giovedì 10 novembre 2022

Le pulci che si fanno.



Ogni punto di s-vista (ops, topos) ha la consistenza della strategia, anche quando non esiste per “te”, ma c’è per chiunque (come “destino”). 

La storia è deviata, in tal senso. 

Un po’ come la “massima” recita: “la storia è de-scritta dai vincitori”. L’occidente “incide” mentre il resto del mondo in-segna, internamente, la propria versione delle cose. Hai voglia ad andare a dir loro che… Eppure, ci sono risvolti portanti della storia che “niente”, nemmeno nel resto del mondo affiorano. 

Fomenko docet. 

Sembra che nessuno abbia il “coraggio (potere)” per… permettere che affiori il vero volto del passato. Segno che il mondo intero è nella f-orma versione AntiSistema. Un unicum, in-somma. Il passo è battuto come lancette d’orologio: 

come anche le lancette riflettono, sostanzialmente. 

Va così che le “autorità” festeggiano vari “giorni della memoria”, ovvio, alla base dell’attuale fondamento di potere che si spaccia non solo per l’esatto opposto, bensì… dopo aver fatto compiere a tutto almeno un angolo giro. Così da poter sempre celebrare la “luce” e non le “tenebre”, laddove i virgolettati però te la dicono tutta relativamente all’essenziale. 

Una semina ed il conseguente raccolto: 

la mietitura, che non a caso si festeggia(va) sempre nel mondo agricolo, in tale dimensione, lungo tale tratta del… tratto comune. 

Come una fotografia, una immagine, uno “speciale”, etc. lasciato negli anfratti di casa, seppure va sempre di moda il succedaneo restyling. 

L’artificiale

Mentre il “naturale” è il prima; ciò che “è già successo” Oltre (prima). Il punto di sospensione che va ad auto co-incidere con il qua (prima meno dopo) = punto di coniugazione o “te”, che sei e rimani il pilastro fondamentale, come antenna 5G (ti) ricorda, ad esempio.  

 

mercoledì 9 novembre 2022

Tanto rumore per “nulla”.



Per il nulla”; sì... dopo “campagne elettorali” da miliardi e miliardi in valuta, che cosa “hai”? Al solito, Paesi spaccati in due, ma… al fotofinish, aventi un “Governo”.

La differenza consta veramente di molto poco, sia in termini percentuali che di voti e dunque di... “persone”. Questa è la “democrazia”. Pensa

ad esempio, cento persone che si dividono in due schieramenti da quasi cinquanta, e, poco più di cinquanta. 

Che bellezza. Ora, la “maggioranza” potrà governare per un certo numero di anni. E certo: è la “maggioranza” e in “democrazia, la maggioranza ha sempre ragione”. Allora, se porti all’estremo questa situazione, vediti questa scena: 

la “maggioranza” decide per la pena di morte se non ti “vaccini”. 

Ergo, su cento persone, la differenza è nell’ordine di “un pezzo di persona” a favore. Diciamo, per unpelo”, in-somma. 

Per quel “pelo” tutti quanti saranno s-oggetti alla “legge”. 

Se ci metti, poi, che le elezioni possono essere “dopate” e che qualcuno può essere “pagato” o che qualcuno può sbagliare a votare, etc. etc. etc. ebbene quel “pelo” può essere predisposto avendo il polso della situazione, sovraintendendo il meccanismo di voto in toto. Qualcosa che “è già successo” anche in assenza di… tecnologia “moderna”. 

Referendum del 1946, nella “Italia”, ad esempio. 

La spartizione.

Laddove sono sempre “lor signori” a…, mentre “te” permetti tutto questo rimanendo assolutamente “te” qua nella versione AntiSistema. Se i votanti fossero tre, uno di essi dovrebbe essere diviso, in “democrazia”. Se invece ricorri al lancio statistico della monetina, è proprio il “mezzo e mezzo” a continuamente auto riproporsi. Cioè, le “elezioni democratiche” nella sostanza riportano al lancio “casuale” di un campione avente due facce e quindi due risultati possibili (anche se c’è sempre anche uno “spessore” = del potenziale inespresso). 

Così, sia le “elezioni” che il lancio “casuale” verificano esclusivamente la percentuale statistica di “circa” cinquanta e cinquanta. Uhm. Con quel “pizzico in più (e dunque in meno)” che permette a qualcuno/qualcosa di poter governare, alias, decidere per tutti a prescindere ed anzitempo. 

“Democrazia”. 

Un po’ come una sorta di “dittatura”, se ci pensi; laddove quando c’è il dittatore decide per tutti, mentre quanto c’è un Governo eletto (anche per un soffio), bè… decide per tutti. Wow

Ecco come l’esse-Re si rivela, diventando un “Governo eletto democraticamente”. 

 

martedì 8 novembre 2022

Le @-lezioni.



Il voto elettronico si presta alla frode. Esattamente, come il voto fisico, cartaceo. 

Sostanza; è la “lezione” che non impari mai.

Il tema delle elezioni è il faro del palcoscenico. Tutti guardano “lì”. Anche se, in qualsiasi teatro, la regia è avvolta nell’ombra della dis-attenzione. Un caso? Non esiste il caso. Rivelazione

Sostanza

In tutto ciò, dove sei Tu? Non esisti. Ci sei (potenziale). 

Laddove, tale “discriminazione” provoca la speculazione: “te” (nel) qua, versione AntiSistema. 

Negli “Usa” è arrivato il giorno delle midterm

Chi vincerà? L’esito e l’attesa divide l’elettorato. “Sono trecento milioni di voti: lascio?”. Ma sì; voto in più, voto in meno. L’importante non è partecipare? Come no. Tale è il modus che ti ha, mentre tutto quanto è teso, come un fallo da dietro nella finale di Champions. 

Non è che non conta proprio niente. Trovi? Or bene, è questo che ti fanno c®edere, lor signori: 

partecipa, vota, “pungiti”, etc. perché ne va del bene comune.

Che importa se:

nel durante, ti dicono anche che sei unico, una “scintilla divina”

l’imprescindibile, l’eletto, etc.  

Devi “salvare” il mucchio selvaggio, l’orda. Gli altri. 

La comunità. La società. La “umanità”

Il piano avente un’età o... pianeta.