- La verità è dappertutto.
- Il nostro personale stato d’Essere è un punto di vista.
- Nulla è per caso.
- Tutto è opportuno.
- Insieme siamo Uno.
Ideiamo una ricetta con questi ingredienti: che cosa traspare? Sicuramente un progetto!
Un progetto “antico” ma sempre attuale che si è frantumato sotto l’azione delle possenti “mani” lavoratrici dei campi dimensionali più densi. Come prendere farina, uova e latte e mischiarli con forza e decisione per ottenere un impasto opportuno. È la base per andare avanti nella preparazione del nostro “piatto”. La “verità” sarà alla fine sparsa ad arte dappertutto nella ciotola dove stiamo lavorando gli ingredienti. Ora, gli ingredienti presi nelle loro componenti molecolari, avranno ognuno un po’ di quella verità diffusa ed ognuno di loro osserverà una versione delle “cose” dal punto in cui le forze impastatrici li hanno sospinti a sostare, magari mentre cuociono nel forno. Ogni molecola, ogni “briciola” elaborerà una versione diversa del “dove” si trova, avendo frammenti e dunque doti di verità insite in ognuna di loro. Il loro punto di vista dominerà entro il proprio mondo: giusto o sbagliato che sia! Ognuno di loro assumerà una posizione dell’essere in funzione di questa prospettiva personale. Senza una visione più ampia, dal punto di vista della “torta” per esempio, il rischio di formare “grumoli” e di considerare verità “anomale" è molto alto.
Un progetto “antico” ma sempre attuale che si è frantumato sotto l’azione delle possenti “mani” lavoratrici dei campi dimensionali più densi. Come prendere farina, uova e latte e mischiarli con forza e decisione per ottenere un impasto opportuno. È la base per andare avanti nella preparazione del nostro “piatto”. La “verità” sarà alla fine sparsa ad arte dappertutto nella ciotola dove stiamo lavorando gli ingredienti. Ora, gli ingredienti presi nelle loro componenti molecolari, avranno ognuno un po’ di quella verità diffusa ed ognuno di loro osserverà una versione delle “cose” dal punto in cui le forze impastatrici li hanno sospinti a sostare, magari mentre cuociono nel forno. Ogni molecola, ogni “briciola” elaborerà una versione diversa del “dove” si trova, avendo frammenti e dunque doti di verità insite in ognuna di loro. Il loro punto di vista dominerà entro il proprio mondo: giusto o sbagliato che sia! Ognuno di loro assumerà una posizione dell’essere in funzione di questa prospettiva personale. Senza una visione più ampia, dal punto di vista della “torta” per esempio, il rischio di formare “grumoli” e di considerare verità “anomale" è molto alto.
Un grumolo si forma attorno ad un nucleo di molecole attrattive, capaci di magnetizzare altre molecole attorno a sé. Se l’intento mosso dal briciolo di verità è sotto il dominio dell’Ego, tutti coloro che “crederanno” nella verità rielaborata si uniranno a formare un grumolo di materia, considerato dallo “Chef” un qualcosa di anomalo da “schiacciare” con un cucchiaio al fine di scioglierlo nell’impasto. Considerando tale azione come diluitiva del contesto generale, nella fluidità della miscela delle materie, sarà facile comprendere l’opportunità di un simile atto “superiore”. Le molecole che subiscono questo trattamento ne saranno consapevoli? Qua sta la differenza tra la consapevolezza e il vittimismo.
“Vedi, la simbolica del razzo è di essere in eterna evoluzione. Nella maggior parte dei casi, parte dalla Terra per andare verso l’infinito e questo è il cammino dell’uomo. Del resto, l’unico dovere di un essere umano è di essere in evoluzione. Allo stadio fetale è solo nell’Amore infinito della Madre, riceve e non dà nulla. Egli è nell’Io. Ripeti dopo di me: “Io dico Io”.
Poi il suo ruolo è di essere nel gruppo, in seno alla famiglia, nel Noi: “Io dico Noi”.
Poi deve evolversi verso gli altri: “Io dico Loro”.
Ripetevo ogni frase, ma l’ultima mi vibrò così forte che me la ripetè:
“Dio” (Dio – Dieu – Dis Eux – Dico Loro).
“… Io nego qualsiasi distinzione tra sano e patologico, organico e mentale. Tutto è sotto il controllo del cervello biologico, che utilizza la malattia come un organo urgente per la Vita…”
“… Ogni malattia ha la stessa importanza. Un cancro non è più grave di una influenza. La malattia non fa distinzione di gravità…”
“Questo teorema è valido per ogni elemento, ogni parte, ogni cosa della Creazione. Per ogni oggetto, per ogni cosa, vi è innanzitutto un progetto. Il progetto è una fase immateriale, che concretizzandosi diventa una cosa che ha senso. Il senso di una cosa risiede nel corrispondere al suo progetto…
Prendi una lampada. È un oggetto, il suo Creatore ha un progetto: costruire una cosa che illumina. Prima di essere materializzata, la lampada non esiste, quindi è immateriale. Una volta resa concreta, la lampada ha un senso, quello di illuminare, ed è dunque il senso del progetto del suo inventore.
Fece questo ragionamento per tanti oggetti, lentamente, intervallandolo con frasi lapidarie.
È il senso della cosa che crea la cosa.
La funzione crea l’organo.
La malattia è dunque una cosa; è un corpo creato, carico di senso. La malattia risponde a un progetto. Ha perciò una funzione, una necessità vitale. Ma anche la guarigione è una cosa: affinché avvenga, il paziente deve crearsi il progetto di guarire”.
Fonte : "Le radici familiari della malattia" di Gerard Athias
Quale è il progetto della nostra Vita? Chi lo ha ideato? Quale è il senso della nostra Vita?
Nulla è per caso. È questo l’ago della bussola. Nulla è per caso.
È questo l’indizio sempre presente sulla scena dell’esistenza: nulla è per caso.
“Noi non pensiamo ma siamo pensati”… Le dinamiche all’opera sono molteplici e sfuggevoli al nostro grado di comprensione. Perché il nostro grado di comprensione è figlio del cervello biologico, il quale segue dei programmi nativi di sostentamento della “nave spaziale” umana. Chi ha inserito questi programmi nel nostro cervello? I programmi di base sono figli dell’evoluzione e della Creazione, ma c’è dell’altro! Il frattale analogico sono i virus presenti nel mondo informatico.
C’è dell’altro: l’Antisistema.
L’analisi di Athias è sensazionale ma descrive “solo” un pezzo della verità, perché la verità è sparsa ad arte. La verità non è tutta accumulata in un unico “luogo”. Ognuno di noi ne ha un pezzettino. Per cui la nostra comprensione è un pezzettino della più grande Verità.
È solo unendoci che possiamo portare i nostri mattoncini insieme ed elevare il nostro punto prospettico, come fecero i primi terrestri costruendo la torre di Babele. Insieme siamo Uno.
Leggendo l’opera di riassunto e compattamento di Powell, deriva un modello di essere umano molto più complesso di quello che si forgia dalla più semplice lettura di un corpo dominato dall’azione del cervello biologico. L’Anima si incarna seguendo un processo ben strutturato. Ha un progetto legato alla nuova incarnazione. Il corpo umano diventa dunque il senso di quel progetto. Ogni nostra connotazione globale esprime il senso dell’intendere dell’Anima. Ma c’è altro.
Ci sono frammenti di Karma, di genetica familiare, di caratteristiche legate alle nostre incarnazioni, di caratteristiche legate alla posizione dei pianeti, etc. Ma tutte queste “cose” probabilmente si legano l’un l’altra attraverso cerchi di contenimento. Ossia il Karma contiene tutto il resto. Esso prevede già tutta la rimanenza delle variabili. Il libero arbitrio è un adattamento inerente il Karma.
È come se un concetto comprendesse tutti gli altri. Il Karma può rappresentare il sunto in questo contesto. Se lo vogliamo analizzare si apriranno gli altri “cerchi”… Il discorso relativo al cervello biologico descrive un’altra dimensione. Un altro mondo.
Perché? Perché domina inserito nel proprio contesto, ma se si espande la visione, ci accorgeremo che la sua opera è a sua volta figlia di altre “dinamiche”:
“In generale però dovrò deludervi. L’uomo pensa non con il cervello ma per mezzo di un campo morfologico che lo circonda e che consiste, a dirla volgarmente, in qualche miliardo di lampadine. Queste lampadine sia accendono e si spengono, come nei computer antidiluviani. Il campo morfologico lampeggia, brilla, si illumina di tanti colori: proprio questo è il cosiddetto processo mentale. Ovviamente anche il cervello partecipa all’attività mentale, ma solo parzialmente. Di fatto i pensieri non si trovano dentro al cervello, ma al suo esterno. Il pensiero è un processo di interrelazione tra le lampadine del campo morfologico e i settori dello spazio delle varianti. Quando la lampada si accende, si instaura un legame tra il vostro cervello e l’informazione con cui vi siete collegati in un dato momento. Anche la memoria non ha nessun rapporto con i neuroni del cervello. Di nuovo, in parole semplici, quando una lampadina si accende nel campo morfologico si stabilisce un legame con un determinato settore dello spazio delle varianti, contenente l’informazione che, come sembra a voi, ricordate. Se questo collegamento per qualche motivo non può essere stabilito allora non riuscirete a ricordare nulla”.
Fonte: intervista a Vadim Zeland tratta da “Scienza e Conoscenza” n.32
Che dire? La visione si amplia. Il cervello è contenuto in altri cerchi più grandi, dove per grande non ha senso intendere una dimensione ma una priorità.
"Non pensiamo ma siamo pensati". Da chi allora? Non dal cervello biologico che costituisce solo una tappa intermedia del processo.
“Vedi, la simbolica del razzo è di essere in eterna evoluzione. Nella maggior parte dei casi, parte dalla Terra per andare verso l’infinito e questo è il cammino dell’uomo. Del resto, l’unico dovere di un essere umano è di essere in evoluzione. Allo stadio fetale è solo nell’Amore infinito della Madre, riceve e non dà nulla. Egli è nell’Io. Ripeti dopo di me: “Io dico Io”.
Poi il suo ruolo è di essere nel gruppo, in seno alla famiglia, nel Noi: “Io dico Noi”.
Poi deve evolversi verso gli altri: “Io dico Loro”.
Ripetevo ogni frase, ma l’ultima mi vibrò così forte che me la ripetè:
“Dio” (Dio – Dieu – Dis Eux – Dico Loro).
“… Io nego qualsiasi distinzione tra sano e patologico, organico e mentale. Tutto è sotto il controllo del cervello biologico, che utilizza la malattia come un organo urgente per la Vita…”
“… Ogni malattia ha la stessa importanza. Un cancro non è più grave di una influenza. La malattia non fa distinzione di gravità…”
“Questo teorema è valido per ogni elemento, ogni parte, ogni cosa della Creazione. Per ogni oggetto, per ogni cosa, vi è innanzitutto un progetto. Il progetto è una fase immateriale, che concretizzandosi diventa una cosa che ha senso. Il senso di una cosa risiede nel corrispondere al suo progetto…
Prendi una lampada. È un oggetto, il suo Creatore ha un progetto: costruire una cosa che illumina. Prima di essere materializzata, la lampada non esiste, quindi è immateriale. Una volta resa concreta, la lampada ha un senso, quello di illuminare, ed è dunque il senso del progetto del suo inventore.
Fece questo ragionamento per tanti oggetti, lentamente, intervallandolo con frasi lapidarie.
È il senso della cosa che crea la cosa.
La funzione crea l’organo.
La malattia è dunque una cosa; è un corpo creato, carico di senso. La malattia risponde a un progetto. Ha perciò una funzione, una necessità vitale. Ma anche la guarigione è una cosa: affinché avvenga, il paziente deve crearsi il progetto di guarire”.
Fonte : "Le radici familiari della malattia" di Gerard Athias
Quale è il progetto della nostra Vita? Chi lo ha ideato? Quale è il senso della nostra Vita?
Nulla è per caso. È questo l’ago della bussola. Nulla è per caso.
È questo l’indizio sempre presente sulla scena dell’esistenza: nulla è per caso.
“Noi non pensiamo ma siamo pensati”… Le dinamiche all’opera sono molteplici e sfuggevoli al nostro grado di comprensione. Perché il nostro grado di comprensione è figlio del cervello biologico, il quale segue dei programmi nativi di sostentamento della “nave spaziale” umana. Chi ha inserito questi programmi nel nostro cervello? I programmi di base sono figli dell’evoluzione e della Creazione, ma c’è dell’altro! Il frattale analogico sono i virus presenti nel mondo informatico.
C’è dell’altro: l’Antisistema.
L’analisi di Athias è sensazionale ma descrive “solo” un pezzo della verità, perché la verità è sparsa ad arte. La verità non è tutta accumulata in un unico “luogo”. Ognuno di noi ne ha un pezzettino. Per cui la nostra comprensione è un pezzettino della più grande Verità.
È solo unendoci che possiamo portare i nostri mattoncini insieme ed elevare il nostro punto prospettico, come fecero i primi terrestri costruendo la torre di Babele. Insieme siamo Uno.
Leggendo l’opera di riassunto e compattamento di Powell, deriva un modello di essere umano molto più complesso di quello che si forgia dalla più semplice lettura di un corpo dominato dall’azione del cervello biologico. L’Anima si incarna seguendo un processo ben strutturato. Ha un progetto legato alla nuova incarnazione. Il corpo umano diventa dunque il senso di quel progetto. Ogni nostra connotazione globale esprime il senso dell’intendere dell’Anima. Ma c’è altro.
Ci sono frammenti di Karma, di genetica familiare, di caratteristiche legate alle nostre incarnazioni, di caratteristiche legate alla posizione dei pianeti, etc. Ma tutte queste “cose” probabilmente si legano l’un l’altra attraverso cerchi di contenimento. Ossia il Karma contiene tutto il resto. Esso prevede già tutta la rimanenza delle variabili. Il libero arbitrio è un adattamento inerente il Karma.
È come se un concetto comprendesse tutti gli altri. Il Karma può rappresentare il sunto in questo contesto. Se lo vogliamo analizzare si apriranno gli altri “cerchi”… Il discorso relativo al cervello biologico descrive un’altra dimensione. Un altro mondo.
Perché? Perché domina inserito nel proprio contesto, ma se si espande la visione, ci accorgeremo che la sua opera è a sua volta figlia di altre “dinamiche”:
“In generale però dovrò deludervi. L’uomo pensa non con il cervello ma per mezzo di un campo morfologico che lo circonda e che consiste, a dirla volgarmente, in qualche miliardo di lampadine. Queste lampadine sia accendono e si spengono, come nei computer antidiluviani. Il campo morfologico lampeggia, brilla, si illumina di tanti colori: proprio questo è il cosiddetto processo mentale. Ovviamente anche il cervello partecipa all’attività mentale, ma solo parzialmente. Di fatto i pensieri non si trovano dentro al cervello, ma al suo esterno. Il pensiero è un processo di interrelazione tra le lampadine del campo morfologico e i settori dello spazio delle varianti. Quando la lampada si accende, si instaura un legame tra il vostro cervello e l’informazione con cui vi siete collegati in un dato momento. Anche la memoria non ha nessun rapporto con i neuroni del cervello. Di nuovo, in parole semplici, quando una lampadina si accende nel campo morfologico si stabilisce un legame con un determinato settore dello spazio delle varianti, contenente l’informazione che, come sembra a voi, ricordate. Se questo collegamento per qualche motivo non può essere stabilito allora non riuscirete a ricordare nulla”.
Fonte: intervista a Vadim Zeland tratta da “Scienza e Conoscenza” n.32
Che dire? La visione si amplia. Il cervello è contenuto in altri cerchi più grandi, dove per grande non ha senso intendere una dimensione ma una priorità.
"Non pensiamo ma siamo pensati". Da chi allora? Non dal cervello biologico che costituisce solo una tappa intermedia del processo.
Dal campo morfologico che tanto assomiglia al concetto spirituale di “Aura”?
Dove si trova l’inizio del processo? Nel progetto animico! Da quell’altezza si frantuma in infiniti “pezzi” quando entra nel reame denso di questa dimensione. Per cui non ha più senso chiedersi dove si trova l’inizio del processo, perché è dappertutto! Il suo senso è dappertutto.
Allora basta comprendere questa prospettiva generica ma basilare e mettersi in “ascolto”.
A quel punto “tutto” parlerà la stessa lingua.
E solo a quel punto comprenderemo che ogni via è quella giusta per confluire verso la direzione espressa dal senso del progetto.
Vi piace fare uncinetto? Probabilmente è quella la via per voi e quella via è Sacra quanto la via espressa e percorsa dall’Asceta. Tutto è opportuno capito il linguaggio universale…
Allora basta comprendere questa prospettiva generica ma basilare e mettersi in “ascolto”.
A quel punto “tutto” parlerà la stessa lingua.
E solo a quel punto comprenderemo che ogni via è quella giusta per confluire verso la direzione espressa dal senso del progetto.
Vi piace fare uncinetto? Probabilmente è quella la via per voi e quella via è Sacra quanto la via espressa e percorsa dall’Asceta. Tutto è opportuno capito il linguaggio universale…
da piccolo ignorante di scientificismo ,e con il solo aiuto del mio RE (unico)sento di dire che tutte queste pindariche ,acrobatiche,
RispondiEliminateoremiche formulazioni, servano solo per distrarci dal piu prossimo obbiettivo che l´Essere umano ha posto d´avanti al proprio Figlio ,che sta giustamente crescendo .sarebbe come nel salire di una scala,anziche´poner attenzione al prossimo gradino da salire, gli si indica la porta del soffitto, dove dopo c´e´il cielo, cosi facendo esiste il riscio che il Figlio possa inciampare nel distrarsi e non procedere nella costante salita,fatta di volonta´e non di aspirazioni.(INFINITE SONO LE VIE PER IL PADRE MIO e TANTE SONO LE CASE DEL PADRE MIO.) Alle tentazioni del padrone del mondo ,
oggi arimane, uno fratello rispose:
(IO non sono solo di questo mondo)
come potete ascoltare e´solo una rimanipolazione di tutto quello che gia sappiamo .vi invito al viaggio ,le soste sono solo per rinfrescarsi un po´,non per perdere piu tempo possibile,come i commercianti,(oggi dell´informazione) abili
rinnovati e aggiornatissimi sanno fare.
in quanto alla via , se intendiamo le rette che passano per il punto che sono infinite ,OK,per quanto riguarda la direzione di queste rette e´doveroso precisare che sono solo due,UNIVERSO o MULTIVERSO,quindi o ci si va dal RE o ci si allontana ,a NOI la scelta,mi fermo qui
per non correre rischio di annoiare nessuna scimmia mentale,visto che anche loro sono degne di rispetto.gli antichi dicevano( rispetta il cane per il padrone)
un saluto dal RE rino a tutti i RE .
Caro Amico,
RispondiEliminala tua saggezza è sempre degna di "ascolto" e ti ringrazio infinitamente per questo. La via della semplicità è notevole e dovrebbe essere anche intuitiva, ma purtroppo abbiamo qualche difficoltà.
Ciò che scrivo è un diario. E come ogni diario segna i passi di un cammino. Vedrai con il tempo che i miei passi convergeranno verso la via più semplice. Ora sto costruendo uno spazio dentro di me, attingendo anche dall'esterno. In un cammino è prevista anche questa fase di "raccolta".
Sono d'accordo con te. Ci sono molte tentazioni e distrazioni. Che siano gli Asura o le "scimmie" poco importa, perchè con l'onda di marea trarranno anch'essi beneficio.
Di nuovo grazie; molto onorato!
Un abbraccione...
Tanta serenità e una buona Vita
vedo con piacere che hai ridato democrazia in questo blog , questo non pou´che farti onore,come ti ho gia´detto, io sono sicuro che sei una persona ONESTA e solo questo ti da il dirritto di poterti irritare. onesto e´colui che adatta il suo pensiero per la VERITA, il disonesto e colui che manipola la VERITA´per adattarla al suo pensiero. io ho compreso spero che anche tu abbia compreso e non solo capito grazie.
RispondiEliminasono solo un viandante che canta una canzone ,come tanti oggi cantano le loro.
il padrone della radio sei TU,puoi sempre spegnere ,o cambiare frequenza.se lo riterrai opportuno e me lo chiedi ti segnalo un libro piu vecchio a riguardo la questione di questo post.
il mio cuore e´sempre accanto al tuo come il tuo al mio ,e per legge di attrazione nessuno puo allontanarli,e´,come funziona il campo unico.abbiamo chiacchierato molto in queste notti ,ci ha fatto bene di aver percorso un po di strada insieme.ti ringrazio della tua compagnia,buon cammino
viva ai nostri RE.ciao bell´ANIMA.
la musica che scaturisce dai vostri spazi . REino e DavideRe è di grande presa. Siete due viandanti che hanno in comune la stessa strada anche se con paesaggi diversi , ma avete lo stesso obiettivo come penso chiunque si fermi qui. Non potrebbero diversamente data la qualità di ciò che viene scritto. Auguriamoci davvero di riuscire là dove piu di ogni cosa desideriamo. Buona vita anche a voi e a tutti cloro che qui sostano .
RispondiElimina" coloro " scusate l'errore
RispondiEliminagrazie Loredana RE, per il tuo amorevole augurio,non preoccuparti per i nostri rumori sono solo colpi di spada di un allenamento e assolutamente non un duello.sai prima di entrare in campo si fanno sempre prima allenamenti con i colleghi. hai riletto qualcosa di pier carpi ,a proposito della sua iniziazione e´stato esattamente in turchia come affermavi nel tuo post.
RispondiEliminaun abbraccio bell´Anima
Caro Amico,
RispondiEliminaognuno è un Re, per cui è tutto opportuno :)
Certo che mi interessa il libro: quale è?
Il diario è aperto; il diario è un diario per cui va scritto... è questo il mio proposito...
Nella Luce del mio intento più puro!
Un grande abbraccione...
Buona Vita
Cara Loredana,
RispondiEliminasei molto gentile... grazie infinite :)
Mi piacerebbe molto che questa "area" divenisse un oasi per il passaggio della "notte"...
Una buona Vita anche a te...
Serenità
il libro e´: Affermazioni Scientifiche di Guarigione,di Paramahansa Yogananda,ed. Astrolabio il mio e stampato ott. 1974. puo´anche darsi che tu lo conosca gia´.un grande abbraccio ,ti voglio bene.
RispondiEliminaCaro Rino,
RispondiEliminagrazie ancora. L'ho già trovato nella "Grande Rete". Conosco l'autore ma non questo libro. Sei una fonte di ispirazione notevole :)
Ti vogio bene anche io... il tuo Re risplende!
Buona Vita