SPS

lunedì 23 dicembre 2019

Punti di s-vista.



Brunelleschi e l’invenzione della prospettiva
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Si può “inventare” qualcosa come l3 prospettiva? No. 
Poiché, trattasi di… “legge”. Tuttavia, laddove tutt3 è verità, allora, l'invenzione è il creare... o potenziale contemporaneo o, nell'Anti-Sistema, l'Anti-Sistema (osservando attraverso errore di parallasse).
Anche se è molto meglio andare ad auto decodificarne l3 portanza/portata, in termini di significato, dato, informazione (valore aggiunto, memoria, funzionamento ambientale, frattalità espansa, etc.). 

Sì, ma… da quale tipo di atteggiamento sei/“sei”, usual-mente (nel) “qua (così)”?
Dove? Nell’Anti-Sistema.
E cos’è? Cos’è? Bè, ti basti anche solamente prendere atto di tale “news”.
Spunta la dieta del panettone
Adnkronos 20 dicembre 2019 Link
Cert3; “sotto Natale” quale dieta si pubblicizza?
Quell3 guarda non caso, proprio del panettone. 
E, in estate, quell3 dell’anguria. In autunno, quell3 dell’uva, etc. etc. etc. Ossia
Anche negli ambiti più remot3, nulla accade senza che “serva”. 
A cosa/chi? Cane che si morde l3 coda. 
La mente, (nel) “così (qua)”, è ri/de-programmat3 al fine di continuare ad auto ignorare tutto ciò che potrebbe “dar fastidio”, all’essere (nell3) status quo o Anti-Sistema.
Insomma, c’è sempre un punto di s-vista. Qualcosa che non esiste; c’è. Qualcosa che esiste; non c’è. 
Qualcosa che “è” qualcun3.
E, poi, si manifesta l’effetto (l’interesse e l’informazione ambientale) di/in tutt3 ciò.
Ad esempio:
“Dio”
e
Dio.
Ciò che serve (al-l’Anti-Sistema) ed il riflesso dell’essere come… Dio (potenziale contemporaneo). 
Ovvero, ciò in cui devi c®edere, oppure, credere. Meglio:
ciò in cui con-cedi
vs
ciò in cui dovresti auto credere.
Tu, che sei nel corpo, come strument-azione. E, “tu”, che sei del corpo, come strumento.
Il cervello estende la percezione del corpo agli strumenti che teniamo in mano.
Sensazioni tattili, come se fosse una parte del corpo. È quello che percepisce il cervello quando ha in mano uno strumento che viene sollecitato esternamente.
A dirlo è uno studio appena pubblicato su Current Biology…
Sedici persone hanno stretto tra le mani un bastone che veniva sottoposto a impatti esterni, e tutti i partecipanti sono riusciti a localizzare l'impatto con una precisione quasi perfetta, come se il tocco avvenisse sul braccio.
Contemporaneamente i ricercatori, usando l'elettroencefalografia (Eeg), hanno scoperto che la posizione dell'impatto sullo strumento veniva decodificata attraverso la dinamica neurale della corteccia somatosensoriale primaria e dalle regioni parietali posteriori.
Le stesse che si attivano quando il contatto avviene direttamente sul corpo.
Lo studio ha dimostrato che il nostro cervello applica la percezione tattile del corpo ad un oggetto, come un'estensione del corpo.
L'esperimento apre nuove strade per la realizzazione di protesi sempre più precise, in grado di adattarsi al corpo.
È stato infatti dimostrato che a riconoscere l'esatta posizione degli impatti sul bastone riesce anche una persona priva di sensibilità propriocettiva ad un braccio, confermando così che gli impatti sullo strumento sono codificati solo attraverso la modalità tattile…
Agi 23 dicembre 2019 Link
L’essere “scienza (in quanto a deviazione standard ‘qua così’)”, progressivamente si pre-occupa di fagocitare ambiti che “prima” auto decadevano nell’ambito dell3 “fake”, come ad esempio l’essere rabdomante, che fa di ciò che tiene tra l3 mani, lo strumento attraverso cui sensibilizzarsi ulteriormente verso ciò che nell’ambiente va “ritrovat3”.
Ossia, sempre “interesse”, ma sensibile… un3 storia del tutto diversa, rispetto all’atteggiamento “industriale (sottoDomin3)” o eco-dominante, che si rivela attraverso ogni con-solida-t3 apparenza.
Per mezzo dell3 tecnologia, ad esempio, ciò che viene definit3 come “magia”, trova un posto in società. Sì, ma, in che modo
Sostanzialmente, auto disinnescat3 rispetto a ciò che significa… magia (potenziale contemporaneo). 
Qualcosa che acquisti da qualcun3; rispetto a… qualcosa che “hai” o, meglio, già sei e che dunque devi “sol3” ricordar-ti.
Con qualcosa/qualcun3 che si guarda bene dal rammentarti di ciò, poiché sempre (sempre) in ciò (Anti-Sistema).
Ecco, allora, che ad ogni punto di vista, corrisponde un punto di s-vista. 
Ossia:
ciò di cui ti accorgi, sostanzialmente
vs
ciò che “sai”, di fatto.
Come a dire che tra il giorno e la notte, non c’è alcun3 differenza in termini di “luce”.
Ogni cosa che fai, l3 fai da un punto di sospensione “per interesse”
Quando entri in conflitto, tra punto di vista “lavoro” vs punto di vista “coscienza”, iniziano a manifestarsi dei “problemi (esistenziali)”. 
Qualcosa che, nell’Anti-Sistema, continui a “mandar giù”, col risultato dell’auto “ammalarti”, che viene curat3 attraverso, ancora, la fase medica “industriale” (sempre all’insegna dell’interesse di parte o privat3). 
Quando sei, contemporaneamente, sia “lavorante” che “privat3 cittadinanza”, ti rendi conto che l3 pratica “industriale”, se ti fa comodo, da un lato, poiché ti dà da lavorare... dall’altr3 lato, risulta alquanto in-giust3, quando subisci l3 medesima “sorte”. 
Eppure, tant’è.
Come se ti sparassero pallettoni per rinoceronte, ma, nulla di seri3, è “norma(le)”.
Allora, essere te e “te”, all’unisono è im-possibile; ovvero, ci devi credere, auto rendendoti conto attraverso atteggiamento “formulare”.
Non ci credi? Proval3.
La dimostr-azione non va fatt3 in tribunale, bensì, da te in te, omettendo “te”. 
Un3 prova del nove che ti seguirà, molto bene, sull3 via che auto com-porta un altr3 tipo di “destino (che è dat3 dalla direzione del ‘cammino-atteggiamento’ auto intrapres3, nonostante ciò che – non – appare).
Dai un3 direzione divers3 al tu3 ‘destino’. Fai…”.
       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 10-64
Riproduzione libera”.