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martedì 27 luglio 2010

Lontani dal cuore, lontani da sè.




La lontananza sai, è come il vento
spegne i fuochi piccoli,
ma accende quelli grandi… quelli grandi.

La lontananza sai è come il vento,
che fa dimenticare chi non s'ama
è già passato un anno ed è un incendio
che, mi brucia l'anima.

Io che credevo d' essere il più forte.
Mi sono illuso di dimenticare,
e invece sono qui a ricordare…
(La lontananzaDomenico Modugno)

L’essere lontani dai propri cari prevede che:
  • ci sia distinzione tra le persone in “cari” e “non cari”
  • ci sia lontananza percepita e percepibile
Dunque, distinzione come separazione e lontananza come distanza. A pensarci bene è la separazione che crea la distanza. Se non facessimo opera di separazione saremmo sempre vicini a dei “cari” e ci sentiremmo sempre a “casa”, in ogni luogo e con ogni persona.

La distanza, è chiaramente di Natura vibrazionale ed illusoria, dal momento in cui se vivessimo in un mondo di “cari” non avrebbe senso. Tempo fa un caro Amico scrisse: “Tu sei smemorato nelle cose che non ti interessano, come tutti d' altronde”. Questa amara verità ci avvicina al concetto di memoria ed ego. Non ricordiamo più la nostra origine nell’Uno, per cui l’ego si è potuto allargare a dismisura, separando e facendo distinzione tra “ciò che interessa” e “ciò che non interessa”.

L’esperienza tridimensionale della “lontananza” avvicina a sé stessi, prima che ai propri “cari”, i quali fanno “solo” da specchio per ognuno che accetta la “riflessione”.

Allontanarsi è iniziare un processo di avvicinamento al proprio cuore...

 

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