SPS

giovedì 16 agosto 2018

Gl’inquinanti… parlano.



Sì, ma, cosa (ti) dicono? Significano.
Quando senti parlare di “inquinamento”, pensi forse solamente ad un cielo plumbeo che ricopre la vista del paesaggio cittadino? No. 
L’inquinamento è molto (molto) di più. 
E… quando giunge ad essere talmente vast3 da essere totale, di conseguenza, l3 perdi di vista, ritenendo la malattia… malattia, così come credi che la natura sia solo… natura. 
Ma (ma) sin dove è giunt3 la persuasione, la pervicacia, la diffusione ambientale, sociale, mentale ed organica… dell’inquinamento
E, poi, che cosa/chi significa la compresenza sottile dell’inquinamento, essendo – prima di tutt3 – il riflesso della situazione globale “qua (così)”, avente la ragione fondamentale “a monte”, a livello di punto di sospensione eco/dominante?
Significa che tu sei già diventat3, “tu”
Ovvero, che esisti ma non ci sei. E che, di contrasto (causalmente) c’è la controparte, che bilanci, e che dunque non esiste; c’è.

Ad esempio, va tanto di “moda” la malattia celiaca; seguiamone, a livello frattale espanso “formulare (significativamente)”, le “tracce”:
qualcosa che… non occorre essere espert3; fidati.
Tanto per iniziare, parti dal discorso dello strutturalismo:
la struttura è l3 configurazione portante.
Quando qualcosa è strutturale, significa che è costitutiv3, che sorregge, mantiene assieme d’assieme, sostiene, permette, etc.
Ossia, la costituzione di un’opera (persino della forma sociale) indica “qua (così)” anche il tipo di paradigma che l’ha congegnat3, pensat3, immaginat3 e, di più, che l’opera stess3 ha raffigurato, ricordato, ricreato, etc. attraverso a/di sé. 
Ecco il perché del significato (ed interesse) contenut3 nell’edificazione stess3 delle grandi cattedrali gotiche, ad esempio. 
Oppure, nelle famose piramidi della/nella piana di Giza.
Il significato è sempre sia nel contenuto “edificazione”, che nella forma stessa del contenuto (la costruzione, la monumentalità, etc.).
Dunque, a tal proposito, vediti le due immagini che seguono, ritraenti l’ormai “triste” ponte (di) Morandi, a Genova; dove puoi osservare l’immagine d’epoca risalente al ponte in costruzione e l’immagine attuale, post disastro…

Che cosa noti?
La struttura dell’opera:
il pilone con il “richiamo” aperto
verso lo spazio orizzontale/verticale (distanza)
e, dunque
verso l’altro pilone, in attesa di...
“tiranti” tengono assieme sino a quel punto, avendo tale giurisdizione (portata). 
Allo stesso modo si comportano gli altri piloni che, di fatto, strutturalmente, lasciano lo “spazio (probabile)” per una frattura organica tra le linee di congiunzione, tra raggio d’azione portante di ogni pilone. 
E… sai che cosa traspare in/da un simile modo di “costruire”
La forma mentis gerarchica, che ha concepito l’opera attraverso tale collo di bottiglia:
ecco il significato che la caratteristica di memoria ambientale frattale espansa
continuamente riporta ovunque, comunque e quantunque
così come è semplice giudicare l’operato altrui, solo quando lo sconquasso “è già success3”
dal momento in cui, prima, non è proprio possibile dimostrarl3
dato che lo status quo risulta come inamovibile…
A catastrofe combinata, giunge il dibattito, l’accusa, la mano forte, etc. 
Ovvero, di tutt3... ad eccezione della giustizia sferica, che è nell'atteggiamento e, dunque, a partire sin da “a monte”.
Laddove, invece, ogni occasione è buona per inasprire la dose e non, certamente, per evolvere a livello di paradigma, o di atteggiamento “formulare”.




Tutt3 ciò che s’edifica, è ad immagine e somiglianza… della grande concentrazione di massa eco/dominante + sottoDomin3 (a tale livello ti puoi accorgere tranquillamente dell’autentica forma ambientale, sociale, umana… poiché la dimensione dei fatti è più sostenibile a livello di “comprensione”, mentre la ragione fondamentale eco/dominante tende a sfuggire poiché “troppo grande per fallire”). 
Ad esempio, come puoi mettere in dubbio addirittura la “natura”? 
Come puoi auto ritenerl3 (in) una forma di incanto, se (se) talmente vast3 da (non) risultare poiché a livello planetari3…
Ci sono dei punti di osservazione del panorama, che risultano assoluti, come:
il significato
ed
il… ad immagine e somiglianza.
Da “lì” – una questione di atteggiamento e di coerenza con il proprio atteggiamento – puoi renderti conto (accorgere, ricordare) di cosa/chi “è già success3” nell’AntiSistema. 












Cioè, puoi renderti conto dalla “pubblicità (riflesso, eco, memoria)”, che il Pianeta inter3, porta un abito AntiSistemico:
che è interamente “così (qua)”.
Qualcosa che sconvolge la “tua” mente, tanto da non poterci proprio credere e “con-fidare”, agendo da ponte, in leva, alfine... per congiungerti Oltre Orizzonte, che è un divers3 atteggiamento, da cui un paradigma altr3:
qualcosa che, a cascata (a livello di frattalità espansa e di analogia frattale espansa = significato)
poi
si auto diffonde ubiquamente, non localmente, wireless, etc.
Quando è la gerarchia ad essere centrale, portante e distribuit3 (Blockchain), la conseguenza o l’ad immagine e somiglianza… comporta un significato a senso unico che contemporaneamente 1) (ti) ricorda la grande concentrazione di massa eco/dominante (“è già success3”) e, di più 2) significa proprio che da quel punto di sospensione, in poi, la realtà manifesta è (in) una proprietà privata conseguente a ciò che il punto 1, rappresenta, incarna, configura e “narra (anche se indirettamente, attraverso la caratteristica ambientale della memoria frattale espansa)”.
L'Oltre Orizzonte non è a livello dell'altro richiamo (pilone); bensì, è nello spazio potenziale che separa ogni strappo, che altrimenti (poi) tende a cicatrizzarsi secondo copione AntiSistemico.
Atlantia, Autostrade si difende dalle accuse:
"ricostruiremo ponte in cinque mesi..."...
Link
Per ciò, ancora, puoi accorgerti e ricordare che:
la tecnologia crea dispositivi che misurano, rilevano, rivelano, vedono, sentono, disegnano, elaborano, pensano, immaginano, copiano, etc.
in funzione del paradigma eco/dominante
da cui l’infrastruttura totale, d’assieme, della forma ambientale, sociale, umana (paradigma) “qua (così)”.
Quindi, ad esempio, un satellite – costruit3 secondo tale grado di fedeltà (riflesso, eco, memoria) – ad immagine e somiglianza, incarnerà la medesima strategia eco/dominante che, se ancora non te ne sei accort3, tende a rimanere al di là di ogni riflettore puntato, prevedendo a livello strategico che il giogo valga la candela:
occhio non vede (o non crede di vedere)…
L’immanifestazione compresente è, di fatto, l’atteggiamento che permette il massimo vantaggio, allorquando tale punto di sospensione singolare ha intenzione di “dominare un intero mondo”, senza per/con ciò fartelo sapere.
Da cui, la tecnologia creerà conseguentemente macchine che “vedono” de-limitatamente, in analogia con il paradigma auto imperante “qua (così)” e ad immagine e somiglianza della “radioattività” che diffonde la strategia da “a monte”. 
Del resto, degli Dei – arroccat3 sull’Olimpo – la Massa che cosa/chi riusciva a scorgere... se auto isolat3 a tale altezza? 
Ecco che il significato, anche a livello di metafora, di narrazione fantasia, mistica, mito, d’epoca, tradizione, etc. non muta mai a livello sostanziale (auto indicativo), poiché 1) funzione infrastrutturale a livello di sistema operativo frattale espanso (tri-unità) e perché 2) effettivamente, la situazione non è mai autenticamente cambiata (evoluta) da un certo momento in poi. 
Dunque, puoi tranquillamente auto concepire l’autentica “forma” in cui esisti ma non ci sei, poiché la condizione è in equilibrio (di parte) con la compresenza immanifest3 eco/dominante, che non esiste; c’è.
Ricorda
qualsiasi ambito è “qua (così)”, riflesso d3l momento di “è già success3” eco/dominante.
Ergo, in tale riflessione viaggia soprattutt3 la memoria carica di quel significato che, di conseguenza, rimane inalterat3 a prescindere della situazione che prendi in esame ed esamini.
Cosa è la celiachia
La Malattia Celiaca (o Celiachia) è una infiammazione cronica dell'intestino tenue, scatenata dall'ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti…
Il glutine.
È la frazione proteica alcool-solubile di alcuni cereali, quali frumento, orzo e segale.
Sintomi.
La Celiachia è caratterizzata da un quadro clinico variabilissimo… A differenza delle allergie al grano, la Celiachia e la Dermatite Erpetiforme non sono indotte dal contatto epidermico con il glutine, ma esclusivamente dalla sua ingestione.
La Celiachia non trattata può portare a complicanze anche drammatiche, come il linfoma intestinale.
Terapia.
La dieta aglutinata è l’unica terapia disponibile per celiachia, va eseguita con rigore per tutta la vita
Link 
una infiammazione cronica
in soggetti geneticamente predisposti
esclusivamente dalla sua ingestione
la dieta aglutinata è l’unica terapia disponibile per celiachia, va eseguita con rigore per tutta la vita
Una situazione che “ricorda” tanto la condizione inquinata e, dunque, l’inquinamento ambientale che “qua (così)” ha un preciso significato:
la responsabilità (è nell'aria) per la qualità dell’aria
non dipende da te, direttamente
ma (ma) da cosa/chi, seppure ne sei a conoscenza, non l3 puoi dimostrare dove “conta”, ovvero, in un’aula di tribunale, di fronte alla legge (status quo).
Non ti rimane altro che il tuo atteggiamento che, quando è “formulare” e virale, non passa più attraverso quei luoghi comuni totalmente inquinati, bensì, si auto risolve da sè in sè, per mezzo del tuo esempio vivente.
Quindi, una infiammazione cronica… in soggetti geneticamente predisposti… esclusivamente per ingestione (respirazione, abitudine, mancanza di alternativa sostanziale, impotenza o “malattia/gerarchia”):
la dieta aglutinata è l’unica terapia disponibile
va eseguita con rigore per tutta la vita
Dove, la predisposizione genetica è riprogrammazione (epigenetica).
Ecco(ti) servito il “tuo” menù, pari all’incanto che colpì Ulisse. O pari ai flussi migratori che caratterizzano la storia deviata umana. Spingerti a non mangiare qualcosa, significa spingerti a mangiare altr3 (trasporto ottimale)…
Per tutta la vita… = auto incantesimo, promessa, loop, sostanza, strategia, compresenza immanifest3 eco/dominante.






La frequenza di celiachia nel Mondo.
La celiachia è la più frequente intolleranza alimentare a livello globale…
Per molto tempo la celiachia risultava essere un problema esclusivo dei paesi occidentali ma oggi, come dimostrano i dati esposti, sappiamo che non è più così.
Alcuni fattori e in particolare la globalizzazione dei consumi alimentari – un fattore ambientale – hanno reso la celiachia una delle patologie croniche più diffuse, con frequenza in tutto il Mondo…
Link 
La “rivoluzione industriale” è un’opera strutturale occidentale
Infatti:
per molto tempo la celiachia risultava essere un problema esclusivo dei paesi occidentali
oggi… non è più così
alcuni fattori e in particolare la globalizzazione dei consumi alimentari – un fattore ambientale – hanno reso la celiachia una delle patologie croniche più diffuse, con frequenza in tutto il Mondo
Ecco l’intolleranza.
Qualcosa che “è già success3” e si scatena nel mondo intero, rende parte della Massa “intollerante”, in ogni senso, parte per parte.
Inoltre:
la globalizzazione
diventa
un fattore ambientale
solo quando è (in) una strategia “a monte”
che promette di auto realizzare solo ed esclusivamente il proprio “sogno”.
Tale fattore ambientale non è assolutamente, infatti, naturale ma artificialmente riprodott3. Nonché, riflesso, eco, memoria frattale espansa infrastrutturale:
registro del funzionamento frattale espanso
o
giustizia sferica.

Le Diagnosi di celiachia in Italia.
La celiachia viene di solito rappresentata come un iceberg, di cui solamente una piccola parte emerge in superficie.
La prevalenza (una misura di frequenza usata in medicina) della celiachia sulla popolazione italiana è dell’1% circa.
Si calcola, però, che circa 5 celiaci su 6 rimangano non riconosciuti. I dati più recenti relativi al numero di celiaci diagnosticati in Italia sono quelli forniti dalla Relazione al Parlamento del Ministero della Salute edizione 2013:
al 31/12 2013 il numero dei pazienti effettivamente diagnosticati è 164.500 ma la prevalenza stimata di questa patologia è appunto l’1% della popolazione italiana, come specificato poco sopra.
Il numero teorico complessivo dei celiaci sarebbe quindi pari a 600.000 persone circa, dei quali 435.500 ad oggi non è ancora consapevole di essere celiaco.
Si tratta del 73% circa dei celiaci.
Il rapporto stimato medio di pazienti celiaci maschi: femmine è pari a circa 1:2.
Il numero atteso di donne celiache è quindi pari a circa 400.000 mentre le donne ad oggi effettivamente diagnosticate sono solo 116.000 e, di conseguenza, oltre 284.000 quelle che non hanno ancora ricevuto la loro diagnosi.
Dal 2012 al 2013 (ultimi dati disponibili) il numero di diagnosticati sale del + 10,6%, confermando il trend in ascesa di diagnosi già verificato nel biennio 2011-2012.
Link 
L’effetto conseguente (ad immagine e somiglianza) è quell3 sottoDomin3 (imprenditoria privata, borghesia, capitalismo, strutture bancarie del credito/debito, finanza, ed indotto, religione, istituzioni, etc.), che ricava il “proprio” business trasformando indirettamente il segnale portante AntiSistemico in… opportunità, speculazione, auto adattamento, sopravvivenza gerarchica, legge del minimo, etc.):
la prevalenza stimata di questa patologia è appunto l’1% della popolazione italiana
il numero teorico complessivo dei celiaci sarebbe quindi pari a 600.000 persone circa, dei quali 435.500 ad oggi non è ancora consapevole di essere celiaco. Si tratta del 73% circa dei celiaci...
A livello di propaganda, quindi, si sensibilizzeranno costoro, auto convincendol3 ad emergere, ossia, a comprovare che sono “malat3”, attraverso il ricorrere agli esami di parte. 
Laddove la celiachia è una malattia che dura per tutta la vita e che quindi garantisce vendite stabili, regolari, costanti, sicure, etc. a/in ciò che misura tutt3 in termini economici, attraverso il perverso calcolo del Pil… da cui trai ogni “conclusione” relativamente allo stato del “tuo” Paese, in cui ci sei ma non esisti.
Italia, crescono i celiaci: 16 mila in più. Ma almeno 400 mila sono ignari
Link 
Tale percentuale di “ignar3”, costituisce scientificamente lo zoccolo duro da conquistare (target della campagna di marketing targata “Stato”).
Ma (ma)… il processo industriale non centra qualcosa con l’espansione della “malattia”


Ma no; come puoi anche solo immaginare certe ipotesi.
Hai presente il detto “dalla padella alla brace”? Ecco… 
Qualcosa che significa = continuazione AntiSistemica (trasformazione in luogo di evoluzione).
Con o senza glutine?
Nella guerra alimentare statunitense, in questi giorni si sta consumando uno scontro diretto tra:
“pro dieta senza glutine” e “contro una dieta senza glutine”.
Tra gli appartenenti al primo gruppo da cinque anni ci sono in prima fila madrine come: Gwyneth Paltrow e Oprah Winfrey.
Mentre a lottare per diete a base di glutine al primo posto le grandi industrie alimentari.
Un colpo basso alla dieta senza glutine arriva da una ricerca universitaria della University of Illinois a Chicago secondo cui nella farina di riso, che viene utilizzata come un sostituto per il grano, tendono ad accumularsi metalli tossici che possono aumentare il rischio di cancro, malattie cardiache e malattie neurologiche.
La notizia sta facendo il giro degli Usa mettendo in allarme soprattutto i pazienti affetti da celiachia che il glutine non lo possono proprio mangiare.
Negli Stati Uniti a soffrirne meno dell’1 per cento della popolazione a cui vanno aggiunti gli intolleranti al glutine.
A quanto si apprende, dalla ricerca universitaria, l’arsenico e il mercurio entrano nel riso via fertilizzanti, del suolo e dell’acqua.
Anche se è presto per dirlo, le più recenti scoperte suggeriscono, secondo questi studiosi, che i possibili rischi della dieta, se adottata volontariamente, possono superare i benefici ancora clinicamente da provare della dieta glutine free.
Gli autori hanno esaminato le abitudini alimentari di 7.480 persone, e hanno scoperto che tra le 73 persone che hanno riferito di mangiare senza glutine, i livelli di arsenico nelle urine e mercurio nel loro sangue erano più concentrati di quello degli altri intervistati.
Infatti, rispetto ai mangiatori di glutine, i livelli di arsenico erano quasi due volte più alti e livelli di mercurio sono stati il 70 per cento in più nei partecipanti senza glutine.
Visto che circa un quarto degli americani ha riferito di mangiare senza glutine nel 2015 con un aumento del 67 per cento dal 2013, secondo Uic i ricercatori si dicono preoccupati…
Se il consumo di farina di riso aumenta cresce anche il rischio di esposizione all’arsenico, e dunque avrebbe senso regolare la quantità di metallo negli alimenti…”.
Il dato non trascurabile ancora una volta è che se il terreno coltivato è sfruttato e maltrattato, inquinato, indipendentemente dalle attenzioni dei cittadini si rischia di compromettere la salute.
E ancora, per quanto le case industriali possano lamentarsi oltre al glutine a non aiutare la salute dei pazienti, come quelli malati di tumore, gli eccessi di zuccheri e grassi negli alimenti industriali.
Link 
Se il terreno coltivato è sfruttato e maltrattato, inquinato, indipendentemente dalle attenzioni dei cittadini si rischia di compromettere la salute:
ricorda, allora, che
quando senti parlare di biologico, naturale, fresco, etc.
tutt3 ciò che cresce “qua (così)” è soggetto a terra, aria, acqua (ed inquinanti)
per cui
se il terreno coltivato è sfruttato e maltrattato, inquinato, indipendentemente dalle attenzioni dei cittadini si rischia di compromettere la salute
Tutt3 significa gerarchia e controllo da “a monte”. 
Accorgiti e ricorda.

Quante volte ti hanno detto di “mangiare tanta frutta e verdura e bere molta acqua”. Vero? Quante volte hai letto che il tal frutto/ingrediente ha certe caratteristiche nutrizionali. No?
Ma (ma)… quante volte (mai) a livello di “etichetta alimentare (report, dieta)”, è stat3 riportat3 anche, e di più, la concentrazione e la compresenza di inquinanti diffus3 ambientalmente, “grazie” all’apporto della rivoluzione industriale (da cui la globalizzazione) – che “è” interesse di parte – che sta preparando la sua ennesima “nuova” spira (Internet delle Cose) sempre più avvolgente, “moderna (4.0)” e tecnologizzata?
Intolleranza al glutine, colpa del pane industriale?
Il giornale francese "Reporterre" ha indagato sulle intolleranze sempre più frequenti al glutine, per scoprire se la causa è di natura psicologica o dietro c’è dell’altro.
Gli ipersensibili.
La bestia nera dell’alimentazione sembra essere il glutine.
Sempre più persone, infatti, si lamentano di soffrire di mal di testa e di gonfiore proprio a causa di questa sostanza.
Il quotidiano francese Reporterre ha condotto un’inchiesta per capire come mai così tanti si sentono ipersensibili al glutine. Esiste la malattia chiamata celiaca che può essere diagnosticata in modo scientifico, dove il glutine causa la distruzione della parete intestinale dei pazienti, ma moltissimi sono quelli che non soffrono di questa patologia e che pure affermano di stare meglio quando non mangiano frumento.
Questa categoria chiamata degli “ipersensibili” al glutine, ora suscita l’interesse degli scienziati che stanno vagliando diverse ipotesi.
L’effetto nocebo.
La prima è l’ipotesi psicologica dovuta al bombardamento che i media fanno nella lotta al glutine, supportato dall’appoggio di molti personaggi famosi.
Questo è quello che viene chiamato il “nocebo”, l’opposto dell’effetto placebo:
il fatto di sapere che il glutine potrebbe essere nocivo alla salute fa sì che, se si smette di assumerlo, ci si sente tutto ad un tratto meglio.
Ma afferma Anthony Fardet, ricercatore e nutrizionista:
“penso che l’effetto nocebo sia molto importante, ma non è sufficiente a spiegare tutto, l’ipersensibilità al glutine è con tutta probabilità il risultato di molteplici fattori. C’è l’ipotesi genetica: gli individui presenterebbero sensibilità al glutine diverse e quella tecnologica. La mano dell’uomo è andata troppo oltre nella trasformazione del grano…”.
Le spiegazioni dell’intolleranza al glutine.
Secondo il climatologo Gérard Branlard “le temperature elevate in giugno e luglio, quando il grano matura, possono creare stress. Al momento della costituzione delle proteine del glutine possono verificarsi degli ‘incidenti’, le proteine si riuniscono e possono talvolta dare luogo a polimeri dieci volte più grandi del normale, che sono più difficilmente elaborate nello stomaco.
Inoltre bisogna anche andare a vedere la tecnologia della panificazione, che si è modificata... negli ultimi 50 anni…”.
Oggi, infatti, vengono prodotte farine molto raffinate, bianchissime, e questo elimina alcuni componenti del grano che hanno funzione antinfiammatoria.
Inoltre si fa subire alla farina un impastamento molto intenso, che crea un reticolo glutinico più compatto e quindi meno accessibile agli enzimi del sistema digestivo.
“Si è anche ridotto il tempo di lievitazione. Prima, il pane riposava una notte intera. Questo gli permetteva di lievitare ma, soprattutto, dava modo agli enzimi di cominciare a scindere il glutine. Oramai, la lievitazione non dura a volte che un paio d’ore…”, conclude Branlard.
C’è infine da rilevare un ultimo fattore:
nel pane industriale oggi si aggiungono abitualmente grassi e zucchero che contribuiscono a infiammare l’intestino in maniera costante.
Link 
La mano dell’uomo è andata troppo oltre nella trasformazione del grano…:
il caso non esiste
bisogna anche andare a vedere la tecnologia della panificazione, che si è modificata... negli ultimi 50 anni
vengono prodotte farine molto raffinate, bianchissime, e questo elimina alcuni componenti del grano che hanno funzione antinfiammatoria
nel pane industriale oggi si aggiungono abitualmente grassi e zucchero che contribuiscono a infiammare l’intestino in maniera costante
E allora?
È “ora” di farla finita con tale sceneggiata.
La scienza può dimostrare tutt3, ma, ha “scelto” di mettersi al servizio dell’industria, che è interesse particolare, da cui ogni “malattia”:
la conseguenza è sempre “parlante”
così come l’inquinamento.
Ma (ma) riesci ad auto decodificarne (più che capire, accorgerti e ricordare) il significato portante?
Per chi se la “sentisse (crede)” di collaborare, occorre rielaborare l’intero ambiente SPS, al fine di giungere alla strutturazione complet3 dell’atteggiamento “formulare”, ovvero:
della chiave comportamentale coerente
in grado di permettere l’evoluzione singolare umana “qua”.
Scrivi all’e-mail prospettivavita@gmail.com
Se (se) non sei totalmente decis3, lascia perdere, però. 
Non occorrono altre mezze misure
Chi è “abile”, è - di più - coerente con ciò che ritrovi e ricordi in quest3 Spazio (Potenziale) Solid3. 
Non occorrono altre interferenze.
Qualcosa che non implica ascetismo, mania di protagonismo, commercializzazione del “sentire”, interesse di parte, settarismo, business (ovvero AntiSistema), etc. Ok?
Qualcosa che è punto di sospensione, da cui assumere la “forma” ambientale, sociale ed umana… diversa mente, ossia, a livello “formulare”, laddove in una sola parola puoi agganciare il termine:
giust3.
Una sfericità del significato, che incarna e configura proprio il tipo di atteggiamento... da cui si auto diparte, nel mondo, il paradigma che si va a stratificare – ad immagine e somiglianza – ovunque, comunque e quantunque.
Per chi non avesse ancora ricordat3, sei “qua (così)”, nell’AntiSistema:
laddove “è già success3” tutt3 ciò che ti ha portat3 ad essere “te”.
Vigilare sul futuro, quindi, non serve a nulla (poiché il futuro è già qui) oltre a “servire” alla causa AntiSistemica, che è strutturale. 
Tanto totale da non riuscire a metterne in dubbio le fattezze, la “natura”, la realtà, la compresenza reale, etc.
“È già success3” = quando assisti alla proiezione di un film storico, ad esempio.
“Continua a succedere” = quando assisti alla proiezione di un film storico, pagando e mangiando popcorn e bevendo bibite gassate e/o birra “godendoti lo spettacolo”.
“Fai… di assumerti autenticamente le tue responsabilità, così come faresti a fronte di un nemico pubblico comune che, da sempre, ha unito gli animi verso un solo intento”.
Scrivi a prospettivavita@gmail.com con “fare” deciso; non sentirti inadatt3 se (se) ti “senti” in sintonia con il significato riportat3 alla luce attraverso ciò che hai “digerito” di/in quest3 Spazio (Potenziale) Solid3.
Osa, poiché stai affermando sfericamente chi già sei, anche se “qua (così)”.
         
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2018
Bollettino numero 2366