Pace. Nel diritto internazionale, si definisce così un periodo di inganni reciproci compreso fra due fasi di combattimento aperto.
Ambrose Bierce
Ambrose Bierce
In Europa ed, in generale, nel Mondo occidentale, vige la “pace” da circa 70 anni. Tutto quello che è successo nel frattempo, nello stesso occidente, non è mai stato considerato “guerra”. Si direbbe che i popoli interessati a questa strana forma di pace, abbiano proprio vissuto un periodo d’oro, senza molti altri precedenti nel corso della storia deviata.
Le generazioni “testimone”, ossia quelle che hanno vissuto e superato l’ultima grande guerra, sono quelle che hanno incarnato la funzione di “cartina di tornasole” per ogni altra generazione. Cioè, questa massa di persone si è apertamente prestata ad operare a pieno per la cosiddetta “ricostruzione”; il “dopo guerra” è stato un periodo di grandi rinascite… sì, ma di che cosa esattamente stiamo parlando?
Per meglio comprendere a cosa mi riferisco, occorre guardare al Mondo di oggi, del 2013. E non serve nemmeno guardare solo all’occidente:
ormai, tutto il Mondo è paese.
Com’è diventata la società, dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi? Meglio o peggio? Il detto “si stava meglio quando si stava peggio”, la dice lunga.
Oggi, le persone giudicano dal livello di “benessere” nel quale sono immerse e lo paragonano a quello del conflitto armato. È come paragonare un elefante ed un dinosauro; il dinosauro non c’è più. Rimane l’elefante. Per cui, non si è stati testimoni di qualcosa che si evoluto, ma di qualcosa che se n’è andato ed è probabilmente tornato sotto ad altre spoglie (si dice che i dinosauri siano diventati gli attuali "uccelli").
Due periodi storici difficilmente paragonabili, a meno che il paragone sia pilotato al fine di generare un “sentimento”, da trasmettere generazione dopo generazione, individuo per individuo, etc.
Non bisogna avere paura di pensare in maniera totale.
Non mi serve entrare nel merito della questione, in maniera dettagliata e logorroica; sono certo che chi ha orecchie per intendere ha… inteso.
La “pace”, questo tipo di pace, non è differente dallo stato di “guerra”. I bombardamenti sono diventati “pubblicitari”. L’invasione è diventata “commerciale”. Le “morti” avvengono ancora, ma non in trincea.
La morte è un processo, una funzione, un fattore dell’equazione.
Dal cielo scende “nebbia invisibile chimica”, scaricata da aerei d’ogni tipo, anche “di linea”. Persone che agiscono sui comandi a comando, senza battere ciglio. Abitudinari della tratta…
Ma il “mandante” rimane sempre celato e la guerra continua sempre tra i “poveri”.
Quando l’esercito spara sul popolo, assistiamo alla recrudescenza del gioco delle parti:
figli che sparano sui proprio genitori, parenti, amici, conoscenti, simili, etc.
La pace degli ultimi 70 anni ha visto accadere di tutto, ed il Mondo si può definire come meglio si crede ma, non assolutamente in pace…
La vera guerra comincia quando scoppia la pace.
Tre camerati racconta una generazione senza speranza. "Siete strana gente, voi giovani. Il passato lo odiate, il presente lo disprezzate e il futuro vi è indifferente. Non può che andare a finire male".
Tre camerati racconta una generazione senza speranza. "Siete strana gente, voi giovani. Il passato lo odiate, il presente lo disprezzate e il futuro vi è indifferente. Non può che andare a finire male".
Una generazione che si è giocata la giovinezza in guerra e quindi "non si è mai troppo giovani. Si è sempre e solo troppo vecchi".
Eppure, proprio perché la loro giovinezza ha coinciso con la guerra, Robert, Otto e Gottfried per riappropriarsene non possono fare altro che applicare alla pace ciò che li ha fatti sopravvivere in trincea.
"Finché uno non si arrende è superiore al destino. Vecchia regola militare"…
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Applicare alla pace ciò che li ha fatti sopravvivere in trincea.
Dopo i primi anni del “boom”, la Massa ha iniziato a precipitare nuovamente e, ciò che aveva imparato in guerra, è venuto buono anche in Tempo di “pace”. I politici non sono mai cambiati. Il comando non è mai cambiato. La gente non è mai cambiata…
Mutui subprime: J.P. Morgan patteggia con la Fhfa, pagherà 5,1 miliardi…
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I “danni” della crisi mondiale, che partì proprio dallo scandalo dei Mutui Subprime, sono "costati" molto alla popolazione del Mondo intero. Ha un prezzo tutto ciò? Come si può pagare una "multa" per un simile comportamento e per tutto ciò che un simile comportamento ha generato nella popolazione? Non si tratta di danni economici o di danni alle aziende o agli Stati… no, si tratta di danni alla popolazione:
danni interiori
che hanno minato
la propria condotta come esseri umani.
Quale prezzo può avere un simile comportamento?
Il prezzo dovrebbe essere il “cambiamento autentico dell’(Anti)Sistema, delle 3d”. Cioè qualcosa che non può cambiare, per funzione propria.
Che cosa si comprende allora? Che il cammino è individuale e che “tutto ciò” è comunque utile all’individuo. Ma questa logica è inarrivabile ed inapplicabile, oggi. È meglio partire da una logica più “vicina alla complessità individuale”, come… ad esempio?
Applicare alla pace ciò che ti ha fatto sopravvivere in trincea?
No! Meglio, il suo esatto contrario:
cancellare il termine “sopravvivere” dal proprio dizionario ed applicare al suo posto l’espressione… “vivere secondo responsabilità, derivante dal proprio codice, o morire”, cioè:
vivere secondo quello che si “sente” in Cuor proprio.
Che cosa accadrebbe? Il caos? La guerra? Il sopruso? L’ingiustizia?
No. Assolutamente, no. Ma questo è quello che ho io nella mia “sfera” e, purtroppo, non è quello che accadrà, perché io sono il centro della mia dimensione e non di questo Mondo o della vostra dimensione.
Le 3d sono un piano di proiezione comune, dove l’individuo si mette alla prova.
Allo stesso Tempo:
le 3d sono un piano concreto, dove l’individuo ha perduto la rotta.
Le due realtà convivono allo stesso Tempo.
È possibile ed è ciò che accade esattamente…
Ciò che “amministra” le 3d, al livello in cui l’individuo ha perduto la rotta, è il Nucleo Primo. Un anello di congiunzione, un connettore, un collettore… la funzione che rende possibile/fluido tutto ciò.
Non un Dio, figuriamoci se un Creatore… ma solo una funzione entro la quale l’umano si muove, si ferma, sopravvive e muore.
Un loop.
Qatar: la schiavitù come business.
Il mese scorso il quotidiano inglese "The Guardian" ha reso noti i risultati di un'inchiesta sulla pratica della schiavitù in Qatar, smascherando un vero e proprio business mortale che solleva seri dubbi sulla possibilità che il paese possa essere ancora considerato idoneo ad ospitare i campionati mondiali di calcio del 2022...
Il mese scorso il quotidiano inglese "The Guardian" ha reso noti i risultati di un'inchiesta sulla pratica della schiavitù in Qatar, smascherando un vero e proprio business mortale che solleva seri dubbi sulla possibilità che il paese possa essere ancora considerato idoneo ad ospitare i campionati mondiali di calcio del 2022...
La coppa del mondo è infatti parte di un ben più vasto programma di costruzione che punta a ridisegnare il profilo dell'ex-reame desertico nel giro delle prossime due decadi ed il governo difficilmente ridimensionerà le proprie ambizioni dinanzi a quello che si configura sempre più come un dramma umanitario, anche perché le compagnie britanniche coinvolte non hanno voce in capitolo sulla formulazione dei contratti degli operai.
Il Ministero preposto del resto afferma di svolgere già tutti i controlli e le supervisioni necessarie a garantire condizioni di lavoro adeguate, applicando sanzioni ed intentando processi laddove le evidenze lo impongano, ma per il momento la situazione non sembra migliorare e la tragedia dei lavoratori stranieri in Qatar continua a consumarsi in un'atmosfera di relativo silenzio.
Ali bin Samikh Al-Marri, Presidente del Comitato Nazionale per i Diritti Umani, ha smentito i fatti e ha definito esagerati i numeri sovra citati, mentre il Ministro Cameron dal conto suo si è limitato, dopo la conferenza di Zurigo, a pressare la dirigenza catariota per un generico miglioramento delle condizioni di lavoro degli stranieri...
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I molti sopravvivono. I pochi amministrano in uno scenario “scandaloso in Tempo di pace" (a ben guardarlo).
Droni killer, collaborazione segreta tra Usa e Pakistan.
In concomitanza con la timida denuncia degli attacchi con i droni nel proprio paese da parte del primo ministro pakistano Nawaz Sharif nel corso di un vertice con Barack Obama alla Casa Bianca, sulle pagine del Washington Post è apparsa di recente un’esclusiva che ha documentato la stretta collaborazione tra i governi di Washington e Islamabad nella messa in atto di una campagna militare definita sostanzialmente criminale da due rapporti di altrettante organizzazioni a difesa dei diritti umani pubblicate questa settimana.
Se il tacito consenso del Pakistan alle incursioni dei velivoli senza pilota della Cia nelle aree tribali del nord-ovest è cosa nota, le rivelazioni del giornale della capitale americana presentano per la prima volta il contenuto degli accordi tra i due paesi su una questione a dir poco esplosiva. I documenti in questione riguardano decine di attacchi avvenuti tra la fine del 2007 e la fine del 2011 e la maggior parte di essi sono stati redatti dalla sezione della Cia denominata Centro per l’Antiterrorismo appositamente per essere condivisi con le autorità pakistane.
Secondo il Post, la consegna dei documenti relativi ai droni al governo di Islamabad faceva parte di una vera e propria “routine diplomatica”. Tra il materiale scambiato vi erano mappe e immagini fotografiche relative alle località colpite dai missili, mentre alcuni documenti riportano esplicitamente la richiesta del governo pakistano di agire con i droni sul proprio territorio.
In un documento del 2010, invece, vengono descritti una serie di obiettivi identificati in seguito ad un’operazione congiunta della Cia e dei servizi segreti pakistani (Isi)…
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Che cos’è il “terrorismo”?
È provocare il terrore nella popolazione. Il terrore è multi prospettico e coinvolge l'intera platea, in patria e fuori dalla patria; non ha limiti territoriali.
Ma sono tutte cose che si sanno. È meglio fermarsi qua, per oggi. Scrivo ovvietà...
Riparto da me stesso, che è meglio!
Dipende da me.
Davide Nebuloni
SacroProfanoSacro 2013/Prospettivavita@gmail.com
scollarsi da un nastro che ripete all'infinito la stessa musica finisce che ti anestetizza, ti destabilizza togliendoti la volontà di reagire perchè dentro di te una voce ti guida verso quell'unica direzione che ti hanno fatto credere di seguire. E' stata creata ad arte la massa così con lo stesso meccanismo delle formiche . Dove va una le altre la seguono. Ci vuole molto coraggio e a ri attivare quella volontà semi addormentata per conoscere altre vie senza delle quali tutto rimane così come è ora. Condivido con te , Davide , che è per altre vie che la Pace si può incontrarla ripartendo da se stessi. Il profumo della Pace non conosce altre rotte. Grazie Davide è una bella riflessione . Mi piacerebbe conoscere anche i pareri di altri lettori . questa pagina ci riguarda tutti in modo particolare. Un caro saluto loredana.
RispondiEliminaCara Loredana, siamo alle prese con un bell'artificio. Non c'è che dire. Il silenzio stesso dei lettori è la più concreta delle risposte. Grazie e serenità :)
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