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martedì 13 settembre 2011

Quiescenza e stress.




Nel ‘seme’ c’è l’essenza di una Vita futura: è importante...

La quiescenza e la sopravvivenza del seme sono garantite dalla particolare conformazione e dal suo stato di estrema disidratazione (5-10% di acqua). Lo scopo biologico della quiescenza è quello di propagare la specie nel tempo e nello spazio permettendo la nascita delle nuove piante anche a grande distanza dalla pianta madre e in condizioni temporali e climatiche favorevoli… 
 
A maturità il seme entra in una fase di quiescenza o dormienza durante la quale sono sospese tutte le funzioni vitali per essere ripristinate quando si verificano le condizioni favorevoli per la germinazione… 

La durata della dormienza è regolata da fattori ambientali e da fattori endogeni, di natura ormonale. Questi ultimi sono basati su meccanismi biochimici che si attivano come risposta a stimoli ambientali al fine di garantire che il processo della germinazione si svolga nelle condizioni favorevoli o che sia mantenuta la preservazione della specie quando eventi sfavorevoli causano una decimazione…
Da Wikipedia 
 
In Natura è presente una perfezione che lascia senza fiato.

Poi, quando guardiamo noi stessi, in termini di umanità, generalmente osserviamo una massa di individui perennemente ammalati o sofferenti per infiniti motivi: perché il genere umano versa in questo stato tanto debilitato?

L’amico Massimo, che sul suo sito www.livelloalfa.com pubblica quasi quotidianamente notizie molto preziose di ‘denuncia e ricerca’ nel contesto della salute umana, ha recentemente consigliato di vedere questo video incentrato sul modello di potere di Big Pharma. Le cinque più grandi aziende al Mondo che hanno il controllo dell’intera filiera del farmaco, compresa la definizione e la denominazione delle malattie

La società è medicalizzata. La società è carne da macello, ad immagine e somiglianza del trattamento che riserva agli ‘animali da pasto’. La società firma abbonamenti a Vita con le medicine e gli esami.

Ogni ambito è divenuto fonte di malattia, eppure la società è super informata rispetto al passato; non basta

dato il bombardamento di informazioni, siete sicuri di sapere cosa dovreste fare per migliorare il vostro stato di salute?
 
Finalmente alcune delle tesi fondamentali da sempre sostenute dalla medicina omeopatica sono verificate e testate:
 
• la genetica non è il fattore predominante nella comparsa di malattie
• il controllo di grassi, carboidrati, colesterolo e omega-3 non dà come risultato una buona salute
• farmaci e chirurgia non curano le malattie
• i medici non sanno con certezza cosa consigliare per mantenere una buona salute
• solo con la dieta e lo stile di vita si può guarire da malattie cardiache
• il cancro al seno è correlato a una situazione ormonale alterata dovuta ai cibi
• il consumo di latticini aumenta il rischio di cancro alla prostata
• gli antiossidanti di frutta e cereali sono correlati a migliori perfromance mentali nella 3a età
• vari tipi di cancro sono correlati al consumo eccessivo di proteine animali
Link 
 
Questo è già un buon punto prospettico dal quale osservare.

Si smette di subire la conoscenza medica e si accetta di parificarla ad un altro livello della conoscenza di se stessi. Un termine molto di moda è lo ‘stress’. È tutta colpa dello stress al giorno d’oggi. Dato che ormai ci conviviamo per forza, come possiamo prenderne le misure, oppure imparare qualcosa dalla lotta continua allo stress?

E anche se lo stress è inevitabile, è come rispondi allo stress che conta davveroSe pensi alla parola ‘rilassamento’ in questo momento. Cosa ti viene in mente?
 
Ad alcuni potrebbe venire in mente l’immagine di sè mentre se ne stanno su una spiaggia a non fare niente. Ad altri immagini simili. Ma il vero rilassamento è molto più di questo ed è la capacità di saper rispondere allo stress ed agli eventi che generano stress in maniera appropriata.
 
Pensa ad un leone. O anche solo ad un gatto. E prova ad associare la parola ‘stress’ all’immagine di un gatto. Troverai qualche difficoltà, credo.
 
Perchè un gatto funziona così: passa la maggior parte del tempo in una condizione di vero relax, e proprio per questo è capace di generare performance (che per lui significa saltare improvvisamente per catturare un animale) in un tempo brevissimo.
 
La sua vera forza non è tanto lo stato di relax in cui trova, quanto lo stato di prontezzail differenziale che riesce a generare tra completo riposo e completa attivazione.  

Maggiore è questa differenza, maggiore è la forza che riesce ad avere.
 
La maggior parte delle persone invece vive in una condizione di tensione continua, anche quando non deve generare vere performance (non si tratterà di catturare un topo, in questo caso, ma di vendere, vincere una causa, suonare uno strumento) e nel momento in cui serve non ha una forza vera perchè l’ha già consumata tutta rimanendo 'stressato' per tanto tempo.
 
Siamo esortati ed incentivati ad essere ‘noi stessi’, a ‘sviluppare noi stessi’, ad essere ‘chi siamo’. Ma la maggior parte di noi non ha la rappresentazione interna di cosa vogliano dire queste frasi. Non se la ricorda, in pratica.
 
Ed anche se proviamo a trasferire al resto di noi stessi le immagini che ci vengono in mente dall’idea di ‘essere noi stessi’ - non funziona.
 
E non funziona perché se vuoi cambiare il modo in cui tu (o chiunque altro) pensa, sente, agisce ed opera… devi operare fuori dai confini che contengono il pensiero ed il sentire. Devi partire da chi sei.
Link 
 
La conclusione di questo articolo è estremamente saggia e lungimirante. Mette inoltre in luce uno dei meccanismi cardine con il quale il ‘Controllo’ agisce sul piano dimensionale in cui siamo innestati densamente. Che fare, allora?
 
Quando accetto di lasciarmi andare giungono delle risposte, dei feedback, dei suggerimenti mascherati di routine e banalità, che celano dentro di sé, ripiegati ed avvolti, veri e propri tesori di saggezza.

Scegli col cuore, agisci con metodo.
In questi anni ho visto che per avere risultati straordinari nella propria vita i due punti chiave che padroneggiano sopra tutto il resto sono proprio questi:
 
1. Scegliere col Cuore (Love)
2. Agire con Metodo (Management).

1. Scegliere col Cuore.
Ci possono essere tanti strumenti, tante tecniche, tante cose da poter imparare. Obiettivi da raggiungere, oggetti da possedere, abilità da padroneggiare. Tanti libri, corsi, audiolibri e infoprodotti da assorbire. La brutta notizia è che non possiamo imparare tutto e ottenere tutto! La bella notizia però è che possiamo imparare ed ottenere qualsiasi cosa noi scegliamo.
 
Il punto chiave quindi è la nostra capacità di scegliere.
 
Molto spesso i nostri obiettivi non sono davvero nostri, ma derivano da qualcosa di diverso da quello che noi siamo e da quello che noi vogliamo veramente.
 
2. Agire con Metodo.
Se Scegliere col Cuore riguarda il 'cosa', agire con metodo riguarda il 'come'. Questo è il secondo punto chiave. Se abbiamo scelto la cosa che ci sta davvero a cuore per poterla ottenere dobbiamo mettere in pratica!

Questo è generalmente lo scoglio più grande. Spesso il punto non è che ci mancano le informazioni, è che abbiamo difficoltà con l’autodisciplina e la costanza.
Link

Ecco i punti chiave da segnarsi sul taccuino personale:
  1. siamo esortati ed incentivati ad essere ‘noi stessi’, a ‘sviluppare noi stessi’, ad essere ‘chi siamo’. Ma la maggior parte di noi non ha la rappresentazione interna di cosa vogliano dire queste frasi.
  2. se vuoi cambiare il modo in cui tu (o chiunque altro) pensa, sente, agisce ed opera… devi operare fuori dai confini che contengono il pensiero ed il sentire
  3. molto spesso i nostri obiettivi non sono davvero nostri, ma derivano da qualcosa di diverso da quello che noi siamo e da quello che noi vogliamo veramente.
  4. spesso il punto non è che ci mancano le informazioni, è che abbiamo difficoltà con l’autodisciplina e la costanza.
È possibile notare che questi quattro punti evidenziano un distacco dal sé. Questo distacco è l’impronta digitale della 'mano che controlla' indisturbata. 

Mancano le ‘chiavi’ o i ‘codici’ per entrare, non in luoghi inaccessibili e chissà dove ubicati, ma per entrare semplicemente in se stessi.

Manca sempre qualcosa per completare qualsiasi cosa che facciamo, proprio come la coperta troppo corta per coprire completamente l’intero corpo.

Riusciremo a ricordarcelo per più di quattro secondi? Ma, per carità, senza stress…

Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com