SPS

giovedì 7 ottobre 2010

Parvenze di libertà sotto Controllo.




Il mondo è davvero strano; lo ripeto anche oggi. Ci si trova in continuazione ad imbattersi in curiosi fatti ed effetti. Ad esempio il discorso relativo ai diritti d’autore dei cantanti e cantautori. Ma come? Questa categoria si lamenta in continuazione a causa dei sempre più frequenti download “pirata”, tanto che la “legge” si è già espressa chiaramente, dichiarando la “pirateria musicale” come un reato

La “legge”, intendiamoci bene, tutela gli interessi delle grandi aziende del settore e non il singolo “artista” che è sempre più spesso lasciato in balia degli eventi. Perché dico questo? Perché sul web è possibile scaricare una canzone, il famoso mp3, in infiniti modi.
 
Ad esempio Firefox prevede addirittura un plug-in, liberamente usufruibile, che permette di scaricare direttamente da Youtube la musica o il video di cui si sta godendo

È possibile che questa fantastica libertà e comodità sia, in realtà, contro la “legge”? Mi rendo conto che la persona che ha creato una canzone dal nulla, viva di questo, per cui la sua sopravvivenza dipende dal riconoscimento del proprio lavoro, eppure i cantanti affermati che passano nei circuiti nazionali e internazionali non sono meno ricchi per questa continua “perdita”. Secondo me la “rete” contribuisce a pubblicizzare il loro lavoro, anche quando lo si offre praticamente gratis. Non vedo altre alternative per tentare di spiegare questa assurda situazione che si è andata creando negli ultimi dieci anni. Esistono in commercio i masterizzatori, quando è chiaro che è vietato duplicare dvd e compagnia bella. Ma perché allora permettono di produrli? Perché una persona è libera di utilizzarli ma secondo responsabilità? Per favore. È un  mondo strano. Esiste il tutto ed il contrario di tutto. Infatti si dice: fatta la legge trovato l’inganno
È un po' come il "mistero" che avvolge il fatto di poter comprare macchine che vanno sempre più forte, caratteristica senz'altro sempre messa più in evidenza nelle pubblicità, insieme al lato della "sicurezza"... Bah!

Io non intendo fare il bacchettone, però sino a quando l’uomo avrà necessità di leggi, significa che non è ancora “maturo e responsabile”. In un mondo dove esiste una umanità responsabile non esistono più le mezze misure, gli escamotage, le vie di fuga… gli avvocati. Il frattale costituito dal grande caos in materia di “pirateria” e tutela dei diritti artistici e di copyright, è un esempio molto evidente di cosa succeda anche nei livelli superiori della “percezione” umana

È proprio un gran caos. 

È Osho che racconta della “foresta” nella quale è imprigionata la gran parte dell’umanità: una foresta che ricorda molto quella di Dante o dei film “fantasy” di ultima generazione. La fitta boscaglia è sempre stata utilizzata per incutere timore e senso di smarrimento e pericolo. La sua simbologia è molto attiva nei sogni e nelle paure ricorrenti ed ancestrali. Il bosco rappresenta il pericolo ma anche la “sorpresa”, la possibilità di evadere dalla Vita “regolata” della città. Perché mai Morpheus, in Matrix, dice a Neo e Trinity di non prendere “l’autostrada”? Cosa rappresenta l’autostrada e perché è ritenuta tanto pericolosa?

Sicuramente avete provate a percorrerne una nella vostra esistenza, no? Ebbene pensate a come ci si sente, in quel frangente, a bordo del proprio veicolo. Ci si sente spinti verso una direzione, verso la destinazione che ci attende al di fuori del serpente di cemento e asfalto

Quella direzione è la stessa che abbiamo in testa noi, che ci siamo prefissati? Certo!  

Ma l'inghippo non è questo, bensì il fatto che senza quell'autostrada noi non potremmo raggiungere la nostra meta; è come demandare il nostro potere alla autostrada. Potremmo raggiungere la nostra meta ugualmente, ok... Ma in quanto tempo? Sarebbe "praticabile" quella soluzione? Non sarebbe come tornare indietro di 100 anni? Il nostro potere di raggiungere una meta è racchiuso, defluito, nel senso, nell'esistenza di questa grande arteria "facilitatrice". In realtà essa è una sorta di Caronte: richiede un pedaggio non solo economico, statene sicuri

Tutt’attorno scorre nello stesso senso, una rete di controllo senza paragoni

Di pari passo accompagnano i viaggiatori anche le spire aggrovigliate dei potenti campi elettromagnetici, costituenti le infrastrutture delle telecomunicazioni ed il famigerato Sistema Tutor. Da poco, in alcuni tratti scorre parallela anche la ferrovia ad alta velocità. L’autostrada, vista dall’alto, è un nastro trasportatore ordinato che accompagna il suo “contenuto” verso l’usufruizione di una direzione, di una meta. Ebbene? Il senso è opposto, infatti si può anche invertire la marcia, ma solo uscendo, pagando e rientrando nell’altra direzione. Quell’azione del pagare è la costante che accompagna il cittadino “moderno”. Si paga anche per fare pipì in alcuni luoghi. Perché l’autostrada è pericolosa?

Non di certo in senso letterale, ma in senso di “contenimento” delle possibilità, della propria libertà. 

Queste arterie sempre più lunghe e diramate, veicolano il traffico e lo convogliano come l’acqua di un fiume, ma sotto un ferreo controllo. Ecco il frattale che esprime il senso maggiore della Vita raccolta nelle città dell’uomo: il controllo.

Cosa è un senso unico? È l’unica direzione che possiamo seguire. Per comprendere ciò che voglio dire, provate a pensare a quella volta che siete rimasti imbottigliati nel traffico. Come vi siete sentiti? 

In una parola sola: impotenti! 

La grande arteria è comoda ma è sotto un grande controllo di limitazione, non solo di velocità. Questo discorso lo si comprende meglio immaginando la rete autostradale dall’alto, quando è colma di macchine ferme in coda. Cosa stiamo osservando? Mi viene in mente l’inizio del film degli “Incredibili”: i superpoteri messi da parte,congelati, per motivi di "privacy" dell’umanità. Osservando il traffico della rete stradale e autostradale ho proprio questa sensazione: la rinuncia al proprio potere, demandato al potere di un motore a scoppio, al potere di un carburante, allo sfrenato sfruttamento di una risorsa ambientale, allo svuotamento del sottosuolo… 

Ecco a cosa mi riferisco: un senso di svuotamento. 

Stare in autostrada al volante della propria vettura conferisce un senso di svuotamento, di smarrimento nonostante la direzione certa e la strumentazione di bordo ci assicurino che stiamo andando verso la nostra meta.

Ma “per andare dove dobbiamo andare per dove dobbiamo andare”? Il buon Totò con l’inseparabile Peppino, ci insegnano che non c’è nessuno a indicarci la direzione, nemmeno il vigile che non capisce la nostra “lingua” pur essendo della stessa “specie” e dello stesso pianeta.

È un mondo strano dove non si capisce dove sia l’inizio e dove il suo sfociare, per non parlare della sua fine. Eh?

"Per quante volte uno salvi il mondo, quello riesce sempre a mettersi in pericolo!" Gli Incredibili

"Presto, dai! Chiedi una cosa assurda! Dai dai dai dai!! Chiedi il Nilo, dimmi che vuoi il Nilo!! Dai prova!"
"Mmmmhh... Voglio il Nilo!"
"COL CAVOLO!!"
Aladinn
 

6 commenti:

  1. allora carissimo Amico D. il mio dignitoso parere ,riguardo al carissimo Toto ,del dove dobbiamo andare per andare dove dobbiamo andare,(interessantissima questione) dico di
    vivere il famoso presente,detto in questo modo: PRE-SENTE,ossia ascoltandoCI prima nel
    sentirCI,sentire prima e poi attuare,senza chiedere niente a nessuno,perche´quella e´la nostra Meta,voluta dal nostro RE.
    l´inganno del controllo serve solo a chi vuole ancora de -manda -RE .
    si progettano gia le autostrade magnetiche
    per potersi addormentare sempre di piu´.
    il Genio dice io vado voi fate come vi pare. HO fiducia nell´U-MANO che si sta svegliando. un abbraccio d´AMO*RE

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  2. Caro Amico,
    certe volte una strana forma di "egoismo" (io vado, voi fate come vi pare) è preferibile ad una lenta "combustione" attendistica senza fine nè frutto...

    Concordo con te...

    Viviamo il presente - ora...

    Da Re a Re...

    Un abbraccione...

    Serenità

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  3. ho una grande avversione per le autostrade. ti affossano sempre più il senso della libertà, del vedere, del sentire. E quei rombanti motori che ti esaltano , ti tolgono lucidità , consapevolezza tutto a favore dello stordimento più profondo per schizzare fuori da te stesso .Anche a me da' ai nervi quando mettono in vendita quelle macchine ti ferrari , e sono costruite per impolverare le strade comuni di tutti . Questa è incongruenza pura. Che senso immettere auto da 300 km all'ora quando il massimo consentito è 150? A questo mondo si chiudono troppo gli occhi . E' inaccettabile .

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  4. Cara Lory,
    hai proprio ragione! Tutto ciò fa parte di quella parte irrazionale di questo mondo; una buona parte per intenderci...

    Le leggi che vincolano in una porzione di territorio non sono valide in altre parti: è una vera e propria follia!

    Ciò testimonia come una legge sia solo un paletto messo apposta dal potere di turno o imperante in quella "zona"...

    Il discorso sulle erbe medicinali però è a valenza europea, guarda un po'!

    La pubblicità come gli avvocati non guarda in faccia a nessuno... tutto è lecito e tutto va bene, basta che generi profitto...

    Guarda il buon Gerry Scotti che da una settimana all'altra passa dalla polvere alle zanzare, dalle camere da letto agli integratori... c'è sempre la fila di sponsor che aspetta il proprio turno...

    Le macchine costituiscono un vero e proprio paradosso! Auto sempre più potenti per strade sempre più ingolfate di traffico...

    Del resto questo è un mondo che si ostina ad invidiare Napoli ai Napoletani, quando si sa invece che vivere a Napoli è rischioso quanto vivere nel vecchio Far West!

    Grazie di cuore...

    Buona Vita

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  5. se leggi la cronaca brasiliana potresti osservare che napoli ormai e stata superata
    di gran lunga. Il traffico e l´ingorgo servono per fermare il flusso. Chi vuole puo´lasciare l´auto e proseguire a piedi,e´vero che e´piu veloce la macchina, con questa alternativa potremmo vincere come
    la tartaruga col la lepre.un bene d´AMO*RE

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  6. Caro Rino,
    Napoli è difficile da superare, perchè è unica...

    Quello che mi da fastidio è la falsa faccia della gente di spettacolo non-di-Napoli che deve sempre parlare bene di questa città, chissà forse perchè teme un calo dell'audience! Nulla contro Napoli, ma qualcosa contro questo falso buonismo, si.

    Te lo ricordi Federico Salvatore? Vediti la sua "Se io fossi San Gennaro" a questo link: http://www.youtube.com/watch?gl=IT&v=o_duU0tmF2A

    Questo uomo è stato "fatto fuori" per questa canzone! E' giusto cosi?

    Viva il coraggio!

    Un abbraccio...

    Buona Vita

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"Fai..." un po' Te.