Analizziamo alla maniera di SPS il fenomeno conosciuto come ‘elettricità statica’ in un'ottica nuova e particolare. Partiamo dal fatto che il corpo umano genera ed utilizza elettricità:
Come tutte le macchine ideate dall’uomo, anche il corpo umano è retto da impulsi elettrici che si generano continuamente al suo interno. Durante questo processo si produce magnetismo perchè l’elettricità e il magnetismo sono manifestazioni generali della stessa energia di base e sono strettamente connessi. È stato scoperto che il cervello di un adulto di taglia media — la torre di controllo di tutta l’attività fisica e mentale — genera 30 watts di energia elettrica attraverso le sue cellule nervose, che sono esse stesse piccole dinamo.
Il corpo umano si può paragonare ad una batteria elettrica ed è capace di emanare onde elettromagnetiche a 80 milioni di cicli al secondo. Se mettete la mano sulla radio e la ponete nella direzione nord-sud, il suono diverrà più chiaro e migliore: questo effetto è prodotto dall’elettricità e dal magnetismo presenti nel corpo. Tutti gli organi del corpo, cervello, cuore e nervi, muscoli e tessuti, creano i loro campi magnetici di varia intensità.
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Noi tutti siamo la famosa ‘pila’ che Morpheus mostra a Neo in Matrix e, anche se quella verità ha molteplici chiavi di lettura anche molto più profonde e ‘sottili’, ciò conferma la nostra dimensione come un chiaro frattale del funzionamento dell’intero Universo, il quale deve necessariamente avere in sé la possibilità di generazione di energia autoalimentante.
Se queste due ‘sfere’, umana e universale, sono simili, allora cosa consuma l’Universo al fine di generare energia? Visto che l’uomo ‘mangia’ cosa mai mangerà l’Universo per ‘stare in piedi’?
Secondo me c’è una differenza di ‘alimentazione’ tra i due micro/macro cosmi. Quale? Un qualcosa dettato dalla nostra attuale consapevolezza, ossia quella caratteristica funzionale che ci abitua, nel tempo, a credere di dover mangiare sostanze fisiche al fine di una loro trasmutazione in qualità energetica equivalente. Cosa voglio dire?
Che la verità fluttua di pari passo alle nostre convinzioni e che, dunque, l’Universo rappresenta già il punto di arrivo finale della nostra avventura esistenziale nelle 3d: un polo auto esistente.
Allora noi tutti siamo destinati ad alimentarci di quello che ‘siamo’; succede già, a ben pensarci, anche se in maniera quasi del tutto ‘non compresa’, interiormente mascherata dalla parte ombrosa dell’inconscio.
Ci alimentiamo di quello che siamo.
Ma 'cosa siamo'? Principalmente siamo inconsapevoli di noi stessi. Abbiamo alzato bandiera bianca e ci siamo arresi alle comodità dell’ozio da stress: un paradosso che genera ‘elettricità statica’ dentro di noi, carbonizzando le nostre parti superiori sottili, che smettono di funzionare al loro meglio. Il risultato è una sorta di ipnosi o catalessi dell’essere, il quale vaga sulla Terra come 'disinnescato'.
Gli Human Bit, come delle sonde emanate dal Creatore, stazionano ai bassi regimi delle proprie possibilità, rimanendo come estraneati dal senso della partecipazione alla Missione intrapresa nei reami dimensionali superiori.
È il caso di affermare ‘Huston, abbiamo un problema’…
Allo scopo di comprendere gli effetti della circolazione di una corrente elettrica nel corpo umano occorre considerare che in condizioni normali la cellula presenta un potenziale negativo all’interno rispetto all’esterno, il cosiddetto potenziale di riposo, di entità tutt’altro trascurabile per una particella di tali dimensioni (70 mV nelle cellule nervose dei mammiferi). Dal punto di vista elettrotecnico la membrana cellulare può essere paragonata ad un condensatore, il potenziale d’azione ad una pila, secondo lo schema riportato nell'immagine in apertura di articolo, in cui la resistenza R è inserita per indicare il fatto che la membrana non è perfettamente isolante.
L’applicazione di una differenza di potenziale di durata ed ampiezza opportune determina un’inversione delle polarità del condensatore secondo un andamento oscillante smorzato…
Se si considera una corrente alternata come un susseguirsi di impulsi, di durata 1/2f, si capisce perché una corrente ad alta frequenza sia meno pericolosa rispetto ad una a bassa frequenza. Al crescere della frequenza f infatti aumenta l’intensità dello stimolo necessario per produrre l’eccitamento della cellula; in una corrente ad alta frequenza la durata dello stimolo è talmente breve che la corrente non influisce praticamente sullo stato della cellula.
Il campo di frequenze 50÷100 Hz è quello a cui corrisponde la maggiore pericolosità.
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In Europa l'energia elettrica viene distribuita sotto forma di corrente alternata a frequenza costante di 50 Hz…
Da Wikipedia
Curiosa questa attinenza, vero?
Rileggiamo questa frase: l’applicazione di una differenza di potenziale di durata ed ampiezza opportune determina un’inversione delle polarità del condensatore secondo un andamento oscillante smorzato.
Ecco un altro concetto di ‘inversione’ del piano ‘naturale’ di funzionamento, dal momento in cui quel ‘condensatore’ siamo noi, essendo la membrana cellulare il punto di riferimento esperienziale per la cellula stessa, nonchè il suo ‘motore’ evolutivo implicito.
Ogni nostra cellula è soggetta a questo potenziale di inversione e la ‘differenza di potenziale’ idonea a provocarlo è determinata da un punto di ‘stress’ interno/esterno che genera un passaggio di corrente elettrica indotta.
Effetti della corrente elettrica sul corpo umano.
Gli effetti della corrente elettrica sul corpo umano dipendono dall'intensità di corrente che, in un dato momento non previsto, attraversa il corpo.
Il valore di questa intensità è dato dalla formula:
I=V:R
Ove V indica il valore della tensione dell'impianto ed R la resistenza, espressa in Ohm, del corpo umano verso terra. Il valore di R dipende dallo stato in cui si trova esposto il corpo umano in quel dato momento…
James Maxwell - fisico - nel 1865 affermò che la ‘carica elettrica’ è la manifestazione di una delle quattro Forze fondamentali della Natura. Queste quattro Forze, che da decenni i fisici tentano di ricondurre sotto un unico quadro concettuale, sono:
James Maxwell - fisico - nel 1865 affermò che la ‘carica elettrica’ è la manifestazione di una delle quattro Forze fondamentali della Natura. Queste quattro Forze, che da decenni i fisici tentano di ricondurre sotto un unico quadro concettuale, sono:
- Forza Gravitazionale
- Forza Nucleare forte
- Forza Nucleare debole
- Forza Elettromagnetica.
Alla prima, quella Gravitazionale, è dovuta l'attrazione fra le masse, la seconda e la terza descrivono comportamenti di tipo atomico e subatomico, mentre l'ultima riguarda sia i fenomeni magnetici che quelli di tipo elettrico.
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Vediamo che, in realtà, le ‘forze fondamentali’ sono più numerose della sola 'sfera' elettrica. Ricordo di avere letto in Kryon che esiste una coppia di forze fondamentali non ancora scoperta dalla scienza: quella che permette alle Galassie di ruotare attorno al proprio fulcro centrale. Insomma, ne sappiamo ancora veramente poco. Ecco un esempio:
La nuova elettricità statica.
Una recente ricerca condotta da un team di scienziati della Northwestern University mette in dubbio buona parte delle nostre conoscenze sull'elettricità statica, un fenomeno in parte ancora misterioso nonostante sia noto all'uomo fin dai tempi dei greci.
Secondo i ricercatori americani i fenomeno elettrostatici non sono causati da un semplice squilibrio di cariche tra due elementi dovuto a uno scambio di particelle cariche, ma a un vero e proprio passaggio di materia tra una superficie e un'altra.
Utilizzando un microscopio a effetto tunnel, un potente strumento elettronico per il rilevamento di superfici a livello atomico, i ricercatori della Northwestern hanno analizzato alcuni materiali caricati elettrostaticamente per strofinamento (per esempio della plastica caricata grazie a un panno di lana) e hanno scoperto che la distribuzione delle cariche è molto meno uniforme di quanto comunemente ritenuto.
Le cariche cioè, sono raggruppate 'in grappoli' sparsi qua e là in maniera apparentemente casuale. Questo ha spinto i fisici americani a pensare ad un passaggio fisico, e non solo elettrico, delle cariche.
In pratica, quando ci si passa un palloncino di gomma sui capelli per caricarli elettricamente, alcuni microscopici pezzi di gomma rimarrebbero impigliati tra i capelli, modificando così l'equilibrio elettrico del pallone e scatenando l'attrazione elettrostatica con la capigliatura.
Sebbene il passaggio di materiale tra le superfici sia provato in maniera certa dalla ricerca, non è ancora chiaro se sia sufficiente a spiegare completamente tutti i fenomeni elettrostatici.
Da Yahoo
Solitamente questa è la definizione che viene data dalla Scienza:
L'elettricità statica è l'accumulo superficiale di cariche elettriche su di un corpo composto da materiale isolante. Tale accumulo avviene generalmente per elettrizzazione per strofinio di materiali, soprattutto in ambiente secco.
Questo fenomeno è stato osservato e descritto fin dall'antichità; i greci effettuarono esperimenti in tal senso con l'ambra gialla, dal cui nome greco, elektron, prende il nome la nostra elettricità.
L'accumulo di carica elettrica può essere tale da creare differenze di potenziale che possono raggiungere centinaia di migliaia di volt, che danno luogo a vere e proprie scariche elettriche. Sono molteplici i casi in cui è possibile riscontrare questo fenomeno nella vita di tutti i giorni a partire ad esempio dagli abiti in tessuto sintetico che si elettrizzano, alla scossa che si avverte scendendo e toccando la carrozzeria dell'automobile, dai capelli che si rizzano dopo essere stati pettinati alle particelle di polvere che rimangono attratte dai tubi a raggi catodici dei televisori.
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Il vento, ad esempio, ‘carica’ le superfici. Perché? È come se le superfici venissero ‘attaccate’ dallo strofinio del vento e delle minuscole cariche elettriche rimanessero agganciate. Se il vento trasportasse informazioni?
Ecco il frattale umano:
Microsoft sperimenta il corpo umano elettrico.
Il gigante del software ha brevettato una tecnologia che trasforma il corpo umano in un medium capace di trasportare dati e far comunicare fra loro una grande varietà di dispositivi.
Sfruttare la conducibilità elettrica del corpo umano per fare delle nostre membra un mezzo attraverso cui trasmettere dati. È questo il suggestivo concetto che sta alla base di un nuovo brevetto di Microsoft, concetto che potrebbe aprire la strada all'uso del corpo umano come alternativa a cavi e connessioni wireless nelle comunicazioni digitali a corto raggio.
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È facile capire, dopo il breve escursus sopra esposto, a quali pericoli ci si esporrebbe se una simile ‘tecnologia’ prendesse piede nell’usualità del nostro tempo. Anche se tutto sarebbe riportato a grandezze regolate da ‘leggi Antisistemiche’, ciò non eviterebbe al complesso biologico/animico umano di subire un’accelerazione del processo di distacco tra le parti, già peraltro ampiamente in corso, come il film ‘La bussola d’oro’ mette ampiamente in risalto.
Le informazioni viaggiano per ogni dove proprio come quando, tra i raggi di Sole, in casa possiamo osservare infinito pulviscolo polveroso gravitare nell’aria quasi senza senso. In realtà c’è sempre un senso in tutto quello che ‘è’ e che ‘facciamo’.
Questi concetti espressi oggi meriterebbero una ben più ampia esposizione, ma è meglio se mi fermo qua per adesso.
Davide Nebuloni / SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com