Metodo indiretto.
Il metodo indiretto è il metodo nel quale la misura è ottenuta leggendo una o più grandezze legate funzionalmente al valore del misurando, ma non omogenee alla grandezza d’interesse. Per poter utilizzare questo metodo è necessario conoscere preventivamente le relazioni che legano tra loro queste grandezze.
Il metodo indiretto è il metodo nel quale la misura è ottenuta leggendo una o più grandezze legate funzionalmente al valore del misurando, ma non omogenee alla grandezza d’interesse. Per poter utilizzare questo metodo è necessario conoscere preventivamente le relazioni che legano tra loro queste grandezze.
Alcuni esempi di misura con il metodo indiretto:
- misura della pressione tramite la misura dell’altezza di una colonna di liquido (es. barometro a mercurio);
- misura della temperatura tramite la misura di una resistenza elettrica (es. termometro a termoresistenza);
- misura del glucosio nel sangue tramite la misura della colorazione di cartine reagenti (es. glucometri).
Questo tipo di misurazione è ormai molto diffusa:
è infatti evidente che tutte le misure fatte con l'ausilio di trasduttori e altri sensori sono delle misure indirette; in particolare, quasi tutti trasformano il misurando in una grandezza elettrica (tipicamente una tensione) che poi viene letta e interpretata da uno strumento elettronico.
In senso stretto, quasi tutti gli odierni strumenti di misura, realizzati per misurare direttamente una grandezza, se smontati, rivelano di essere un sistema in cui l'elemento sensore opera una qualche trasformazione di grandezza, per poterne presentare in uscita una più facilmente leggibile…
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Vorrei focalizare l’attenzione sul ‘metodo indiretto’, perchè secondo me è molto utile ed opportuno al fine di rilevare il ‘non manifesto’. Sia esso un'intenzione nascosta, sia esso un'entità.
Lo 'strumento', in questo caso, è l'individuo e la propria 'sensibilità e capacità deduttiva e spiritualità' fungono da codifiche per trasformare l'osservato in 'provato/evidenziato'.
Per leggi naturali Universali ogni ‘ambito energetico’, che usualmente possiamo denominare con il termine generico di Vita o Esistenza, emette radiazioni energetiche di Sé. Anche laddove tali ‘esistenze’ si identifichino con dei ‘collettori di energia’, degli ‘aspiratori energetici’, dei ‘Vampiri energetici’, è palese che la loro ‘presenza sottile’ lasci vere e proprie tracce energetiche anche se in maniera ‘indiretta’. Cosa intendo dire?
Che ogni presenza 'non manifesta', è rintracciabile mediante decodifica degli avvenimenti ‘riflessi’ dalle/nelle 3d.
Certamente non siamo soli, e non intendo ciò nel senso più ‘comune’ del termine, ossia in riferimento alla Vita extraterrestre, ma piuttosto in riferimento alla Vita terrestre non manifesta, anche se multidimensionale - categoria alla quale, del resto, apparteniamo anche noi.
Il ‘metodo indiretto’ è quanto di più efficace possiamo utilizzare al fine di evidenziare e decodificare il ‘volere nascosto’ che tende a non apparire.
Il 'metodo indiretto' si avvale della frattalità e della olograficità della Natura energetica del 'Tutto'. Utilizzando, dunque, l'analogia frattale e il metodo indiretto è possibile 'vedere' l'invisibile...
Ovviamente, questo metodo è utilizzabile non solo per rilevare/decodificare le 'presenze' non manifeste, ma anche per evidenziare il potere celato dietro alla selva della consuetudine, fatta di leggi, contesti anche paradossali e abitudini sociali e individuali.
Una ‘cartina tornasole’, che si colora in funzione della presenza di una tal sostanza, ci sta dicendo che quella tal sostanza è presente nel ‘mezzo misurato’, anche se non la vediamo fisicamente. La Scienza Antisistemica ci dice che riesce a rilevare la presenza di un Buco Nero, mediante osservazione di alcuni fenomeni particolari che accadono sui Corpi Celesti che gli sono più ‘vicini’…
Il Buco Nero, altrimenti, allo stato dell’arte, non sarebbe rilevabile in altra maniera, e anche se lo fosse, il ‘metodo indiretto’ è, e rimane, comunque un modello valido per la decodifica del non manifesto.
Ecco. Se applicassimo questa metodologia a tutto quello che accade nella regione 3d Antisistemica, meglio conosciuta da tutti noi come ‘realtà’ e identificata dal paradigma attuale, potremmo osservare l’emersione di intenzioni velate cristallizzate. Ecco un esempio:
l’altro giorno ero in macchina, fermo ad un semaforo, e l’occhio è stato attirato da una vistosa locandina esposta sulla porta d’ingresso di una ‘Parrucchiera’. La pubblicità recitava più o meno questo leit motiv – ‘In questo negozio si utilizzano tinture per capelli naturali al 100% e senza ammoniaca’. L’enfasi era del tutto agganciata al fatto che nei prodotti utilizzati non fosse presente l’agente chimico dell’ammoniaca. Perché? Perché evidentemente è un agente ‘tossico’ per il trattamento dei capelli e, di conseguenza, della cute.
Le tinture chimiche permanenti contengono sostanze tossiche pericolose come l’ ammoniaca e la para-fenilendiammina (PPD) in quantitativi elevati…
Le tinture permanenti sono le più forti e le più pericolose per la salute. Penetrano non solo nel capello, ma all’interno del bulbo. Le tinture per capelli chimiche contengono sostanze pericolose per la salute in alti dosaggi ed è proprio per questo che sono le migliori per durata e resa cromatica.
La pericolosità di un utilizzo costante nel tempo di queste tinte è stato monitorizzato da diversi studi. Di seguito i risultati principali di tali indagini.
‘Nel 2001, l’International Journal of Cancer pubblicò uno studio condotto a Los Angeles dal titolo 'Use of Permanent Hair Dyes and Bladder Cancer Risk' che partiva dall’esame di 1514 casi di donne colpite da tumore alla vescica per scoprire che ben 897 casi riguardavano donne che avevano fatto uso di tinture coloranti permanenti per i capelli. Una seconda ricerca fu pubblicata nel gennaio del 2004 sull’American Journal of Epidemiology a seguito di una indagine compiuta da un gruppo di ricercatori della Università di Yale tra il 1996 e il 2002. Tale ricerca ha preso in esame un campione di 1300 donne residente nello Stato del Connecticut, mostrando come coloro che avevano cominciato a tingersi i capelli prima del 1980 hanno corso un rischio di contrarre il linfoma non Hodgkin del 40% superiore’.
È evidente che utilizzare tinte con contenuto inferiore di sostanze chimiche sia altamente consigliabile…
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Dunque. Visto che le donne, mediamente, hanno subito questa colorazione all’ammoniaca per decine d’anni e che le leggi lo hanno sempre permesso, e, vista la capacità di ‘accorgersi’ della ‘pericolosità’ per l’essere umano di questo agente, dato che sulla Luna l’umanità è andata ormai da oltre quarant’anni, non posso che constatare almeno tre evidenti fenomeni in netta emersione 3d:
- il dato di fatto è che l’ammoniaca è tossica. Lo capisco indirettamente dalla pubblicità esposta in quel negozio
- le leggi non tutelano le persone, ossia non sono adeguate
- qualcuno non lo ha voluto rendere noto prima d’ora, ossia ha cavalcato l'ignoranza temporale di base massiva.
Ovvio che le tre ‘considerazioni’ partono da una base oggettiva e vanno ad una soggettiva, tuttavia questo processo analitico è comparabile al processo matematico, ossia è dimostrabile. Come? Non certo da SPS, ma andando alla fonte, cioè facendosi dare gli studi scientifici, in possesso alle aziende che hanno messo a punto i modelli naturali, le quali si sono mosse sul Mercato solo dopo avere avuto solide basi, e prove da laboratorio, sulla scorta della tossicità di un agente chimico in luogo di uno naturale.
Le aziende si muovo per business e si muovono dopo avere svolto specifici studi di ‘concretezza’, inoltre le stesse si muovono sulle ali della sempre nuova e rinnovata sensibilità della Massa per quell’irrevocabile richiamo verso i processi naturali dell’esistenza.
Se le leggi non tutelano l’individuo e lo si scopre solo ‘vivendo’, ossia nel Tempo, cosa significa? Che è in atto un modello ‘tossico’ di conduzione esistenziale e che le Autorità preposte alla vigilanza a 'che ciò non accada', non sono all’altezza di un simile ruolo.
- il business più radicato non lo permette
- le lobby comandano da dietro lo scenario
- le entità parassite si celano ancora più oltre.
Se è difficile credere all’esistenza di entità non manifeste che ci spingono a co creare un ecosistema idoneo alla loro sopravvivenza, sarà tuttavia evidente, fermandosi ad uno step prima, che perlomeno esiste un modello umano di controllo sulla Massa.
Attenzione:
non una deduzione complottistica ma una deduzione provata, attraverso modello indiretto, che risale la 'corrente' sino all'emersione dell'evidenza concreta nell'ambito sociale e individuale.
Il ‘metodo indiretto’ mette a nudo questa esistenza, perché la Natura dell’energia condensata nelle 3d è di questo tipo, ossia non ha 'segreti' per nessuno. Solo che la capacità di decodifica è lasciata alla singola capacità individuale di tradurre la realtà, che rimbalza sino ai propri recettori sensoriali.
Come traduciamo la realtà o il 'riflesso reale'?
In maniera univoca e, in definitiva, dipende dunque da noi la comprensione delle dinamiche attive e passive in corso d’opera nel reame differito e deviato del Tempo 3d…
Dipende da noi. Nessuna 'legge' potrà mai sostituirsi alla nostra 'scelta' e se non sapremo cosa o come scegliere, ci sarà sempre 'qualcuno/qualcosa' d'altro che lo farà per noi, ma di questa certezza non lamentiamoci a vuoto, per cortesia.
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com