Circolano pubblicità di Imprese che si ‘offrono’ di togliere e smaltire l’amianto dalle case; nelle locandine si cita un ‘obbligo per legge’ relativo all’eliminazione dell’amianto e una compartecipazione alle spese del 50% da parte dello Stato.
Ciò che era consentito ora è fuori legge.
Lo Stato che permetteva, ora non permette più. È sufficiente questo cambio di rotta, al fine di ritenersi nel ‘giusto’ e di 'lavarsi le mani'? E tutte le imprese che lo hanno utilizzato sino a quando era ‘a norma di legge’, come si possono ritenere responsabili per le malattie delle persone che abitano in case 'pericolose'? E tutti i cittadini che lo hanno utilizzato per eseguire coperture alla ‘moda’? Battono cassa, ovviamente.
Di chi è la responsabilità, ora che tutti sono vittime e nessuno è colpevole?
Eternit, giudice: emerso ‘dolo di elevatissima intensità’.
Il comportamento degli imputati nel processo Eternit per le morti da amianto ha evidenziato un ‘dolo di elevatissima intensità’. È quanto afferma il giudice di Torino che lo scorso febbraio ha condannato a 16 anni di carcere i due ex dirigenti della società Stephan Schimdheiny e Louis De Cartier De Marchienne.
Nelle 733 pagine di motivazioni della sentenza depositate oggi, il giudice Giuseppe Casalbore scrive che i danni dell'amianto erano noti dal 1968 e che ‘sia De Cartier che Schmidheiny hanno continuato nonostante tutto e non si sono fermati, né hanno ritenuto di dover modificare radicalmente e strutturalmente la situazione al fine di migliorare l'ambiente di lavoro e di limitare per quanto possibile l'inquinamento ambientale’.
Lo scorso 13 febbraio la Corte d'Assise ha condannato a 16 anni il magnate svizzero Schmidheiny, 65 anni, e il barone belga De Cartier De Marchienne, 91 anni - che hanno annunciato ricorso in appello e per i quali i pm avevano chiesto 20 anni -, per disastro doloso permanente e omissione dolosa di misure antinfortunistiche.
Alla Eternit spa è attribuita la morte di quasi 3.000 persone in quattro stabilimenti italiani a partire dagli anni 50.
Nessuna attenuante.
‘Gli imputati - si legge - hanno cercato di nascondere e minimizzare gli effetti nocivi per l'ambiente e le persone derivanti dalla lavorazione dell'amianto pur di proseguire nella condotta criminosa intrapresa, facendo così trasparire un dolo di elevatissima intensità’.
‘Non può essere riconosciuta alcuna attenuante mentre risulta evidente che gli imputati hanno agito in esecuzione del medesimo disegno criminoso’.
Nella sentenza, il tribunale ha riconosciuto 25 milioni di euro di risarcimento danni al comune di Casale Monferrato, 20 milioni alla Regione Piemonte e 100 mila euro all'Associazione familiari vittime dell'amianto (Afeva).
I risarcimenti ai parenti di vittime o malati costituitisi parti civile - oltre 6.000 - sono nell'ordine di una media di circa 30mila euro ciascuno.
‘Il comportamento degli imputati, come risulta evidente da tutto quanto fin qui considerato, assume caratteri di notevole gravità con riferimento alla pluralità dei luoghi e degli stabilimenti interessati, con riferimento alla notevole durata della loro condotta e con riferimento alla straordinaria portata dei danni e del pericolo che ne sono conseguiti e che, come si è detto, tuttora continuano a conseguire’, si legge ancora.
Il giudice aggiunge inoltre che per De Cartier ‘non può essere ipotizzato un dolo di minore intensità, magari con riferimento alle meno approfondite conoscenze di cui avrebbe potuto disporre circa la pericolosità dell'amianto, perché è utile ricordare che, come si è visto, fin dal 1968 (...) si discuteva dei pericoli per la salute derivanti dalle polveri di amianto’.
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- i danni dell'amianto erano noti dal 1968
- fin dal 1968 (...) si discuteva dei pericoli per la salute derivanti dalle polveri di amianto.
44 anni fa si discuteva del problema amianto in Italia, per cui questo ‘problema’ era conosciuto, ovviamente, anche nel resto del Mondo ‘evoluto’, per cui anche negli Usa. Leggiamo cosa dice Wikipedia alla voce ‘Torri Gemelle’:
La realizzazione iniziò nel 1966 con la costruzione della Torre Nord (WTC 1) e dei 4 edifici minori Marriott World Trade Center, WTC 4, WTC 5 e WTC 6. Nel 1968 due gru iniziavano la costruzione della Torre Sud (WTC 2) e 4 anni dopo il WTC 1 era completo con i suoi 417,5 m; nel 1973 fu completata anche la Torre Sud e contemporaneamente alla costruzione del World Financial Center, cominciò la costruzione dell'edificio WTC 7. Il complesso entrò subito a far parte della World Trade Centers Association come tutti i WTC presenti nel mondo.
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Teniamo bene a mente gli anni relativi alla costruzione del complesso del WTC e continuiamo a leggere:
il problema più ingombrante per le Torri Gemelle era rappresentato dall’enorme quantità di amianto che contenevano. Costruite in un’epoca (1969-1973) in cui l’amianto non era ancora proibito...
Questo composto fu usato sia per la protezione antincendio delle strutture in acciaio sia come isolante per le condutture dell’aria condizionata e dell’acqua.
Solo nei primi anni ’70 l’amianto iniziò ad essere riconosciuto come cancerogeno, ma a quel punto la costruzione delle Torri Gemelle era quasi terminata. Non è chiaro fino a che punto della costruzione sia stato usato, nè quale sia la quantità esatta di amianto utilizzato, ma le stime variano fra 400 e 5000 tonnellate complessive di amianto presenti nelle Torri Gemelle a costruzione ultimata.
Man mano che venivano introdotti i regolamenti contro l’amianto, la situazione per le Torri Gemelle si faceva sempre più difficile, finchè nel 1989 l’amianto fu definitivamente proibito in tutte le costruzioni civili. A quel punto si provò una soluzione di fortuna, incapsulando l’amianto delle Torri Gemelle con un cemento particolare, per evitare la dispersione nell’aria delle sue particelle…
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Nel 1989 l’amianto fu definitivamente proibito in tutte le costruzioni civili.
Ovviamente il WTC era già stato costruito, per cui che fare?
Mi fermo qua perché ho il Cuore pesante. Questo Mondo non mi rappresenta. Che ci faccio qua?
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com