SPS

venerdì 29 gennaio 2016

Tutti frutti (2)



Wop-bop-a-loom-a-boom-bam-boom tutti frutti
au rutti tutti frutti au rutti tutti frutti
au rutti tutti frutti au rutti tutti frutti
au rutti wop-bop-a-loom-bop-a-boom-bam-boom…”.
È chiaro che non ha senso. No? Ma, il grande successo è dovuto alla sonorità, alla musicalità, all'orecchiabilità, al ritmo, al costume, alla moda, allo spettacolo, all'apparenza, etc. Ossia, "cosa ti piace"?
Ad ogni evidenza, quello che "non capisci ma, risuona accattivante (ti rapisce, ti porta via, ti ha)".
Il misterioso titolo "tutti frutti".
Alzi la mano chi non si è mai domandato il significato del titolo di questa canzone… Tutti frutti non è italiano, è un'espressione americana presa dall'italiano che vuole significare "gelato alla frutta". Siamo negli anni '50, e quando ci si voleva provare con una ragazza la si invitava a mangiare un gelato. Un po’ come oggi si beve uno spritz e qualche anno fa un caffè...
Era quindi abbastanza evidente che l'autore (Little Richard) intendesse invitare la splendida ragazza della canzone a prendere un gelato alla frutta.
In parte è vero, ma la storia della canzone è tutta un'altra!
In realtà le cose andarono così: 
Little Richard aveva scritto musica e testi, ma, secondo Blumps Blackwell le parole della canzone erano troppo volgari. In quel tempo stavano frequentando una cantautrice di colore, Dorothy La Bostrie, che a parere del secondo, scriveva musiche banali, ma ottimi versi. Chiesero a lei di buttare giù il testo, che fu preparato in pochi minuti.
A detta della Dorothy ad ispirarla fu proprio il gusto del gelato a cui stava pensando in maniera ossessiva.
Nessuno aveva ancora capito la portata del brano che stavano per incidere, che di fatto venne registrato in 15 minuti.
Per praticità vennero eliminati 3 paragrafi, motivo per il quale il titolo tutti frutti sembra così criptico.
Ripeto che la registrazione venne fatta alla buona in 15 minuti, per cui nessuno dette peso al fatto che in questo modo avrebbe perso il suo significato.
Aggiungo poi, a titolo del tutto personale, che in America non si è mai dato molto peso ai testi delle canzoni rock. Questo compito spetterà, qualche anno più tardi, agli inglesi…
Link 
  • per praticità vennero eliminati 3 paragrafi, motivo per il quale il titolo tutti frutti sembra così criptico
  • nessuno dette peso al fatto che in questo modo avrebbe perso il suo significato...
    

giovedì 28 gennaio 2016

Tutti frutti (1)


 
"Womp-bomp-a-loom-op-a-womp-bam-boom!"...
Che cosa ti rimane da fare se, costantemente – solo e sempre – “qua, così”?
Ti puoi accorgere della “gabbia”, anche mantenendo l’osservazione al livello economico del tuo “budget familiare”:
  • se hai una capacità di risparmio (anche limitata)
  • come puoi investire il tuo denaro, “oggi… per farlo fruttare… domani”?
Tesoro: colloca Bot a sei mesi per 6,5 miliardi al rendimento di -0,08%.
Il Tesoro italiano ha collocato oggi Bot a sei mesi per complessivi 6,5 miliardi di euro ad un rendimento medio negativo dello -0,08% che si confronta con il -0,038% della precedente asta.
Le richieste si sono attestate a 10,75 miliardi di euro per un rapporto bid-to-cover pari a 1,65, in rialzo rispetto a quello dell'asta di fine dicembre che era stata pari a 1,32.
Link
Fai attenzione:
  • il Tesoro italiano ha collocato oggi Bot a sei mesi per complessivi 6,5 miliardi di euro
  • ad un rendimento medio negativo dello -0,08% che si confronta con il -0,038% della precedente asta
  • le richieste si sono attestate a 10,75 miliardi di euro
Sì. Capisci bene. Se tu “cedi temporalmente” cento euro al Tesoro, lo stesso – al termine del contratto (un anno) – ti restituisce di meno.
Un gran bel investimento, non c’è che dire.
Ma “per chi/che cosa”?
E il fatto interessante (e diabolico) è che “l’asta pubblica non è andata deserta (come una certa logica ti autorizza a credere). No, non è una barzelletta. È la “tua” realtà manifesta “qua, così”.
A fronte di un collocamento di 6,5… le richieste sono state pari a 10,75:
  • chi/cosa ha accettato di investire (comprare) a queste condizioni?
  • tu?
  • le famiglie di “risparmiatori/consumatori” italiane?
 

mercoledì 27 gennaio 2016

Attori "paganti col proprio destino".


 
Ci sono alcuni “snodi principali” derivanti dalla prospettiva by SPS. Dati di fatto, sostanza, forma per la materia. Ad esempio:
  • ciò che più temi, è già successo
  • tutte le parti emerse, recitano inconsciamente
  • la ragione dello status quo attuale, è dominante.
Questi cardini si sono manifestati, solo quando SPS si è “fermato ad osservare, attraverso una lente (altra) frattale espansa”, partendo dalla constatazione centrale, propria e sovrana (distaccata da ogni interesse), e portando ed “ebollizione” ciò che progressivamente “ha preso significati, pesi, misure, valutazioni, principi, valenze, etc. diverse”.
  • il Dominio impera, non manifesto
e, dunque
  • non più ricordato… prospera “qua, così”.
Eppure, anche senza la tua memoria, esiste sempre la memoria frattale espansa, ossia, quella funzione nativa/neutrale applicata al reale manifesto, in maniera tale da non farti mai mancare del tutto, ciò che “è”
Perché “manca” la memoria?
Perché dovrebbe mancare?
E, allora, “che cosa ricordi, veramente”?
   

martedì 26 gennaio 2016

Origine della separazione.


Origine del loop "causa/effetto".
Un articolo corto, che va al "sodo".
Ti “muovi” in una sostanza non del tutto manifesta (il fatto stesso che esista il fondamento della materia, al di sotto della “tua” soglia di discernimento visivo, indica che “non tutto il processo – dal quale ‘sbuca’ la realtà manifesta – è visibile da te”).
Inoltre, questa sostanza è “orientata per polarizzazione”, ossia:
  • dipendente da forze (anch’esse non direttamente visibili, né comprensibili “qua, così”)
  • delle quali tu non sai più nulla, cioè… sono rimosse dalla memoria.
La “sostanza dei fatti (del reale manifesto)” è, quindi, qualcosa che ignori completamente, viste le premesse sopra riportate che, seppure brevemente, risultano predeterminanti per l’intero processo sovrapposto:
  1. origine del reale manifesto (sconosciuta)
  2. interpretazione (fede), di parte e parziale (credo), dell’origine del reale manifesto (sconosciuta)
  3. reale manifesto, constatato a partire dall’interpretazione (fede), di parte e parziale (credo), dell’origine del reale manifesto (sconosciuta).
Questa sovrapposizione di stati (strati) rende “causa ed effetto” e “origine (delle stesse)”, completamente distaccate, con la conseguente “inarrivabilità (di fatto)” della motivazione originale, che sospinge gli stati (strati) manifesti a conseguire e dipendereall’apparenzasenza scopo né senso, se non quello attribuito passivamente dalla Massa, filoguidata da motivazioni d’insieme cheanch’esse sfuggono nella loro sostanza dominante.
   

lunedì 25 gennaio 2016

In ogni caso, nonostante tutto e tutti, comunque.



C’è una strana “assonanza (corrispondenza, armonia)” tra i nominativi di alcuni personaggi “di spicco” della società Globale. Qualcosa che, ogni volta che senti pronunciare (o che leggi), porta ed emersione strani collegamenti ideali, nonché, sottili filamenti fantasiosiai quali non dai mai (mai) nessuna importanza.
L’esempio in questione:
  • Leader Al-Qaeda Osama Bin Laden (ex nemico pubblico numero uno, ora – ti dicono – essere morto, poiché assassinato)
  • Presidente Usa Barack Obama (nome completo Barack Hussein Obama II)
  • Vicepresidente Usa Joe Biden (nome completo Joseph Robinette Biden Junior).
La “vedi” la strana interconnessione?
Osama Bin Laden vs Obama Biden:
  • O(s/b)ama
  • Bi(n La)den.
Molto strano. Vero? Curioso. Quasi “uno scherzo del destino”. Quasi?
Se sei al corrente di che cosa, SPS intenda, per memoria frattale espansa, allora, non potrai dubitare affatto, su nessuna sorta di rassomiglianza incisa nel reale manifesto.
È come se nessuna formazione di potere, nemmeno il Dominio, potesse impedire ad una simile “funzione neutra originale”… di esprimere – secondo un proprio codice – tutto ciò che esiste al di là/sotto della linea della manifestazione reale (“immagine e somiglianza” della grande concentrazione di massa auto esistente “qua, così”).
Che cosa significa, a livello frattale espanso, il collegamento lessical/sonoro, appena sopra riportato?
    

venerdì 22 gennaio 2016

La bolla protettiva ti isola e confonde speranza inversa.


La ridondanza, genera le città ("pennello elettronico").
Allo stesso tempo, tu "(sei) interpreti parti diverse". Ad esempio:
sei genitore, figlio/a, nonno/a, lavoratore/lavoratrice, cittadino/a, lettore/lettrice, elettore/elettrice, tifoso/a, etc.
Perchè questa molteplice "diversificazione sovrapposta"?
Per ridondanza (sicurezza AntiSistemica, collegamento, legante motivazionale, etc.).
Tutto ruota attorno a “perni (centri)” ed in una strutturazione del reale manifesto - “qua, così” – a forma gerarchica, di conseguenza (logicamente): tutto ruota attorno ad un unico, grandeperno centrale.
Riesci a concepire questa realtà, la “tua” realtà, con diversa mente?
Quando SPS si riferisce a “te”, intende la Massa.
Non tanto l’individuo, che costituisce sempre "l’eccezione che conferma la regola" e che funge, dunque, da “deviazione per l’attenzione (focus coerente)”.
Se parti con una certa logica, qualsiasi essa sia, non puoi mai fare a meno di prendere in considerazione, anche e soprattutto, gli effetti del comportamento massivo, che sono differenti da quello individuale. Se analizzi l’umanità intera, sondandola individuo per individuoprendi un’altra “via” rispetto a quella emersa “qua, così”. La singolarità è “altro/a”…
La prospettiva svela, vela e rivela: 
dipendendo dalla “lente” che indossi, di volta in volta
e
in ritardo costante "qua, così"
la lente che inquadra te, esiste sempre e/ma non sei più tu ad "indossarla".
  

giovedì 21 gennaio 2016

Ascoltare.



Cosa c’è dietro?
Djokovic: "Finché non ci sono prove, sono speculazioni".
Il numero 1 del mondo parla a proposito del nuovo scandalo scommesse:
"Si può creare una storia simile su qualsiasi match... servono fatti, non chiacchiere"...
Link
Qualcuno sta, forse, mettendo in dubbio il dominio di Djokovic? 
Logicamente (secondo quale... logica?), però, lui tende a pensare che tu lo pensi. Altrimenti, perchè reagisce in questa maniera?
Per timore di... (mentre le "cose" continuano ad accadere come se niente fosse, inosservate anche quando sono osservate. Non "ascoltate", a livello di profondità frattale espansa).
A "ragion di logica, qua, così... ti servono le 'prove', anche per essere certo/a di 'non stare urinando contro vento'". Non ti accorgi da solo/a? Sì, ma non è la stessa cosa. Perchè, tu sei come disinnescato/a ed il "tuo sentire" non corrisponde - da solo - al decorso della "pubblica giustizia (di parte)".
Attraverso la “genetica”, si trasmette informazione (di che "tipo"?).
   

mercoledì 20 gennaio 2016

Una tossicità di base.


 
Il 99% ("tutto") di ciò che esiste in natura (se ci pensi bene) è tossico/pericoloso, per gli esseri umanie tutto il resto, non lo è, a patto che non esageri con la misura.
La cosa "bizzarra" è che: SPS non si riferisce all'inquinamento.
Quindi, dove sei andato/a a finire? Dove sei?
Non lo sai, oltre che a sapere che “sei sulla Terra”.
Cioè? Dove sei? Tu… dove… sei. Ci sei?
Lo puoi dire perché ti puoi, anche, pizzicare, ma… ci sei veramente? È semplice capire che:
puoi essere/funzionare in diversi modi.
Lo capisci, ad un livello più alto, astraendo dalla contestuale scenografia sociale, il fatto che “tu reciti una parte”, a te assegnata da… chi/che cosa?
Il destino? Il fato? Da “quello che fai/sei… qua, così”.
Tu sei come un attore o una attrice: reciti ad arte, secondo copione.

E, così, puoi essere qualsiasi rappresentazione del ruolo individuale nella società. Puoi essere il bancario o l’operaio, l’agente o il ladro. Puoi anche cambiare sesso, nel durante e, così, puoi essere la bancaria o l’operaia, l’agente o la ladra (permutando il "segno" ma, non certamente, la sostanza di quello che sei... diventanto/a, agendo - senza memoria - in questo reale manifesto).
Reciti, insomma. In funzione del “vivere sopra a… (sopravvivere)”.
Una simile poliedricità, rappresenta una caratteristica fissa del genere umano:
la capacità di essere chiunque, funzionalmente/rispetto al percorso intrapreso da “scelte” che - apparentemente - decidi tu, tra quelle disponibili.
Il Mondo ha una "sua" forma ben precisa “qua, così”, e quello che è “scolpito nella roccia (in questa versione reale manifesta)” non è mai… l’unica versione rientrante nell’alternativa sostanziale (la quale non si riduce mai - per sua natura potenziale - ad una scelta preconfezionata, per te, dalla grande concentrazione di massa… del Dominio).
   

martedì 19 gennaio 2016

In caso di necessità, rompere il vetro.


 
Mater artium necessitas...
Proverbio latino, dal significato letterale:
"la necessità è la madre delle abilità"...
Link
Necessità e abilità = contenitori neutri di significato (che cosa ci metti dentro? Che cosa c'è dentro? Quali significati?).
Asino e cavalla (o al contrario) generano figli al “99%” sterili, perché sono di due specie diverse e l'brido non può formare una sua specie.
C’è vero somiglianza con il caso Monsanto e i suoi semi sterili?
La domanda è retorica (ovviamente):
  • la quintessenza della obsolescenza programmata
  • è la specie umana
non tanto
  • i prodotti che utilizza (consuma) la specie umana.
Sono preservate le "necessità di chi/cosa"? Non vorresti essere eterno/a?
Dunque, non sono le tue necessità, che si trasformano in "abilità (tu che invecchi e muori)"
Vivere mediamente 75/80 anni è, infatti:
controllo genetico a monte.
Qualcosa che non ricordi, per l’invasività estrema del “logo divino e… scientifico (che cela sempre un interesse dominante)”.
   

lunedì 18 gennaio 2016

Cosa supporti abitualmente?


 
Che cosa “supporti abitualmente, per grado culturale”? A cosa servi? Chi servi?

Ci siamo. Come prospettato in SPS (rapporto Dominio vs te = 99 a 1, uno... solo perchè esisti) è ufficiale, ormai:
L'1% più ricco possiede più del 99% della popolazione mondiale.
Il patrimonio accumulato dall'1% dei più ricchi al mondo ha superato lo scorso anno quello del 99% della popolazione mondiale, con un anno in anticipo rispetto alle previsioni. È quanto ha indicato l'Ong britannica Oxfam in vista del forum economico mondiale a Davos in Svizzera.
Lo scarto tra i super-ricchi e il resto della popolazione si è accresciuto "in modo spettacolare negli ultimi 12 mesi", constata il rapporto di Oxfam che si intitola "Un'economia al servizio dell'1%"...
Link
Un'economia al servizio dell'1% = Punti di Riunione AntiSistemica e, ancora più in "là"... Dominio (pensa all'1%, che non è il Dominio, Quindi, pensa al Dominio, che si cela oltre all'apparenza numerica. Di quale potere gode? Pensa ed immagina. Immaginalo, se non sai cosa immaginare, come la prosecuzione originale - a monte - di questo 1%. Un singolo, unico, piccolo puntino non manifesto ma esistente... un buco nero dalla forza impari, tuttavia, replicabile da chiunque decida di intraprendere la medesima "via", ossia, quella di diventare la grande concentrazione di massa "qua, così").
Un Punto di Riunione AntiSistemica è, ad esempio, ben narrato e coperto... da questa "buona novella tradizionale":
arrivarono gli americani (gli “alleati”), scacciarono l’invasore nazista e “alla fine tutti vissero felici e contenti…”, tanto che ancora oggi, una volta all’anno – corrispondente al giorno dell’evento, generalizzato Stato per Stato – si festeggia quanto accaduto come:
  • “la liberazione”.
L'abitudine rende sopportabili anche le cose spaventose”.
Esopo
 “Avere una cultura rende sopportabile qualsiasi cosa”.
Alla deriva” - Gary Paulsen
Dunque, “la cultura è unaabitudine”, visto che convergono consentendo di “rendere sopportabile un certo fattore ambientale”, evidentemente naturale, come naturale potrebbe essere considerato un filo di nylon.
  
Ed, allo stesso tempo, “l’abitudine è un fatto culturale”, ossia?
L’abitudine è unaabitudine (dima).
   

venerdì 15 gennaio 2016

Allo stesso tempo.


 
Bankitalia: a novembre debito pubblico stabile a 2.211 mld
Link
Lei è un aquilone che volteggia in un uragano, signor Bond…”.
Spectre
Può, un aquilone, volteggiare di “moto proprio” mentre è in un uragano?
Sì, se riesci a concepire il significato più profondo, relativo alla breve, incisiva, espressione:
allo stesso tempo.
Se, infatti – allo stesso tempo – l’aquilone vola secondo un proprio “piano di volo (centralità sovrana)” e si trova nell’ambito di un uragano, allora, non è la stessa cosa dell’esserne, anche, in balia.
In realtà, è come indossare un abito, una protezione naturale, una corazza, etc. (il rimanere/essere nel proprio centro centrale).
È come volare in un aereo, piuttosto che improvvisandosi in volo.
Dentro ad un aereo (alveolo), la protezione aumenta, così come… se indossi una maglia indeformabile, ogni colpo ricevuto viene "assorbito"…
La centralità è portante (la “protezione” è conseguente, poiché inerziale).
Ciò, si ritraduce in un atteggiamento vero e proprio, concreto, sostanziale:
avere le idee chiare” (anche senza avere il quadro complessivo della situazione, nel quale si è… ma, che non “sfinisce”).
In SPS sta emergendo questa modalità del… ricercare? No. Del ritrovare o, per meglio indicare la situazione, dell’esplorare.
Qualcosa che non ha ancora “la risposta”.
Qualcosa che è, però, in uno stato avanzato di approfondimento del tema proprio, in quello altrui. Altrui, poichélo status quo ha un padrone unico, il Dominio… che non sei tu e non è nessuno, pur essendo tutti.
Ma, attenzione:
la particella indicativa “tutti”, è una personalità non fisica – coincidente con quella fisica di tutti - adottata ad hoc – dal Dominio stesso – al fine di costituire ciò che, più da vicino, puoi capire allorquando accade che una società fallisce e che la stessa viene “salvata”, dividendola in due:
una parte “buona” ed una “cattiva”.
In quella buona finisce “la continuazione del business (impunito)”. In quella cattiva finisce “il debito (punizione)”.
La parte “cattiva/bad” diventa un affare di tutti (lavoro, sacrificio). La parte “buona/good (non è curioso che 'God' sia 'Dio'?) ” rimane quella che è sempre stata:
un affare per i pochi (perpetuazione, inosservanza, padronanza)…
Ebbene, come ti puoi “muovere” in un simile contesto (uragano), se ne sei completamente soggiogato?
 

giovedì 14 gennaio 2016

Brilla. Accorgiti. Ed è solo… l’inizio.

 
Un... grande abbraccio.
Borsa Tokyo in forte calo su petrolio e timori crescita
Link
La “crescita” che cosa è? Crescere, significa “avere una tendenza orientata verso un punto comune, ‘positivo’, di arrivo”. Un arrivo che è, un obiettivo al quale non arrivi mai, però.
Perché, la crescita, per essere sostenibile “qua, così”, deve esserci sempre (non si può mai fermare, pena… la decaduta irreversibile, visto che “sottinteso alla crescita, ormai, c’è tutto un giro di interessi in leva, che rendono la crescita marginale – in quanto a utile – ma, al tempo stesso, assolutamente necessaria per continuare a sfruttarne l’effetto indotto, il "campo sul/nel quale continuare a... giocare).
Devi, quindi, “crescere sempre”.
E, tanto più alta è stata la crescita dell’anno scorso e del passato, tanto più alta dovrà essere il prossimo tasso di crescita, perché le “previsioni degli esperti (sulle aspettative dei “grandi investitori”) sono fortemente orientate verso un guadagno continuo e significativo in termini di “ritorno sul capitale investito”:
una “malattia”, dunque.
Tanto vai (più) su, tanto rischi di farti male, se e quando dovrai venire giù, perché “gli interessi in leva” renderanno la discesa una caduta.
Qualcosa che, comunque, “chi progetta tutto ciò, ed i relativi livelli gerarchici di collaborazione indotta, inconscia e automatica”, ha già previsto di sfruttare (del “maiale” non si butta via niente).

Romanticismo ad ogni "costo".
Si dice che “un trend, per essere solido, deve svilupparsi a zig-zag crescenti”. Un po’ l’andatura di una serpe (con tutto il rispetto per l’animale, osserva la simbologia frattale espansa).
   

mercoledì 13 gennaio 2016

Sperare e disperare, fissa lo status quo.


 
Ci sono “aspetti storici”, appartenenti ad un passato già disinnescato (vista la estrema lontananza dal presente, nel quale lo status quo ha sufficientemente camuffato se stesso da “nuovo”, per risultare ormai apparentemente altra cosa, rispetto a ciò che l’analisi logica del passato denuncia apertamente) e che, proprio per questo, possono emergere per passare in rassegna (pubblica sfilata) al “tuo” giudizio, previo passaggio e trattamento per “mano critica, censoria e preventiva, altrui”.
Questi “aspetti storici” ti sembrano sempre legati ad “altri tempi”, ormai superati da quell’onda di “progresso, sviluppo e civiltà”, che riconosci al presente (la stessa cosa che è sempre accaduta, anche quando – un esempio – venne adottata la modalità della tortura e della morte violenta in pubblico, durante l’intero periodo della “santa inquisizione”).
E questo tuo gongolare, relativamente allo “stato dell’attualità che ti amministra perché ci sei completamente dentro, poiché riverso/a dentro”, non è altro che il poter osservare – finalmente libero/a da ostacoli, molto spesso, “ufficiali (segreto di stato)” – qualcosa che regolarmente si è abbattuto sulla società intera, per diverse decine se noncentinaia di anni, senza che la Massa potesse esprimersi sulla relativa liceità (giustizia sostanziale), visto che non è mai stata, la Massa, a decidere di “propria sponte”.
Finalmente, quando non può più “fare male allo status quo”, emerge un intero processo storico deviato (sempre senza apparato “radicale”, ovvio. Come l’erba gramigna, strappata bruscamente dalla terra, senza accorgersi che “l’erba non finisce con l’erba apparente stessa, ma prosegue non vista sotto alla coltre della terra”). 
 
Ormai va di moda. No? Ti dicono “tutto” relativamente a… E te lo dicono in grande e sfrontata differita, quando ormai non esiste più la generazione che ha vissuto quella “esperienza”. Un “ritardo” che sta diventando sempre più “piccolo”, tuttavia, visto che di tanto in tanto emergono “scandali abbastanza recenti (come quello relativo al Vaticano, ad esempio)”.
Una svolta nella prassi, che non nega quella principale (il grande ritardo post disinnesco/reset: ciò che è già successo), che rientra nel più generico ambito del “grande numero di frecce al proprio arco”. Una strategia o, meglio, una variazione sul tema
Una sfumatura. L’ennesimo dubbio instillato dentro, visto che agli scandali "ti ci puoi addirittura… abituare (altra strategia)".
   

martedì 12 gennaio 2016

Conseguente da un punto.

 
 
Proprio “non ce la fai” a ritenerti all’interno di qualcosa. Qualcosa dall’apparente “ingombranza” del tutto.
Così risulta che Dio è uno scoiattolo…”.
The Revenant
Proprio non ce la fai a ritenere Dio, in ogni e qualsiasi sua forma, una “invenzione” generata inizialmente e poi continuamente evocata/invocata, per paura, per strategia, per simbolismo frattale espanso. Le cause sono diverse, perché sei nella gerarchia dominante tutto e tutti. E la “complessità” è diventata una maschera da indossare “user friendly”, come se… tu conoscessi quello che pubblicizzi “qua, così”, ad ogni livello della tua interazione con il reale manifesto, ignorando l’attore del Dominio che “impazza proprio per questo motivo”.
Quando il gatto non c’è, i topi ballano”.
Ora, il “gatto (Dominio), non c’è ma esiste”, per cui… i “topi (l’umanità) ballano, su una infondata ragione, legata al ‘non vedere, quello che non è manifesto ma c’è/esiste’”.
Ergo:
su quale musica “ballano”? Chi la risuona? Chi controlla il “ritmo”? Chi sceglie autenticamente?
Chi “gode sostanzialmente”?
Chi o che cosa, non importa, per ora. Importa che “te ne accorgi”.
Il Dominio è sempre “qua, così”, con te. E tu sei con “lui”. “Così in cielo come in terra”. Amen.
Padre nostro che sei nei cieli…
Il distacco che esiste tra "i cieli e la terra" è pressoché inesistente, perché c’è sempre qualcosa che riunisce gli spazi e le delimitazioni.
Tuttavia, esiste... nel momento in cui, “non ti accorgi di essere collegato/a e non ti accorgi della compresenza dominante”. A quel punto, c’è distacco. Lo spazio si svuota e sembra, così, vuoto.
Tanto vuoto da iniziare a drenare, da te, un senso proprio che è una tua proiezione, desunta dall’abbaglio del “non vedere e non ricordare, più”.
  

lunedì 11 gennaio 2016

La crescita esponenziale annulla il tempo.


Crescita istantanea massima = "essenza".
SPS, nella propria attività di “prendere spunto dalle notizie di cronaca giornaliere, d’ogni tipo”, si è accorto che contengono un grande quantitativo di “errori (grammaticali)” e, a livello frattale espanso – dunque – anche di tipo “sostanziale (di parte)”.
Come ti spieghi gli errori (grammaticali), visto che “gli altri” non lo riconosci come tali (ed in effetti, non sono propriamente degli... “errori”).
Con la “gran fretta di copia/incollare”? Di "arrivare prima"? Con la superficialità del non controllare, minimamente, ciò che si è scritto (copia/incollando)? Con la scarsa professionalità derivante dalla viralità informazionale vigente in Rete?
ViralitàCapacità di diffondersi in modo particolarmente veloce e capillare, utilizzando i nuovi mezzi di comunicazione
Link
Che cosa si “diffonde”, quindi, assieme ed oltre all’informazione? L’errore (la strategia dell'errore). 
Gli errori (d’ogni tipo).
Ma… in un ambito "professionale della professione", che – al limite – “usa anche gli improvvisatirifornitori dilettanti (blogger & co.) conviventi per mezzo di Internet”, che cosa – nella sostanza – si propaga insieme all’informazione?
Dipendenza (mascherata da "necessità").
Una forza inerziale, di sospinta, che segue immantinente la corrente dominante. Qualcosa che contiene e diluisce anche l’errore, che “ci sta e rende più umana l’informazione”. Ergo:
in questa presunta “umanità fallace”, anche coloro che hanno smesso (non si fidano) di seguire Tv e giornali, assorbono ugualmente – per mezzo delle “nuove tecnologie” – ancora e sempre/solo lo stesso identico segnale importante AntiSistemico, poiché… dominante inverso, rispetto a ciò che ti aspetti in termini di “giustizia, etica, morale (qualsiasi “cosa”, questi termini, vogliano dire e si attribuisca loro, come definizione da sbandierare, di tanto in tanto, allorquando si è chiamati ad esprimersi di fronte ad una tazzina fumante di “buon” caffè).
Gli “errori grammaticali (imprecisione)” rendono più umana la professione - anche quando non si tratta nemmeno di professione ma, al contrario, si considera l’opera virale del copia/incolla... come una professione?
    

venerdì 8 gennaio 2016

Gerarchia.

 

Come è possibile che “tutto risulti ordinato (secondo “trattati”)”?
Sia a “nord, che a sud, che a est, che a ovest” (e cambiando, di volta in volta, la prospettiva… a partire dal proprio nord, sud, est, ovest, non cambia mai questa “regolazione naturale”).
L’essere umano, sembra, non conoscere altra forma di organizzazione che non sia gerarchica.
Non a caso, di fatti, la forma piramidale è sparsa un po’ dappertutto, sul “dorso del Pianeta”. Piramidi risultano anche sul fondo degli oceani attuali, insabbiate e sepolte per terra, semi interrate e scambiate addirittura per colline e/o montagne.
Il significato originale (più vero, del vero… che è sempre mezzo vero “qua, così”) è da ritrovarsi nella rilettura frattale espansa, a capo della "attuale" situazione sociale Planetaria
È solo osservando attraverso (per mezzo di) “lenti frattali espanse”, che ti appare una visione più sensata, “orientata”, calata nell’autentico verso (senso) da cui, tra l’altro e soprattutto, dipende.
L’inerzia “spinge da un centro dominante, verso ogni altra possibile direzione, apparente e non apparente”...
  

giovedì 7 gennaio 2016

Al centro per centro.



Finisce a Veronella, in provincia di Verona, il primo premio della Lotteria Italia da 5 milioni di euro. Il numero del tagliando vincente è il G 050111…
Link
Come non dubitare che 1) non vengano assegnati i premi più rilevanti, 2) di fronte alla “favola della privacy e, dunque, dell’anonimato per ragioni fiscali e di sicurezza personale”, 3) nel momento in cui “la cura dell’anonimato autorizza, di fatto, una evasione fiscale futura - ad opera dello Stato stesso, che lo permette - relativa al patrimonio del ‘fortunato vincitore e anonimo’, che paga solo la tassazione iniziale sulle vincite e poi scompare come ‘lacrime nella pioggia’”…
Tu, personalmente, conosci almeno uno di questi ‘fortunelli’?
No? Sì? Se, sì… tieni, comunque, conto che “esiste sempre l’eccezione che conferma la regola”.
Ogni tanto, di tanto in tanto, qualche nome deve saltare fuori, a riprova della bontà del concorso (ed il termine “bontà”, riflette molto bene l’argomento principe del programma “culinario”, che la Clerici conduce perpetuamente, scelto come testimonial massivo a capo mediatico delle estrazioni ufficiali della ‘Lotteria Italia’), magari qualche caso che non ce l’ha fatta a sopportare un simile evento danaroso” e, anche per questo, ha pensato “bene” di togliersi la Vita.
In definitiva: come ti poni nei confronti della verità?
In realtà:
ti poni... come ti devi porre, visto che sei “sotto posto a…”?
   

martedì 5 gennaio 2016

Come lo sviluppo di un motore, può parlare della tua alimentazione.


Non ti viene il "sospetto"?
Mentre "lo prendi in quel posto, da... Checco", è tutto nella “logica delle cose, qua, così”ciò che ti succede ed il perché, ti succede.

Perché accade?
Perché è “gioco forza (inerzia, piano inclinato, gravità)”.
Qualcosa che avviene e si ripete, sempre, per via ciclica e frattale espansa, con questa seconda ragione al primo posto della “gerarchia gerarchica”.
Una seconda ragione, che è la prima.
Una prima ragione che, tuttavia, non è “la ragione” del suo puntamento in una singola, unilaterale, direzione.
La ragione fondamentale è quella del Dominio o, meglio, del suo “interesse” per te e per tutto ciò che è e rappresenta il reale manifesto (a sua immagine e somiglianza).
Tu non sai, non ricordi, che cosa esiste e si estende al di là di tutto ciò; per cui – ora – non riesci (non puoi) nemmeno renderti conto ed ingegnarti, su cosa rappresenti qualcosa che è l’Oltre Orizzonte.
Non lo immagini nemmeno, perché dalla “tua” mente sono stati drenati, progressivamente, tutti quei riferimenti/paletti storici, reali, concreti, facenti capo ad una realtà altra, basata su un paradigma altro.
Sempre qua, ma non così.
Il Filtro di Semplificazione rende tutto “umano”, perché è al tuo livello attuale che devi renderti conto ed accorgerti. Senza fare salti troppo complessi per quel meccanismo mentale, in una simile, obsoleta, forma mentale
Qualcosa che capisce solo linearità elementare e che è talmente arrugginito da risultare sempre troppo ingombrante se, tenti o cerchi (solo continuando a ricercare) di farlo funzionare in altra maniera.

Ebbene, questa “linearità” che cosa è?
   

lunedì 4 gennaio 2016

Senza alternativa.


 
È arrivato il2016
Cioè? Che “cosa” è arrivato?
Niente di concreto ma, “solo” convenzione apparente. Nuovo "spazio". Si è aperta un’altra casellina, da “ricordare” e poi – inesorabilmente – da “dimenticare”, allorquando arriverà il 2017.
Che cosa ricorderai del 2016? Quello che non scorderai.
Che cosa ricordi del 2015?
Ricordi quello che rimane impresso consciamente in te e ciò che a livello inconscio si fissa in modi, maniere e strategie diverse.
Se i “modi e le maniere” sono relativi/e a… vicissitudini, le “strategie (gerarchiche)” le respiri con l’aria… visto che non registri affatto la compresenza non manifesta del Dominio.
Che cosa hai già scordato del 2015
Tutto ciò che ti sembra sempre attuale (la cronaca fiume non la dimentichi; dimentichi "la sostanza del dettaglio", del come la cronaca è diventata attuale), ma che – in realtà – cambia, anche se tu supponi sia sempre uguale.
Nel fare ciò, ti sfugge la portata della memoria più ampia che, così, si “scorda”... piuttosto che altro.
Nel ritenere sempre la stessa cosa, ad esempio, la “lotta al terrorismo”perdi il dettaglio (monte, causa, ragione) a favore della “notizia eclatante (scoop, sensazione, attrazione e deviazione) e, nel dettaglio, si cela una versione della storia fatta di episodi sottili (anche brutali ed evidentemente parlanti una lingua che il Dominio preferisce che tu non ricordi, in quanto essa è foriera di un tipo di analisi, più profonda, affine all’analogia frattale – la “lente” per ricomprendere la frattalità espansa) e strategici, dominanti.
Non è sempre “la stessa cosa (modi)”, che accade nella modalità “qua, così”... pur essendo la "stessa cosa" a livello sostanziale, frattale espanso, dominante.