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martedì 5 marzo 2019

R-ac-cogliere.



Che Dio ci aiuti” = dipendenza.
In Harry Potter, se ricordi, ad un certo punto qualcun3 dice “è stato un mangiamorte. Nessuno smette di essere un mangiamorte…”. 
Ebbene, a prescindere da cosa/chi J.K. Rowling volesse intendere/riferirsi, tale luogo comune si applica benissimo – ad esempio ma causalmente – alla situazione Goldman Sachs, dal momento in cui ogni su3 “ex” dipendente “lascia” l3 banca per ricoprire “poltrone” prestigiose, dunque, infiltrandosi negli ingranaggi sempre più “piccol3”… non interrompendo mai, di fatto, la relazione con tale “base di partenza”. 
Lo sanno anche i sassi che… Vero?
Perché non si commette peccato ad essere tanto auto deduttiv3. Perché chiunque è un essere capace di…
Ergo? Nulla di fatto. 
Ognun3 si tiene i propri “dubbi”, che derivano dall’irrancidimento delle propri3 “ex” verità, in qualcosa di sempre più adatt3 a generare un simile tipo di “logorio della vita moderna”.
Qualcosa che lavora alle reni, come se fosse natura(le), poiché ci si auto sopravvive dentro come se fosse norma(le), a furia di farsel3 andare bene ma (ma) non esattamente come dovrebbe essere (utopia = potenziale contemporaneo). 
E, in tale infinit3 durante, non esiste (forse) ma c’è… cosa “è” ch3 se ne approfitta continuamente, non lasciando alcunché al “caso (che è l’essere a Massa)”.
Ecco che, allora, c’è come una cert3 tendenza inerziale a sospingere tutt3 nel senso unico “qua (così)”. 
Nel luogo comune che credi di riconoscere in quanto a realtà manifest3. Di più, secondo un3 modalità d’interpretazione in cui auto affondi dentro, credendo che sia sostanzialmente immutabile, nonostante ogni apparenza (progresso, evoluzione, società, cultura, intelligenza, sviluppo, benessere, aspettativa di vita, giustizia, libertà, legge, diritto, educazione, rispetto, morale, etica, religione, etc.). 
Dunque, sei contemporaneamente tra due poli che ti reclamano ma (ma) che, nonostante tutt3, sono e rimangono apparenza dal/nel momento in cui appartieni proprio al luogo comune che ti ha (nel) “qua (così)”. 
Quali sono tali due poli, che permettono a chi “è” terzo incomod3 di… potersene approfittare continuamente
Bè, 1- credi che il cammino uman3 sia in costante miglioramento e 2- sai che la realtà manifest3 è senza speranza. 
Denoti ciò, 1- scambiando l’apporto tecnologico per sostanziale miglioramento delle condizioni di “vita” e dunque di “futuro” e 2- ben sapendo in quale situazione versi l’essere contemporaneamente e soprattutt3 “a Massa”. 
Inoltre, tendi a credere che “una volta” fosse meglio. 
Che ci fosse più rispetto, attenzione, serietà, educazione, etc. 
Eppure, l3 società moderna ti sembra “migliore”, poiché si vive più a lungo (ma non importa come?), si fa meno fatica (“grazie” ad ogni comfort che, comunque, ti devi poter permettere), si è tutelati dalla giustizia (fa niente se chi può pagarsi il miglior studio d’avvocatura, avrà quasi al 100 per cento “ragione”), etc. 
Non è che, forse, stai prendendo gli stimoli di chi può sopravvivere “meglio”, rispetto a “te”, credendo che tale modus sia inerente anche a te? 
Non è che stai, forse, prendendo lucciole per lanterne?
Il piano è inclinat3. C'è gerarchia = controllo da a monte, per inerzia e gravità.
Chi si è “irrobustit3” in un simile catino sociale AntiSistemic3? Tu? 
Suvvia; sii ragionevole. 
È a livello significativ3 che devi affrontare, analizzare, calcolare, “sentire”…
Non, al livello di chi incarna un3 sorta di élite. 
Perché tale possibilità ti è preclus3, ristagnando nel potenziale inespress3 che contemporaneamente ha (c’è in) ogni singolarità non importa dove, come, quando, perché. 
Si stava meglio quando si stava peggio, allora?
C’è del significato in tale espressione. 
Qualcosa che... se prendi alla lettera, di/in conseguenza… tendi come a rimanere con un pugno di mosche, col cerino spento in mano, etc. Dunque?
Che cosa te ne “Fai…” di un simile dato di fatto (oltre che dell’essere “solamente” un3 sensazione)? 
Se parti da te, puoi tracciare come un3 mappa, auto riportante nel momento “ora”, il dove sei. 
Ossia? “Te”, che sei proprio (in) un luogo (comune), ovvero, “dove”
Tu sei, ora, “tu”: 
ecco(ti) luogo comune. 
Ecco dove sei. Non sei in te, bensì, in “te”. 
Che è come avere già subito il dirottamento, rispetto all3 coordinate precedenti... congiungenti te al “futuro” più probabile, poiché facente capo a quell3 direzione di spinta, marcia, orientamento. 
Ossia, “è già success3” qualcosa. Sì, perché, quando (ri)assumi che “una volta era meglio”, tendi come a rimpiangere soprattutt3 il fatto che eri in forze, eri giovane, eri potenzialmente in grado di poter riuscire a fare (di) tutt3, etc. 

E… cosa che fa tremendamente vacillare ogni auto conv3nzione, sopravvivi sempre nel rammarico sostanziale di/per non aver fatto nulla de che (oltre ad esserti divertit3, ad avere godut3 di tale momento, etc. tanto da far collassare e collimare tale snodo corsoio, con un certo momento della vita che, illusoriamente, ti conduce per mano ad affondare nell’amarcord, piuttosto che r-ac-cogliere significativamente ciò che riesci ancora ad elaborare, come però vedendo solo alla Tv immagini d’epoca o natura morta).
Allora, che fai? C’è la prole da educare; a cui insegnare, e, dove fissarti in funzione di ciò che hai mancat3 “tu” di essere, realizzare, divenire, etc.
È per il loro bene. Vero?
Così come per il futuro dell’umanità o, “meglio”, per riuscire a garantirsi un “futuro” migliore.
Ecco(ti), allora, al/nel punto di sospensione AntiSistema:
quasi chiunque, (nel) “qua (così)”, spera in un futuro “migliore”
e
quasi chiunque, (nell’AntiSistema), crede che “una volta” era meglio”
pur constatando che, “prima”, l3 mortalità era maggiore ed, “ora”, l’aspettativa di vita è molto, molto, aumentat3.
Dunque? Che cosa auto desumi
Forse (forse), che 1- sei in qualcosa che tende a non “mollarti” tanto facilmente; che 2- non ti resta che “sperare”, poiché 3- auspichi un cert3 “miglioramento”, partendo dal luogo comune “una volta si stava meglio”. 
Dunque, verso “dove” stai andando (nel) “qua (così)”
Esattamente, in un3 forma di auto indottrinamento che, sostanzialmente, è sempre identic3 o ad immagine e somiglianza di cosa “è” ch3 non esiste; c’è.
Già. Poiché, anche “una volta” era ed è “già success3”. Infatti, continua a succedere
Che cosa? Chi “è” compresenza immanifest3 eco-dominante + ogni sottoDomin3. 
Ch3 altro credevi? 
Forse, non ti basta tale dato di fatto = chi è abituat3 a governare per “delega” inconsci3, in leva, da remoto, wireless, non localmente, ubiquamente, etc. addirittura… globalmente
Altro che confini nazionali, ideologie, bio-diversità, usi e costumi, tradizioni, stili di vita, etc.
Sei inesorabilmente (nel) “qua (così)” che, se non dai a Cesare chi è… Cesare (se non risolvi “formularmente” tale situazione assolut3)… allora, tenderai a continuare ad essere sempre come ipo “vedente”. 
Ovvero, ti ripeterai oscillando tra auto decodificare (“sentire”) e auto calcolare (“adattarti”), di modo che sarà sempre l3 status quo ad auto imperare, senza nemmeno rendersi palese, poiché… “Paese”.
Da quando esiste il riporto storico (deviato), l3 narrazione ritrae la guerra continua che, di volta in volta, l’essere “a Massa” ha dovuto farsi andare bene al fine di conseguire nell3 traccia di quelle “famiglie” che - in ogni modo - hanno governato localmente tali forme di/dal “destino” derivat3 (dipendente dagli “affari di famiglia” altrui). 
È, dunque, di una separazione di fatto, che si tratta. 
No? Divide et impera.
Quando ti riferisci all3 Massa, l3 percepisci come qualcosa di unic3. Però, in ogni “Paese (situazione giurisdizionale)” c’è sempre tale essere “a Massa”. 
Quindi, “è già success3” che… sei stat3 auto separat3 in casa, suddivis3 e ripartit3/riportat3 (nel) “qua (così)” che, se per “te” non esiste, allora sei in (c’è) un3 situazione senza via di riuscit3, poiché, eviti accuratamente di abbracciare l3 risoluzione di tale forma di contratto, che hai f3rmato senza più averne l3 benché minima nozione/ricordo. 
Eppure, tant’è. 
Allora, a cosa/chi hai già dat3 l’assenso
A chi, in cosa, hai già svendut3 la “tu3”… anima (potenziale)? 
Perché tendi a pensare/credere che non esista alcun3 vicenda globale, nonostante “Dio” rappresenti proprio a livello mondiale (assolutamente) tale luogo comune auto imperante? 
E, nonostante l3 storia deviata ti faccia continuamente “ricordare” l3 successione infinit3 dell’esistenza degli imperi.
Qualcosa come “passat3 di moda”
Che non esiste più? 
Perfett3: 
ecco(ti) nel punto d’incontro in cui non esiste; c’è, proprio, tale essere al governo del mondo “qua (così)”. 
Il fatto che chi possiede di più è, anche, più influente… non ti fa auto desumere nulla a livello sostanziale e direttamente applicabile al credo, che ti caratterizza divenendo come marketing, pubblicità, slogan, luogo comune, etc.?
O, meglio, come auto circonvenzione d’incapace di intendere e volere, per tacito assenso, secondo il motto “la giustizia non ammette ignoranza” = chi si ferma è perdut3.
Nel ribaltare, sostanzialmente, l3 situazione cardine, che diventa “come dovrebbe essere (utopia)”, è allora proprio “fermandoti” che inizi a prendere cognizione di causa (o di ragione fondamentale) e ad essere coerente secondo il principio “formulare”, che non “è”/ha/fa alcun3 economia AntiSistemic3.
Fermarti = ? Scioperare? Per favore.
Il linguaggio “economic3” è stat3 applicato interamente “a valle”, per cui, “ora”, ne sei assolutamente auto impregnat3, come chi va al mulino imparando a… “zoppicare”. 
È perfettamente logic3, anche se tendi a pensare diversamente, dal/nel momento in cui reputi di non riuscire a fartene nulla, temendo di perdere tutt3 ciò che – già - hai (guadagnat3).
Infatti, sei “già” sede di potenziale contemporaneo. 
Non a caso, affronti il “futuro” come se dovrebbe ancora succedere, nonostante tale “luogo comune” non è altr3 che destinazione d’uso o “via/direzione che stai sempre percorrendo, nonostante ogni apparenza/calcolo, etc.”. 
Guardi “avanti”, ma (ma) non ti rendi conto che è l3 spinta (del) compresente-passat3, che ti auto manutiene in tale declinazione servizievole, facendoti sprofondare nell’auto convincimento “ideale”.
Chi ha “i mezzi” spinge tutt3 lungo l3 direzione progettat3 da “a monte”.
E, ovvio, anche nel “piccol3”, non si fa eccezione, essendo eco, riflessione, memoria, etc. prima ancora che volontà, scelta, strategia, progetto, etc.

Di Maio: mobilità elettrica opportunità che vogliamo sostenere.
"La mobilità elettrica è una nuova opportunità per l'economia italiana ed è un settore che vogliamo sostenere e incoraggiare…".
Lo ha detto il ministro per lo Sviluppo economico e del Lavoro, Luigi Di Maio, al question time alla Camera parlando del settore auto.
Sen Askanews 13 febbraio 2019 Link
Visco: imprese troppo dipendenti da credito banche
Reuters 13 febbraio 2019 Link
Guarda non caso, l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro (dipendenza)…
Biagio Antonacci ha espresso il suo personale tributo all’artista dal suo profilo Instagram.
“Mia Martini è stata una donna eccezionale nella mia vita...” scrive il cantante a corredo di una bella foto dei due.
Poi il doloroso ricordo di quelle maldicenze infondate che per tanto tempo hanno funestato la carriera e la vita privata dell’artista, fino alla sua prematura scomparsa.
Certe persone mi dissero allora di non lavorare con lei perché portava sfortuna…”.
Notizie.it 13 febbraio 2019 Link
Quando r-ac-cogli tutt3 a livello di significato, inizi ad auto decodificare secondo chiave universale “formulare”, che ti permette di accorgerti dell3 “firma/forma” che, chi non esiste; c’è, lascia immancabilmente dietro/davanti, di/a sé, non importa come, quando, dove, etc. poiché contemporaneamente.
“Fai… dell’erba un fascio:
a volte è assolutamente illuminante.
Ovvio; quando sei pront3 o, meglio, ‘formulare’.
Pena il continuare ad essere viralmente AntiSistema”.
       
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2019
Bollettino numero 2505
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