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giovedì 4 ottobre 2018

Black flag


“Qua (così)” - nel mondo dell’industria - ognun3 compie un “lavoro”:
in fisica, il lavoro è l'energia scambiata tra due sistemi attraverso l'azione di una forza o una risultante di forze quando l'oggetto subisce uno spostamento e la forza ha una componente non nulla nella direzione dello spostamento.
Il lavoro complessivo esercitato su un corpo è pari dunque alla variazione della sua energia cinetica. In particolare il lavoro compiuto da una forza è nullo se questa non ha componenti lungo la direzione dello spostamento o se lo spostamento è nullo. Nel caso di un campo di forza conservativa (cioè in assenza di effetti dissipativi), il lavoro svolto è pari alla variazione di energia potenziale tra gli estremi del percorso.
Nel sistema S.I. l'unità di misura del lavoro è il Joule, che corrisponde al Newton per metro (N*m), dunque ad una forza applicata in una determinata distanza.
Il termine lavoro è stato introdotto nel 1826 dal matematico francese Gaspard Gustave de Coriolis…
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Se (se) rimani “ferm3”, non compi alcun “lavoro”.
  
Ma (ma) nella società industrializzata, ove nulla è casuale, il lavoro l3 compi anche stando ferm3, ad esempio, in ufficio o alla catena di montaggio. 
Quindi, rimanere ferm3 riguarda un ambito altr3, che non rientra nella definizione classica del termine, bensì, è inerente al significato che utilizza anche tale termine, al fine di raggiungerti e congiungerti
La definizione di lavoro “fisico (nella concezione della Fisica)”, viene elaborat3 d’assieme (contemporaneamente) al progetto “rivoluzione industriale (seconda tappa)”, nel 1826. 
Dunque, ciò che stava terra riformando il mondo (riflesso eco-dominante), aveva pianificato di rifornire la Massa umana di ogni riferimento e “necessità”, in termini di stimoli per l’auto adesione a tale “rivoluzione (l’orbita a loop, che permette la retroazione ossia il controllo sempre più capillare e profondo della realtà manifesta ivi conseguente)”. 
Dunque, in ogni “campo” dello scibile e del “sapere”, furono creat3 le definizioni sufficienti e “necessarie” per ingabbiare la Massa in qualcosa che non esiste; c’è:
economia, finanza, denaro, deviazione scientifica e religiosa/spirituale, etc.
da/in cui si sviluppò lo studio sempre più specialistic3 e di parte, a carattere universitario
ovvero
il modo più lineare e “trasparente (immanifest3)” per reclutare continuamente le “migliori menti” in circolazione, dopo averne creato la direzione e, dunque, la destinazione d’uso
in attesa che venga approntat3 definitivamente la forma di IA capace di assumere decisioni anche per “te”, fermo restando l’interesse industriale per tutt3 ciò che è sempre AntiSistema.
Se (se) riesci a scollare parte del “velo”, inizierai a scorgerne l’autentica “ruvidezza”. Qualcosa che viene da sé, quando sei in te stess3 attraverso l’atteggiamento “formulare”.
Nel durante, accorgiti che il mondo è industriale, più che industrializzat3, ossia, appartiene a cosa/chi è in “vantaggio” su di te/“te”, che sei proprio nella relativa unic3 planetaria “proprietà privata” eco-dominante, che si avvale della caratteristica ad immagine e somiglianza (leva wireless, gerarchia, delegazione frattale espansa) al fine di governare tutt3 come se (come se) non ci fosse nemmeno tale “locomotiva” auto trainante che, di fatto, non esiste; c’è (dato che il “lavoro” l3 compi proprio “tu”, AntiSistemicaMente).
Bisogna… evitare che il reddito di cittadinanza diventi un disincentivo al lavoro, anche in termini di convenienza… Occorre… mettere al centro la questione lavoro. Il fine del reddito di cittadinanza deve essere l'accompagnamento all'occupazione”.
Il presidente di Confindustria (guarda non caso), Vincenzo Boccia 
Senza chi lavora, infatti, come fa l'industriale?
La società, quindi, è ricolm3 di delatori, spie, untori, etc. che fanno il giogo AntiSistemico, essendo come ingranaggi che si muovono all’unisono, comandat3 da/in remoto.
Il cibo a domicilio?
"È il male assoluto, fa solo crescere l'obesità e la depressione: soli sul divano, mangiando e guardando Netflix...”.
Chef Rubio 
Ricorda
ognun3 “qua (così)” compie un lavoro (che ha più che altro, significato; ma solo se ne sai auto decodificare il codice universale frattale espanso, che è memoria ambientale. La “chiave” di accesso è l’atteggiamento “formulare”).
La conseguenza del mondo dell’industria, è che tutt3 si è trasformat3 in “pubblicità”
Anche chi è portatore sano (inconsciamente, indirettamente). Non solo persone, ma, anche qualsiasi ambito, oggetto, vicissitudine, etc. viene buon3 per fare pubblicità e per essere testimonial (anche senza volerlo o crederlo).
La pubblicità è l’anima del commercio; infatti, “purché se ne parli…” va bene tutt3 (soprattutt3 quando è gratis, ovvero, non sai di pubblicizzare qualcosa, che è qualcun3).
Gli uomini vanno, la Juve resta…”.
Pavel Nedved 
Chiediti, dunque
che cosa (chi) “resta”? 
Status quo = vertice distaccat3, che governa il globo senza apparirvi dentro o, meglio, senza che te ne accorgi, avendol3 dimenticat3 sopravvivendo in tale pozione AntiSistemica, “qua (così)”.

La Silvoterapia... è l’ancestrale e naturale forma di coesistenza con la natura.


Qualcosa che è liberamente presente e condivis3 in Rete così come in Natura.
Analogia frattale espansa = memoria, significato, attraverso l’atteggiamento “formulare”.


Silvoterapia: 8 alberi da abbracciare per sentirsi meglio
Forse non ne avete ancora mai sentito parlare ma la silvoterapia si sta velocemente diffondendo tra i sostenitori degli eco-rimedi quale mezzo per riacquistare benessere di corpo e mente.
Riconosciuta come metodo scientifico solamente nel 1927, la pratica di risanare l’organismo attraverso il contatto con gli alberi è in realtà molto antica:
diffusa sin dai tempi dei Celti ne troviamo, infatti, molte testimonianze anche nelle epoche successive.
Si pensi che già Galeno consigliava ai suoi pazienti di passeggiare tra le foreste di alloro ed il suo collega Paolino suggeriva ai malati di epilessia di dormire all'ombra degli alberi fioriti di tiglio. Anche nell’ambito del taoismo e della medicina tradizionale cinese la vicinanza agli alberi è da sempre indicata come rimedio per risolvere moltissime patologie.
Questa eco-terapia consiste principalmente nell’instaurare un legame diretto e fisico con la natura, nello specifico con gli alberi.
D’altra parte è la nostra stessa esperienza a suggerircelo:
immergersi nel verde è un vero toccasana per il nostro organismo.
Respirare l’aria dei boschi infatti è un valido aiuto per chi soffre di malattie dell’apparato respiratorio come asma e bronchite cronica ma anche per combattere aterosclerosi, ipertensione, nevrosi, insonnia, ecc. ecc.…
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Abbracciare gli alberi: il potere terapeutico del bosco.
Abbracciare gli alberi fa bene, lo dice la scienza…
L'effetto biofilia, o amore per la vita, in questo caso inteso come amore per la natura o forte connessione con essa, è fortemente benefico per l'essere umano.
Ora non ci sono più argomenti per gli scettici:
la pratica di abbracciare gli alberi ha un potere terapeutico sull’essere umano dimostrato scientificamente...
Il discorso parte da quel processo chiamato “biofilia” (letteralmente: “amore per la vita”, termine coniato dallo psicoterapeuta Erich Fromm e poi ripreso dal biologo statunitense Edward O. Wilson), che ormai è provato trattarsi di un sentimento comune a tutti gli esseri umani...
Non potrebbe essere diversamente, visto che il corpo fisico che noi tutti possediamo è parte della Natura e ne avverte i richiami e gli influssi...
Uno studio pubblicato nel 1984 sulla rivista "Science" dallo scienziato Roger Ulrich, studio durato 9 anni, dimostrava come le persone ricoverate in ospedale che dalla loro finestra potevano vedere un albero o un parco avevano risposte migliori alle cure e guarivano prima:
"Roger Ulrich fornì la prima prova dell’effetto biofilia, scoprendo che la guarigione dei pazienti con la possibilità di vedere un albero avveniva in modo significativamente più rapido di quella dei pazienti la cui stanza si affacciava su un muro di una casa...".
Si tratta del primo studio, seguito da numerosi altri, in grado di dimostrare in maniera scientifica il potere di guarigione degli alberi.
E oggi, per fortuna, sempre più spesso si sente parlare di silvoterapia (cioè di pratiche atte a prevenire e curare le malattie attraverso gli alberi), e sempre più corsi vengono svolti all’interno di un bosco o nella Natura selvaggia.
Quali sono gli effetti della natura su di noi?...
In tempi recenti i biologi hanno dimostrato che le piante emettono delle molecole che permettono di comunicare tra loro. Ad esempio, se una pianta viene attaccata da un certo parassita, emettendo una particolare molecola essa avverte le altre di trovarsi sotto attacco.
Non solo, è in grado di avvertire anche altri insetti che fungono da predatori di quel parassita, i quali arrivano presso la pianta attaccata per banchettare.
"Con i profumi le piante riescono a inviare e a scambiarsi informazioni incredibilmente complesse...”, ha spiegato alla rivista "Der Spiegel" Wilhelm Boland, professore di chimica organica presso l’Università di Karlsruhe e l’Istituto di ecologia chimica Max Planck.
Al momento sono state individuate oltre 2000 di queste “parole” che fanno parte del “dizionario” delle piante. Tali molecole sono state chiamate terpeni e ogni volta che entriamo in un bosco li assorbiamo, principalmente attraverso la pelle.
La scoperta più straordinaria è che questi terpeni comunicano anche con il sistema immunitario degli esseri umani e producono una serie di conseguenze positive. Forse la più importante è che nell’organismo aumentano le cosiddette cellule killer, quelle che si occupano di liberare il nostro corpo dalle tossine e dalle cellule cancerogene.
"Le piante comunicano direttamente con il nostro sistema immunitario e il nostro inconscio, senza doverle nemmeno toccare, tanto meno ingerirle. Questa affascinante interazione fra uomo e pianta, di cui solo ora la scienza sta gradualmente cominciando a rendersi conto, riveste una grande importanza per la medicina e la psicoterapia, in quanto ci mantiene sani a livello sia fisico sia psichico e previene le malattie. In futuro il contatto con le piante dovrà avere un ruolo importante nella cura delle malattie corporee e dei disturbi psichici. Non dovranno più esistere cliniche prive di giardino o di un accesso a prati e boschi, centri abitati senza aree naturali e città senza natura selvaggia...".
Il potere di guarigione degli alberi abbraccia quindi sia la sfera psichica che quella fisica; gli studi, infatti, hanno dimostrato, per esempio, come una passeggiata nel bosco sia in grado di abbassare rapidamente il livello dello stress, ma anche, in maniera significativa, quello del diabete di tipo 2.
Ma la cosa forse più incredibile è che è stato dimostrato come sia utile anche solo vedere un bosco, un albero, un giardino (perfino in fotografia), senza bisogno di camminarvi attraverso, per ottenere un effetto positivo sulla propria psiche.
Alla base di questo straordinario effetto vi è il fatto che l’essere umano si è evoluto per migliaia di anni in un ambiente esclusivamente naturale e non è un caso che la vita in città produca nuovi disturbi e malattie, le quali probabilmente devono la loro diffusione principalmente alle difficoltà di ambientamento del nostro organismo, difficoltà che producono inizialmente forti stati di stress e altri disturbi psichici, i quali, a loro volta, spesso finiscono per conclamarsi in malattie organiche
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L'ipotesi della biofilia è un'ipotesi scientifica proposta nel 1984 da Edward O. Wilson che rileva empiricamente nell'essere umano la “tendenza innata a concentrare il proprio interesse sulla vita e sui processi vitali...”...
Nel 1993, Wilson ha suggerito che la biofilia sia riconducibile a un complesso di regole di apprendimento filogeneticamente adattative, ciascuna delle quali può essere studiata singolarmente... Infine nel 2002, Wilson ha proposto una nuova definizione, secondo la quale la biofilia è “l'innata tendenza a concentrare la nostra attenzione sulle forme di vita e su tutto ciò che le ricorda e, in alcune circostanze, ad affiliarvisi emotivamente”...
Quest'ultima definizione, mettendo a fuoco le principali caratteristiche della biofilia (fascinazione ed empatia asimmetrica), ha permesso le prime verifiche sperimentali dell'ipotesi
Amore per la vita.
Il termine “biofilia” letteralmente significa “passione per la vita”, in senso lato “amore per la vita”. Tale termine fu coniato per la prima volta da Erich Fromm per descrivere la tendenza psicologica ad essere attratti da tutto ciò che è vivo e vitale
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Abbracciare gli alberi fa bene alla salute: ecco perché
Tutti noi, ad un certo punto della nostra vita, abbiamo sperimentato la meravigliosa sensazione di abbracciare un albero.
Si tratta di un istinto primordiale che sentiamo molto forte soprattutto da bambini, anche se con l’avanzare dell’età il bisogno di lasciarci andare a questa spontanea unione con la natura va scemando sempre di più.
Vuoi per l’etichetta sociale, vuoi perché perdiamo la capacità di sognare, vuoi per i nostri ritmi di vita, nella società moderna abbracciare gli alberi è considerata un’azione tipica dei bambini o degli ambientalisti, e non qualcosa di naturale e perfettamente accettabile.
Se anche voi pensate che l’atto di abbracciare gli alberi sia infantile, forse non sapete che questa pratica, detta silvoterapia, può effettivamente migliorare la nostra salute. A dirla tutta, non dovete nemmeno arrivare ad abbracciare un albero per constatare i numerosi benefici che ne derivano, vi basta anche solo essere essere circondati da alberi e piante in generale.
Abbracciare gli alberi, una medicina naturale...
In Giappone le persone praticano regolarmente la silvoterapia tramite il “bagno nella foresta”, una pratica che consiste semplicemente nel trascorrere del tempo in mezzo ai boschi assorbendo la saggezza delle foreste antiche, facendo lunghe passeggiate tra gli alberi per stimolare il sistema immunitario.
Nel taoismo gli studenti sono incoraggiati a meditare tra gli alberi in quanto si crede che questi assorbano le energie negative, sostituendole con quelle sane.
Gli alberi sono considerati una fonte di guarigione emotiva e fisica, assorbendo e conservando tutta l’energia del cosmo...
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Silvoterapia: terapia di prevenzione e cura delle malattie attraverso gli alberi
Energia degli alberi:
irradiazione benefica per migliorare la condizione psicologica per le persone malate o in salute…
La silvoterapia ha radici antiche che affondano nella cultura religiosa celtica, ma anche in buona parte della cultura popolare. Essa si basa nel trovare l'equilibrio e il Benessere attraverso l'energia positiva delle piante. I celti attribuivano al nocciolo, ad esempio, la capacità di favorire la meditazione, la saggezza interiore, l'intuizione, il potere di divinazione. Alla quercia attribuivano il simbolo di potere ed energia, alla betulla quello di sacrificio, purificazione, rinascita e conoscenza.
Un tempo, in particolare nella prima metà del novecento quando la silvoterapia fu riconosciuta come metodo scientifico, era indicata ai malati di tubercolosi, di polmonite, d'asma bronchiale, arteriosclerosi, come pure a chi soffriva di tensione nervosa, depressione, nevrosi e insonnia.
Si consigliavano passeggiate attraverso i boschi.
Il primo a teorizzare gli effetti benefici sul corpo e la mente della silvoterapia nel suo libro "Influenza igienica delle piante e il valore terapeutico della foresta" fu Lucien Chancerel (guardaboschi francese) intorno al 1920.
La silvoterapia è uno dei metodi di trattamento naturale, perché coinvolge sia il corpo, quanto e soprattutto la parte psicologica e spirituale.
Alla base della terapia c'è il contatto con gli alberi allo scopo di favorire la meditazione, la tonificazione, il rilassamento generale del corpo e la sua stimolazione...
L'aria del bosco attiva la circolazione sanguigna, accresce il numero dei globuli rossi, agevola la respirazione di quanti sono affetti da patologie polmonari croniche, aumenta l'equilibrio emodinamico, asseconda il sonno, contribuisce a rallentare l'invecchiamento attraverso l'ossigenazione del cervello, rafforza la vitalità, crea uno stato di benessere, diminuisce l'irritabilità.
Si suggerisce alle persone depresse di fare passeggiate nei boschi di aceri in autunno, quando le foglie sono di colore arancione, all'apatico di scegliere i pioppi, all'intransigente di rimanere più a lungo sulle rive del fiume con salici piangenti.
Gli effetti benefici sono legati alle enormi quantità di ioni negativi di ossigeno presenti nei boschi tanto più se situati in montagna e in prossimità di cascate o torrenti.
Basti pensare che in alta montagna la concentrazione di ioni negativi è di 5.000/cm3 quando in città è di appena 100-250/cm3.
I ricercatori hanno osservato che dopo un lungo periodo di lavoro o dopo un grande sforzo fisico chi ha più rapidamente recuperato energia sono stati coloro che si sono riposati vicino ai tronchi o sotto le corone di quercia e betulla, rispetto a chi era seduto lontano dagli alberi.
Ad esempio, la betulla, la quercia, il pino, il castagno, l'acero, il tiglio, il frassino, il salice si ritiene che promanino energia positiva.
Si è dimostrato che la silvoterapia agisce oltre che attraverso gli effetti dati dalla specie di alberi scelti (d'alto fusto o a grande chioma) per fini terapeutici, anche per mezzo dell'influenza dei colori, dei suoni e degli odori del bosco.
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Silvoterapia: abbraccia un albero per ritrovare il benessere
Silvoterapia, quando abbracciare gli alberi fa bene al corpo e alla mente. Vi avevamo parlato della silvoterapia tra le pratiche dell'eco-terapia utili per ritrovare il benessere riscoprendo il contatto diretto con la natura.
Abbracciare un albero per sentirsi meglio è il consiglio base della silvoterapia. La silvoterapia indica sia di abbracciare gli alberi in modo naturale per avvicinarci al loro tronco, sia di sederci al loro fianco, appoggiando la schiena proprio sul tronco e posizionando la mano destra nella zona del plesso solare, mentre la mano sinistra andrà dietro la schiena, a contatto tra il nostro corpo e l'albero, in corrispondenza della zona dei reni.
Con silvoterapia non si intende soltanto la pratica di abbracciare un albero, ma anche il soggiorno in luoghi boschivi, che viene proposto in particolare a chi soffre di asma bronchiale, bronchite cronica, ipertensione arteriosa, nervosismo e insonnia.
Forse non sapevate che abbracciare gli alberi ha un'azione rinfrescante. Uno studio pubblicato dagli scienziati americani e australiani infatti ha dimostrato che i koala abbracciano gli alberi proprio per rinfrescarsi. Abbracciando un tronco e appoggiandosi contro la sua superficie fredda i koala perdono calore per conduzione.
La silvoterapia è un vero e proprio metodo terapeutico di cura e di prevenzione delle malattie attraverso gli alberi. È stata riconosciuta come metodo scientifico solo nel 1927, quando veniva ormai usata da secoli...
La silvoterapia viene indicata sia per le persone sane, come prevenzione delle malattie, sia nelle persone malate, come aiuto e supporto nella guarigione. Le persone sane possono praticare la silvoterapia in modo attivo, cioè camminando, correndo o facendo sport nei boschi. Possiamo praticare questo tipo di silvoterapia ogni giorno, oppure quando siamo in vacanza o nel fine settimana.
Nei tempi antichi la silvoterapia era legata alle forze e alle energie che l'uomo poteva cercare e trovare nei boschi. In passato la natura era la vera e unica medicina. La scienza nel corso del tempo a confermato i benefici del tempo trascorso a contatto con la natura e con gli alberi.
Ognuno di noi ha sperimentato su se stesso quanto possa essere benefica una passeggiata in un bosco o in un parco. E allora, quando possiamo, non dimentichiamo di passeggiare nel verde, ancora meglio in un bosco, e di abbracciare il nostro albero preferito per sentire tutta l'energia che può trasmetterci...
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Silvoterapia la scienza conferma che abbracciare gli alberi cura mente e corpo.
Finalmente anche la scienza conferma che abbracciare gli alberi fa bene alla salute, un ulteriore prova di ciò che gli hippie affermano da decenni:
abbracciare gli alberi apporta benefici al corpo, alla mente e l’anima...
I bambini si sentono meglio emotivamente e cognitivamente in presenza di ambienti verdi...
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Silvoterapia: abbracciare gli alberi è tutta salute.
Oggi si festeggia la Giornata Nazionale degli Alberi. Una ricorrenza che ci ricorda come tutelare questi frondosi, spesso imponenti e antichi abitanti della Terra sia un dovere da perpetrare tutto l’anno, oltre che un piacere capace di portare enormi benefici per la salute.
Avete mai provato ad abbracciare un albero? La silvoterapia consiglia di fare proprio questo per garantire un’istantanea e duratura condizione di benessere psico-fisico grazie all’energia che le piante sono in grado di trasmettere al nostro organismo.
Silvoterapia: che cos’è.
La silvoterapia (dal latino silva che significa bosco, selva) è una pratica, anche nota con il nome anglosassone di tree huggingche sostiene come un nuovo contatto con la natura possa portare l’uomo a ricaricarsi di energie positive ed affrontare meglio lo stress quotidiano. Interlocutori privilegiati di questo contatto sono, appunto, gli alberi...
Consigliata a persone di qualunque età, la silvoterapia è adatta specialmente ai bambini che, beneficiando del verde e ritrovandosi a godere di spazi naturali non sempre accessibili o sfruttati nel quotidiano, ricavano dall’esperienza ripercussioni positive tanto sulla loro capacità cognitiva e di concentrazione, quanto sulla loro creatività.
Abbracciare gli alberi.
Pensate che questo tipo di “effusioni” non facciano per voi? Gli esperti consigliano, in alternativa, di sedersi a terra a contatto con l’albero per circa venti minuti, appoggiando la schiena al tronco e posizionando la mano destra nella zona del plesso solare, mentre la mano sinistra andrà a toccare la pianta dietro di voi, in corrispondenza della zona dei reni.
Proprietà e benefici della silvoterapia.
Alcuni testi antichi fanno riferimento ai Libri del Tao e illustrano questa pratica sostenendo che maggiore è l’espansione dell’albero, maggiori sono le sue doti curative.
Le differenti caratteristiche delle varie piante corrispondono ad altrettante virtù capaci di agire su diverse problematiche psico-fisiche. Secondo queste teorie, infatti, il cipresso può ad esempio ridurre la sensazione di calore, l’olmo calma la mente, l‘acero allevia il dolore, il biancospino favorisce la digestione.
In epoca più recente, la scienza che ha studiato questa antica arte ha scoperto che i benefici proverrebbero dagli ioni negativi prodotti dagli alberi. La ionizzazione negativa dell’aria crea una sensazione generale di rilassamento corporeo, un abbassamento della pressione sanguigna e della frequenza respiratoria, migliora le capacità di attenzione, normalizza la funzione neurale, disintossica il corpo, facilita il rilassamento, aumenta la capacità polmonare e l’assimilazione della vitamina B e C.
Perché aspettare dunque? Non resta che uscire di casa, cercare l’albero più vicino e sperimentare in prima persona i vantaggi di una terapia naturale, a portata di mano e senza controindicazioni...
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Qualsiasi forma di possessione esclusiv3, è indice di AntiSistema.
“Fai… di essere una versione migliore di ‘te’”.
    
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2401