SPS

giovedì 9 luglio 2020

Il senso di responsabilità e l’input esterno che può inserirsi.



Ricordi la Bolletta 2.0 e l’auto celebrazione della chiarezza dell’informazione contenuta?
Delibera 16 ottobre 2014 501/2014/R/com…
Trasparenza dei documenti di fatturazione…
Il presente provvedimento definisce la Bolletta 2.0:
criteri per la trasparenza delle bollette per i consumi di energia elettrica e/o gas distribuito a mezzo di reti urbane…
20 ottobre 2014 Link
Bello. Vero? Si tratta dell'attuale forma di fattura che continui a ricevere da qualche anno a questa parte.
Bè… leggi “ora” che cosa emerge (guarda non caso).
Energia, Antitrust: struttura bolletta altera scelte consumatori.
“L'attuale struttura di costo della bolletta determina una alterazione delle scelte dei consumatori, che devono assumere le proprie decisioni senza avere piena consapevolezza di quale sia il reale costo del servizio che stanno acquistando e dei reali vantaggi economici sottostanti la scelta di cambiare operatore…”.
Lo ha detto il capo di Gabinetto dell'Antitrust, Enrico Quaranta, in audizione al Senato…
Mlp Askanews 9 luglio 2020 Link
Conta sì il denaro
altro che no.
Me ne accorgo soprattutto quando
quando non ne ho.
Conta sì il denaro
altro che
altro che chiacchiere.
Cosa succede
cosa succede in città
c'è qualche cosa
qualcosa che non va.
Guarda lì, guarda là
che confusione.
Guarda lì, guarda là
che maleducazione.
Egoista, certo, perché no?
Perché non dovrei esserlo.
Quando c'ho il mal di stomaco
con chi potrei condividerlo…”.
Cosa succede in città – Vasco Rossi
Quale tipo di “input” ti arriva ad auto condizionare, sino al punto da fartene una ragione, alfine?

Quando c'ho il mal di stomaco con chi potrei condividerlo… = egoista, certo, perché no? Perché non dovrei esserlo…
Il “mal di stomaco”. Già. Da “cosa” è procurato tale forma di “male”?
Ad esempio, da una “buona” dose di… stress.
Vale da dire
Da “input” esterni che, in qualche modo, penetrano talmente in profondità da essere in grado di “bucare” ogni sorta di difesa o di status quo precedente. 
Da cui, in seguito:
guarda lì, guarda là che maleducazione...
Il “giro” è vizioso, essendo in gerarchia;
ovvero, dipendendo sempre da… una fonte “a monte” difficilmente rilevabile, se non all’interno del medesimo loop, che allora tende a spegnere tutto piuttosto che, al contrario, auto risolversi sostanzialmente.
Il motivo auto affondante per cui esiste il detto “non c’è niente da fare, non se ne esce proprio…”. 
Non si “esce” da dove
È non lineare la “risposta” o la via per la ri-uscita.
Se non ci si chiede “dove sono” ma... sostanzialmente, allora, non resta che languire “dentro” a qualcosa, che collima con la pienezza risolutiva di un piano altrui o del “sogno” di chi non esiste ma c’è (attraverso il proprio progetto o “input” esterno per l’essere che è “a Massa”). 
È proprio tale livello dell’informazione e della comunicazione che “manca”, usualmente, nell’Anti-Sistema. 
È l’atteggiamento sostanziale che sembra non valere più niente, poiché strategicamente – attraverso l’auto convinzione nella convenzione Anti-Sistema – è stato posto in ombra, rispetto alla “concorrenza” dell’occorrenza “di fatto”:
della logica scientifico “illuminista”
applicata ad ogni ambito della sopravvivenza sociale
auto caratterizzando tutto, di riflesso o a cascata
per via della conducibilità ambientale (che funziona in tal modo, essendo un impianto globale in grado di coordinare, organizzare e manutenere contemporaneamente il tutto).
L’atteggiamento sostanziale è la chiave di attivazione che nell’Anti-Sistema, l’Anti-Sistema si guarda bene dal farti ritornare a praticare o “Fartene…” qualcosa. 
SPS (Io) ha ricordato e riportato alla luce tale contesto, ma, nell’accezione eco-dominante, nell’Anti-Sistema, nella continuazione di riflesso o sottodomino… l’essere è “a Massa”, motivo per cui la comunicazione sostanziale tra SPS (Me) e il prossimo è come auto interferita sino al punto di non esistere seppure c’è. 
Tieni conto che “una volta” chi si esprimeva ancora attraverso il costrutto sostanziale, veniva bruciato in piazza, dando spettacolo e soprattutto demonizzando tale questione.
Una forma di “input” esterno che, nel durante, ha riprogrammato il “senso di responsabilità” globale, a prescindere da ogni apparenza od… uso e costume (tradizione, credo, stile di vita, etc.) locale.
Cervello, trovato ilpulsanteche accende il senso di responsabilità.
Si tratta di un circuito nervoso posto tra il lobo frontale e il lobo parietale…
Il team ha dimostrato che può essere controllato dall’esterno, andando così a modificare la consapevolezza delle azioni di un individuo
Questa esperienza può essere alterata andando a stimolare il cervello dall’esterno in maniera non invasiva. Utilizzando la tecnica della stimolazione magnetica transcranica, i ricercatori sono riusciti a interferire con il funzionamento delle regioni frontali, inducendo così le persone a sentirsi responsabili anche di conseguenze normalmente non attribuibili alle loro azioni.
03 luglio 2020 Link
Sostanzialmente, se “Fai…” attenzione, che cosa s’evidenzia spontaneamente? 
Ecco ciò che al solito, nell’Anti-Sistema, vale come il due di picche. Ecco ciò che usualmente tendi come a… gettare nel cestino. 
Ecco ciò che ti rifiuti di “Fare…”, ogni volta. E, a furia di “ogni volta”, l’essere dimentica
Ma, dimentica “cosa”? 
Tale modalità dell’essere che, or dunque, si auto delimita sempre di più all’interno di una forma di “normalità”, che coincide con la giurisdizione di chi è responsabile per tale risultato della non apparenza o, appunto, della sostanziale appartenenza al circuito Anti-Sistema by compresenza eco-dominante + ogni tipo di sottodominio (che corrisponde alla parte emersa dell’iceberg). 
Quando te ne “Fai…” qualcosa dell’informazione ambientale? 
Quando sei sostanziale. In alternativa, sei “di fatto” = appartieni all’Anti-Sistema, dal momento in cui lo difendi in ogni modo, persino sostanzialmente…
Il senso di responsabilità…:
può essere controllato dall’esterno
questa esperienza può essere alterata andando a stimolare il cervello dall’esterno in maniera non invasiva…
inducendo così le persone a sentirsi responsabili anche di conseguenze normalmente non attribuibili alle loro azioni…
L’industria se ne serve da sempre, ovvero, da quando c’è.
Chi ha avuto l’idea di…? 
Non lo sai, perché non ricordi più. Hai dimenticato proprio perché sei divenuto “di fatto”, dando per scontata ogni regola Anti-Sistemica, mentre al contempo… lasciavi andare o ti disconnettevi dal “circuito” sostanziale. 
Qualcosa che, stanne certo, “Fa…” la differenza di potenziale contemporaneo che, dunque, serve per alimentare la prassi dell’Anti-Sistema, nell’Anti-Sistema.
Ecco il loop che ti ha e nel quale “sei”.
Mezzo milione di fedeli in fuga, cosa succede alla Chiesa in Germania?
Abbandonare la Chiesa è facile facile in Germania. Basta compilare l'apposito formulario, pagare una piccola somma per la conseguente procedura burocratica e firmare:
il gioco è fatto…
Roberto Brunelli Agi 9 luglio 2020 Link
Come? Devi pagare per abbandonare la Chiesa
Per favore. 
Eppure, in Germania è “normale”. Perché? Perché in tal modus sono abituati. 
Come puoi “vedere”, tu che ne se al di fuori, hai un atteggiamento – in tale accezione – diverso.
Eppure, è sempre ad ancora Ue. 
No? Ciò dimostra l’essere “a Massa” nella gerarchia. 
Qualcosa che “una volta” era assolutamente evidente (poiché avevi i ceppi ai piedi), mentre “ora” è come un incubo ad occhi aperti che come inquinante proprio non si distoglie dalle “tua” attenzione non solo polmonare.
Il piccolo dettaglio che sta gettando nel panico le massime autorità religiose del Paese è che nel corso degli ultimi dodici mesi l'hanno fatto oltre 540 mila tedeschi, equamente suddivisi tra la chiesa cattolica e quella evangelica, ossia un'emorragia di circa 270 mila fedeli cadauna.
Mezzo milione difuoriusciti”, mezzo milione di persone che non solo decidono di allontanarsi dalla vita religiosa del Paese, ma sentono l'impellenza di registrarlo ufficialmente, con tutti i crismi:
è l'equivalente della popolazione di una grande città come Hannover o Dresda, calcola Tilmann Kleinjung sull'emittente Br. Che aggiunge:
“Non bisogna essere dei profeti per capire che nel giro di pochi anni i cristiani in Germania saranno una minoranza…”.
Un esodo di massa”, lo chiama il giornalista tedesco, uno dei maggiori esperti di cose religiose nella patria di Goethe e di Beethoven.
È un allarme rumoroso, che attraversa diagonalmente tutto il Paese, che modifica l'idea che la Germania ha di se stessa
Roberto Brunelli Agi 9 luglio 2020 Link
Attenzione al sostanziale:
mezzo milione di “fuoriusciti”…
un “esodo di massa”…
che modifica l'idea che la Germania ha di se stessa…
Quindi, ne puoi riuscire. Si può “Fare…”. Non ci si fermi, tuttavia, nel “di fatto”:
è vero che sostanzialmente nulla cambia in Germania, uscendo dalla padella per andare “dove”? Ancora e sempre in Germania, ovvero, “nuovamente” Anti-Sistema (che è globale)
tuttavia
nel sostanziale, il “peso di ogni cosa” ha sempre il potenziale contemporaneo di “Fare…” la differenza di non potenziale contemporaneo.
Vale a dire che anche conpoco”, hai sempretantissimo”, in prospettiva o leva. 
È per questo motivo che sei divenuto “di fatto”.
Certo, perché l’Anti-Sistema - non invasivamente – tende a spegnere tutto immediatamente sul nascere, poiché anche dal più piccolo fuocherello può divampare l’incendio più devastante.
Ecco la “prevenzione”. Ecco il controllo capillare da “a monte”. Ecco il perché dell’essere costantemente e “naturalmente” sempre “a Massa”. Ecco perché devi scegliere fra… piuttosto che decidere di… 
Ecco perché “devi” lavorare, per avere denaro, per potere “meglio” auto sopravvivere, etc. etc. etc.
Deploro ogni singola uscita…”, dice il presidente del Comitato centrale dei cattolici tedeschi, Thomas Sternberg, all'agenzia di stampa cattolica Kna.
La sua diagnosi è spietata:
“Le persone voltano le spalle alla Chiesa, alla quale hanno appartenuto per tanti anni, perché sono arrabbiati per l'accumulo di riforme mancate e perché non si fidano più di lei…”.
Lo scenario che fornisce il vescovo di Wuerzburg, Franz Jung, è più largo:
C'è una crescente polarizzazione della società, nella quale la comunicazione diventa sempre più greve…”, con il risultato che un confronto reale “è sempre più difficile…”, dato che “invece di soluzioni differenziate si preferiscono spiegazioni semplici, prediligendo immagini nemiche e teorie cospirazioniste…”.
La Chiesa, invece, dovrebbe occuparsi di più dei bisogni reali sul territorio, e “prendere atto della disperazione del mondo…”, che per quanto riguarda la Chiesa equivale a dire che vi sono state lacune sinanche nell'affrontare “il tema degli abusi…”…
Roberto Brunelli Agi 9 luglio 2020 Link
Un popolo così pragmatico è controllabile “stimolandolo esternamente come (non) si aspetta”, ma, al contempo… dimostra di poterne “fuoriuscire” allorquando la misura è colma. 
Ecco il motivo fondamentale del controllo gerarchico, del divide et impera, della compartimentazione, della specializzazione, della capillarizzazione, etc.
La Chiesa ha raggiunto un altro punto di non ritorno? Poco male:
attraverso la “propaganda” recupererà il “tempo” perso. 
Sì, perché, il pragmatismo tedesco non è caratteristico solo della massa tedesca, che semmai riflette qualità sostanziali sempre potenziali, ma anche della situazione Anti-Sistemica, del tutto non improvvisata e dunque pronta a tutto pur di continuare a sopravvivere come fosse normale.
La Chiesa… dovrebbe… prendere atto della disperazione del mondo…:
ecco la “mancanza” della comunicazione sostanziale
avendo passato la misura “di fatto”.
Ildistaccodal sostanziale, ha auto comportato la versione del realeAnti-Sistema.
“Che le chiese attraverso gli scandali degli abusi e finanziari del passato abbiano danneggiato a lungo termine la propria immagine ovviamente rende a molti più facile la decisione di andarsene…”.
Dunque urge un deciso cambio di passo, ammette il presidente del consiglio della Chiesa evangelica tedesca (Ekd), Heinrich Bedford-Strohm, parlando con il domenicale della Bild:
“Non possiamo aspettare che le persone tornino nelle nostre chiese e nelle nostre comunità. Dobbiamo andare fuori noi, là dove si svolge la quotidianità delle persone. La Chiesa deve allargare le braccia, essere sul posto quando scatta l'emergenza, dobbiamo immischiarci, protestare e aiutare concretamente, se i profughi affogano nel Mediterraneo e tutti stanno solo li' a guardare…”.
Dati alla mano, le prospettive sono fosche per i cristiani in Germania:
l'economista Bernd Raffelhueschen ha calcolato che entro il 2060 solo un quarto degli abitanti della Germania faranno parte di una delle due chiese.
Oggi la maggior parte lascia ufficialmente la propria confessione intorno ai trent'anni, come conferma anche la teologa evangelica Isolde Karle, in particolare al giro di boa della prima dichiarazione dei redditi:
secondo lei, i giovani tendono venire meno alla socializzazione religiosa, e pertanto “escono quando non capiscono più perché mai dovrebbero finanziare la Chiesa…”.
Facile immaginare che il coronavirus porterà presto una nuova mazzata:
“Durante la pandemia le Chiese non sono state abbastanza visibili…”, afferma ancora la teologa.
E se, d'altra parte, prevarrà il “business as usual”, il rischio è che la chiesa cristiana si riduca ad essere “una setta”, incalza Kleinjung, “una comunità composta solo da persone già convinte…”.
In termini simili si esprime il cardinale Reinhard Marx, che fino allo scorso marzo era presidente della Conferenza episcopale tedesca:
“È importante che torniamo ad imparare, non solo dai propri testi, dalla propria tradizione, ma anche dalla storia dell'uomo, dai movimenti per la liberazione, così come dalle scoperte scientifiche…”, ha spiegato al Deutschlandfunk.
Per qualcuno ancora oggi è strano che anche la Chiesa debba ancora imparare qualcosa…”.
Una sfida enorme, forse esistenziale.
Roberto Brunelli Agi 9 luglio 2020 Link
Lo “scandalo”, quando sei sostanziale, “rende… più facile la decisione di andarsene…”.
Invece, nell’Anti-Sistema, succede sempre più raramente, poiché la tendenza in corso d’opera è il “di fatto”.
La Chiesa deve allargare le braccia, essere sul posto quando scatta l'emergenza, dobbiamo immischiarci, protestare e aiutare concretamente, se i profughi affogano nel Mediterraneo e tutti stanno solo li' a guardare…:
ergo
perché si comporteranno in tal modo
se non per evitare di estinguersi o di ritornare ad essere quella “setta” che originalmente ha preso il sopravvento rispetto all’idea sostanziale che ne aveva decretato la comparsa o manifestazione nel reale.
Allora… non va bene neanche questo teutonico accadimento di “fuoriuscita”? 
Dipende.
Il sostanziale, nell’Anti-Sistema è tra le righe
Ovvero, tutto è verità (anche in compresenza di menzogna) se ne raccogli il senso contenuto ma non necessariamente espresso. 
Ok? 
Quindi, nel comportamento in questione di chi “fuoriesce” dalla Chiesa, il sostanziale afferma che “è possibile riuscire da…” ogni situazione, ma, se sei sempre nell’Anti-Sistema, di conseguenza ci sei sempre sostanzialmente “dentro” sino a quando sostanzialmente non ne prendi le distanze, accorgendoti e poi ricordando sempre coerentemente
Il che, può comportare una feroce reazione Anti-Sistemica. 
Qualcosa che viene meno solamente quando l’essere “a Massa” non è più tale, poiché – ricorda sempre – è tale essere che determina tutto di conseguenza. 
Senza tale e-vento, o sei “Dio”, oppure non puoi realizzare la tua “tesi”, se questa non è condivisa dalla Massa.
Ma... è persino inutile soffermarsi su questioni ipotetiche, anche se sempre potenziali, senza prima “credere” di essere anzitempo “dentroa qualcosa che è sempre l’equivalente di un centro di detenzione, ma, talmente globale da assumere la valenza ambientale della “natura”.
Seppure sia sempre intuibile che non c’è traccia percorribile, “di fatto”, in alternativa calpestabile ovvero praticabile secondo abitudini che sono e rimangono Anti-Sistemiche = che… “modificano l'idea interna che hai di te stesso… giungendo dall’esterno, non invasivamente”.
È “curioso” come, a proposito di gerarchia e di “legge, diritto, privacy, etc.”, convivano situazioni grottesche, respirate come se fossero forme divine di comandamento.
Ad esempio, a proposito della citazione precedente (sul “senso di responsabilità”), la fonte dell’articolo è nel sito Ansa di riferimento, ma… alla fine dello scritto, si trova questa epigrafe:
RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA…
Tutti i diritti riservati…
Redazione ANSA 02 luglio 2020 Link
Cioè?
SPS (Io) ha preferito evitare qualsiasi “problema”, citando la medesima notizia da altra fonte:
03 luglio 2020 Link
Questo significa che, seppure l’Ansa abbia un proprio sito Web, direttamente consultabile, non è possibile copiarne nemmeno in minima parte il contenuto che, dunque, viene venduto ai vari organismi che, a cascata, ne amplificano la portata sino all’accondiscendenza “a valle” dell’essere “a Massa”.
Ciò che sembra una assurdità, colma ogni apparente lacuna all’interno di una organizzazione in gerarchia, che spiana la via alla diffusione “esterna” di informazione, in grado di auto condizionare poi ciò che ognuno pensa di sé. 
Ma… se “peschi” direttamente dal sito Ansa e condividi pubblicamente, ti vai a mettere nei “guai”… seppure tali notizie facciano ugualmente il giro del mondo e siano, quindi, sulla bocca di tutti. Risultato
Se sei un “addetto ai lavori”, puoi… altrimenti, rischi di pagarne ogni scotto.
Ancora una volta, se sei sostanziale allora te ne “Fai…” qualcosa della descrizione di tale realtà manifesta. 
Diversamente… non ti voltare o guarda e passa…”.




Un'agenzia di stampa o agenzia d'informazione (inglese: news agency oppure newswire) è un'organizzazione specializzata nel fornire un servizio d'informazione a vari tipi di media:
giornali, riviste, emittenti televisive e radiofoniche e giornali online.
Le agenzie di stampa possono essere delle aziende che vendono i loro servizi (es. Adnkronos, AgenParl, Agi, Askanews, Bloomberg, Dire, Italpress, LaPresse, Redattore sociale, Reuters) oppure delle cooperative costituite da diversi organi d'informazione allo scopo di condividere le informazioni (es. Associated Press, Ansa)…
Link
Le agenzie di stampa sono delle aziende che vendono i loro servizi…:
che, in gerarchia, riportano le decisioni provenienti da “a monte” o altrui, relativamente al “tono” da diffondere ambientalmente, non localmente, da remoto, in leva, ubiquamente, etc.
La “vendita” è collegabile al tipo di “economia” da sopravvivenza, “di fatto”. 
Mentre, sostanzialmente, significa sia il tipo di controllo (capillare), sia che “è già successo” e allora continua a succedere (l’essere in gerarchia, da cui l’essere “a Massa”).
Le agenzie di stampa nacquero nella seconda metà dell'Ottocento per fornire informazioni ai giornali.
Le prime furono Havas, Wolff e Reuters.
Il commerciante ebreo Charles-Louis Havas aprì nel 1832 a Parigi un ufficio di traduzioni. Il suo lavoro originario consisteva nel riprendere gli articoli dei giornali stranieri, tradurli e vendere la traduzione a quelli francesi.
Più o meno negli stessi anni Bernhard Wolff e Paul Julius Reuter aprirono altre due agenzie simili a Berlino e a Londra.
I tre si incontrarono nel 1859 per spartirsi il monopolio dell'informazione organizzata
L'agenzia nazionale dello Stato fascista e della Repubblica di Salò, prima di essere chiusa con la fine della Seconda guerra mondiale... venne sostituita nel 1945 dall'Ansa
Link
I cui modi di fare sono ancora, sostanzialmente “fascisti”, compartecipando (essendo parte o ingranaggio) all’Anti-Sistema, ovviamente, sostanzialmente. Di fatto”, non dimostrabile...
Infatti, “di fatto” è e rimane un’azienda specializzata nel…
Le notizie prodotte dalle agenzie di stampa vengono chiamate in gergo “lanci”.
Il pubblico è costituito da tutti i giornali abbonati e dall'insieme dei lettori che s'informano in Rete grazie alla pubblicazione dei “lanci” su Internet.
In generale, afferma Alberto Papuzzi, il carattere potenzialmente universale del loro pubblico fa sì che le agenzie di stampa tendano alla maggiore completezza d'informazione possibile.
Dal momento che la notizia viene poi rielaborata dalle redazioni dei giornali, essa viene presentata in maniera agile e flessibile…
Le maggiori agenzie di stampa sono strutturate come i grandi giornali. I materiali che forniscono sono soggetti a usi diversi, che dipendono dalle dimensioni dei giornali che li utilizzano. Se la testata è importante, di solito vengono rielaborati, altrimenti possono anche essere pubblicati senza modifiche…
In Italia.
Da prima degli anni '80, il Piano di Rinascita Democratica della loggia massonica regolare Propaganda 2 pianificava di “coordinare tutta la stampa provinciale e locale attraverso una agenzia centralizzata…”…
Link
Rifletti, ma sostanzialmente (non linearmente):
se il “piano” di tale loggia massonica era tale
allora
a “cosa (chi)” serve ogni Agenzia di Stampa?
La domanda è retorica, essendo “evidente” la destinazione d’uso.
Vediun po’ che ti riguarda, perché ci sei sostanzialmentedentro”. 
Anche se non sei d’accordo, se la pensi diversamente, se non c’eri quando sono stati stretti taluni “contratti”, se non ci credi, se non te ne importa niente, etc. etc. etc. tant’è che continua a succedere
Anzi:
chiediti in “buona” sostanza
il come mai di tale “tua” ritrosia
se non perché
ancora una volta
“serve” la stessa “causa (ragione fondamentale)
che dall’esterno agisce presso di te
agendo in maniera tale da renderti “più (o meno)” responsabile o sensibile verso considerazioni sostanziali del continua a succedere come se fosse “norma(le)”.
“Fai… di auto decodificarne la trama, oppure, nel tessuto l’intessuto, per sempre”.
Sii responsabile, sostanzialmente, da te in te…
      
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2020
Bollettino numero 10-200
Riproduzione libera”.