timbro” riconoscibile. Ergo? Di certo, non la Cina né la Russia. Eppure, anche loro sono andati nello “Spazio”. No? A meno che sia tutta una montatura.
Una immane e globale sceneggiata.
Pensa a come sarebbe il mondo senza “economia”: probabilmente ti prende subito un coccolone. “Oddio, e ora cosa faccio?”. Certo: senza tutto ciò, non ti resta che… Cosa?
Ritornare nelle caverne?
Ma, se non ne sei mai uscito. Suvvia. Ci sei ancora “dentro”. È “solo” che non lo sai, perché non lo ricordi, poiché “è già successo” da mo’.
E mo’?
Di solito si dice, “rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo”. Ce che? Che cosa vuoi fare, se non “Fai…” niente. Meglio, se “Fai…” sostanzialmente ciò a cui nemmeno credi, non rendendoti conto.
Se questa è la realtà, sei già cotto e mangiato. Mentre attendi il “Salvatore” e rimani in stand-by. Motivo per cui ti sembra che continui a succedere la “normalità”, anche se è tremenda ma “ci stiamo lavorando”.
Da cui la “pazienza” ossia il lasciar fare…
Che “Fare…” se nemmeno hai idea che occorre “Fare…”?
E adesso? Sopravvivi.
La decisione portante è quella che prendi a partire da te, senza guardare in faccia a questa “realtà”, ben immaginando che Oltre Orizzonte (dal potenziale contemporaneo) sia sempre disponibile anche il come dovrebbe essere (e non è”, nell’Anti-Sistema, dove chi decide non sei tu, e chi decide lo fa senza alcun problema).
Dunque, il problema diventa “tuo”, ma c®edendoci diventa addirittura, tuo (come se fosse veramente tuo, seppure è “tuo”).
E mo', allora “Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2021
Bollettino numero 10-358
prospettivavita@gmail.com