Io posso influenzare la traiettoria del suo futuro… Farebbe bene a tenerlo presente…
Billions
Il “mondo (la realtà manifesta ‘qua così’)” è appeso ad un filo o, meglio, ad un “punto di sospensione” che annulla persino se stesso, rimanendo “valore universale”, cardinale, non ruotando né avendo alcun “verso”, ossia, rimanendo sempre e solo se stess3.
Non risultando parte dell’opera ispirata…
Questa è la compresenza immanifesta dominante.
La ragione fondamentale alla “forma” conseguente.
La leva che “solleva il mondo” e che la memoria frattale espansa, nonostante tutto, continua a “segnalare (in codice)” tutto attorno e dentro a te.
“Te”, che non ti accorgi; che sei interferit3 e che decodifichi, poi, in maniera deviata rispetto all'asse dell’assoluta “verità (anch'essa senza rotazione, direzione, verso: globale ad angolo giro)”.
Quale “è” la verità assoluta, relativa al “qua, così”?
Ne consegue che:
tu sei “tu”, alias, hai dimenticato di fare la tua conoscenza, il “chi” già sei.
Hai scordato il momento di “è già successo” e la tua esperienza più autentica e completa…
Sei ripartit3 da… un “punto (momento)”, che è stato preso come riferimento universale:
qualcosa di artificialmente elevato al rango di “luogo comune (convenzione, paradigma, status quo ‘qua così’)”.
Qualqun3 che ti ha convinto, temporalmente.
Anzi, che ha vinto la resistenza primaria umana e, poi, ha cancellato tutto ciò che esisteva (ed esiste) da prima di quel momento (“è già successo”) "a monte".
Ora, per intuire come ricordare questo vuoto, occorre aver ben presente il concetto di drenaggio:
il drenaggio in economia indica un'azione di raccolta di capitali;
il drenaggio in geologia indica uno scorrimento di liquido tra diversi elementi del suolo;
il drenaggio in idraulica indica una tecnica di prosciugamento di terreni paludosi mediante l'utilizzo di canalizzazioni;
il drenaggio in chirurgia indica la tecnica per far defluire liquidi prodotti da ferite o zone infette…
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È già stat3 fatt3 una “raccolta, uno scorrimento, un prosciugamento, un defluire, etc.”. E ciò che è rimast3, corrisponde alla forma dell’oggi, dell’ora, dell’adesso, della realtà manifesta “qua, così”.
Il punto di sospensione, al quale tutt3 è agganciat3 (dipendenza e conseguenza), è reale tanto quanto la realtà manifesta, essendo questa proprio a sua “immagine e somiglianza”.
Ad un simile “punto” equivale la “forma”.Come per vasi comunicanti, la parte che “tramonta” corrisponde a quella che “sorge”, dando luogo ad una sorta di equilibrio tra le parti, che sfugge alla diretta osservazione del contenuto logico intelligente (umanità e vita in generale).
L’equilibrio esiste sempre, anche se sfugge il nesso causale, non essendo manifesta la parte dominante.
In questa maniera, persino la perfezione tende a rimanere inosservata, ritenendola “non di questo mondo (impossibile)”, anche se (tuttavia) nell’opera umana è incontrovertibile che esista, fissata nel tempo in ogni ambito auto descritto in quanto a “edificazione, costruzione, creazione, realizzazione, etc.”.
Qualcosa che è sempre sotto/davanti ai tuoi occhi, ma che nonostante tutto non riesci mai sufficientemente a mettere a fuoco (decodificare “formularmente”).
Per quanto faccia impressione, una moderna città “avanzata”, rasenta la perfezione – non tanto per quanto riguarda il grado di giustizia ad angolo giro – di più, per ciò che concerne il "progetto", il numero di difficoltà superate (brevettate) e sfociate nell'edificazione (dell'intenzione) nel tessuto cittadino.
Dall'alto, dalla prospettiva "superiore", laddove non emergono e non si “sentono” i problemi sociali, spicca solamente la silhouette, lo skyline, l’insieme stilistico, etc. della forma cittadina (l’emblema della dominanza umana sul resto delle specie viventi “qua, così”).
Questa “perfezione” sfugge solitamente, avendo ben presente il grado di “sozzura morale” che aleggia ed alimenta il ritmo progressivo cittadino; dove le singolarità sono piegate all'intenzione altrui e laddove l’altrui intenzione non sembra appartenere (essere) a nessun3.
Il potere dominante, di solito, lo fai coincidere con quello appartenente alla sfera dell’accumulo maggiore di denaro, sfuggendoti anche il fatto che esiste il “potere di…”.
Il potere dominante, di solito, lo fai coincidere con quello appartenente alla sfera dell’accumulo maggiore di denaro, sfuggendoti anche il fatto che esiste il “potere di…”.
Quella “leva” che ha inventato il denaro, elevandolo a luogo comune comprensibile da chiunque “qua, così”.In luogo di quella “lingua universale” che, prima dell’episodio strategico di Babele, esisteva e dunque… esiste ancora (essendo il reale potenziale letteralmente e fisicamente indistruttibile, non essendo soggetto a nessuna delle leggi, “umane”, che vigono al di sotto della propria giurisdizione).
Dal punto di sospensione, allo stesso modo, scaturisce la “fisica”, le leggi che nel corso del tempo, le menti esperte, hanno saputo ricavare, innalzandole al rango di autentiche “divinità”.Ed è già successo questo, in una realtà caratterizzata, all'inverso, dal progressivo “ritiro” della compresenza divina (pantheon), sino al drenaggio quasi completo auto confluito in quei “nomi” che “ora” vanno per la maggiore.
Come puoi non notare che questo meccanismo è identico, nella sostanza (e nel simbolismo frattale espanso), a ciò che ha corrisposto il/al progressivo assorbimento delle Signorie, all’interno dello Stato?
Lo Stato esiste poiché la lottizzazione giurisdizionale è divenuta, da locale a regionale e, poi, nazionale.Il che significa l’esistenza di un potere superiore (sotto-dominante) che ha preso, temporalmente, sempre più potenza, ad “immagine e somiglianza” di quello dominante, che “è già successo” e che, quindi, “ora” detta il ritmo, la cadenza, la tendenza, il verso, la rotazione, lo spin, la destinazione d’uso, etc.
E lo fa, non paradossalmente, avendo maturato le caratteristiche opposte (apparentemente ed universalmente), proprio come quel “punto di sospensione”, al quale è agganciat3 tutt3, e che nonostante questa centralità e portanza, non ha alcun verso, direzione, senso, appartenenza, etc. – pur avendo tutto ciò – rimanendo estraneo al movimento impresso (ispirato) globalmente. Ossia:
seppure dotat3 di “senso (intenzione)”
il punto di sospensione (la dominante) si limita a trasmetterlo (auto trasmettersi, proiettarsi wireless) nell’opera reale manifesta “qua, così” conseguente
ma (ma)
non risultando parte dell’opera ispirata.
Che avrei dovuti dirvi?
Che quando uscirete da qui, niente di quello che farete rispecchierà gli ideali che abbiamo studiato a scuola o quello che è spiegato sui libri?...
Billions
Se (se) “osi” riassumere la realtà manifesta, da una globalità sferica “formulare” (sesta dimensione), allora, finalmente ritorni a comprenderne (decodificare, ricordare) il significato fondamentale, alla base della “forma ‘qua così’”.
Ed, allora, qualsiasi ambito, situazione, s-oggetto, etc. ti fornirà la dimostrazione sempre più concreta - man mano che si allineano - attraverso la “denuncia (prova)” del medesimo significato sostanziale, relativ3 all’assoluto dominante che si auto rivela all’interno della propria opera di “rigenerazione”; motivo per il quale, in seguito, viene “scoperta” la legge della conservazione dell’energia, ad esempio…
Come accorgerti che le leggi sono di parte (parziali) e descrivono una parte (immanifesta)?
Decodificandole per quanto riguarda il loro valore universale, attraverso la memoria del simbolismo sostanziale frattale espanso (una parte della tri-unità: legge, strumento, memoria).
Qualcosa che è una caratteristica funzionale indemagliabile. Un attributo e un contributo…
Un terzo dell’intero “afferma sempre la verità fondamentale (il “chi”, il perché, il come, il dove, il come, etc.).
Due terzi, invece, si prestano a funzionare inerzialmente:
potendo essere riprogrammati “ad immagine e somiglianza” della grande concentrazione di massa, giurisdizionale (questa è la "tua" libertà, democrazia, diritto, evoluzione, progresso, cultura, civiltà, etc.)...
Il “Genio (della lampada)” frattale espanso è, effettivamente, come prigioniero della/nella “lampada”, d’assieme – solidalmente – al “contenuto”.
Nella forma che 1) ha creato, 2) abitato e che, poi, 3) lo ha “assorbito (dentro)”.
Se il punto di sospensione determina il labirinto “a valle”, allora, la memoria frattale espansa corrisponde al “Filo di Arianna”, costantemente teso nel rappresentare la via della riuscita dal labirinto (poiché sempre indicante la fonte del reale potenziale, sede persino della speranza).
Questo posto mi ha offerto il primo vero sguardo su come funzionava il mondo.
Guardavo le persone agli sportelli delle scommesse... piene di speranze. Senza un piano. Poi le guardavo lasciare la pista, disgustate, strappando i cedolini.
Non faceva per me…
Scommettevo. Eccome. Ma prima ho scoperto dove si faceva sul serio. Dove si trovavano i grandi che avevano un piano. Quelli che studiavano e che non tiravano ad indovinare. Loro sapevano chi erano… i cavalli migliori. E anche quali erano agli sgoccioli.
Come li hai conosciuti?
All'inizio non li conoscevo. Poi ho capito che scommettevano sempre tardi. E scommettevano pesante.
Così ho iniziato a guardare quello.
Invece di quello.
I numeri dicevano tutto. Lo fanno sempre.
Cominciai a piazzare delle scommesse. Sai, quelle giuste. E una volta capito quello che era successo, osservai la pista per sapere come era successo…
Billions
Con cosa (chi) hai a che fare “qua, così”?
Non lo immagini nemmeno.Quando ci pensi (se ci pensi) ti “avvicini” di più al concetto, non giungendo mai a sfiorarne la consistenza fisica, reale manifesta.
Non riesci ad intuire le persone che stanno “lì (‘qua così’)” a tramare/ispirare continuamente (poiché da quello dipende il loro destino/impero).
Non agganci quel grado di coerenza/lungimiranza, che è una tenacia senza pari al “tuo” livello.
Allora, sai cosa occorre “Fare…”?
Iniziare a:
“pensare” come la dominante (nel senso di “con una simile intensità”) ma "formularmente (questa sarà la tua coerenza fondamentale)"
ricordare il momento di “è già successo” ed il prima… attraverso la proiezione attuale/futura, di ciò che ha realizzato (sta per realizzare e realizzerà) la società umana, in termini di tecnologia (perché “la storia si ripete”, essendo ciclica, ossia, ad “immagine e somiglianza”).
Il caso non esiste. Tutto è una conseguenza…
Le “cose” vanno attraversate, essendo cariche di livelli da decodificare e, di più, essendo tu “la chiave”.
Vacci dentro, allora:
osa.
Utilizzati come passe-partout.
Ed il “codice” si svelerà, alla luce della tua essenza (valenza universale). Sai, la decodifica dipende dal grado dell’interrogazione:
per comprenderlo, immagina la domanda che farebbe un’infante a “Dio”
e, poi
quella che farebbe una singolarità umana, consapevole di quello che chiede e che "può" chiedere.
Fai il pari con le “risposte” ricevibili e, soprattutto, comprensibili e… “il dado è tratto”:
ecco la stratificazione
la sedimentazione
la strutturazione
il significato ad “immagine e somiglianza”
la valenza all'altezza della situazione
il direttamente proporzionale, etc.
Credi che in natura esista la stessa situazione (proprietà di riflesso), ad esempio, nella densificazione materiale delle rocce che compongono le montagne... per caso o, appunto, naturalmente?
No.
Di per sé, il termine natura e naturalmente non significano nulla, essendo convenzionalità acquisita nel tempo (appunto: sedimentata).
Per nulla affatto la questione è “naturale”.
Se meglio credi, la natura è una risposta, un riflesso (frattale espanso). Un assieme che è memoria, interferenza e funzionalità/funzionamento.
E se è anche “interferenza”, significa che – comunque sia – l’eco del “è già successo” si rinfrange per ogni reame, così come “ti dicono” che l’onda d’urto del Big Bang sia ancora esistente e, dunque, rilevabile/misurabile.
L’interferenza significa che “esiste contrasto” e che, quindi, esistono più parti.
Di più, significa che esiste la dominante ma (ma) esiste anche una parte dominata, eppure, ancora e sempre in grado di… (esistendo l’interferenza). No?
Il potenziale “è”.
Quindi, l’interferenza esiste sempre... anche se non può avere la meglio sul potenziale. La “cosa” vale anche al contrario?
Quindi, non può esistere una realtà manifesta “in pace universale”?
Può esistere solo se è edificata a partire da valori universali.
Ed il potenziale (per quanto riguarda la parte che intende, nonostante tutto, dominare)?
Esiste sempre, anche se… può essere inutile, nella sua parte sovversiva e relativa alla prospettiva (di parte) o quinta dimensione.
Ossia, se precipiti nella quinta dimensione (prospettiva), allora, dal potenziale estrai, ricavi, evochi, manifesti, etc. - teoricamente – ispirazione e realizzazione di dominio.
Ma (ma) se rimani nella sesta dimensione (il valore universale), allora, dal potenziale estrai, ricavi, evochi, manifesti, etc. - teoricamente – ispirazione e realizzazione di valori universali, come ad esempio:
la giustizia ad angolo giro (al primo punto della Costituzione, in quanto “collo di bottiglia” oltre al quale non vai se il primo punto non è rispettato. Ed, essendo un valore universale, non lascia spazio alcuno al “cavillo”, alla interpretazione di parte, sottile, egoica, etc.)…
Hai trovato le immagini più visionate e sai cosa osserva… Quindi sai quello che sa lui…
È uscito un articolo sulle discrepanze rilevate dai giornali e le dichiarazioni del Governo…
Hanno capito di essere osservati. Così hanno fatto muovere i camion. Uno spettacolo per i satelliti. La fabbrica è finta. Serve per fregare gli investitori.
E quale è la prossima mossa?...
Billions
Non puoi alimentarti di situazioni simili. Perché, alla lunga, ti distrugge. Per questo, nel tempo, muori.
La “mente” difende un certo tipo di “ritmo (sanità)”.
Alla fine, ti accorgerai di essere tu ad alimentare qualcosa, che corrisponde a qualcun3.
Il punto di sospensione è l’origine del “qua, così”.
Esso soprintende il sottostante…
Billions... offre una combinazione unica di puro intrattenimento con una riflessione maliziosa sulla nostra economia...
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Billions è una "denuncia".
Proprio come facevano - "una volta" - le persone più "pronte ed accorte (attive)", nell'ambito intellettuale (travestito da intrattenimento popolare), a dimostrare il proprio "disappunto", nei confronti di un nemico straniero e "fisico" usurpatore del patrio suolo...
Ed il pendolo, allora, ti fornisce la chiave per la decodifica della “forma”:
questa è analogia frattale
frattalità espansa
simbolismo sostanziale.
La dimostrazione?
“Fai…”.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro (SPS) 2017
Bollettino numero 2069
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"Fai..." un po' Te.