Quando accetti di “essere”, quando senti la proprietà del “miracolo” dentro di te, quando fluisci nella sincronicità e nella consapevolezza… la tua esistenza nelle 3d, la tua Vita, la tua “realtà”, cambia.
Seppure ancora contenuto nella “realtà globale contenitore”, tu non ne fai più parte in maniera morbosa. Tu sorvoli la realtà 3d globale, summa dei vettori energetici in funzione biodiversa, e occasionalmente effettui manovre di stazionamento, come uccelli che si posano di tanto in tanto sui fili elettrici, tra i rami o per terra, ma senza mai perdere il senso del proprio “volo”.
Osservando le 3d come una distesa disponibile da salvaguardare dalla propria “ombra”…
È fuori da ogni dubbio che, tu hai un ombra che ti segue sempre ed ovunque, anche quando non appare.
Ma, è nelle 3d, che ella prende “spessore”.
La luce del Sole la ritrae indirettamente, ricavandola per proiezione inversa, a partire dalla presenza solida del tuo corpo. Dunque, la tua ombra viene proiettata e trova “sede manifesta” nello Scenario della consuetudine, che scambi - per abitudine - come una realtà unica.
L’effetto di luce e corpo creano l’ombra. Ombra che ha necessità di una superficie solida per manifestarsi.
L’ombra ha una “forma” simile a quella del corpo umano. Ricorda la figura del corpo da cui viene, ma non è identica al corpo di provenienza. L’ombra è umanoide:
è detto umanoide un qualsiasi oggetto o essere vivente con una forma analoga a quella dell'essere umano…
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Le leggi fisiche ed ottiche e la prospettiva, staccano la forma originale del corpo da quella proiettata.
Ciò significa, frattalmente, che:
l’ombra è un pallido ricordo della sua “sede astratta”, ossia del corpo.
Ombra e corpo costituiscono la prova sciamanica dell’esistenza delle dimensioni interlacciate nelle 3d.
L’ombra, pur riflettendo il corpo, ha qualcosa in sé che la “distacca” dal corpo.
Ella è una proiezione molto simile a quella dell’Ego, dell’Io, della Coscienza, di un qualcosa che è nel corpo e che si prolunga nelle 3d, per emersione.
Con l’ombra fuoriesce anche qualcosa d’altro, di relativo al corpo:
un suo “estratto”, un “sunto”, la sua “firma”.
Il corpo è come un vascello che trasporta più parti e che ha la capacità di liberarle sulla Terra 3d, così come una nave sbarca il proprio carico quando giunge a destinazione.
Il “carico umano” sembra, allora, essere… la sua “ombra”, in qualità di proiezione di una dimensione interna/interiore, evidentemente “seme” e causa virale di propagazione e di manifestazione.
Il “corpo”, in questione, non è solo la “cassaforte in carne ed ossa”. Il corpo è la sede, è l’infrastruttura, è la “nave madre” che trasporta tutta la profondità dell’essere, suddiviso nelle varie componenti via via sviluppatesi lungo il viaggio esplorativo di se stesso.
Lo studio della struttura umana, emerso per contesti storici deviati 3d, è un abbaglio per colui che cerca se stesso. La suddivisione del corpo in una miriade di parti, la sua "vivisezione", ha comportato una separazione implicita dell’orchestrazione delle stesse. In questa maniera, oltre alla manifestazione e radicamento dell’ombra, nelle 3d, si ha avuto anche la condensazione del corpo nelle 3d.
Ciò che doveva essere un volo radente di passaggio, con proiezione sensoriale di sé (sonar, radar, etc.), è divenuto un volo a planare nelle 3d. Ciò che ricorda Sitchin, a proposito degli Anunnaki, ad esempio, quando osserva le tracce del loro atterraggio nella penisola del Sinai.
Con loro, ha trovato terra anche la relativa “ombra” o “Karma”, ossia il loro presente/futuro osservato attraverso la lente del loro passato.
Ciò che facciamo in Vita riecheggia nell’eternità.
Il Gladiatore
L’ombra è qualcosa di riferibile al “corpo”. È una memoria che, tuttavia, pur avendo una funzione diretta ha, altresì, anche una funzione indiretta di… “Vita propria”.
Ciò che “cammina nelle 3d” non sempre è solo e relativo alla presenza di un corpo.
Ci sono ombre vecchie di migliaia di anni, che vivono oltre alla "data di scadenza" del proprio corpo.
Queste ombre, sono “forme pensiero manifeste”. In questo caso, l’ombra diventa la proiezione del “corpo mentale”. Per questo motivo si limita a “ricordare”, solo per analogia, la forma del corpo fisico di provenienza.
Pur essendo relativa al corpo fisico, ella è più propriamente figurativa del corpo “sottile” umano. Il corpo sottile umano è… la summa del “valore” che una esistenza riesce a generare sul piano fisico delle 3d.
Da questo punto di vista, allora, l’ombra è la “firma”, l’imprinting, della sede umana, individuo per individuo, lungo la scena tridimensionale adatta ed adottata per trovare manifestazione.
L’ombra si manifesta solo quando c’è un corpo e della luce che lo colpisce?
No. Ci sono delle memorie dell’ombra, che non si dissolvono tanto facilmente. Esse si diradano, come un cielo tempestoso che ritrova il sereno, ma… rimanendo nel potenziale “omeopatico” della scenografia.
Ci sono, seppure i sensi usuali non le registrano più.
Questo “inabissarsi” nei meandri inosservati, scenografici ed apparenti, corrisponde ad un principio di manifestazione indiretta, seppure esistente e “solida” tanto quanto la sua controparte fisica.
Questa è la differenza, la linea di confine, che necessita del “credo/fede” personale al fine di essere attraversata.
Proprio ciò che “manca” alla società attuale, formata da Human Bit di compilazione indiretta della realtà 3d.
Organismi che funzionano in maniera auto limitata, in quanto “spenti” nelle loro circuiterie non locali.
L’ombra più grande è anche la meno evidente:
quella del Nucleo Primo.
Sei nella più grande storia, ma isolato in una sua sotto parte. Il tuo stazionamento crea un vortice depressionario nella zona energetica, la quale prende forma a vortice, spirale, sfera, secondo le leggi di questa parte dell’Universo. La tua presenza contorce lo scorrimento della più grande storia, che non è indifferente alla tua manifestazione.
Da questa prospettiva, allora, nasce l’intera ed attuale realtà 3d, compreso il Tempo, in quanto tu diventi l’osservatore a partire dal quale le leggi universali registrano la tua presenza, i tuoi atti, il tuo viaggio esperienziale, etc.
Il tuo “esserci” decreta il via delle operazioni vitali di manifestazione nel tessuto energetico, che ordisce le percentuali di possibile/impossibile, in funzione del tuo “complesso o regione”.
Un Pianeta o, meglio, la sua presenza fisica nelle 3d, decreta degli effetti di “distorsione” lungo il piano degli eventi, in maniera graduale; effetto manifestato dalla forza gravitazionale che lo caratterizza e che caratterizza ogni “oggetto” in avvicinamento alla sua presenza.
La tua presenza, allo stesso modo, interessa la tua area di influenza.
La gravità, la tensione, i campi magnetici, che si registrano nelle 3d, sono solo la pallida manifestazione di fenomeni che si generano in altre dimensioni del Creato.
Anche la free energy, l’abbondanza o il suo alter ego, le fioriture della Natura, etc. riguardano sempre l’altro piano del possibile:
ciò che si scatena/elabora nella tua “energia”.
Fenomeni “non locali”, difficilmente dislocabili, mappabili, orientabili - per origine – nel piano di contenimento 3d.
Un piano che raccoglie la tua “ombra” e la semina, dove serve, per la tua esperienza.
La proiezione del tuo “corpo” è, dunque, ciò in cui ti immedesimi ed “incarni”, dimostrando in questo effetto tutto lo smarrimento e la confusione che trae spunto da te in te.
Un effetto non casuale che, dunque, non è possibile inquadrare a fondo attraverso il solo effetto del giudicare. Ogni "braccio" del possibile ha sempre un senso ed una funzione…
Anche la caduta più profonda svela e rivela ampie opportunità, prima celate da illusorie certezze interiori. La ricaduta nelle 3d, di un simile evento, è molto spesso quella sorta di “ingessatura del fare”, di chiaro stampo “Made in Paura”, che ad esempio non ti permette di lasciare il posto di lavoro tanto odiato e fonte di perturbazione continua, se non quando, paradossalmente, vieni licenziato.
La “perdita” del posto di lavoro, si rivela una lama dalla duplice valenza, che dipende dal tuo status al fine di essere pienamente decodificata.
La crisi del lavoro diventa addirittura una “benedizione”, quando l’unica perdita è quella sorta di abitudine magnetica negativa, che ti trattiene ostinatamente e lontano dal flusso di abbondanza che ti caratterizza a livello di potenziale.
La realtà è il cinque per cento della vita. L'uomo deve sognare per salvarsi.
Walter Bonatti
Non ridurre la realtà a una cosa statica, per poi inventare metodi che ti consentano di arrivare a essa.
Bruce Lee
Il sogno è immaginazione. La tua “arma” più potente a disposizione… Ma il “sognare” è molto più concreto di quello che si possa immaginare. Lo puoi anche fare ad occhi aperti, se te ne dai la possibilità.
Osa e immagina la tua Vita come un qualcosa di meraviglioso. Vai oltre ai fili della ragnatela che ti avvolgono per la tua mancanza di movimento, per il tuo impaludamento e la tua "rinuncia" al vivere sulle onde della tua Creazione.
Il futuro delle Borse dipende ora dalla Fed. Cosa aspettarsi?
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Euro/Dollaro: Federal Reserve sotto i riflettori.
Qualsiasi previsione che abbia per oggetto il cambio Euro/Dollaro ha per protagonista assoluta la Federal Reserve che da mercoledì sarà il driver più importante del cambio…
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Lo comprendi? Riesci a vedere come qualcosa si sia sostituito a te, nella perseverazione che mantiene in piedi il castello di carte, nel quale credi di trovare fissa dimora?
La realtà è costituita da una dimensione manifesta, visibile e da una dimensione non manifesta, invisibile.
Sebbene la nostra vita quotidiana sia basata essenzialmente su ciò che possiamo percepire attraverso i sensi, la vera Realtà risiede nella dimensione immanifesta, non percepibile dai sensi ordinari, ed è lì che troviamo la cause generatrici di tutte gli eventi del piano materiale.
Nella realtà materiale esistono solo gli effetti generati ma non le cause prime.
La struttura della realtà, in effetti, assomiglia ad un iceberg, dove la parte sommersa è assai più grande di quella visibile e la sostiene…
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La percezione, come hanno spesso ribadito i neuroscienziati, influenza i meccanismi di pensiero che sono alla base di ogni forma di consapevolezza.
Se mi accorgo di ciò che accade fuori di me, qui e ora, e sono consapevole delle mie sensazioni, posso stabilire una connessone significativa tra la percezione visiva (esterocezione) e la percezione sensoriale (enterocezione).
Lo scambio di informazioni che avviene tra interno ed esterno, tra l'enterocezione e l'esterocezione, è definita "propriocezione", considerata dagli alchimisti rinascimentali la prima forma concreta di Arte Alchemica.
Se si presta attenzione alle sensazioni corporee, soprattutto nelle situazioni di contatto reale (ma anche virtuale), è possibile individuare con un certo anticipo gli elementi che saranno utili o dannosi per la nostra evoluzione...
La propriocezione è la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista. La propriocezione assume un'importanza fondamentale nel complesso meccanismo di controllo del movimento…
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Propriocezione. Insieme delle funzioni deputate al controllo della posizione e del movimento del corpo, sulla base delle informazioni rilevate da recettori periferici denominati propriocettori. Tali informazioni sono elaborate all’interno di riflessi spinali volti al mantenimento della corretta postura e a contrastare la forza di gravità…
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Quando si dice “presenza”, occorre inquadrarla in un sotto piano di contenimento, per poterla fissare in qualche maniera, allo stesso modo della luce che colpisce un corpo e, per contrasto, nasce la zona di proiezione d’ombra sul piano di riferimento.
Questo meccanismo è atto ad “intercettare un corpo in volo” e proiettare le sue coordinate a terra, in maniera tale da vincolarlo alla terra stessa; come per fissarlo al suolo con un filo sottile ed invisibile. Una simile manovra è, in un certo qual modo, avvantaggiata dal processo Animico di "gradimento dell’esperienza" o di “atterraggio nelle 3d”. Solo che, dal punto di vista prospettico dell’essenza nel corpo umano, tutto ciò prende le dimensioni di una sorta di “tradimento”.
Un effetto nell’effetto tridimensionale.
Leggi e regole native, utilizzate in maniera biodiversa dai vari “strati” di attori in gioco.
La “presenza”, alfine di essere circoscritta, necessita di una bussola di riferimento, di un orientamento anche convenzionale di apparizione nelle 3d e, poi, di un robusto sistema di memoria capace di andare al di là della coltre di nubi, per triangolare il più fedelmente possibile con le altre parti in attento ascolto, ma in costante distacco pro evolutivo.
Gli impulsi propriocettivi possono giungere sino al livello della coscienza e, integrandosi con le sensazioni provenienti da altri recettori (in particolare quelli della vista, del tatto, del senso di pressione), permettono di percepire l’“immagine del proprio corpo”…
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Una volta “manifesto”… tu diventi quello che l’ambiente ti convince di essere. Il tuo “certificato di nascita” non testimonia chi tu sia, ma sancisce un transitorio identificativo; possedimento di un potere di controllo regionale, che vanta diritti apparenti di possesso del tuo complesso fisico.
La tua “bussola” è in questa fase che trova senso.
Immerso nella più completa mancanza di punti fissi di orientamento, la tua componente spirituale, ben presto, lascia il campo sotto ai possenti e continui colpi di cannone della Paura, che tuona sempre più forte e sempre da più vicino.
Dimentichi, dunque, la tua “origine”, lasciandoti andare nel vortice di ciò che hai deliberatamente “sfidato”.
Da quale pulpito giudicavi, a priori, la tua discesa nelle 3d?
La vicenda dell’Anima è interamente da riscrivere. Tutto ciò che sai, te lo hanno sussurrato nel Tempo, nella circostanza d’abitudine. Ma non puoi davvero ritenere che sia “autentico”. Non più autentico di quello che stai leggendo proprio ora in SPS.
Dipende da te.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2013
Prospettivavita@gmail.com
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