“Ogni giorno mettetevi seduti, immobili ed in silenzio, per almeno cinque minuti, e rivolgete alla vostra attenzione e al vostro cuore queste domande: Chi sono io? Che cosa voglio per la mia Vita? Che cosa desidero oggi dalla mia esistenza? Lasciatevi poi andare e consentite alla vostra tranquilla voce interiore, cioè al flusso della vostra coscienza, di fornire le risposte. Al termine dei cinque minuti scrivete su un foglio tali risposte. Fatelo ogni giorno, e rimarrete sbalorditi dal modo in cui le situazioni, le circostanze, gli eventi e le persone si organizzeranno intorno alle risposte stesse. È così che inizia il sincrodestino”.
Fonte: “Le coincidenze per realizzare in modo spontaneo i propri desideri” di Deepak Chopra.
Chi ha la costanza di fare un esercizio simile tutti i giorni? Chi ha la “forza” di seguire il piano dei "6 esercizi" di Rudolf Steiner (cercare, se interessa, in rete)? Chi riesce a perseguire un piano d’azione, secondo un intento proprio, e giungere alla realizzazione di un obiettivo, fosse anche il solo terminare una sessione “formativa” che, ripeto, nasca da una propria ragione personale e non da una “imposizione esterna”, come un “input” che viene dal mondo del lavoro?
E, d’altro canto, quali sono i risultati pratici, in termini di soddisfazione della vera Vita che vorremmo condurre? Cosa stiamo facendone della nostra Vita? Siamo felici di come la stiamo “sviluppando”? Siamo certi di essere noi i “conducenti” della nostra “carrozza”? Siamo sicuri che la nostra Vita ci soddisfi veramente, oppure che stiamo solo scendendo a patti con la Vita; che magari stiamo trovando un accomodamento, un compromesso, una trattativa di “scambio”? Quando andiamo a letto per affrontare la notte, quali sono i nostri pensieri ultimi prima di vagare nei sogni?
Chi si interroga in tal senso? Chi ha il tempo, la voglia, la forza, la “necessità”, quel sottile senso di farsi del “male”, di rivoltare il coltello nella “ferita”? Chi non teme le immagini che potrebbero evocarsi?
E cosa nasconde questo “fuggire” da se stessi?
Descrivere da cosa si rifugge è importante!
Capire che si fugge da qualcosa è importante!
Estrarre la testa dalla "sabbia" è, prima cosa, capire che si ha la testa nella "sabbia"; è questa una condizione essenziale dell’essere umano odierno, il quale scappa senza nemmeno sapere che sta scappando e da cosa sta scappando…
È come descrivere la traiettoria di una corsa senza avere la sensazione di muoversi, come dei passeggeri di un aereo ad alta quota che vola a 900 km/ora ma sembra fermo, oppure come stare sulla Terra che ruota ma non poterlo capire. Il frattale del movimento senza percezione del movimento è tutto attorno a noi. La nostra corsa quotidiana è sostenuta dallo stress. Tale maratona della Vita ci toglie energia, senso di coesione, centralità.
È uno svuotamento progressivo che elimina la necessità di cercarsi per altre “vie”.
Un giorno mi è capitato di essere fermo in un ingorgo colossale sulla via principale. La mia immaginazione già mi vedeva giungere a casa molto tardi, ossia si adeguava a ciò che i sensi trasmettevano della realtà percepita. Ebbene, non so come, improvvisamente mi venne lo spunto di girare a sinistra per abbracciare un via secondaria, che nemmeno conoscevo, così come non conoscevo quella intera zona della città. Mi ritrovai su una via parallela a quella completamente “ottusa”. Grande fu il mio stupore quando vidi provenire, dall’altro senso di circolazione, un camion dei Pompieri in lentissima progressione che, senza nessuna fretta, procedeva senza sirene ed a fari spenti. Mi sono subito chiesto “Ma sono nel retro di un palcoscenico?”. Le immagini di "The Truman Show" mi giravano baldanzosamente per la mente. I sensi erano come meravigliati e sotto shock. Mi voltai brevemente per seguire il moto di quella visione assurda. Da dove diavolo saltava fuori quel veicolo che “faceva a pugni” con il resto della situazione descritta da chi era “incastrato” lungo l’arteria principale? Proseguii lungo la via deserta e riuscii ad imbracciare lo stesso viale, completamente sgombro, molto più avanti. Non seppi mai cosa fosse successo quel giorno in quel punto della città, ma è come se avessi avuto la possibilità di “tagliare” lungo una deviazione del tessuto spazio temporale del percepito. Più volte mi sono chiesto da dove fosse giunto quello stimolo di “girare a sinistra”, di cambiare direzione senza nemmeno sapere dove mi sarei ritrovato. Mi sono semplicemente fidato, mi sono lasciato andare.
E mi sono infine ritrovato su un’altra “via”: sgombra, veloce, sicura.
Ritrovarsi in questo Blog deve corrispondere proprio a questo: trovare se stessi in un’altra “via”…
L’energia che alberga in SacroProfanoSacro è una bolla di luce protettiva che sostiene gli intenti sotterrati nelle coscienze; è una carezza che permette di comprendere che si ha la testa sotto alla “sabbia”, la certezza, la fiducia che è possibile cambiare prospettiva senza che “il cielo ci caschi addosso”; è gradire la Luce del Sole :)
“carpe diem, quam minimum credula postero” (Orazio); “"Vivi il presente, confidando il meno possibile nel domani”, ossia “Vivi adesso” e “sii te stesso”…
Si caro amico,
RispondiEliminac'è sempre una soluzione o una possibilità nuova in ogni situazione... non esistono i vicoli ciechi... è sufficiente credere e provare a cambiare prospettiva e non una, ma mille strade si possono trovare!
Mi ricordo di un corso che feci anni fa dove il consulente ci disse che i geni per trovare nuove soluzioni smontavano il problema togliendo il focus dal problema... e questo semplicemente guardando la cosa che aveva il problema non il problema stesso. Noi vediamo l'ingorgo e pensiamo a come l'ingorgo si è creato, se l'ingorgo si sbloccherà, se riusciremo ad arrivare in tempo ecc... e ci dimentichiamo dove siamo... cioè in un luogo con tante strade che portano alla stessa destinazione.
Grazie, questo è un tema che regala spazio...
Sprona a stare piu' in ascolto della voce interiore e a guardare meglio su cosa stiamo investendo la nostra energia.
Mi è proprio piaciuto!
Un grande abbraccio
Cara Amica,
RispondiEliminabellissima questa verità che hai scritto!
Evitando quel cieco focus, si rimane integri e capaci di vedere che ci sono anche altre "vie"...
Si dice "Tutte le strade portano a Roma"; ovviamente oggi si comprende un senso alterato di questa espressione che, invece, descrive proprio una grande verità...
Quanta saggezza e conoscenza nascosta attorno a noi!
Grazie di cuore :)
Un abbraccio...
Serenità
beh la più grande difficoltà che incontriamo è di comprendere quanto veramente siamo consapevoli di noi stessi . e purtroppo non basta crederlo . Pensiamo che nessuno ci possa ingannare tanto meno noi stessi, ed è così che ci costruiamo la nostra infelicità. e la misura della difficoltà sta proprio nel non aver trovato ancora nessuno a questo mondo che lo sia, perchè penso che se così fosse trasmetterebbe il suo carisma . Sarebbe un diffusore di energia incredibile, ma dov'è? nel frattempo è meglio che ognuno se lo cerchi dentro di sè. è più sicuro . Affettuosamente lory
RispondiEliminaVero; non esistono modelli conclamati di "esempio", o forse non li vediamo noi. Dipende anche in che modo ci avviciniamo all'osservazione. O forse più che energia, certe persone vibrano ad alte frequenze, e la sola loro presenza è tale da influenzare il "clima". Senza fare nulla di particolare. Come i nuovi bimbi.
RispondiEliminaCerchiamo di entrare in risonanza quando percepiamo simili "altitudini"...
Grazie Cara Amica...
Un abbraccione...
Serenità