- Come fai a saperlo?
- Non lo so. Ma questo è quello che ho scelto di credere.
Prometheus
- Non lo so. Ma questo è quello che ho scelto di credere.
Prometheus
Sono rimasto davvero colpito da questa frase, mentre assistevo alla proiezione del prequel di Alien. In fondo è vero:
non sappiamo mai nulla, in maniera sufficientemente profonda, ma scegliamo, di volta in volta, lo scenario che vorremmo esperimentare, cioè quello che incarna i nostri desideri, il nostro 'credo'.
Solitamente, questo processo di co creazione avviene in maniera indotta, ossia attraverso la respirazione di aria mista a droghe e condizionamento di ogni tipo, che hanno sancito, di fatto, la nostra colonizzazione dell’inconscio da parte di un potere Antisistemico estremamente unito ed efficace nel far rispettare il proprio ruolo autoeducativo.
Se questa ‘scelta’, espressa in Prometheus, è basata anche sul Cuore, allora l’individuo risulta centrale rispetto alla propria missione di sonda Human Bit.
Anche se, per dirla tutta, ogni nostra ‘decisione’ è sempre armonizzata con quello che ‘occorre vivere al fine di auto conoscersi’. Vivere la disperazione, allora, è una opportunità? Con la giusta prospettiva, direi di sì.
Il problema è, semmai, vivere la disperazione senza consapevolezza del perché la si vive. Un assetto molto difficile da mantenere quando si è in viaggio verso la disperazione. Una volta ‘dentro’, impareremo qualcosa di nuovo di noi stessi, ma è in quel momento che occorrerà maggiormente venirne fuori. È il viaggio verso la disperazione che veicola gli stati più interessanti. È quel precipitare più o meno lento, che suggerisce inquadrature di noi ‘inedite’.
È come raggiungere la quota di apertura del paracadute: oltre a quel punto, la discesa e lo spazio rimanente costituiranno una miscela esplosiva ma, prima, la velocità ed il panorama saranno davvero unici e ‘godibili’.
Come sarà il nostro ‘atterraggio’? Le spinte inerziali avranno ancora la meglio? Oppure, avremo imparato qualcosa su di noi, che ‘prima’ non sapevamo?
Le tecniche per l’atterraggio dipendono da noi, per essere messe in atto in maniera rilevante. In quel momento non possiamo distribuire colpe o responsabilità, a nessuno. In quel momento, tutto quello che faremo o non faremo, sarà in funzione del come ci comporteremo in prima persona.
Il paracadute che non si apre? È un caso raro, che rispecchia l’esistenza irreprensibile della legge della Biodiversità.
La Vita è una forma d’arte.
Noi disegniamo traiettorie di luce ed ombra. Incontrandoci, creiamo nuove forme d’onda simili a strisce colorate nel cielo. Ognuno di noi è caratterizzato da lunghezze d’onda diverse e ‘colori’ risultanti cangianti ed armonizzati con la nostra struttura bioenergetica.
È molto interessante il discorso che fa Alan Moore, a proposito dell’arte e dell’artista. Ruoli in cui la Magia vive a pieno, pur sullo sfondo di un qualcosa come 'disattivato', eppure ancora magico-creativo.
Durante il mio quarantesimo compleanno, piuttosto che semplicemente annoiare i miei amici con una banale crisi di mezza età, decisi che fosse molto più interessante spaventarli sul serio... dichiarando me stesso un Mago. È stato qualcosa avvenuto in un momento. Esso sembra un logico ultimo passo nella mia carriera di scrittore.
Il problema è che con la Magia, essendo sotto molti aspetti una scienza del linguaggio, devi stare molto attento a quello che dici, perché se tu dichiari improvvisamente di essere un Mago, senza sapere cosa implica, poi un giorno tu probabilmente ti svegli e scopri esattamente che è ciò che tu sei.
C’è una certa confusione su ciò che è veramente la Magia, e penso che vada chiarito.
Se tu osservi le primissime descrizioni della Magia, noti che la Magia, nella forma più antica, si riferisce spesso all’arte. Io credo che questo sia del tutto letterale. Io credo che la Magia è arte e che l’arte, qualora fosse stata scrittura, musica, scultura o qualunque altra forma, è veramente magica. L’arte è come la Magia, la scienza di manipolare i simboli, parole o immagini per portare cambiamenti nella coscienza.
Il vero linguaggio della Magia sembra parlare tanto di arte o di scrittura, quanto di eventi soprannaturali. Un ‘grimoire’ per esempio, un libro d’incantesimi, è semplicemente un modo elaborato di affermare regole. Anzi, per lanciare un incantesimo, devi semplicemente sillabare, manipolare parole per cambiare la coscienza della gente e io credo che questo sia il perché un artista o scrittore, rappresenti la cosa più vicina, nel mondo contemporaneo, che vedi probabilmente come sciamano.
Io credo che tutte le culture derivino da culti.
Originariamente, tutti gli aspetti della nostra cultura, che siano stati arte o scienza, erano di competenza dello sciamano. Il fatto che nei tempi odierni, questo potere sia degenerato fino al livello di basso intrattenimento e manipolazione, penso sia una tragedia. Al momento, le persone che stanno utilizzando sciamanesimo e Magia per modellare la nostra cultura, sono i pubblicitari.
Piuttosto che cercare di risvegliare le persone, il loro sciamanesimo è utilizzato come un narcotico per sedare la gente, per rendere le persone più manipolabili. La loro scatola magica del televisore, attraverso le loro parole magiche e musichette, può causare a tutte le persone della nazione di pensare alle stesse parole e avere gli stessi pensieri banali, tutti esattamente allo stesso momento.
In tutta la Magia c’è un’incredibile e numerosa componente linguistica. La tradizione poetica della Magia avrebbe posto un poeta in maniera più elevata e spaventosa rispetto ad un Mago. Un Mago potrebbe maledirti, potrebbe trasformare le tue mani in modo buffo o farti avere figli nati con un piede equino. Se un poeta avesse fatto, non una maledizione su di te, ma una satira, quella avrebbe potuto distruggerti. Se poi fosse stata una satira intelligente, non solo ti avrebbe rovinato agli occhi dei colleghi, ma ti avrebbe rovinato agli occhi dei tuoi familiari e avrebbe rovinato anche la considerazione che hai di te stesso. Se si fosse trattato anche di una sottile ed arguta satira, essa sarebbe sopravvissuta e ricordata per decadi, se non per secoli. Anni dopo che fossi morto, la gente avrebbe potuto leggere ancora e ridere di te, del tuo squallore, della tua assurdità.
Scrittori e persone che hanno il comando delle parole, vanno rispettati e temuti come persone che manipolano la Magia.
Nei tempi più recenti, penso che artisti e scrittori si siano lasciati imbrogliare; hanno accettato la credenza prevalente che arte e scrittura siano soltanto forme di intrattenimento. Esse non sono viste come forze trasformative, che possono cambiare un essere umano o la società. Esse, invece, sono viste come semplice divertimento, cose con le quali si può riempire 20 minuti o mezz’ora… mentre aspettiamo di morire.
Non è il lavoro dell’artista dare allo spettatore cosa lo spettatore vuole. Se il pubblico conoscesse quello di cui ha bisogno, esso non sarebbe più il pubblico, ma sarebbe l’artista. È il lavoro dell’artista dare al pubblico ciò di cui ha bisogno…
Magia e scrittura - La scienza dell' Esoterismo. Alan Moore
Il drenaggio del ‘sapere’, accaduto nelle anse della storia deviata, ha lasciato ampi segni nel cammino dell’umanità. Ora, si cerca di rimettere insieme i cocci di un vaso difficile anche solo da immaginare. Le città avvolgono col loro ‘chiasso’. I sensi risultano confusi nel marasma quotidiano; le idee smarrite…
Tuttavia, non tutto è perduto. Sapete perché? Perché, ciò che è avvenuto, è stato perfetto per ricostruire su altre basi ciò che era probabilmente corrotto alle fondamenta, come un’equazione non ancora sostenibile.
Il ricordo prevalente è quello di epoche sagge e perdute nel Tempo, anche ingiustamente. Invece, dovremmo davvero scolpire in noi che tutto è stato solo e semplicemente perfetto al fine di resettare ere, che erano giunte al capolinea e che dovevano andarsene, avendo dato tutto quello che potevano emanare ed incamerare.
Il genere umano è progredito e la ‘lotta’ tra le sue parti è salita ad un livello ‘altro’ dell’ottava del possibile in ambito evolutivo.
Occorre una completa riscrittura della storia ‘non scritta’. Quella che si confonde nel respiro delle metafore, delle leggende e dei miti. Ciò che ci plasma, ancora oggi, attraverso forme d’onda magnetizzate attorno al Pianeta. È come soffrire di saudade, per intenderci. Ossia, soffrire per qualcosa che ci ha fatto soffrire e di cui dovevamo e volevamo liberarci. Il passato è carico di fatti inenarrabili, secondo SPS.
Ribaltiamo la prospettiva e smettiamo di vedere sempre nero dove, invece, c’è solo intento creativo in rima con l’Universo che, in questa fase, è gioco forza scambiato semplicemente per il suo opposto.
La gente è narcotizzata, ma è il movimento strisciante tra la Massa che va notato:
il mese scorso alcuni studenti di Harvard hanno deciso di non seguire la lezione del corso di Economia del professor Mankiw, ex consigliere economico di Bush, oggi consulente di Mitt Romney.
Gli studenti criticano l’impostazione fortemente ideologica del corso e l’assenza di un confronto tra le diverse teorie economiche. Vi è stata una vasta eco di quest’iniziativa:
anche Italia alcuni studenti sentono l’esigenza dell’apertura di un dibattito dal momento che ‘se è vero, allora, che le ipotesi e i presupposti logici su cui la teoria economica dominante si basa, sono oggi messi in discussione dalla realtà dei fatti, non possiamo certo dire che stia avvenendo altrettanto all’interno delle università, in particolare nelle facoltà di economia’.
La discussione non può che riguardare anche i libri di testo e ‘già con lo scoppio della crisi americana si era sviluppato un movimento che aveva l’obiettivo di individuare i testi economici - tossici, poiché basati su false convinzioni e su una visione limitata dell’economia’…
Jean-Philippe Bouchaud è un fisico professore presso l’Ecole Polytechnique e fondatore e presidente di Capital Fund Management il più grande hedge fund francese. Ha studiato la matematica usata correntemente nella finanza ed ha sviluppato una critica dal punto dei vista della moderna teoria dei sistemi complessi. In un recente editoriale sulla rivista Nature scrive 'L’economia classica si basa su ipotesi molto forti che diventano rapidamente assiomi… Un economista una volta mi ha detto, causando il mio smarrimento:
questi concetti sono così forti che si sostituiscono a qualunque osservazione empirica … I fisici, d’altro canto, hanno imparato a diffidare di assiomi e modelli. Se l’osservazione empirica è incompatibile con il modello, il modello deve essere cestinato o emendato, anche se è concettualmente bello o matematicamente conveniente.
Tante idee accettate si sono rivelate sbagliate nella storia della fisica e i fisici hanno imparato ad essere critici guardinghi rispetto ai loro modelli. Purtroppo, analoghe salutari rivoluzioni scientifiche non hanno ancora preso piede in economia, dove le idee si sono cristallizzate in dogmi, che ossessionano gli accademici e i responsabili delle decisioni in alto nel governo e nelle istituzioni finanziarie.
Questi dogmi sono perpetuati attraverso il sistema scolastico…”
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Le università d’economia sono tra quelle maggiormente sotto narcolessia. Esse sfornano, anzi… coltivano talenti per conto dell’Antisistema, che si nutre del loro apporto inconscio al fine di perpetuare se stesso in se stesso.
Il sistema scolastico è la dima tramite la quale formare uomini e donne del futuro, polarizzate al paradigma corrosivo attuale. Un castello di carta senza fondamenta, ma con uno scopo:
vedere sino a che punto riusciamo a farci trascinare.
Leggiamo le asserzioni di Alan Moore, alla luce di questa citazione:
il contributo di Maxwell alla fisica è un apporto di idee nuove, ancora più che di fatti nuovi e questo, una volta ancora, è tipico delle figure che fanno compiere alla scienza i grandi balzi in avanti. Maxwell fu, cioè, un grande teorico, come grande teorico era stato Newton e come grandissimo teorico sarebbe stato Einstein:
nessuno di loro compì infatti delle eccezionali ‘scoperte’ di natura sperimentale, ma essi seppero escogitare (ciascuno nel suo tempo) quella geniale costruzione teorica che, unificando, sistemando e spiegando scoperte in gran parte già fatte da altri, consentiva alla scienza di elevare il suo edificio e di proseguire, su nuove basi, alla previsione di nuovi fatti e all’effettuazione di nuove scoperte, anche di natura sperimentale…
Trattato di elettricità e magnetismo – James Clerk Maxwell
Tutto ciò mi conforta, perché riconosco in me la figura del ‘teorico’. Il ‘conforto’ non è tanto di stampo egoico, quanto di conferma del cammino intrapreso e della rotta seguita.
La realtà di un sentiero impervio, che difficilmente permette di scorgere il paesaggio, avvolto com’è anche tra le nubi di passaggio.
Oltre, splende sempre il Sole. La fiducia in questa verità costituisce il più perfetto dei radar, capace di far oltrepassare ad un individuo anche le vette più impegnative.
Dipende da lui.
Risvegliarsi all’arte, equivale al destare una parte di sé, trattata come Cenerentola, ma capace di brillare di luce propria.
SPS intende divenire un simbolo di effettiva speranza, di speranza reale condensata nelle 3d.
Leggendo SPS, ogni individuo può trarre giovamento ed elevarsi al di sopra delle nebbie cittadine.
SPS: un faro sempre acceso.
05102012 V 23,0 + 279 Santa Faustina Kowalska (Finalmente un Gesù non in croce) ++
06102012 S 24,0 0 280 San Bruno Certosino (Trovare il proprio posto nel Mondo) +0
07102012 S 24,3 0 281 Beata Vergine Maria del Rosario (Un faro per ogni mare in tempesta) +0
06102012 S 24,0 0 280 San Bruno Certosino (Trovare il proprio posto nel Mondo) +0
07102012 S 24,3 0 281 Beata Vergine Maria del Rosario (Un faro per ogni mare in tempesta) +0
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com