SPS

venerdì 26 aprile 2019

Riavvolgere il nastro? Non basta.



“È già success3” ed “ora”… continua a succedere. Poni seri3 attenzione. Facci “caso”. Sii attent3. Ricorda.
Rivoluzione = participio passato di “revolvere”, volgere indietro, ritornare, voltare… Ritorno di un pianeta, di un astro, al punto o donde era partito… Sollevazione di popolo per sconvolgere l’ordine politico costituito…
Ogni “segno” (ti) indica proprio l’essere (nell3) status quo, che sembra (ma non “è”) destino. 
Piuttosto, trattasi di… destinazione d’uso.
Dove? 
(Nel) “qua (così)” o AntiSistema (“anti”, poiché è l’esatt3 opposto rispetto al come dovrebbe essere o Sistema, che nell’AntiSistema diventa utopia, ovvero, non esiste; c’è. Proprio come l’essere compresenza eco-dominante + ogni sottoDomin3 che, analogamente e guarda non caso, non esiste – ma/anche se – c’è, dal momento in cui tu sei già divenut3 “te”).
  
Come un revolver è in grado di “ritornare a sparare”, così l’AntiSistema si auto ricarica agendo presso di (in) “te”, minando continuamente continuazione dell3 forma d’onda “realtà manifest3 ad hoc” = un3 delle infinite versioni del reale potenziale, auto mantenut3 fiss3, stabile e coerente, rispetto all’intenzione di cosa “è” al/nel/il punto di sospensione, da cui dipende tutt3 ciò che non risulta ma è in tale forma di auto possessione in-immaginabile.
Ritorno di un pianeta, di un astroal punto o donde era partito = sollevazione di popolo per sconvolgere l’ordine politico costituito… (un altr3 giro di giostra dove, sostanzialmente, non cambia nulla poiché squadra che vince non si tocca). 
Qualcosa che stride qualora confrontat3 con ciò che, l’essere storia deviat3, ti suggerisce continuamente attraverso l’obbligo dello studio ed ogni paragone che, mass-mediaticamente ti viene sempre auto ripropost3 (nel) “qua (così)”. 
Non a caso, infatti, anche ieri, nell’ennesim3 celebrazione del “giorno della liberazione”, tutt3 si è organizzat3 attorno al luogo comune che serve per mantenere stabile l3 situazione o paradigma “sempre attuale”. 
“Non dimenticare” è l3 slogan che tanto impazza, usualmente. Già. Ricordare. Sì. 
Ma (ma) che cosa o, meglio, chi? E come (in che modo)?
Quando si tratta di memoria, significa che qualcosa (qualcun3) “è già success3”. No? 
E che... se dimentichi, corri il rischio che ciò continui a succedere. Or dunque, di ch3 si tratta
Del “nemico nazista”, che ha/è già capitolat3?
No.
Si celebra l3 “fine” del fatto accadut3, nella speranza che non possa più ritornare a succedere, ancora un3 volta. Ma, tutt3 ruota attorno ad un centro di gravitazione
Ergo = sei in qualcosa di già compiut3 e, non, in qualcosa in addivenire (se non a livello di potenziale “formulare”). 
Dove, semmai, il “cambiamento” è un3 caratteristica inerente sempre all’ordine pre-costituit3, ovvero, all’AntiSistema nell’AntiSistema – e – mai (mai) al Sistema (che rimane potenziale, eppure del tutt3 auto mantenut3 costantemente “distante” o Oltre Orizzonte). 
I pianeti girano attorno a… = ecco significativamente in cosa (chi) consiste l’essere rivoluzione, a cui consegue sempre un3 forma altrettanto “modern3” di… restaurazione, come ad esempio l3 democrazia in gerarchia (l’estrema diluizione del valore nel “valore”). 
Come eliminare ogni forma di “nemic3”, al fine di auto convincerti che – allora – è “normale” condurre la vita in termini “commercialmente auto riportanti sempre (al/nel) ‘qua così’”.
Da/in cui, il nascere per lavorare. Già. 
Poiché, in un mondo “liber3” che cosa potresti fare, se non gozzovigliare dalla mattina alla sera? 
Allora, sei sempre pre-occupat3. No?
Entiende? 
Dicesi, strategia auto proveniente dal “nulla” di cosa “è” ch3 continuamente se ne approfitta, avendo ogni interesse particolare/personale ad auto manutenere in eterno tale forma di reale AntiSistema.
Qualcosa che rimane sempre tale, come incanto o meglio “maledizione”, dal momento che non esiste; c’è… l’essere al/nel punto di sospensione, da cui poi auto discende e dipende, tutt3. 
L’eternità è, quindi, tale continuatività continuamente auto alimentat3 a livello sostanziale, dall’essere “a Massa”, ovvero, da “te” che reciprocamente, esisti ma non ci sei (sostanzialmente). 
Dunque, sino a quando ciò continuerà a succedere, “tu” sei destinat3 ad essere come un3 creazione a/nel progetto eco-dominante o, perlomeno, sottoDomin3.
Cioè, puoi anche essere ridott3 a proiezione di te, ovvero “te”, auto proveniente da un “passato mai del tutt3 sorpassato” che puoi considerare sostanzialmente come ciò che si sta formando, analogamente, (nel) “qua (così)”, ossia, l’avvento di IA, destinat3 a prendere il controllo, attraverso ogni forma di controllo… che a gran voce “ora” viene richiest3 a livello di furore globale. 
Ossia, l’“è già success3” che continuamente rivive (in) quel momento, attraverso ciò che continuamente tende a ricelebrare tale evento, in quanto memoria ambientale e dunque riflessione infrastrutturale frattale espansa, ossia:
il modus che è sempre disponibile affinché ti accorga
nonostante, contemporaneamente, “serve” anche per tale perpetrazione o celebrazione dell’essere storia deviat3 o status quo.
Ergo = non c’è alcun3 differenza sostanziale tra ciò che credi essere stat3 sconfitt3, e, “ora”.
Il pericolo nazista è servit3 per… r-ag-giungere un altr3 giro di vite AntiSistemic3, all’AntiSistema, tendendo conto che continua a succedere poiché ogni sottoDomin3 tende a “lavorare” proprio a tal pro, seppure inconsciamente, poiché ognun3 (nel) “qua (così)” tende a portare sempre acqua al “proprio” mulino, come in un modello in scala relativ3 a qualcosa di talmente “grande” da non poter nemmeno essere pres3 in termini di riferimento.
Metteresti mai in dubbio, infatti, ad esempio l’essere “cielo”? No. Eppure, trattasi di finzione scenica, poiché tutt3 quell’azzurro è, di più, un3 sorta di reazione apparente tra ciò che c’è dietro (buio, spazio, nulla, infinit3, etc.) e ciò che produce il tu3 essere “errore di parallasse”, interpretando continuamente tale informazione come se fosse solamente ciò che sai poiché ti hanno detto (nel) “qua (così)”.
Insomma, sei come in un3 partita “eterna” del giogo del Monopoli, dove chi è divenut3 “banca” controlla ogni altrui forma di “destino”, essendo tutt3 ipotecato = non sembra ma è proprio “così (qua)”.
Dunque, l3 forma più “naturale (ovvi3)” nell’AntiSistema, è quell3 in gerarchia, in cui l’evidenza è nel significato della Legge del minimo, del Divide et impera, del Rapporto 80/20 e dell’ordinamento piramidale, dell’effetto leva e nel riflesso tecnologico wireless da/in remoto, attraverso cui puoi auto mettere a fuoco l’inter3 palco sociale, auto suddivis3 in mansioni, professioni, città, luoghi, persone, usi e costumi, credo, sapere, mentalità, etc.
Laddove l3 rivoluzione è un altr3 giro di giostra AntiSistemica e nulla di più, se non sei dall’atteggiamento “formulare”, in grado di auto decodificare tale segnale portante, a livello di significato, accedendo al livello “è già success3” e bypassando ogni coltre di fumo che il continua a succedere apporta in termini di cul-de-sac apparente.
Lavoriamo per la rivoluzione del calcio… L’Eca vuole lavorare con la Uefa per l'evoluzione delle competizioni europee, ci sono più partite europee con qualità sportiva superiore e un contesto più competitivo a tutti i livelli, sostenendo la necessità di un sistema piramidale di lega pan europea con continuità e opportunità di crescita dall'interno…”.
Andrea Agnelli
25 aprile 2019 Link
Sostenendo la necessità di un sistema piramidale
Parla l'ultimo partigiano del Sannio, ai giovani dico di lottare sempre…”.
“La memoria è importante, il monito ai giovani è di lottare sempre affinché a nessuno capiti quello che è successo a me…".
Giuseppe Crocco
Adnkronos 25 aprile 2019 Link
Lottare sempre = ? Se non vai al sodo, ogni “lotta” è sempre fine a se stess3, ovvero, tende a lasciare il “tempo” che ha/aveva già ritrovat3.
Era luglio, io ero a 1800 metri di altezza solo con una maglietta, senza mangiare dal giorno prima. Non sapendo cosa fare mi appostai vicino a una strada dove passavano delle persone. Da lontano vidi una donna che saliva sopra con una borsa e mi avvicinai piano piano. Le chiesi un pezzetto di pane. Aveva anche lei un fratello partigiano, così si fermò, mi tagliò un po' di pane e me lo porse. Non lo dimenticherò mai…”.
Giuseppe Crocco
Adnkronos 25 aprile 2019 Link
Quella donna comprese l3 situazione, poiché aveva un riferimento vicino, caro, dirett3… al quale appigliarsi, comprendere e ricordare, in quanto auto corrispondente all3 propria esperienza dirett3.
Altrimenti, nisba.
Proprio come accade “ora”, laddove nessun3 si rende conto dell’essere situazione globale che non esiste; c’è.
C'è chi sostiene che più di metà del Pil italiano è prodotto in sole 3 regioni.
"Veneto, Lombardia ed Emilia producono più del 50% del Pil del nostro Paese"...
Marco Marin
Marin ha torto nel sostenere che Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna producano più del 50% del Pil dell'Italia.
Le tre regioni sommate arrivano infatti a poco più del 40% del Prodotto interno lordo del Paese. Il risultato è comunque significativo, da un punto di vista economico, in quanto nelle tre regioni in questione risiede poco più del 30% della popolazione residente in Italia e da sole - in questo ambito sì - totalizzano più del 50% dell'export di tutto il Paese.
Agi 25 aprile 2019 Link
Marin ha torto nel sostenere che…
anche se
da sole - in questo ambito sì - totalizzano più del 50% dell'export di tutto il Paese…
Coi numeri ti fregano sempre, se esisti ma non ci sei sostanzialmente
È per ciò che ti hanno dato anche i numeri; poiché “servono” essendo ancora errore di parallasse.
Il lato perverso della contrattazione centralizzata.
In molti paesi europei, i salari sono determinati da accordi collettivi che sulla carta dovrebbero far aumentare i salari e ridurre le disuguaglianze.
Ma un confronto Italia-Germania mostra che il sistema italiano genera squilibri regionali costosi per tutti.
Si ritiene spesso che la contrattazione salariale centralizzata riduca le disuguaglianze di reddito e salariali… ma nei mercati del lavoro in cui vi sono grandi differenze di produttività tra le varie regioni e tra le aree urbane e quelle rurali, contratti collettivi fortemente centralizzati possono aumentare la dispersione dei salari e dei redditi.
La contrattazione centralizzata riduce la dispersione dei salari nominali, ma tende ad aumentare la dispersione dei salari reali, tenendo conto delle differenze nel costo della vita nelle diverse regioni.
Inoltre salari fissati a livelli che uguagliano domanda e offerta di lavoro nelle regioni ad alta produttività accrescono anche le diseguaglianze di reddito generando allocazioni inefficienti, in particolare creando più disoccupazione nelle aree a bassa produttività…
La Voce Trend Online 25 aprile 2019 Link
Infatti:
Marin ha torto nel sostenere che…
anche se
da sole - in questo ambito sì - totalizzano più del 50% dell'export di tutto il Paese…
nei mercati del lavoro in cui vi sono grandi differenze di produttività tra le varie regioni…
la contrattazione centralizzata riduce la dispersione dei salari nominali, ma tende ad aumentare la dispersione dei salari reali…
Benzina, da crisi Iran effetto valanga su 85% spesa.
In un Paese come l’Italia dove '85% dei trasporti commerciali avviene per strada l’aumento dei prezzi dei carburanti ha un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione…
L’aumento è destinato a contagiare l’intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce – sottolinea la Coldiretti – il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese.
A subire gli effetti dei prezzi dei carburanti… è anche l’intero sistema agroalimentare dove i costi della logistica arrivano ad incidere fino dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura secondo una analisi della Coldiretti su dati Ismea…
Pierpaolo Molinengo Trend Online 25 aprile 2019 Link
Sei in un3 piramide, di fatto
Ecco perché continua a succedere. 
Laddove “è già success3” che si è creat3 tale forma di realtà manifest3, che ha soprattutt3 senso/significato, e dunque, memoria.
“Fai… di auto decodificare ciò, e…”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2541
Riproduzione libera”.