venerdì 29 luglio 2016

Per andare a caccia ti serve una rete.

     

Man mano che si costruiscono i grandi imperi, la società degli dei, come quella degli uomini, si gerarchizza, e il suo capo conquista maggiore potenza”.
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Tutto quello che “ottieni, ‘qua così’”, ha una sua “forma”. Ossia, tu ne fai parte, auto realizzandolo.
Per far sì che questo possa accadere e, succedere, sei chiamat3 “in un ‘luogo/condizione’ specific3”.
Per andare a caccia ti serve una rete.
Li trovi in giro, perfino a casa tua. Ma c’è un posto dove scovarne tanti…
Passa di lì, ritira tanti gadget e catturali tutti…
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Ora, 1) chi/cosa va a “caccia”? E... 2) a chi/cosa serve una “rete”?
Non solo; infatti, 3) per andare a “caccia” e servirti di una “rete”, hai necessità di una “riserva (di un luogo nel quale ‘cacciare con la rete’)”. Di più:
  • chi/che cosa “sei”, per poterti permettere di “cacciare”?
  • sei tanto sicur3 che, mentre “cacci”, te stess3 non sei “cacciat3”?
  
Emerge, quindi (come usualmente), una caratteristica gerarchica applicata all’ambiente, ad ogni livello

Qualcosa che, a sua volta, l’ambiente riflette e si presta a caratterizzare, così che – nel tempo – sembra l’ambiente stesso (la “natura”) ad insegnare (come esempio palpabile), quando – all’opposto – esso è una risultanza
  

giovedì 28 luglio 2016

Dove inizia la gerarchia?


   
 
Quando intendi (credi) far della “profondità”, ossia, apparire “intelligente, migliore, ‘di più’”… utilizzi il linguaggio e la logica, secondo funzioni astratte, ossia estratte da quella canonizzazione della “lingua”, utilizzata nella sua forma più tradizionale, alla moda di/in superficie.
Tentando, così, di darti un tono; di formare ancora lo stesso puzzle ma utilizzando i tasselli in maniera diversa (tanto che, stando così le cose, allora potresti anche gettarli per aria, al vento, rimanendo certo3 che nulla cambierà nella composizione d’assieme. Qualcosa che getterebbe, però, luce/ombra… sulle tue autentiche possibilità “qua, così” di scelta, interazione, sovranità, destino, libertà, etc.).
Unautomatismo che 1) ti illude di avere una scelta sostanziale e 2) si preoccupa di agire al posto tuo, 3) non di certo casualmente, ma 4) secondo una programmazione che, ovviamente, “non esiste, ma c’è”, 5) dal momento in cui “non esiste nemmeno questo automatismo”.
Ok? No. Vero?
Che cosa ha composto SPS (Io), utilizzando questi “pensieri”, in una modalità “curiosa”? Confusione. Nulla di fatto, se… tu giudichi dall’alto di schemi mentali, che giudicano per te... ma “al posto tuo”.
Viceversa, se… concedi a “quello che hai appena letto, di… dare luogo ad una reazione tipica del principio attivo, ingurgitato assieme alla più classica ‘pastiglia’”.
Qualcosa che dipende da te ma, allo stesso, non dipende da te. Alias:
  • qualcosa che dipende da come tu fai “focus”
ovverosia
  • che dipende da un’altra serie di “cose (condizionamenti)”.
Sino al “punto (momento)” di… “lato tuo, centrale”, come per “sfogliare una cipolla, sino ad arrivare non tanto al cuore/mente, quanto ad arrivare al relativo/assoluto centro/centrale pulsante.
Necessiti, pertanto, di una rivisitazione completa del “luogo fisico (osservatorio)” di… prospettiva.
  

mercoledì 27 luglio 2016

Se puoi delegare, allora sei in una posizione che “ricorda” la dominante.

 

Tutto quello che "fai", incarna un significato altro, frattale espanso.
Designa la ragione fondamentale.
Così, come le tue impronte digitali, indicano sempre te... Accorgiti.
Spostati nella tua prospettiva. Fai focus, coerentemente, da una posizione "centrale, con te (uman3) come centro":
  • "pensa umanese"...
 
Quando un vertice (aziendale, politico, amministrativo, religioso, sportivo, scientifico, etc.) delega, che cosa “fa”?
  • incarica… di eseguire atti in propria vece, deputa…
  • nel linguaggio giuridico, affida… ad altri, per l'elaborazione o l'esecuzione, quanto normalmente rientra nell'esercizio di funzioni o poteri propri
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L’autorizzare altre persone/organi a “fare”, a livello frattale espanso (la sostanza di ogni “tuo” atteggiamento) significa 1) che la “forma” reale manifesta è una piramide, un piano inclinato, dove 2) esiste, quindi, dipendenza e conseguenza e che 3) in un certo senso e ad un certo livello, il “vertice è solo compresente ma non manifesto”.
Una simile gerarchia/ordinamento, prevede proprio l’esistenza di una “ragione fondamentale” che, nella fattispecie “qua, così”, è senza ombra di dubbio… una dominante (visto il sostanziale grado di “ingiustizia, ‘lato umanità, centrale’”).
Ora, se… a livello “aziendale, politico, amministrativo, religioso, sportivo, scientifico, etc.” funziona tutto in questa maniera, significa che – all’alba di tutto ciò – da qualche parte dimenticata del processo, esiste la dominante che, allo stesso modo, si avvale della medesima caratteristica di delegazione, ma nei confronti di un “ordine di funzionamento” decisamente “superiore (nel senso di… prioritariamente maggiore: che 'arriva prima di...')”.