SPS

giovedì 5 ottobre 2017

L’essenziale.



Cosa (chi) è… essenziale?
Puoi scambiare un effetto, una conseguenza, etc. con la sua causa, ragione fondamentale? A quanto pare, “qua, così”… sì.
Omettendo dal contesto il “chi”, a favore del “come”:
il racconto storico è deviato proprio dal “chi”
a favore del “come”
dove il “come” è la necessità stessa di auto dotarsi di una storia ufficiale (del deviato ma non della deviazione)”.
La responsabilità di/per tutto ciò che “è già successo” – e continua a succedere sulle onde gravitazionali del grande evento centrale e portante – non sembra essere di nessun3, ossia, è una responsabilità generica e, dunque, attribuibile d’assieme all’umanità, al genere umano “dominante ‘qua così’”. 
È, ancora una volta, il “trucco contabile” dello Stato:
che sei anche tu
mentre
ess3 non è te (al limite, è “te”).
Da “lì”, la necessità di avere (ed essere parte) di uno Stato, che è la materializzazione della forma geometrica piramidale, che è – a sua volta – una concezione mentale ideale (la “gerarchia” che diventa luogo comune, persino, traendone ispirazione ambientale: una montagna ricorda proprio una piramide). 

Ogni “catastrofe” ha rappresentato sempre (sempre) l’occasione per ripartire “azzerat3 da ogni peso storico precedente”…
Invece, per quanto è possibile accorgersi – partendo dalla forma sociale sotto (alla) dominante, “qua, così” – ogni volta è puntualmente accaduto che:
è stata una testa del “vertice distaccato dominante”
che è sopravvissuta e, dunque, che ha trovato il modo per ritornare ad essere nuovamente ancora e solo… se stessa, come un seme, che attende il momento giusto per ritornare a replicare quell’organismo “ideale”, che è contenuto in esso attraverso la propria “memoria”. 
Un seme è, se cogli una certa analogia frattale, l’equivalente di una “chiavetta Usb”, molto ma molto più “evoluta (perfezionata)”, auto contenente l’impronta (memoria) di una certa “informazione” da tramandare ai posteri? No. Per l'auto tramandarsi "ciclico"...
Una chiave di sicurezza che, ad esempio, il cloud inizia a ricordare, seppure è ancora fossilizzato all’ambito digitale (alla mercé di un qualsiasi blackout, di un attacco hacker, della dipendenza da energia, dell’intenzione di chi ha la capacità di cancellare tutto, etc.). 

La memoria informatica è un riflesso frattale espanso, della necessità di “ricordare”:
che cosa?
Chi e come.
Esperienza diretta, consapevolezza, saggezza, etc.
Se (se) ricordi il “come” ma (ma) non il “chi”, allora (allora) ti mancherà sempre (sempre) un “pezzo”, ossia, la chiave per la completa auto decodifica della situazione storica non solo “qua, così”. 
Certo, perché… è assolutamente assodato che, esiste un inizio per qualsiasi “storia”, anche se la “creazione” non è quell3 che “speri essere ver3 per te”. 
La manifestazione è generazione, ri-costruzione (se preferisci, creazione):
ricorda, tuttavia, che ti stai avvalendo di un codice lessicale generico, che ha la capacità di auto disinnescarti da “te”, in te.
Facendo tutto da sol3. Ma (ma) nel cono d’ombra di una intenzione che “non esiste, ma c’è”, come del resto è solare che “qua, così ‘il caso non esiste’” ma (ma) al limite serve
Il “pericolo” è l’esempio. La “circostanza”. Il precedente… 
Quale “pericolo”

Un momento:
da quale prospettiva (prima, chiediti)?
Quando esiste un pericolo?
Quando, da una certa inclinazione del potenziale (la realtà manifesta “qua, così”, ad esempio), esiste (è stato “creato”) un certo paradigma e di conseguenza, il “a monte” ritiene che tutto ciò possa (e debba) continuare per sempre.
Da questo “interesse”, il pericolo è che tutto, invece, tenda a finire (e, poi, finisca).
Questa è la ragione fondamentale della legge “fisica”:
tutto si trasforma
Una legge che è di parte, seppure è vera. 
Ed è vera, dato che è diventata vera “qua, così”, nel luogo comune ove “tutto si trasforma…”, dato il “sogno (interesse, intenzione, piano, strategia, etc.)” sotto (alla) dominante, ossia, “grazie al… chi”. 
Senza il “chi”, il “come” può essere anche raccontato (attraverso mentite spoglie) giungendo dopo... che tu sei già diventat3 “tu”. 
Cioè, allorquando sei pront3 per accogliere una certa verità, che per “te ‘qua così’” costituirà solo la pagina di una storia che “è troppo grande per essere ormai cambiata”, per cui… conviene di più “prendere atto che… senza per/con questo fare assolutamente niente, in termini di… cambiamento”.
Qualcosa che ti sfugge, dato che è sfuggevole…
La storia ufficiale del genere umano è la storia di una parte del genere umano, che viene tramandata come se fosse relativa ad un assolut3. 
Ed, infatti, è proprio così:
l’assolut3 non è, però, il genere umano
bensì
la ragione fondamentale sotto (alla) dominante
la compresenza gerarchica immanifesta
il vertice distaccato dal resto della “figura (forma)”, etc.
Ogni sua traccia è sempre (sempre) riportata anche nel “qua, così”, nonostante la strategia dominante è quella di “non lasciare alcuna traccia di sé”. 
Tuttavia, la condizione caratteristica infrastrutturale ambientale “qua”, è di natura frattale espansa:
e, in un simile “interno”, ogni compresenza lascia sempre (sempre) ogni traccia del proprio “essere ed esserci”.
La differenza la fa il “tuo” grado di accortezza:
te ne rendi conto? Riesci ad esserne persuas3?
La risposta ad “ora” è, purtroppo, no. 
E la conseguenza è qualcosa che non ti sembra possa mai (mai) cambiare:
la realtà manifesta “qua, così”.
Qualcosa di troppo grande per “te”. 

Cosìtendi ad arrenderti all’evidenza, che ti suggerisce questa totale auto impotenza (il frutto della strategia sotto – alla – dominante).
L’educazione che viene passata alla “tua” prole, di quale tipo è “qua, così”?
La scuola è obbligatoria (“grazie al cielo”, pensi) e riguarda proprio quegli anni in cui “sei una potenza vergine”:
il momento giusto per “metterti le mani addosso, ossia, dentro”
Osserva, dunque, come viene usato il lessico (che cosa viene dat3 per scontat3, in questa maniera), ad esempio, prendendo una pagina qualsiasi di un qualsiasi libro di storia (la storia è talmente deviata, che ritrovi sempre traccia di ciò, persino anche aprendo “a caso” ogni libro di questa “qua, così”… storia).
Il “pericolo” è il precedente:
allora (allora) 1- il “prima” viene fatto dimenticare e 2- rimane solo il “dopo”, alias, la trinità temporale “chimic3”:
ieri, oggi, domani (tutt3 all’insegna della narrazione “di parte”, AntiSistemica)… 
Perché uno Stato “moderno”, portante e centrale, non può perdere “pezzi” della propria amministrazione
Perché, ciò, andrebbe a costituire un “precedente”. 
Uno “scarto” molto pericoloso per la “forma” ammaestrata, sotto ad incanto e, dunque, auto incantevole “qua, così”.
Il “caso” Catalogna? 
Poni attenzione:
se (se) succederà che questa “regione” riuscirà a staccarsi dalla Spagna, non è previsto (tuttavia) che il “Nuovo Stato” si sganci anche dalla Ue e, soprattutto, non è previsto che si sganci dal modello economico globale basato sulle logiche usuali dell’interesse “privato”
Ergo? 
"Tutto si trasforma...":
Non succederà nulla di nuovo, perlomeno a livello dominante. 
Potrà trasformare, in parte, qualche “giardino” sottodominante, ma (ma) questo fa parte del giogo dell’apparenza (trasformazione).
Ritorna, ora, al discorso della pagina di storia “qualunque” (deviata). 
Eccola… 
Occhio al “lessico (allo ‘slang’ utilizzato)”.
Il libro di storia, in questione, è “Multistoria. Corso di storia, cittadinanza e costituzione (conforme alle nuove indicazioni nazionali) – Gentile, Ronga, Rossi”.
Le conseguenze delle conquiste.
L'essenziale.
Che cosa accadde nel continente americano dopo la conquista?
Distrutti i grandi imperi dei Maya, degli Aztechi e degli Inca, gli spagnoli ridussero le popolazioni indigene in schiavitù costringendole a lavorare nei campi, nei laboratori di tessitura e soprattutto a scavare nelle miniere di argento.
In pochi decenni, la conquista sconvolse l’organizzazione economica e sociale, la cultura, i modi di vita delle popolazioni indigene
Se (se) alla società occidentale “moderna”, piace ricordare e celebrare ufficialmente tutti quei “valori morali, etici, giusti, etc.” a cui hai diritto (e dovere), di conseguenza, l’analisi “essenziale” della terminologia utilizzata, denota – all’opposto – una mancanza di sensibilità e, dunque, proprio una mancanza totale del rispetto di ogni “valore”, riconosciuto al genere umano indistinto.
La “conquista” che cosa è?
Non “che cosa è stata”.
Una parte si è approfittata dell’altra. Stop. È una profonda e totale (globale) ingiustizia, sulla quale affonda la società odierna... che ha saputo ripulire tutto da un simile ingombro, illudendosi in questa maniera di garantire un futuro migliore ad ogni nuova generazione (sempre e solo “qua, così”).
distrutti i grandi imperi dei Maya, degli Aztechi e degli Inca (“distrutti” = ingiustizia)
gli spagnoli ridussero le popolazioni indigene in schiavitù (gli spagnoli? Ogni parte che aveva la capacità di approfittarsi della situazione)
costringendole a (quali “fortune” si basano, ancora oggi, su ciò che “è già successo”? Tutte)
in pochi decenni, la conquista sconvolse l’organizzazione economica e sociale, la cultura, i modi di vita delle popolazioni indigene (quelle popolazioni vennero cancellate, spazzate via, sepolte vive da/in ciò che stava abbattendosi su di esse. Con ogni “potere” ben rappresentato in loco, Chiesa ricompresa che, per questi motivi, è responsabile e compartecipante dello sterminio. Ergo: non può, “ora”, far buon viso a cattivo giogo, dato che il suo “impero” si basa proprio anche su quella tragedia annunciata).
Ci furono reazioni a questa situazione?
I missionari, in particolare il domenicano Bartolomé de Las Casas (1475 – 1566), denunciarono questa situazione e chiesero alla monarchia di proteggere con delle leggi gli amerindi.
La monarchia spagnola varò delle leggi in favore degli amerindi, ma nessuno le rispettò.
Nell’arco di un secolo la popolazione indigena, che contava quasi 80 milioni di abitanti all’epoca della conquista, venne ridotta a poco meno di 4 milioni:
una vera e propria catastrofe demografica...
la monarchia spagnola varò delle leggi in favore degli amerindi, ma nessuno le rispettò (impossibile, dato che nella gerarchia… la gerarchia. Quindi, questo significa che “fatta la legge, trovato l’inganno”. Come poteva, la monarchia, non continuare ad approfittarsi della situazione? Non poteva, ma poteva far finta di… lasciando quella dose di “libero arbitrio”, non punibile, più adatto per scegliere in portafoglio proprio, che cosa fare)
nell’arco di un secolo la popolazione indigena, che contava quasi 80 milioni di abitanti all’epoca della conquista, venne ridotta a poco meno di 4 milioni (come si chiama e cosa “è”, un simile evento?)
una vera e propria catastrofe demografica (un vero e proprio genocidio, sterminio, soluzione finale, etc. Il linguaggio è importante: la scolaresca impara, in questo modo, solo a prendere atto freddamente di quello che “è già successo”. Lo somatizza come se si trattasse delle regole del nuovo Fifa 18. E questo fa la differenza. Non c’è alcuna enfasi, alcun rimarcare l’accaduto, però, a livello significativo, di sostanza, di… denuncia verso un modello globale del comportamento che è, di più, una aberrazione dell’auto identificazione “umanità”. Non è questo il compito di un libro di storia per ragazz3 delle scuole medie? Per favore. Per favore! L’incanto “qua, così” è… realtà: comprendi?)
Quali nuovi prodotti furono importati dall’America?
L’Europa importò dall’America molti vegetali, all’epoca sconosciuti.
Tra questi, il mais, il cereale su cui si fondava l’alimentazione delle popolazioni precolombiane, la patata, che si affermò in Europa solo nel corso del settecento, il pomodoro, il cacao e il tabacco…
Tutto fa brodoanche in termini commerciali
Se (se) ti rendi conto che, tra questi “vegetali”, ci sono dei leitmotiv della dipendenza, a livello assolut3:
pomodoro, cacao, tabacco, etc. creano dipendenza
Ergo: 
fidelizzano la clientela
Aggiungici anche l’espansione di produzione di zucchero. E se (se) dai retta a Rudolf Steiner, ci sarebbe molto da dire anche sulla patata.


Quali ricchezze traeva la Spagna dal Nuovo Mondo?
Gli spagnoli importarono dalle colonie americane soprattutto enormi quantità di oro e argento.
La Spagna, tuttavia, non seppe approfittare di questa grande fortuna per rafforzare la sua economia:
si limitò a sperperare le ricchezze che provenivano dall’America fino alla metà del seicento, quando le miniere di oro e argento si esaurirono
Le “ricchezze” che venivano “tratte” erano, in primis, il frutto delle razzie, della schiavitù e dello sterminio. 
Questo è il fondamento sul quale si basa l’intera ri-costruzione
Pertanto, queste “ricchezze” hanno adornato “la tavola” di coloro che potevano godersele, senza domandarsi nulla relativamente al “modo”, per mezzo del quale ess3 potevano godere di detta “fortuna”. 
Ancora oggi, quando compri qualcosa… non sai e non ti chiedi “come” sia stato realizzato quel prodotto, allargando la sfera d’indagine (consapevolezza) ad angolo giro.
Ad esempio, Internet "funziona". Certo, ma (ma) in che modo? Da quale "energia"?
gli spagnoli importarono dalle colonie americane soprattutto enormi quantità di oro e argento (“importarono”? Oro e argento non sono “vegetali” che crescono sugli alberi e nei campi. La “razzia” dove va a finire, ricorrendo a questo linguaggio? Che cosa assorbono gli studenti, come spugne? Una “tabula rasa” del valore umano e dell’azione conseguente. Tutto sembra lecito. Tutto succede, passa e trascorre via. Pronto per ritornare a succedere, ancora e per sempre “qua, così”)
la Spagna, tuttavia, non seppe approfittare di questa grande fortuna per rafforzare la sua economia (“fortuna”. Quale tristezza maggiore? La Spagna non è… i “suoi” abitanti. Chi è, dunque, che invece ha saputo approfittarsi della situazione? La Spagna, in quanto sottodominante e la dominante stessa, ovviamente. Questa “fortuna” non è sparita nel nulla, ma è servita per la continuazione storica della deviazione “qua, così”)
si limitò a sperperare le ricchezze che provenivano dall’America fino alla metà del seicento, quando le miniere di oro e argento si esaurirono (una volta prosciugate le “vene”, che cosa rimase? I debiti che, come al solito, spettò alla popolazione di ripagare. In quale maniera? Partecipando alle guerre che lo Stato organizzava per infiniti motivi. Un immane aspirapolvere sempre in azione. Con la Massa che funge da “carne da cannone”. Quale economia? Quale valore e quale legge? Quale debito? Di solido c’è solo la continuazione del “qua, così”. E c’è il genocidio, che passa per il racconto di una leggenda metropolitana “che non sei nemmeno sicur3 che sia andat3 proprio così, dato che ti viene solo raccontat3… così”).

Che cos’è l’atlantizzazione?
Nel Cinquecento i centri più importanti della vita economica si spostarono verso nord. Le nuove rotte atlantiche, che collegavano con l'Oriente e l'America, divennero più importanti di quelle mediterranee. Per questo gli storici hanno parlato di atlantizzazione dei commerci. Le città sulla costa dell'Oceano Atlantico si affermarono come i nuovi centri commerciali e finanziari:
Lisbona, Siviglia, Londra e soprattutto Anversa…
si affermarono come i nuovi centri commerciali e finanziari (la situazione storica “umana”, rimane sempre in secondo piano. Capisci? Si analizza cosa è successo poi, lasciando l’evento “a monte” completamente neutralizzato, sterilizzato, etc. Le coscienze diventano di “acciaio” e si fondono con il centro portante dell’interesse “privato”, che non mantiene più una visione d’assieme, bensì, che dimentica subito dopo essersi convinto di avere “celebrato la tragedia”, come se bastasse per…)
Perché iniziò la tratta degli schiavi?
Per sfruttare le nuove terre oltreoceano gli europei organizzarono piantagioni di canna da zucchero, di caffè, di tabacco e di cotone:
era necessario avere molta manodopera a basso costo ma gli amerindi erano stati quasi tutti sterminati.
I portoghesi risolsero questo problema trasportando i neri dall’Africa in America, dove venivano ridotti in schiavitù
Al peggio non c’è mai fine (quando non poni fine al peggio, che è la ragione fondamentale dominante).
per sfruttare le nuove terre oltreoceano gli europei organizzarono (la schiavitù)
era necessario avere molta manodopera a basso costo (molto meglio, a costo zero)
ma gli amerindi erano stati quasi tutti sterminati (oibò, che disdetta. Ops! Dannazione: che fare adesso? Una soluzione va trovata per forza. C’è tutto quel “lavoro” da fare…)
i portoghesi risolsero questo problema (“problema”? Ma ti rendi conto?)
trasportando i neri dall’Africa in America (“trasportando”? Come se fosse un servizio pubblico, una navetta commerciale)
dove venivano ridotti in schiavitù (quindi, non era un viaggio di piacere, una vacanza. Ma pensa. Che strani comportamenti che avevano molti secoli fa. Vero?).
Che cosa s’intende per “commercio triangolare”?
L’Europa, l’Africa e l’America divennero i vertici di un grosso commercio triangolare:
le navi negriere partivano infatti dai porti europei dirette verso l’Africa; nel golfo di Guinea, i negrieri scambiavano le loro merci scadenti con gli schiavi neri da trasportare fino alle coste americane.
Poi in America gli schiavi venivano venduti.
Infine il denaro cosi ricavato serviva per acquistare i generi coloniali che venivano rivenduti al ritorno in Europa
Quale peggiore inferno puoi riconoscere? 
Renditi conto che non è mai (mai) cambiato niente, a livello sostanziale
Il tuo smartphone come viene costruito? 
Mettendo assieme tutti i “pezzi”. Sai la storia di tutte le componenti? Dietro c’è ancora la schiavitù. Sempre che, per te, il lavorare sia solo un… diritto. 
Il lavoro è il passo successivo alla schiavitù
l’auto convinzione che ha fatto bypassare il “dovere (la coercizione forzata)”, in maniera tale da essere riassunto come “diritto (la coercizione sforzata)”.
Qual è il bilancio della tratta degli schiavi?
Gli storici hanno stimato che in circa trecento anni (dal 1500 al 1800) i mercanti di schiavi hanno trasferito oltreoceano circa 11 milioni di persone, neri dell'Africa.
Questo commercio fu per l'Africa una catastrofe:
non solo non ci guadagnò nulla, ma perse milioni di uomini e donne in età lavorativa, proprio in un momento in cui la sua economia si stava sviluppando…
in circa trecento anni (dal 1500 al 1800) i mercanti di schiavi hanno trasferito oltreoceano circa 11 milioni di persone, neri dell'Africa (11 milioni di persone + i quasi 80 milioni di sterminati + il genocidio dei nativi americani ove “ora” sorgono gli Usa = ?... al/il “qua, così”)
questo commercio (“commercio”?)
fu per l'Africa una catastrofe (chi è, l’Africa?)
non solo non ci guadagnò nulla (il “guadagnarci” è un concetto terribile, soprattutto, quando riguarda un simile argomento)
ma perse milioni di uomini e donne in età lavorativa (non li ha “persi”; li ha “trasferiti”. Sì, perché… l’Africa “è” una sottodominante. Che credi? Fa parte del contesto AntiSistemico. La Massa non è africana, europea, americana, cinese, etc. La Massa è… “umana”)
proprio in un momento in cui la sua economia si stava sviluppando (allora, si vede che così serviva. Il caso non esiste).
Perché fra seicento e settecento nacque l’economia mondiale?
L’economia divenne mondiale in quanto per la prima volta nella storia dell'umanità gli scambi commerciali riguardavano tutti i continenti.
Protagonista di questa straordinaria fase storica fu l'Europa.
In un certo senso si può dire che gli europei “inventarono” il mondo, in quanto fu per la loro iniziativa che, per la prima volta nella storia, tutte le aree del pianeta entrarono in contatto…
in un certo senso si può dire che gli europei “inventarono” il mondo (gli “europei” sono la continuazione di una vicenda che, si dice, parta dal medioriente. La storia infinita, che si rende incomprensibile, utilizzando ogni “catastrofe”, non per cambiare bensì pertrasformarsi nella continuazione di qualcosa/qualcun3 che, di tanto in tanto, deve darsi una “rinfrescata”)
fu per la loro iniziativa che, per la prima volta nella storia, tutte le aree del pianeta entrarono in contatto (le sottodominanti tendono a replicare ciò che “è già successo” a livello di sotto - alla - dominante).

La globalizzazione è il feedback ambientale, la risposta, la traccia frattale espansa, verso qualcosa (qualcun3) che è “già” a quel punto:
non c’è alcuna “evoluzione”, in corso d’opera, se non quella dell’amministrazione globale del mondo “qua, così”.
Le componenti altre, sottodominanti, servono per farti credere a tutto ciò che è opportuno tu debba credere “qua, così”.
Fai attenzione al “lessico”: 
rimani alla sostanza, anche quando lo “slang” diventa ufficiale. La memoria frattale espansa è un dato di fatto sul quale puoi sempre (sempre) contare, anche se nell’AntiSistema.
Def, da Parlamento ok a risoluzione maggioranza: da super ticket a ristori dei risparmiatori
Ampliamento dei termini per i ristori dei risparmiatori… Attenzione anche alle crisi bancarie… il termine previsto per accedere al beneficio del ristoro
Link 
Non si tratta dell’apertura di nuovi “ristoranti gratuiti”:
il “ristoro” è un termine utilizzato al posto di… “truffa”.
Allora (allora) leggi in questa maniera:
Def, da Parlamento ok a risoluzione maggioranza: da super ticket a risparmiatori truffati
Ampliamento dei termini per i risparmiatori truffati

Invece:
il termine previsto per accedere al beneficio del ristoro...
diventa
il termine previsto per accedere al beneficio… “parziale, della somma truffata ai risparmiatori”…
È sempre, ancora, tutto uguale. 
Non c’è epoca che tenga. 
La “morale” è sempre quella. Solo che, “ora”, haila legge, la giustizia, i tribunali, i giudici, gli avvocati, etc
E, questo, fa davvero la differenza, tra quello che “credi” e quello che “è”, sostanzialmente “qua, così”.
Il denaro è una invenzione:
credi che alla dominante serva denaro, per…?
No. La dominante dispone delle persone, dal momento in cui presiede tutto dall’alto del vertice distaccato, della gerarchia.
In una struttura militare, il graduato più alto è quello che possiede più denaro? No. È quello che “ha il grado più… influente”.
Confondere l’economia con la schiavitù e le dinamiche dello sterminio, significa che sfugge il senso del “è già successo”
Il capro espiatorio rende le sottodominanti passibili anche di essere “messe a morte”, ma (ma) non è per questo che potrai “giustiziare” anche la dominante, se (se) non ti accorgi che quello che succede è un’eco di quello che “è già successo”:
l’avvento, l’invasione, la conquista, il possesso
del genere umano (delle “terre emerse”)
ad opera di una compresenza dominante (chi) ora immanifesta “qua, così”.
L’essenziale si è auto ricopert3 di indifferenza da parte “tua”.
“Fai… che ti accorgi: è… essenziale”.
  
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2156

Nessun commento:

Posta un commento

"Fai..." un po' Te.