Osservando la Natura, nel suo ambito più immediato per i nostri sensi, ossia a partire dal mondo degli insetti per ordine di grandezza, si nota come ogni creatura svolga un proprio “compito”. L’immagine che più si avvicina a ciò che notavo questa mattina, è quella di creature artificiali che svolgono delle mansioni a loro assegnate: dei robot o degli androidi.
Nel caso inerente la Vita terrestre, non si può certo parlare di “macchine”, bensì di organismi ultra sofisticati a base organica, secondo il “materiale” disponibile sul pianeta Terra. Viene alla mente il detto “cenere sei e cenere tornerai” o la creazione di un Golem a partire da un certo tipo di "fango".
Questo frattale fa comprendere come noi tutti siamo, allo stesso tempo, esseri viventi con una missione e costituiti delle stesse materie prime disponibili nel pianeta nativo. Ossia esseri con:
Nel caso inerente la Vita terrestre, non si può certo parlare di “macchine”, bensì di organismi ultra sofisticati a base organica, secondo il “materiale” disponibile sul pianeta Terra. Viene alla mente il detto “cenere sei e cenere tornerai” o la creazione di un Golem a partire da un certo tipo di "fango".
Questo frattale fa comprendere come noi tutti siamo, allo stesso tempo, esseri viventi con una missione e costituiti delle stesse materie prime disponibili nel pianeta nativo. Ossia esseri con:
- una missione da adempiere (missione complessa, perché costituita da una personale e da una di gruppo
- un “esoscheletro” costruito ad hoc, appositamente studiato per vivere in un ambiente particolare come quello terrestre
Se abbiamo visto Matrix e Avatar possiamo meglio renderci conto di questa verità.
In Natura l’unica creatura vivente che, per adesso, esula da un certo discorso di gruppo o di totalità è l’uomo. Cosa significa? Che l’uomo ha qualcosa in più da “dimostrare”. Come se fosse una sorta di super prototipo sperimentale che è in Terra per fare esperienza, scuola, “rodaggio”. L’uomo, infatti, non si è innestato nella ruota di Vita, nel ciclo che lega ogni altra creatura, ma si è arrogantemente appropriato di ogni “cosa” il suo sguardo potesse circoscrivere. L’uomo, nella sua forma involuta, è come un T Rex, come se fosse la diretta evoluzione del super predatore della preistoria.
La lezione che l’uomo deve imparare è quella di sviluppare certe qualità intrinseche e livellare altri aspetti caratteriali sin troppo evidenti. Equilibrare l’equazione primigenia.
L’Anima pilota un Avatar, un esoscheletro biologico, con il preciso compito di svolgere una o più missioni. L’addestramento è andato un po’ troppo oltre a causa di “guasti” e “interferenze” artificiali e naturali. Tutto è stato opportunamente sfruttato da “chi” sapeva i piani di “discesa” sul pianeta, da quelle energie che potevano sopravvivere solo in questa maniera.
Tutto è opportuno, nulla è per caso: siamo a “scuola”. Una scuola molto “esigente” ma comprensibile elevando il nostro punto prospettico.
In Natura l’unica creatura vivente che, per adesso, esula da un certo discorso di gruppo o di totalità è l’uomo. Cosa significa? Che l’uomo ha qualcosa in più da “dimostrare”. Come se fosse una sorta di super prototipo sperimentale che è in Terra per fare esperienza, scuola, “rodaggio”. L’uomo, infatti, non si è innestato nella ruota di Vita, nel ciclo che lega ogni altra creatura, ma si è arrogantemente appropriato di ogni “cosa” il suo sguardo potesse circoscrivere. L’uomo, nella sua forma involuta, è come un T Rex, come se fosse la diretta evoluzione del super predatore della preistoria.
La lezione che l’uomo deve imparare è quella di sviluppare certe qualità intrinseche e livellare altri aspetti caratteriali sin troppo evidenti. Equilibrare l’equazione primigenia.
L’Anima pilota un Avatar, un esoscheletro biologico, con il preciso compito di svolgere una o più missioni. L’addestramento è andato un po’ troppo oltre a causa di “guasti” e “interferenze” artificiali e naturali. Tutto è stato opportunamente sfruttato da “chi” sapeva i piani di “discesa” sul pianeta, da quelle energie che potevano sopravvivere solo in questa maniera.
Tutto è opportuno, nulla è per caso: siamo a “scuola”. Una scuola molto “esigente” ma comprensibile elevando il nostro punto prospettico.
La mia idea è che siamo qui per migliorare il pianeta e non per distruggerlo. Però sta a noi scegliere se essere dei t rex distruttori o degli uomini al vertice della coscienza animale.
RispondiEliminaCome seconda considerazione, dico che è una questione di civiltà e cultura. Non tutti gli uomini contrastano con l' ambiente naturale ma ci sono popoli che assolutamente rispettano per cultura ciò che li circonda. ( vedi indiani d' America).
Caro Amico,
RispondiEliminail viaggio a "ritroso" o involuto dell'Anima nella densità, ha creato il "fuori", il tutto, compresa la Natura. Per questo è così tutto quanto bello e perfetto. E' la perfezione e la bellezza dell'Anima, di ciò che "ha" dentro e che si è manifestato nella densità, fissandosi concretamente sul piano materiale.
Noi siamo qua per fare esperienza, per imparare e per riportare al Creatore il sunto delle nostre esplorazioni/missioni.
Tutto il resto è la consegnuenza del nostro cammino globale: nel bene e nel male...
Per questo scrivevo che l'uomo nella sua forma involuta è simile ad un T Rex!
Le eccezioni, come gli Indiani d'America, sono eccezioni che sino ad ora rimangono come tali, perchè le dinamiche governate dall'Antisistema hanno avuto la meglio.
Per ora, ripeto. Il movimento della Convergenza armonica e consapevole testimionia che, invece, tra le ceneri, "cova" sempre lo Spirito Divino.
Siamo chiamati alla Consapevolezza di "essere", di ricordare, del risveglio...
E siamo "ospiti" della Madre Terra, un essere vivente sulla via dell'ascensione che può anche fare a meno di tutti noi. Non siamo noi che lo possiamo migliorare o peggiorare: noi "siamo", la Madre Terra "è"...
Grazie di cuore.
Un abbraccione...
Serenità