SPS

mercoledì 25 aprile 2012

Piange il telefono.




Sono senza linea telefonica da ieri, probabilmente sino a lunedí... proprio dopo avere scritto delle infrastrutture. Che caso... scrivo dal Pc di un Amico.

Se va via la linea del telefono si torna indietro di decenni in un solo istante. Non siamo più in grado di ‘comunicare’. Rimane solo il ‘parlato dal vivo’, ossia il normale modo di esprimersi. Che cosa strana vero? 

E se andasse via anche l’elettricità?

Sarebbe come tornare indietro di secoli. Questo è il vincolo che ci lega alla modernità dei tempi. Una ‘molletta’ che ci tiene su come degli indumenti stesi al Sole ad asciugare o a prendere aria.

L’umanità è completamente dipendente da un potere esterno alla propria e ritenuta estensione fisica. La mente ha generato tutto quello che è stato inventato… l’intelligenza. Ma questa conoscenza è nelle mani di ‘pochi’. La Massa non ha idea di come funzioni la maggior parte delle ‘cose’ che si trovano in casa propria. E non è mai stato così in nessun altro Tempo che la Storia deviata ci ricordi.

Dipendiamo da tutto.

Ci avvaliamo di ‘cose’ che sappiamo funzionare, ma che non sappiamo minimante ‘perché funzionano’.

Una volta le persone sapevano mediamente riparare le proprie ‘cose’, perché erano costruite con tecnologie naturali, magari legate alla lavorazione del legname, ma oggi proprio ‘non ci siamo’.

Questa delegazione di potere è il segno di una ben più importante delegazione: quella inerente all’essenza.
Se la corrente va via, nell’Antisistema, smettiamo anche di ‘esistere’. Come possiamo dare un segno di Vita senza usare telefono, cellulare, Skype, sms, e-mail, Twitter, Facebook, etc.?

Non ‘esistiamo’ più.

È questo il punto a cui siamo giunti. La dipendenza totale dalle infrastrutture altrui. Viaggiare nelle città, magari di sera o di notte, è come vagare tra parvenze artificiali, che non si sentono in armonia col proprio essere. È come vibrare a diverse frequenze ma allo stesso tempo, tuttavia senza riuscire a comprenderlo.

Si è confusi e le città sembrano ‘cartoline vuote’ messesi in posa per una bella foto o per uno sguardo intenso o semplicemente per ‘contenerci’. Sembrano come teletrasportate da un altro Tempo.

È uno Scenario, senza ombra di dubbio. Dietro alle facciate degli edifici cosa c’è? C’è qualcosa? Ci siete voi, penserete… se questo è solo il mio punto di vista. Quella è casa mia, ci sono dentro io. Certo. Le vostre proiezioni sono parte dello Scenario, ma in certi momenti le città sembrano davvero vuote. Siamo in tanti eppure ad una certa ora non c’è nessuno in giro.

Come ‘anti vampiri’ si va tutti a dormire e ci si ritira.

In quel  momento, quando la città intera ‘sogna’, non c’è nessuno in giro. Rimane solo chi vive nella notte.
L’elettricità non è come la luce del Sole, essa illumina le Tenebre. Va oltre la ciclicità naturale. Ma la ciclicità naturale è equa perché ciclicamente ritorna ad illuminare, mentre l’elettricità non lo è

Hai elettricità se hai soldi per pagarla e se ci sono ancora risorse naturali da ‘sacrificare’. Se ci fosse sempre luce, l’umanità sarebbe costretta a trovare un ‘rifugio’ dalla luce, data la propria caratteristica ciclica o ritmo sonno/veglia.

È davvero tutto perfetto in Natura.

Ma la nostra presenza non è casuale, per cui chiediamoci cosa dobbiamo imparare e cosa dobbiamo apportare, in termini di valore aggiunto, fuori e dentro di noi. Vettorialmente esistiamo in ogni dimensione, siamo eterni e scintille divine, ok. E poi? Poi nasciamo sulla Terra 3d nell’unico modo in cui nasce la Vita in questo luogo. Veniamo come riportati ad una sola dimensione e ‘lisciati’ da ogni nostro potere. Perché?

Se il caso non esiste, allora è certamente per imparare.

Allora, tutto quello che ci accoglie è una Scuola di Vita. Ma a quale pro? Perché?

Certamente per essere promossi al livello successivo…

La mancanza di elettricità è ‘mancanza di noi’: 

un chiaro frattale di incompletezza da intendersi come un voto non sufficiente conferito con mano amorevole dal Docente in questione.

La mancanza di linea del telefono è un corto circuito comunicativo con la parte meno evidente di noi; quella che ‘giunge’ attraverso i ‘fili’ riassunti molto bene dal concetto di wireless

Possiamo fare di meglio.

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2012
Prospettivavita@gmail.com