venerdì 30 dicembre 2011

Nel 'tunnel' del 2012.




Durante la vostra vita vi saranno rivelate cose che dimostreranno la stoltezza di ciò che prima veniva ritenuto saggio. Vedrete come tradizioni e valori storici una volta considerati assolutamente essenziali alla sopravvivenza, sono in realtà incompatibili con una vita ed una società sane.
 
Quei comportamenti che sembravano più soddisfacenti a quelle creature che si consideravano isole d'individualità, saranno abbandonati da tutti coloro che scopriranno la fondamentale unità di ogni forma di vita.
Trasmissioni Stellari – Ken Carey 

Devo molto a questo 'libro', soprattutto il primo della serie ‘Trasmissioni Stellari’. Leggerlo ha generato in me un impatto magnetico indescrivibile, i cui effetti sono alla base del sostentamento della ‘lingua di fuoco etereo’ che si è accesa in me da circa sei anni.

La bianco-azzurra danza a spirale di questo limpido Mondo tra le Stelle, non può neppure essere immaginata da chi è perso nella polvere della sua superficie. Non può esser chiaramente percepita da chi dimentica il fuoco del proprio centro, la corrente che porta alla Vita. C’è un modo di ricordare queste cose, ma per trovarlo occorre che vi liberiate di tutto ciò che blocca la vostra consapevolezza.
 
Non potrete ricordare fin quando non sarete disposti a dimenticare.
 
La conoscenza umana deve essere liberata, dovete dare ad essa meno valore. Il suo peso blocca i passaggi che ricevono l’informazione e attraverso cui altrimenti scorrerebbe la luce della vera conoscenza dentro la vostra Anima. Ciò che perdete rilassando il vostro pensiero ed aprendo il vostro Cuore, non è conoscenza, perché questa non va mai persa

Rischiate di perdere solamente le miopi dichiarazioni dei balbettanti primati, che a causa della loro infatuazione per le pianure hanno dimenticato gli Spiriti della Foresta e delle Stelle
Trasmissioni Stellari – Il terzo millennio / La Vita nel Mondo post-storico

Il processo di rilascio della conoscenza, intesa come risultato dell’attuale forma di paradigma, è molto vivo in me. Riconosco la mia ‘ignoranza’ di quello che contraddistingue la ‘cultura’ livellata attuale, costituita da forme pensiero cronicizzate, imparate a memoria sui banchi di scuola della Vita. La forma frattale impoverente è proprio la scuola pubblica: un modello educativo basato sullo studio dei ‘dinosauri’. 

La 'scuola imposta' è una punizione per la rinuncia nativa all’auto conoscenza. Ma non la si può ‘rifiutare’ a priori; essa racchiude una delle chiavi interpretative del nostro ruolo nella ruota dell’esistenza: il conoscersi sempre più a fondo sino a identificarsi con quel ‘tutto’ che sembra circondare in quanto propria emanazione, esattamente come l’Aura umana che sappiamo generare attraverso il ‘movimento senza movimento’.


Scrivendo quest’oggi l’ultimo articolo di SPS targato 2011, brilla in me l’immagine di un’isola. Un isola di luce… che significato potrà mai avere se non quello dell’aggancio di un nuovo ‘modello’ vibrazionale della realtà? L’isola che non c’è… ricordate?

Seconda stella a destra:
questo è il cammino
e poi dritto
fino al mattino.
Non ti puoi sbagliare perché
quella è l'isola che non c'è...
Edoardo Bennato

L'isola che non c'è (Neverland) è un luogo immaginario in cui agisce il personaggio di Peter Pan inventato da James Matthew Barrie (1904). Solo i bambini possono accedervi, grazie alla loro immaginazione, seguendo la ‘seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino’.
 
Il riferimento all'isola che non c'è viene spesso utilizzato metaforicamente per riferirsi a un'utopia o a un ideale, implicando che chi ne nega la realizzabilità manca di immaginazione.
 
Un uso più sofisticato di tale termine è quello che implica la positività della cerca di quell'utopia o quell'ideale, senza però illudersi che questo sia pienamente raggiungibile nel mondo reale.
Link 
 
Se estrapoliamo le informazioni che colpiscono maggiormente, otteniamo:
  • chi ne nega la realizzabilità manca di immaginazione
  • senza però illudersi che questo sia pienamente raggiungibile nel mondo reale.
Ecco le ‘coordinate’ per raggiungere l’isola:
  • immaginazione = apertura = lasciare andare il peso dell’attuale paradigma
  • trascendere quello che si crede ‘reale’ = ascendere
  • fondere il possibile con l'immaginazione... con l'impossibile.
Queste caratteristiche sono native nel Mondo dei bambini e si tendono ad insabbiare crescendo, perché il Mondo dei ‘grandi’ fagocita quello dei ‘piccoli’.

L’educazione che cosa rappresenta, se inquadrata da questa prospettiva? Esattamente un ‘filtro’, un ‘passa/non passa’ verso un’altra dimensione dell’essere, la quale richiede di cambiare se stessi per poter entrare e vibrare alla stessa lunghezza d’onda. È ancora ‘scienza’. È ancora tecnologia. 

Non entriamo nel processo del giudizio, essendo quest’ultimo inerente al Mondo dei ‘grandi’ ed, in quanto tale, interamente abbracciabile e misurabile, gestibile dall’osservazione superiore dalla quale ‘operiamo’, tramite la prospettiva adoperata in questo momento.

Il giudizio è uno ‘stato’, una caratteristica dello stato tridimensionale. Da SPS lo assumiamo nella sua esatta collocazione, proprio come possiamo inquadrare un globulo rosso utilizzando l’esatta scala di misura e la corretta consapevolezza in merito alla sua preziosa presenza inserita, però, all’interno di un 'intero' in maniera ‘sinfonica’. 

Allora, in cosa consiste anche la preziosità del ‘giudizio’? Nella possibilità di discernimento di se stessi attraverso gli altri. In che modo? Utilizzandolo sempre più in una modalità quantica della sua funzione, ossia allo stesso modo di un faro acceso nella notte, pur rimanendo consapevoli che, esso, è limitato, circoscritto, in una zona dell’essere ben precisa, in una fase di crescita legata al ritmo della sopravvivenza, che deve essere ‘lasciata’, esattamente come fa la farfalla quando esce dal proprio bozzolo.

Il giudizio nasconde le doti della sua capacità futura. 

Il giudizio di ‘oggi’ è desueto, se inquadrato in funzione delle diverse necessità dell’individuo 'attuale' in continua evoluzione. Esso, come ogni altro aspetto della possibilità, è simile alle fasi del Mondo vegetale, il cui culmine estetico viene toccato nel momento della fioritura, propedeutica alla formazione del seme simbolo ‘propositivo’ per eccellenza

Il giudizio è un aspetto attuale di quello che diverrà, allorquando le condizioni vibrazionali umane lo chiameranno a ‘fiorire’, a dare luogo ad una frattale trasformazione d’uso e d’essenza. Se il genere umano trasmuta se stesso, allo stesso tempo autorizza, innesca, il medesimo processo in tutto quello che sembra circondarlo, ma che è in realtà è come un’appendice alimentata dalla sua stessa ‘capacità’: esattamente come un campo è arido, fiorito, secco, verdeggiante, etc. per opera della ‘mano’ interessata a lui, vibrazionalmente connessa a lui…

Torniamo sul concetto di ‘isola’. 

L’umanità si è ‘trasferita’ in un ramo temporale diverso da quello che stava navigando prima di certi eventi di cui non ricordiamo più le esatte fattezze, ma conserviamo solo un pallido ricordo evanescente, simile ad una percezione lontana, che scambiamo con quella strana sensazione di ‘mancanza’ indefinita

La verità, di questo ‘bivio’ inforcato, è impressa a ‘fuoco’ in ogni movimento umano, in ogni forma pensiero umana, in ogni riflesso umano nella realtà scolpita. Questa caratteristica alimenta forme parassitarie che si sono sviluppate, o che sono state attirate verso il nostro campo morfogenetico: 

i dati sembrano indicare un ruolo fondamentale degli sportelli bancari nel direzionare i flussi verso prodotti della società di gestione di gruppo… Confcommercio ha stimato che oggi si mettono da parte 10 euro ogni 100, contro i 23 euro di vent’anni fa. In compenso, è aumentato l’indebitamento…
Link 
 
Questa prospettiva 'impietosa' è figlia di un certo modo di fare informazione. Dice la verità, ma non tutta la verità. È ancora come guardare dal buco della serratura della propria abitazione e pretendere di descrivere tutto il Mondo:

‘Dobbiamo fare uno sforzo... per allontanarci da quell'orlo di burrone’, ha detto Monti, sottolineando che ‘non è una metafora’, ma spiegando che ‘abbiamo straordinari punti di forza, come la capacità di capire degli italiani quando si spiega loro cosa fare, senza assecondarli nelle illusioni’.
 
Alla domanda se ci siano da attendersi forti tensioni sociali nel prossimo futuro, il premier ha risposto: ‘Non lo so, faremo di tutto per evitare tensioni sociali’.
 
‘D'altronde - ha proseguito - il nostro dovere è produrre il cambiamento nella tutela transitoria di chi potrà soffrire del cambiamento. Ma credo che il Paese ci capisca e credo che non ci saranno proprio grandi tensioni'…
Link 
 
Evidenziamo questi punti cardinali:
  • non è una metafora
  • abbiamo straordinari punti di forza
  • senza assecondarli nelle illusioni
  • il nostro dovere è produrre il cambiamento nella tutela transitoria di chi potrà soffrire del cambiamento
  • credo che il Paese ci capisca.
A ‘chi’ si sta riferendo Monti? A chi sta comunicando il proprio messaggio? Di chi è ‘portavoce’? Che cosa sta esattamente affermando? 
 
Egli si chiama fuori da tutto il ‘resto’: lo si capisce da come utilizza i verbi e le parole. Egli è la voce grazie alla quale un certo ‘potere’ s’interfaccia nelle 3d e ‘ci parla’. Ma parla solo a noi? Non esattamente: parla al ‘Paese’, con la ‘P’ maiuscola. Cosa deve capire il ‘Paese’? 

Il nostro dovere è produrre il cambiamento nella tutela transitoria di chi potrà soffrire del cambiamento.
 
Perché parla in maniera tanto criptica? Forse perché la comunicazione è destinata ad altri ‘riceventi’? Che cos’è una comunicazione? Una volta era parlarsi direttamente, ma oggi?
 
Ecco… al posto di utilizzare il telefono, Monti parla alle eggregore utilizzando la comunicazione massiva. Non che sia l’unico modo, ma è senz’altro un modo di apparire, allo stesso tempo, nella propria funzione illusoria di riferimento pubblico, la punta di un iceberg non-fisico di cui, egli stesso, non è nemmeno cosciente. È giudizio questo? Hahaha…

Ad una condensazione energetica tanto influente non si può parlare al ‘telefono’ e poi la comunicazione va alimentata e quale migliore alimentazione deriva dall’attenzione della massa? Inoltre l’utilizzo delle onde elettromagnetiche per ‘comunicare’ riesce a by passare anche le variazioni dimensionali.

Mi sovviene il ricordo di una ‘cartolina’, che veicola informazioni di luoghi esotici e di vacanza: essa è un tramite tra diversi sistemi di riferimento. Essa è il ‘tratto d’unione’ tra diversi ‘luoghi’. Leggiamo con accuratezza questa ampia citazione da un interessante Sito che decodifica il messaggio della famosa serie ‘Lost’:

secondo la teoria, al posto del consueto spazio tridimensionale, un evento che accade in un punto qualsiasi deve essere descritto da quattro dimensioni, le tre del consueto spazio tridimensionale (x, y, z) più il tempo. Questo spazio-tempo a 4 dimensioni in fisica viene chiamato spazio di Minkowski
 
Ci sono dei fenomeni invaranti se si passa da un sistema di riferimento ad un altro (cioè per cui non subiscono cambiamenti di valore), ad esempio le equazioni dell’elettromagnetismo.
 
Ma attenzione, le comunicazioni radio sono onde elettromagnetiche e quindi durante il passaggio dal mondo reale all’isola non subiscono variazioni: questo potrebbe essere il motivo per cui il tempo resta uguale durante le comunicazioni al telefono che risultano perfettamente sincronizzate.
 
Matematicamente queste grandezze vengono dette ‘invarianti di Lorentz’...
 
Sono convinto che l’unico modo per poter mettere in comunicazione le due dimensioni (cioè i due sistemi di riferimento) sia quello di seguire le coordinate indicate da Faraday

Questa traiettoria potrebbe condurre all’interno di un tunnel (wormhole) invisibile: il wormhole rappresenta una estrapolazione della Teoria della Relatività Generale di Einstein, che può essere compresa solo se si considera uno spazio a più dimensioni ‘curvo’ (descritto da una geometria diversa da quella a cui probabilmente siete abituati, nota come la geometria di Riemann) e la possibilità di curvarlo, deformarlo attraverso intensi campi gravitazionali.
 
Il wormhole rappresenta un tunnel spazio-temporale, praticamente una ‘scorciatoia’ che permetterebbe di collegare due punti dello spazio-tempo e quindi di viaggiare da un punto all’altro più velocemente rispetto a quanto si impiegherebbe nello spazio normale.
 
Cosa vuol dire nel nostro caso? Semplicemente che il tempo percepito all’interno del tunnel (dall’elicottero o dal missile ad esempio) è più breve rispetto a quello misurato nel mondo esterno (sia esso l’isola o nave). Ho riportato queste considerazione in una rudimentale rappresentazione grafica:

 
Quindi se si tentasse di andar via dall’isola senza passare dal wormhole, non si andrebbe da nessuna parte e si rimarrebbe nel sistema di riferimento dell’isola. Stessa cosa se si tentasse di entrare nel sistema isola dal mondo reale, l’isola non si riuscirebbe a trovare.

L’unico contatto sarebbe il 'tunnel'… 

Ma una volta nel tunnel, se si cambiasse rotta, si rischierebbe di rimanere tra i due sistemi di riferimento, senza possibilità di uscirne, a meno che non si riuscisse a trovare un varco, una connessione tra le due dimensioni (ed ecco che gli autori introducono la 'costante'…).
 
I Wormhole ed i viaggi nel tempo.
 
Un meccanismo in grado di generare un campo gravitazionale anomalo può essere causa di una deformazione spazio-temporale; l’isola ha queste proprietà, Daniel Faraday se ne accorge affermando proprio al suo esordio che la luce sull’isola si diffonde in modo strano. In effetti, come è noto in fisica relativistica, la luce non si propaga in modo rettilineo ma segue traiettorie 'geodediche'; una geodetica è una particolare curva che descrive localmente la traiettoria più breve fra punti di un particolare spazio, questa curva viene deformata in presenza di un campo gravitazionale molto intenso.
 
In condizioni particolari queste deformazioni spazio-teporali possono generare veri e propri cunicoli (wormhole) in cui le usuali leggi della fisica sul movimento spaziale e sullo scorrere del tempo sono diverse da quelle che conosciamo.

L’isola potrebbe essere in grado di generare questi cunicoli permanenti (come le traiettorie seguite dall’elicottero per entrare/uscire dall’isola), temporanei come il tunnel generato da anomalie geomagnetiche/gravitazionali causate dal ritardo di Desmond nel digitare la nota sequenza e che, come sappiamo, è stato causa della caduta dell’aereo sull’isola (e non nella dimensione reale) o variabili (quelli che si creano nella quinta stagione ripetutamente trasportando i nostri isolani alla deriva nel tempo).
 
In una pagina del diario di Daniel Faraday è riportato un grafico che potrebbe avvalere queste ipotesi: l’unione tra due eventi dello spazio-tempo, quello del mondo reale e quello immaginario (l’isola).
Link

Se ribaltiamo la polarità della prospettiva, quale diventa la ‘realtà’?

Un meccanismo in grado di generare un campo gravitazionale anomalo può essere causa di una deformazione spazio-temporale; l’isola ha queste proprietà
 
Ora, chiediamoci: ‘dove crede di vivere il genere umano?’. Ecco… e quando si sente parlare di ‘isola di Lemuria?’.

In noi è presente la stessa facoltà di alterazione spazio-temporale, messa in evidenza dal modello terrestre, perché è tutto ‘ad immagine e verosomiglianza’. Qualcosa si è intrapposto nello scorrere del tempo originale...

Con sempre maggior frequenza emergono le isole del futuro, si ritira invece il mare della passata programmazione. Nuove comunità, città, villaggi, intere regioni e nazioni si stanno riadattando alle correnti dell'amore. Questa è la vera notizia, la vera novità.

I vostri media spesso commentano tutto questo, ma per loro stessa natura essi sono più interessati agli avvenimenti che ai processi.

Mentre il nuovo mondo lentamente interpenetra e sostituisce l'antico, le sue principali conquiste e le sue innovazioni più significative vengono riconosciute come ‘avvenimenti’, e come tali sono trattate dai media, ma le cose più importanti avvengono sottilmente dietro le quinte

I media elettronici ben si adattano a coprire gli avvenimenti, ma solo i vostri media interiori vi danno gli strumenti per seguire i processi che stanno trasformando il mondo. Questi si possono sentire solo con il cuore e con l'anima. Le vostre stesse capacità percettive, rafforzate ed ampliate dall'amore, vi aiutano a riconoscere come essi operano nel mondo.
Trasmissioni Stellari – Ken Carey 

Ascendere. Dobbiamo cercare di assumere questa prospettiva come innanzitutto comprensibile per i nostri centri di potere già programmati sulle correnti vibrazionali ‘conosciute’.
Consapevolezza. L’ascensione è un processo, alla sua fine, ‘fisico’. Non stiamo parlando di ‘magia’, per quanto, secondo me, tutto sia magico. Infatti, l’utilizzo di un determinato ‘costrutto del linguaggio’ lascia il tempo che trova… in ‘realtà’ stiamo solo cercando di descrivere coi mezzi attualmente disponibili qualcosa che sfugge del tutto alla facoltà della comprensione a tutto tondo. Ossia?
 
È come essere ciechi e parlare ad un sordo, convinti che costui sia in ascolto. È come tirare sassi nell’acqua convinti di poterla ferire…

Occorre cercare di afferrare il concetto espresso dalla potenzialità, altrimenti come possiamo intenderlo?
 
È con questo augurio che chiudo l’ultimo articolo del 2011 di SPS…

Con viva speranza ‘credo’.

Il 2012 è un anno che fuoriesce direttamente dalle ‘cronache del tempo’, dalle strisce di fantascienza, dai vaporosi vortici del mito e delle leggende d’ogni epoca. È come assistere ad una stringa d’evento sulle note di una musica in grande scala, una musica sinfonica capace di raggiungere le ‘altezze’ inesplorate della confluenza tra possibile ed impossibile, quella ‘scorciatoia tre le anse del tempo capace di trasportare immagini di noi per noi stessi all’interno dell’ologramma omnicomprensivo e multidimensionale.


Vi abbraccio tutti attraverso la fiamma sacra dell’unione intenzionale. Sentiamoci su questa vibrazione e sacrifichiamo a lei la particella superata della paura, ringraziandola per quanto ‘procurato in noi e conferendogli l’opportunità di trasmutare la propria funzione alla luce del nostro rinnovamento

A tal proposito, ritenendo il pubblico di SPS sufficientemente ‘maturo’ anche per gestire qualsiasi fonte e provocazione, riporto questo nitido pensiero da assimilare nel suo significato universale decontestualizzato:

se non fossi un sognatore dove saremmo oggi?
Adolf Hitler

A presto…

Il leone: Che cos'è che di un misero fa un re? Il coraggio! Quale portento fa una bandiera sventolare al vento? Il coraggio! Chi rende ardita l'umile mosca nella foschia fosca nella notte losca... e fa sì che un moscerino la paura mai conosca? Il coraggio! Perché l'esploratore non teme l'avventura? Perché ha coraggio! Perché quando è in pericolo non prova mai paura? Perché ha coraggio! Perché Riccardo Cuor di Leone metteva i suoi nemici in apprensione? Che cosa aveva lui che io non ho?
Dorothy, Spaventapasseri e Uomo di latta: Il coraggio! 
Il mago di Oz

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

 

giovedì 29 dicembre 2011

L'energia è la materia della materia.




Per osservare nella sua interezza un ‘filo che pende dal soffitto’ non gli si può vivere sopra. Questa è la differenza tra l'ape, che vola di fiore in fiore, e l'insetto che s'identifica con il fiore stesso. 

Occorre prenderne le distanze, in qualche modo… fosse anche con la sola capacità di viaggiare con l’immaginazione. Una necessità si trasforma in desiderio e da ‘lì’ in… uno spostamento energetico.

L’intenzione muove dall’inconscio sulla scorta di una ‘ispirazione’. Ciò di cui si abbisogna è inerente alla materia di cui è fatto il tutto: l’energia.

L’energia è la ‘materia’ che costituisce la possibilità di manifestazione dell’intenzione di… conoscere se stessi. Si condensa una parte del campo etereo ad alta vibrazione per permettere alla nostra ‘necessità’ di essere esplorata su un’altra ‘scala’ della sua comprensione: la realtà 3d.

Il materialismo come filosofia continua a evolversi man mano che le idee scientifiche sulla realtà fisica cambiano all’interno della scienza. I confini del ‘normale’ non sono fissi, ma si spostano con i cambiamenti delle ortodossie scientifiche. 

Nel corso del ventesimo secolo, il materialismo ha ‘trasceso se stesso’ attraverso la fisica, come ha commentato il filosofo Karl Popper

La materia non è più la realtà fondamentale, com’era invece per il materialismo vecchio stile. Ora i campi e l’energia sono più fondamentali della materia. Le particelle fondamentali della materia sono divenute vibrazioni all’interno di campi. I confini della ‘normalità’ scientifica si stanno spostando nuovamente man mano che albeggia il riconoscimento della realtà della coscienza. I poteri della mente, sin qui ignorati dalla fisica, sono la nuova frontiera scientifica…
La mente estesa – Rupert Sheldrake

La realtà è una ‘variabile’ dell’energia polarizzata dallo ‘strumento umano’. Quello che ‘passa’ attraverso di noi viene modellato, scolpito, in ‘realtà’… pertanto la ‘realtà’ è un costrutto umano

La perfezione di quello che ci circonda è ovvia, per cui è sottintesa la perfezione umana – sua genitrice. I termini usati per descrivere ‘concetti’ sono, tuttavia, non idonei al fine della maggiore comprensione su scala globale fra individui. Perché?
 
Perché la ‘perfezione’ è come una decodifica di un segnale portante multilivello. Essa ‘è’, a prescindere dal suo valore assoluto e rispecchia non tanto se stessa quanto l’umano che la ‘evoca’ materializzandola

In quanto ‘adattata’ al proprio livello di consapevolezza, la ‘perfezione’ è sempre tale anche quando descrive 'cerchi minori' della sua concentricità. Essa è, semplicemente, sempre all’altezza della situazione ed opportuna, perché la sua descrizione è inerente a coloro che ne vengono rappresentati in termini di riflesso, essendone sia la parte mandataria che quella ricevente.

Da ‘qua’ è possibile comprendere come la ‘perfezione’ sia uno strumento per l’autoconoscenza umana.

Tutto si ripete in vortici via via interpretabili attraverso l’apertura di prospettiva consapevole e presente. Cosa significa? Che nelle 3d emerge ciò che deve essere esplorato per fini auto conoscitivi, ma che il ‘compito’ non si esaurisce in questa ‘azione’, bensì che si necessita del pieno potere della presenza trascendentale al fine di meglio inquadrarsi nel contesto. La ‘spinta’, ora, va anche in questa direzione: l’espansione attraverso l’unificazione degli emisferi cerebrali

Il tornare a 'sentire' il respiro dell’Universo, non tanto come effetto del vivere credendosi solo il corpo, ma anche il sentirlo attraverso l’interezza essenziale dell’apertura ‘oltre al filo della paura che ci trattiene’…

Essere allo stesso tempo operaio e amministratore di un’azienda è una grossa responsabilità. Bisogna capire come funziona un’impresa, studiare tanto, prendere decisioni impegnative. Io mi impegno al massimo e cerco di migliorarmi ogni giorno’. 

Dal giugno del 2011, Luca Bellei, 49 anni, fa due mestieri: lavora come fuochista per Greslab, una cooperativa di Scandiano (Reggio Emilia) attiva nella produzione di piastrelle in gres porcellanato per pavimenti, e contemporaneamente, in quanto socio lavoratore, è uno degli undici consiglieri d’amministrazione della società in cui presta servizio

Bellei si trova a svolgere questo doppio ruolo perché con altri colleghi ha costituito una cooperativa e ha rilevato l’azienda di cui era dipendente, Optima (ex Ceramica Magica), che aveva già chiesto il concordato preventivo ed era prossima alla chiusura.
 
La strategia adottata da Luca e i suoi compagni di lavoro è definita ‘workers buyout’ e consiste appunto nell’acquisizione di un’impresa da parte dei suoi dipendenti, che in questo modo diventano lavoratori/imprenditori

In un periodo in cui la crisi picchia duro e alcune imprese sono costrette a chiudere e a licenziare i propri dipendenti, lo strumento del ‘workers buyout’ sta diventando una soluzione sempre più frequente... 
 
C’erano alternative a questa soluzione del ‘workers buyout’?
‘L’unica alternativa per molti di noi sarebbe stata probabilmente la disoccupazione. Non è che avessimo tanta scelta quindi…’.
Link 
 
Ecco il frattale che evidenzia il nostro stato di co creatori della realtà. Noi siamo gli artefici di questo Mondo; anche in questo 'non abbiamo alternative'. Il nostro potere è basilare per sorreggere i ‘pilastri 3d’ del contesto che abbiamo confuso per opera altrui. 

Ciò che 'ci ha accolto', e che chiamiamo Natura, è l’immagine dell’Anima che si apriva mentre condensava una parte di sé, nell’attesa di sviluppare un avatar adatto all’esplorazione del nuovo contesto inerente a quegli ambiti più celati della propria struttura potenziale

Lo scenario sorgente era ‘neutro’, come una landa bianca o come la dimensione ‘nera’ descritta in Tron. Un ‘qualcosa’ da personalizzare al fine di renderlo sensato, utilizzandolo opportunamente per co creare la possibilità di emersione alla luce del Sole. Un ‘luogo’ capace anche di ‘fare male’, una vasta ‘prateria’ sulla quale correre e provare la sottile e fredda lama dell’aria allorquando si colora d’autunno, provando la sensazione di ‘doversi coprire’. 

Quale ‘immagine’, per quanto perfettamente concepita, poteva farci provare quello che questa situazione ‘fisica’ ci ha permesso di esperimentare?
 
Causa ed effetto: il freddo tende a farci accovacciare, a tornare nella posizione fetale… da cui avevamo immaginato, solo ‘poeticamente’, anche il freddo…

Ora, che facciamo questa esperienza 3d, sappiamo cosa significhi ‘provare freddo’ sulla propria pelle, battere i denti per la sua morsa; pur essendo una sensazione, ancora ‘tecnologica’, perché sempre di una tecnologia energetica si tratta, il suo effetto è diametralmente diverso dalla limitazione omnicomprensiva del semplice immaginare. 

Venire ‘qua’ era un desiderio che nasceva dalla necessità di ‘mettersi alla prova – conoscersi’, ispirato dall’imprinting col Creatore, ed inteso nel momento in cui l’entropia del tutto lo aveva ispirato con tutta la propria ‘potenza evocativa’. Per questo si ‘ricorda’ di un grande Big Bang.  

A livello tridimensionale, tutte queste componenti sottili sono come 'superflue', essendo del tutto inspiegabili ed ‘inconsistenti’ per essere ritenute tanto basilari nel processo di co creazione della Vita. Ciò ci deve fare comprendere la ‘vera essenza che spinge la realtà ad emergere’: una ‘essenza’ che non è di questo Mondo, per cui ne trascende ogni confine ed aspettativa

È come assistere all’effetto di avvicinamento ad un grosso edificio, diciamo un grattacielo: da lontano sembra un qualsiasi edificio solo un po’ più grande degli altri, ma, mentre ci si avvicina, la sua altezza s’impone sempre di più all’evidenza, sino alla completa emersione allorquando si arriva al suo cospetto: solo in quel momento ci si accorge con tutta la propria interezza di quanto esso sia ‘grande’, ossia delle sue vere e proprie 'dimensioni'. 

La prospettiva cambia l’evidenza e per la mente è sufficiente per iniziare a tessere interi Mondi basati su quel ‘punto di vista’ assolutamente incompleto e giudicato come il ‘punto di arrivo’ o celebrativo della propria capacità intelligente ed egoica d’illudersi e smarrirsi in se stessi: libero arbitrio.

Una volta che le ‘basi’ di una realtà giungono all’emersione, la loro Natura illusoria, frutto di un punto prospettico scambiato per definitivo, permette la sua ulteriore personalizzazione attraverso la ‘popolazione’ della realtà stessa, inserita nella struttura magnetica vorticante del tempo. Il tempo ‘esiste’ in quanto rappresentazione, memo, della Natura semovente, transitoria, dell’opera di co creazione. Al di fuori del tempo esiste qualcosa?

Certo. Esiste un ‘punto’ ad alto valore aggiunto capace di osservare ogni ambito in trasformazione ed auto conoscimento, esattamente come se si guardasse allo specchio. Tutto è collegato.

La Camera bassa del Parlamento francese ha approvato oggi un disegno di legge che punisce come reato chi nega il genocidio…
Link 
 
Chi ‘ispira’ questa versione della realtà? Siamo ancora ‘noi’? L’ambito, la sensatezza dell’opera di auto conoscenza non viene meno anche se, in questa fase dell’evoluzione, un altro aspetto di noi ha preso il sopravvento: le entità parassite. 

Se riusciamo a staccarci dal piano che ci contiene a livello fisico, allora potremo accorgerci dell’opportunità che deriva da questa condensazione della carica vibrazionale energetica. In che modo? Smettendo di ‘temere’ le conseguenze della messa in discussione di questo piano degli eventi, a noi tanto ‘caro’. Vero? 

Un ‘piano’ di sofferenze programmate a cui tutti gli ‘attori sovradimensionali’ assistono con speranza: quella di vedere ben presto il genere umano risollevarsi dal proprio ‘angolo’. Ormai il valore aggiunto della sofferenza è interamente emerso

Il poter vedere anche di cosa siamo capaci allorquando scendono le paratie stagne della propria ‘assenza’. Il poter vedere cosa possiamo interpretare, cosa può emergere dalle nostre rinunce, il poter toccare con mano il senso ultimo del patimento, del dolore, del male, dei bassi sensi sempre più rinvigoriti dalla ‘scelta inconscia’ di liberarli per prenderne le misure con azioni che sembrano non esserci

L’amministrazione delle ‘leggi’ è un ambito della possibilità.

Il ‘senso’ è quello di amministrare le limitatezze del genere umano, il tenere a bada quello che non si è riusciti ad auto controllare di sé. Chi si è occupato di forgiare queste leggi? Umani ispirati che hanno dato luogo a forme sottili di aggregazione e polarizzazione dell’intento: ‘forme’ che vivono e prosperano incarnando il proprio incarico, coerentemente, responsabilmente e disciplinatamente.  

Come viviamo questa verità?
 
Perché continuare ad ignorare l’intero ambito della manifestazione? Per paura? Per ‘sicurezza’? È giunta l’ora di mettersi in gioco totalmente, anzi… di entrare in una nuova fase del ‘gioco’:

i Giganti devono tornare ad alzarsi in piedi mostrando tutta la loro grandezza.
 
La parola ‘paranormale’ solleva la domanda di che cosa sia ‘normale’…
La mente estesa – Rupert Sheldrake
 
Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

mercoledì 28 dicembre 2011

La Vita è un gioco, giocalo.




In ‘Sherlock Holmes - Gioco di ombre’ il professor Moriarty, alla fine del film, esprime un lucido pensiero inerente a quello che si annida in una ‘zona’ dell’inconscio umano

molto presto, anche senza il mio intervento, gli uomini troveranno ugualmente il motivo per scatenare la guerra fra di loro e io sarò lì, pronto a dare loro quello che gli serve per uccidersi’. Più o meno il suo pensiero è questo.

Questa è un'ampia verità inerente a quello che si cela nelle profondità umane, che solo nelle 3d poteva emergere così chiaramente alla luce del Sole, tramite il proprio effetto dirompente e, quindi, direttamente misurabile dal genere umano

Osservare la guerra da ‘lontano’, sentire il suo germe presente in noi, cercare di comprendere cosa significhi, non è la stessa cosa che ‘viverla’ sulla propria pelle, perdendo dei propri cari o soffrendo per l’intero arco di implicazioni derivanti.

Ecco il motivo della nostra presenza a questo rendezvous della condensazione energetica: dare Vita a tutte le forme pensiero nascoste nelle nostre ‘cantine’ per, alfine, prenderne atto e iniziare un processo di ricomprensione e trasmutazione del sé, attraverso la propria migliore conoscenza

Holmes e Moriarty costituiscono il proprio complementare, esattamente come se fossero allo specchio. La loro intelligenza è identica ma ribaltata secondo un codice interpretativo personale. Il futuro viene scritto a quattro mani e a due menti, da due punti prospettici diametrali.

La loro scissione è frutto della biodiversità e la loro unione è il frutto sottile dell’olograficità dell’energia

Ognuno dei due, se presente al giorno d’oggi, avrebbe potuto comprendere ‘tutto’ del 'gioco della Vita', utilizzando anche la loro sola capacità deduttiva e intuitiva unitamente al relativo potenziamento della logica. 

Attraverso l’analogia frattale è possibile, capendo un ambito ristretto ed accessibile come il ‘modellino’ di Mondo che calpestiamo ogni giorno, capire ogni meccanismo superiore. Perché? Perché così permettono le traduzioni interpretative delle leggi Cosmiche e Planetarie. È tutto direttamente ‘spiegato’ nella logica della Natura e tutto riflesso anche nell’imprevedibilità del comportamento umano. I ‘segni’ del Controllo emergono sempre alla superficie delle 3d. Basta sapere osservarli, capirli, interpretarli, decodificarli, etc. Insomma… basta essere ‘accesi’.

Chi conosce questo sé che è il mangiatore del miele dell’esistenza e il Signore di ciò che è e sarà, non indietreggerà mai più dalla paura.
Katha Upanishad

Ricordare cosa significa esattamente ‘soffire’, ci riporta alla mente la Natura dell’antica scelta del 'rifiuto a guardarci dentro' per approfondire il motivo delle ‘ferite’ procurateci vivendo in un ambito, dove tutto è inerente al vero motivo della nostra venuta, dove tutto è programmato per comportarsi in maniera coerente e responsabile con la nostra missione di auto conoscenza ed ‘esplorazione’ del sé manifesto. A questo livello geografico della vibrazione, non possiamo ‘scappare’ dal nostro compito indagativo in merito alla nostra Natura.

Spesso le esperienze spiacevoli che ci accadono nel corso della Vita e in particolare durante l’infanzia ci portano a temere la sofferenza e a desiderare di allontanarci dalle emozioni che la provocano; vorremmo ‘sentire’ con minore intensità, quasi come accade sotto l’effetto di un anestetico.

Dato che respirare con totalità significa vivere e sentire in pienezza il desiderio di difendersi dall’intensità delle emozioni e dei sentimenti, implica, a un livello completamente inconscio, l’inibizione della capacità respiratoria, il ‘blocco’ del respiro a un livello che ci permetta di vivere, ma senza troppe emozioni. In questo modo, se è vero che soffriamo forse un po’ meno, sicuramente ci precludiamo la possibilità di provare Gioia e di realizzare tutto il nostro potenziale di creatività e bellezza… 

Attraverso la respirazione circolare il respiro fluisce liberamente in tutto il corpo e ogni cellula del corpo respira.
 
Questo tipo di respirazione ci aiuta a entrare in contatto con le nostre emozioni represse o dimenticate e a sciogliere i blocchi energetici che si trovano nel nostro corpo. Bloccare le emozioni e impedirsi di sentire richiede l’impegno di una grande quantità d’energia, necessaria per evitare che ciò che è stato confinato nell’inconscio riaffiori; di conseguenza questa energia rimane inutilizzata. 

Quando attraverso la respirazione circolare riusciamo a integrare le emozioni rimosse, a concedere loro il diritto di esistere, liberiamo moltissima energia che possiamo utilizzare per scopi creativi e per ‘prendere in mano’ la nostra Vita.
Meditazione - Riscoprire la gioia

È ovvio che le leggi preposte al mantenimento strutturale ed esistenziale del luogo che ci accoglie, siano strutturate in maniera tale da giungere, comunque – in una maniera o nell’altra, al risultato finale desiderato e definito per imprinting dall’intento originale della ‘Sorgente’: conoscersi.

Prima o poi doveva emergere tutto quello che avevamo nascosto così bene in profondità. Definire ‘vive’ le nostre paure, le nostre emozioni, non è affermare qualcosa a casaccio. Definire ‘vivo’ il pensiero e le forme pensiero, non è bearsi nell’idiozia. Abitiamo in un ‘reame’ interamente vivo, essendo la nostra diretta emanazione complementare, lo specchio che parla di noi in continuazione, il ‘Grillo Parlante’ di Pinocchio, il Maestro scomodo che ci riporta coerentemente sui nostri passi malfermi ed insicuri. Perché? 

Non per perfidia fine a se stessa ma per adattamento al livello di 'smarrimento/studio' umano: a mali estremi, estreme misure.

Dato che nel nostro caso non ‘conviene’ più parlare di ‘male, ma di ‘conseguenza’ alla luce della Natura energetica delle 3d, tutto ciò che ‘emerge’ all’esterno dipinge panorami interni della nostra essenza. Tutto ci compete. E noi cosa facciamo? 

Diamo colpe e giudichiamo sempre gli ‘altri’. Ma chi sono esattamente gli ‘altri’? Siamo ancora noi ed allo stesso tempo ‘sono uno specchio di noi’.

Come fare per capirlo ad un livello sufficientemente radicato, in maniera tale da implementarlo nel nostro 'sistema di guida' quotidiano? È una questione di tempo e d’opportunità.

Innanzitutto, iniziamo ad osservare i ‘danni’ inferti al Pianeta.

Da chi sono dipesi? Da chi è generato l’inquinamento? Non importa se l’ispirazione inconscia è ormai ad opera di entità parassite. Il vero fulcro di potere, per giunta ancora più silente dell’opera parassitaria, deriva solo ed esclusivamente da noi stessi, e ‘tutto’ è esattamente all’opera per tentare di farcelo capire

Le ‘lezioni’ si succedono regolari e non conoscono fine di continuità, esattamente come il fluire continuo delle onde del mare, inoltre esse diventano sempre più ‘forti’ man mano il programma di studi va in 'ritardo' o non viene compreso.

Ripetendo s’impara: è una legge. 

Se ciò non dovesse accadere sarebbe ‘diabolico’. Ciò mette in evidenza anche l’azione dell’effetto che abbiamo provveduto a generare attraverso la nostra ‘rinuncia’. Per cui, mi chiedo: ‘quanto è casuale il nostro 'ritardo'?

Stiamo andando bene. Smettiamo di fare le vittime o piangerci addosso. È tutto esattamente come doveva essere. Snidare certe ‘parti’ così antiche e dense da dettare legge anche alle grandi ‘altezze’ non è certo un compito facile. Tutto è inerente alla ‘forza’ che stiamo affrontando, una parte di noi e null'altro. Esattamente, quello che stiamo affrontando ha grande forza e ‘vincerlo’ richiede grande forza.

È davvero meraviglioso percepire questa grande sinfonia. Si smette di sentirsi un fuscello nella corrente. Il ‘tutto’ è esattamente come dev’essere. Propedeutico al ‘gran balzo’…

Sincrodestino: sincronia degli eventi ad ‘immagine e somiglianza’ dell’intenzione di base.

L’unico requisito per liberare il potere dell’intenzione è la connessione con il campo dell’intelligenza consapevole, che si può ottenere in vari modi, tra cui la meditazione è uno dei migliori. Quando una persona raggiunge un determinato livello di consapevolezza, vede realizzarsi tutto ciò che desidera… In realtà, non è esatto dire che si compiono le intenzioni individuali di certe persone, ma piuttosto che le persone connesse con il campo d’intelligenza consapevole adottano le intenzioni dell’Universo

E l’Universo utilizza le loro intenzioni per realizzare i propri desideri…
Le coincidenze per realizzare in modo spontaneo i propri desideri – Deepak Chopra

Il campo informativo si completa sempre di più e non potrebbe essere altrimenti. Capire cosa significhino le leggi Cosmiche Planetarie nella loro più autentica funzione multidimensionale, è superare il livello ‘illusorio’ delle loro prime ‘decodifiche’

Il ribaltamento dei piani, nelle 3d, serve appunto per generare e vivere l’effetto del ‘lato nascosto’ presente in ognuno di noi e, per analogia, anche nel Creatore. È una blasfemia, questa? Nemmeno per sogno. Probabilmente sono morto più volte, nel corso delle esistenze passate, per avere continuamente affermato certe verità. Oggi non succede più.

Cosa significa? Che il genere umano è ‘andato avanti’. È tutto talmente ‘migliorato’ che, il non comprenderlo ancora, è quantomeno bizzarro o 'diabolico'. Probabilmente l’effetto è ‘strisciante’, ossia non deve ancora emergere del tutto pienamente alla luce del Sole. Perché? Per ‘strategia’.

Credere in Cuor proprio, senza provare la necessità egoica di doverlo manifestare. Saperlo ma lasciandolo andar, rispettando i tempi di ogni individualità alle prese con il proprio corso di studi. 

Quando la massa critica sarà pronta, il frutto del lavoro emergerà come diretta conseguenza, per inerzia, un po’ come ‘descritto’ nel processo inerente all’irraggiamento quantico ad opera della ‘centesima scimmia’

La goccia che fa traboccare il vaso ha il merito di ‘colmare uno spazio’, nulla di più rispetto al ‘lavoro’ che hanno svolto tutte le altre gocce. È come essere il milionesimo cliente di un’azienda: costui non è migliore rispetto alla ‘rimanenza’, ma ha avuto la sincronicità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto, ma... per fare cosa? Per ‘apparire’. È probabilmente solo l’effetto dell’intromissione del proprio Ego o, chissà, un riconoscimento alla propria Natura unificante.

Superando la prospettiva 3d è più semplice capire che la ‘scissione’ individuale ha creato anche la ‘sua classificazione nel tempo’, per cui è solo alzando la prospettiva che si torna ad inquadrare il ‘panorama’ nella sua 'ragione di complessità apparente', ma riferita solo ed esclusivamente ad un insieme scisso che tende a ricomporsi più ‘ricco’ di quanto sia partito

È la composizione delle parti, la loro ‘chimica alchemica’, che identifica un ‘tutto’ trasmutato in se stesso, come se un puzzle cambiasse immagine mantenendo la medesima partecipazione dei tasselli, i quali hanno ‘solo’ mutato la propria capacità di riflettere la luce. 

Tutto ciò riporta in superficie la differenza che intercorre tra un ologramma e una carta ‘lamincards con effetto Super 3D’, tipo quelle dei Dragonball tanto adorate dai bambini. Quale differenza?

L’ologramma è tale da ogni posizione di visione osservativa:

esso ha una piena presenza pur essendo un ‘gioco di luce ed ombra’. La carta lamincards ha più possibilità di apparire, in funzione sempre del medesimo gioco di luce ed ombra, ma mutevole in funzione della posizione dell’osservatore. L’ologramma è illusorio eppure ‘inamovibile’ sino a quando esiste la fonte di luce e di proiezione, ossia l’intenzione e la struttura consapevole. La carta è un ‘dipende’ molto più esteso…

In realtà è l’ologramma ad essere più complesso; esso ha in sé le caratteristiche della carta:

su una stessa lastra possono essere registrati moltissimi diversi ologrammi, semplicemente variando l'angolo di incidenza del laser, e allo stesso modo essi possono essere letti separatamente.
Link 
 
Alcune delle sue proprietà sono fenomenali:
  1. un ologramma può registrare una informazione tridimensionale
  2. un ologramma può registrare molte diverse informazioni nello stesso spazio senza che queste interferiscono fra loro
  3. un ologramma registra l’informazione su tutto il supporto, ed essa è quindi presente – e accessibile – in ogni suo punto.

Se al posto di ‘tridimensionale’ mettiamo ‘multidimensionale’, abbiamo l’esatta ‘diapositiva prospettica’ del panorama umano, scisso nelle sette miliardi di unità attualmente popolanti il Mondo:

l’ologramma scisso nelle sue versioni ‘lamincards’.

Se ci spostiamo nella prospettiva, allora l’ologramma è l’Anima e le Vite sono le ‘lamicards’. La reincarnazione diventa una gradazione prospettica della percezione dell’osservatore, che avviene allo stesso momento, dove per momento s’intende dove ‘poggia’ la sua attenzione, proprio come il fascio laser che ‘incide’ l’ologramma

Cambiando ancora la prospettiva, si comprende l’infinita capacità di memorizzazione delle informazioni su base ‘multistrato’ ad opera della luce. Che cosa possa essere, allora, l’Akasha, è ‘cosa’ più intuibile se la inquadriamo da un simile punto della prospettiva. Cosa sia la Noosfera, allo stesso modo, è perfettamente interpretabile se la si prevede in un ‘piano di risposta’ frattale a diversa gradazione della densificazione energetica.

Il ‘movimento’ che cosa è? 

È lo spostamento del personale ‘punto d’osservazione’.

Osservate una lamincards per meglio capire. I movimenti sono già ‘previsti’ ma non li percepiremo, se non quello inerente alla nostra attuale 'stasi', sino a quando non saremo ‘noi’ a muoverci. Il loro movimento è illusorio ma frutto di un nostro spostamento 'concreto'.

Esse rispecchiano per analogia il nostro comportamento…

Rare: il futuro è negli ologrammi.
Kinect sta aprendo nuove vie. 
 
Scott Henson del team Rare è convinto che nel futuro prossimo dei videogiochi ci saranno sensori di movimento sempre più precisi e versatili, ma anche ologrammi. Durante una recente intervista lo stesso Scott ha dichiarato che Kinect rappresenta il primo passo in questo senso, ma che nei prossimi anni il trend proseguirà.
 
Ovviamente è impossibile individuare una data per l'arrivo degli ologrammi nel mondo dei videogiochi, ma sono convinto che prima o poi arriveranno’.
Link 

La vita è un gioco, giocalo.
Inno alla Vita – Madre Teresa di Calcutta

Davide Nebuloni/ SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com

martedì 27 dicembre 2011

Circuiteria della paura.




Osservando le immagini di ‘emblemi araldici’, che compaiono a questo link, mi sono ritagliato lo spazio per il tempo di una riflessione:

questi ‘simboli’ sono come degli schemi radionici, ossia dei ‘circuiti’ personalizzati sulla base di un comune schema generale; in questo caso l’immagine di uno ‘scudo’. Ad esempio, l’immagine di testa del presente articolo viene descritta in questa maniera a questo link:

I Apprendista Introdotto.
Il grado di Apprendista deve considerarsi quello che più esattamente rappresenta il Libero Muratore nella sua perpetua opera di perfezionamento di séViene detto che il grado di Apprendista è il solo che siamo ben sicuri di portare legittimamente, di tutti gli altri, non ne saremo mai veramente certi.

Eccoa questo volevo arrivare oggi, sulla spinta di una intensa sensazione interiore, nata nelle ultime giornate di ‘festività’; quella sempre più tangibile sensazione di fare parte di un ‘vasto’ piano d’azione ‘educativa’, ed infine ‘auto educativa’, messo in atto (per ‘retroazione’ d’immagine e somiglianza, frattale e olografica) ‘persino’ dall’intera organizzazione umana attualmente al ‘potere’, ossia quella sorta di ‘compagnia segreta’ alla base dell’accompagnamento adattivo descritto nella ‘discesa’ vibrazionale umana, nel corso del tempo, molto simile ad una immane apnea al di sotto del livello delle 'acque del mare'.

Cosa intendo dire? 

Che ho la sempre più certa convinzione che ‘tutto’ sia sempre stato gestito con grande perfezione, persino a livello di ‘controllo umano ad opera di umani’

Una ulteriore conferma per 'estensione massima' del concetto di opportunità e di non esistenza del caso.

Il meccanismo che ha drenato la 'conoscenza', ed in ultima analisi ‘il ricordo’, individuale, lasciando l’essere umano ‘nudo’ alle prese con le proprie ‘difficoltà’, o paure, di fronte al ‘vuoto’ esistenziale, mi sembra sempre di più un atto volontario, un fenomeno deciso e ‘ruvido’, di una intenzione senza freni di permettere al genere umano ‘anche di precipitare’ e di raggiungere il ‘fondo del barile’, ma sempre in maniera 'graduata'.

Sino a quale punto saremmo arrivati prima di ‘mutare vibrazione’ e, dunque, risvegliarci? Il ‘segreto’ che ha da sempre accomunato i vari ‘ordini iniziatici’, d’ogni tipo e  geografia, è grandemente indicativo di un intento globale di ‘amministrazione’ della proiezione 3d esistenziale-fisica, di una intera specie in lenta e costante presa di coscienza attraverso un ‘duro allenamento’ in stile quasi ‘militare’:

l'aggettivo militare indica tutto ciò che viene gestito da o per conto delle forze armate, in contrapposizione a ciò che militare non è (civile)…
Link 
 
Il ‘sapere’ è stato drenato opportunamente dal Mondo. Perché? Perché ‘intimamente’ lo desideravamo e perché era necessario, al fine di ‘liberare le nostre negatività represse’.

Coloro che ‘non hanno dimenticato’, rappresentano una parte del genere umano ‘capace’ di ricollegare il senso della fruizione del tempo nel reame illusorio del tempo. Ciò rappresenta un ‘ordine militare’ della gestione delle informazioni e del comportamento, ‘interpretato’ dalle organizzazioni sovrastoriche, le quali hanno da sempre gestito l’intero processo di ‘caduta e risveglio’ del campo umano, in virtù di un meccanismo ad orologeria innescato alle origini dell'esperienza esistenziale. 

Individui che hanno coraggiosamente interpretato le leggi Cosmiche, applicandole e convertendole alle 3d, nella personalizzazione dello ‘scenario’ 3d Planetario disponibile. Ben consci del livello di co creazione che la ‘massa’ avrebbe dato luogo nel reame del tempo Planetario, e del ‘rischio’ di ciò che magneticamente sarebbe stato attirato, in termini di presenze parassite. 
  
Il potere occulto, che si cela ‘oltre’ all’intera struttura di amministrazione sociale, è secondo me la rappresentazione negativa del positivo, in virtù di quel ribaltamento dei piani inerente alla percezione illusoria 3d

Per cui, una volta chiarito questo ambito… il ‘resto’ diventa una conseguenza dettata dal libero arbitrio ‘permesso’ e del livello di partecipazione più o meno consapevole al gioco evolutivo della Vita. Ho sempre di più la sensazione di fare parte di una gigantesca struttura organizzata abilmente, atta a forgiare, un individuo ‘maturo’ ed aperto alla multidimensionalità, convertita e pienamente vissuta, rispecchiata anche nel corpo umano a livello tridimensionale

Ho come l’impressione di sentire il ‘disegno’ pratico in corso d’opera. Un ‘piano’ lungimirante, capace di ‘dare corda’ ad ogni impulso represso, per vari motivi, dalle scintille divine in via di auto determinazione. Liberi di co creare ogni tipo d’illusione e di viverla in maniera ‘autentica’, soffrendo e gioendo d’ogni possibilità della esperimentazione.

La ‘verità’ viaggia a livelli sottili e va agganciata in maniera sincronica in funzione di una senzienza sempre più presente e ‘ramificata’ fuori e dentro di sé.

Insegnante: Cosa t’induce a cercare il tuo Sé Superiore? È l’ispirazione. L’ispirazione che viene dai maestri spirituali venuti prima di te. L’ispirazione che viene dalla Natura. L’ispirazione che viene dall’arte. Ma, ancor più importante, è l’ispirazione che entra in te dai regni del Navigatore di Totalità, nel tuo strumento umano, e ti accende instancabile il desiderio di ricordare la realtà del Frammento-Dio depositato in te.
Studente: Come riconosco tale ispirazione?
Insegnante: Non è importante riconoscerla. Importa solo che tu la senta e accolga la sua presenza, perché è in questo modo che sviluppi la fiducia in te stesso e nel conoscere da te stesso.
Wingmakers

L’ispirazione giunge da ogni ‘latitudine’ e si mescola con la capacità di provare paura, ossia di ‘scambio’ bioenergetico con le altre entità che abbiamo attirato attraverso il nostro 'comportamento'.

La paura è ‘solida’. Cosa significa?

In base al ruolo che le persone si sono ritagliate nella società, è possibile osservare la loro missione vibrazionale in una determinata Vita, il tutto alla luce dello status globalmente accumulato/sviluppato nel contesto di tutte le reincarnazioni. Un individuo con funzioni di comando su altri individui avrà un certo compito spirituale da affrontare e sbrigliare, viceversa, un individuo che prende regolarmente ordini dai suoi ‘capi’, avrà un’altra direzione da seguire. Entrambi stanno maturando esperienza esistenziale, da ‘riportare’ sincronicamente al Creatore in ‘ascolto’ continuo.

Un amministratore delegato di una grossa multinazionale internazionale, avrà un ruolo vibrazionalmente più ‘complesso’ di un contadino della provincia lontana dagli agglomerati cittadini. Niente è meglio o peggio, ma semplicemente stiamo riferendoci a due situazioni diverse. Dunque, impariamo a percepire, anche in funzione del ruolo interpretato socialmente, di cosa ‘abbiamo ancora necessità di approfondire di noi stessi a livello animico’. 

Ripeto, non è una classifica ma una ‘funzione’ espressa in una recita .

Una recita sicuramente ‘non a caso’. Persone che affrontano vaste platee, parlando loro, hanno una funzione globale radicata, che nella stessa Vita, altre persone non hanno, perché, magari, impegnate a consolidare altri percorsi risalenti ad altre Vite. L’operaio e il padrone vivono esperienze diametrali, per quanto riguarda la percezione 3d in merito all’attaccamento, pur essendo l’operaio non al di sopra dell’attaccamento stesso e viceversa. L’evoluzione prescinde dall’appartenenza ad una singola classe sociale.

Nel corso di una esistenza si tracciano ‘segmenti’ vibrazionali sempre più addensati. La loro Natura è legata alla mente, ai pensieri, che si condensano nel magnetismo Planetario. Vivere nella paura significa addensarla in un ‘vettore’ denso d’energia e… ‘dargli Vita propria’.   

Un simile ‘vettore’ si fissa nel tessuto energetico delle 3d e sarà dotato di determinate ‘coordinate’ spazio-vibrazionali. Tramite uno schema radionico è possibile disegnare ‘circuiti’ che si avvalgono anche di questo vettore, oppure che lo vanno ad ‘ammortizzare’ o altro. La paura è ‘densa’ ed è molto simile ad un ‘tratto’ di autostrada; percorrendo determinate ‘strade’ la si può addirittura ‘respirare’. La sua forma pensiero si manifesta densamente ed attrae tutto ciò che risulti ‘affine’, ossia dotato di familiarità magnetica.

Ho trovato in ‘Rete’ delle rappresentazioni grafiche capaci di ‘aprire’ determinati varchi nell’energia, al fine di richiamare entità che stanno al di là della soglia, le quali dovranno rispondere se opportunamente ‘chiamate in causa’, ovviamente attraverso le proprie capacità o caratteristiche vibratorie naturali. A parte il pericolo che si corre nell’esporsi a certe aggregazioni della possibilità energetica, il fatto che si ma ha colpito ricade nell’ambito ‘grafico’ dello schema di ‘chiamata’, ossia una sorta di vero e proprio codice grafico assimilabile al disegno di una certa circuiteria elettrica tradizionalmente sviluppata in ambito civile

Ebbene, la paura potrebbe essere una parte di un ‘circuito vibrazionale denso’, capace di collegare parti diverse della ‘possibilità’. Un segmento denso in grado di cortocircuitare il passaggio di energia, veicolandolo in un percorso più ‘attraente’ per la scelta di scorrimento energetico ‘reale’ e non ‘convenzionale’:

prima di cominciare le attività è importante definire il senso della corrente. Nella realtà sono gli elettroni che si spostano dal polo negativo al polo positivo, ma per convenzione, si dice che i protoni si spostano e quindi che la corrente va dal polo positivo e quello negativo. Tutto il contrario di ciò che accade in realtà. Tutti gli schemi elettrici e le formule parlano di senso convenzionale della corrente
Da ‘Scienza e gioco – l’elettricità’ della Clementoni

Se togliessimo quel ‘tratto denso’ della paura, l’intero circuito avrebbe un funzionamento del tutto diverso in termini di ‘efficienza’ energetica. La paura è come una sorta di resistenza che dissipa energia. L’effetto diretto del riscaldamento dissipatorio è la spia che permette di osservarla nel piano 3d:

il suo effetto è un utilizzo scompensato dell’energia e un lento e graduale drenaggio dell’energia circuitale. 

Il ‘calore’ prodotto come dissipazione energetica è l’effetto 3d, mentre sul piano sottile la sua rappresentazione è un’emanazione energetica molto simile al profumo di una pietanza che cuoce sul fornello. Questa ‘aromaticità’ attrae i relativi predatori… che da piani prospettici diversi la percepiscono come un’irresistibile richiamo.

La paura è una intensa emozione derivata dalla percezione di un pericolo, reale o supposto. È una delle emozioni primarie, comune sia alla specie umana, sia a molte specie animali.
 
Reazioni.
La paura è un'emozione dominata dall'istinto (l'istinto è un impulso) che ha come obiettivo la sopravvivenza del soggetto ad una suffragata situazione pericolosa; irrompe ogni qualvolta si presenti un possibile cimento per la propria incolumità, e di solito accompagna ed è accompagnata da un'accelerazione del battito cardiaco e delle principali funzioni fisiologiche difensive…
 
La paura è talvolta causa di alcuni fenomeni di modifica comportamentale permanenti, identificati come sindromi ansiose: ciò accade quando la paura non è più scatenata dalla percezione di un reale pericolo, bensì dal timore che si possano verificare situazioni, apparentemente normalissime, ma che sono vissute dal soggetto con profondo disagio

In questo senso, la paura perde la sua funzione primaria, legata alla naturale conservazione della specie, e diventa invece l'espressione di uno stato mentale.
 
La paura di oggetti o contesti può essere appresa; negli animali questo effetto è stato studiato e prende il nome di paura condizionata, che dipende dai circuiti emozionali del cervello.
 
Gradi della paura.
La paura ha differenti gradi di intensità a seconda del soggetto: persone che vivono intensi stati di paura hanno sovente atteggiamenti irrazionali. La paura come la rabbia è una risposta al dolore o alla sua percezione: nella paura l'eccitazione si ritira (nella nuca), mentre nella rabbia si dirige verso la fonte del dolore, sia questo reale o immateriale. Se un individuo impaurito è costretto ad attaccare si arrabbia e non ha più paura. In tal senso alcuni atteggiamenti derivanti dagli stati di paura possono essere considerati pericolosi, quando si tramutano in rabbia. La paura può essere descritta con termini differenti a seconda del suo grado di intensità:
  • Timore
  • Ansia
  • Paura
  • Panico
  • Terrore
Timore.
Il timore è la forma meno intensa della paura e si determina quando una situazione promette piacere ma, al tempo stesso, anche dolore: c'è la percezione della possibilità di perdere il piacere atteso ma ci si muove ancora verso di esso.
 
Ansia.
In questo caso la minaccia del dolore e quella del piacere si equivalgono generando una situazione di conflitto nell'attesa di qualche indizio capace di far pendere la bilancia da una parte piuttosto che dall'altra.
 
Paura.
La paura emerge quando il contesto è dominato dalla minaccia del dolore o dalla sua percezione: in questo caso si è pervasi dal desiderio di scappare o comunque di allontanarsi dalla fonte di dolore, sia questo reale o immaginaria.
 
Panico.
Nel momento in cui la paura diviene travolgente, si determina il panico. L'impulso è sempre quello di scappare ma è talmente forte che si decide di allontanarsi dalla (probabile) fonte del dolore correndo via alla cieca. La situazione di panico è correlata alla claustrofobia.
 
Terrore.
Il terrore è la forma più estrema della paura, di intensità ancora maggiore al panico, dove l'impulso a scappare è talmente elevato da ricercare una soluzione immediata: in questo caso l'individuo sceglie di ritirarsi dentro se stesso. Il terrore è una vera propria fuga verso l'interno, la muscolatura si paralizza nel tentativo di ridurre la sensibilità dell'organismo nell'agonia finale.
Link

I mass media contribuiscono al foraggiamento ed irraggiamento dell’ordine della famiglia della paura, a livello ormai globale. La paura innesca un processo che porta ‘dentro’ di sé. Esattamente il vettore contrario a quello che ci ha portati alla rinuncia a ‘guardarci dentro’. Il ‘terrorismo’ di Stato, se ben inquadrato, ha questa proprietà interiorizzante. È necessariamente un ‘male’, questo?
 
Iniziamo a notare le tracce della ‘grande opera’ anche a livello del Mondo 3d.

L'amigdala, o corpo amigdaloideo, è una parte del cervello che gestisce le emozioni ed in particolar modo la paura… È ritenuta il centro di integrazione di processi neurologici superiori come le emozioni, coinvolta anche nei sistemi della memoria emozionale. 

È attiva nel sistema di comparazione degli stimoli ricevuti con le esperienze passate e nell'elaborazione degli stimoli olfattiviMentre l’ippocampo ‘rimembra’ i fatti, l’amigdala ne giudica la valenza emozionale. L'amigdala quindi fornisce a ogni stimolo il livello giusto di attenzione, lo arricchisce di emozioni e, infine, ne avvia l'immagazzinamento sotto forma di ricordo.
 
L’amigdala è dunque l'archivio della nostra memoria emozionale, per ciò analizza l’esperienza corrente, con quanto già accaduto nel passato: quando la situazione presente e quella passata hanno un elemento chiave simile, l’amigdala lo identifica come una associazione ed agisce, talvolta, prima di avere una piena conferma.

Ci comanda precipitosamente di reagire ad una situazione presente secondo paragoni di episodi simili, anche di molto tempo fa, con pensieri, emozioni e reazioni apprese fissate in risposta ad eventi analoghi. L’amigdala può reagire prima che la corteccia sappia che cosa sta accadendo, e questo perché l’emozione grezza viene scatenata in modo indipendente dal pensiero razionale, e prima di esso.
Link 
 
Ecco due diverse tipologie di ‘segnale’ presenti in noi. Due diverse emittenze contrassegnate da capacità di risposta raffinata ed utile per la gestione separata della ‘realtà’ percepita e percepibile.

Quando compare uno stimolo emotivo, vengono attivati (tramite i canali sensoriali: vista, udito, etc.), l’amigdala ed il sistema limbico che, a loro volta inducono una reazione fisica piacevole o spiacevole. Questa reazione fisica stimola l’amigdala e sistema limbico, ma anche la corteccia somato-sensoriale ed insulare a formare una mappa somato-sensoriale della reazione fisica allo stimolo (cioè uno schema delle sensazioni che abbiamo provato in risposta a quello stimolo).
 
La corteccia orbito-frontale collega lo stimolo emotivo a questa mappa somato-sensoriale, creando il cosiddetto marcatore somatico. Quando, in un secondo tempo, si presenta un stimolo emotivo simile a quello che ha innescato la prima risposta fisica, la corteccia orbito-frontale (con la collaborazione dell’amigdala), riattiva le mappe somato-sensoriali legate allo stimolo emotivo originario.
 
Questa riattivazione provocherebbe quella sensazione fisica piacevole o spiacevole (marcatore somatico), capace di avvertirci della possibile natura favorevole o sfavorevole dello stimolo attuale e quindi di aiutarci a prendere una decisione al riguardo...
 
Un effetto durevole del lavoro corporeo richiede una presa di coscienza del fatto che si sta modificando qualcosa…
 
'Blocchi' a livello connettivale:
 
la retrazione crea un fulcro non fisiologico, tale fulcro retraendosi attrae a sé i tessuti con cui è connessa, obbligando l’organismo a creare adattamenti e compensazioni. Si tratta di zone rigide e silenti in quanto caratterizzate da una propriocettività alterata e da una diminuzione della coscienza.
 
Smembramento della corrente dei sentimenti da parte delle tensioni croniche:
 
la consapevolezza corporea è strettamente legata al movimento corporeo. Noi siamo in grado di percepire ciò che si muove; ciò che non si muove è scarsamente percepito o addirittura completamente fuori dalla nostra percezione cosciente. Per tale ragione, le parti del corpo bloccate da tensioni muscolari croniche sono pressoché escluse dal normale campo propriocettivo; non solo, ma l’individuo non è nemmeno consapevole delle tensioni responsabili del deficit motorio e del deficit percettivo.
 
Un sentimento è la percezione di un evento o di un movimento interno al corpo. 

Se non c’è evento non ci sono sentimenti, perché non c’è nulla da percepire. Un emozione è un movimento (un moto) verso qualcosa ( il prefisso 'e', di 'e-mozione', denota la direzione dall’interno verso l’esterno). Ogni emozione è movimento dal centro verso la periferia, dove viene tradotta in azione:
  • l’amore, viene vissuto come un impulso di protendersi verso qualcuno;
  • la rabbia, come un impulso di colpire intorno a noi;
  • la tristezza, come un impulso di sfogarsi con il pianto.
L’impulso dell’emozione deve raggiungere la superficie del corpo per essere vissuto come sentimento. Non occorre, comunque che produca una qualsiasi azione manifesta. Se l’impulso produce nella muscolatura uno stato di predisposizione ad agire, allora sarà vissuto come emozione.
 
L’inibizione del movimento per mezzo di una tensione cronica dei muscoli ha effetto di sopprimere il sentimento. Una tensione del genere irrigidisce il corpo e rende parzialmente insensibili.
 
Poiché la rigidità è associata con la repressione dei sentimenti, si può dire quali sentimenti vengono repressi esaminando il tipo di tensione:
  • mascelle serrate – ostacolano l’impulso di mordere, che però può emergere sotto forma di pungente sarcasmo. Le mascelle serrate bloccano anche gli impulsi di succhiare, sopprimendo il desiderio di intimità e di contatto.
  • gola contratta – impedisce i singhiozzi profondi e aiuta a reprimere la tristezza.
  • spalle irrigidite – riducono l’intensità di una reazione d’ira.
  • rigidità generalizzata del corpo – lo intorpidisce, limitandone la respirazione e la motilità. Cosi facendo riduciamo la quantità di ossigeno immessa, diminuendo l’attività metabolica e riducendo l’energia disponibile per i movimenti e i sentimenti spontanei.
La respirazione possiede la caratteristica di essere un’attività naturale e involontaria, soggetta però, nello stesso tempo, al controllo cosciente.
 
Gli stati emotivi influiscono direttamente sulla respirazione:
 
  • rabbia – il respiro diventa più rapido, per aiutare il soggetto a mobilizzare una maggiore quantità di energia per l’azione aggressiva.
  • paura – trattenere il respiro perché nello stato di paura l’azione è sospesa.
  • panico – come una persona cerca disperatamente di sfuggire a una situazione minacciosa, il respiro si fa rapido e poco profondo.
  • terrore – si respira a fatica, in quanto questa emozione ha un effetto paralizzante sul corpo.
  • stato di piacere – la respirazione è lenta e profonda.
La chinesiterapia, la ginnastica propriocettiva, la ginnastica medica, e in particolare le metodologie che si basano su un lavoro percettivo-motorio di presa di coscienza corporea e di rieducazione propriocettiva e posturale, si rivelano estremamente utili per il paziente, ma non sono in grado di contattare quelle dinamiche emozionali di cui lo stesso soggetto non è consapevole. D’altra parte non è certo questo l’obiettivo delle tecniche chinesiterapiche.
 
Il fluire della corrente e i sentimenti:
 
il 'feeling' (l’importanza della retroazione). In un intervista di Alessandra Callegari, nel luglio 2003, Alexander Lowen dichiara

'È sbagliato il fatto che la mente controlli tutto, anche i sentimenti e le emozioni. Con la mente, gli uomini pensano: 'posso fare questo e quello', ma non ne hanno un vero feeling, non lo sentono

La gente non è sana. 

E anche quando fa qualcosa per sé, per esempio attività fisica, ginnastica in palestra, sport ecc., non lo fa per stare bene, ma solo o prevalentemente per essere più forte, più bella. Per l’immagine. Insomma, non sente. Il sentire non ha a che fare con l’intelligenza, né con la forza

Ecco perché la bioenergetica può insegnare a diventare più vivi, più vitali e a sentirlo...

Se dovessi scrivere un libro ora, non insisterei sul carattere, ma sulle dinamiche energetiche del corpo, sul respiro, sulla vibrazione, sul grounding. Questo non significa che non si debba dire ai propri pazienti quali problemi caratteriali hanno. Ma non saranno in grado di cambiarli per il solo fatto di sapere che li hanno. Chi vuole teorizzare troppo, lo fa perché ha paura di stare nel corpo e preferisce stare nella testa. Visto invece che ci sono buone tecniche corporee, come quella che ti ho mostrato prima, meglio non parlare troppo…' (L’intervista integrale si trova sul sito: http://www.alessandracallegari.it).
 
Non credo che sia superfluo ricordare che nel suo significato più generale la parola feeling denota percezioni collegate al corpo (sensazioni di malessere, di benessere, di dolore, sensazioni tattili), più che un apprezzamento di ciò che è veduto e udito.
 
È il corpo che si scioglie d’amore, si congela di paura, trema di rabbia e si protende in cerca di calore e di contatto. Staccate dal corpo, queste parole sono immagini poetiche.
 
Tutti i sentimenti nascono da processi corporei e devono essere compresi sulla base di questi processi. Sperimentate nel corpo hanno una realtà che conferisce un significato all’esistenza. Se è basata sulla realtà delle sensazioni corporee, un’identità ha sostanza e struttura. Astratta da questa realtà, l’identità è un prodotto sociale, uno scheletro senza carne.
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Ascoltarsi ed essere sempre ben disposti verso di sé…  è ‘conoscersi’ sempre più a fondo. Gli ‘altri’ ci rispecchierannno secondo le proprietà naturali plasmate per mezzo della miscela di leggi  Cosmiche e Planetarie sempre all’opera

Un eterno fluire e defluire vettoriale capace di colorare diversamente l’ambito circoscritto attraverso la nostra viva presenza, proprio come il mutare cromatico della rappresentazione Aurea e d’Anima, che l’Arte permette di ben intuire, anche nelle 3d, attraverso la ‘circuiteria corporale’.

Il corpo necessita di flessibilità; al suo interno l’energia deve scorrere al fine di renderlo massimamente polarizzato verso il contenimento della luce. L’equilibrio deve essere libero di muoversi anch’esso, in quanto ogni ‘attimo’ è una funzione d’equilibrio nomade sempre ‘perfetto’ per quella circostanza infinitesimale che lo ha generato, compensato ed usufruito.

Evitate l'uniformità, sia di luogo che d'azione. Essa accompagna quel massimo errore che è il concetto della proprietà personale.
 
Chi ne è schiavo perde soprattutto la mobilità dello spirito: non ricorda che ogni giorno di lavoro deve essere colorato di una speciale qualità dello spirito.
 
Non può cambiare luogo, perché il suo spirito è legato in modo permanente alla dimora terrena. Esaminatevi - vi riesce facile cambiare di luogo? Vi è facile cambiare lavoro? In caso affermativo, sapete il valore del Bene Comune. 
 
Se invece un viaggio vi fa scrivere le ultime volontà e il testamento, e una variazione di lavoro vi fa infelice, avete bisogno di cure. Vi si dovrebbero prescrivere viaggi molto pericolosi e i più svariati mutamenti di occupazione. Sviluppereste risorse e coraggio, poiché la prima causa di tale difetto è la paura
 
E la paura è anche il germe del bisogno di possedere, di doversi attaccare alla Terra almeno con qualcosa.
 
Come se un misero tetto potesse albergare lo spirito. Come se una quantità di oggetti proteggesse dalla folgore.
 
Periodicamente gli ignobili trastulli della proprietà sono stati tolti agli uomini
 
Ma la paura, madre della menzogna, riprende a tessere la sua ragnatela e a fabbricare terrori. Aboliamo dunque la paura. Se ne andranno anche la proprietà e la noia
 
Quanta migliore salute nel variare luogo e lavoro…
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Come si ricolloca lo ‘schema generale’, alla luce del ‘tutto è parte del Tutto’?

Ecco:
  • Piano Divino
  • Piano trascendentale
  • Piano 3d:
  1. livello della memoria, ossia del lignaggio umano che si è responsabilmente delineato il compito di conservazione della ‘memoria originale grezza’
  2. livello della quintessenza, ossia della concreta manifestazione ‘reale’, come risultato finale dell’intero processo esistenziale multidimensionale.
Non avere paura significa ‘credere che tutto sia in un ordine perfetto’, per cui il morire viene trasceso. Se questa verità venisse resa disponibile nuovamente, senza che il livello di consapevolezza individuale fosse all’altezza della sua ‘gestione’, allora il genere umano potrebbe correre il rischio di smarrirsi nella propria identificazione con il potere d’essere.

Un 'punto finale' che corrisponde all’inizio di una nuova avventura, oltre al livello della dualità e dell’inasprimento della mancanza…

Davide Nebuloni/SacroProfanoSacro 2011
Prospettivavita@gmail.com