SPS

venerdì 18 settembre 2009

Una banca è una banca.

Mi chiedo come sia possibile che una istituzione religiosa, per giunta di tale importanza ( la chiesa del Vaticano ), abbia il bisogno di possedere una “banca”! E se il Papa ritiene di avere bisogno anche di una “operazione trasparenza” in un simile contesto, è facile convenire che “ tutte le banche sono uguali, persino quelle con a capo dei religiosi “. Non dobbiamo abituarci a tutto quello che passa l’antisistema, perché “ egli fa i propri interessi “… Non dobbiamo abituarci al fatto che sia normale che una Chiesa abbia la proprietà di una banca ( e si sa che il potere bancario è all’origine dell’attuale crisi economica ). Non è assolutamente normale, etico, morale, etc. che una religione abbia il bisogno della proprietà di una banca!!! Tanto più che per speculazione è successo quello che è successo ( si veda seconda news )... e la speculazione è il pane di un certo potere bancario; basti notare come hanno fatto utili le più grandi banche al mondo in questo 2009 ( speculazione di borsa - leggasi trading speculativo... ).


Titolo: Ior: ribaltone al vertice (Repubblica)

Ora: 18/09/2009 08:43

Testo:

ROMA (MF-DJ)--Scatta oggi allo Ior, l’Istituto opere di religione, l’”operazione trasparenza" voluta da Papa Ratzinger e dal suo braccio destro, il cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone. Per i vertici della banca vaticana spira aria di ribaltone.

Lo scrive "Repubblica" che precisa come il presidente Angelo Caloia, da 20 anni al comando della struttura, potrebbe essere sostituito con circa due anni di anticipo rispetto alla scadenza del mandato, il 14 marzo 2011. In pole per la successione c’è Ettore Gotti Tedeschi, rappresentante in Italia del Banco Santander Central Hispano. Sarà rinnovato anche il Consiglio di Sovrintendenza.

MF-DJ NEWS

1808:42 set 2009

http://it.advfn.com/notizie/Ior-ribaltone-al-vertice-Repubblica_39523070.html


19-06-09 FAO: COLDIRETTI, SPECULAZIONE SU GRANO HA BRUCIATO 200 MILIARDI

(ASCA) - Roma, 19 giu - La speculazione sulla fame ha bruciato nel mondo quasi 200 miliardi di dollari solo per il grano con le quotazioni internazionali che sono dimezzate in un anno da 10 dollari per bushel (0,37 dollari al chilo) dello scorso anno a poco piu' di 5 dollari per bushel (0,18 dollari al chilo) mentre i prezzi dei prodotti alimentari derivati come pane e pasta hanno continuato ad aumentare nei paesi ricchi ed in quelli poveri. E' quanto afferma la Coldiretti, sulla base delle quotazioni al Chicago Board of Trade, nel commentare le nuove stime pubblicate dalla Fao secondo la quale la fame nel mondo nel 2009 raggiungera' per la prima volta un livello storico con 1,02 miliardi di persone in stato di sotto nutrizione.

Nonostante il forte calo dei prezzi alla produzione agricola - denuncia la Coldiretti - rimangono alti i prezzi al consumo che rendono ancora piu' difficile la sopravvivenza del miliardo di affamati. Come dimostra il fatto che, secondo una analisi della Fao, l'andamento dei prezzi al consumo in 58 Paesi in via di sviluppo ha evidenziato che nell'80 per cento dei casi i prezzi sono piu' alti dello scorso anno.

L'andamento delle quotazioni dei prodotti agricoli - continua la Coldiretti - e' fortemente condizionato dai movimenti di capitale che si spostano con facilita' dai mercati finanziari in difficolta' a quelli delle materie prime come grano, mais e soia. Manovre finanziarie sul cibo che stanno ''giocando'' senza regole sui prezzi delle materie prime agricole dove hanno provocato una grande volatilita' impedendo la programmazione e la sicurezza degli approvvigionamenti in molti Paesi.

Gli effetti disastrosi della crisi economica confermano che il cibo non e' una commodities qualunque il cui acquisto puo' essere rinviato di un anno, come nel caso delle automobili, e per questo - afferma il presidente della Coldiretti Sergio Marini - sono necessarie politiche specifiche per mantenere viva e sviluppare l'agricoltura.

L'emergenza alimentare - precisa Marini - non si risolve con i prezzi bassi all'origine per i produttori perche' questi non consentono all'agricoltura di sopravvivere e con la chiusura delle imprese destrutturano il sistema che non e' piu' in grado di riprendersi anche in condizioni positive.

Gli aiuti alimentari sono necessari, ma non bastano e - continua Marini - occorre investire nell'agricoltura delle diverse realta' del pianeta, dove servono prima di tutto politiche agricole regionali che sappiano potenziare le produzioni locali con la valorizzazione delle identita' territoriali per sfuggire all'omologazione che deprime i prezzi e aumenta la dipendenza dall'estero. Alle agricolture di tutto il mondo - conclude Marini - devono essere garantiti credito e investimenti adeguati se si vuole continuare a sfamare una popolazione che aumenta vertiginosamente, si devono applicare regole chiare per evitare che sul cibo si inneschino speculazioni vergognose, occorre garantire trasparenza e informazione ai consumatori perche' negare tutto cio' e' piu' distorsivo di qualsiasi aiuto di stato.

res-dnp/mcc/bra

http://www.asca.it/news-FAO__COLDIRETTI__SPECULAZIONE_SU_GRANO_HA_BRUCIATO_200_MILIARDI-839729-ORA-.html

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