La coerenza è un atteggiamento.
Si può pensare che sia una “qualità”, in qualche modo, dispersa nell’aria. Che qualcun3 respira, mentre, qualcun altr3, no. Cioè, si può pensare alla coerenza come a qualcosa di casuale, di stranamente meritori3, di assegnat3 da dinamiche sconosciute e da logiche quantomeno misteriose.
Invece, sostanzialmente, la coerenza “è”… uno stato proprio interiore, a livello universale (potenziale).
Qualche “rigo di codice”, di programmazione? Qualche configurazione neuronale o lascito ereditario genetico? Il frutto dell’esperienza tua, “tua” e consanguinea? La conseguenza interna di una compressione esterna?
Perché (quando) una persona è definibile come “coerente”?
In seguito a quali azioni? Secondo quale prospettiva? Attraverso quale “morale (riferimento)”?
È la distanza temporale, tra il “detto e fatto”, che permette di delineare sostanzialmente la figura altrui.
È il proprio comportamento (“fatto”) nell'atteggiamento coerente con il “detto”, che ricava “per contrasto” il rilievo della in-coerenza.
Ma, come al solito, “qua, così” una persona può essere – allo stesso tempo – coerente ed incoerente, rispetto ad una serie infinita di “valori (riferimenti)”.
Dipende dalle caratteristiche ambientali, dal “timing”, dalla forma sociale, dal paradigma, dallo status quo, dal tipo di realtà manifesta “qua, così”, etc.
Ad esempio, Giordano Bruno è stato bruciato in piazza, per la propria “coerenza”. Mentre, Bruno Giordano – molti anni dopo – è stato celebrato in piazza, per la propria “coerenza”.
Certo, gli ambiti sono diametralmente diversi, eppure lo spazio/tempo ci mette sempre lo zampino.
Le persone come ragionano?
Le persone sono soggette al campo d’influenza ambientale, che non è “natura” – bensì – “conseguenza”. Tante persone emanano il tal “modo” di vivere, esistere, sopravvivere, etc. Ergo:
sono le persone che “decidono” e, dunque, “ragionano”?
No. O meglio: dipende.
Dipende da cosa (chi)?
Da “cosa”, per quanto riguarda la stratificazione del sociale (la “forma”, che è piramidale, gerarchica, laddove il pubblico ed il privato ® non sono la stessa cosa, ma, allo stesso tempo, lo sono… nel senso che il pubblico appartiene al privato e, dunque, l’edificio piramidale ha il “proprio” vertice come distaccato).
Da “chi”, per quanto riguarda l’origine della stratificazione (una compresenza immanifesta dominante ed infinite compresenze manifeste sottodominanti “ad immagine e somiglianza”, che hanno conferito alla forma potenziale... l’aspetto “coerente” della forma reale manifesta “qua, così”).
Quando (se) non conosci “come le tue tasche” il “a monte”, di conseguenza (allora) non conosci nemmeno “le tue tasche”, il “a valle”.
La “relatività” diffonde ovunque “qua, così” dubbio, nella sostanza.
E, certezza, nella impossibilità di espandere autenticamente il dubbio, poiché è alquanto sconveniente in termini di “sopravvivenza”.
Sino a quando il tuo dubbio può essere trattato come una reazione di/in laboratorio, allora è sempre circoscrivibile senza colpo ferire.
A quel punto, sarai solo un numero, tra tante cifre.
Ma (ma) se il tuo dubbio, coerentemente (con ciò che sei) ti spinge a divenire una reazione a catena, allora il pericolo di “radioattività” aumenta esponenzialmente, dato che la condizione virale implica la fuga radioattiva.
Qualcosa che, la giurisdizione, segnala in altri "termini, ottica e codifica" ma che, nella sostanza, non si discosta da quello che “è” il significato di quello che succede.
La coerenza, nella stratificazione sociale, corre il rischio di impantanarsi in qualcosa che da una parte concede e dall’altra prende; il tutto certamente non a somma zero.
Dato che, nel “qua, così” vige un ordinamento sensato che va “da monte a valle”.
Qualcosa che per il “semplice” fatto che ti sfugge, allora, non prendi in considerazione.
Quindi, ti perdi nella conseguenza, nell'effetto, nella reazione, nella differita, etc. perché la tua coerenza può – allora, essere presa in causa oppure no.
E sai molto bene che, purtroppo, il giudizio altrui "qua, così" pesa in maniera determinante in termini di “coerenza”.
Allora, quale grado di coerenza è mai quest3?
La coerenza che dipende dal giudizio altrui, per comprendere se è coerenza oppure no?
In ciò è ancora rispecchiato il dubbio, che come “cane che si morde la coda”, non smette mai di alimentare altro “nuovo” dubbio.
E poi ti dicono che non esiste il moto perpetuo.
L’incanto “qua, così” è un tipico esempio di moto perpetuo:
una volta “iniziato”, non si ferma più, auto alimentandosi.
Certo, il consumo è molto alto. Ma, del resto, ti sei abituat3 a credere che “devi morire, ad un certo punto della ‘tua’ vita”.
Quindi, il “qua, così” oltre che a consumare, produce (converte, rigenera, alimenta, rende, coltiva, etc.).
Sì, ma, che cosa?
Quale è il senso primo ed ultimo, incorporato, implementato, progettato, retro ingegnerizzato? Per ricordarlo, occorre – in assenza di collegamenti diretti alla memoria – “fare” indirettamente:
la memoria frattale espansa, ad esempio, ti permette di riconnetterti al “è già successo”.
In che modo?
Accorgendoti attraverso l’esempio attuale, che hai di fronte a te, davanti ai tuoi occhi, in qualsiasi modo, tempo, forma, etc.
Per mezzo della s-oggettività, delle vicissitudini, di quello che “capita”, etc. È, infatti, la forma sociale stessa, che ti permette di…
Lo sviluppo, ad esempio, dell’industria, della proprietà privata, dell’interesse di parte, degli affari, del denaro, della finanza speculativa, del gioco d’azzardo, della legge “uguale per tutt3” ma assolutamente “di parte”, etc. “che cosa significa”.
Tutt3 è… riflesso. Tutt3 è… informazione. Tutt3 è… stratificato.Ma (ma) tenendo tutt3 in opportuna considerazione, puoi convertire tutt3 in solida informazione “formulare”.
E questa è coerenza allo stato puro.
Quando rilevi esattamente ciò che succede e che continua a succedere, da qualche tempo a questa parte…
Chi lo dice che “sei nel giusto”? In base a “cosa” puoi pensare di esserlo?
È ancora dubbio, livello, parzialità, relatività, mezzo e mezzo? No. E sai perché? Perché parti dalla considerazione centrale del valore universale più portante:
quello della giustizia (ad angolo giro)
il “riflesso” del vituperato “amore”.
Sei “a monte” di tutt3, quando la tua logica parte da questo valore universale (giustizia, amore).E, utilizzando detta “ottica (lente)”, emerge per contrasto la mappa differenziata “reale manifesto vs reale potenziale”. Una “cartina” esatta.
Qualcosa che non puoi assolutamente mettere in dubbio.E se si tratta di un esperimento?
E se la giustizia di parte “serve” per l’evocazione della componente virale “tentazione, corruzione (dominante)”?A quel punto, se sei nel giusto… rimani nel giusto.
Ergo:
sei e rimani quello che sei… coerente sotto ad ogni punto di vista, livello, esperimento, etc. Morale della favola? A te non cambia niente e non può cambiare niente, la “forma sociale reale manifesta ‘qua così’”… Ok?
Questo “è” il significato.
La “coerenza di livello” può sempre essere messa in dubbio, se non da te, allora, da altr3.
Il che, ti espone alla corrosione ambientale, che non sai mai da dove proviene, dato che anche tu sei lo Stato, ma lo Stato (in quanto Stato) non è te.Ecco, allora, la forma di auto alimentazione dell’esterno, che toglie energia, spazio e tempo, a te. Come il cedere “calore” ad un corpo più “freddo”, che non ha capacità propria di riscaldarsi e che, quindi, necessita sempre del tuo calore, che nel lungo periodo giungerà ad ucciderti “naturalmente”.
Accorgiti del “livello” in cui sei proiettat3, attraverso questa forma del “ragionare”. Non sei più in quello usuale “qua, così”. Ne sei fuori, perlomeno con la logica…
E, questo, fa la differenza.
Perché da “lì” puoi ricavare potenziale, diminuendo la differenza e, dunque, generando meno "tensione e corrente (stress)", sino a giungere ad eliminarl3 del tutto, fermandoti e fermandosi, con te, l’intero “macchinario ‘qua così’”.
Se ti fermi, che cosa succede? Ti cade il cielo in testa?Ancora una volta, sì e no.
Ma, c’è livello e livello.Ecco, fai sì che tu rimanga coerente, sempre, per cui non tenga banco nessuna livellazione del potenziale.
Il potenziale rimane ed “è” il potenziale:
non essendo un iceberg che si può sciogliere al Sole e che, dunque, non dipende mai (mai) dalle condizioni ambientali, dalla forma sociale e/o dalla compresenza immanifesta dominante.
Perché questa “immanifestazione”?Perché tu sei potenzialmente, sempre, “pericolos3” per lo status quo “qua, così”. È logico. È… così. È una strategia e, dunque, è – anche – paura di te, per quello che sei, rappresenti, incarni, etc.
La dominante lo sa e non lo può scordare, poiché possiede il Dominio (che è umano tanto quanto te), che ha già percorso la “via”, assumendo il controllo giurisdizionale globale, essendo la grande concentrazione di massa a cui la frattalità espansa deve obbedire (riflettere), in quanto sistema operativo frattale espanso tri-unitario, ossia, per i due terzi (legge, strumento) piegati a detta intenzione, mentre, per il restante terzo (memoria) viene sempre impiegat3 in quanto “registro di informazione” per il funzionamento…Da “lì”, la sua 1) compresenza, 2) autenticità, 3) originalità, 4) supervisione, 5) neutralità, 6) funzione…
Non come, ad esempio, questa forma di “verità”:
"Vi darò un'idea di cui nessuno ha mai sentito parlare: il confine meridionale, piuttosto caldo, c'è tanto sole...
Stiamo prendendo in considerazione la costruzione del muro come un muro solare", ha detto Trump.
"Questo creerebbe energia, e potrebbe finanziarlo", ha aggiunto il presidente, facendo riferimento al problema principale del suo progetto iniziale, i finanziamenti.
"Pensate per un momento:
più è alto, più creerà valore", ha insistito.
"Vedremo. Sarebbe fantastico"…
Link
Vi darò un'idea.
Il muro… “più è alto, più creerà valore…”:
ecco come passa tutto quello che deve passare
nonostante ogni apparente opposizione
compres3 “te”.
Questo può succedere solo perché la realtà manifesta “qua, così” dipende. E la dipendenza è una conseguenza della “forma” stessa (un piano inclinato). Altrimenti, non ci sarebbe nessuna necessità di…
Con la giustizia ad angolo giro, non avrebbe senso alcuno l’intero ambito (discorso).
“Pensate un momento:
più è alto e più… apparirebbe l’assurdità che è…”.
Trump è coerente con il “proprio” programma politico (elettorale), dietro al quale esiste il potere privato (lobby), verso il quale – Trump – deve ora riconoscenza.Questa è coerenza di livello. Non è coerenza universale…
Puoi fare quanto credi “su e giù” nei livelli, ma (ma) in questo spazio potenziale ritrovi sempre (sempre) la “formulazione” del livello “a monte”.Qualcosa che “è” il significato di/in tutt3 quello che succede “qua, così”. Qualcosa che sembra una astrazione, realtà virtuale, realtà aumentata o impoverita, fantasia, etc. Vero?
Sei abituat3, infatti, a stare “coi piedi per terra”. A “badare al sodo”. A “tirare la carretta” o a “tirare a campare (o sera)”… Qualcosa che ti auto mantiene su una sola frequenza di funzionamento, anche se le frequenze sono infinite ma sempre nella stessa “banda”.
Da gente che dimentica il Vangelo c'è da aspettarsi qualunque cosa. Vien fatto di dubitare di tutto quello che insegnate. Vien voglia di sapere chi ha fatto le scelte decisive.
Il fatto è che la vostra scuola è nata male. È nata nel 1859.
Un re voleva allargare i possessi della sua famiglia.
Cominciò i preparativi della guerra. Per prima cosa mise al governo un generale. Poi mandò in vacanza i deputati. Poi chiamò un conte e gli fece scrivere la legge sulla pubblica istruzione.
Quella legge imposta con le armi in tutta Italia è ancora l'ossatura della vostra scuola.
La storia è la materia che più ne ha risentito. Ci sarà qualche libro un po' diverso. Ma vorrei avere una statistica di quelli più adottati. In genere non è storia. È un raccontino provinciale e interessato fatto dal vincitore al contadino.
L'Italia centro del mondo. I vinti tutti cattivi, i vincitori tutti buoni. Si parla solo di re, di generali, di stupide guerre tra nazioni.
Le sofferenze e le lotte dei lavoratori o ignorate o messe in un cantuccio. Guai a chi non piace ai generali o ai fabbricanti d'armi. Nel libro che è considerato più moderno Gandhi è sbrigato in 9 righe. Senza un accenno al suo pensiero e tanto meno ai metodi.
Un'altra materia che non fate e che io saprei è educazione civica. Qualche professore si difende dicendo che la insegna sottintesa dentro le altre materie. Se fosse vero sarebbe troppo bello. Allora se sa questo sistema, che è quello giusto, perché non fa tutte le materie così, in un edificio ben connesso dove tutto si fonde e si ritrova?
Dite piuttosto che è una materia che non conoscete.
Lei il sindacato non sa bene cos'è. In casa di un operaio non ha mai cenato. Della vertenza dei trasporti pubblici non sa i termini. Sa solo che l'ingorgo del traffico ha disturbato la sua vita privata…
Lettere ad una professoressa - Lorenzo Milani
Vien voglia di sapere chi ha fatto le scelte decisive.
La storia è la materia che più ne ha risentito.
In genere non è storia.
È un raccontino provinciale e interessato fatto dal vincitore al contadino.
Della vertenza dei trasporti pubblici non sa i termini. Sa solo che l'ingorgo del traffico ha disturbato la sua vita privata…Opera fondamentale della scuola di Barbiana è "Lettera a una professoressa" (maggio 1967), in cui i ragazzi della scuola (insieme a Don Milani) denunciavano il sistema scolastico e il metodo didattico che favoriva l'istruzione delle classi più ricche… lasciando la piaga dell'analfabetismo in gran parte del paese…
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Fu Don Milani ad adottare il motto inglese "I care", letteralmente mi importa, mi interessa, ho a cuore (in dichiarata contrapposizione al "Me ne frego" fascista)…
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Vedi… “ora” sembra che le “cose” siano diverse.
L’analfabetismo è stato pressoché sconfitto, ad esempio. Di Gandhi se ne parla un po' di più... C'è la "buona scuola", ad esempio...Eppure, lo senti dentro che le “cose” sono ancora la stesse del 1967.
Sì, perché non sono mai cambiate, a partire da un in-certo “punto”, dopo del quale il destino umano ha preso un’altra “via (orbita)”.Il momento di “è già successo”, come fulcro dell’avvento dominante, ha ricalcolato tutt3, instaurando il “qua, così”:
un fotogramma (in pseudo movimento, poiché continuamente riproposto, per trasformazione/spostamento dello stesso, all’interno di una traccia unica ed univoca, che non permette alcun cambiamento).
Un po’ la storia, frattale espansa, del cinema (in quanto alla tecnica di proiezione della pellicola e del relativo concepimento)…
Tutt3 è come “abbagliante ‘qua così’”. E… tutt3 assume qualsiasi “veste”. Tutt3 s’impadronisce di tutt3, anche dei “valori universali” ma solamente facendoti credere di credere nei valori universali (assolutamente intoccabili, al di là, in quanto archetipi, potenziale).
Ed ora, una portante significativa che corrisponde al ritrovarsi sempre a gestire la “forma reale manifesta, anche se ‘qua così’”, in maniera coerente ad un livello universale “formulare”.La diatriba (qualsiasi essa sia) ti espone al rischio “finale (esito, effetto, conseguenza) di 1) rafforzamento dell’adesione allo status quo per “sua immanifesta superiorità (o tua manifesta inferiorità)”, 2) scoramento interiore (una sorta di strana ma sensata “asfissia”, che ti lascia senza forze e senza coerenza universale), 3) dubbio (nonostante tutto, il dubbio rimane ma lo metti sempre da parte).
Il che, rispetto al momento (-1) “prima”, significa che hai “gettato la spugna”.
Inoltre, rispetto alla diatriba, la realtà manifesta non cambia mai, dato che il livello della discussione è “virtuale (nemmeno teorico)” e l’ambito della stessa è prettamente scientifico (alias: espert3, di parte).Qualsiasi sia la tua conoscenza scientifica, se (se) decidi di schierarti contro la “comunità esperta”, di conseguenza, verrai “distrutt3” in termini di “credibilità” e non troverai mai più una cattedra, una opportunità, un futuro inerente alla “tua” carriera.
Quindi, quale è il significato della diatriba “qua, così”?Quello di “auto intrattenimento” nel “qua, così” (la famosa “trasformazione” senza cambiamento). La manutenzione dell’impero dominante, senza necessità alcuna di vessilli esposti al vento.
La preservazione e perpetuazione dello status quo… “qua, così”.
Ecco cosa comporta, ad esempio, aprirsi in merito alla contesa “Terra piatta vs Terra sferica”.Alla “fine”, lasci perdere, perché anche solo in Rete, trovi tutto ed il contrario di tutto. Ergo? Squadra che vince…
Uno dei motivi per i quali ti è stato permesso di uscire dall'analfabetismo, è quello che… dovevi essere (divenire) “alfabetizzat3”. Come ciò che è andato in scena ai tempi della "scoperta delle Americhe", con la conseguente diffusione del cristianesimo "giogo forza".Molto semplice. Vero?
Perché questo “serve”, senza andare a cambiare nulla in termini assoluti. È qualcosa che poteva esserti concesso. Anzi, che è stato pianificato esattamente nella modalità più adatta per “non fare danni”.Dentro a qualcosa dalla “personalità dominante”, non c’è spazio alcuno per la “diversità sostanziale”.
Per tutto ciò che può “far male autenticamente”. Un tipo di “male” che, ovviamente, dipende dalla prospettiva dominante.Qualcosa che se non immagini nemmeno, allora, non puoi nuocere minimamente.
Aprirsi alla diatriba sulla forma della Terra, serve solo a farti “precipitare dentro”; alla conclusione della “reazione”, rimani con un palmo di naso, con il cerino (spento) in mano… intensificando ancora maggiormente il compresente, partendo dalla medesima sostanza pre esistente.Allora, la diatriba “serve”, in questa “salsa”.
Serve per conferirti l’idea di… mentre accade l’esatto contrario. Mentre, tutto il resto fa da “rumore di fondo”, ossia, sopravvive ronzando, come un neon elettrico che caratterizza il silenzio della notte più buia e profonda, attirando per mezzo della propria, relativa, illuminazione vacua, ma giurisdizionalmente significativa.
“Piuttosto è meglio di niente…” quando non sai da che parte sei girat3 e “speri” che... ma nell'ambito della paura di/che…
L'entanglement quantistico, o correlazione quantistica, è un fenomeno quantistico, privo di analogo classico, per cui in determinate condizioni lo stato quantico di un sistema fisico non può essere descritto singolarmente, ma solo come sovrapposizione di più sistemi.
Da ciò consegue che la misura di un'osservabile di uno, determina istantaneamente il valore anche per gli altri.
Poiché risulta possibile dal punto di vista sperimentale che sistemi come quelli descritti si trovino spazialmente separati, l'entanglement implica in modo controintuitivo la presenza di correlazioni a distanza (teoricamente senza alcun limite) tra le loro quantità fisiche, determinando il carattere non locale della teoria.
Il termine entanglement (letteralmente, in inglese, "groviglio", "intreccio") fu introdotto da Erwin Schrödinger in una recensione del famoso articolo sul paradosso Epr... che nel 1935 rivelò a livello teorico il fenomeno…
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in determinate condizioni
lo stato quantico di un sistema fisico non può essere descritto singolarmente, ma solo come sovrapposizione di più sistemi (coerenze, coerenza dominante e coerenza universale)
da ciò consegue che la misura di un'osservabile di uno, determina istantaneamente il valore anche per gli altri…
Ecco, allora, 1) la caratteristica frattale espansa, 2) il sistema operativo frattale espanso, 3) la delegazione frattale espansa e 4) la compresenza immanifesta dominante (grande concentrazione di massa, giurisdizionale globale = “in determinate condizioni”).
L'entanglement implica in modo controintuitivo la presenza di correlazioni a distanza (teoricamente senza alcun limite) tra le loro quantità fisiche, determinando il carattere non locale della teoria
Erwin Schrödinger… nel 1935 rivelò a livello teorico il fenomeno…
Da allora, la scienza (deviata) ha lavorato anche su ciò (una teoria), portando ad emersione – per consolidamento nella manifestazione reale “qua, così” – il fatto compiuto:
le “correlazioni a distanza”, tuttavia, prima ancora di essere “scienza”, sono riflesse dai/nei rapporti tra le persone, nell'organizzazione piramidale gerarchica della forma sociale reale manifesta.
La tecnologia, allora, prende spunto dal comportamento sociale e singolare (riflette), ossia, fa parte di quella attività sottodominante che, ad esempio, il marketing incarna a pieno.
Di più, l’ispirazione è dominante.Anzi, è la dominante che viene riflessa a livello di memoria frattale espansa, anche se “qua, così”.
Ogni situazione incarna un “doppio senso di scorrimento (con qualcosa/qualcun3 che ci scorre/vortica dentro), così come l'azione del coltello dipende da quale parte lo impugni, nonostante le apparenze e gli effetti.
Se la dominante è organizzata in un certo modo, di conseguenza, quel modo – se ripercorso “da valle a monte”, ti guiderà alla dominante, step by step.
Accorgiti. Decodifica “formularmente”. Fai che ti fermi. E, poi, “Fai, in leva, da ‘lì’”.
Hai presente quando, in alcuni film, una persona apre una porta che dà su una stanza ed un’altra persona apre la stessa porta, che dà su un’altra scena? Ecco il significato…
Lo stesso s-oggetto – allo stesso tempo – “è” uno sliding doors.
Per comprendere meglio:
immagina, di/in un grattacielo
l’ascensore che lo percorre verticalmente
e che si ferma al piano desiderato o, automaticamente, che ti porta ad un piano di default.
Ecco:
il “desiderata” è una scena (“qua, non così”)
il “default” è una stanza (“qua, così”).
Oppure:
il “desiderata” è il “a monte” (dominante)
il “default” è il “a valle” (“qua, così”).
Come meglio credi. Tanto, la sostanza non cambia, né il suo significato universale.
Non a caso, l’esempio scelto è di tipo (“natura”) tecnologico:
non a caso questo spazio (potenziale) utilizza un termine informatico (sistema operativo frattale espanso)…
Una interfaccia per la maggiore “intuitività”.
Non l’esattezza formale/sostanziale. Qualcosa che non fa la differenza, in termini assoluti.
Perché “è” qualcosa che “sfugge” ma che, allo stesso tempo, lascia tracce perlomeno in termini di “percezione”.E guarda non caso, è proprio questo “senso” che è stato isolato e separato – a livello altro – mediante la relativa assunzione della diatriba fisica/metafisica. Ok?
Qualcosa che non è né l’un3 né l’altr3, viene “catturat3” – ad un livello reale manifesto “qua, così” – e quindi viene “processat3” come se appartenesse allo stesso livello.La “percezione” non è quello a cui tendi mentalmente:
ha un significato sostanziale.È… capacità di risalire la “corrente”, da valle a monte.
È una sorta di cordone ombelicale che non può essere mai tagliato.
Per cui, nell’AntiSistema viene riprodotto un suo surrogato e, quindi, viene discusso in termini di auto deviazione.
Il modo “migliore” per disinnescare tutt3, per/di default, senza colpo ferire, se non la tua autostima allorquando decadi dalla diatriba nel consueto dubbio mascherato di verità di parte:
se tutto ciò è una equazione
la differenza, in termini di risultato reale “qua, così” vs risultante potenziale, è proprio la sostanziale mancanza di… “percezione”.
Non a caso, sempre più persone ricorrono agli occhiali, alle lenti a contatto,all'operazione agli occhi, oppure vanno “avanti” senza fare finta di nulla, sino a quando non vanno a “sbattere” e, quindi, devono aderire per forza di cose ad una qualsiasi delle “soluzioni (canali)” sopra citati.
Ecco il loop.
Ecco l’incanto. Ecco la scienza deviata, l’AntiSistema, il “qua, così” e, dunque, la dominante (ragione fondamentale della forma reale manifesta ad hoc).
Sii coerente, allora:
“Fai…”.
Davide Nebuloni
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"Fai..." un po' Te.