venerdì 4 maggio 2018

Non lo sai di non esserci.



Un sistema può essere definito come l'unità fisica e funzionale, costituita da più parti o sottosistemi… interagenti (od in relazione funzionale) tra loro (e con altri sistemi), che formano un tutt'uno in cui ogni parte dà il proprio contributo per una finalità comune (o un obiettivo identificativo)…
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Bene. 
Allora, chiediti quale è, “qua (così)”, la finalità comune, l’obiettivo identificativo, etc. non solo della tua vita, bensì, della “tua” vita e della vita altrui. 
Non ti sembra, forse, di auto limitarti a/nel sopravvivere?
Di più; tendi a sopravvivere all’interno di un “sistema”, che non metti sostanzialmente in dubbio...coloro che lo fanno, risultano come 1) ammalat3, 2) complottist3, 3) patologic3, 4) paranoic3, 5) pessimist3, 6) disoccupat3, 7) problematic3, 8) pericolos3, 9) pueril3, 10) disfattist3, etc. etc. etc.
E, fai bene attenzione, chi “protesta” è strumentalizzat3, poiché nulla viene lasciat3 al caso e tutt3 “serve”. 

giovedì 3 maggio 2018

Datti retta.



Amministrare la famiglia è come... accorgerti, di conseguenza, del cosa avviene a livello più grande, ovvero, allo/nello Stato.
Il paragone tiene, data la caratteristica ambientale frattale espansa (o, se meglio credi, secondo logica e “sentire”):
qualcosa che significa
piuttosto che... altr3.
Lo Stato è “complesso” e la famiglia? No. 
E una azienda? Sì.
È complessa anche una “micro impresa”?
Sì. No. Bah. 
Quando è la contabilità ad essere complessa, anche l'azienda più microscopica (singolarità) diventa complessa, poichè dipende.
La “relatività” è qualcosa che ti indirizza, da una visione gerarchica della realtà (manifestatasi in una certa forma causalmente, però).
La complessità è tale, in ogni “caso” – piccol3 e/o grande – quando tutt3 ciò che è relativ3 a… è in, ad esempio, uno Stato “complesso”. 

mercoledì 2 maggio 2018

Ti invito, ma paghi tu anche per me.



Benvenuto figlio mio…
Dove sei stato?
Va bene, sappiamo dove sei stato…
Cos’hai sognato?
Va bene, ti abbiamo detto noi cosa sognare…
Allora, benvenuto alla macchina”.
Welcome to the machine – Pink Floyd
Quando, agli albori dell’invasione del “nuovo mondo”, le popolazioni locali accolsero i conquistadores come degli speciali ospiti, come delle divinità dalla pelle bianca (in assenza di abbronzatura spagnola), tale “benvenuto” costituì la testa di ponte attraverso cui introdurre il “virus” occidentale. 
Da lì, in poi, fu tutt3 una corsa ad approfittarsi della situazione. 
Ed “ora” a nulla serve 1) riconoscere quanto “già success3” loro, 2) accordando diritti e “risarcendo” la discendenza (che non coincide più con la situazione originale, essendo stat3 spazzat3 via il substrato/humus della vicinanza, attraverso la memoria, l’esperienza ed il significato original3). 
Chiedere “scusa”, infatti, è diventat3 la “moda” che nulla riporta indietro e/o modifica sostanzialmente.