SPS

venerdì 29 giugno 2012

Un modello di centri decentrati centrali.




Che cos’è l’Universo?
L'Universo viene comunemente definito come tutto ciò che esiste, il che comprende tutta la materia e l'energia, i pianeti, le stelle, le galassie e il contenuto dello spazio intergalattico…
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Questa è la risposta omnicomprensiva per ‘fede’, ossia ‘ad immagine e somiglianza di quello che pensiamo per la maggiore’. Ma ciò che crediamo di pensare è ispirato, per cui l’idea di Universo che ‘ci siamo fatti’ è di Natura ‘parassitaria’, visto che queste entità hanno il ruolo ispirante più ‘vicino’ all’umano. 

Da 'qua', immagino che la definizione di Universo sia funzionale al mantenerci ad un livello radicato della conoscenza; un livello ‘basso’ e non consapevole del vero significato di partecipazione all’Universo

Perché dovrebbe essere così? Per questioni di attaccamento e ignoranza da parte di queste entità, che temono per la loro stessa sopravvivenza. Questa ‘cecità’ comporterebbe un relativo ‘stallo’ nella funzione di ricerca e conoscenza di se stessi, di tutte quelle forme esistenziali interessate da questo incantesimo o contagio.

In SPS si è più volte messo in luce che ‘il caso non esiste’ e che ‘tutto ha un senso nell’economia Universale’, per cui anche le entità parassite ricoprono un ruolo auto educativo in questa tappa del cammino dell’umanità verso la riscoperta della propria origine e funzione.

L’Universo è una scuola, un campo esperienziale o di addestramento. I partecipanti alla Vita sono degli iniziati alla propria ‘conoscenza’

Frattalmente tutto questo modello si ripercuote in ogni ambito dell’esistenza, attraverso le vie infinite dell’Arte. Sequenze e codici si ripetono secondo modelli e archetipi, funzioni d’onda e di particella, campi polarizzati auto traenti, leggi stratificate e sommatorie capaci anche di confondere l’osservatore 'non attento'…

All’interno di un corpo umano, le cellule formano il corpo stesso. È difficile crederlo, eppure lo 'vediamo' usualmente osservando la materia, costituita da ‘atomi’. Queste ‘formazioni energetiche’ sono perlopiù ‘vuote al loro interno’. Sono le forze che tengono insieme o staccano le componenti

Per questo, osservando l’Universo dal nostro punto prospettico, lo vediamo pressoché ‘vuoto’. Dov’è la materia dal punto di vista degli atomi? È al loro ‘esterno’, ossia essi formano qualcosa che è al di fuori della loro portata visiva e probabilmente della loro ‘comprensione’

Allo stesso modo, le cellule formano un corpo ‘esterno’ di cui non è detto che abbiano ‘conoscenza’. 

È un po’ come il concetto di ‘astronave’. Le persone che sono al suo interno, la usano per viaggiare ma non hanno mediamente idea di come quel costrutto sia stato generato. Le cellule, tuttavia, sono più simili alla forza che sta alla base della materia e dunque dell’astronave: 

le cellule compongono l’astronave, ma quello che c’è dentro – l’equipaggio o il pilota – è un qualcosa di origine diversa. Seppure fatto d’altre cellule, non risponde al medesimo ‘trattamento’ energetico a cui è disposta l’astronave, ossia il ‘corpo’. 

Esiste un altro tipo di ‘materia’ che deriva da una forza ‘altra’. Si parla spesso di Amore. Che cosa può essere se non una forma di energia motivazionale diversa da tutto quello che siamo abituati a ‘misurare’?
 
L'Amor che move il sole e l'altre stelle.
Paradiso XXXIII,145 - Divina Commedia di Dante Alighieri

Tutto ciò mette in mostra un ‘modello centrale’ dell’organizzazione dell’energia e dunque della materia. Un qualcosa che sprigiona Amore, al centro di tutto per il tutto. Infatti, ci dicono, che l’Universo sia partito da una sorta di ‘centro’ e poi abbia iniziato ad espandersi. I ‘Sistemi di Pianeti’ ruotano tutti attorno ad un punto centrale.

Eppure la Natura frattale e olografica dell’Arte Divina riflessa nella Creazione, è molto evidente. Per cui? Esiste l’Uno e i Molti. Ha senso sostenere l’idea di un centro? Ha senso nel momento in cui ‘ne abbiamo bisogno al fine di trovare un punto di appoggio’, altrimenti non ha molto 'senso' a livello spirituale, perché il centro è una materializzazione pura, un punto d’incontro, una media… è la ‘particella’ e non l’onda.

Dopo il Tempo della scuola giunge un altro Tempo...

La particella focalizzata è equivalente alla nascita, alla manifestazione fisica della possibilità. L’onda è la funzione esperienziale, il senso, il motivo, lo scopo, che deriva dalla Sorgente che l’ha emessa.

Entrambe sono autentiche e senza perdita di ‘valore’. È l’apparenza che muta e si conforma al ‘territorio’ da esplorare

Uno, nessuno, centomila.

Ha senso sostenere ogni cosa sostenibile nel momento in cui per l’osservatore sia sensata. Dunque? Dipende dalla consapevolezza del punto d’ascolto. Dal suo grado di intrattenimento con quello che osserva. Dalla sua partecipazione e coerenza. Come se, osservando un panorama, ci riconoscessimo in quello che si osserva a tal punto di credere di vedere noi stessi comporre l’osservato e l’osservatore.

È una questione di consapevolezza e, in definitiva, di ‘centro’.

Giocando con le parole e con il pensiero, si continua a girare in loop o attorno ad un costrutto più o meno abbozzato. Quando questo costrutto prende forza, attraverso l’abitudine o il credo, allora si vivifica a tal punto da incominciare ad emettere attrazione e dunque esercitare gravità

Da questo punto prospettico è meglio inquadrabile anche la cosiddetta ‘forma pensiero’, che nel Tempo può divenire sufficientemente ‘solida’ attraverso la partecipazione più o meno conscia di polarizzatori ed aggregatori della possibilità:

gli umani.

Una forma pensiero cristallizzata, solida, è ad esempio la Chiesa Cattolica. Mediante l’esercizio della preghiera e dei mantra magici iniziali, essa si è manifestata in ‘Vita’. È divenuta ‘edificio stabile e solido’, nonché fonte di attrazione e magnetismo verso quella vasta platea di aderenti o rispondenti al proprio campo morfogenetico. L’incantesimo che ne deriva è di Natura identica alla forza che esercita un Pianeta attorno a sé. È la sua ‘ragione d’essere’. Il suo ‘colore’

Ora, la Chiesa, come il singolo Pianeta, sono dei singoli attrattori/collettori/terminali, che hanno anche la funzione di ‘centro’. Da qua è possibile comprendere come il ‘tutto’ sia organizzato in una gerarchia rispondente ad una qualche forma d’Arte a base dell’energia della possibilità.

Le cellule compongono un corpo, che vive senza sapere di essere composto da organismi intelligenti. È la Vita dentro la Vita. La solidificazione della Vita, dalla sua funzione d’onda alla sua funzione di focus a livello di particella. È una emersione nel campo quantico del possibile, regolata dalle leggi necessarie per auto regolamentarne il ‘viaggio’.

Il Conosci Te Stesso è relativo ad un viaggio individuale, che riporta le informazioni esperienziali lungo tutta la catena della Creazione. I centri di backup o di memoria sono dislocati ad ogni livello e sono accessibili in maniere diverse funzionali alla capacità del ‘singolo’ di tornare ad accedervi dopo avere deposto le informazioni. È una questione di ‘chiavi’ interpretative.

Allora, da questo punto di vista, emerge una struttura pluricentrica. Un modello relazione capace di scambiare dati ed elaborarli mettendo i risultati on line e real time a disposizione di tutti. Dove la particella si manifesta ed esercita l’avventura dell’esperienza, è anche il motivo della diversa partecipazione di Coscienza dalla quale la particella si vede/crede inserita nell’organizzazione Universale. 

Il ‘luogo’ dov’è apparsa è per lei un centro, ma allo stesso Tempo risulta uno dei centri

Tutto si riconfigura di conseguenza alla geografia vibrazionale del luogo che ospita, persino la consapevolezza, persino il motivo che aveva spinto a prendere una certa decisione.

In informatica il termine Peer-to-peer (P2P) indica un'architettura logica di rete informatica in cui i nodi non sono gerarchizzati unicamente sotto forma di client o server fissi (clienti e serventi), ma sotto forma di nodi equivalenti o paritari (in inglese peer) che possono cioè fungere sia da cliente che da servente verso gli altri nodi della rete. Essa dunque è un caso particolare dell'architettura logica di rete client-server.
 
Mediante questa configurazione qualsiasi nodo è in grado di avviare o completare una transazione. I nodi equivalenti possono differire nella configurazione locale, nella velocità di elaborazione, nella ampiezza di banda e nella quantità di dati memorizzati. L'esempio classico di P2P è la rete per la condivisione di file (File sharing).
 
In Microsoft si tende a definire con il termine peer-to-peer una rete di un piccolo gruppo di persone (non più di 10 persone), dove la protezione non costituisce un problema, modalità normalmente conosciuta con il termine gruppo di lavoro, in antitesi alle reti cliente-servente in cui è presente un dominio centralizzato
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Esiste un ‘modello centralizzato chiuso’ dettato da un punto di vista inconsapevole e un ‘modello centralizzato aperto’ dettato da una maggiore consapevolezza dell’esistenza. Anche se la consapevolezza individuale è bassa, allo stesso Tempo molti processi maggiori funzionano ugualmente secondo il principio del ‘centro aperto’ o ‘multicentro’, come ad esempio il funzionamento cellulare o superiore in termini vibrazionali.

Mediante questa configurazione qualsiasi nodo è in grado di avviare o completare una transazione.
I nodi equivalenti possono differire nella configurazione locale, nella velocità di elaborazione, nella ampiezza di banda e nella quantità di dati memorizzati...
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Nella realtà, tutto ciò si deve tradurre in un qualcosa di molto simile. Abbiamo visto, ad esempio, l’emersione del ‘Modello Ucadia’, oppure delle forme aggregative permesse dalla moderna tecnologia, come ad esempio l’esistenza di Internet. Che altro ancora?

L'azienda senza capi: il modello di gestione orizzontale che funziona in America.
Lavorare senza il capo, il padrone, il boss che comanda, è possibile? La Valve Corporation, azienda statunitense produttrice di videogame, può vantarsi di offrire ai suoi dipendenti ogni tipo di servizio, dalla lavanderia ai massaggi. Tranne la presenza di un capo.  

Un'azienda ‘boss free’ sin dalla sua nascita, in cui non solo non esistono direttori, ma neanche i vice e i vari responsabili di settore. Non esiste alcun tipo di gerarchia, e sia l'orario di lavoro che le mansioni - addirittura lo stipendio - viene deciso dallo stesso team di colleghi.

Valve Corp. è una delle numerose aziende che ha deciso di passare ad una gestione del lavoro orizzontale, eliminando in particolare quelle numerose cariche intermedie che stanno tra il capo e il dipendente. Un 'taglio del personale' molto particolare, ma che garantisce ottimi risultati:

innanzitutto una produttività più veloce, una maggiore flessibilità e più potere decisionale ai lavoratori. Sono gli stessi dipendenti che decidono, tramite votazione, a chi dare promozioni, decidendo anche riguardo alle assunzioni, licenziamenti e aumenti di stipendi. Tutto valutato in base soltanto alla produttività di ogni dipendente. Che deve essere altamente motivato per poter far parte del team di lavoro e in grado di autogestirsi, compito che non riesce facile a tutti: 

molti dipendenti infatti lasciano il posto dopo un anno, in preda ad una sorta di disorientamento. Ci sono poi alcuni lati negativi, come i tempi lunghi che possono passare prima di individuare le cattive performance di alcuni dipendenti ed effettuare un licenziamento. È poi fondamentale che il team sia positivo e che non ci siano disarmonie all'interno, prerogative altamente difficili su un posto di lavoro, ma non impossibili. Perchè è il team stesso che decide a chi affidare un progetto piuttosto che un altro, e rivalità o misunderstanding potrebbero comportare una perdita economica - oltre che di credibilità - all'azienda stessa.

Anche la W.L. Gore gestisce i suoi dipendenti - oltre 10 mila - dal 1958 con lo stesso sistema gestionale, un modello reticolare basato su squadre al posto dei capi tradizionali e catene di comando collegate tra loro. In questo caso, i dipendenti assumono la leadership in base alla loro capacità di 'guadagnare' il rispetto dei colleghi e di attirare seguaci, che sono coloro che non prendono mai iniziativa sul posto di lavoro

Un metodo da molti criticato, anche se Shipper Frank, professore di gestione alla Salisbury University nel Maryland, afferma che la struttura piatta ha aiutato l'azienda ad essere in continuo rinnovamento e sempre creativa, perché le idee possono venire da chiunque nell'organizzazione, a prescindere dalla posizione

Un sistema meritocratico in cui ognuno si rigenera, e rigenerandosi dà nuova linfa alla sua azienda. Sarebbe possibile anche in Italia?
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Affascinante, vero? Questo step della 'liberazione' è utile alla causa evolutiva. Tuttavia, è un modello umano basato ancora sulla competizione. Quanto sia ‘sana’ questa competizione dipende da molti fattori, primo dei quali è la ‘non rinuncia a se stessi’. 

Pur godendo di pari diritti e doveri, le individualità esistono alla luce biodiversa della possibilità. Hanno diversi livelli di consapevolezza e possono sempre prestarsi alla diffusione di modelli virali basati sulla propria ‘rinuncia’. Questa ‘rinuncia’ è molto bene espressa dalla domande che il Creatore porge ad Adamo: 

‘Dove sei?’

Dio cerca Adamo che si è nascosto, fa risuonare la sua voce nel giardino e chiede dov’è; ciò significa che non lo sa, che è possibile nascondersi da lui: 

dunque Dio non è l’onnisciente.
 
Ma, invece di spiegare il passo biblico e risolvere l’apparente contraddizione, il Rabbi se ne serve solo come punto di partenza, utilizzandone il contenuto per rivolgere al comandante un rimprovero per la vita da lui condotta fino a quel momento, per la sua mancanza di serietà, la sua superficialità e l’assenza di senso di responsabilità nella sua anima
 
La risposta del Rabbi mira a questo, a dirgli: 

‘Adamo sei tu. E a te che Dio si rivolge chiedendoti: Dove sei?’. 

Apparentemente non gli ha fornito nessun chiarimento sul significato del brano biblico in quanto tale. Ma in realtà la risposta illumina sia la situazione di Adamo nel momento in cui Dio lo interpella, sia la situazione di ogni uomo in ogni tempo e in ogni luogo
Il cammino dell’uomo – Martin Buber

Siamo consci di avere ‘rinunciato’ a qualcosa del quale abbiamo solo un’orma frattale nella mente? Chiamiamola Karma o Libero Aribitrio, il risultato non cambia:

abbiamo compiuto una scelta di smagnetizzazione, i cui effetti sono riverberati, rimbalzati, nel tunnel dello Spazio/Tempo. Una ridondanza, un’eco, una vibrazione divenuta leitmotiv come la polvere nelle 3d.

Allo stesso Tempo questa ‘rinuncia’ è sia uno ‘stazionamento’, sia un ‘punto di focus’. Ora abbiamo ‘terra sotto ai piedi’ e da questo punto possiamo trovare quello slancio capace di ‘tornare a rivedere le Stelle’

Dipende da noi.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012

giovedì 28 giugno 2012

Il controllo della scarsità.



Opera di Franco Cisternino

La proprietà generale dell’orientamento sarebbe l’economia, cioè la ricerca della via più breve e più facile, delle occasioni più favorevoli, del controllo della scarsità del tempo

in tal senso l’economia si presenta come l’esigenza centrale dell’orientamento, in quanto accorcia tutto ciò che è superfluo, inadatto e non mirato al fine...
Questa 'abile' definizione fluttua sul 'pelo d'acqua' della Consapevolezza. Tutto può divenire opera distruttrice oppure creatrice... Dipende da noi.

Di tanto in tanto mi sorgono ‘spontanee’ delle domande. Ad esempio, ieri, mi è balenata questa: 

‘Come fanno i Cantanti ad incassare, ancora nel 2012, così tanto (anche se esiste sempre la caratteristica della lamentela)? Come possono vendere centinaia di migliaia di ‘dischi’, quando in Internet praticamente si trova di tutto, compreso il loro lavoro, in maniera certamente discutibile ma assolutamente gratuita? 

Perché sul Web si trova di tutto, anche se non è sempre ‘legale’? Come mai in commercio si trovano, da tempo, apparecchi capaci di duplicare o clonare film e prodotti multimediali anche ad alto valore aggiunto?

Il suo (di Rihanna) quinto album in studio, Loud, è stato pubblicato il 16 novembre 2010 e ha debuttato alla terza posizione della classifica statunitense, vendendo 207.000 copie nella sua prima settimana
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Forse quella piccola particella ‘nella sua prima settimana’, può essere una buona chiave di lettura al fine di dare una risposta alla prima domanda. Cioè? Potrebbe essere che le persone, i ‘fans’, siano tanto desiderosi di avere l’ultimo sforzo del proprio Autore preferito, da non attendere nemmeno il Tempo fisiologico di apparizione di quel prodotto tra le pagine dedicate al ‘Peer to Peer’ (nodi equivalenti o paritari - in inglese peer - che possono cioè fungere sia da cliente che da servente verso gli altri nodi della rete... Link), ossia ‘comprano subito, come alimentati da una insormontabile corsa sfrenata all’acquisto’… ossia animati da una 'dipendenza'.

La ‘Legalità’ è un qualcosa di opinabile. Il ‘Diritto’ è una forma plasmabile. 

Gli Attori, che traggono denaro dalla partecipazione della Massa tra le evolventi del business più o meno chiaro, spingono le stesse dinamiche ad una sorta di emancipazione, che non sempre la ‘Legge’ riesce a contenere/comprendere. Coloro che vendono macchine capaci di duplicare, come hanno potuto farlo, in barba alle leggi del copyright (volute dalle Lobby) relative ad altri prodotti oggetto delle proprie mire ed attenzioni? È una lotta certamente tra Corporazioni, costellata ad esempio dalla chiusura di Napster o ultimamente di Megaupload e altri Siti di ‘scambio’:

Chiuso KickassTorrents un altro colpo al P2P in Italia.
Un altro sito per il ‘Peer to peer’, lo scambio di file da utente a utente, non sarà più raggiungibile dall'Italia. La Guardia di Finanza su provvedimento emesso dal sostituto procuratore Giangiacomo Pilia, ha inibito l'accesso agli internauti nazionali sul portale Kickasstorrents, uno dei principali siti di scarimento di 'torrent' per lo scambio dei file. Si tratta comunque di un blocco a livello Dns, e quindi facilmente aggirabile da chi ha un minimo di dimestichezza con la Rete. Ma di fatto, digitando l'indirizzo nel browser, il sito risulta irraggiungibile.

Dopo l'operazione The Pirate Bay nel 2008 e la definitiva chiusura dei battenti di Btjunkie nel febbraio 2012, le Fiamme Gialle hanno agito su questa terza piattaforma, con sede nelle Filippine e server sparsi in tutto il mondo. L'operazione, denominata 'Last Paradise', segue quelle denominate 'Little angel' per il sito Linkstreaming e 'Poisonous Dahlia' per Btjunkie.

Il sito, forte dei suoi 10 milioni di torrent attivi, riceve oltre tre milioni di visite giornaliere da tutto il pianeta e l'Italia sinora era il terzo Paese per provenienza di utenti alle spalle solo di India e Usa. Centinaia di migliaia di italiani usavano regolarmente ogni giorno la superpiattaforma digitale pirata per scaricare musica, film, videogiochi e software. Kickasstorrents è una delle piattaforme più aggiornate, con le ultime uscite commerciali e in contemporanea con le anteprime cinematografiche. 
 
Kickasstorrents (o Kat, come meglio noto ai websurfer) ospitava numerosi banner pubblicitari, producendo guadagni per i gestori stimati in oltre 8,5 milioni di dollari l'anno.
Link

L'Fbi chiude Megaupload e Megavideo offensiva degli hacker contro il governo.
Pugno di ferro degli Stati Uniti contro la pirateria digitale: l'Fbi, in collaborazione con il Dipartimento della Giustizia americano, ha chiuso il sito Megaupload.com e Megavideo.com, ottenendo l'arresto del fondatore e di altre tre persone.

Megaupload è uno dei più noti e più imponenti archivi di film, musica e software, spesso pubblicati senza autorizzazione. Secondo l'accusa, l'attività di Megaupload è costata più di 500 milioni di dollari in mancati profitti ai legittimi detentori del copyright.

Il fondatore del sito, Kim Schmitz, e altri tre sono stati arrestati in Nuova Zelanda su richiesta delle autorità statunitensi. Altre due persone sono ricercate e numerose altre risultano incriminate. L'atto di forza arriva a 24 ore dallo sciopero di 'Internet 1' per protestare contro il Sopa, la legge antipirateria in discussione al Congresso che, secondo molte internet company tra cui Google e Wikipedia, metterebbe a repentaglio la libertà di espressione online...

Cos'è Megaupload? Tecnicamente il sito si presenta come un 'cyberlocker', una sorta di magazzino tramite il quale gli utenti possono archiviare file troppo grandi da spedire via e-mail per condividerli in via riservata con altre persone. Un uso del tutto legittimo nel quale si innesta una zona grigia di illegalità, poiché molti caricano file protetti da copyright e poi diffondono il link per scaricarli su forum e blog, mettendo di fatto in piedi un giro di contenuti pirata. Megaupload guadagna vendendo pubblicità sulle sue pagine e facendosi pagare dagli utenti che vogliano scaricare più di un certo numero di file a velocità più elevata.

In un comunicato pubblicato poco prima della chiusura, Megaupload bollava come ridicole le accuse di violazione del copyright, affermando che 'la stragrande maggioranza del traffico generato dal sito è legale. Siamo qui per restare', garantiva Megaupload, aprendo al dialogo con l'industria dell'entertainment che, scrivevano gli autori del messaggio, 'vuole avvantaggiarsi della nostra popolarità'.

Di tutt'altro avviso il Dipartimento di Giustizia, secondo il quale Megaupload 'ha riprodotto e distribuito illegalmente su larga scala copie illegali di materiale protetto da copyright, tra cui film - anche prima dell'arrivo in sala - musica, programmi televisivi, libri elettronici e software'. Le accuse nei confronti degli indagati sono pesanti: 

associazione a delinquere finalizzata all'estorsione, al riciclaggio e alla violazione del diritto d'autore. Rischiano oltre 50 anni di prigione ciascuno.
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Ecco il ‘cloud’ che confonde le idee:

Cos'è Megaupload? Tecnicamente il sito si presenta come un ‘cyberlocker’, una sorta di magazzino tramite il quale gli utenti possono archiviare file troppo grandi da spedire via e-mail per condividerli in via riservata con altre persone. Un uso del tutto legittimo nel quale si innesta una zona grigia di illegalità
 
Una particella del discorso, ossia quel ‘Tecnicamente’, fa davvero la differenza. Significa che ‘a livello teorico’ o ‘apparentemente’, un qualcosa abbia ‘funzione di’ o ‘sembri che’, mentre in realtà è tutt’altro. Come è possibile? Come è spiegabile? Perché non c’è una chiara e netta distinzione e/o separazione tra il ‘nero e il bianco’?

Secondo me si spiega attraverso l’esistenza olografica della legge Biodiversa. Per globalizzare effettivamente una situazione, un certo tipo di Potere dovrebbe lobotomizzare l’intera popolazione planetaria. Cosa non certamente possibile. Oppure no?

A cosa mirano, ‘segretamente’, certe ricerche scientifiche, che si collocano al di là del concetto di etica e di morale? Al controllo ‘basale’ della popolazione. Perché? Proprio per cercare di ‘ovviare’ o compensare la legge della Biodiversità, ossia quel fattore basilare di ‘protezione’, strutturale rispetto al pericolo di estinzione di una specie vivente

La Biodiversità non permette un totale allineamento nel modello di paradigma a cui un intero tenta di avvicinarsi o viene tentato ad avvicinarsi. 

È una sorta di garanzia di univocità, un firewall sempre monitorante la situazione inerente al bacino della possibilità. L’esistenza biodiversa reca con sé l’altra faccia della medaglia, ossia l’esistenza probabile di un certo Potere che tenta o tenterà di assoggettare a sé la comunione globale. Forze vettoriali che spingono apparentemente verso direzioni opposte ma elastiche, tuttavia sempre inerenti all’unico movimento sempre auto funzionale: quello ‘evolutivo’

È giusto che un Autore percepisca un certo ammontare per la sua attività. È giusto che l’usufruitore paghi qualcosa per quel prodotto. Tuttavia è sempre l’eccesso che determina la forza del suo opposto, ossia dell’alternativa. Il Potere Antisistemico ha lavorato molto bene, proprio all’insegna dell’apparente assenza di alternativa. Come se ad una fiammella venisse tolta la parte ‘bruciabile’ dell’aria e, per questo, la stessa fiammella non avesse la possibilità di continuare ad alimentare la sua luce di speranza e possibilità.

In definitiva, la legge del Mondo degli Affari, quella della domanda e della risposta, replica sempre quella superiore relativa all’equilibrio tra le parti. È un equilibrio mutevole del quale noi percepiamo o viviamo le forze componenti, ossia le forze di squilibrio che richiedono la compensazione dell’Universo

Ad esempio, Vadim Zeland, attraverso la sua deduzione inerente al concetto di ‘Potenziale Superfluo’, narra proprio di questa dinamica dell’energia, prodotta per compensazione dal bacino Universale, in funzione di una certa ‘massa energetica’ presente nella singolarità, oppure nella globalità, visto che la globalità è una singolarità di livello più alto.

Quando sentiamo le cosiddette ‘farfalle nella pancia’, stiamo pur certi che attireremo a noi una forza di compensazione teoricamente ‘uguale e contraria’. Ciò, dal punto di vista di SPS, equivale a sostenere l’esistenza di un’altra legge Celeste, ossia di quella relativa all’attrazione, da cui deriva il magnetismo, la gravità e, in ambito non solo spirituale, il concetto di ‘attaccamento’.

Essere in questo Mondo, ma non di questo Mondo…

Persino i nativi d’America erano oggetto di attaccamento:

la terra non appartiene all’uomo, ma è l’uomo che appartiene alla terra.

Io trovo che nessuna delle due varianti sia esaustiva, infatti entrambi sono soggette all’attaccamento a qualcosa, ossia tendono a ‘trattenere’ l’energia invece che a farla scorrere insieme al moto dell’Universo

Da 'qua' deriva la storicizzazione della ristrettezza della risorse in luogo della sua parte nascosta relativa all’abbondanza naturale di ogni cosa. Logico che, poi, le parole siano interpretabili in infiniti modi e che quella antica cultura avesse una diversa e molto più saggia idea per spiegarsi la propria esistenza e il proprio scopo nella propria conduzione esistenziale. La loro saggezza è giunta a noi come sterilizzata dal Potere di Controllo Antisistemico, dalla logica imperante del ‘Viso Pallido’ o della mentalità occidentale della depredazione energetica delle risorse

Per cui, l’assenza di Giudizio è sempre ed in ogni caso la scelta migliore che possiamo intraprendere. A volte il ‘non giudicare’ può comportare l’assoluta ‘immobilità’ esistenziale nelle 3d? Può starci. Sì, perché la legge biodiversa è sempre all’opera. Dunque, nel non assolutizzare mai nessun comportamento, può auto esistere la ‘Chiave di Volta’ dell’interpretazione polarizzata del campo energetico della possibilità.

È chiaro che stiamo cercando di imparare ad autogestirci in questo ‘parco del possibile’. Cosa certamente non facile, allorquando l’attaccamento, legato al concetto di Morte e di Paura, riesce ad avere apparentemente la meglio sul concetto, ormai risultante illusorio, della conduzione esistenziale immortale e, dunque, ‘oltre alla modalità espressa dalla stretta banda energetica descritta dalla sopravvivenza’.

Esistono ‘vasi comunicanti’ tra gli opposti. Esiste anche quel fenomeno fotografato ed espresso dalla ‘legge di Liebig’, ossia che ‘la crescita è controllata non dall'ammontare totale delle risorse naturali disponibili, ma dalla disponibilità di quella più scarsa’...  
Da cui deriva il concetto di ‘centesima scimmia’ o della ‘goccia capace di fare traboccare il vaso’, di ‘Massa critica’, ‘Effetto Farfalla’, etc.

Quando si polarizza il campo della possibilità, triangolando con almeno un punto al di fuori del Piano in cui si è auto installati, allora la situazione comprensibile allarga il proprio spettro visibile. Noi siamo esseri multidimensionali e, come tali, necessitiamo di una visione multidimensionale capace di abbracciare in toto il concetto di ‘possibile’. 
 
L’evoluzione in corso sta proprio ri-dotandoci di questa visione superiore delle ‘cose’. Ciò che avevamo e che abbiamo perduto, adesso la stiamo attirando nuovamente a noi. Questa ‘azione/non azione’ non corrisponde ad un movimento a vuoto o 'a passo di gambero', ma corrisponde all’azione di Penelope, al 'tessere e disfare' inerente ad uno stallo nello scorrimento del Tempo. Come se si attendesse il Tempo migliore al fine di proporsi in campo aperto. 

‘Cogli l’attimo’…
 
Avere ‘deposto’ la Chiaroveggenza non significa essere tornati indietro, perché si sono sviluppate quelle parti compensative, che per altri versi e processi, nel Tempo giungeranno ancora a quel livello della percezione. La Vita è flessibile, saggia, lungimirante e tende sempre verso qualcosa

È solo all’interno di questa ‘chiarezza d’intenti’ che il Libero Arbitrio permette alla Biodiversità di muoversi.

Movimento senza movimento. Non movimento movimentato… cambiamento: ‘perfezione nomade’.

La Legge di Liebig afferma che la crescita avviene con la velocità permessa da quello più limitato. In condizioni di equilibrio stazionario, le sostanze essenziali disponibili in quantità prossime al minimo necessario tendono a divenire limitanti. Tuttavia i fattori possono interagire fra loro rendendo la risposta degli organismi più complessa
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Se l’Antisistema controlla la risorsa più ‘scarsa’, allora controlla anche la ‘crescita globale’.

Ma questo ‘filtro’ esiste solo nel Tempo e per un certo flusso di Tempo, perché ‘poi’ il ‘Sistema’ ricalcolerà la rotta per riprendere il cammino. La cosa interessante è anche che questa ‘sosta’ sarà stata, alla fine, necessaria e parte in causa del meccanismo di crescita. Nulla è per caso.

La ristrettezza delle risorse, il riconoscimento del ‘valore’ derivante dalla scarsità di un bene, sono frattali diretti di questa ‘legge non scritta’, ma solo agganciata o intuita dal Potere di Controllo sulle/nelle 3d. Le ‘entità parassite’, che veicolano il Potere di Controllo 3d, rientrano a pieno in questo ambito di ‘apparenze sostanziali’.

Il diretto frattale, capace di fare intuire questa modalità auto educativa, è l’insegnamento derivante dalle 'lezioni virtuali', che la tecnologia ha già da Tempo messo a disposizione.

Tornando alla domanda iniziale, penso che sino a quando gli Autori non levigheranno le proprie aspettative di guadagno, gli ‘altri’ non smetteranno mai di cercare nuove vie per ‘non pagare’. In presenza di ‘equa richiesta’, gli ‘altri’ levigheranno la tendenza a procurarsi un dato prodotto in maniere ‘biodiverse’.

In presenza di ‘equa richiesta’ ci sarà anche ’equa offerta’.

L’umanità necessita di auto regolamentazione responsabile, perchè non verrà nessun ‘Salvatore’…

È un processo. Uno step by step. Il prossimo step potrebbe essere quello incarnato da Ucadia, ossia creare denaro in maniera sovrana attraverso la propria azione responsabile

Un meccanismo che stacca alla base il concetto di ‘domanda e offerta’ per come lo conosciamo... Lo ammoderna, lo stimola a mutare forma e intensità…

Vivere di passione si può e si deve.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 27 giugno 2012

Ad antenne aperte.




Si può dire che un qualcosa di ‘aperto’ sia più ricettivo rispetto alla sua controparte ‘chiusa’? Penso di sì. È sufficiente osservare, ad esempio, la Natura. I fiori si ‘aprono’ quando arriva la luce, al fine di poterla ‘contenere’.

È una necessità funzionale. 

Suppongo che più la struttura delle foglie è ‘grande’ e più luce possano captare. L’atteggiamento di chiusura è sinonimo di ‘maggiore lontananza dalla luce’ e implica, teoricamente, una minore energia a disposizione per fini trasformativi/funzionali.

Tenendo sempre ben in considerazione che esiste la Biodiversità, ossia dell’eccezione che conferma la regola, è chiaro che possiamo assegnare questa ‘polarità’ al tipo di atteggiamento mantenuto in Vita:
  • apertura = più luce
  • chiusura = meno luce.
Un ‘sistema’ chiuso, ossia ferreamente ‘governato’, non dovrebbe lasciare molto spazio alla componente ‘luce’.

La ‘libertà’ è luce. La ‘schiavitù’ è tenebra. 

Questo solo per dare una gradazione comprensibile da 'tutti', ad un situazione non chiaramente percepibile, raggirabile da un Potere in grado di ‘agire di conseguenza’.

Ogni forma di classificazione è separativa, per cui anche lo schemino appena presentato. Allo stesso Tempo occorre pur partire da qualche ‘punto’ o considerazione anche ‘grafica’. La metafora è alla base della comprensione più lineare. La semplificazione è un tipo di Arte capace di portare all’affioramento quella dose di giusta comprensione celata oltre al velo dell’apparenza.

Come ci si accorge se si è liberi? 

Ci si accorge interiormente ed ognuno di noi può intuire benissimo a cosa alludo. Ormai è difficile per me portare avanti qualsiasi discorso, senza per questo comprendere che esiste sempre la sua controparte egualmente ‘vera’. È tutto opinabile, fermo restando nelle 3d con tutta la nostra essenza o punti prospettici diversi. 

Sì, perché ognuno di noi è ‘diviso’ interiormente in ‘parti’ che sono emerse nel Tempo e ‘non si conoscono a fondo, non conoscendo, di fatto, nemmeno se stesse’. È inutile dargli dei nomi, perché i nomi sono assegnati secondo abitudine interpretativa, attraverso un ‘Codice’ o ‘Interfaccia’, che risente sempre del livello di ‘apertura’ del ‘corpus’ emettente. 

Le nostre diverse ‘personalità’ si scontrano piuttosto che incontrarsi. La separazione interiore si staglia in quella esteriore e viceversa. Si autoalimenta pertanto un circuito disgregante caratterizzato da un perpetuità delle proprie caratteristiche emerse. Forme pensiero che si incidono nei campi magnetici della Terra e iniziano a ‘sopravvivere’ come esatte forme di Vita

Sopravvivere è quasi sempre una forma di ‘ignoranza’ rispetto al pieno spettro della ‘conoscenza’, ossia dell’accoglienza in Sé della luce. Cioè, sopravvivere corrisponde a quello stato più o meno intermedio dell’apertura o della chiusura: 

dipende da come coloriamo la cosa e questo ‘colore’ è parlante, ossia ci rappresenta di fronte all’osservatore esterno attento e capace di tradurre il nostro comportamento in base alle scelte o alle non-scelte effettuate.

A volte è più ‘parlante’ una rinuncia, posto che anche la rinuncia è una forma di scelta.

È la ‘chiarezza’ che veicola la luce. 

La chiarezza d’intenti può però anche essere ‘malvagia’, ossia ottenebrante e allo stesso Tempo ‘chiara’ per colui che la veicola o viene veicolato. È quasi palpabile che un luogo ricolmo di luce è costellato di aperture, di finestre e porte ‘aperte’. Il proprietario di quel luogo ha scelto chiaramente di ‘fare così’, ossia ha scelto chiaramente di tenere aperte quelle parti ‘mobili’ capaci di effettuare più o meno filtro della radiazione luminosa. La sua chiarezza interiore corrisponde a quella esteriore di cui si ammanta, allo stesso Tempo la chiarezza esteriore dipende dalle scelte eseguite interiormente

Il fuori e il dentro si interfacciano alimentandosi di conseguenza in maniera esponenziale. L’alimentazione energetica del costrutto ‘dentro/fuori’ aumenta in maniera considerevole, giungendo a generare in autonomia nuova linfa vistale per ‘entusiasmo’ o partecipazione proattiva e non prociclica. Si ottiene, insomma, la capacità di ‘non girare a vuoto’, come le pale di un mulino sganciate dal meccanismo che trasforma il loro ‘lavoro’ in energia trasformativa utilizzata per il funzionamento del proprio ed intero ‘organismo’.

L’illusione di essere liberi è molto simile allo stesso processo, ma agganciato ad un meccanismo che utilizza il proprio ‘lavoro’ per alimentare parti ‘altrui’, esterne al proprio ‘organismo’

Lo sfruttamento energetico umano è molto simile a questa forma di aggancio sottile, la cui controparte emersa nelle 3d è scambiata per ‘dovere’ dall’implicazione descritta dal moto abitudinario di partecipazione all’evento sociale. Un codice inciso da una forma emersa di Potere, capace di condizionare l’opera di miliardi di individui. Un qualcosa di temporaneo? Una scuola o un campo di concentramento? Un dramma, una tragedia o un semplice atto del recitare la parte più rappresentativa del momento attuale?
 
Dipende da noi. Dalla nostra consapevolezza…


In questa intensa presentazione video di Roberto Numa è possibile assistere ad una sorta di ‘ricostruzione’, molto interessante, che mette in luce le ‘vicissitudini’ del Creatore di questo Universo, conosciuto come Yahweh. Una entità ‘imperfetta’ alla ricerca di se stessa in maniera quasi ‘goffa’ ed imprevedibile. Una profonda rilettura della Creazione che mette in luce scelte e comportamenti 'bizzarri' e dettati dalla propria ignoranza, a partire dallo stato del Creatore stesso.

Molto interessante il concetto di Anima che ne risalta… 

Al lettore la scelta di approfondire questo spunto propositivo.

Tornando al concetto di apertura/chiusura associato alla luce e alla tenebra o, per esemplificazione, alla diversa concentrazione di luce, non si può non notare come le ‘forme’ dei Chakra siano caratterizzate da un certo numero di ‘petali’.

Animazione tratta da questo sito

Se diamo una connotazione energetica ad ogni Chakra, direttamente proporzionale al ‘lavoro’ che ogni Chakra svolge, dal 'basso verso l’alto', potremo osservare un aspetto molto interessante. Quale? Che, progressivamente, mentre si ‘sale’, i Chakra hanno una concentrazione di petali  via via sempre più numerosa. L’eccezione che conferma la regola, o Biodiversità, è data dal Ajna Chakra, caratterizzato da due soli petali pur essendo molto in alto nella scala della ‘lavorazione energetica della luce’.

Il Sahasrara Chakra (o centro coronale o dei mille petali) è il Chakra più ‘alto’, quello che incarna il maggior lavoro spirituale; infatti è molto grande il numero di petali, ossia dei recettori di luce. 

I fiori, non appena giunge la luce del giorno, aprono le loro ‘antenne’, così come i satelliti inventati dall’umanità, aprono i loro recettori al fine di trasformare la luce in energia di funzionamento

Tutto ciò che esiste risente della diversa concentrazione della luce e 'chiede' luce...

Il Chakra, esistente ma non attivo, è come un’antenna non correttamente orientata. Possiamo osservare questo discorso anche frattalmente, attraverso l’orientamento di una parabola per la ricezione di un canale satellitare; la sua polarizzazione determina la qualità del segnale convertito in immagini, suoni, parole, etc.

È chiaro che occorre curare particolarmente queste ‘antenne eteriche’ presenti in ognuno di noi. Questa ‘cura’, tuttavia, deve venire dal proprio 'interno' e consapevole cammino spirituale, in quanto ufficialmente 'essi non esistono’. Infatti provate a chiedere al vostro medico di famiglia…

Alla luce di questa riflessione, leggiamo adesso queste news, questi riflessi provenienti dall’Antisistema, ossia da quel bacino che ci contiene in maniera tanto ‘discutibile’. 

L'Euro di Orwell: tenuto insieme dalla paura e dal dogma.
Nel corso di una riunione del Forum Ufficiale monetario e delle istituzioni finanziarie la scorsa settimana a Londra, Norman Lamont, cancelliere britannico dello Scacchiere durante la crisi del 1992 moneta europea, ha dichiarato:

‘L'Euro è tenuto insieme dalla paura e dal dogma. Non salterà in aria, ok, ma la crisi non verrà risolta presto e continuerà ad andare avanti’. Dopodiché, Lamont ha citato Arthur Miller

Un'era finisce, quando le illusioni di base sono state esaurite’. L'Euro andrà avanti, ha detto Lamont, perché le illusioni non sono state esaurite. In realtà si potrebbe citare anche un altro autore forse più calzante: George Orwell che in ‘1984’ immaginava una Gran Bretagna in un perpetuo stato di guerra lontana, sottaciuta, soffocata da un rombo sullo sfondo. Presente ma invisibile

Una guerra che corrodeva le idee ancora prima dei confini, tra indistinte coalizioni dallo schieramento molto labile e caratterizzata da alleanze che cambiavano a seconda delle necessità sostenute dall’odio reciproco e dalla propaganda.
 
Come ha scritto Orwell, ‘È una guerra di obiettivi limitati fra combattenti che sono in grado di distruggersi a vicendaPer comprendere la natura di questa guerra - perché, malgrado il raggruppamento che si verifica ogni pochi anni, è sempre la stessa guerra - bisogna rendersi conto, in primo luogo che è impossibile che sia decisiva’.
 
Suona un po' come l'Euro.
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  • un'era finisce, quando le illusioni di base sono state esaurite
  • per comprendere la natura di questa guerra - perché, malgrado il raggruppamento che si verifica ogni pochi anni, è sempre la stessa guerra - bisogna rendersi conto, in primo luogo che è impossibile che sia decisiva.
Ecco il consueto loop. La ‘recita’ che intrattiene subdolamente attraverso un gioco illusorio/concreto, dal quale se ne esce solo attraverso assunzione dei ‘codici’ interpretativi ed evolutivi legati al cammino della propria consapevole partecipazione.

Paura e Dogma filtrano la luce

Davvero il debito tedesco supererà quello italiano?
Immaginare che tra quarant’anni l’Italia possa avere un debito pubblico più leggero della tanto rigorosa Germania, è un’idea che continua ad esercitare un discreto fascino.

Semplicemente, oggi non si può conoscere il futuro e i mercati ragionano su di un arco temporale molto più ristretto… A qualcuno potrebbe anche venire in mente che l’Italia ha un debito pubblico pari al 120% del Pil, mentre il Giappone, che se la passa sicuramente meglio di noi, arriva a toccare la soglia del 200%. Come è possibile?… 

Per analizzare i debiti di Italia e Giappone, bisognerebbe iniziare a parlare di sovranità monetaria’. Un argomento quasi ‘tabù’ nell’area Euro; da queste parti si è più propensi a discutere di debiti. Impliciti od espliciti che siano.
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Sovranità monetaria = via di liberazione dell’individuo ‘pronto ad essere liberato’… ‘prima’ non avrebbe senso e questa verità è dimostrata anche dalla sperimentazione sugli animali, che ha dimostrato come dopo un certo lasso di Tempo, anche lasciando le gabbie aperte, quegli animali non l’abbandoneranno spontaneamente, perché non saprebbero più come vivere secondo la propria ‘in-capacità’ di procurarsi quello che serve loro per sopravvivere

Ecco, allora, anche come inquadrare l’attrattiva/trappola delle città nei confronti degli umani da sempre abituati al ‘farcela da soli’ attraverso il lavoro diretto della terra.

È tuttavia un percorso che occorre sempre illuminare attraverso una diversa ‘altezza’ della prospettiva utile per comprendere.

Egitto, Tribunale: esercito non può arrestare civili.
Un Tribunale egiziano ha bocciato oggi un decreto del governo che permetteva all'esercito di arrestare i civili: un passo indietro per i militari al governo che si preparano a passare il potere al neo-presidente.
 
Il decreto era stato voluto dal governo ad interim, sostenuto dall'esercito, prima del ballottaggio del 16-17 giugno per le presidenziali. Il provvedimento aveva provocato aspre critiche da parte di attivisti e politici che accusavano i generali di aver reintrodotto un'impopolare legge di emergenza decaduta a maggio. 

La Corte ha bloccato la decisione del Ministero di Giustizia che dava ai militari e ai funzionari dell'intelligence dell'esercito il potere di arresto’, ha detto Ali Fikry, giudice della Corte amministrativa del Cairo.
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Un Tribunale decide per una Nazione emettendo un Decreto: dove siamo arrivati? Anche se, in questo caso, il risultato è positivo e speriamo che sia rispettato, non è sempre andata così...

Il Potere che si cela dietro a quel Tribunale è ancora più rarefatto, quasi individuale… Può un Popolo svendersi a tal punto? 

Può una Specie avere ‘rinunciato al proprio Sé’ in questa maniera? Questa ‘gabbia’ è talmente grande da non essere veduta. È talmente alla luce del Sole da risultare invisibile.

Mark - Quindi, cosa dovrebbe fare la gente quando è confusa? Intendo, cosa si dovrebbe fare per chiarirsi?
 
James - Per cominciare, la cosa migliore da tentare per ricominciare è ‘semplificare’. Questo è un mondo letterale, dove le parole governano la mente. Lo Spirito che sta dietro le parole è la chiave, ed è più importante delle parole. Molti ricercatori vanno in confusione perché confrontano le parole scritte o dette dagli insegnanti spirituali o, peggio ancora, confrontano le interpretazioni delle parole degli insegnanti spirituali.
 
Il linguaggio è stato inventato per facilitare lo scambio e il baratto, il commercio, e poi la cultura. Il linguaggio del nostro mondo è un costrutto tri-dimensionale fuorviante e imperfetto. Pertanto, fate attenzione alle parole.
Wingmakers 
 
L’intenzione espresso dal Tribunale è rappresentativa di un codice, allo stesso modo con cui è stata progettata la Bibbia

un 'codice numerico' di diverso grado interpretativo. La chiave è dislocata liberamente nelle persone che si accingono a leggere

È una visione liberale della possibilità di comprendere.

Talmente liberale da essere raggirata in maniera sottile, per trasformare questa ‘libertà’ nella più sicura delle casseforti. 

Una strategia notevole. Dire tutto senza fare capire niente

Questa ‘apertura’ è Quantica, ossia, esiste in termini di potenziale ma dipende dal nostro grado di consapevolezza ed ‘accettazione’, non dell’imposizione illusoria, quanto della sua trasformazione in codice correttamente interpretato, tradotto, convertito nella sua componente polarizzata con la nostra ‘luce’.

Facciamo attenzione alle ‘parole’. Alla luce che possiamo attrarre, veicolare, comprendere e trasformare per trasformarci...

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com

martedì 26 giugno 2012

Lasciarsi andare.




Accettando di ‘lasciarsi andare’ a cosa ci si presta, 'esattamente'? Il concetto di ‘resa’ aggancia un 'peso specifico', soprattutto, derivante dall’ambito militare e non è certamente un simbolo di ‘forza’, mentre in ambito spirituale designa ben altro significato, pur lasciando il ‘lettore’ sempre nella morsa duale del discernimento individuale. 

La ‘tradizione’ ha condotto sino a noi le immagini archetipiche di Entità di Luce armate sino ai denti. Angeli bellissimi armati di spada e scudo, evocano nelle persone immagini contrastanti capaci di rendere 'incapaci', smarriti, confusi

Demoni ‘affascinanti’ ed estremamente potenti evocano la medesima reazione nei più. Questa 'fascinazione' di che stampo e derivazione si ammanta?

Il concetto di ‘resa’, in queste due categoria di energie, dove si colloca? Così potenti e ardimentosi a ‘chi o cosa’ mai dovrebbero arrendersi? Pensiamo alla traduzione del termine ‘Pasqua’ in ‘Passare oltre’… 

Quanti significati può avere? Quante tipologie di interpretazioni gli possiamo dare? Queste interpretazioni dipendono dal nostro punto prospettico attuale, il quale risente molto dei pregiudizi che ci caratterizzano e che trovano corpo a partire dalla fanciullezza e in quelli legati all’infusione di pensiero legato al vivere in una comunità regolata da Codici scritti e non scritti sulla carta, ma certamente sempre ‘scritti dentro di noi’, ‘incisi dentro di noi’…

Dal punto di vista del Controllo, togliere o immettere informazioni in una ‘infrastruttura’ sottoposta alla propria intenzione, è una strategia che deve cambiare di pari passo al cambiamento che si registra al suo interno. Dare o togliere qualche ‘dato’, alla fine, si riflette sempre e comunque sul centro d’equilibrio della società composta da individui sottilmente non connessi tra loro e in loro

Cosa verrà desunto dalla Massa in funzione del ‘dato’ liberato nel Modello che la ricomprende? È un grande esperimento sociale. 

Il Controllo deve essere un grande statistico, stratega, pianificatore e, in definitiva, docente.

Il Controllo è allo stesso Tempo ‘Amministratore e Macchina’, come il supercomputer Hall 9000 di ‘2001 Odissea nello Spazio’, ripreso poi nell’altro film ‘2010 L’anno del Contatto’… un potente macchinario programmato per ‘fare quello che poi è stato scambiato per altro dal punto di vista prospettico, dell’equipaggio, mutato dalle circostanze'. 

Una macchina rispondente alla sua programmazione, capace di trascendere comunque tutto e tutti. La sua Natura è artificiale ma incarnante l’impronta creativa umana, per cui il suo Corpo è una Mente che risente della logica con la quale è stato fatto l’imprinting, attraverso il quale è passata anche la Paura di morire

È un loop. 

Il classico loop con il quale abbiamo sempre a che fare, se non comprendiamo che occorre alzare il nostro ‘baricentro energetico’. Da un ‘ring’ non se ne esce, o meglio, se ne esce quando si è 'pronti'. Prima, sarebbe distruttivo o prematuro. Anche se c’è sempre da chiedersi: 

da quale punto di vista viene emesso il giudizio sulla nostra più o meno prontezza? 

Perché c'è sempre da chiedersi qualcosa? Perché se ‘accetto di lasciarmi andare’ - di chiedere - giungono delle ‘risposte’:
  • le cose non avvengono mai due volte nello stesso modo
  • ogni cosa a suo tempo
  • tutto ciò che conoscete sta per cambiare.
Aslan – Le Cronache di Narnia

Dunque?
  • togliamoci di testa l’idea di un ‘Salvatore’
  • Egli sta crescendo dentro di ognuno di noi
  • con Egli cambia anche il nostro punto prospettico.
Ecco il nuovo ‘ring’.

Qualcosa di nuovo, che cresce alimentato dallo stesso ‘corpo’, che è diviso dal suo concepimento. Una Cellula che si riproduce, praticamente…  e che si sdoppia per continuazione, dando luogo all’emersione e al possibile radicamento di una diversa, alternativa, possibilità. 

Il ‘vecchio’, che lo ha contrastato, lo ha anche ‘nutrito’ per opposizione resistente

Questa ‘palestra’ lo ha rinforzato nel Tempo in cui era addirittura non manifesto. Lo ha rinforzato a livello di immaginazione, nei ‘sogni’ delle individualità occupate persino a fare altro, occupate a ‘non pensare’ apparentemente.

Il punto prospettico è agganciato allo status quo e, allo stesso Tempo, lo status quo è agganciato al punto prospettico

è questa la 'solida' verità che traspare ogni volta che tentiamo di ‘capirci qualcosa’. Ogni volta siamo contenuti da questa ‘presa’, che agisce su di noi e dentro di noi con fare talmente totale da risultare persino ‘ovvio’, essendo un modello previsto per ‘legge naturale’. 

Ecco cosa non siamo ancora in grado di ‘capire/fare’:

l’esistenza di leggi naturali comprensibili, in ogni ambito della Creazione, è alla nostra portata, se solo si è in grado di abbracciare quella ‘portata’. Non c’è nessuna preclusione a questo evento. Le ‘difese’ sono erte a nostra totale protezione. Tali ‘difese’ comprendono tutto quello che caratterizza le vicissitudini esistenziali, compreso il carnefice, il tiranno, il despota, lo sfruttatore, etc. 

Detto questo, cadiamo nell’altra parte del ‘circuito’, ossia cadiamo ‘dalla padella nella brace’. Ossia, se c’è un carnefice, un tiranno, un despota, uno sfruttatore, etc. è ‘ovvio’ combatterlo per guadagnare quel concetto tanto illusorio di ‘libertà’. 

E, combattendo, si rafforza lo stesso principio che si vorrebbe distruggere, da cui sembra dipendere il nostro grado di libertà, la cui mancanza è alla base della ragione per la quale si ‘forma’ il principio oppressore, ossia per spingere in ogni modo a raggiungere la libertà, la quale dipende da un qualcosa che ‘va oltre’ a tutto quello che si evince dalle condizioni ispiranti, respirate rimanendo solo ed esclusivamente nel loop

Il frattale è quella ‘mano’ che ha la capacità di ‘deviare’,  in qualche modo, un cammino e spingerlo verso una ‘valle chiusa’, nella quale soggiornare sino a quando non si sarà in grado di comprendere che quella valle è una porzione del Mondo e non il Mondo nella sua interezza. Allo stesso Tempo, quella valle è il Mondo intero, sia a livello simbolico che reale. 

Le leggi della ‘somiglianza’ lo affermano chiaramente. 

Ciò comporta il concepimento di un concetto di Karma, ossia di ‘Giustizia’ capace di trascendere ogni separazione e di rimanere agganciato ai vari cerchi della congregazione umana. Un qualcosa che non dipende dal ‘territorio’ in cui ci si instaura, ma che ne dipende allo stesso Tempo, per ‘possibilità sopravvenuta’, e legata proprio a quell’ambiente. 

Come se ogni luogo avesse le proprie caratteristiche ‘salubri’, che possono o non possono essere colte dall’individuo in cammino

individuo caratterizzato dalla propria ‘storia’, che non dipende dal luogo in cui si trasferisce, ma che da ogni luogo può ricavare ‘carburante ispirante per andare avanti’

Ecco un loop che progressivamente si ‘s-vela’, si ‘ri-vela’.

Occorre comprendere la nostra condizione multidimensionale. Essa è una chiave, una decodifica del Codice inerente a quel ‘loop’ di auto contenimento. Affrontare un circolo della possibilità, come tutto ciò che ruota nelle 3d, senza chiave interpretativa sufficiente e necessaria per la sua decodifica, significa stazionare nelle 3d sino a quando non si sarà pronti per il passo successivo. Nello stazionamento ‘forzato e necessario’ può accadere di tutto

Ecco il corso della 'Storia Deviata', ossia di quella manipolazione degli eventi di quel Potere che si alimenta di tutto ciò, che vive di questo come il più perfetto dei Docenti o degli Insegnanti. Conscio o Inconscio che sia…

‘Lasciarsi andare’, dopo questa premessa, che cosa significa? 

Che nuovo ‘colore’ assume, dentro di noi, questa espressione? Lo sentiamo il suo aroma, il suo sapore, il suo gusto?

Ha una capacità di riportare alla memoria qualcosa di ‘passato’, ma non di ‘andato’. Ecco. Quello è il nostro ‘contratto’, firmato da un’altra prospettiva e inerente al ‘Passare oltre’.

All’essere promossi, al ‘Tornare a casa’…

Lasciarsi andare è ‘arrendersi’, ossia:

inflettersi agevolmente per ogni verso senza spezzarsi.
Link 
 
Dal momento in cui non c’è nessun vero ‘nemico’, questa espressione è figlia dell’esperienza e della Conoscenza di Sè. Di fronte alla molteplice varietà dell’esperienza, si è ‘pronti’ quando la si è padroneggiata interamente senza ‘spezzarsi’, ossia si è stati in grado di padroneggiare se stessi e l’ambiente di conseguenza, senza perdere ‘punti’ né ‘onore’.

Arrendersi risente molto della terminologia militare e dello stato disarmonico in cui si è. Il suo significato è ribaltato e la sua ‘porta’ è chiusa e mai avvicinata, anche se si trova alla luce del Sole, come la porta della casa abbandonata e fatiscente, che ha ospitato un individuo giudicato come ‘empio’ dal resto della cittadinanza.

Tutto risente del 'bagaglio' che ci portiamo dietro. La ‘società’ non fa altro che aggiungere o togliere secondo la nostra attrattiva. Attraiamo sempre e questo è un concetto di sola ‘abbondanza’…

Facciamoci forza perlomeno di questo importante ‘indizio’…

Dipende da noi.

È qualcosa di divertente fare l’impossibile. 
Walt Disney

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com