SPS

venerdì 9 giugno 2017

Interno meno esterno uguale a “segreto”.


Centralino… Questa telefonata sarà monitorata per la sua sicurezza”.
Manhattan
Hanno sempre fatto così. È per la “tua” sicurezza. Nulla di nuovo dal “fronte”… anche se, questa ricorrente “scenetta” ti permette di agganciare lo schema, la ridondanza ricca di significato simbolico sostanziale frattale espanso. Quale?
Che qualsiasi forma di “organizzazione (non solo tecnologica. Anche quella per le "mosche bianche", se concepita convenzionalmente)” costituisce un collo di bottiglia, un filtro attraverso il quale si depositano e passano (al vaglio) le informazioni in transito (un po’, come il canale artificiale di Panama).
Ergo:
qualcosa che serve, anche, per spiare, tenere sotto al controllo, sorvegliare, soppesare, prevenire, etc. 
Quindi, tutto ciò presume che ci siano delle parti in gioco/giogo. 
Quali? 
Usualmente, ricavi le consuete:
agenzie segrete non solo militari, che credi lavorare sempre per gli Stati, ignorando il potere delle multinazionali, dei grandi gruppi industriali e di tutto quello che tende, per sua “natura”, a sfuggire
Tutte queste “forze” sono sottodominanti e sono lasciate “libere” di fare, dal momento in cui… servono così, “qua, così”.
A chi?

Alla compresenza immanifesta dominante (che la simbologia sostanziale frattale espansa, identifica convenzionalmente con il luogo comune “Dio”, preso in valore assoluto applicando il modulo, ossia, al di là di ogni e qualsiasi tipo di “nome, forma, tipologia, etc.” venga ad ess3 assegnata dalla “tradizione popolare locale di/in ogni parte del mondo”). 
Attraverso “Dio” puoi accorgerti della dominante, poiché, entramb3 le “forme” hanno le medesime caratteristiche (attributi) di fondo:
ubiquità, non località, effetto leva (wireless).
La “forma” ha la sua parte portante, dato che sei abituat3 a prendere in considerazione tutto ciò che è dotato di forma (la vita invisibile, subatomica, ti dimostra che esiste ancora vita, anche oltre alla forma direttamente visibile); la forma determina delle caratteristiche fisiche, delle capacità, del comportamento, del “potere”, etc. 
E, sempre la forma, quando è geometria spaziale interna, cela all’esterno – attraverso una certa apparenza fisica (un altro tipo di forma) – l’autentica conformazione e “destinazione d’uso (origine)” del… perché della forma. 
Il doppio fondo è, da sempre, un valido modo per “nascondere” informazione di ogni tipo. 
Anche il cervello, non solo umano, ha una forma esterna ed una interna. Non solo: 
quella interna, all'apparenza fisica, ha – a sua volta – un altro tipo di interno (doppio fondo), caratterizzato da area spaziale funzionale, che ti permette di capire che la struttura esterna è una sorta di isolamento per la forma dalla forma:
il contenuto quale “è”
Sono ancora le informazioni o, se meglio credi, l’energia che rende codificabile l’informazione. Anche se l’energia è un concetto “trappola”, che devia, svia, depista… la tua attenzione da quello, non tanto che succede ma, di più, su quello che “è” il contenuto all’interno della mente. 

Qualcosa che pensi sempre in termini di “spazio, sezione, divisione, specificità, organo, funzione compartimentale, etc.”. 
Ma (ma) che non pensi mai (ma) in termini di “che cosa significa”. 
Nella sostanza, la mente è composta da un’unica forma di spazio:
il cosiddetto “conscio”. 
Non importa, ora, sapere come è stato visto, analizzato, compreso e denominato, il suo interno/esterno. Importa che ti accorga che esiste una sola “area funzionale”, all’interno della quale, per qualche motivo, è stata ricavata o si è ricavata una sorta di partizione dello spazio disponibile (esattamente come ingegnerizzato in un computer). 
Ecco, allora, che di conseguenza il “tuo” interno (cervello, mente) è stato “rivisitato” in:
conscio
e
nel conscio (inconscio).
La compresenza della ripartizione inconscia, rappresenta in termini di “che cosa significa”, l’esistenza “esterna” di una forma di segreto, di qualcosa di assolutamente impronunciabile, di non trasmissibile massivamente, etc. 
Quindi, osservando l’esterno… dovresti comprendere intuitivamente, logicamente, quale sia l’organo emanante e conservante questo “segreto”.
Osserva, dunque. Guarda bene. Senti e percepisci

Usa tutti i tuoi “sensi”, anche quelli meno “illuministi”… 
Quale enorme entità esiste tutto attorno a te? 
In qualsiasi zona del pianeta, tu sia, che cosa (chi) c’è sempre?
Lo Stato. Sì, la “tua” patria natia o adottata, che dir si voglia. 
Proprio ess3. Allora, vuoi vedere che è proprio lo Stato ad avere e custodire il “segreto”
Cioè, che è quella ingerenza responsabile della creazione, della lottizzazione, dell’appalto sub mentale, che ha “scavato” dentro di te (nel conscio) il “tuo” inconscio, andando a depositarvi “figurativamente” il proprio segreto e, così, nascondendolo proprio dentro di/a te, nel luogo più sicuro immaginabile, poiché tenderai a proteggere ogni parte di “te”, anche senza sapere proprio tutto di quello che è conservato in “te”.
In ciò, puoi meglio interpretare “cosa significa” un/il trauma, che la mente – nel tempo – cancella, in quanto forma di auto protezione per la “tua” salute d’assieme.
In questo spazio (potenziale) è ormai ovvio che tutto questo rientri, e sia la conseguenza, dell’esistenza del sistema operativo frattale espanso, che “ad immagine e somiglianza (della grande concentrazione di massa, giurisdizionale)”, costituisce quella sorta di “Genio” in grado di caratterizzare la realtà manifesta, a partire dall'input ricevuto ambientalmente (intenzione della parte più eminente, livello per livello, “caso per caso”, etc.), attingendo dal reale potenziale che, in un certo senso, rappresenta la “chiave simbolica” per comprendere quanto i concetti di “energia” e di “scarsità” siano del tutto fuorvianti, ma in una maniera assolutamente causale (non casuale ma intenzionale). 

La forma interno/esterno, inganna. Ciò che appare (esterno), può non “bilanciare” ciò che non appare (dentro), se dentro c’è un segreto (da tenere al sicuro)”.
La questione è interamente simbolica sostanziale frattale espansa. 
Osserva e percepisci sempre attraverso questo orientamento:
che cosa significa. 
Prendi, ad esempio, un tubetto di dentifricio. 
Uno qualsiasi. Uno di quelli da circa 75 ml. La forma esterna è sempre più dedicata ad essere gradevole, più o meno colorata, ricca di parole, disegni, marchi rassicuranti, motti, slogan, piccole pubblicità sornione, ergonomica, sostenibile, bella, utile, leggera, elegante, persuasiva, suadente, etc
Quella interna? Non lo sai. 
O, meglio, lo sai desumendola da quella esterna. 
Nella sostanza, non lo sai. 
Puoi sempre aprire la confezione, una volta “svuotata” e vedere come è fatta dentro. A questo punto, osserva quanta sostanza “dentifricio” è rimasta dentro, nonostante tu credessi che non ce ne fosse più
Perché tutta quella “grammatura” non sei riuscit3 ad estrarla ed usarla? 
In fondo, hai pagato interamente per il prodotto in toto. 
Perché anche quando eri convint3 che la confezione fosse da buttare, la stessa – invece – era ancora “mezza piena”?
Come vedi il… bicchiere, di solito? 

Quella differenza in termini di sensazione, misura, idea… corrisponde ad una "differenza nella percezione esterno/interno". Con l’interno che ha sempre qualcosa da “nascondere, proteggere, celare, etc.”
Quindi? Che cosa significa… 
Se alzi l’asticella ed applichi questa “differenza” a qualsiasi ambito della realtà manifesta “qua, così”, allora (di conseguenza) osserverai che la forma inganna i sensi, che la forma è fisica e non è un miraggio… per cui “non stai sognando (puoi pizzicarti come e quando vuoi. Sentirai del male)”.
È tutto vero. 
Quel tubetto di dentifricio incorpora una intenzione
E l’intenzione è segreta (anche se in questo “caso” è un segreto di Pulcinella, dato che “è qualcosa che agganci all'interesse del produttore del dentifricio, per poterne vendere di più”). 
Un segreto, ovviamente o non ovviamente (dipende dal tuo grado di accortezza), che si ripartisce ad ogni livello della scala gerarchica “qua, così”.
Come succede, ad esempio, che in un certo contesto le parti sviluppino interessi diversi, relativi alla mansione, al talento, al ruolo, alla missione, alla capacità, all'ordinamento, etc. 
Quindi, nel “qua, così”, il segreto esisterà sempre (dato che la giustizia è di parte) ma sarà diverso (anche se non nella sostanza e nel “che cosa significa”, nella frattalità espansa del significato) da mansione a mansione, da livello a livello, d’ordine in ordine, da scala in scala, di grado in grado, nella gerarchia, nell'appartenenza, all'interno del ruolo, nella specifica, etc.

Il segreto a cui è soggetto un “soldato semplice” non è lo stesso di quello di un suo “superiore”… Tanto da giungere ad auto crearsi (per “ispirazione”) una struttura a loop, che non per forza di cose deve essere un cerchio. 
A volte è un labirinto. A volte è una democrazia. A volte è la modernità. E, sempre, è la forma sociale esterno/interno

Qualcosa che non sai mai con chi sei indebitat3, anche se tu direttamente non hai debiti, ma li ha lo Stato che ti dicono essere anche tu, anche se nessuno ti ha mai chiamato in questo modo e, di solito, sei sempre chiamat3 a pagare per i danni provocati da ‘non sai mai bene chi’, sacrificando il tuo futuro in cambio di qualcosa che non riesci nemmeno a quantificare, dal momento in cui sei nel dubbio perenne relativamente a ‘chi tu sia/sei’”.
Ok?
Compartimentazione a paratie stagne, globalizzazione con dazi regionali e politiche diverse, nonostante le apparenze, i proclami e la pubblicità progresso (che entra nelle scuole, nei mezzi di diffusione delle informazioni massive, nella mente dei genitori e del 99 per cento della Massa)…
Sembra che il ghetto sia stato ‘liquidato’, che razza di parola è. Come i saldi da…”.
Manhattan
Il “dizionario” è qualcosa che, per l’occasione, può essere rivisitato attraverso la forgiatura, ad hoc, di neologismi:
ogni epoca ha inciso nel dizionario.
Ossia, ogni accadimento particolarmente portante. 
Ciò significa che “la lingua utilizzata è una interfaccia di controllo della reazione massiva”:
un’arma di de-stabilizzazione di Massa.
Poi, con tale lingua, ci puoi scrivere anchepoesia.
Ma (ma) ciò non toglie nulla al significato di fondo, relativamente alla concezione originale della lingua ufficiale.
Come già sostenuto all'inizio del presente Bollettino:
qualsiasi forma di “organizzazione (non solo tecnologica. Anche quella per le "mosche bianche", se concepita convenzionalmente)” costituisce un collo di bottiglia, un filtro attraverso il quale si depositano e passano (al vaglio) le informazioni in transito (un po’, come il canale artificiale di Panama).
Ergo:
qualcosa che serve, anche, per spiare, tenere sotto al controllo, sorvegliare, soppesare, prevenire, etc. Quindi, tutto ciò presume che ci siano delle parti in gioco/giogo.
Quali?...
Di base, esiste la singolarità e la dominante (con, nel mezzo, del tessuto inter connettivo, conduttore del segnale: tutto il resto): 
i due “capi della linea” sono questi
Se (se) ne ignori anche uno solo, dei due, la “terra di mezzo” assume la forma di una parzialità (esterno), anche se il suo significato simbolico sostanziale frattale espanso (interno) non cambia mai. 
Allora, se non cambia mai - questa informazione portante e centrale - è proprio “lì” che devi fare sempre focus (coerenza).
Andare dritt3 al sodo, al significato, al “che cosa significa”. Tutto il resto “è”sopravvivenza.
Se esegui questa “operazione”:
interno meno esterno.
Ottieni sempre lo stesso risultato:
un “segreto”. 
Nel tubo di dentifricio, infatti, rimane sempre della “sostanza”, nonostante tu credi di averlo spremuto per bene.
Qualche grammo fa la differenza? Sì. 
Su un miliardo di confezioni, quanto fa? 
Dunque, se l’imprenditore è sempre preda di questo interesse, quale interesse avrà a “migliorare sostanzialmente le cose”
E se questo “grosso” imprenditore è, al contempo, attraverso un gruppo di influenza (lobby) anche costantemente presente al Governo
Che cosa (non) succederà mai?
Ecco la patetica scoperta dell’acqua calda. Della verità che sanno anche i sassi. Ma che, per un certo motivo (un motivo esatto e certificabile, dunque) non viene mai interamente (esternamente) allo scoperto


Ecco il perché dello Stato, della politica, dei politici, della gerarchia, del denaro, della religione, della banca, delle azioni, della finanza, della burocrazia, della diplomazia e della legge…
 “Fai…”.
     
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2079
prospettivavita@gmail.com

9 commenti:

  1. Ciao Davide,
    Dal film Revolver:"Il nemico più grande si nasconde nell'ultimo posto dove guardi. (Giulio Cesare, 75 a.C.)".
    E anche:" lavoriamo tutti per lui!"

    Calzano a pennello con l'articolone di oggi.
    Un abbraccio

    Fabio

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    1. Ciao Fabio, Giulio Cesare la sapeva lunga :)

      Però, avrebbe dovuto - allora - guardare dentro a se stesso, "nel conscio".

      Grazie e un caro abbraccione.

      Serenità

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    2. Ciao Davide,
      oggi ho avuto questa analogia frattale espansa.
      Vorrei condividerla con Te e con Voi.
      Pensavo al meccanismo/tecnologia del "Troppo pieno":
      http://www.garzantilinguistica.it/ricerca/?q=troppopieno

      Bene, collegando questo concetto al concetto della frequenza nella quale siamo, mi si è come accesa la lampadina relativamente al fatto che tutte le emozioni, tutto il pensiero, il sesso, lo sport, la movida, gli hobby ecc. Non siano altro che strumenti in stile troppo pieno. C'è un livello "energetico" di sicurezza, raggiunto il quale si ha -antisistemicamente- necessità di SFOGARE. Voilà. Toccato quel "wall" suona l'allarme e ciò che serve inizia a scorrere verso dove è già stato stabilito che scorra.
      E' ovviamente per sicurezza, sì, ma di (retoricamente) chi?

      Un abbraccio

      Fabio

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    3. Caro Fabio, finalmente si tratta di andare al "significato delle cose".

      Veramente... coerente. Bene!

      Hai inforcato la lente frattale espansa. L'ottica di dimensione superiore (in termini di sostanza).

      E' la legge del minimo:

      - la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa... Link https://it.wikipedia.org/wiki/Legge_di_Liebig

      Vediti il barile con il buco ad una certa altezza.

      Il "troppopieno" è quel meccanismo di scarico, che permette alla legge del minimo di auto avverarsi "qua, così"... Nella sostanza è controllo, artifizio (che mette in risalto la "natura della natura"). Alias: sotto/dominante.

      E' stato centrale e portante che tu "ti sia accorto". E' un ottimo "segno" :)

      Ancora grazie.

      Un caro abbraccione. Serenità

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    4. Benissimo allora, Davide.
      Sì, un ottimo segno.

      Effettivamente è proprio così: il troppopieno è la pratica della legge del minimo.

      Un abbraccio

      Fabio

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  2. Ciao Davide, grazie come sempre.....in realtà, dal mio punto di vista, non è vero che non viene mai interamente scoperto. Tutto l'elenco "istituzionale" che hai fatto nell'ultimo capoverso, nelle opere di Marx, Engels e Lenin (e delle generazioni successive di analisti seri che a loro si rifanno), è stato radiografato e rivoltato come un calzino, fino nei suoi intimi recessi. Un caro saluto. Fabio.

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    1. Ciao Fabio (oggi siete "comparsi" tutti e due),
      è molto interessante quello che hai scritto. Se ti va, riesci a darmi indicazioni in merito? Quali opere e quali autori. Oppure, un tuo breve riassunto...

      Sono pressoché sicuro, però, che tale "rivoltamento" è parziale. Perché, ad un certo punto, quando credi di avere "capito tutto", nella sostanza ti ritrovi di fronte a te stesso, che continui ancora a ricercare (in un loop eterno).

      Se l'umanità non si "ferma", il movimento inerziale scombina apparentemente ciò che "è" il senso, il significato, della forma reale manifesta "qua, così": con la ragione fondamentale, continuamente, immanifesta e (ma) dominante.

      Sto "buttando giù" parecchie riflessioni, in privato, proprio su "che cosa significa" lo Stato. Ma si può fare con qualsiasi altro ambito. E la "cosa" che emerge sempre è che "ad un certo punto" è come se sparisse tutto, nell'apparente "nulla". Solo che, nel durante, "è già successo" tutto. Qualcosa che funziona perfettamente ma solo da una sola prospettiva.

      Rimango in attesa, magari in privato, delle tue considerazioni o della segnalazione di "spunti salienti già descritti nel tempo". Sempre se vuoi e se puoi :)

      Grazie. Un abbraccio.

      Serenità.

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  3. L'unica opera intera e breve che posso citarti è Stato e Rivoluzione di Lenin, insieme al breve trattato in cui analizza l'imperialismo come fase suprema del capitalismo (il titolo esatto non lo ricordo). Interessante è l'Anti-Duhring di Engels. Ovviamente il Capitale di Marx è una lettura sterminata e complessa. In sintesi la scienza marxista svela la struttura reale della società(che le scienze sociali borghesi invece occultano dietro a categorie "apparenti"), mettendone a nudo i nessi fondamentali e sostanziali, su cui poi si impalca tutta la sovrastruttura (che in termini marxiani è il complesso di risvolti psicologici, culturali e sociali). Stato, religione, imperialismo (come fusione del capitale industriale e finanziario), azione dei grandi gruppi economici....tutto viene illuminato oltre la falsificazione della narrazione dominante. E 'mettersi gli occhiali come in "Essi vivono" (per usare una metafora), è una chiave-paradigma che rilegge, ribaltandola, tutta la realtà. Spero di avere reso minimamente l'idea. Grazie. Fabio.

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    1. Ciao Fabio, questa sera ho vissuto (e hai vissuto anche tu, anche se non lo sai) una situazione di sliding doors, nel senso che "stavo scrivendo la risposta al tuo commento ed, improvvisamente, una telefonata mi ha fermato. Quando sono ritornato a scrivere, è come se avessi cambiato idea. O, meglio, non proprio idea, quanto... atteggiamento". Per cui, la vecchia risposta giace in un modello Word, per un futuro ancora possibile. Mentre, quella nuova la puoi leggere qua sotto...

      - Ok. Grazie :)

      Un abbraccio. Serenità

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