SPS

lunedì 30 novembre 2015

La facoltà di non sentire. La possibilità di non guardare.



Non si teme il proprio tempo. È un problema di spazio. Geniali dilettanti in selvaggia parata. Ragioni personali, una questione privata. La facoltà di non sentire. La possibilità di non guardare. Il buon senso, la logica, i fatti, le opinioni, le raccomandazioni.
Occorre essere attenti per essere padroni di se stessi. Occorre essere attenti…”.
Linea gotica – Csi
Occorre essere attenti (perché c’è genialità all’opera, nonché “ragioni personali, una questione privata…”).
SPS ritraduce, ciò, in (1) accorgerti, (2) Dominio e (3) interesse/paura/memoria.
È curioso come:
  • qualsiasi base elevata a zero, dia sempre “1”, come risultato
  • qualsiasi base elevata a uno, dia sempre la “base” stessa, come risultato.
Perché:
  • per convenzione, si stabilisce che la potenza con esponente zero di qualsiasi numero, diverso da zero, è sempre pari a uno… Link
  • per convenzione, si stabilisce che la potenza con esponente uno di qualsiasi numero è sempre uguale al numero stesso… Link
Se il Dominio, “qua, così”, è zero (non esiste, per te… ma c’è) ed “elevi per zero, un essere umano (lo… esponi alla compresenza non manifesta, del Dominio), il risultato è sempre “uno”. Ossia? L’essere umano stesso (apparenza). Ma dove si ritrova sempre il Dominio, in una simile “espressione”? Proprio nella sintesi sottile dell’operazione di “elevazione per”. È, insomma, “dentro a…”. L’uno è il risultato apparente, con all’interno una “lavorazione intima e sostanziale, che governa non osservata”.
    

venerdì 27 novembre 2015

Dimenticare è scavare un vuoto disponibile.



So che è la cosa giusta da fare, ma ho come la sensazione che sia totalmente sbagliato.
Non pensarci. Fai solo quello che avevamo programmato…
Narcopolis
In un futuro vicino, Frank Grieves è un agente di polizia impiegato in una città in cui tutte le droghe assunte per scopi ricreativi sono legali
Link
Fai attenzione:
  • so che è la cosa giusta da fare, ma ho come la sensazione che sia totalmente sbagliato
  • sapere e “sentire”. Sei sempre “tu”. Ma, se (1) sai quello che ti dicono, poiché te lo hanno insegnato, allora (2) a cosa equivale l’avere anche delle “tue sensazioni”? E se “1 e 2” non coincidono
    Chi/cosa ha la meglio?
    Certamente sei sempre tu che hai la peggio.
La deviazione “qua, così” è di casa. Un dato di fatto che indica chiaramente, a livello frattale espanso, la compresenza di una causa originale non più rilevata, non certo perché non rilevabile ma solo perché “sfuggevole”.
In questo senso “non convenzionale (travestito da usualità acquisita per via temporale)”, tal sfuggevolezza è diventata virale, intaccando qualsiasi ambito del reale manifesto, compreso te ed il “tuo” interno (quello che sai e quello che senti).
Se le sensazioni sono, pur tuttavia, non coincidenti con quello che “sai e devi fare”, allora… significa che in te ci sono ancora “aree originali”. O, meglio, c’è perlomeno una zona franca in grado di “intendere e volere autenticamente, al di là di ogni teatro di paura, ricatto, dipendenza”. Una simile area è ancora tua, nel senso che riflette le tue intenzioni pre invasione dominante.
Se l’inconscio è una enclave del Dominio, direttamente impiantata dentro di te, o dentro a dove ci sei anche tu… che cosa è il conscio?
È tutto ciò che è sempre disposto a “cambiare carro, ogni volta che cambia il ‘vincitore’”. È “tabula rasa” da ogni coerenza, se ogni coerenza risulta minoritaria. È un “terreno di scambio” vero somigliante al “voto di scambio” che, a livello emerso, caratterizza da sempre lo status quo.
E se (1) l’inconscio è zona invasa e conquistata (costruita, ricavata, riempita, delimitata), (2) il conscio è un burattino dell’inconscio (conseguenza che si tinge dei suoi "colori")… (3) che cosa rimane come indirettamente centrale e responsabile di quello che, nonostante tutta la “sorveglianza”… riesci ancora a “sentire”?
  

giovedì 26 novembre 2015

Il "fai da te" non è solo un hobby.



Prendere Lsd è stata una delle due o tre cose più importanti che abbia fatto nella mia vita…“.
Steve Jobs
In base a “cosa”giudichi gli altri, risentendone (prima e poi) anche in te stesso/a? Non ti sembra che tutto sia sempre e solo relativo a… cosa/chi?
SPS ti invita alla “tua autentica riflessione”; non a riflettere il segnale ambientale dominante.
Riflettere = rimandare indietro qualcosa; rivolgere la mente con attenzione su qualcosa. Dal latino:
  • reflectere; volgere indietro, composto da re- indietro e flectere piegare…
Link
impiegare indietro” = stravolgere te stesso/a, per come “sei” e per come sei “divenuto/a” qua, così.


Che cosa “rifletti”? Ciò che ti raggiunge, allo stesso modo di… un componente elettronico eccitato in tal senso, perché progettato proprio per “funzionare in un simil modo”.
L’ideazione dei pilastri, dei piloni, delle infrastrutture per il trasporto fisico del “segnale” (elettrico, telefonico, dati, informazioni, voce, comunicazione, etc.) equivale al frattale che “ti ha”:
l’umano divenuto trasmettitore passivo per/di una fonte d’informazione unilaterale, che la stazione radio tanto ti “ricorda”. Una stazione radio non la vedi, ma sai che esiste da qualche parte. Molto spesso, i suoi uffici fanno parte di un complesso architettonico del tutto identico agli appartamenti dove vivono le persone (casa "loro").
Finalmente dopo aver superato il parco Sempione e l’Arco della Pace, sempre con le cuffiette nelle orecchie, perchè ricordo che bisogna perdersi il meno possibile di queste giornate, arrivo in viale Sempione a pochi metri dalla radio

 

mercoledì 25 novembre 2015

Di te. In te.


 
 
Non avevo parenti in Inghilterra e, quindi, ero libero come l'aria... o meglio, libero quanto lo può essere un uomo che dispone di undici scellini e sei pence al giorno”.
Uno studio in rosso – Sir Arthur Conan Doyle
Libero/a come... (l'esistenza di un termine di riferimento "al grado di libertà incarnato", ti dice già di per sè... tutto).
SPS narra spesso (ritorna) sul concetto di frattalità espansa.
È, dunque, meglio delineare – in tal senso – che:
la frattalità espansa è la legge, strumento e memoria di una “compresenza programmata (esistente) nello Spazio Sostanza”, a capo di qualsiasi possibilità di emersione di reale manifesto, a partire dal potenziale (che contiene ogni piano di reale). Lo Spazio Sostanza è ciò che permette l’hardware, il software e il wetware (o qualsiasi “…are” che il genere umano concepirà in qualsiasi tipo di futuro ed in ogni “lingua codificata alla moda”). Essa è... come la ragione per cui esiste l’agente atmosferico. Essa è come, per analogia, la gravità:
qualcosa che regola tutto il resto (con "meccanismo trinitario"). La Fisica studia l’effetto di queste leggi e crede, anche le cause Planetarie ma, in realtà, consegue ricercando parzialmente tutto ciò, per via di una serie di interessi che la sovrintendono. Da “lì” nasce, dunque, una scienza deviata che emette vertenze e conclusioni temporali” parziali, non casuali, sottoposte al controllo a monte del Dominio. La frattalità espansa è uno “stampo/dima”. Qualcosa che auto esiste (per semplificazione) e che, prima di capirne le ragioni, ti devi accorgere che esiste.
l’analogia frattale è la “disciplina” che permette ad ogni umano, a prescindere dalla propria “preparazione”, di potenzialmente essere sempre in grado di comprendere (leggere, decodificare) la frattalità espansa.
Le due “dimensioni” stanno tra loro come “l’osservatore e l’osservato”:
  • l’analogia frattale “vede, decodifica” (come la provvidenziale “interfaccia”)
  • la frattalità espansa, che “s’aziona nell’intero reale manifesto”.
Per cui, l’una è il “registro del contenuto” e l’altra è “la ragione del contenuto”:
  • pur non essendo, nessuna delle due, la sorgente del contenuto
  • essendo, il contenuto (di parte) e quindi la natura by “grande concentrazione di massa (Dominio)”.
Il Dominio “ispira”, la frattalità espansa “scrive”, l’analogia frattale “legge”.
    

martedì 24 novembre 2015

Elementare Watson.




Ciò che “segue, consegue” se: la fonte dominante non cambia.
Ciò che “segue, prosegue” se: la fonte dominante non cambia.
Le due espressioni appaiono come identiche, ma:
  1. la prima è una “derivazione”
  2. la seconda è una “continuazione”.
La prima suggerisce che tempo passato e futuro coincidano (nella sostanza), come un intessuto unico dalla trama sottile, sfuggevole, coerente, etc., che ha per “ago e filo” il tempo presente e la compresenza del Dominio.

La seconda suggerisce che il tempo “evolva secondo l’intenzione autentica del singolo che, se riunito in comunità, rientra “molto probabilmente nella prima espressione se… nella comunità esiste un principio potenziale dominante”.
La sostanziale differenza tra le due espressioni è:
  • quale è il centro di potere dominante?
Nel primo caso è il Dominio (non te, né chiunque altro, bensì, una compresenza non più registrata come “possibile”, nemmeno a livello di ricordo, fantasia, immaginazione. Qualcosa che “non c’è ma esiste” o “non esiste ma c’è”).
Nel secondo caso è la singolarità (te o chiunque altro).
È ovvio che “esprimendo simili concetti dal ‘qua, così’”, riesce difficile espandere ad hoc (con sufficiente mente libera, aperta e disponibile) il “secondo caso”, perché sembra letteralmente impossibile e perché sembra sempre “aprire potenzialmente al primo caso”.
Ossia, nel sempreverde status quo… lo spazio disponibile per elaborare alternativa sostanziale (potenziale) è, come dire:
reso complesso, proprio da ciò che già esiste in forma dominante (filtro).
Il secondo caso racchiude in sé ed esprime l’Oltre Orizzonte, il possibile oltre l’impossibile.
     

lunedì 23 novembre 2015

Riemergere da sé o dal buon seme/memoria.


Pubblicità. I Media (anche locali) a chi rispondono, da sempre?
La Monsanto "promette" di rendere dipendente dal proprio business, la necessità centrale “agricola/contadina” del possesso della semente, per la nuova riproduzione stagionale ciclica annuale.

Che cosa significa a livello frattale espanso?
L’esistenza di un monopolio superiore, che già esiste e sussiste (Dominio e sue sottoparti emerse ad "immagine e somiglianza").
Elimineremo l'Isis. Ci riprenderemo le terre che ancora occupa…”.
Barack Obama
Obama si è accorto che “le terre che ancora occupa” (l’Isis) sono quelle di due Stati (teoricamente) sovrani, come Iraq e Siria?

 
Oppure, crede ancora di essere al tempo degli “Indiani d'America”? Che cosa c'entrano gli Usa?
In un certo senso, quel tempo non è mai passato di moda, perché frutto di una pianificazione e di una strategia ad hoc. Il risultato era previsto e doveva essere… “questo”. Una organizzazione in leva, che ha ripagato nel lungo termine, alimentando il "Pil" (anche quando ancora non esisteva).
Molte leggi violano diritti acquisiti”.
Tito Boeri

Agli Usa che cosa “tocca”? Perché tutta questa “guerra al terrorismo”? Perché proprio loro?
Perché… sono dappertutto?
Domanda e risposta si sovrappongono, infatti:
perché sono dappertutto (se togli il punto di domanda, hai anche la risposta).
È tra le righe, ciò che deduci:
  • una presenza che diventa una compresenza (vista la differenza di “razza” – Usa vs locali)
  • significa anche un dominio (gli Usa sono degli invasori).
 

venerdì 20 novembre 2015

Il “tuo” sapere. Quello che “sai”.



Dopo il 1971 (Paul) Erdős iniziò a far uso di anfetamine per poter lavorare meglio.
Un suo amico preoccupato per la sua salute lo sfidò a non assumere anfetamine per un mese scommettendo 500 dollari. Erdős vinse la scommessa e dopo aver ritirato la sua vincita disse all'amico:
"Ti ho dimostrato che non sono un drogato, ma tu hai fatto perdere un mese di teoremi e dimostrazioni alla matematica. Prima quando mi sedevo davanti a un foglio bianco la mia mente si riempiva di idee e teoremi mentre adesso quando vedo un foglio bianco vedo solo un foglio bianco".
Subito dopo aver vinto la scommessa Erdős riprese le vecchie abitudini...
Link
  
Nel Mondo c’è “conoscenza (sapere)”. Se lasci perdere la “cultura (un fattore confusionario”, che cosa è questa “conoscenza”?
È una memoria. Uno stato vero e proprio; qualcosa che “o hai o non hai (puoi imparare, ma dipendendo dalla fonte, facendo più o meno consapevolmente da filtro)”.
Questo sapere “dove si ritrova”? In quali “mani (menti)” è? Come viene utilizzato? E… come/perché?
Innanzitutto, la conoscenza èuna (diretta)” ma, come al solito “qua, così”, è suddivisibile per gradi, ordini, livelli, etc. Conoscere èricordare.
La forma più autentica di “sapere” è quella che deriva direttamente dalla tua attenzione, “perché hai vissuto (esperienza) sulla tua pelle un certo avvenimento” ed hai, così, imparato a riconoscerlo e a riconoscerne le cause che lo hanno generato.
Ovvio, questo è uno stato particolare delle persone:
uno stato relativo all’essere centrali, relativamente a tutto quello che “succede”. Uno stato nel quale tu sei informato, perché “tutto passa anche da te, dalla tua decisione in termine di ‘voto/intenzione/partecipazione diretta’”.
Ad un certo punto, della “storia umana”, è venuta sempre più preminente la necessità di una struttura di auto gestione del gruppo (piccolo o grande che sia).
Questo strumento “democratico” è, però, risultato fuorviante... in termini di “partecipazione diretta delle persone alla continuazione del vivere d’insieme”. È molto arduo mettere insieme i pezzi dell’accaduto, nella densità richiesta da/in SPS.
Per cui, “da qua” ricavi che:
  • non è utile dilungarsi nel dettaglio
bensì
  • è utile "accorgersi d’insieme" (in modalità frattale espansa o “con te al tuo centro, lato tuo”).
Questo accorgersi è una “formula magica”:
  • ti mette in “sella ad ogni evento”
  • ti permette di “cavalcare l’onda”
  • ti lascia al “centro, mentre tutto galoppa attorno a te”.
Della “conoscenza”, dunque, te ne devi accorgere (avendola dimenticata).
  

giovedì 19 novembre 2015

In bocca al lupo.


  
(Per assurdo) perché, nella “tua” Vita, scegli qualcosa?
Perché è il processo stesso vitale che te lo impone, ossia, ciò che ti mantiene in Vita a livello di “carne ed ossa pensante”. Da questa prospettiva, tu “esisti sino a quando è in Vita il ‘tuo’ corpo fisico”.
In pratica, identificandoti con la materia manifesta, sopravvivi sino al giorno della morte del corpo.
Le scelte a cui sei chiamato/a a corrispondere sono, dunque, di tipo “imposto (dalle circostanze ambientali, dove per “ambiente” devi intendere anche la fisicità organica del corpo umano)”. Ogni scelta, che non sia di questo tipo, è quindi secondaria, rispetto alla necessità centrale di continuare ad alimentare la fisica del corpo.
Ma se tu sei “di più”, rispetto a ciò… le scelte secondarie, allora, che cosa sono in realtà?
Che cosa releghi a ruolo di comprimario?
Cosa è primario e cosa secondario? Nella gerarchia dominante, tutto risente di una classificazione che pone sempre al primo gradino (quello più importante) la sopravvivenza del corpo sulla inconsistenza di tutto il resto, anche se “il resto” riguarda aspetti molto più lungimiranti, se confrontati con la caducità di una esistenza tanto dipendente dalle regole fisiche, imposte dallo stare “qua, così”.
E non è il pensiero, non è la religione o la spiritualità (facoltà a cui doni, comunque, buona parte del tuo tempo); è, piuttosto, tutto ciò che prendi in considerazione solo in termini di “impossibile”, ossia, che accetti solo ed esclusivamente per trascorrere del tempo libero svuotando la mente
Chi/cosa è che decide?
Il corpo? E tu chi/cosa sei?
L’Io?
Se ti consideri molto di più del “corpo”, come mai alimenti solo tutto ciò che arriva (serve) dalla necessità del corpo? Certo:
leggi, studi, ti arricchisci anche di “sapere”, etc.
Ma… sempre inquadrando tutto dalla latitudine “Spada di Damocle” corporea. Proprio come una dipendenza. Qualcosa che puoi meglio capire quando non riesci proprio a resistere davanti ad un alimento che ti piace da impazzire:
a chi/cosa piace quell’alimento, in sostanza?
A te, al tuo Io, al tuo corpo, alla tua mente?
E se tutto ciò fosse solo parte di una programmazione?
  

mercoledì 18 novembre 2015

“È un ragazzo del tutto normale".



 
Come ti aspetti che sia l'aspetto ed il profilo psicologico/caratteriale, di un “terrorista”?
Anormale? E… rispetto a cosa, lo sarebbe?
L’atteggiamento "migliore" che puoi riassumere è quello che osserva i “partigiani italiani” durante la “seconda guerra mondiale”; leggi “invasione dell’Italia (1) da parte dei tedeschi e, poi, (2) da parte degli Usa”. Che cosa è successo?
Fondamentalmente:
  • con i tedeschi (diventati da “buoni a cattivi” ufficialmente nel giro di una singola giornata, 8 settembre 1943) si aprirono le danze relativamente alla formazione di attività interne partigiane, ossia che “parteggiavano per una delle due parti in conflitto: in Italia, per l’Italia”. Costoro erano chiamati, a seconda dei casi e dell’interesse… partigiani o terroristi
  • con gli Usa (diventati da “neutrali, cattivi a buoni” nel giro di breve tempo) si aprirono le danze relativamente alla collaborazione totale con le loro truppe sbarcate in Sicilia; persino la Mafia partecipò all’operazione e non lo fece certamente per “spirito patriota”, ma perché – in cambio – poteva contare sulla promessa sottile di “carta bianca per quanto concerne il… suo futuro in Italia e nel reale manifesto”.
Terrorista e partigiano sono solo definizioni di massima, che risentono della “prospettiva del potere, che inquadra una certa situazione, in funzione del proprio interesse di parte”.
I gruppi hanno una forte influenza sul comportamento delle persone”.
Psicologia militare...

Ora, se analizzi i singoli termini “gruppi” e “persone”, puoi facilmente constatare che le espressioni utilizzate si riferiscono entrambe al plurale, all’insieme… di più individui. Per cui:
i gruppi” hanno potere sulle “persone.
Come decodifichi ed ordini gerarchicamente l’espressione appena citata?

È centrale che tu lo faccia e lo sappia fare, perché altrimenti… “che cosa capisci”?
Quali “gruppi” hanno la meglio rispetto alle “persone”?
   

martedì 17 novembre 2015

Il reset ciclico nello spazio del nulla: lo zero che ti suddivide.



 
“Qua, così” (in questa forma di reale manifesto by “fonte di Dominio sempreverde”, alias, status quo, paradigma o “realtà/normalità abitudinaria”) il comando della gerarchia incarna/governa tutto da una posizione assolutamente inarrivabile, per la “tua ordinaria consapevolezza”, perché è da troppo tempo che risiede “lì, in quella sede operativa”.
Troppo tempo, significa:
un vantaggio fondamentale; tanto da riuscire, “ora”… ad ispirare (governare per delegazione) l’intera Massa così circoscritta; per mezzo della quale, il reale manifestatosi di conseguenza ad una tale “svendita di sé”, viene manutenuto e reso sempre “sostenibile”, anche se (anche se) la Massa, presa individuo per individuo mai e poi mai accetterebbe – a carte svelate – di contribuire ad un simile abominio.
Il risultato dell’insieme, non ha nulla a che fare, con la lucida presa di posizione di ogni individuo che, quindi, ad un certo punto del “processo logico”, viene sedotto/circuito (deviato/filtrato) da “qualcosa” in grado di incarnare un simile potere di persuasione sottile:
  • una forza in grado di agire ad ogni profondità dell’animo umano
  • una forza che “ti conosce molto bene”, a differenza tua
  • una forza che “non dimentica e non ha dimenticato”, a differenza tua.
Ora, SPS non è certo che tu ricordi ciò che SPS stesso ha descritto nel corso di innumerevoli “articoli”. Non è certo, perché è sicuro che “tu non ci sei”, che tu sei continuamente preda delle correnti di reset AntiSistemiche by Dominio.
A tal proposito, “tu che ne pensi, relativamente a te”?
Rispondi di far tuo, per te stesso, nella tua solitudine interiore che solitudine proprio non è, essendo sempre in compagnia del Controllo…
Or bene, leggi qua sotto che cosa ha “partorito la fantasia degli esperti di turno”, per te anche quest’oggi. Qualcosa che non deve assolutamente sfuggirti (fissalo per bene nella tua memoria, al di là del rischio potenziale di subire l’ennesimo ciclo di reset).
  

lunedì 16 novembre 2015

Accorgersi al massimo livello.


Cosa significa “accorgersi”? 
  
Significa… “scardinare qualcosa d’importante”.
Significa che “un intero Mondo decade; quello che diventa precedente.
Quello che, pur trasformandosi in passato, rimane sempre presente se, al tuo accorgerti non consegue nulla di sostanziale... ecco, quello non è l’accorgersi.
Quando non cambia niente, non ti sei accorto/a, bensì, hai solo recitato la ‘tua’ parte, all’interno della quale era previsto che ti accorgessi... dentro ad una predefinita trama di sfumature”.

Dove guardi? Non ti accorgi che...
Se ti accorgi, cambi la prospettiva attraverso la quale inquadri tutto; il tutto emerso o riemerso “qua, così”. Se "ci sei solo tu", in un simile stato, forse non cambierà nulla, ma... "sei perlomeno cambiato/a, tu".
Ci sono, ordini, gradi, livelli, piani, etc. della possibilità di… (SPS intende sempre, tutto quello che approfondisce e segnala, a livello di totalità o... al massimo livello della gerarchia. Per questo non ti sembra “vero”).
Quale è il “massimo livello della gerarchia”? È quello che “non vedi più, a causa della ragione gerarchica (ricordo, memoria)”.
È “lì” che devi “mirare”. Qualsiasi altra coordinata ti porta sempre indietro, ovverosia (non ti "smuovi"), ancora e sempre “qua, così”, nel paradigma di auto contenimento.
Ed ecco un punto centrale:
  • in assenza di memoria (relativa allo svolgimento della causa)
  • tu dimentichi (la causa)
  • ed hai l’impressione di far tutto da solo/a (Dio… “permettendo”; una comoda via di fuga apparente, che tieni buona all’occorrenza, mentre “non vale” per tutta la rimanenza delle volte).
 

venerdì 13 novembre 2015

La logica nella programmazione.



"Potrei essere rinchiuso in singolo guscio di noce e, comunque, sentirmi re di uno spazio infinito, se non facessi brutti sogni".
Lincoln
Per questo motivo esiste il “progresso”; per darti “sicurezza” ed illuderti così, in maniera tale da “farti fare sempre meno brutti sogni”, seppure il reale manifesto è sempre quello “qua, così”… quello che ti ha inculcato dentro i… brutti sogni.
Una Vita edulcorata, al di là di quello che “è diventata”. È questo a cui il genere umano tende. Ed il Dominio lavora accuratamente a questo risultato.
Apparenza… Può lo pseudo potere (placebo) derivante da un lavoro “stabile”, dallo stipendio, da un tetto sulla testa, dalla pensione, dalla sanità pubblica, etc. conferirti “sicurezza”? Capisci anche da solo/a che, tutto ciò, dipende da cosa intendi per sicurezza e quant’altro:
per questo motivo sei “lavorato/a anzitempo”, nel modo mono prospettico dominante, affinché la “tua” prospettiva (attraverso la quale, poi, inquadri il Mondo) risulti quella del Dominio.
In questa sovrapposizione di strati, tu diventi “tu”, ossia, un’altra versione di te. E ciò che si confonde dentro... sono tempistiche diverse, che si riavvolgono a partire da basi diverse:
da un “prima di” e un “dopo di”, che ruotano attorno ad un centro decentrato (dominato) ed un centro centrato (dominatore) e dove tu non sei al tuo centro, ma al “tuo” centro e dove il Dominio non è "al centro" ma "al suo centro" che diventa anche il tuo "scalzando il tuo"…
Il poeta, quando è rapito dall'ispirazione, intuisce Dio…
Fëdor Dostoevskij
   

giovedì 12 novembre 2015

Una maggiore densità.



Tutto in un’ora di tempo? Non solo o non necessariamente... Il tempo è un indicatore di passaggio. Il tempo non è l'obiettivo. Il tempo è:
come l'acqua, che smuovi dalle sue correnti, per mezzo del tuo imprimere il... tuo movimento.
SPS è un “punto fermo anche nel ‘qua, così’”.
Qualcosa che ti rifornisce – senza ombra di dubbio, come qualsiasi “cosa” nel reale manifesto – di… spunti; spunti di ogni tipo e di varie “forme”, che dipendono da come inquadri la situazione generale e nel dettaglio.
Spunti che dipendono solo ed esclusivamente da te, dunque?
No per davvero; perché, tu… inquadri la situazione generale e nel relativo dettaglio frattale, in virtù di “ciò che sai, che sei divenuto/a ‘qua, così’ e, dunque, di cosa ti hanno detto relativamente alla situazione generale e nel dettaglio”.
Sbrogliare la matassa è un’opera quantomeno necessaria e centrale. Quale “matassa”? Quella che ti riguarda, sia a livello generale che di dettaglio (non v’è differenza sostanziale, a meno che non inizi ad accorgerti che nel dettaglio frattale espanso – con te al centro – soffia una certa “corrente”, che parte da te, per giungere ancora a te, dando luogo ad una microstruttura/seme… che è, però, come una bolla di sapone, visto che la crei ogni volta per poi subito dopo abbandonarla a se stessa, andando alfine verso il proprio auto annichilimento, in qualcosa di totale che la assorbe non appena tu la “abbandoni” inconsapevolmente).


Tu crei la tua realtà, estraendola dal dialogo con il potenziale, e poi subisci un reset che ti convince ad abbandonarla subito dopo; questa tua “piccola realtà” è un seme di grande portata. Se opportunamente “alimentato”, il seme conduce alla pianta e la pianta è molto stabile quando può esprimersi da “adulta”.
  

mercoledì 11 novembre 2015

Il bisogno della causa.

 
Vertice (causa) apparente (mancante) della piramide.
Abbiamo bisogno della causa”.
11:00 AM
Tu sai qualcosa d’insieme, relativamente al reale manifesto e anche “più in là”, dentro di te; qualcosa del quale “non te ne fai nulla”, perché ti sembra allo stesso tempo “vero e falso” e, dunque, alla luce dello status quo, sopra a tutto, falso. Perché?
Per "convenienza" tua, ossia, per tacito consenso verso una realtà convenzionale che non ti lascia spazio alcuno, per affermare le tue “idiozie”.
Pertanto, idiozia diventa tutto quello che “sai dentro di te e che non hai il coraggio di esternare, se non per scrivere romanzi di fantascienza, dai quali estrapolare film di  fantascienza”…
Non è, in un solo termine, opportuno (per te) sostenere di credere a fondo in quello che “senti”; una percezione basata sugli effetti collaterali della manifestazione del reale attuale (fatti), che hai maturato vivendo nel corso della “tua” Vita “qua, così”.
Visto che “non sei stupido/a” ma che, al limite, sei “istupidito/a” (reso/a stupido/a dal modello di paradigma che “ti ha”)… è gioco forza accorgerti che “il tuo sentire è davvero tuo” e che “ciò che ti impedisce di esprimerti a fondo, con coerenza, in totalità, è parte in causa relativamente a questo tuo sentire tanto particolare”.
Perché la realtà sostanzialmente è ingiusta e non cambia mai, nonostante ogni buon proposito ad ogni “campagna elettorale”?
  
Perché “squadra che vince non si cambia”. No?
Ma, per essere vera questa massima, dovrebbe esistere – allora – la “squadra vincente”. Tu la “vedi”? Tu la riesci a “vedere”? No.
Perché fa parte della strategia.
Però tu la “senti”. Vero?
È proprio il discorso precedente. Tu la percepisci nonostante tutto.
Ma non hai nomi e cognomi, oppure, li hai ma “come fai a provare, nel modo in cui si provano certe accuse tanto sensibili, che hai ragione”?
   

martedì 10 novembre 2015

Sapere dentro.


Se le regole che seguivi, ti hanno condotto sino a qua. A che cosa servivano quelle regole?
Quei tre sono morti per cause naturali. Naturali per il mestiere che facevano…
Quello che provi tu non è una novità… Non puoi fermare quello che sta arrivando. Non dipende tutto da te
Non è un paese per vecchi
Le persone “sanno dentro”; lo sanno perché hanno vissuto e percepiscono, anche in altri modi, ciò che non si può provare.
  
Le persone, dunque, “sanno in due maniere diverse”:
  1. sanno dentro, a livello percettivo (quella percezione che non arriva per mezzo dei sensi, bensì, per mezzo dell’esperienza, del buon senso e di una certa “logica, che è al di là del mero interesse personale”). Questo sapere è mantenuto “segreto, in loro”, perché sanno anche che… nessuno crederà loro, pur sapendo quasi tutti che è così
  2. sanno dentro, a livello consuetudinario (quella percezione che arriva dai sensi e dalle logiche comuni, fatte di interesse, sopravvivenza, ego, opportunismo e paure). Questo sapere è fine a se stesso, ossia, è la gabbia che auto mantiene “qua, così”, senza colpo ferire nel senso che: al “terzo incomodo (quello che “gode”) fa gola che tutto rimanga inalterato nella sostanza e ciò che non succede, succede ormai in automatico, svincolando il Dominio dall’umanità... dominata per “delegazione”.
L’effetto “ali di farfalla” si diparte da una prospettiva molto superiore, rispetto a quello in cui credi, perché il reale manifesto è un piano inclinato dove domina l’inerzia e le leggi fisiche, la gerarchia impressa dalla “forma piramidale” e l’intento della grande concentrazione di massa del Dominio.
Il tutto permesso, di fondo, per via della ubiqua compresenza sostanziale della legge, strumento e memoria della frattalità espansa.
   

lunedì 9 novembre 2015

Flusso, forma (Dominio), manifestazione.



 
In cosa sei immerso/a? Il reale manifesto è il risultato di una “lavorazione” (per questo “il caso non esiste”) che parte da un flusso di possibile (chiamalo, se meglio credi “energia”), che altri non è che “una condizione di reale precedente ad un certo punto/momento”, interessato da una forma “statica” in attesa, che lo devia rispetto, quindi, ad un certo “prima”:
  • la forma è il Dominio
  • il Dominio è un ordine di umani che ha conseguito una grande concentrazione di massa, tale da risultare “un massimo giurisdizionale locale
  • così che la legge, strumento e memoria della frattalità espansa (il “Genio della lampada”) è obbligata a rimodellare quanto esiste, rimodulandolo in “quanto esisteva” ed, al contempo, autorizzando la trasposizione di informazione relativamente al Dominio (mittente) verso quanto viene ad esistere (destinatario). Questa proiezione “a propria immagine e somiglianza” modifica (1) quanto esiste in quanto esisteva con (2) il relativo shift (spostamento) di quanto era intenzionale... in quanto esiste.
Prima e dopo “l’impatto del flusso con la forma (angolo) di deviazione” = passato e presente.
   

venerdì 6 novembre 2015

La prospettiva: dal Dominio all'artista a te.



Se quello che fai "serve"... avrà successo.
La regola:
state all’interno
Succede spesso? Così spesso che lo noti appena
Robot overlords
Succede, così spesso, che lo noti appena = abitudine.
Un dato di fatto (1) da ricreare ogni volta, (2) da sfruttare e (3) da non dimenticare (dalla prospettiva di chi/cosa può mettere in atto il punto 1, per arrivare al punto 2).
Ora, chi/cosa è in grado di mettere in atto un simile meccanismo, sicuro al cento per cento?
Tu? Tu pensi che, è così... solo se entri a far parte di “qualcosa”.
Ma... in quel qualcosa, quale ruolo avrai? Quale potere incarnerai? Quali fattori ti manterranno nelle regole. Regole scritte da chi/cosa? Etc. etc. etc.
La struttura di comando piega tutto il resto a forme piramidali di “ricezione/ascolto (delegazione)”. Non importa a quale livello ti ritrovi, funziona sempre così “qua, così”. Una sola realtà manifesta (una ed una sola) che lascia fuori, ciò che è riuscita a farti dimenticare
 
Esiste? Non esiste? Solo una questione di "prospettiva".
L’Uno, dunque, che cosa è? Un riflusso di qualcosa di più grande, che non riesci più a far tuo. L’uno, nello status quo, diventa – tuttavia – solo ed esclusivamente lo… status quo, che difende se stesso alterando ogni termine disallineato (disallineato per via della funzione di memoria della frattalità espansa, che è nella sua sostanza neutrale).
L’Uno “qua, così” è tutto, matutto ciò che appare, ossia, ciò che deriva dalla non apparenza apparente del Dominio.
Ergo:
non ti sembra più di avere nessuna via di “riuscita”.
Per cui, ti adegui perché consegui.
L’alternativa sostanziale diventa sempre meno visibile, annichilendo nel campo del possibile e condensandosi nell’impossibile (prima) ed infine scomparendo del tutto anche da lì.
Se tu non pensi a qualcosa, significa che non la immagini nemmeno e se non la riesci ad immaginare, per te, significa che “non esiste, anche se c’è”.
   

giovedì 5 novembre 2015

Chi decide in assenza tua?



L’analisi “sociale (frattale espansa)” di/in SPS deriva da una prospettiva “non accademica” e, anche solo per questo, è obiettiva. Ossia, visto che SPS non ha “interesse alcuno, qua, così”, la relativa messa a fuoco di ciò che “vede e percepisce” va al di là di ogni singola contesa (*).
SPS non ha nulla da difendere né da proteggere, al fine di perpetuare qualsiasi tipo di status quo.
In questo, SPS incarna le caratteristiche della legge, strumento e memoria… della frattalità espansa, con particolare focus sulla sua funzione originale/nativa sostanzialmente neutrale:
un "sistema operativo"
senza interesse alcuno
oltre a quello di permettere
non il funzionamento
ma
l’esperienza in ogni grado e qualsiasi ordine
è... nella sostanza, neutro
rispetto a ciò che, poi, accade
anche se, a monte, ha sempre una ragione (*), che è oltre ad ogni tipo di controllo.
  
È questa una “proprietà molto spesso attribuita a Dio”. E, nella realtà manifesta e potenziale, invece… un luogo comune agganciato alla “porta aperta della frattalità espansa”:
una tecnologia, a sua volta
che non pone fine alle domande irrisolte
ma “così” non più irrisolvibili
perché, ad un certo punto, ammettendo l’esistenza di una simile “funzione”, riesci ad esaurire anche quel gap, che ti mantiene sempre distante relativamente a “quello che succede e perché succede”.
Alla piramide di Cheope manca il "vertice"... 
Il Dominio ritorna evidente. Riemerge dal “luogo” che aveva strategicamente ideato, ritagliandosi fuori dalla “tua” mente, nella "tua" mente.
Se tu non “vedi”… allora “non lo vedi più”.
In una ragione tale da non prenderlo più in considerazione, dimenticando in altri termini. In una regione dove tutto viene confinato ed in una... dove tutto viene “rieditato” ad hoc.
Il “vedere è, quindi, dominio della memoria e di ogni singolo ricordo”.
Vedi quello che rimane relativamente al “non vedere”.
La genetica, l’organicità, la fisica, la scienza, etc. vengono, dunque e di conseguenza, solo “dopo”.
La “complessità” diventa, allora, tutto quello che non ricordi più ed al quale non riesci a dare un orientamento nativo, un senso, una ragione fondamentale.
   

mercoledì 4 novembre 2015

Parlè?


In tutto quel che devi far
il lato bello puoi trovar
lo troverai e... hop il gioco vien.

Ed ogni compito divien
più semplice e seren
dovrai capir che il trucco è tutto qui...

Con un poco di zucchero - Mary Poppins
Italia, tassi negativi su Bot, Ctz indicano fiducia mercati...
I tassi negativi sui titoli di Stato italiani sono il segno che i mercati hanno fiducia, ha detto stamani il ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan.
"Per la prima volta sul segmento biennale il Tesoro si è finanziato a tassi negativi, vuol dire che i mercati pagano l'Italia per poterla finanziare.
Questo è un segnale di fiducia", ha detto Padoan in occasione di un'audizione in Senato sulla manovra.
La scorsa settimana il Tesoro ha piazzato Bot e Ctz con tassi negativi...
Link
Chi/cosa sono "i mercati"? Perchè hanno un così alto interesse a "pagare l'Italia"? Perchè, in un simil modo, mantengono lo status quo invariato, perchè anche in Italia ci sono "i loro più autentici investimenti".
 
Il giogo vale la candela.
Riassumi tutto ciò, invece di un finanziamento, come un... "pizzino". Una tangente, un ricatto nel ricatto, una mansione lavorativa nella gerarchica Globale, la propria parte, il proprio ruolo, ciò che devono fare perchè "serve".
In tutto quello che fai o "devi far", puoi sempre mettere tutto quello che “vedi” e che, in un certo senso, “sei”. Ad esempio, se sei “ottimista” allora puoi sempre vedere tutto da una simile prospettiva o il contrario, ovvio.
È la tua “dima” attraverso la quale inquadri il Mondo intero.
È qualcosa che si avvicina al concetto soffuso di “tuo” carattere (genetica) ma molto più coerente rispetto a ciò che l’educazione ricombina in te, nel tempo abitudinario dello status quo.
Insomma, se sai intagliare il legno (ad esempio) lo sai fare sempre e comunque, anche se cambi idee relativamente alla politica, alla religione, a qualsiasi “fede”. Punto e stop.
Il muratore batterista, talento nascosto in cantiere.
Un operaio ha sfruttato assi di legno e secchi di vernice come percussioni, dimostrando di avere un gran senso del ritmo.
Link
Il carattere è qualcosa di nativo? Se lo credi, va "bene". Ma… certe tue caratteristiche (abilità, talenti) hanno una base/sede più radicata e meno propensa al “cambiamento (di qualsiasi natura si tratti)”.
Il carattere è, piuttosto, un “orientamento”.
Il talento è, di più, un dato di fatto coerente, sul quale puoi sempre contare (non essendo soggetto alle dipendenze che, invece, il carattere può subire allorquando il complesso umano, nel quale è integrato, risulta preda di compressioni esterne agenti sull’interno).
  
Se pensi che anche il talento va e viene o lo puoi anche dispedere, nel tempo, probabilmente non stai intendendo nel miglior modo, ciò che SPS "intaglia quest'oggi anche per te".
Quando tu sei “uno/a con te stesso/a”, allora, “vedi sempre nella stessa maniera, lungo la medesima lunghezza d’onda”:
  • sei come un perfetto cristallino
  • che filtra le apparenze del reale manifesto
  • in maniera tale da non alterare, in primis, te stesso/a
  • sei accorto/a e saggio/a (coerente).
Coerenza = in ottica si chiama coerenza (o coerenza di fase) la proprietà di un'onda elettromagnetica di mantenere una certa relazione di fase con se stessa durante la sua propagazione
Link 
  • mantenere (memoria)
  • una certa relazione di fase (ricordare)
  • con se stessa (te stesso/a)
  • durante la… propagazione (vivere).
Ricordati di te. Riconosciti.