SPS

venerdì 17 giugno 2016

Cui prodest?



Che cosa ti serve?”.
Meglio… “Che cosa mi serve, per…?”. Ecco il motivo (la “domanda” che si pone la dominante) della “forma” del reale manifesto “qua, così”, ossia:
  • a chi giova, tutto questo?
  • a chi giova, la “forma” del mondo?
E bada bene che, il vecchio e consueto “adagio” che afferma “il pianeta sta morendo, coi suoi sfruttatori ciechi”, è… solo “sabbia negli occhi”.
Lo hai già visto molte volte, che non è così.
Il pianeta può solo trasformarsi. Il petrolio, imbrattante il golfo del Messico, misurato a suon di milioni di barili, è stato – in parte – recuperato dall’attività di impresa umana, ma… in gran parte è stato “assorbito (mangiato) da organismi che si sono creati sul posto”, ad hoc.
Se questa non è una "risposta (in tal senso, auto trasformante)", l’ennesima compensazione “naturale”, di qualcosa che può trasformarsi continuamente, senza mai “cambiare ciò che è la propria natura (progettazione)”, allora quale è la risposta che ti attendi come assolutamente valida?
L’uso del linguaggio, devia dalla propria attenzione. Esso crea dipendenza, in ogni forma emersa. Di più, allorquando la dominante “decide anche per te”…
SPS ritrova.
Ossia, senza il recupero della propria memoria ed esperienza, pregresse, rimani nello status quo by “momento di ‘è già successo’ dominante”. In qualcosa dove lo sviluppo, l’evoluzione, il progresso, etc. sono esclusivamente relativi allo status quo, stesso.
Alias:
  • alla situazione dominante, della dominante, sempre più dominante.
E tutto quello che (ti) succede, è sempre la risposta alla “domanda (intenzione, progetto)”:
  • che cosa mi serve, per…?”
quando, tuttavia
  • non sei tu a portela, “qua, così”
bensì
  • è la dominante (compresente ma non manifesta) che... “non esiste ma c’è”.
   
SPS te lo ripete, ancora una volta:
il caso non esiste… quando nulla viene lasciato al caso.
In SPS, si va progressivamente a focalizzare anche nel linguaggio, utilizzato come interfaccia comune per… “comunicare linearmente la propria prospettiva, aggiunta a quella usuale ‘qua così’”. 
  
Ad esempio:
  • la particella “cambiare” risulta, ormai, “impossibile” (lato SPS, centrale)
poiché
  • tu “sei”
  • e non puoi cambiare ciò che “è”
  • perché l’essere, lo “è” dal potenziale, che è già tutto.
Quindi, puoi solo trasformarti, deviando da ciò che, comunque ed in ogni caso, “sei”. Oppure, puoi “ritrovare la via (trasformandoti, ancora)” verso ciò che “sei” e rimani nel potenziale.
La realtà manifesta è apparente… sino a quando tu “ricordi e vivi”, non dalla prospettiva del tuo “essere”.
Se ti trasformi e, poi, dimentichi chi/cosa “sei”, credi di essere cambiato/a ma, non è così. Tu “sei”.
È una sottigliezza, che serve alla dominante per… “governarti (è la sua risposta alla sua domanda)”.
  


Accorgiti di questo “fenomeno”:
  1. in inverno, 23 gradi nella tua casa costituiscono un bel teporema non ti metti in maniche corte e pantaloncini (che indossi in estate)
  2. in estate, 23 gradi nella tua casa costituiscono un bel refrigerioma non ti metti il maglione e i pantaloni pesanti (che indossi in inverno).
Ossia, appartieni a una certa “inerzia direzionale”a seconda della provenienza (verso, trend, sfondo, status quo); alla stessa “temperatura (condizione apparente)”, reagisci in maniere diverse, direttamente proporzionali proprio al gradiente di provenienza… 
Questo è, anche, un essere costantemente in svantaggio, in ritardo, controllato/a da distanza, in leva, senza fili, non localmente e ubiquamente.
La frattalità espansa, che a te non dice nulla poiché non vi credi (alias: non credi in te stesso/a), a SPS – all’opposto – dice tutto, permettendosi di accorgersi.
I “23 gradi”… sono, quindi, apparenti (nel senso che rendono apparente come decidi di comportarti, adeguandoti allo “sfondo” nel quale sei come ricavato/a, disegnato/a, espresso/a, disinnescato/a).


Alla dominante non serve denaro. Il denaro “serve (non a caso è una... invenzione, di parte sottodominante).
Le sotto dominanti se ne avvantaggiano da “dominate, inconsciamente”. Qualcosa che toglie progressivamente “sensibilità e coscienza ‘lato umano, centrale’”, visto che la questione è sempre “umana”, sia che tu intenda o non intenda questa o quella “parte”.
Comunque “la guardi”, la realtà manifesta esprime sempre qualcosa che “non cambia, poiché ‘è’”
Così, come questi concetti (verità) possono essere espressi in infiniti modi e, ugualmente, non essere ricompresi, poiché “nulla viene lasciato al caso”… sì, ma da chi/cosa?
Da quale ragione fondamentale?

 
Da ciò che non “immagini più, nemmeno” e che, di conseguenza, non puoi “vedere”, non credendo.
Così, la strategia della “non manifestazione, dominante”, conforma la realtà manifesta “con dentro anche te e con te, al suo centro, in quanto dispositivo disinnescato ‘lato tuo, centrale’ ed innescato ‘lato dominante, centrale’”.

"Spin"...
Perché SPS ha “forgiato” l’espressione “lato xxx, centrale”?
Come può esistere un “lato”, quando l’ambito è inerente ad una situazione “centrale”?
Esiste eccome. Hai mai sentito dire di “quadratura del cerchio”?
Il “lato” ti conferisce l’immagine di qualcosa che, seppure è centrale (tondo), può non esserlo relativamente alla propria sovranità.
E, ancora:
il “lato” ti evoca, mentalmente, una linea retta, mentre il “centro”… una linea che gira attorno ad un… “punto centrale”.


Ora, si tratta sempre di una “linea/punto (onda/particella)”, che differisce solo nel relativo “comportamento”:
  • se va sempre “avanti”… traccia un solco dietro di sé
  • se va sempre in una direzione, seguendo una deviazione “destra o sinistra”, traccia un solco che racchiude tutto quello che “vi rimane all’interno”. Un solco dietro di sé, che ad un certo punto, si chiude su/in sé, dando luogo alla ciclicità. Il comportamento è, così, dotato di “spin (orientamento, imprinting)”: destra o sinistra. E, tale comportamento è, di più, un atteggiamento interiore. Qualcosa che viene, comunque, raggiunto anche dall’esterno… quando esiste una compresenza, non manifesta che, così, può agire indisturbata nel tempo.
Ciò mette in evidenza che, il momento di “è già successo (possessione)” è culminato dopo una invasione e relativa conquista, piuttosto che da un atto di… “creazione (dal nulla)”.
Ergo:
  • esiste un “percorso”
pre
  • “è già successo”
Qualcosa che non ricordi più,
causalmente
essendo “qua, così”, anche, la ragione fondamentale, all’origine del tuo attuale “spin”.

 
Per deviare da un’orbita, è sufficiente anche una lievissima, impercettibile, “spinta (ispirazione)” che, nel tempo, darà luogo ad un moto differente, rispetto al “prima”.
Accorgiti, che è così.
Di certo, non puoi accorgerti di qualcosa che è già successo, se non lo osservi indirettamente, ad esempio, per mezzo della lente frattale espansa, “lato tuo, centrale”, mediante assunzione del reale manifesto... dalla tua prospettiva ottica aggiuntiva.
Dunque, esiste:
  1. la destra
  2. il centro
  3. la sinistra
  4. e tutte le posizioni intermedie (fuzzy logica).
Ossia, quante possibilità esistono? Infinite? No. Ne esistono, in soldoni, solo “3”:
  1. 1
  2. 0
  3. 1 e 0.
  
Chiaro? Può non esserlo nemmeno per chi "è in grado di leggere questo codice"...
Ora, senza scomodare il concetto di “terzo stato quantico (allo stesso tempo)”, osserva questa apparente separazione, nel decorso storico della terminologia e del relativo tipo di comportamento/atteggiamento, derivato ed “alla moda” per la gran quantità della Massa.
Nel XII secolo si afferma anche un'immagine della Trinità ispirata su una risposta che Gesù diede al Sommo Sacerdote durante il processo di fronte al Sinedrio:
“Gli rispose Gesù: d'ora innanzi vedrete il Figlio dell'uomo seduto alla destra di Dio...”  
Matteo 26,64
Il Padre viene rappresentato con alla sua destra il Figlio, seduti su uno stesso trono. Tra di essi è posta la colomba rappresentante lo Spirito Santo…
Link
Il potere dell’influenza:
  • “alla destra di…”. Ok?
Assumi il tutto dalla prospettiva, che indica una “immagine di riferimento (dominante)”. Non importa in quale contesto sia calata la prospettiva:
  • importa che tu rimanga “centrale, lato tuo”.
Quando agganci “qualcosa”, non lo lasciare più… così, la dominante “appare (ovunque)”. E non perché così funziona, illusoriamente, la… mente. Ma, perché così intendi tu.



Se la dominante tendi ad ometterla dal reale manifesto, poiché sei indotto/a al farlo/crederlo, allora, la dominate rimarrà come… “al di là” di tutto, seppure perfettamente al proprio posto “qua, così”.
Quale migliore strategia riconosci, per rimanere “nel mondo” ma… distante da una eventuale “autentica rivoluzione” della Massa?
Sì perché… quando la Massa “erompe”, nessuna misura di sicurezza è sufficiente per arginarla. Quando “a dolore si aggiunge dolore, direttamente”… la Massa diventa come un fiume in piena, dopo che la diga ha rotto gli argini:
  • non ce n’è più per nessuna forma di contenimento.
Le forze di pubblica sicurezza, che proteggono il Governo (da te), piuttosto che te, sono un apparato apparente, che va bene sino a quando la Massa non “esplode”.
E, per evitare un simile momento di strappo definitivo, la dominante si è resa, anzitempo, “compresente ma non manifesta”, in maniera tale da risultare come una sorta di “vuoto” e lasciando – a livello frattale espanso – tutto “appeso a quel… vuoto”.


Infatti, ogni branca della scienza, ogni domanda umana più, o meno esperta, è sempre e solo costantementesenza risposta sostanziale, costituendo una catena di anelli aperti, che lasciano sempre il tempo che ritrovano “qua, così”.
C’era una volta…”, la destra, il centro e la sinistra (qualcosa che aveva un senso pratico, ripensando al semplice schieramento fisico – posizionale – rispetto al dove/come gli “eletti” ritrovavano, ogni giorno, il proprio posto fisso, all’interno del “palazzo”, che li ospitava).
E questo ti sembrava normale, anche nella politica.
Ma, all’interno di ogni “apparente divisione convenzionale”, la Massa ha la “necessità” di credere che ci sia “cambiamento, evoluzione, progresso, etc.”, per cui… “oggi” c’è il centro-destra ed il centro-sinistra (la condizione duale “ 1 e 0”, con il centro che apparentemente scompare (così come è scomparso il “terzo stato… ‘1 e 0’” e lo "stato di mezzo" dopo l'introduzione - a clessidra - dell'euro nella Ue).
  


Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese.
Nel maggio 1789 furono convocati gli Stati generali dal Re di Francia, un'assemblea che doveva rappresentare i tre ordini allora istituiti: il clero, la nobiltà e il terzo Stato.
Quest'ultimo si ordinò all'interno dell'emiciclo con gli esponenti conservatori capeggiati da Pierre Victor de Malouet che presero i posti alla destra del Presidente, i radicali di Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau quelli alla sinistra.
Questa divisione si ripresentò anche in seguito, quando si formò l'Assemblea nazionale.
A destra prevaleva una corrente volta a mantenere i poteri monarchici, a sinistra stava la componente più rivoluzionaria…
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Con il termine sinistra, utilizzato nel campo della politica, si indica la componente del Parlamento che siede alla sinistra del Presidente dell'assemblea legislativa e, in generale, l'insieme delle posizioni politiche qualificate come egualitariste e progressiste, diametralmente opposte rispetto a quelle della destra…
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Con il termine destra nel linguaggio politico si indica la componente del Parlamento che siede a destra del presidente dell'Assemblea e che tradizionalmente fa riferimento alle componenti politiche conservatrici, o reazionarie. Nell'evoluzione storica nella destra sono stati inclusi i gruppi politici liberali, nazionalisti e monarchici, ma anche i movimenti di natura fascista e i movimenti neofascisti (in questi casi si parla di destra estrema)…
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Le denominazioni "destra" e "sinistra" delle due parti opposte nell'arena politica nascono in Francia poco prima della Rivoluzione francese("nascono", ossia, nel momento della necessità di traslare il tessuto sociale, da una situazione ad un’altra. Ciò che “serviva” alla dominante, al fine di…).


La “destra o la sinistra” sono riferite rispetto ad un “centro”, che non è… il centro relativo all’inquadramento degli schieramenti apparenti, bensì, relativo a qualcosa che si trova “al di là” degli stessi, ossia, al:
  • presidente dell'assemblea (che incarna, a livello frattale espanso, la extra posizione – apparentemente fuori dal coro – della dominante).
Umano, Dominio, dominante (il minuscolo è relativo alla strategia dominante, di non manifestazione compresente):
  • la tri-unità (organismo sovrapposto, in simbiosi da prospettive diverse, che determinano gerarchia, insensibilità/sensibilità appartenente alla “posizione nello… schieramento”.
Qualcosa che non emerge, per intero, come l’iceberg.
Qualcosa che, “qua, così”, non te ne accorgi sino a quando non ritorni ad utilizzare la tua capacità frattale espansa di… “espanderti oltre alla convenzione”.



Al di sotto di una Crocefissione è rappresentata una tavola a cui è seduta la figura del Cristo ritratta tre volte, in maniera assolutamente identica.
Il Cristo è ritratto nell'atto di benedire con la mano destra un calice eucaristico, mentre tiene posata la mano sinistra sul globo, usuale attributo iconografico dell'Eterno
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  1. è seduta la figura del Cristo ritratta tre volte, in maniera assolutamente identica
  2. il Cristo è ritratto nell'atto di benedire con la mano destra
  3. mentre tiene posata la mano sinistra sul globo, usuale attributo iconografico dell'Eterno…
Immagina “lato tuo, centrale”:
  • tre volte, in maniera assolutamente identica (sovrapposta. Una “figura” è dominante, rispetto alle altre due, che prendono a loro volta la stessa sembianza)
  • benedire con la mano destra (la “destra”, rispetto a…)
  • mentre (allo stesso tempo: terzo stato quantico “lato tuo, centrale”)
  • tiene posata la mano sinistra sul globo (possessione… “eterna, ‘qua così’”).
Il posto a destra significa potenza, autorità
Per la Sua potenza, e soltanto per la Sua potenza noi troviamo forza, capacità, risorse in Lui…
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L’influenzato/a è, di più, sottomesso/a… a, chi/cosa?
A ciò che sei portato/a a… non credere, credendo in altro.

La dominante non è, così... appariscente.
Siede alla destra del Padre”...
Sarà opportuno far notare che abbiamo qui una metafora, frequente nella sacra Scrittura, per cui indulgendo alla struttura del nostro intelletto, attribuiamo a Dio affetti e membra umane...
mentre, essendo puro spirito, non si può concepire in lui nulla di corporeo.
Ora, poiché tra gli uomini stimiamo che si debba tributare maggior onore a chi sta alla destra, noi applichiamo la stessa idea alle cose celesti, e, per spiegare la gloria che Cristo come uomo si è guadagnata sopra tutti gli uomini, diciamo che siede alla destra del Padre.
Ma qui sedere non significa il luogo o la posizione del corpo, ma il fermo e stabile possesso di quella suprema e regale potestà e gloria che ha ricevuto dal Padre.
Dice l'Apostolo:
risuscitandolo da morte e collocandolo alla sua destra nei cieli, al di sopra di ogni Principato, Potestà, Virtù, Dominazione, e sopra qualunque nome, che sia pronunziato non solo in questo secolo ma anche nel futuro, tutto pose sotto i piedi di lui (Ep 1,20-22).
Appare da queste parole che questa gloria è cosi propria e peculiare di Cristo, che non può convenire a nessun'altra natura creata, come il medesimo Apostolo attesta in altro luogo:
A quale degli angeli disse egli mai: Siedi alla mia destra? (He 1,13)
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  • tutto pose sotto i piedi di lui…” (Dominio e dominante, per mezzo “tuo”).
  • sedere non significa il luogo o la posizione del corpo, ma il fermo e stabile possesso di quella suprema e regale potestà e gloria che
La domanda che occorre porti, da te, è la seguente:
  • a chi giova (tutto questo)?”.
Cui prodest? (lett. "a chi giova?"), a volte resa anche come "cui bono?" ("chi ne beneficia?"), è una locuzione latina utilizzata nel discorso come elemento retorico per domandarsi chi sia l'effettivo beneficiario di una determinata azione o evento...
L'espressione "cui bono?" fu coniata da Lucio Cassio Longino Ravilla, durante il processo a Marco Emilio Lepido Porcina, con la quale egli si chiedeva quale fosse il vero beneficiario di un'azione imputata ad una certa persona.
La locuzione fu ripresa più tardi da Cicerone, nella orazione Pro Milone, e nella Pro Roscio Amerino.
Le stesse parole vengono pronunciate da Medea nell'omonima tragedia di Seneca. Ai versi 500-501 ella afferma:
"cui prodest scelus, is fecit", cioè "colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l'ha compiuto"…
Il concetto è applicato nella ricerca investigativa:
la scoperta di un possibile movente costituisce un indizio nell'individuazione del colpevole
La locuzione è inoltre impiegata sempre con funzione retorica nei commenti politici e, più in generale, nel linguaggio comune…
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"Colui al quale il crimine porta vantaggi, egli l'ha compiuto…". Ok?
Per questo motivo, la dominante “non è” manifesta, ma solo compresente.
Ciò stravolge le carte in tavola della “ragion logica” e predetermina quello “spin (direzione, ispirazione)”, che caratterizza la Massa, singolo per singolo… senza la benché minima “sensazione di possesso”, dato che la Massa è come… disinnescata, sopravvivendo nell’AntiSistema.
Farmaci, Lorenzin: “senza trasparenza c'è spesso opacità”…
Link
La scoperta dell’acqua calda? Intanto, prendine atto e… accorgiti.
“A chi giova (tutto questo)?”.



La domanda è "aperta"... solo se non prendi atto della dominante
A quel “punto”… tutto si ricombina e si “compie ‘lato tuo, centrale’”.
Dalle “sabbie” emerge la tua memoria e la tua esperienza pregressa, che non può essere cancellata/eliminata, visto che “qua, così”:
nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma…”.
La verità? Te la dicono...







Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2016/Prospettivavita@gmail.com
Bollettino SPS numero 1843
 

2 commenti:

  1. Buondì Davide :-)
    Oggi piove (ancora) qua nell'albese.
    Ho notato ancora un'accelerazione in Sps. C'è davvero tanta, tanta sostanza.
    Oggi ti scrivo perchè ho alcune domande da porti, oltre ai miei "soliti" ringraziamenti:
    - Nel bollettino di mercoledì hai scritto:"la realtà manifesta è come
    una solida parete
    che divide due interlocutori
    che, in ogni caso, comunicano
    gli uni, senza saperlo
    gli altri, ben sapendolo
    secondo regole stabilite originalmente e neutralmente, al di là dell’avvento della dominante ed installate nel sistema operativo frattale espanso."
    Il Secondo interlocutore chi è? E' il ME senza virgolette? Noi che abbiamo creato il SO per questo, attuale, esperimento?

    - Cambiando (forse) discorso, come leggi il caso Ettore Majorana, che immagino tu conosca?

    - questo è tratto invece dal bollettino di giovedì:"Qualcosa che, se diventa grande concentrazione di massa, allora:
    diventa centro di aggregazione (ex dominante) In Comunione
    che
    per delegazione frattale espansa
    impiega
    in delegazione frattale espansa
    il sistema operativo (Genio) frattale espanso
    “lato umano, centrale, In Comunione”.
    Nota bene:
    il
    “lato SPS, centrale, In Comunione”
    diventa (“è”)
    “lato umano, centrale, In Comunione”.", ed è Immenso. Ciò sarebbe la fine dell'esperimento, giusto? Il ritorno al "giardino dell'Eden", all'isola del tesoro/che non c'è...

    - "Dopo tre settimane nel deserto ero un uomo nuovo." Questo è ciò che mi si accende dentro. E' ciò che mi fa stare sul pezzo. La scintilla. Immagino spesso di fare un lungo periodo di "spurgo" sotto ogni aspetto, magari in solitaria, per non avere troppe tentazioni. E di farlo con una certa cadenza, per rafforzarlo poi nel mondo. Così da rafforzare anche la centratura. Nel mondo ma non del mondo. Qua, ma non così.

    - Sempre più, nel mio quotidiano rileggo il manifesto in ottica frattale espansa e...fa, in un certo senso, paura. E' per questo che facciamo finta di niente, nevvero? Questa immagine, ad esempio (che ho incontrato lunedì in banca), di cui avevi scritto qualche settimana fa, in riferimento alla misericordia e al giubileo stesso: http://www.iubilaeummisericordiae.va/content/gdm/it/giubileo/logo.html
    tratta di porta dimensionale dalla quale veniamo parassitati ed incantati. Ci portiamo il volador sulle spalle e a lui diamo tutta la nostra luce. Chiaro che per loro diventa "santa" questa "porta".


    Grazie Davide.
    Un abbraccio
    Fabio :-)

    ps: perdona la prolissità.

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    1. Caro Fabio, sì... la "sostanza" si accumula, in SPS (va, però, usata e non lasciata "lì" a marcire).

      Nel caso in questione, il secondo interlocutore è... la dominante. E' molto... semplice.

      Per Majorana:
      - il procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani, titolare dell'inchiesta, ha accertato la presenza di Ettore Majorana nella città venezuelana di Valencia fra il 1955 e il 1959...
      - Majorana è ricordato dalla comunità scientifica internazionale per avere dedotto l'equazione a infinite componenti che formano la base teorica dei Sistemi quantistici aperti (computazione quantistica, crittografia e teletrasporto)...
      Link https://it.wikipedia.org/wiki/Ettore_Majorana#La_misteriosa_scomparsa

      Per un "giudizio", devo scrivere un Bollettino in SPS :)

      "Ciò sarebbe la fine dell'esperimento, giusto?"... dipende dalla "purezza" della grande concentrazione di massa. Un particolare grado di consapevolezza.

      Ripulirsi è ottimale. Non a caso... ci "drogano" continuamente.

      "Fa, in un certo senso, paura. E' per questo che facciamo finta di niente, nevvero?"...

      Esatto. E, ovvio, anche per via del disinnesco e della compresenza non manifesta, dominante.

      Del resto... il "qua, così" è l'AntiSistema.

      Bravo: è sempre una questione di... prospettiva (la quinta dimensione. L'ottica).

      Grazie Fabio! Ti abbraccio.

      A presto e... serenità

      Smile








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