SPS

mercoledì 27 agosto 2014

Revisionismo Frattale della Storia Deviata by SPS (3).


L'offerta della tiara imperiale, simbolo del potere temporale.

 
Quando un dibattito diviene pubblico, per via di forza maggiore (in quanto estremamente alla luce del Sole ed in virtù della convinzione popolare di “contare qualcosa”) le “voci”, che intervengono in merito a qualsiasi questione, hanno peso specifico differente; se a parlare è un “esperto” e se lo fa, a maggior ragione, "attraverso/per tramite di" un “organo mediatico”, la sua capacità di raggiungere il profondo della Massa, aumenta esponenzialmente anche la sua proprietà indiretta sulla/della Massa stessa.
Le persone ragionano per “immagini”. Anzi, le persone (ri)elaborano il “proprio” pensiero attraverso le “immagini”, che si sono formate a livello inconscio e che, progressivamente, deviano il “carattere/comportamento” da personale (proprio) – anche se un simile stato iniziale non è più (ri)cordato – a (im)personale (altrui).
Ciò che pensi relativamente a “questo o quello”, non è mai del tutto opera tua. Perché (1) tu non sai nemmeno chi sei (2) tu non sai come funzioni (3) per cui, tu non hai mai del tutto il controllo di te stesso (4) ed il tuo dipendere diventa, quindi, una (ri)configurazione inerziale... a cui non riesci ad opporti, anche perché "ti sembra normale essere/funzionare in un simile modo".
Quello che accade a/in te, è “cosa misteriosa e (s)fuggevole”.
Qualcosa a cui presti attenzione saltuariamente e quasi in maniera paradossale (vista la centralità del tema, in funzione del tuo auto possedimento di te stesso).
Il fatto che tu non sia al cento per cento “padrone di te stesso” è conclamato indirettamente da ampi studi "scientifici deviati" (ad esempio, l’esistenza delle malattie, dei mali psicosomatici, dei casi di possessione demoniaca, della doppia natura tra quello che “vorresti avere” e “quello che fai/sei”, del fatto che la “Chiesa” ti considera ancora “disperso in mare in seguito al Diluvio Universale, della tua nascita che ti annuncia al Mondo in evidenti condizioni di dipendenza dal Mondo stesso e dalla tua incapacità nativa di intendere e volere, etc.), che possono – se “spinti” opportunamente – decretare, da/per parte di opportuni ed autorevoli organi competenti socialmente (ri)conosciuti (Stato, Chiesa, Ue, etc.), per mezzo delle relative sottostrutture preposte ai diversi compiti e funzioni di regolatori ed amministratori sociali, che:
"tu non sei completamente in te", ossia, che tu sei padrone di stesso per l’ammontare di una certa percentuale (da calcolare opportunamente, caso per caso, e a livello generale).
Aperta questa via, a livello “legale 3d”, tu potresti (ri)entrare in una condizione di proprietà altrui, perlomeno per una buona parte del tuo intero, anche a livello solare (perchè, a livello sottile, lo sei già).
Ora, questa ipotesi by SPS (certamente, una provocazione), pensi che sia tanto campata per aria?
Beh… aspettati un trattamento di questo tipo, dopo che:
  1. un “libro” ha aperto le vie del controllo Planetario a/per un organismo complesso come quello della “Chiesa”
  2. un genocidio di massa è passato tra le righe, per questioni di carattere “superiore”
  3. il (ri)corso alla schiavitù è diventato parte integrante nell’economia di molte Nazioni.
Serve altro? Serve maggiore specificità?

Questi sono dei “casi precedenti” che fanno sentenza e che aprono delle “nuove vie”, ampiamente e legalmente percorribili
Ovvio, talune di queste caratteristiche sembrano “superate” per mezzo di quel presunto “sviluppo” che, d’insieme, sembra occorso lungo il cammino della specie umana. Ma, nella sostanza, non è affatto così che dovresti inquadrare la “scena”.
Se pensi che tu sia il risultato di una simile “evoluzione”, beh… ecco che (ri)torna prepotentemente, nella questione, il discorso precedente, relativo a quella “immagine” che ti si forma dentro e che (ri)utilizzi costantemente per “formare ciò che ti sembrano essere i tuoi pensieri”.
Questa immagine ti “parla” costantemente. Essa è il punto di confluenza della trasmissione del “segnale” (Nucleo Primo), che la tua mente riceve/capta, decodifica e (ri)elabora/(ri)trasmette (senza cambiare di una virgola la quintessenza del ricevuto).

Perché ognuno recita la propria parte? Perché la riceve a livello mentale.

Quindi, tu sei diviso. Non sei pienamente in te stesso e non sei pienamente te stesso. Se un “domani”, la scienza deviata, l’organizzazione centrale dello Stato e l’autorizzazione religiosa, ti raggiungessero attraverso l’insieme della legge e ti classificassero come un caso di “possessione”, delineando in ciò l’inizio di una malattia mondiale pericolosamente contagiosa e potenzialmente distruttiva della specie umana, in toto ti (ri)troveresti a dover fuggire per non essere “c(att)urato”.
E, una simile “verità”, sarebbe per te “vera”... in quanto ché il Mondo intero ti darebbe la caccia. No?
Se tutti la pensano in un modo, quel modo diventa normale e, dunque, “vero”.

Ora… con nella testa questa “immagine” (by SPS), trova il modo di continuare nella lettura, (ri)correndo alla tua maggiore presenza ed alla tua piena presenza, perché:
è vero e sacrosanto che “tu non sei pienamente in te”.
Non sei mai “solo”. C’è qualcosa in te che sei tu, ma anche che non sei tu. È inutile tentare di spiegare, ciò, mediante il caos che ti sembra di sapere. La realtà è che tu sei in “amministrazione controllata” e lo sei da Tempo immemorabile.
La tua “presa” affonda nella notte dei Tempi e quello che ti sembra “mito” è anche un antico (ri)cordo, che ti (ri)guarda da molto vicino ed in ampia profondità.

La seconda puntata del Revisionismo Frattale della Storia Deviata by SPS era terminata segnatamente ad un appunto relativo alla questione del “potere temporale” della Chiesa (SPS utilizza il termine generico di “Chiesa”, perché in realtà non c’è nessuna differenza sostanziale nell’apparente diversità, che solo serve per “amministrare in altro modo le genti”. Per cui, SPS, non perde Tempo né energia nel dividere ciò che è unito a livello più profondo).

Utilizzando il Metodo Indiretto, infatti, puoi leggere che:
Pio IX, che si era chiuso nei palazzi vaticani dichiarandosi prigioniero politico in seguito alla Breccia di Porta Pia, la considerò un atto unilaterale dello Stato italiano e pertanto la dichiarò inaccettabile. Il 15 maggio 1871, ovvero due giorni dopo l'emanazione della legge, il pontefice emanò l'enciclica "Ubi nos", con la quale veniva ribadito che il potere spirituale non poteva essere considerato disgiuntamente da quello temporale
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è stata poi prevista l'esenzione, al nuovo Stato denominato "Città del Vaticano", dalle tasse e dai dazi sulle merci importate e il risarcimento di "750 milioni di lire e di ulteriori titoli di Stato consolidati al 5 per cento al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire" per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale
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Ossia:
qualcosa che non poteva accadere è accaduto.
Una facciata del potere secolare che cade, senza destare l’attenzione del “Dio”. E allora? Che ne è stata della valenza di natura superiore e divina? È una parte ReCitata (Citata da Re). La difesa di un privilegio, di un interesse, di una strategia lungimirante, di una precedente conquista, etc.
  • “Il potere spirituale (che)non poteva essere considerato disgiuntamente da quello temporale”
  • viene meno
  • “per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale”.
Dove si trova la coerenza in tutto questo?

Beh… è difficile scorgerla a fondo, ma esiste… soprattutto nei panni della “strategia”:
perdere la battaglia per vincere la guerra.
La Chiesa si "ritira", si fa apparentemente (geograficamente) “piccola piccola” (attira l’attenzione dei Popoli e persino la “simpatia”... in quanto “parte lesa”, come da copione. Si legge tra le righe, sempre uguale, ogni qualvolta la storia deviata celebra in pompa magna qualche avvenimento epocale, in maniera tale da riutilizzarlo per giustificare quello che è venuto conseguentemente, “dopo”) per, poi, approfittarsi della situazione dal di dentro, nell’organismo che la “ospita”, in questo caso, del Regno d'Italia/Repubblica Italiana (anche a livello territoriale lo puoi tranquillamente osservare. Il Vaticano dentro all’Italia: Analogia Frattale).
La Chiesa è una infrastruttura del Modello Far West 3d, auto implementato (fondamentale) all’origine della storia di ogni città del Mondo (una chiesa, almeno, in ogni paese/città). Un infrastruttura di livello superiore, ossia, capace di fare da collante ad altra ottava, rispetto alla presenza della “famiglia potente”, che diventa centrale (tiranna) all’interno di ogni nucleo cittadino in (ri)formazione (origine).

La coerenza (strategia) c’è, eccome:
... quasi annullato con la legge delle guarentigie (1871), il potere temporale del papato trovò nuova configurazione nei Patti lateranensi (1929), che istituirono lo Stato della Città del Vaticano…
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Ah-ha! Qualcosa che non poteva essere disgiunto, non è stato, infatti, disgiunto ma, nel “mezzo/durante”, l’opera apparente ha ottenuto risultati concreti:
è stata poi prevista l'esenzione, al nuovo Stato denominato "Città del Vaticano", dalle tasse e dai dazi sulle merci importate e il risarcimento di "750 milioni di lire e di ulteriori titoli di Stato consolidati al 5 per cento al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire" per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale
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Dunque:
la presenza di una Chiesa povera non è di utilità per nessuno
vero, ma…
il “modo” attraverso il quale la Chiesa diventa ricca (seppure povera/semplice/umile nel cuore) conta pure qualcosa. No?
C’è modo e modo (etica, morale e giustizia). Oppure la “giustizia” è qualcosa che conta e non conta allo stesso Tempo? Del resto, i “due pesi e le due misure” sembrano sempre esserci stati in questo Mondo, per cui… si (ri)torna ancora alla tua divisione interiore (partizioni), una delle quali è amministrata non localmente da “altro”, rispetto a quello che sei abituato a definire “te”.
La storia, seppure deviata, racconta di una Chiesa furba approfittatrice. Questo è il “marchio” caratteristico del Nucleo Primo, che sottomette tutto a sé... minandolo alla base fondatrice (a sua volta). È qualcosa che viene avanti in qualità di “firmware”, come timbro o impronta frattale, in maniera tale da mantenere il controllo, in toto, di ogni situazione relativa al proprio “non apparente impero”.
Che cos’è, in tal senso, il principio inosservato sia del Demonio che di Dio, se non proprio questo “non apparire centrale ed originale”, frattalmente (re)distribuito nel tutto?

Potere temporale.
L'espressione potere temporale si usa di solito in riferimento al periodo storico in cui il Papa, oltre ad essere sommo pontefice della Chiesa cattolica, è stato anche sovrano dello Stato Pontificio (752-1870). Il termine "temporale" indica il governo degli uomini (oggi definito "potere politico"). Il termine viene spesso giustapposto a "potere spirituale", ovvero governo delle anime.
Storia.
Nel primo millennio della storia cristiana la potestas spirituale era riconosciuta, oltre che al papa, a tutti i vescovi; inoltre gli esponenti dell'episcopato erano di fatto i detentori del potere secolare nei territori da loro amministrati. Lo dimostra l'importanza rivestita tra XI e XII secolo dalla cosiddetta "lotta per le investiture", ovvero il conflitto per il controllo delle sedi ecclesiastiche, ritenute essenziali per il controllo dei territori e l'esercizio della giurisdizione
Nello stesso Stato Pontificio, l'effettivo potere dei papi, anche dopo le donazioni carolinge, era rimasto circoscritto al solo territorio dell'antico Ducato romano.
Nel corso dei secoli XII e XIII, invece, si realizzò un processo di accentramento che si concluse con l'attribuzione al solo pontefice della plenitudo potestatis (pienezza del potere). L'azione di riforma fu avviata da Gregorio VII (Dictatus papae, 1075) ed ebbe come protagonista Innocenzo III (1198-1216).
Gregorio VII concepì ed implementò la nuova struttura, accentrata, della Chiesa, che comportava la dipendenza da Roma di tutti i vescovi.
Il modello era l'ordine celeste:
come Cristo è origine di ogni potestas (in quanto Dio) e, al tempo stesso, titolare di essa in quanto uomo, così il suo vicario in Terra esercita una piena potestà, sia spirituale che secolare.
I due poteri rimangono concettualmente distinti, ma sono riuniti entrambi nella persona del pontefice. Egli può delegare l'esercizio del potere secolare all'imperatore (potestas indirecta) e ai re, attraverso la loro legittimazione con la cerimonia dell'incoronazione, salvo revocare la delega e rientrare in possesso dei pieni poteri in seguito a comportamenti in contrasto con il Magistero della Chiesa (potestas directa)…
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Questo è un preciso piano di controllo generale. Che cos’ha in comune con la “natura originale” (va/ca)ntata dalla Chiesa? Per divenire “opera pia, per le parti più deboli” ella ha dovuto farsi largo nel Mondo e divenire realtà d’aiuto altrui, in un modo simile? In un modo identico alla “fame” di potere, che ha da sempre alimentato la gran parte degli umani (non portatori della parola di Dio)…
C’è modo e modo. Oggi, anche altre realtà, come ad esempio la Mafia, portano aiuto a molte persone che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, ma… in cambio di cosa?
Della “rassegnazione”. Del “mutismo selettivo”. Della “connivenza indiretta”. Della “giustificazione forzata”. Della "schiavitù"...
La Mafia è diventata quella che è diventata (ricca e potente), giungendo a compiere ogni atto possibile ed immaginabile. Oggi, i suoi soldi “sporchi” vengono (ri)pulti attraverso l’edificazione di strutture commerciali e di qualsiasi altro tipo. Per cui, si confonde il suo effetto e la sua presenza nella società ed in… te.
Se, poi, una sua indiretta (non localmente) controllata ti aiuta, ad esempio, dandoti lavoro, fornendoti un prestito agevolato (non usuraio) o assistenza sociale, etc. tu che fai e come la pensi?

Anche se sai molto bene l’origine ed il controllo (vero volto) della tale realtà, che ora ti sta dando una mano, che fai e cosa pensi?
Beh… se la Mafia non fosse stata ricca, allora… adesso non potrebbe aiutarmi. A che servirebbe una Mafia povera? A chi sarebbe d’aiuto?
Ecco, in sintesi frattale, ciò che dovresti tenere in debita considerazione, quando “pensi di pensare”.

Del resto, anche guardare un po’ più in "alto", sino a raggiungere la “posizione superiore” della Chiesa, non serve a toglierti dalla continua “guerra tra poveri”, che il Nucleo Primo alimenta in maniera completamente inosservata.

Cioè, anche la Chiesa, così come le altre eggregore (Stato, Mafia, Ue, etc.), non fanno altro che coprire la (com)presenza dittatoriale unica del Nucleo Primo e, seppure non facendosi lo stesso tipo di guerra tra poveri che fai tu coi tuoi simili, anch’esse non lesinano colpi bassi, di tanto in tanto, essendo di fatto in competizione, seppure di un ordine diverso e meno “cannibale”e più "gestionale" (frattale del "posto fisso").
A questo livello, le entità sono numerosamente minori rispetto alla quantità di umani e… la “torta” da spartire è, dunque, più grande. La “stessa torta” ma ad un livello superiore che, dunque, si "resetta" e non dipende dai livelli inferiori di lottizzazione e sfruttamento. Per intenderci:
il Nucleo Primo ha il 100%, seppure al di sotto ogni altro livello ha ancora la possibilità di giungere al controllo del “100% meno il delta di controllo superiore”.
Di questo passo, giunti al livello del singolo individuo, c’è spazio per il “100% meno ogni altro delta di controllo superiore”. Da “qua” risulta e puoi comprendere quanto tu sia sotto al controllo di un fattore potenziale non apparente né direttamente annunciato (tra le righe).
Nell'epoca moderna il potere temporale permise alla Chiesa cattolica di conservare l'unità e l'indipendenza, soprattutto nei confronti di Paesi vicini che avrebbero potuto strumentalizzare la protezione militare che offrivano alla Chiesa, e quindi esercitare su di essa un controllo o un vero dominio. In effetti, le Chiese ortodosse e le Chiese protestanti (compresa la Chiesa anglicana), che non hanno mai esercitato un dominio diretto su un territorio, si sono spesso frammentate nel corso dei secoli in chiese nazionali, subordinate all'autorità civile.
Anche la Chiesa cattolica, comunque, nel corso della sua storia millenaria, subì l'influenza di svariate potenze politiche e statali
Lo Stato della Chiesa era nato dopo la fine del dominio bizantino in Italia, per effetto delle donazioni carolinge (VIII secolo).
Fin dalla sua origine il papato strinse un'alleanza con il Regno di Francia; il rapporto durò oltre un millennio, protraendosi fino al 1870. Il re di Francia esercitò una lunga influenza sulle scelte del papato, alternando momenti di ingerenza a fasi di minore influenza. Tra le stagioni di ingerenza va citata la cosiddetta "cattività avignonese" (XIV secolo), quando papa Clemente V, francese, ed i successori, decisero di stabilire la propria sede ad Avignone, nel Contado Venassino. Il territorio era formalmente autonomo dal Regno di Francia, ma di fatto il re francese poté esercitare la propria influenza sulle scelte del papato.
Lo Stato Pontificio ebbe termine il 20 settembre 1870:
quel giorno l'esercito italiano entrò in Roma (Presa di Roma) conquistandola e annettendo lo Stato della Chiesa (ridotto al solo Lazio) al Regno d'Italia. Papa Pio IX si ritirò nel palazzo del Vaticano e si dichiarò prigioniero.
Quasi annullato con la legge delle guarentigie (1871), il potere temporale del papato trovò nuova configurazione nei Patti lateranensi (1929), che istituirono lo Stato della Città del Vaticano.
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Lo Stato della Chiesa era nato dopo la fine del dominio bizantino in Italia, per effetto delle donazioni carolinge (VIII secolo)…
Una nascita per effetto di “donazioni”, giunte alla fine di un precedente dominio, ossia, in seguito alla creazione di un “vuoto di potere”, lungo una linea di successione inosservabile dai più.
La fine del dominio longobardo a Ravenna.
A Ravenna risiedeva l’Esarca:
questi era il rappresentante dell’Imperatore in Italia e aveva tutto il comando nelle sue mani. Era l’Imperatore che nominava l’Esarca; questi risiedeva nel palazzo che era stato di Teodorico.
L’esarcato durò fino al 751, anno nel quale anche Ravenna fu occupata dai Longobardi (guidati dal re Astolfo) e l’Esarcato cadde.
Il Papa preoccupato per la potenza dei Longobardi e nel timore che essi  potessero conquistare anche Roma, chiese aiuto al re dei Franchi: Pipino, che gli promise di riprendere i territori bizantini caduti in mano ai Longobardi  e di fargliene dono.
Pipino sconfisse i Longobardi e mantenne la promessa, nel 756 il Papa si trovò a governare un territorio che comprendeva l'Esarcato, la Pentapoli ed il Lazio...
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La relazione d’interdipendenza “Papato/Francia” giunse sino alla “Presa di Roma” del 1870.

Ora, tu... per avere diritto ad una casa, devi lavorare per una Vita intera, mentre talune entità (ri)escono a fare “surf”, da epoca in epoca, in maniera estremamente lungimirante e “collaborativa” con altre realtà. Come se (come se…) la “realtà” a cui hai diretto accesso tu, non è la stessa recitata da ciò che, nell’insieme, ti amministra sottilmente.
Se la presenza della Chiesa è (pre)vista (da un ordine superiore di potere e controllo), allora la Chiesa esisterà sino a quando questo imprinting non muterà. Qualsiasi “cosa” possa fare tu… (non)serve, ossia, (con)serva.
Ossia, come già osservato da/in SPS:
non esiste vera ed autentica competizione tra livelli dell’amministrazione sociale della Massa (legale, d’affari, religiosa, etc.).
In realtà, la “torta” è divisa ad un livello “altro”, che in seguito appare nelle 3d, a te, in quanto proiezione olografica e rinnovata (vestita in modo diverso e, dunque, tra-vestita) di un qualcosa che ti (s)fugge in continuazione.
Insomma, la (ri)partizione viene decisa preventivamente e mai al tuo livello, che (con)segue (limite).
Come, la Chiesa, ancora prima (della donazione francese) aveva ottenuto il proprio “spazio”?
Osserva come questa entità giochi a rimpiattino, rimbalzando sullo specchio d’acqua (realtà che giustifica, apparentemente, ciò che accade a livello superiore). Questi rimbalzi conseguono ad un “lancio iniziale” (inerzia), che ne ha permesso la presenza, secondo un senso ed una funzione nella funzione (che non appare, ovvio).
La precedente “donazione” è sancita da un documento che, vero o falso che sia, la Chiesa ammette ed utilizza per giustificare i propri possedimenti (vai oltre a qualsiasi disputa, attuata apposta per dividere e per non fare capire, attraverso la perdita di visione centrale, relativa al nesso iniziale che, in seguito, “evapora pur sussistendo”).
Donazione di Costantino.
La Donazione di Costantino (in latino Constitutum Constantini) è un documento apocrifo conservato in copia nei Decretali dello Pseudo-Isidoro (IX secolo) e, per interpolazione filologica, nel Decretum Gratiani del giurista Graziano (XII secolo).
Il filologo italiano Lorenzo Valla dimostrò in modo inequivocabile che il documento era un falso.
 
Contenuto.

Dopo una nutrita sezione agiografica, il documento, recante la data del 30 marzo 315, afferma di riprodurre un editto emesso dall'imperatore romano Costantino I. Con esso l'imperatore avrebbe attribuito al papa Silvestro I e ai suoi successori le seguenti concessioni:
  • il primato (principatum) del vescovo di Roma sulle chiese patriarcali orientali: Costantinopoli, Alessandria d'Egitto, Antiochia e Gerusalemme;
  • la sovranità del pontefice su tutti i sacerdoti del mondo;
  • la sovranità della Basilica del Laterano, in quanto "caput et vertex", su tutte le chiese;
  • la superiorità del potere papale su quello imperiale.
Inoltre la Chiesa di Roma ottenne secondo il documento gli onori, le insegne e il diadema imperiale ai pontefici, ma soprattutto la giurisdizione civile sulla città di Roma, sull'Italia e sull'Impero Romano d'Occidente.
L'editto confermerebbe inoltre la donazione alla Chiesa di Roma di proprietà immobiliari estese fino in Oriente. Ci sarebbe stata anche una donazione a papa Silvestro in persona del Palazzo del Laterano.
 
La parte del documento su cui si basarono le rivendicazioni papali recita:

"In considerazione del fatto che il nostro potere imperiale è terreno, noi decretiamo che si debba venerare e onorare la nostra santissima Chiesa Romana e che il Sacro Vescovado del santo Pietro debba essere gloriosamente esaltato sopra il nostro Impero e trono terreno. Il vescovo di Roma deve regnare sopra le quattro principali sedi, Antiochia, Alessandria, Costantinopoli e Gerusalemme, e sopra tutte le chiese di Dio nel mondo...
Finalmente noi diamo a Silvestro, Papa universale, il nostro palazzo e tutte le province, palazzi e distretti della città di Roma e dell'Italia e delle regioni occidentali".
Usi strumentali.
La donazione venne utilizzata dalla Chiesa nel medioevo per avvalorare i propri diritti sui vasti possedimenti territoriali in Occidente e per legittimare le proprie mire di carattere temporale e universalistico.
Dopo l'età carolingia, la donazione fu riesumata da papa Leone IX nel 1053, e fu dunque introdotta, nel XII secolo, nel Decretum Gratiani e in altre raccolte di Decretali dalle mani di interpolatori.
Essa fu considerata un documento di tutto rispetto anche dagli avversari del potere temporale dei pontefici. Fa eccezione Ottone III, imperatore dal 996, nipote di quell'Ottone ritenuto da molti fondatore del Sacro Romano Impero.
Egli infatti, spinto dalla volontà di rinnovare l'Impero, si era affiancato al clero cercando di ottenere una posizione di potere nella Chiesa. Per conseguire il suo fine contestò, nel 1001, la validità del documento, accusando il diacono Giovanni di esserne l'artefice. Nel medesimo testo Ottone sancì la donazione di otto contee di sua proprietà in favore del Papato.
Alcuni secoli dopo, Dante Alighieri, nel suo De Monarchia, pur non ritenendo falsa la donazione, ne negava il valore giuridico, in quanto con essa l'imperatore recò danno all'Impero romano, compiendo in tal modo un atto contrario ai propri doveri istituzionali.
Infatti il poeta affermava che né aveva Costantino il diritto di donare a terzi dei territori appartenenti all'Impero, né poteva un papa comprenderli tra i propri possedimenti, in quanto sarebbe contravvenuto ai precetti neotestamentari riguardo all'obbligo di povertà per la Chiesa: al massimo, avrebbe potuto accettare il dono come usufruttuario. In sostanza, Dante giudicava la donazione come un atto non valido, criticando la Chiesa per averlo preso come prova giuridica del proprio potere temporale.
Papa Alessandro VI fece riferimento alla Donazione per giustificare il suo intervento nella disputa tra Spagna e Portogallo sul dominio del Nuovo Mondo, concretizzatosi nell'emissione della bolla papale Inter Caetera nel 1493.
La donazione di Costantino includeva infatti le isole della "parte occidentale" dell'Impero Romano e all'epoca dell'emissione della bolla non era certo ancora noto che i nuovi territori, frutto di recentissime scoperte, si sarebbero rivelati essere un nuovo continente; sicché l'intero oceano Atlantico, con le nuove "isole", vi era considerato parte dell'antica metà.
Gli studi storici.
Nel 1440 l'umanista italiano Lorenzo Valla dimostrò in modo inequivocabile che la donazione era un falso. Lo fece in un approfondito, tumultuoso studio storico e linguistico del documento, mettendo in evidenza anacronismi e contraddizioni di contenuto e forma: ad esempio, egli contestava la presenza di numerosi barbarismi nel latino, dunque più tardo di quello utilizzato nel IV secolo. Altri errori, banali, erano la menzione di Costantinopoli, allora non ancora fondata, o di parole come feudo.
Tuttavia l'opuscolo del Valla, De falso credita et ementita Constantini donatione declamatio (Discorso sulla donazione di Costantino, altrettanto malamente falsificata che creduta autentica), poté essere pubblicato solo nel 1517 e in ambiente protestante, mentre la Chiesa cattolica difese per secoli la tesi dell'originalità del documento:
nel 1559 lo scritto del Valla fu incluso nell'Indice dei libri proibiti in quanto pericoloso per la fede.
Il dibattito successivo sulla datazione e sull'origine della falsificazione si è mosso su "piste" differenti:
l'ubicazione della tradizione manoscritta, l'uso strumentale che i potenti fecero del documento, l'individuazione di motivi leggendari nel testo del constitutum sono tutti argomenti che si è cercato di sfruttare al meglio per dare una risposta.
Oltre al Valla, anche Nicolò da Cusa espresse nello stesso periodo "forti dubbi e perplessità" sulla veridicità dei documenti come presentati dalla Chiesa di Roma.
Attualmente, gli studiosi esitano nella datazione del documento, che oscilla tra la seconda metà dell'VIII secolo e il pieno IX. Restano fortemente discordi anche le opinioni sul movente e sull'area di origine della falsificazione, occidentale (Roma; i monasteri di Saint-Denis o di Corbie, in Francia) oppure orientale (l'autore sarebbe un monaco bizantino rifugiato a Roma).
Link
SPS ha (ri)portato l’intero articolo, per piena documentazione, tuttavia, non deve mai sfuggire il nesso causale tra “Donazione e Presenza”, relativamente a qualsiasi potere imperante nel Tempo e la Chiesa (un attore sempre presente, che si riveste per l’occasione rinnovandosi nella facciata ma mai nella sostanza).
Dal 1871 al 1929, Chiesa e Stato apparvero come “separati in casa”, pur continuando ad intessere relazioni ed interessi di comodo (decretati per legge e per convenzione). Nel periodo in questione la Chiesa portò avanti quella strategia che la veicolò a crescere incessantemente dentro all’organismo statale, come un parassita dal fermo proposito mai venuto meno:
sopravvivere nell’unico modo che conosce (per… istinto).
Un “istinto” che è, di fatto, una programmazione del software che regola e permette l’esistenza dell’entità.
C’è una tecnologia che sottintende tutto, davvero potente e tanto “logicamente lontana da te”, da non essere nemmeno (ri)tenuta possibile a livello d’immaginazione (un altro filtro di controllo o collo di bottiglia).
Quando il Tempo giunse, la Chiesa accelerò gli eventi, pre disponendo ogni pedina sulla scacchiera di gioco e raccogliendone gli ampi "frutti".
Patti Lateranensi è il nome con cui sono noti gli accordi di mutuo riconoscimento tra il Regno d'Italia e la Santa Sede sottoscritti l'11 febbraio 1929, grazie ai quali per la prima volta dall'Unità d'Italia furono stabilite regolari relazioni bilaterali tra Italia e Santa Sede.
Presero il nome del palazzo di San Giovanni in Laterano in cui avvenne la firma degli accordi, che furono negoziati tra il cardinale Segretario di Stato Pietro Gasparri per conto della Santa Sede e Benito Mussolini, capo del Fascismo, come primo ministro italiano.
 
Il rapporto tra Stato e Chiesa era precedentemente disciplinato dalla cosiddetta "legge delle Guarentigie", approvata dal Parlamento italiano il 13 maggio 1871 dopo la presa di Roma. La legge delle Guarentigie non venne mai riconosciuta dai Pontefici, da Pio IX in poi; la somma stanziata anno per anno dal governo italiano venne conservata in un apposito conto, in attesa di concludere un accordo con la Santa Sede
 
Il contenuto dei Patti.

I Patti Lateranensi constavano di tre distinti documenti:
il Trattato che riconosceva l'indipendenza e la sovranità della Santa Sede e fondava lo Stato della Città del Vaticano;
la Convenzione Finanziaria che prevedeva un risarcimento di 750 milioni di lire a beneficio della chiesa;
il Concordato che definiva le relazioni civili e religiose in Italia tra la Chiesa e il Governo (prima d'allora, cioè dalla nascita del Regno d'Italia, sintetizzate nel motto:
"libera Chiesa in libero Stato".
La "Convenzione Finanziaria" regolava le questioni sorte dopo le spoliazioni degli enti ecclesiastici a causa delle leggi eversive.
È stata poi prevista l'esenzione, al nuovo Stato denominato "Città del Vaticano", dalle tasse e dai dazi sulle merci importate e il risarcimento di " 750 milioni di lire e di ulteriori titoli di Stato consolidati al 5 per cento al portatore, per un valore nominale di un miliardo di lire" per i danni finanziari subiti dallo Stato pontificio in seguito alla fine del potere temporale.
Nel precedente Concordato, nel quale ancora vigeva la norma del giuramento dei nuovi vescovi al Governo italiano, l'unico vescovo che non era obbligato a giurare fedeltà all'Italia era colui che fa le veci del Pontefice nella sua qualità di vescovo di Roma, cioè il cardinale vicario. Questa eccezione alla regola, che appariva nel Concordato, era stata prevista proprio in segno di rispetto dell'indipendenza del Papa da parte dell'Italia.
Il suo vicario non deve essere sottoposto al giuramento, perché rappresenta il vescovo effettivo della città di Roma, cioè il Papa. Il governo italiano acconsentì di rendere le sue leggi sul matrimonio e il divorzio conformi a quelle della Chiesa cattolica di Roma e di rendere il clero esente dal servizio militare. I Patti garantirono alla Chiesa il riconoscimento di religione di Stato in Italia, con importanti conseguenze sul sistema scolastico pubblico, come l'istituzione dell'insegnamento della religione cattolica, già presente dal 1923 e tuttora esistente seppure con modalità diverse.
 
Cenni storici.

I Patti Lateranensi non furono gli unici accordi stipulati negli anni successivi alla Prima guerra mondiale tra il Vaticano e stati esteri, nell'ottica di rendere libera la professione della religione cattolica e di ridare un ruolo diplomatico di primo piano al papato.
Tra gli altri vi furono accordi con la Lettonia (stipulato nel 1922), con la Baviera (1924), con la Polonia (1925) con la Lituania e con la Romania (entrambi stipulati nel 1927), con la Prussia (stipulato nel 1929), con il Baden (1932) e con la Germania nazista (nel 1933)
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Nell'ottica di rendere libera la professione della religione cattolica e di ridare un ruolo diplomatico di primo piano al papato…


Sei, dunque, alle prese con individui che esercitano una professione, per una organizzazione, al comando - più o meno simbolico – della quale si trova una “persona speciale”, visto che viene “eletta”.
E, mentre tutti guardano a questa persona speciale, altri decidono e scrivono la storia, che risulta deviata conseguentemente. La deviazione (ri)guarda quello che stava avvenendo prima dell’avvento di talune (com)presenze (che, ora, non ricordi più)...
Questa politica (strategia) della continua presenzatroppo grande per fallire”, comporta una discesa nell’esigenza di un “patto” tra parti diverse, che amministrano la Massa.
Da questo “patto” la presenza inamovibile della Chiesa ha sempre ricevuto ampie “donazioni” e (ri)conoscimenti dal potere di turno, (ri/in)vestito della funzione di guida sociale di una vasta platea di individui, i quali (ri)conoscono, nella presenza dello “Stato”, la più opportuna delle guide, al fine di “non tramontare”, come popolo e come individui abituati a vivere in un certo modo, nell’aspettativa costante di/per un futuro “migliore” (il che la dice lunga sul modello esistenziale, che non sembra mai uscire da una attualità costantemente insoddisfacente a livello “sostanziale”).
Infatti:
il Concordato (ma non il Trattato) fu rivisto, dopo lunghissime e difficili trattative, nel 1984, fondamentalmente per rimuovere la clausola riguardante la religione di Stato della Chiesa cattolica in Italia.
La revisione che portò al nuovo Concordato venne firmata a Villa Madama, a Roma, il 18 febbraio dall'allora presidente del Consiglio Bettino Craxi, per lo Stato italiano, e dal cardinale Agostino Casaroli, Segretario di Stato, in rappresentanza della Santa Sede.
Il nuovo Concordato stabilì che il clero cattolico venisse finanziato da una frazione del gettito totale Irpef, attraverso il meccanismo noto come otto per mille e che la nomina dei vescovi non richiedesse più l'approvazione del governo italiano
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L’atto formale (fondamentale ma apparente) ha coperto i privilegi che la Chiesa rinnovava ed otteneva dallo Stato e, dunque, dalla popolazione intera.
In cambio di un “piccolo passo indietro” la Chiesa compiva un “grande passo in avanti” (come... Neil Armstrong recitò, in seguito, in altro contesto):
questo è un piccolo passo per l'uomo, un gigantesco balzo per l'umanità.  

Esiste qualcosa che ti può toccare senza che tu possa fare altrettanto? 

Certo!

Non può essere proposto un referendum per l'abolizione o la modifica del Trattato, del Concordato o delle leggi collegate a essi perché non sono ammessi, nel nostro ordinamento, referendum riguardanti i trattati internazionali
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A domani per la quarta puntata.
 
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2014/Prospettivavita@gmail.com

2 commenti:

  1. saluti Davide ,
    in questo periodo si parla molto dei Curdi Yazidi , è noto il racconto di Gurdjeff sul famoso cerchio tracciato attorno al ragazzo yazida , che significava il limite invalicabile da cui non si poteva uscire , il simbolo , il cerchio , dell'incantesimo 3d da cui la nostra mente non può uscire altrimenti diventerebbe pazza .
    il frattale di CERCHIO è CHURCH , chi tracciava il famoso cerchio era la maga CIRCE .... è la CHIESA l'incantesimo .

    ottimo lavoro Davide .
    ciao giuseppe

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    1. Caro Giuseppe,
      è sempre un piacere (ri)leggerti :) La tua "intuizione" è notevole e conferma ciò che sento/percepisco. Pensa anche al Circo ed al suo (auto)intrattenimento per il pubblico pagante. Ora... il perno è ricavare "spazio dal tutto". La mente deve ragionare su un e(s)terno rispetto a tutto quello che suppone di conoscere (isola). Una volta immaginato il "fuori", la "ragione" muterà di prospettiva. Anche se sono sempre propenso a ritenere queste 3d "perfette" così come sono. Semmai sono "io" che devo voltar pagina, cambiando frequenza di funzionamento.
      E' un po' il discorso del cucchiaio e del bambino in Matrix.
      In SPS leggi delle analisi frattali e nulla di più. E' una constatazione. Non colpevolizza niente e nessuno... ma mette tutto in bella mostra.

      Grazie! A presto.

      Un caro abbraccio. Serenità

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"Fai..." un po' Te.