giovedì 6 agosto 2015

Verso la rottamazione (e oltre).



Spesso SPS “muove” in ambito economico/finanziario (speculativo), perché… la frattalità spira molto forte a quel livello (un po’ come nell’ambito informatico).
Ci sono settori del "sociale" che, meglio di altri, rendono immediata(mente) l’idea del “cosa ci sia che non va e del come accorgersi”, in quanto che:
  • l’analogia settoriale “a valle”, con quella totale “a monte”
  • è molto ma molto marcata.
È il famoso “ad immagine e somiglianza” di…
Il nesso non lineare (ragione wireless) che esiste tra:
  • la fonte radioattiva (non manifesta, origine)
  • la radioattività (con)seguente (il vettore “mezzo” portante, la frattalità espansa)
e
  • lo stato di “malattia” (status quo), registrato/abitato dagli esseri viventi giurisdizional(mente) “(ri)coperti/interessati” (gli effetti collaterali relativi all’origine “insabbiata”).

Da "cosa" (s)fuggi?
Quando insegneranno “frattalità espansa” nelle scuole, e una simile “seconda vista” sarà naturale come la gravità, allora sarà impossibile continuare a “non vedere” la causa, che sprigiona se stessa per tutto l’ambiente.

È il "problema" che (ri)circola virual(mente)...
Il pesce puzza dalla testa”, sì… ma, esatta(mente), dove si trova questa “testa” (che marcisce)?
   

mercoledì 5 agosto 2015

Nella direzione nativa: all'e(mittente).



Durante gli esercizi, vi accorgerete che all’interno del corpo esiste una parte violenta e una non violenta. Una parte è deliberatamente violenta perché le cellule lavorano troppo, mentre l’altra definita non violenta ha una violenza non deliberata, perché le cellule stanno morendo, come bambini nati morti.
Toccando leggermente laddove le cellule sono immobili, è come se si creasse impulso di vita e le cellule tornano a pulsare.
Grazie a questo accorgimento di toccare il mio allievo io stimolo la vita in quelle cellule. Ma alcuni l’hanno considerata una violenza, e per questo sono stato definito un maestro violento o aggressivo!
Questo tocco leggero del maestro sul corpo è ben diverso da quello del massaggio; è più del massaggio; è un’auto-correzione che il massaggio non può produrre...
Nello Yoga l’effetto di questo tocco è duraturo perché per suo mezzo riusciamo a far comprendere all’allievo cosa sta avvenendo nel suo corpo.
Con il massaggio invece non si ottiene lo stesso risultato, perché dovendoci servire della forza il suo effetto è solo temporaneo...
Il principio è lo stesso ma l’effetto è diverso
L’albero dello Yoga – B.K.S. Iyengar
Lo Yoga è, al pari di qualsiasi altra disciplina (nello status quo sempre verde):
qualcosa che “sembra, ma non è”.
Nel “qua, così” (con il diretto responsabile, non manifesto, di un simile “binomio” = reale manifesto) il (f)attore dominante è, dunque, (in)diretto.
Non lo “vedi”.
Dunque, tutto quello che puoi “pensare/fare” – senza accorgerti di un simile “vuoto” – risulta come disinnescato:
una parte è deliberatamente violenta perché le cellule lavorano troppo, mentre l’altra definita non violenta ha una violenza non deliberata, perché le cellule stanno morendo, come bambini nati morti… (sei, insomma, senza alternativa sostanziale).
Tu, “qua, così”, non nasci vivo ma “nasci morto”. Svuotato (d)entro.
Ti sei accorto/a? Di cosa? Di… questa “tua” non vitalità.
Come una banale strategia, non essendo il Dominio manifesto alla tua “latitudine”, tu risulti altro rispetto a quello che “già sei, perché lo sei fonda(mental)mente”.
Registrando, comunque, un certo stato di malessere Globale (senza cause precise indagabili a livello allopatico, psicologico, religioso o spirituale… perché, in ogni caso, ciò che ti viene detto dagli “esperti” è sempre e solo qualcosa “che non viene da te”) una (p)arte di te si accorge di quella stranezza, che (ri)avvolge il tutto (ri)emerso “ad immagine e somiglianza” di chi non (ri)esci mai ben “mettere a fuoco”.
Ergo:
  • qualcosa di/in te è “conscio”
  • altro è, (in)vece, “(in)coscio”.
Nel ribaltamento dell’asse dei valori, “qua, così”, è tutta(via) la prospettiva “altra” (by Dominio) che ha la meglio su tutto il resto, per cui:
  1. l’(in)conscio si carica di una valenza superiore
  2. rispetto al (conscio).
Ciò per(mette) di (ri)generare quel “vuoto”, che qualcosa prov(vede) sempre a riempire “con la propria immagine”.
Tu sei reso (di)pendente, in questo modo.
Per, poi, essere in grado di sentirti in dovere di:
ricevere una “soluzione”, che è pari all’entità stessa che ha (ri)creato il “problema da risolvere”.
Senza fare “nulla”, il Dominio… impera.
   

martedì 4 agosto 2015

La manleva dell'utile.



L’utile di una azienda che cosa è?
Cdp, utile sei mesi cala a 1,13 mld, risorse mobilitate e gestite +34%...
Link
L’utile è denaro estratto dal reale manifesto, nella fattispecie, alla Massa. Anche a te.
L’utile è la ragione (non sociale) per la quale le aziende esistono:
fornire "servizi e/o prodotti" in cambio di denaro
non im(porta) in che "modo" (il "modo" è un agente virale del Dominio, la sua emanazione radio-attiva)
ad un "bacino di utenza" di(staccato) progressiva(mente) - nella ragione dell'utile/interesse - dalla propria... memoria.
Non è questa, certa(mente), una grande novità.

Alias: lo sai già che è così.
Tuttavia, se allarghi la prospettiva, ti accorgerai che “su una simile via”, tutelata dalla legge (descritta dalle lobby, permessa dal Dominio, attesa dalla Massa... in quanto “portatrice del benessere, dell’evoluzione, del… futuro), la realtà manifesta, in toto, ha preso proprio quella (f)orma (generata e non creata) che ha progressiva(mente) (ri)generato i “due pesi e le due misure” (ingiustizia sostanziale).
Alla base del famoso motto pubblico/privato:
la legge è uguale per tutti
sta proprio l’esigenza di (per)seguire un “utile”, qualsiasi sia la persona interessata al contesto della “di(sfida legale”).
Questa “sete (necessità, droga, incanto, etc.)” di raggranellare denaro, in qualsiasi f(orma), è qualcosa di molto simile allo stato di una malattia virale. Un effetto concreto relativo al mix che rende la “catena distributiva nel/del reale manifesto”, la diretta (con)seguenza della scala gerarchica (ri)configurata dalle tessere del Dominio:
  • intenzione della grande concentrazione di massa (dominante)
  • circuiteria primaria (sede della legge, strumento, memoria… della frattalità espansa)
  • (re)distribuzione dell’intento primo, nel circuito terziario della realtà manifesta “qua, così”
Gli effetti (in)diretti e collaterali nella “tua” realtà di tutti i giorni, sono:
  • ciò che "vedi"
e
  • (p)rendi come “normale, unico e senza alternativa possibile”.
Proprio ciò che ti (man)tiene “sotto scacco” da sempre.
Qualcosa dalla causa non ben definita, sfuggevole, “distante… perché non manifesta ma 'solo' (com)presente, ubiqua, in leva, wireless, etc.”.