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mercoledì 27 dicembre 2017

La categoria “espert3”.



Un bestiario… è un testo che descrive gli animali, o bestie.
Nel Medioevo si trattava di una particolare categoria di libri, che raccoglievano brevi descrizioni di animali (reali e immaginari), accompagnate da spiegazioni moralizzanti e riferimenti tratti dalla Bibbia…
L'origine remota di questi testi, che oggi hanno importanza più che altro storica, è da ricercarsi, per il mondo occidentale, in antichi testi come l'opera greca Physiologus (il fisiologo, cioè lo studioso della natura) che offriva l'interpretazione degli animali e delle loro caratteristiche in chiave simbolica e religiosa…
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L'Inquisizione era l'istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia cattolica (le cosiddette eresie)…
Con l'occorrenza di reprimere il movimento cataro, diffuso nella Francia meridionale e nell'Italia settentrionale, e di controllare i diversi e attivi movimenti spirituali e pauperistici…
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Diventare “espert3 in…”, significa entrare dentro ad/in una situazione (prospettiva) e rimanerci per tutta la vita (“carriera”), causando effetti collaterali postumi totalmente avvolgenti ogni ambito dell’esistenza. 




Accorgersi di ciò, significa non accettare di entrare dentro a qualcosa che ha il potere di auto ipnotizzare e far perdere l’orientamento

Accorgersi di ciò, significa avere presente quel tal ramo della “conoscenza”, ed evitarlo senza dimenticare a livello sostanziale che 1) esiste e che 2) ha una certa caratteristica auto avviluppante ed invischiante. 
E dopo avere colto il significato a livello "formulare" frattale espanso...
questi testi, che oggi hanno importanza più che altro storica
con l'occorrenza di reprimere il movimento cataroe di controllare i diversi e attivi movimenti spirituali e pauperistici…
Al giorno d’oggi, sia i Bestiari che l’Inquisizione sono solo materia storica... Ma (ma), la figura professionale “espert3” esiste ancora. 
Solo che è cambiato il contesto:
se “prima”, l’espert3 lo era nel campo diretto (interno o “giudice”)
ora”, l’espert3 si occupa dei riferimenti indiretti (esterno o “agente”).


Ossia, ciò che non è cambiat3 “è” la presenza della figura espert3, che “lavora” attorno alla tal questione, seppure “ora” in quanto ad antiquariato, memoria, vendita ed acquisizione di materiale, etc. 
La “professione” – in termini significativi dell’espert3 in… – esiste sempre. 
Il che, a livello frattale espanso, ti permette di ricordare che l’espert3 è una persona che “lavora”, eseguendo professionalmente (specializzazione) la “propria libera… mansione”.
l’espert3 conosce, sa, conserva, etc. e ti auto mantiene distante da... essendo sempre (sempre) di/nel mezzo (intermediari3) "qua (così)".
A differenza... "tua" che, di-pendi.


La singolarità esperta è “de-caduta dentro al tal campo (prospettiva)…”, perdendo in questa maniera l’orientamento altr3.
Infatti, per “deformazione professionale” anche l’orizzonte degli eventi riassume tale valenza auto supponente ed onnipotente (mediante l’assunzione di riferimenti relativi alla prospettiva altrui, rivestit3, aumentat3 ed espans3 a livello assolut3). 
La professione lavoro prevede l’interesse per l’esigenza artificiale “denaro”
Coloro che sembrano distaccati dal tale dimensione, lo sono solamente perché hanno accumulato talmente tanto denaro da pensare di non averne nemmeno bisogno. 
Ma (ma) tant’è. 


Esistono singolarità disinteressate, che portano avanti la medesima solfa, anche gratuitamente
Anche se, nella sostanza, senza denaro “qua (così)” non ti “regala” niente… nessun3 (al limite, puoi andare avanti per un po', immaginando che le “cose” non siano davvero messe così male, ma è solo una questione di... attendere che la forma sociale presenti il… “conto”). 
Sei nell’AntiSistema:
(in/a) che cosa credi, diversamente
Non importa quale “nome” affibbi alla forma sociale “qua”, non visto che… non conta, ai fini della sostanza che comunque continua ad imperversare “qua (così)”. 






L'Inquisizione era l'istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica per indagare, mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia cattolica (le cosiddette eresie)…
Davvero
L’Inquisizione “era” solamente tutto ciò? 
Caspita. 
In una simile descrizione, seppure sommaria (in queste poche righe, riportate), c’è una vera e propria indicazione di colpevolezza, per altro… del tutto impunita sostanzialmente (a parte qualche “scusa”).
Si tratta di… quante persone trucidate barbaramente (anzi, cattolicamente)?
Milioni? Diciamo che “non si contano”.
Ma (ma), poni grande attenzione “formulare”:
l'Inquisizione era (era?)
l'istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica (la Chiesa cattolica c’è ancora)
per indagare (cosa, chi, dove, perchè e in quale modo?)
mediante un apposito tribunale, i sostenitori di teorie considerate contrarie all'ortodossia cattolica… le cosiddette eresie (non solo. Vero? Il “processo” si concludeva con la “terminazione” dell’eresia, alias?).


Ora, se l’organo che “aveva” immaginato, concepito e realizzato tale “tribunale”, esiste ancora (sono solo “cambiate” le persone ivi partecipanti), perché non viene accusato di sterminio (contro l’umanità)?
Davvero, deve esistere un certo numero di mort3, al fine di poter utilizzare il termine “sterminio”? 
Allora, perché spesso leggi, a proposito di una sola famiglia, che “è” stata… sterminata? 
Il “processo” è sempre lo stesso
quello che non butta via niente (per cui, anche ciò che credi essere impossibile è, nella sostanza, solamente conservat3 da qualche parte, per qualche scopo che davvero non devi nemmeno faticare ad immaginare sensatamente "qua, così"). 


Ciò che, “prima”, era un movimento fisico e sociale… “poi”, viene superat3 (dopo avere provocato ciò che era “destino/programma” provocasse) e solo storicamente ricordat3
Alias: 
la figura “esperta”, rimane fissa nel tessuto sociale “qua (così)”. 
Se “prima” l’espert3 lo era in termini “diretti (giudizio e terminazione)”… “dopo (ora)” l’espert3 rimane ma (ma) in termini di ricordo, custodia, parte, conservazione dell’opera materiale (da rivendere e commercializzare), scrittura di saggi e libri che narrano e rileggono quelle pagine di storia come se trattassero di opere di fantasia. 


Eppure, a Norimberga si “montò” un tribunale appositamente per giudicare i “criminali di guerra”
Il discorso che prevede la morte naturale di ogni persona, è stato colto – dunque – come quella giustizia divina, che è intervenuta a riparare ogni “danno” procurato. 
Senza alcuna necessità di processare l’organo centrale e portante, che ha previsto la nascita dell'apposito tribunale che ha sterminato milioni di persone.
Qualcosa che “sottintende qualcun3 (continuazione, filo del discorso)”, che esiste ancora:
la Chiesa cattolica, ad esempio.
Se (se) ora ti sembra che detto organismo sia divers3, cambiat3, altr3, etc. è solo perché rispecchia la strategia della immanifestazione o, meglio, della manifestazione indiretta.
Una manipolazione mediatica e continua, del luogo comune “massa credente”. 
Persone che temono per il “loro” futuro post mortem, dopo che sono state caratterizzate da millenni di “virus”, propriamente collegat3 a detta forma di “paura (ancestrale)”.
Nulla è per caso…


Joseph Schumpeter
Nella sua opera prima, L'essenza e i principi fondamentali dell'economia teorica (1908), aveva sostenuto l'affinità dell'economia alle scienze naturali, sostenendo che il suo studio dovesse essere tenuto separato da quello delle scienze sociali.
Seguiva così le concezioni di Léon Walras, l'economista da lui più stimato, padre della prima formulazione completa della teoria di equilibrio economico generale, secondo cui il sistema economico si adattava ai fattori esogeni (istituzioni, evoluzioni politiche, eventi storici, ecc.) ed endogeni (preferenze dei consumatori, sviluppo tecnico, ecc.), tendendo all'equilibrio.
Ma Schumpeter andò oltre:
con il basilare Teoria dello sviluppo economico (1912), l'economista austriaco aggiunse a questo approccio "statico", un approccio "dinamico", adatto a spiegare la realtà dello sviluppo.
Ecco l'originale definizione di sviluppo data da Schumpeter:
"ogni produzione consiste nel combinare materiali e forze che si trovano alla nostra portata. Produrre altre cose o le stesse cose in maniera differente, significa combinare queste cose e queste forze in maniera diversa...".
In un'ipotetica economia basata sul modello statico, i beni vengono prodotti e venduti secondo la mutevole domanda dei consumatori ed il ciclo economico assorbe le influenze della storia, ma i prodotti scambiati rimangono sempre gli stessi, le strutture economiche non mutano, eccetera.
Schumpeter fa notare che questo modello di economia non corrisponde alla realtà e lo supera con il già menzionato approccio "dinamico", in cui un nuovo soggetto, l'imprenditore, introduce nuovi prodotti, sfrutta le innovazioni tecnologiche, apre nuovi mercati, cambia le modalità organizzative della produzione.
L'imprenditore può fare questo in quanto dispone dei capitali messigli a disposizione dalle banche, che remunera con l'interesse, ossia una parte del profitto aggiuntivo realizzato grazie all'innovazione.
La teoria delle innovazioni consente a Schumpeter di spiegare l'alternarsi, nel ciclo economico, di fasi espansive e fasi recessive.
Le innovazioni, infatti, non vengono introdotte in misura costante, ma si concentrano in alcuni periodi di tempo - che, per questo, sono caratterizzati da una forte espansione - a cui seguono le recessioni, in cui l'economia rientra nell'equilibrio di flusso circolare.
Un equilibrio però, non uguale a quello precedente, ma mutato dall'innovazione.
Le fasi di trasformazione sotto la spinta di innovazioni maggiori vengono definite da Schumpeter di "distruzione creatrice" (o "distruzione creativa"), alludendo, con questa espressione, al drastico processo selettivo che le contraddistingue, nel quale molte aziende spariscono, altre ne nascono, e altre si rafforzano
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Quanta "cecità (frattale espansa)":
la teoria delle innovazioni consente a Schumpeter di spiegare l'alternarsi, nel ciclo economico, di fasi espansive e fasi recessive
un equilibrio però, non uguale a quello precedente, ma mutato dall'innovazione
l'imprenditore può fare questo in quanto dispone dei capitali messigli a disposizione dalle banche...
La “teoria” giusta è scelta tra le tante “tesi universitarie”, in funzione della spiegazione ad hoc AntiSistemica (status quo). 
Non mancano mai, infatti, “tesi” disponibili a/per
La Banca Centrale "crea" la ciclicità. Altro che...
La teoria delle innovazioni consente... di coprire la verità.
Walras edifica una teoria del valore secondo la quale il principio per la determinazione dei valori di scambio (prezzi) è fondato sul concetto di utilità marginale (“rareté”), che Walras esprime in termini di unità fisica di uno di essi (“numéraire”).
Il modello viene arricchito recependo da Antoine Augustin Cournot il calcolo infinitesimale ed applicandolo all'economia pura.
In tal modo Walras arrivò a dimostrare come, in condizioni di concorrenza perfetta, è possibile determinare un sistema di prezzi d'equilibrio che comporta l'eguaglianza tra domanda ed offerta in tutti i mercati, nonché l'eguaglianza tra costo di produzione e prezzo di vendita per ciascun bene e per ciascun imprenditore.
In tal modo, viene eliminato il mistero della "mano invisibile" in quanto non ce n'è più esigenza:
mentre in Smith e nei classici, l'equilibrio era determinabile in due stadi - il primo era costituito dalla dimostrazione dell'esistenza logica dell'equilibrio, il secondo dalla dimostrazione del modo per arrivarvi - con Walras i due stadi sono diventati uno solo:
dato che la dimostrazione dell'esistenza logica dell'equilibrio incorpora anche come arrivarvi, la “mano invisibile” non è più necessaria
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In tal modo, viene eliminato il mistero della "mano invisibile" in quanto non ce n'è più esigenza (Legge del Minimo).
Dato che:
se questo è errore
e mi sarà provato
Io non ho mai scritto
e nessuno ha mai amato…”.
William Shakespeare 
Comprendi? Ricordi? Significa che:
la comprovazione “di/in parte (relativa a…)”
dell’errore
provoca un “buco (amnesia)” nella forma sociale che rimane
Io non ho mai “scritto” e nessuno ha mai “amato”
Così si estingue (facendol3 estinguere) la “verità assoluta”; quella che è indipendente dalla prospettiva (quinta dimensione) essendo la dimensione superiore, che ricomprende ogni inclinazione del possibile.
“Ora”, scendere al livello inferiore, significa ignorare qualcosa/qualcun3 e, dunque, sopravvivere nelle cantine, in luogo di vivere nella totalità della propria “casa”.
Questa amnesia è artificiale e concretizza il disegno del Dominio, che è già riuscit3 a farti credere di non essere chi sapevi di essere.
Dal pantheon delle Divinità, si passa a “Dio”:
dalla singolarità potenziale, si passa al… Re.
Al lignaggio nobile, di sangue blu. A differenza del “tuo”, che è differente, più povero e di altro… “colore”.
Mi resi conto che per me Gödel, Escher e Bach erano solo ombre proiettate in diverse direzioni da una qualche solida essenza centrale
Ho tentato di ricostruire l'oggetto centrale e ne è uscito questo libro...”.
Douglas Hofstadter
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Joseph Schumpeter…
Tra i suoi allievi molti fra i maggiori economisti del XX secolo:
Leontief, Samuelson, Sweezy, Goodwin, Minsky, Sylos Labini (ha ricordato Sweezy: "Non gli importava che cosa pensavamo, purché pensassimo...")…
Torna all’Università ma si dimette nel 1921 per diventare presidente di una piccola banca privata (Biedermann Bank), che guida fino al fallimento (1924)...
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Presidente di una piccola banca privata... che guida fino al fallimento (molto significativ3. No?).


Joseph Alois Schumpeter La democrazia come competizione tra leader.
All’interno di una più vasta riflessione sui due sistemi economico-sociali il cui confronto ha caratterizzato il secolo scorso, capitalismo e socialismo, Schumpeter propone quella che egli stesso definisce "un’altra dottrina della democrazia".
La dottrina classica della democrazia, secondo la quale il popolo, direttamente o mediante i suoi rappresentanti, decide avendo come fine il "bene comune", è del tutto irrealistica. Come minimo perché il bene comune – "univocamente definito" – non esiste se non come espressione retorica, essendo ogni società percorsa da corposi interessi particolari e divergenti, ognuno dei quali ritiene di incarnare il bene comune.
Di conseguenza, l’unico modo di dare significato alla democrazia è considerarla, come Schumpeter argomenta nel brano che proponiamo, uno strumento istituzionale mediante il quale i leader politici, espressione di tali interessi, si propongono per governare in "una competizione che ha per oggetto il voto popolare", secondo modalità assai simili a quelle che definiscono la concorrenza economica
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l’unico modo di dare significato alla democrazia è considerarla
una competizione che ha per oggetto il voto popolare
secondo modalità assai simili a quelle che definiscono la concorrenza economica
nella sua opera prima, L'essenza e i principi fondamentali dell'economia teorica (1908), aveva sostenuto l'affinità dell'economia alle scienze naturali, sostenendo che il suo studio dovesse essere tenuto separato da quello delle scienze sociali...
Certamente, il significato democratico che risulta spiega sostanzialmente e  naturalmente anche la forma sociale manifesta "qua (così)".


Non è giornata per… 
Quindi, “riunisci i puntini, da te”. 
C’è tanto di quel valore aggiunto, che non accorgertene “in coerenza”, è un “delitto”.
Fanne, semmai, la tua più autentica esperienza…
“Fai… di riuscire”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2210

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