venerdì 3 marzo 2017

La complessità che serve.



Cosa è “complesso” e cosa “è”semplice
Se ricordi il Bollettino “Inconscio”, sei alle prese con lo stesso ambito che, sostanzialmente, è questo:
se c’è un segreto
esisterà l’inconscio (il “luogo/modo” attraverso il quale riporlo in tutta sicurezza e, sopra a tutto, la conseguenza ambientale frattale espansa, di ciò che “è già successo” e, dunque, viene segnalato per caratteristica di simbolismo sostanziale frattale espanso)…
Allo stesso modo, la semplicità è “assenza di segreto” e, per contraltare, la “complessità” è compresenza di segreto, alias, “qua, così”… di compresenza immanifesta dominante (il “segreto”).
Allora, osservando tutt3 da una simile centratura a tutto tondo by la “formula” (che non è solamente una prospettiva), è talmente chiaro quello che continua a succedere “qua, così”, che lasciare che continui a succedere è, di più, una forma di incanto, di possessione, di ipnosi collettiva… causale, ossia, ragionata, intelligente, perfetta, sensata, etc. per quanto riguarda la ragione fondamentale che ispira ed alimenta una simile condizione e destinazione globale d’uso.
“Vedendo” in questa maniera, allora, tutto ritorna “semplice”, inglobando la complessità in un indotto, necessario affinché la semplicità non venga più notata e ricordata.
È, infatti, semplice (alla portata di tutt3, anche se “qua, così”) che 1) la realtà manifesta è dominata, 2) tu sei dominat3 e che, quindi, 3) tendi a sopravvivere in qualcosa che ti limita, delimita, disinnesca ed auto mantiene in uno stato di schiavitù da non riuscire proprio né a credersi, né tantomeno a dimostrare

giovedì 2 marzo 2017

Sull’esperimento.



L’immagine può “dire (rappresentare, incarnare, evocare, etc.)” di più di una intera enciclopedia, di un saggio, di uno studio, di quello che vuoi. Perché?
Perché, tale è la natura del simbolismo sostanziale frattale espanso... e la mente coglie degli aspetti particolari che rientrano nel campo dellinsieme d'assieme (qualcosa che va al di là della facciata convenevole apparente, frutto di una “appartenenza più o meno conscia”).
Un tipo di “insiemistica” che la scienza esperta deviata, ha tentato di mettere a fuoco, osservando la questione attraverso una certa, e data, mono prospettiva angolare. 
È come se, al fine di studiare un fenomeno, costituito da una infinità di altri complessi, si omettesse di approfondire la questione simbolic3 sostanziale frattale espansa, sia delle parti che dell’assieme. 
Detta così, sembra che la frattalità espansa sia già una materia universitaria. Vero?
Sembra (sembra) che… essa costituisca già il caposaldo, attraverso il quale s’inquadra e penetra il significato di tutto il resto, che è “solamente conseguenza (seppure 'creazione')”.
Infatti, lo sembra, ma non lo è (ancora), pur essendo e dunque “è (già)”…
Se (se) al posto della relatività ristretta e/o generale, di Einstein, ci metti la frattalità espansa, che cosa succede

mercoledì 1 marzo 2017

Pensiero fluttuante, memoria ambientale e sé.



Nel Bollettino “Configurazione e Simbolo” è stato abbozzato un approccio aperto, in sintonia con la frequenza dell’informazione (memoria frattale espansa) ambientale, secondo la caratteristica originale, “trasmessa” dal momento di pre “è già successo (ricordo dell'avvento della dominante)”. 
Da una simile portante, le “onde gravitazionali” diffondono coerentemente il passato compresente, superando ogni barriera legata alla convenzione “qua, così” temporale.
Ciò che “è stato”, di conseguenza, non smette mai di “essere”, nonostante tutta la patina di convincimento che, in ogni maniera (causalmente) ha attecchito nella realtà manifesta by dominante. Infatti, da quel “momento” in poi, sino ad “ora”, il paradigma si è pressofuso... unitamente alla sfera dell’interesse divenuto superiore a tutt3:
la compresenza immanifesta dominante
imprime la propria esistenza
al di là di ogni registrazione convenzionale (ad opera di quei “sensi” inariditi da un utilizzo divenuto “miope”)
impoverita dentro (allo stesso modo della Massa).
Se (se) osservi i tetti, i balconi, le terrazze, etc. di ogni città e paese, potrai accorgerti della presenza di antenne e parabole, che – come girasoli, fermi nel captare i raggi del Sole – sono orientate verso la posizione, nello spazio, dei ripetitori, dei satelliti, degli impianti di riproduzione e/o rimbalzo del segnale portante radiotelevisivo.

Negli apparecchi di ricezione, inoltre, esiste il sintonizzatore; capace di modificare la frequenza di “ascolto”. Sì, perché… ad ogni frequenza, corrisponde una “stazione” di riproduzione dei contenuti.
Ora, se (se) lasci perdere il tipo di informazione trasmessa (riprodotta), ciò che “è” il corpo del presente Bollettino lo ritrovi proprio nella valenza simbolica (quintessenza) dell’orientamento verso una determinata fonte di alimentazione e trasmissione di “informazione (memoria)”.
Ossia:
a livello di caratteristica frattale espansa ambientale (trasmissione)
attraverso il simbolismo sostanziale, derivante da ogni “situazione” (valenza per decodifica)
auto configurandoti by la “formula” (antenna)
ti sintonizzi su una frequenza “tua”, tale da ritornare capace di oltrepassare il velo della diversità (canale per canale)”, così da cogliere sempre lo stesso tipo di “messaggio (portante)” viaggiante attraverso la costruzione dell’impianto di radiodiffusione in toto.