ReVita ricarica anche le batterie "usa e getta"...Link
Alla luce di talune autentiche notizie:
- quante stupidate ti hanno detto sino ad oggi?
- quante stupidate pensi di avere in testa?
- quanto impegno ti ci vuole per “non cambiare”?
Ognuno vive nel suo mondo fantastico, ma quasi nessuno ne è al corrente.
Federico Fellini
Le “stupidate” sono pezzi anacronistici di realtà, che stanno alla tua Vita come dei pezzi d’intonaco cascanti da un muro. Per quanto Tempo ancora terranno?
Perché continui a gettare via le tue pile “esauste”?
Tutto funziona a pile. E tutto necessita di pile.
Perché? Perché in questo modo tu continuerai ad alimentare il “circuito”. Sei tu la vera pila. Senza di te non ha senso più nulla e la “realtà” conseguente cambia…
Perché? Perché in questo modo tu continuerai ad alimentare il “circuito”. Sei tu la vera pila. Senza di te non ha senso più nulla e la “realtà” conseguente cambia…
Te ne accorgi?
Quanti individui hanno scritto, nel corso del Tempo, queste cose?
Quanto è cambiata la realtà?
Nemmeno di una virgola.
Ergo, le 3d ciclano dando solo l’apparenza di cambiare.
Sei tu che puoi cambiare, non la realtà 3d.
Difficile da credere e da digerirsi.
Sei tu che puoi cambiare, non la realtà 3d.
Difficile da credere e da digerirsi.
Al momento solo la vendita di asset sembra un obiettivo fattibile in Italia.
Se le preoccupazioni di Cembalest sono corrette, l'Italia rimane un paese con quasi il doppio del rapporto debito/Pil come gli Stati Uniti; un'interdipendenza indissolubile tra governo, banche e Bce; ed un basso Pil ed una bassa crescita dell'occupazione. Se la storia è una guida, Cembalest ha proprio ragione poiché gli ultimi anni hanno visto il più grande crollo del Pil italiano sin dall'unificazione nel 1861...
Se le preoccupazioni di Cembalest sono corrette, l'Italia rimane un paese con quasi il doppio del rapporto debito/Pil come gli Stati Uniti; un'interdipendenza indissolubile tra governo, banche e Bce; ed un basso Pil ed una bassa crescita dell'occupazione. Se la storia è una guida, Cembalest ha proprio ragione poiché gli ultimi anni hanno visto il più grande crollo del Pil italiano sin dall'unificazione nel 1861...
La domanda rimane: perché nessuna lacerazione del tessuto sociale?