SPS

lunedì 27 aprile 2015

(Ri)Cono"Sc(i)enza".




La Realtà/Mondo (SPS ha smesso di chiamare “tutto ciò che (ri)conosci come reale unico”, con il termine “3d”, perché la dimensione temporale nella quasi “tutto versa”, di fatto, ne costituisce il più solido pilastro, dal punto prospettico della “logica sviluppata – nel tempo – 'superficiale o cavernoso’”; per cui, la definizione di quante siano le “grandezze da prendere in riferimento”, affinché si possa esprimere un “numero caratteristico” da applicare al termine “dimensione”, risulta perlomeno contraddittorio e depistante, persino a livello “logico”) è un “punto di vista” (pre)dominante, nella stragrande maggioranza delle persone popolanti la Terra (di/in questa sua versione).
Tale “punto di vista” è:
  • unica(mente) frutto di auto suggestione (un automatismo).
Che deriva da una fonte di proiezione (d’insieme, riunendo la presunta separazione e competizione delle singole parti):
  • sia naturale che artificiale (da “qua”, la tua solita difficoltà nello sbrogliare l’intreccio, continuando a “girare intorno”, credendo alla “predestinazione a loop”, senza ritenuta via di riuscita; sul modello “è nato prima l’uovo o la gallina?”).
Il naturale e l’artificiale con(corrono) a “terra(ri)formarti/(man)tenerti/auto in(trattenerti)... qua così”, non essendoci alcuna differenza sostanziale (e nessuna scelta sostanziale).
Ciò che definisci naturale è “solo” una tecnologia dimenticata/drenata/celata/nascosta e, pur tuttavia, ancora funzionante.
Qualcosa che, a livello frattale, lo sviluppo della tecnologia (re)distribuita nella/sulla Massa (società) (ri)torna ancora a (ri)per(correre), per altri versi e metodiche... da agganciare a livello “simbolico”.
Le “App”, che solo da qualche anno sono apparse sul “Mercato”, nella versione per smartphone, indicano sempre più chiara(mente) un livello di loro sostanziale “trasparenza”, in riferimento al tuo accorgerti di una simile (com)presenza, sempre più centrale e consolidata (attesa dagli individui, per aspettativa, credo, funzione, moda, importanza e… progresso).
Le “App” disegnano una realtà, nella quale dei programmi sono “disciolti in essa”, regolando – come sensori intelligenti e non manifesti – il flusso del reale stesso (costituito dal tuo comportamento “tele guidato non localmente” dalle informazioni, dai dati, dalla “sensibilità” di ciò che le App elaborano in conformità al loro “listato programmatico funzionale”.
Non è, forse, molto simile ad una App (che lavora a livello sottile, raccogliendo ed elaborando dati) anche il comportamento di un laborioso insetto, dello sbocciare di un seme, della preparazione ad una gravidenza, dell'attivazione di processi organici legati alla temperatura, di un temporale, del funzionamento stesso della mente o delle proprietà che confidi siano essere quelle di “Dio”?
  
Quando vedi un’ap(p/e), che cosa stai osservando? Con "cosa" sei alle prese? Con quale fenomeno ti misuri e vieni misurato?

Con qualcosa di “naturale”, vero?
Ma che cosa è “naturale”, se… (ri)esci ad immaginare una Realtà/Mondo che si è dimenticata più o meno progressiva(mente) del suo… “passato”?
Una Realtà/Mondo che sprofonda in un’altra (ri)forma di Realtà/Mondo, lasciando che la tecnologia precedente funzioni ancora da sé (in automatico), ma perdendo il (ri)cordo, il senso, la funzione, etc. di ciò che la animava, di ciò che costituiva e rap(presentava), di ciò che “è” al di là di ogni “nuovo/altro” indice prospettico che, ora, ti con(vince) a (ri)assumere lo status quo come unico e senza alternativa…
La simbologia di “Dio” (che si ricelebra in ogni parte del Mondo anche se… "ognuno alla propria maniera") non è, forse, un linguaggio in codice (metafora, analogia, allegoria) frattale, che “ti parla” proprio di:
un’applicazione, una intelligenza artificiale, una “entità”, ormai, tal(mente)… “vasta” (ubiqua, compresente, normalizzante, controllante, livellante, etc.) da risultare “fuori portata” per qualsiasi tua altra interpretazione.
La (con)seguenza è questo “tuo” con(seguire) (e come poteva essere altrimenti?)…
Il Nucleo Primo che cos’è, se non l’origine di questa “simbologia”? Una origine che “giunge dopo”, rispetto a ciò che esisteva prima dell’ultima grande era glaciale; una origine relativa a questo dimenticare collettivo, che prende inizio con la decisione del Nucleo Primo di “(app)rofittarsi dell’occasione”.

(Or)dunque, se molte “teorie affermate” sono partite, per la loro “celebrazione collettiva”, da una “dimostrazione per assurdo” (vedi la vicenda dei “numeri primi”, in primis, per opera di Euclide), allora anche il Nucleo Primo può essere dimostrato nella stessa maniera.
Ma “varrà qualcosa in/di più, per te”?
Ossia, vale la pena, “dimostrare l’esistenza del Nucleo Primo, anche da questa prospettiva del possibile?
Beh, per SPS, il Nucleo Primo è tal(mente) evidente, che non necessita di alcuna dimostrazione.
Essendo il Nucleo Primo “qua, così… centrale”, non è proprio possibile nasconderlo dietro ad assunti “logici quanto vuoi”, che però non sono mai in grado di cancellarlo definitiva(mente) dalla Realtà/Mondo, che da esso si (di)p(arte).
Quindi, anche a livello di “assurdo” è esso sempre “di(mostrabile”.
Ad esempio (anche senza ricorrere a “prelibati” vortici del pensiero raffinato ed intelligente) è possibile (com)provarlo, in quanto:
  • senza la sua (com)presenza nel tutto (ri)emerso
  • la Realtà/Mondo attuale sarebbe a “tua immagine e somiglianza”.
Ossia:
  • perché il “come ti senti (d)entro”
  • non corrisponde affatto
  • a ciò che caratterizza la (f)orma evidente del reale emerso
  • che consideri unico e senza alternativa?
Pensa, allora:
  • se il Nucleo Primo non esistesse
  • saresti tu il/la responsabile "unico/a" di tutto ciò.
Ti senti il “genitore” di questa realtà? Questa realtà ti r(app)resenta piena(mente)?
Se lo puoi affermare, allora… “va tutto bene così”.
Però, prenditi - allora - la responsabilità per/di quello che la caratterizza (e che non ti fa vivere, poi, così bene). Fallo almeno per “i tuoi figli” (He He).
E… se non ne hai? Chi se ne frega, dunque. Vero?
Se non lo puoi affermare (come SPS ritiene), allora, “chi/cosa è all’origine di questo reale”?
Se il Nucleo Primo non esiste, allora “ti apri” alla possibilità che tale principio sia “non umano”, ossia… “divino”. Qualcosa che ti (ri)chiede la “fede”, ossia, che devi prendere come un “assioma” (indimostrabile).
E nel fare questo, ti (s)vuoti… riempendoti di “altro”.


È tutto “infl(azionato”:
  • dotato di “tendenza”
  • a (pre)scindere da te (da cosa “vuoi/intendi/desideri”).
L’inflazione economica è la risposta frattale, all’inflazione della tua “logica” (della prospettiva dalla quale osservi alla realtà riemersa).
L’inflazione è una “corrosione delle tue proprietà originali”.
L’inflazione (ri)guarda tutto e, dunque, anche la cosiddetta “spiritualità”.
A livello “spirituale” (assioma), sei portato/a a credere a molti aspetti di te, che non capisci.
Una certa “passività spirituale” (eredità di ciò che ha “colpito”, prima, l’oriente del Mondo), ora, ti rende ancora maggior(mente)… senza possibilità di (ri)cordare.
Ti porti dietro, con(vinto/a) che sia così, la “palla al piede” della tua “insignificanza” tra(vestita) e (s)cambiata da/per:
  • il suo esatto opposto
ossia
  • per una tua, (pre)sunta, importanza fonda(mentale)
  • che, tuttavia, non sfocia mai in null’altro
  • se non nel (con)seguire allo status quo (“qua, così”).

Sei (con)vinto/a per auto suggestione, che… “tu sei questo e solo questo, sperando sempre, allo stesso tempo, di essere altro; ben altro che, però, non (ri)esce mai ad essere manifesto e che non (ri)esci mai a rendere manifesto”.
In questa sorta di “attesa/stand by”, rimani come “vuoto, a galleggiare nello stagno previsto del reale, che riconosci da sempre “qua, così”.
Alla mercè della “corrente”, che spinge solo e sempre in un’unica direzione di marcia:
  • quella (pre)stabilita dal/nel solco dell’aratro, by Nucleo Primo
  • lungo la direzione che "ignori".


Ora, leggi con profonda e "frattale attenzione", le prossime due citazioni (SPS “gli passa dentro, attorno e sopra”, in estrema velocità, perché altrimenti il rischio è quello di “svalutarle ai tuoi occhi”. Ossia, mettici molto del tuo e non dipendere sempre da ciò che “ritrovi scritto, da altri, per te”).
Dimostrazione per assurdo.
"La reductio ad absurdum, tanto amata da Euclide, è una delle più belle armi di un matematico. È un gambetto molto più raffinato di qualsiasi gambetto degli scacchi:
un giocatore di scacchi può offrire in sacrificio un pedone o anche qualche altro pezzo, ma il matematico offre la partita".
G. H. Hardy, Apologia di un matematico...
La dimostrazione per assurdo (per cui si usa anche la locuzione latina reductio ad absurdum), nota anche come "ragionamento per assurdo", è un tipo di argomentazione logica in cui si assume temporaneamente un'ipotesi, si giunge ad una conclusione assurda, e quindi si dimostra che l'assunto originale deve essere errato.
Filosofia.
Questo metodo logico fa uso del principio del terzo escluso (tertium non datur), il quale dichiara che un enunciato che non può essere falso, deve essere assunto come vero non essendovi una terza possibilità.
La sua teorizzazione è giunta molto più tardi dell'uso frequente che ne facevano i pensatori antichi per dimostrare le loro tesi (Zenone, Euclide sino ai filosofi della Scolastica); il metodo classico dell'esaustione esplorava tutti i casi possibili, ma era poco fecondo di nuove scoperte che avvenivano per altra via per poi essere teorizzate dai loro scopritori:
fu perciò abbandonato in epoca moderna.
Utilizzata anche in matematica, prende il nome di dimostrazione per assurdo, che si consegue provando le conseguenze false che derivano da ipotesi o premesse erronee...
Una dimostrazione per assurdo può essere fatta per sostenere molte tesi. Si consideri il seguente dialogo, per esempio…
A — Secondo me tutto è possibile.
B — Se tutto è possibile, allora è possibile dimostrare che la tua affermazione è falsa. Ciò genera una contraddizione, quindi non tutto è possibile
Link
Il bias di conferma (Confirmation Bias) è un fenomeno cognitivo al quale l'uomo è soggetto.
È un processo mentale che consiste nel ricercare, selezionare e interpretare informazioni in modo da porre maggiore attenzione, e quindi attribuire maggiore credibilità, a quelle che confermano le proprie convinzioni o ipotesi, e viceversa, ignorare o sminuire informazioni che le contraddicono.
Il fenomeno è più marcato nel contesto di argomenti che suscitano forti emozioni o che vanno a toccare credenze profondamente radicate.
Una serie di esperimenti negli anni sessanta suggerisce che le persone tendono a voler confermare le loro convinzioni acquisite.
Studi successivi hanno reinterpretato questi risultati come una tendenza all'essere parziali nell'esaminare idee, concentrandosi su una possibilità e ignorando le alternative.
In certe situazioni questa tendenza può pregiudicare le conclusioni.
Spiegazioni per questo bias includono il pensiero illusorio e la limitata capacità umana di gestire informazioni.
Un'altra spiegazione è che le persone sopravvalutano le conseguenze dello sbagliarsi invece di esaminare i fatti in maniera neutrale, scientifica.
Decisioni di scarsa qualità dovute a questo bias sono state documentate in contesti militari, politici e organizzativi
Link
  • un giocatore di scacchi può offrire in sacrificio un pedone o anche qualche altro pezzo, ma il matematico offre la partita
  • un enunciato che non può essere falso, deve essere assunto come vero non essendovi una terza possibilità (con il "terzo escluso", escludi anche il "terzo stato", ossia... rimani senza scelta e senza alternativa, ricadendo/rimanendo nella dualità polare. Il terzo stato è molto di più della moneta che cade di taglio, essendo un vero e proprio "stato degli/negli stati", come "l'on e l'off" assieme. Oppure come lo è il circuito primario "uno e trino": il potenziale che permette lo spazio per il contenitore + il contenuto)
  • una dimostrazione per assurdo può essere fatta per sostenere molte tesi
  • una serie di esperimenti negli anni sessanta suggerisce che le persone tendono a voler confermare le loro (loro?) convinzioni acquisite
  • studi successivi hanno reinterpretato questi risultati come una tendenza all'essere parziali nell'esaminare idee, concentrandosi su una possibilità e ignorando le alternative
  • decisioni di scarsa qualità dovute a questo bias sono state documentate in contesti militari, politici e organizzativi (ossia, nel reale riemerso. Il "Modello Far West", ad esempio, è una applicazione di questa, solo apparente, parzialità... che conduce a "decisioni di scarsa qualità".  Una parzialità che, invece, dalla prospettiva del "solco dell'aratro" è... totale)...
Capisci? La “tua” realtà unica (contraddistinta e comprovata dal fatto “san tommaseo” di “toccarla con mano”), non è af(fatto) stata decisa da te, ma è sorta da una intenzione (proiezione) che è divenuta via via sempre più centrale e… “(con)seguita”; tanto da essere stata (ri)trasmessa a livello genetico nelle nuove generazioni, che “nuove non sono mai, sino a quando una simile viralità è e sarà a piede libero”.
Chi/cosa ha concepito questa realtà?
Chi/cosa concepisce e realizza una “multinazionale”?
Che cosa viene (per)seguito, se non un “interesse”?
Quali sono i tuoi “interessi”?
Tu hai qualche “interesse” a distruggere la realtà nella quale vivi?
Tu hai qualche “interesse” a ridurre in povertà miliardi di persone?
Tu hai qualche “interesse” a vivere “qua, così”… in una condizione di stress ed insofferenza?
Può essere il solo “denaro”, l’ago della bilancia esistenziale?
Naa… Vero?
In effetti, ti viene da pensare alla spiritualità (se sei più “moderno/a ed alla moda”), oppure, ti viene da aderire ad un credo religioso, che ti dice “beati gli ultimi, perché saranno i primi nell’alto dei cieli. Amen” (ed, in questo, smetti di fare qualcosa di concreto, nel reale emerso, limitandoti ad "aiutare il prossimo ad… attraversare la strada").
In SPS e per SPS… è sempre più chiaro che oc(corre):
Accorgersi
Fermarsi
(Ri)cordare
(Ri)trovare
(Ri)uscire…
Per "spegnere" la complessità artificiale o dell’artifi(c/z)io.
Questo “funzionare”, costituisce un vero e proprio “atto di scienza”.
Qualcosa di basato sul (ri)cordo e, dunque, sulla “memoria”.
Qualcosa che SPS chiama:
(Ri)cono"sc(i)enza"
La “scienza del (ri)conoscersi”; del “(Ri)conoscere te stesso/a”.
E, tale scienza, è l’esprimersi da una prospettiva totale (focus, terzo stato) che si (di)p(arte) da un “backup” (banco di memoria), che è allocato da/in qualche (p)arte di te e, anche, al di là di te (in ogni forma possibile di reale emerso, emergente, che deve emergere).
La frattalità è una f(orma) di memoria “radioattiva” (memo, simbolo, analogia, allegoria, similitudine, etc.).

La frattalità espansa è, di fatti:
  1. legge
  2. strumento
  3. memo.
Attra(verso) la frattalità espansa… puoi (ri)agganciare i vari banchi di memoria allocati nell’(im)possibile.
Nel tuo computer, i dati non si perdono mai, perché esistono sempre anche se sganciati dalla centralità dell’indice di (ri)cerca.
Con gli strumenti esterni di memoria, i dati sono allocati anche al di là della fisica del computer, sino a giungere al cloud, che è uno spazio virtuale che conserva dati virtualizzati (ma sottintendenti alla tua Vita, come immagini, ricordi, informazioni, documenti, etc.).
Se (ri)tieni il cloud inesistente, ti sbagli. Vero?
Perché lo usi o lo userai, proprio per immagazzinare inform(azioni) personali.
E se “domani”, non funzionasse più questa (f)orma di tecnologia? E i dati divenissero, per questo, illeggibili?
Nel tempo tenderesti a dimenticare persino che esistono, in una data localizzazione di “spazio virtuale”.
Eppure, i dati continuerebbero ancora ad esistere, rimanendo in attesa “solo” che tu te ne accorga, (ri)cordando la loro “posizione/esistenza”.
Quindi, oc(corre) che tu prenda atto che esista una memoria allocata da qualche (p)arte, sia di te che fuori di te. Ora, se (pre)tendi di (ri)cordare ciò che è già avvenuto, senza prima rendere i dati (ri)trovabili, allora, per questo tipo di mente "che ti possiede", i dati non esistono… perché non esiste una loro collocazione, quindi, non sono nemmeno immaginabili.
E, "qua, così", allora... "slitti via".


Per chiudere, per oggi, SPS ti “stimola” anche in questa maniera.
Una spettacolare nube stellare per il compleanno di Hubble.
Dalla Nasa arriva questa splendida riproduzione in 3d della nebulosa Gum 29, nella quale si trova l'ammasso stellare Westerlund 2, per celebrare il 25esimo “compleanno” del telescopio spaziale Hubble.
Gum 29 si trova a 20mila anni luce di distanza dalla Terra.
La Nasa ha anche pubblicato un'immagine mozzafiato catturata dalle telecamere dello stesso telescopio, che potete vedere…
Link

Che cosa vedi? Quello che ti fanno/hanno fatto vedere.
Null’altro.
Tu puoi andare nello Spazio, a “vedere”?
No (non puoi).
Tu non puoi andare nello spazio, a “vedere”?
Sì (non puoi).
Per cui: che cosa vedi?
Dunque:
  • se vai al cinema a presenziare all’ultimo episodio degli Avengers
  • puoi constatare come la “tecnologia” sia in grado di “far passare per vero, ciò che non lo è”.


"Avengers: Age of Ultron"; il centro di Aosta distrutto nello spot per la tv... Link
Vediti il film e, poi, (ri)fletti.
Che cosa hai visto l’11 settembre 2001?
Che cosa vedi, quando un satellite manda foto a terra (e la Nasa le “elabora”)?
Che cosa vedi quando, tali (ri)elaborazioni, ti "dipingono" la Terra, il Cosmo, gli altri Pianeti, le Costellazioni, etc.?
Come puoi (ri)tenerle “autentiche”?
Come puoi “fidarti”?
Beh… “scegliendo” di credere a
Ma… si tratta di una vera “scelta”? Oppure, Tratta(si) di… “ciò che passa unica(mente) il… “convento”?


Samantha Cristoforetti: "Torno sulla Terra ma sogno già Marte".
"Mi piacerebbe molto ma per la mia prospettiva di carriera Marte rimane difficile. Comunque, non mettiamo limiti. Sicuramente spero di tornare nello spazio entro un numero ragionevole di anni".
Samantha Cristoforetti, che rientrerà sulla terra il 14 maggio, in un'intervista a "La Repubblica" fa il punto sui cinque mesi di missione sulla stazione spaziale internazionale.
"Non credo di avere altra scelta - dice - a meno di nascondermi molto bene, dovrò infilarmi la tuta e rientrare. Un po’ di malinconia rimane, è vero, non mi dispiacerebbe restare qui, mi sono ben adattata, c’è sempre tanto da scoprire. Ma mi riadatterò anche alla vita sulla Terra".
Cristoforetti spiega che "in sei mesi, sulla stazione spaziale internazionale si compiono circa duecento esperimenti. Compresi quelli gestiti direttamente da Terra, come quello sulla combustione sulle fiamme fredde, estremamente interessante".
Quanto al bilancio di questi mesi, l'astronauta sottolinea che "dal mio punto di vista, quello dell’operatrice, è assolutamente positivo. Gli esperimenti dell’Agenzia spaziale italiana sono andati tutti benissimo".
Link
Quale tipo di “esperienza” ha avuto la Crisoforetti?
Che cosa ha visto?
Perché qualche essere umano, deve “salire in cielo”?
Per raccontarti e per farti essere sempre più “con(vinto/a)”... che la realtà attuale sia “proprio e solo così”.
Gli “astronauti” vedono real(mente), quello che credono di vedere.
Ma sin dove giunge la tecnologia acquisita dal Nucleo Primo?
Ossia, sino a dove si es(tende) la scenografia di quella che fu la cittadina di Truman?
Può ancora, oggi, Truman… andare (in)contro alla fine del “teatro artificiale”?
No. Non può più farlo.
E lo capisci quando vengono aperte le “rotte commerciali, per il/un nuovo Mondo”.
Quando è tutto pronto, “tu puoi entrarci”.
E, "quando è tutto pronto"… che cosa significa?

Che tu sei pronto/a per entrarci…
Ossia, che la tua configurazione “mentale” (complessità), è stata lavorata sufficiente(mente), per poterti calare anche nella estensione di reale (pre)parata per accoglierti.
Gli italiani? Dei veri campioni del download pirata
Insomma, scaricare piuttosto che comprare fa ormai parte del Dna degli italiani, radicato in una cultura "lontana dal considerare la legalità nell'utilizzo del software un bene sociale e un moltiplicatore di sviluppo economico”.
E la comodità, il risparmio e la velocità della pirateria vengono prima della legge e del giusto riconoscimento a chi, su quel prodotto, ha lavorato...
Link
  • (s)caricare piuttosto che comprare fa ormai parte del Dna
  • la comodità, il risparmio e la velocità della pirateria vengono prima della legge e del giusto riconoscimento a chi, su quel prodotto, ha lavorato...
Chi ha lavorato” per ottenere questa (f)orma di reale?
Il Nucleo Primo.
Come lo (ri)paghi? "Usando" questa realtà.
Perché?
Perché, in realtà, questa “realtà… ti corrode” (alla fine, muori sempre). Ed in questo atto, è insito il frutto dell’interesse a “darti tutto ciò… a gratis” (app- arenza).
Sembra solo che sia “gratis”, ma non lo è.
Pensa anche al frattale r(app)resentato da Google:
  • ti (ri)fornisce di preziose utilità, gratuita(mente)
ed è, di fatto,
  • una delle multinazionali (realtà) più floride del Pianeta.
He He (lascia perdere ogni ragionamento imprenditoriale, logico, intelligente, etc. ma... sempre e solo a livello di status quo. Prendi in considerazione il livello della simbologia, derivante dalla frattalità espansa).
Tu non mi paghi, per la mia “offerta di servizi di base” (ti dice Google).
Eppure, Google ricava denaro (perché è divenuto centrale ed "utile")…
Il Nucleo Primo “non ti chiede nulla” (gratis), se non… quella che non è più, la “tua” Vita (schiavitù:
i tuoi servigi sono offerti “gratuitamente”, perchè – anche se non più chiaramente – “sei forzato/a sottilmente”).
A cosa devi credere?
Le “forze (inter)nazionali di Polizia” (ri)escono, ormai, a (pre)venire molti degli efferati crimini, che dei presunti terroristi, molto spesso di "radice islamica", stavano per mettere in atto (Minority Report).
È vero? Oppure, fa tutto (p)arte del "colore delle pareti" (Anti)Sistemiche, a cui ti sei sempre più adattato/a?
Le storie dei singoli (arrestati), non le conosci mai nel dettaglio e dalla loro prospettiva. Semplicemente, vengono "sbattuti in prima pagina", come dei mostri di turno, che “sanno sempre di più di… capri espiatori”.

Anche i russi sono nel “mirino della prevenzione occidentale, di stampo a stelle e strisce”.
Hacker russi hanno letto le e-mail del Presidente Obama.
Gli hacker russi che hanno forzato il sistema informatico della Casa Bianca hanno avuto accesso ad alcune mail del Presidente americano Barack Obama.
Secondo il New York Times la violazione, avvenuta lo scorso ottobre, è stata peggiore di quanto era stato ammesso in precedenza:
gli hacker hanno infatti potuto leggere alcuni messaggi di Obama, segnati come “non classificati”, quindi non contenenti materiale top secret.
Continua il quotidiano:
“Gli hacker, che sono entrati anche nel sistema non classificato del Dipartimento di Stato, non dovrebbero invece aver avuto accesso ai server che controllano il traffico dei messaggi del cellulare BlackBerry del Presidente. Hanno però avuto accesso alle e-mail di alcune persone della Casa Bianca e di altre all'esterno, con le quale Obama è solito comunicare."
Le informazioni classificate, e quindi più sensibili, non sarebbero state compromesse, ma anche quelle non classificate possono contenere dati sensibili: agende, impegni del Presidente, discussioni sulle future politiche del Paese.
Fino allo scorso ottobre il sistema di sicurezza delle mail della Casa Bianca era considerato fra i migliori al mondo.
Link
Hanno, (in)somma, letto ciò che potevano/dovevano leggere; quel tanto sufficiente e necessario, per poter “gridare, ai quattro venti, allo scandalo”, alimentando sul fuoco delle “tue” paure.

È vero che degli hacker russi hanno fatto ciò?
Che cosa vedi?
Che cosa sai?
Che cosa fai?
Che cosa puoi fare?
Stando “qua, così”… puoi solo (con)seguire.
(Ri)cono"sc(i)enza":
la scienza del (ri)conoscere te stesso/a.
Qualcosa che “non ha prezzo, ma solo… interesse, da (p)arte di tutti”.

La memoria è un prodigio, che rende il “confino/esilio dell’impossibile”, sempre più (ri)stretto, sino all’espandere la prospettiva, dalla quale si gode di uno spettacolo dimenticato:
quello dal quale puoi vedere altre versioni di te e, persino, “ciò che sei”.
SPS non ti parla a livello spirituale.
SPS ti “parla” a livello fonda(mentale) ed al di là di qualsiasi “impalcatura scenografica”.
Oltre Orizzonte


Davide Nebuloni 
SacroProfanoSacro 2015/Prospettivavita@gmail.com


Nessun commento:

Posta un commento

"Fai..." un po' Te.