La responsabilità dell’industria (che fa un business, di tutto) è qualcosa dalle molteplici facce.
Da quella inerente all'inquinamento diretto (scaricato nell'ambiente), a quello indiretto (il package, che diventa un “problema di smaltimento sociale”), a quello sottile (la manifestazione di stress e malattia, oltre a quello legato alle sensazioni, alla dipendenza ed alla conseguenza), a quello evolutivo intergenerazionale (il passaggio del tempo, contrassegnato dai “riflessi” industriali nella società e nell'individuo/Massa).
Ovvio, questo è un elenco, addirittura, impoverito… relativamente al grado di irresponsabilità imputabili all'industria.
Ma, se vai un po’ più “a monte”, chi/che cosa ritrovi? L’industria (azienda) da quale altra “forma” è provocata?
Quale tipo di “business”, la rende possibile, legale e manifesta?
Se (se) in alcuni ambiti della scienza deviata, è emersa la “scoperta” dei cosiddetti “campi morfogenetici”, allora (condizione caratteristica frattale espansa ambientale), significa che detti “campi” siano una peculiarità “globale”, piuttosto che solo una realtà locale.
Se (se) è stato “osservato” che, ad esempio, la piccola pianta ha già – dalla nascita – attorno a sé, la “forma (che avrà, otterrà, da adulta)”, significa che “anche ogni ‘situazione sociale/energetica’, allo stesso modo, è così contrassegnata, a priori”.
Ora, a parte il dettagliare su ogni singolo aspetto (capace di confondere, piuttosto che chiarire), è d’uopo concentrarti sul fatto inossidabile che:
“è così”. Ok?
Dunque, allo stesso tempo e modo, quale è la “forma adulta”, ritornando al discorso precedente, che l’industria ha “già” attorno a sé?
La “forma adulta (di qualcosa, è quella definita ‘in/da qualcosa’ = status quo ‘qua così’)” è quella che “è già successa”, ossia, programmata per auto avvenire, da sé – ma, di più – per automatismo imposto dalla ragione fondamentale dominante…
“Ad immagine e somiglianza…”.
Perché questa “ottica (lente frattale espansa, ‘lato tuo/umanità, centrale’)” è poco utilizzata?
Perché è poco riconosciuta. Perché è già stata dimenticata. E, perché, questa è la “via” per ricordare il momento di “è già successo”:
il “Big Bang” AntiSistemico, by grande concentrazione di massa, dominante “qua, così”.
È, infatti, da “lì”... che deriva/arriva la forma del reale manifesto, “sempreverde”, attuale.
Ed è, da “lì”, che deriva l’individuo “moderno”.
Qualcosa che ha deviato la tua orbita (destino), sino a farla diventare “tua”, in un modello sociale governato dalla “mancanza di denaro (‘potere’)”, piuttosto che dalla sovranità coerente “lato tuo/umanità, centrale”:
qualcosa che “fa la differenza”...
così come, infattiesiste la ragione fondamentale esiste, anchela differenza sostanziale.
La “responsabilità industriale” è, quindi, un aspetto locale (globalizzato) che rispecchia – all'opposto (ossia, secondo una strategia dominante, adatta ad auto mantenere lo status quo “qua, così”, a livello di perpetua sentenza unica ed unificante) – il “vantaggio” incarnato (ed accumulato, ricavato) nella/dalla compresenza immanifesta dominante.
Quello che “non deve sfuggirti” è proprio il “grado di perfezione”, insito in ogni e qualsiasi ambito, situazione, scenario, parte, dettaglio, separazione, sezione, etc.
Tale è, di fatto, la totalità del potere dominante che, allo stesso modo/tempo, tale è la perfezione del suo relativo/assoluto “opposto”, ossia:
il trattamento a te riservatotale daauto convincerti che “non esista il vertice distaccato (dal quale proviene il segnale portante, per il reale manifesto ‘qua così’) del'edificio piramidale/gerarchico, dominante”.
Quindi, “ad immagine e somiglianza” è da intendersi sempre nella prospettiva migliore, ossia, quella “lato tuo/umanità, centrale”:
con la giustizia ad angolo giro (da ogni gradazione della prospettiva “im-possibile ed in-immaginabile o... potenziale)”.
Questo significa che “ad immagine e somiglianza” significa due “cose”, allo stesso tempo:
ciò che appare nella realtà manifesta raffigura (ricorda) la dominanteeciò che appare nella realtà manifesta ricorda (raffigura) la dominante.
È, insomma, una sorta di “ritratto” – frattale espanso – che la riguarda direttamente ed indirettamente. Un “codice” da orientare alla luce di una situazione che, complessivamente, tende a sfuggirti…
Il “trattamento (in ogni aspetto e sostanza)” a te riservato è qualcosa che, tuttavia, raffigura la dominante a livello astratto e non diretto, anche se proporzionale al grado di totalità rappresentato in una simile “figura”.
Pertanto, se “il caso non esiste (poiché nulla gli viene lasciato)”, è perché la dominante è pressoché totale.
Non trovi? È una logica che non applichi mai. E chissà perché (domanda retorica)?
Se c’è qualcosa che non devi "vedere" (per continuare a non ricordare), allora... un certo atteggiamento sorgerà in “te”, come un impianto di lobotomia perennemente attiv3, dato che – comunque – esiste un tuo pregresso banco di memoria pre “momento di è già successo”.
Qualcosa che la memoria frattale espansa non può fare a meno di ritornare a te, ogni volta (sempre).
Se immagini approfonditamente... il loop è – anche – la derivazione di una “forma ad anello” che, nella fattispecie, è riscontrabile tra le “proprietà del sistema operativo frattale espanso”:
legge e strumentovsmemoriaconferiscono una “forma circolare” all'indotto (oggetto di giurisdizione dell’intelligenza artificiale frattale espansa).
Se (se) la memoria frattale espansa è una "App", riservata al ricordare tutto (al di là della strategia e del vantaggio, dominante), e se (se) la tri-unità frattale espansa è caratterizzata, allo stesso tempo, dalle App “legge e strumento” – che si “muovono ‘qua così’” in direzione contraria, rispetto al movimento di recupero della tua memoria (ricordo) – allora, come conseguenza, avverrà una sorta di “arrotolamento delle vicissitudini” che, da un lato ti “tolgono (o auto mantengono in un certo stallo pro dominante)” e, dall'altro, ti “danno” (o auto estraggono/astraggono dallo stesso stallo pro dominante).
Questa duplice funzione è, in realtà, triplice… poiché ancora più profonda è la... situazione.
Infatti, il “disegno” che ritrae questa forma d’assieme è una circuiteria, che raggiunge tre livelli di macro profondità, intervallati da un numero persino infinito (enormemente grande) di sottolivelli ("spire" derivanti dal reale potenziale e dalla strategia dominante, in termini di… firewall ambientale).
Ricordi?
Il circuito primario è il sistema operativo frattale espanso.
Quello secondario (o avvolgimento) è la dominante (in realtà, un connubio conscio/inconscio… di sotto dominanti, Dominio, dominante).
Quello terziario è quello massivo (della Massa), nel quale si manifesta il grado di realtà conseguente.
È, dunque, in questa “forma adulta”… che “sei ‘qua così’”.
Ok?
Ed è questo (azione, influsso, orma, riflesso, memoria, etc.) che percepisci, nonostante tutto, attraverso ogni “senso (rimasto)”.
Che cosa è, di fatti, la depressione, la nostalgia, la saudade, lo spleen, la “catarsi”, la tristezza, persino… la poesia e l’arte (sino ad un certo grado)?
L'atteggiamento di nostalgico rimpianto, ritenuto caratteristica spirituale del popolo portoghese...
Link
È qualcosa che “hai smarrito (dimenticato) da qualche parte, nel tempo (e dal momento di ‘è già successo’, in poi, cioè… ‘ora’)”.
Se (se) percepisci – magari non sempre, magari più o meno intensamente – come una sorta di “tristezza (come se… avessi perduto qualcosa, che non riesci mai sufficientemente a mettere a fuoco)”… il motivo fondamentale è “questo”.
Anche se sei “triste”, per motivi che riesci a ricordare come molto, ma molto, più vicini a te (vicissitudini AntiSistemiche “qua, così”).
Intonazione (nota musicale)... |
Anche in simili “casi”, infatti, la decodifica che occorre attuare è quella che deve divenire normale, auto mantenendoti stabile “lato tuo/umanità, centrale”, poiché… "nulla avviene per caso" (ossia, avendo sempre a che fare con la ragione fondamentale).
Il centro (centrale) è sempre, al centro…
La tua "pienezza (forma adulta) 'qua così'... non la raggiungi mai"... |
La “forma adulta” di tutto quello che ti succede (e continua a succedere) “qua, così” è “la Caverna (riferita da Platone)”.
Ossia, l’essere dentro a qualcosa che non è prettamente “qualcosa di fisico (in termini di prigione)”, ma è all'opposto… un bel cielo sereno (atmosfera), respirabile, riscaldabile, “illuminante”… sotto al quale “maturare l’impressione di poter fare tutto quello che vuoi”, anche se… guarda non caso, tutto quello che vuoi diventa “qualcosa d’altro, che diventa sempre più lontano/distante da ‘quello che vuoi e sei o, meglio, eri’”.
Una forma di asfissia che diventa, addirittura, ambientale e – dunque – assolutamente insospettabile (“ad immagine e somiglianza”, one to one, proprio della strategia dominante di compresenza immanifesta).
Tutto torna e “tutto ritorna” (alla luce/ombra/riflettore della ragione fondamentale “qua, così”).
Allora “facci caso”. L’informazione è ovunque, ma codificata.
Gli astronomi hanno finora confermato l'esistenza di oltre tremila esopianeti, ma sono finora conosciuti solo attraverso misure indirette:
le alterazioni che producono nell'osservazione delle stelle parenti…
Link
Conosciuti… attraverso misure indirette.
Fai…
SacroProfanoSacro (SPS) 2016
prospettivavita@gmail.com
Bollettino numero 1918
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