martedì 17 ottobre 2017

Fai di esserci.



E il Lossia è interprete di Zeus, suo padre…”.
Eumenidi 1-34 / Eschilo
Da che “mondo… è, mondo”, è sempre (sempre) esistita la “figura oracolare”, ovviamente, sotto a molteplici aspetti, vesti ed ambiti “diversi”...
il frutto della lotta continua tra sottodominanti, sotto (alla) dominante.
Ciò che, seppure “travestit3”, è rimast3 sempre tale è, quindi, il significato di detta costante che, nel durante (“ora”), è stat3 dimenticat3 dalla Massa, proprio in tal – sostanziale - “senso”.
L’interprete di “Zeus...” è qualcosa o qualcun3?
Come al solito, “è” entrambe le soluzioni.
Anche se è il livello di espressione che delimita ed evidenzia:
qualcosa è… il “mezzo” attraverso il quale avviene l’interpretazione
qualcun3 è… il “vettore” attraverso il quale avviene l’interpretazione.
Qualcosa è il sistema operativo frattale espanso (la “App”).
Qualcun3 è la singolarità umana (Human Bit).
Ma (ma) esiste tutta una possibilità di intreccio, di garbuglio, di ricorsività di/in tutt3 ciò che rimane, continua, avanza, esiste, consiste, sussiste, consegue, etc. tale per cui, qualcosa diventa anche qualcun3 e viceversa, come nello scambiarsi i panni vestiti, le identità, la memoria, il senso. 
È in un simile guazzabuglio che sei, “qua, così”. 

lunedì 16 ottobre 2017

Il valore lineare preserva l’universalità.


L’energia della tua mente è quello che vogliono…”.
La Torre Nera
Quindi che cosa è che vogliono (chi… lo vuole)?”:
la tua “attenzione”.
Quella “frequenza”, nella quale puoi sopravvivere in luogo di… vivere (esistere attraverso il tuo lignaggio sovrano potenziale); qualcosa che equivale ad una “deviazione”, respirata come se “nulla fosse già success3”. 
Come qualcun3 di “già” dimenticat3.
“Mort3 e sepolt3”? Per nulla affatto. Al contrario:
mai stat3, “qua, così”, tanto… viv3.
Non è per questo che perdiamo: perché tutti hanno smesso di credere?
Finché le tenebre sono tra noi…”.
La Torre nera
Le “tenebre” sono il… “male”, che è “che cosa (chi) ‘qua così’”?
Il “lieto” fine (di ogni film, romanzo, fiaba, etc.) salva ogni volta il “qua, così”:
te ne rendi conto?

venerdì 13 ottobre 2017

Anche saltando di palo in frasca, c’è e rimane sempre “il” senso.



Tutta l’umanità (almeno al 99 per cento) è da considerare come “una” sottodominante
L’uno per cento (la parte di rimanenza che non è il binomio dominante/Dominio) è come fagocitat3 all’interno di questo “assieme”, che non riesce a ricordare di andare a costituire, data l’ampia caratteristica di “diversità, usi e costumi, tradizioni, lingue diverse, etc.”. 
Infatti, la comunanza sostanziale (il sottile trait d’union che esiste e collega tutt3) è riferit3 – significativamente e funzionalmente – all’utilizzo globale (seppure riconosciuto diversamente) di stesse 1) forme di pagamento (economia), 2) forme di culto (religione), 3) forme di “Dio” (divinità) e 4) forme di “credo” (gerarchia)… 
L’intera umanità è in una condizione di “sotto (alla) dominanza”. 
Ergo, “è... ‘qua così’”:
una sola sottodominante
che esiste in quanto riunione di singolarità
che, dunque, vanno a costituirla
anche se
non esiste, ma c’è
L’umanità stessa rientra in una simile “panoramica”:
avendo la medesima base infrastrutturale frattale espansa
così come
la materia
costituita (emergente nella realtà manifesta) da particelle
talmente piccole da essere infinitesimali
ossia che
sembrano non esserci, ma esistono