I sette specchi Esseni descrivono la funzione dei rapporti umani tramite una scala di 7 varianti. Tale varianza è legata allo scorrere eterno della particella temporale “adesso” e descrive la nostra realtà interiore come un riflesso derivante da tutto ciò che ci circonda. In questo senso è opportuno prestare attenzione alle vicissitudini della vita con sensi, per così dire, rinnovati. Ogni azione, ogni parola, ogni segno, ogni scelta di coloro che ci stanno attorno, porta un determinato messaggio per chi è destinato a coglierlo ( da qua la fonte del detto “nulla è per caso” ). Il predestinato a cogliere un simile riflesso è ognuno di noi, infatti il singolo individuo funge da “sasso” lanciato nello specchio d’acqua, ne è come dire il diretto responsabile del movimento generato, e ovviamente, assumendosene anche la piena responsabilità, ne è anche il diretto fruitore della risposta in corso. Questa visione toglie dal piano percettivo il ruolo da protagonista unico, o di eletto, e rimette ogni individuo al proprio posto; quello di particella cosmica equivalente, o riflesso, del Creatore. Si passa da un sistema di tipo competitivo ad uno di tipo collaborativo e di condivisione. Il ruolo, in questi termini, potrebbe sembrare ancora di unico protagonista, in realtà esiste una equivalenza di base fra tutte le particelle divine… perché ognuno di noi lo è ( Gesù ricorda che ognuno di noi potrà fare quello che fa lui ). L’universo inteso in maniera quantistica ed olografica funziona anche in questo modo. Domanda: cosa comporta assumere questa concezione delle cose in funzione degli attuali limiti che l’Antisistema ha provveduto a caricare opportunamente sul genere umano nel corso del tempo? Risposta: che l’uomo torna ad essere libero di potersi riaffrontare! Constatazione: l’Antisistema è, come dire, stato autorizzato dalla mente collettiva ad ergersi e comportarsi in questa maniera. La coscienza di massa è la diretta responsabile di tutto quello che succede, pertanto non si può tentare, ora, di lasciare scivolare via l’onere dello scempio, conferendo colpe a tutto ed a tutti e quindi a nessuno. Noi siamo i responsabili di tutto questo. E perché lo abbiamo fatto? Perché nel rispetto del libero arbitrio, siamo autorizzati a scegliere qualsiasi via per “andare avanti”. Dunque per la troppa libertà ci siamo auto imprigionati, dando luogo all’Antisistema, il quale, ora, è molto convinto della propria funzione e non intende per nulla al mondo mollare la presa. Esso però dipende ancora dal volere della mente collettiva, la quale deve essere sviata al fine di non decadere ( l’Antisistema ) a causa di mancanza di energia. L’energia viene fornita da ogni individuo che vive, senza memoria, una esistenza cosparsa di paura e bassa moralità. Piuttosto che affrontare il nostro vero sé, dentro di noi, abbiamo guardato fuori e creato un mostro che ci svii e ci tenga, per così dire, impegnati…
Domanda: da cosa è nata la paura che non ci ha fatto affrontare il nostro vero sé tanto tempo addietro?
Domanda: da cosa è nata la paura che non ci ha fatto affrontare il nostro vero sé tanto tempo addietro?
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